martedì 2 luglio 2024

Ww2 1944 R.S.I.: la pistola mitragliatrice Società Anonima Revelli Manifattura Armiguerra, o Armaguerra TZ-45 è un mitra calibro 9 × 19 mm Parabellum costruito in Italia verso la fine della seconda guerra mondiale. Deriva il suo nome dalle iniziali dei due progettisti (Tonon e Zorzoli), che disegnarono quest'arma nel corso del 1944.










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La pistola mitragliatrice TZ-45 è un mitra calibro 9 × 19 mm Parabellum costruito in Italia verso la fine della seconda guerra mondiale. Deriva il suo nome dalle iniziali dei due progettisti (Tonon e Zorzoli), che disegnarono quest'arma nel corso del 1944 in collaborazione con la fabbrica d'armi Società Anonima Revelli Manifattura Armiguerra, più conosciuta con il nome telegrafico Armaguerra. A causa dell'incombenza della guerra, la produzione dell'arma non avvenne presso lo stabilimento di Cremona, ma fu dislocata presso la ditta "fratelli Giandoso" di Gardone Val Trompia in provincia di Brescia.


Iniziata nelle ultime settimane del 1944, l'intera produzione della TZ-45 fu assorbita dalle forze armate della Repubblica Sociale Italiana, mentre la sua distribuzione fu disposta inizialmente ai soli corpi speciali (come, ad esempio, la Xª Flottiglia MAS) ma fu poi generalizzata a tutte le unità combattenti, in particolare a quelle impegnate nella lotta antipartigiana. È possibile che alcuni esemplari di quest'arma siano stati impiegati dai cobelligeranti tedeschi nel territorio della RSI.
Si stima che di quest'arma siano stati costruiti circa 6000 pezzi, assemblati e distribuiti fino agli ultimi giorni della guerra. Nel tentativo di riprenderne la produzione a guerra finita, la TZ-45 fu offerta alle forze di occupazione britanniche e statunitensi. Tuttavia essa fu rifiutata in seguito a prove svolte che ne misero in luce il modesto livello di affidabilità. All'inizio degli anni '50, una variante modificata della TZ-45 fu rimessa in produzione su commessa del governo della Birmania, che ne intraprese poi la produzione su licenza in loco, col nome di BA-52. Questa variante rimase in dotazione piuttosto a lungo presso le forze armate locali.

Caratteristiche tecniche

Per quanto fosse stato progettato come un normale mitra per l'incremento della potenzialità offensiva delle unità di fanteria, la TZ-45 presentava alcune caratteristiche specifiche che la rendevano particolarmente adatta ai ruoli antiguerriglia. Distribuita insieme ai noti moschetti automatici MAB 38 e alla raffinata FNAB-43, la TZ-45 era un'arma di costruzione spartana e progettata per consentire un rapido processo produttivo. Essa era costruita mediante semplici tecniche di stampaggio e saldatura di lamiera d'acciaio, e mostrava finiture rudimentali. Il funzionamento di questa pistola mitragliatrice era concettualmente tradizionale, con un otturatore piuttosto leggero e molto simile a quello del MAB 38, una semplice chiusura a massa e un selettore di tiro che consentiva sia il tiro intermittente sia la raffica libera. Il caricatore era standardizzato e intercambiabile con quello del MAB 38 e della FNAB-43. Tuttavia, la TZ-45 presentava alcune caratteristiche insolite: il calciolo era di tipo retrattile, simile a quello della pistola mitragliatrice M3 Grease Gun, in dotazione ai carristi statunitensi. La molla di ritorno dell'otturatore era assistita da un guidamolla telescopico. La canna, protetta da un manicotto di raffreddamento in lamiera stampata, era dotata di un compensatore integrale. La manetta d'armamento era montata su un coperchio parapolvere, scorrevole internamente al fusto dell'arma. L'aspetto più originale di quest'arma era però il dispositivo di sicurezza: oltre alla consueta posizione di sicura sul selettore di tiro, la TZ-45 era dotata di una leva a L caricata da una molla e posta dietro il bocchettone del caricatore. Quest'ultimo, che fungeva da impugnatura anteriore, richiedeva una salda presa perché la leva della sicura venisse mantenuta premuta. Infatti, se l'arma non fosse stata impugnata correttamente a due mani, l'otturatore sarebbe stato bloccato nel suo movimento avanzante, impedendo lo sparo, lo stesso dicasi se l'otturatore veniva a trovarsi in posizione di riposo ovvero in chiusura con caricatore carico inserito nell'arma, lo stesso perno della suddetta leva di sicurezza andava ad inserirsi in un incavo apposito presente sulla parte inferiore centrale dell'otturatore impedendo a quest'ultimo di indietreggiare vincendo la resistenza della molla di recupero in caso di urti accidentali dell'arma. Considerando la grave incidenza degli spari accidentali nelle pistole mitragliatrici dell'epoca, il dispositivo di sicurezza della TZ-45 fu un'innovazione importante che ispirò numerosi modelli successivi, a partire dalla danese Madsen M50. Nonostante non avesse mai goduto di grande considerazione, a causa della grezza costruzione e dei non rari inceppamenti, la TZ-45 si rivelò un'arma efficace e molto stabile al tiro, per merito del buon bilanciamento complessivo dell'arma e della presenza di un funzionale compensatore alla canna. La limitata precisione su distanze superiori ai 50-80 metri era dovuta piuttosto alla rozza fattura dei dispositivi di mira.
La TZ-45 fu la prima pistola mitragliatrice ad essere dotata di una sicura inerziale all’impugnatura.

Utenti:
  • Repubblica Sociale Italiana
  • Partigiani italiani
  • Birmania
  • Germania nazista.





Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, Armi e Tiro, You tube)



















 

lunedì 1 luglio 2024

MARINA MILITARE ITALIANA: Si sta mettendo a punto con Fincantieri una nuova classe di sottomarini AIP, nota come "U212 NFS EVO”; sarà più grande degli NFS attualmente in costruzione. LA COMPOSIZIONE E L’EVOLUZIONE DELLA FORZA SOTTOMARINA ITALIANA









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L’OCCAR, in data 28 giugno 2024 ha esercitato un'opzione per un quarto sottomarino Type 212 Near Future Submarine – NFS migliorato per la Marina italiana. 

Il contratto ha un valore di circa 500 milioni di euro, compreso il relativo Integrated Logistic Support e In Service Support. Inoltre, è stata attivata l’Engineering Change Proposal per l'industrializzazione, la produzione e l'integrazione a bordo di tutti gli U212NFS di batterie al litio in sostituzione delle tradizionali batterie al piombo.
Lo stesso giorno si è tenuta una cerimonia di taglio dell'acciaio per celebrare l'inizio della costruzione della terza unità della classe.
L'ambito dell'ultima modifica del contratto, del valore di circa 500 milioni di euro (534 milioni di dollari), include il supporto logistico integrato e il supporto in servizio per il quarto sottomarino. L'accordo esercitava anche opzioni che completano la manutenzione e il supporto dei primi tre sottomarini a contratto.
La società Fincantieri si è aggiudicata un contratto da 1,35 miliardi di euro (1,63 miliardi di dollari) per il primo lotto di NFS di tipo 212 (con un'opzione per altri due) tramite OCCAR per conto del MoD italiano nel febbraio 2021. Risulta esercitata la possibilità di costruire la terza unità nell'ambito di un contratto firmato nel giugno 2023. E’ stato firmato anche un accordo da 500 milioni di euro (535 milioni di dollari) per acquistare il suo quarto e ultimo sottomarino U-212 NFS da costruire dal cantiere navale Fincantieri.
I “Near Future Submarine NFS” sono destinati a servire insieme ai quattro sottomarini U-212 italiani e a sostituire i suoi quattro sottomarini classe Sauro che saranno ritirati dal servizio operativo e forse ceduti a marine amiche.
I nuovi acquisti manterranno quindi il totale della flotta sottomarina italiana a otto - il numero che i pianificatori della marina ritengono necessario per pattugliare il Mediterraneo sempre più congestionato.
Fincantieri dovrebbe varare il primo e il secondo sub NFS nel 2027 e nel 2028 e ha iniziato a lavorare sul terzo nel suo cantiere Muggiano.
Mentre i primi quattro sottomarini U-212 sono stati costruiti utilizzando la tecnologia tedesca grazie a una partnership con Thyssenkrupp Marine Systems, le nuove piattaforme sono un mix di know-how tedesco e italiano con Fincantieri che ricopre il ruolo di autorità di progettazione.
I nuovi NFS, con una lunghezza complessiva di circa 59 metri e un dislocamento di superficie di circa 1.600 tonnellate, sono caratterizzati da uno scafo di 1,2 metri più lungo dei suoi predecessori.
Tale modifica non solo migliora l'idrodinamica del sottomarino, ma contribuisce anche a un profilo operativo più silenzioso, essenziale per le missioni occulte. 
L'U212 NFS avrà un equipaggio di circa 29 tra uomini e donne, assicurando che l'efficienza operativa sia bilanciata con le condizioni di vita dell'equipaggio per missioni prolungate.

LE NUOVE BATTERIE AGLI “ioni di litio-ferro-fosfato”

I nuovi sottomarini saranno leggermente più lunghi (la seconda serie degli U-212A è lunga 57 metri), con una propulsione più potente e un’autonomia aumentata, grazie alle nuove batterie prodotte in Italia e alla maggiore quantità di carburante trasportata.
L'integrazione di sistemi avanzati e delle nuove batterie è un aggiornamento fondamentale, che fornisce al sottomarino una resistenza estesa e una flessibilità operativa. Ciò consente operazioni immerse più lunghe senza la frequente necessità di emergere, una caratteristica cruciale per le attività di stealth, di sorveglianza e di “intelligence”. Le batterie agli ioni di litio-ferro-fosfato sono state sviluppate da un team composto da FIB-FAAM, Power4Future (una joint venture di Fincantieri e Faist Electronics), Cetena e TÜV Rheinland, sotto la gestione generale del progetto.
Lo sviluppo in corso dal 2010 con un consorzio nazionale "è sulla buona strada e la Critical Design Review (CDR) dovrebbe concludersi entro il 2024. Quindi inizierà la fase di industrializzazione dei componenti e la costruzione del mock-up del vano batteria con sistemi ausiliari e le strutture di prova”.












LA MISSIONE E I COMPITI DEGLI “N.F.S.”

L'U212 NFS avrà il compito di svolgere una vasta gamma di operazioni, dalle missioni militari convenzionali ai compiti più specializzati come garantire la sicurezza delle rotte di approvvigionamento energetico, osservare il diritto internazionale, combattere il terrorismo e salvaguardare le infrastrutture marittime e sottomarine.
Attualmente sono in servizio quattro sottomarini classe U-212A: il Todaro (consegnato nel 2006), lo Sciré (2007), il Pietro Venuti (2016) e il Romeo Romei (2017).

LE APPARECCHIATURE OPTO-ELETTRONICHE DI BORDO

Rispetto ai battelli precedenti, gli U-212 NFS saranno equipaggiati con un numero maggiore di apparati tecnologici italiani (le apparecchiature per la guerra elettronica saranno fornite da Elettronica - Elt SpA).
La nuova piattaforma presenta una nuova vela in grado di ospitare fino a sette alberi elettrici (con spazio per un ulteriore albero opzionale), consentendo lo sviluppo futuro nella direzione di un sottomarino completamente elettrico.
L'U212 NFS sarà dotato dell'ultima generazione di periscopio penetrante ottico L3Harris e albero optronico a basso profilo con imaging elettronico ad alta risoluzione, inclusi sensori VIS, SWIR, MWIR e scarsa illuminazione. Il nuovo CMS gestirà suite di comunicazioni e sensori all'avanguardia tra cui radio definite dal software navali, SATCOM (banda UHF e SHF) e link di dati Link 11/16 (adattati per Link 22) di Leonardo, la nuova suite RESM/CESM integrata di progettazione di Elettronica, che combina prestazioni elevate, dimensioni compatte e design stealth, con un nuovo albero dell'antenna integrato e dedicato che fornisce le ultime funzionalità ISR tattico-strategiche oltre alle antenne montate su albero/periscopio. 
Infine, la Marina italiana ha avviato un progetto che mira a sviluppare algoritmi e software basati sull'intelligenza artificiale per la classificazione acustica, l'imaging del periscopio e l'analisi del movimento del bersaglio.
Si stanno anche esplorando nuove tecnologie e soluzioni optroniche, tra cui un sensore di sorveglianza in cima a un albero non rotante con una telecamera a 360°.
L'U212 NFS sarà dotato di un sistema di controllo della piattaforma integrato (IPCS) di nuova concezione e di un sistema di combattimento di nuova generazione con sistema di gestione del comando e controllo delle armi e suite di sensori, che consentono di ridurre l'equipaggio a soli circa 29 complementi. Tutti i sistemi secondo OCCAR saranno conformi ai più impegnativi requisiti di sicurezza informatica, rendendo l'U212 NFS la seconda piattaforma di approccio cyber secure by design ad essere fornita da Fincantieri alla Marina italiana dopo le piattaforme Thaon di Revel-class PPA (Pattugliatori Polivalenti d'Altura). Il nuovo IPCS è fornito da Fincantieri Seastema, Avio Aero che fornisce il sistema di controllo dello sterzo e delle immersioni.
In grado di operare in acque marine con temperature tropicali, come già evidenziato, l'U212 NFS sarà dotato di un sistema di controllo integrato della piattaforma di nuova concezione e di un sistema di combattimento di nuova generazione con sistema di gestione del comando e suite di sensori e controllo delle armi, che consentiranno di ridurre l'equipaggio a soli 29 membri. Tutti i sistemi, secondo l'OCCAR, saranno conformi ai più impegnativi requisiti di sicurezza informatica, rendendo l'U212 NFS la seconda piattaforma cyber secure by design approach fornita da Fincantieri alla Marina Militare Italiana dopo le piattaforme PPA (Pattugliatori Polivalenti d'Altura) della classe Thaon di Revel. Il nuovo IPCS è fornito da Fincantieri Seastema, Avio Aero fornisce il sistema di governo e controllo dell'immersione, mentre il sistema di gestione del combattimento (CMS) è fornito da Leonardo, che deriva dalla quarta generazione del cosiddetto CMS SADOC per le nuove piattaforme da combattimento di superficie in consegna alla Marina Militare Italiana. 
Basato su un'architettura aperta e modulare che garantisce una facile integrazione di applicazioni software di terze parti (ad esempio il rilevamento bistatico del sonar), di remote computing, di un ampio know-how di elaborazione acustica e di applicazioni specifiche per le missioni sottomarine (ad esempio l'elaborazione in tempo reale del video del periscopio), il CMS sarà installato in un centro informazioni di combattimento (CIC) all'avanguardia e più spazioso, progettato da Fincantieri in sinergia con i principali fornitori e dotato di nove schermi doppi completamente integrati. 
La vela lunga ospita una suite di sei alberi non penetranti issati elettricamente e il periscopio ottico di attacco penetrante di nuova generazione, tutti forniti da L3Harris che, insieme a GEM Elettronica, fornisce anche il radar a bassa probabilità di intercettazione. L'U212 NFS sarà equipaggiato con il periscopio a penetrazione ottica di ultima generazione di L3Harris e con l'albero optronico a basso profilo con imaging elettronico ad alta risoluzione che comprende sensori VIS, SWIR, MWIR e a bassa luminosità. Il nuovo CMS gestirà suite di comunicazioni e sensori all'avanguardia, tra cui radio navali definite dal software, SATCOM (banda UHF e SHF) e datalink Link 11/16 (predisposto per Link 22) di Leonardo, la suite RESM/CESM integrata di nuova concezione di Elettronica, che combina alte prestazioni, dimensioni compatte e design stealth, con un nuovo albero antenna integrato e dedicato che fornisce le più recenti capacità ISR tattico-strategiche in aggiunta alle antenne montate su albero/periscopio.




LA “SUITE” ELAC SONAR

Integrata da Leonardo, la suite di sonar digitali ad architettura aperta è fornita da ELAC Sonar (società del gruppo Cohort) sulla base di un contratto annunciato nel luglio 2021, con un wet-end che comprende un array cilindrico, un array fiancheggiatore esteso (con capacità PRS) che fornisce migliori funzionalità di rilevamento e inseguimento grazie all'"array ad apertura verticale", oltre a un array di intercettazione acustica e un idrofono a rumore proprio.
Mentre si è ancora in procinto di selezionare il miglior sonar trainato per i nostri nuovi sottomarini (oltre alla nuova suite di sonar personalizzata già contrattata), la Marina italiana sta lanciando un nuovo progetto con aziende nazionali e università concentrandosi su un nuovo array trainato in fibra ottica integrata.





L’ARMAMENTO IN DOTAZIONE

La CMS degli U212NFS sarà in grado di gestire un’ampia panoplia di armi e carichi utili, in particolare la versione del siluro pesante Leonardo Black Shark Advanced (BSA) sviluppata per la Marina Militare Italiana, mentre i nuovi battelli saranno predisposti per l'impiego di missili da crociera deep strike a lungo raggio, capacità che apre nuovi scenari operativi e di deterrenza per il Ministero della Difesa italiano. Oltre ai siluri pesanti da 533 mm, sono previsti missili con capacità land attack (probabilmente anche i nuovi TESEO Mk2/E EVOLVED); inoltre non è da escludere anche l’adozione della versione subacquea (lanciabile quindi in immersione) del missile aria-aria IRIS-T, che conferirebbe ai battelli della Marina Militare capacità anti-elicottero.




L'U212 NFS riceverà nuove contromisure anti-SILURO.

Con il nuovo progetto U212 NFS EVO, si tende ad estendere le capacità integrando nuove tecnologie. In particolare, l'obiettivo della nostra marina è quello di progettare un nuovo sistema di lancio delle armi per consentire una maggiore flessibilità per integrare e fornire sistemi di armi e altre capacità come i veicoli senza equipaggio. Si sta cercando un tubo di lancio multiuso per siluri, mine di missili e veicoli subacquei.


LEONARDO CMS ATHENA MK2/U

Il sistema di gestione del combattimento (CMS) è fornito da Leonardo, e deriva dalla quarta generazione del cosiddetto SADOC CMS per le nuove piattaforme di combattimento di superficie in consegna alla Marina italiana. Basato su un'architettura aperta e modulare che garantisce una facile integrazione di applicazioni software di terze parti (cioè rilevamento sonar bistatico), calcolo remoto, ampio know-how di elaborazione acustica e applicazione specifica per missione sottomarina (cioè elaborazione video periscopio in tempo reale migliorata), il CMS sarà installato in un centro di informazioni di combattimento (CIC) più spazioso all'avanguardia progettato da Fincantieri in sinergia con i principali fornitori e con nove console multifunzione a doppio schermo e completamente intercambiabili (per CMS, sonar e EW) più la stazione comandante con realtà aumentata e fusione sensore/dati, affiancata da pochi IPCS e console di controllo della piattaforma. Il nuovo Combat Management System (CMS) è il primo prodotto dell'azienda di questo tipo. Questa è stata una sfida estremamente importante, che espande il portafoglio di prodotti dell'azienda in un segmento in cui Leonardo ha una delle piattaforme CMS per unità di terra più avanzate e complete sul mercato: l'ATHENA MK2/E, installato a bordo delle nuove navi di pattuglia offshore LHD TRIESTE e LSS VULCANO della Marina italiana. È grazie a questo sistema, e anche a 20 anni di esperienza nel comando e controllo navale, che l'ATHENA MK2/U è stato sviluppato per i sottomarini U-212 NFS attualmente in costruzione per la Marina italiana.
Il prodotto si distingue in particolare per la sua incredibile modularità e flessibilità, che garantisce l'integrazione di nuovi sistemi e funzioni (alcune delle quali non erano inizialmente previste), fornendo un pacchetto di funzionalità di base compatibili con ATHENA MK2/E, vale a dire la gestione dello scenario tattico e dei sensori organici (adattati per i sistemi sonar), l'acquisizione di consapevolezza situazionale, l'interoperabilità e la registrazione e l'analisi dei dati. Queste capacità distintive e comprovate, che erano già state provate e testate sulle unità di superficie ATHENA MK2/E, sono state adattate per adattarsi alle caratteristiche uniche dell'ambiente subacqueo e integrate con specifiche aggiuntive, specifiche per il dominio sottomarino (Underwater Extended Capabilities), come Target Motion Analysis (TMA), l'elaborazione video, la gestione dei siluri pesanti e l'ampio uso di algoritmi di intelligenza artificiale in una varietà di funzioni diverse. Ad esempio, l'analisi del movimento di destinazione viene tipicamente utilizzata nei sottomarini per determinare la posizione degli oggetti in movimento all'interno dello scenario operativo, a partire dalla localizzazione tramite sensori passivi (per evitare il rilevamento), che, in questo caso, vengono ricostruiti utilizzando intelligenza artificiale e algoritmi matematici per migliorare le prestazioni.
Le attività di elaborazione video sono anche gestite utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale per fornire rapporti di situazione tattici migliorati che utilizzano immagini periscopiche e video e realtà aumentata per visualizzare i dati. Oltre alle immagini raccolte dal periscopio, l'IA può anche essere utilizzata per acquisire "viste panoramiche" dell'area circostante in un'ampia varietà di condizioni operative e immagini di contrasto (le cosiddette funzioni Dehaze e False Colour), cioè la rimozione della "foschia" e l'identificazione di corpi freddi e caldi eseguendo elaborazioni ex-post delle immagini.
In termini di hardware, l'elemento più innovativo è l'uso di nove console multifunzionali, che fungono da interfaccia uomo-macchina per visualizzare le "aree tattiche", informazioni che vengono raccolte da vari sensori anche con l'aiuto della realtà aumentata. Composte da due monitor multi-touch verticali da 27" e 4K (l'ATHENA MK2/E ha solo uno schermo da 42"), le console sono diverse da quelle installate sulle unità di terra, in quanto devono adattarsi ai limiti dell'ambiente sottomarino (ad esempio spazio ridotto, requisiti di basso livello di rumore, la necessità di contenere il consumo energetico, ecc.). Tutti i vincoli che sono la base dell'architettura per l'hardware CMS. Infatti, le console sono raffreddate ad acqua per ridurre il rumore e sono realizzate con una speciale fibra di carbonio per conformarsi ai requisiti ambientali precedentemente menzionati.
Quattro delle nove console sono state progettate per gli operatori di sonar, mentre le altre sono state sviluppate per gli operatori di comando e controllo delle navi. Tuttavia, grazie alla loro natura multifunzionale, una qualsiasi delle console può essere utilizzata per eseguire qualsiasi funzione di sistema (a seconda delle autorizzazioni di accesso dell'operatore) e utilizzare le interfacce grafiche uomo-macchina dei vari componenti integrati nel CMS (visualizzabili tramite la console di visualizzazione), che si tratti di una situazione di sonar o di "guerra elettronica". Infine, in termini di scalabilità, poiché il nuovo CMS richiede un numero inferiore di console, il sistema può essere installato non solo su sottomarini più piccoli, ma anche su sottomarini che sono già in servizio in fase di riparazioni e programmi di ristrutturazione.

ATTIVITA’ DI SUPPORTO AL COM.SUB.IN.

L'U212NFS manterrà inoltre le capacità di supporto alle forze speciali già offerte e previste per l'U212A, oltre al contenitore per operatori speciali/uscita e alla stazione di accoppiamento per il sistema di salvataggio dei sottomarini in difficoltà; è stato concepito per la futura integrazione di veicoli subacquei senza equipaggio XLUUV e UUV, che consentiranno ai nuovi battelli di operare come nodo principale di una rete subacquea che estenderà la capacità di sorveglianza complessiva della piattaforma.
Sfruttando l'esperienza operativa U212A e la cooperazione industriale con TKMS, il design NFS è guidato dai requisiti per migliorare la resistenza, flessibilità operativa e capacità. Grazie al nuovo sistema di combattimento, ai sensori e ai sistemi d'arma pianificati, vale a dire i missili da crociera a attacco profondo a lungo raggio, l'U212NFS svolgerà un ruolo chiave da sotto la superficie, negli scenari operativi multidominio e congiunti-multinazionali. Basato su un progetto evoluto U212A di Fincantieri con un livello senza precedenti di contenuto dell'industria nazionale, l'U212 NFS è caratterizzato da uno scafo a pressione più lungo di 1,2 metri e da una piattaforma idrodinamicamente migliorata e ulteriormente più silenziosa con una lunghezza complessiva di circa 59 metri e un dislocamento in superficie di circa 1.600 tonnellate. 

L’APPARATO DI PROPULSIONE

Gli studi sul fattore umano sono in corso per fornire sistemazioni più confortevoli per i membri dell'equipaggio di nuova generazione. Le prime due nuove unità manterranno lo stesso sistema di propulsione diesel/elettrico e AIP del progetto U212A, ma introducono un nuovo sistema di stoccaggio e gestione dell'energia basato su batterie al litio-ferro-fosfato, una tecnologia che cambia il gioco nel dominio sottomarino. Fincantieri ha assegnato il relativo programma di sviluppo, prototipazione e certificazione alla società italiana FIB insieme alle joint venture Power for Future tra Fincantieri SI e Faist Electronics, TUV Rheinland e Cetena. Fincantieri sta anche lavorando con altre industrie per fornire un nuovo sistema AIP da introdurre dalla terza unità.

LA PREVISTA INTEGRAZIONE DI XLUUV

La Marina Militare Italiana ha incaricato Fincantieri di studiare l'integrazione dei veicoli senza equipaggio, compresi sia i veicoli telecomandati (ROV) che i veicoli autonomi (AUV) sia per gli U212A che per quelle non ancora in servizio. Si desidera aggiungere la capacità di trasportare e gestire sistemi sia più piccoli che più grandi (senza equipaggio). Gli AUV più piccoli saranno lanciati da tubi siluri mentre i veicoli più grandi saranno trasportati e operati attraverso un supporto dedicato aggiunto dietro la vela.

E’ PREVISTA LA MESSA A PUNTO DI ULTERIORI "U212 NFS EVO”

La Marina Militare italiana sta mettendo a punto con Fincantieri una nuova classe di sottomarini AIP, nota come "U212 NFS EVO”; sarà più grande degli NFS attualmente in costruzione.
Durante il Defence Leaders Combined Naval Event (CNE) 2024 a Farnborough, la Marina Militare ha presentato gli sviluppi della sua flotta sottomarina da ora al 2050.
In una sua presentazione intitolata "Prospettiva della Marina italiana per i prossimi sottomarini", il comandante Stefano Oliva, Ufficio di ricerca e sviluppo sottomarino presso lo Stato Maggiore della Marina italiana, ha fornito al pubblico i primi dettagli sui futuri sviluppi della forza sottomarina, con l'obiettivo di aumentare la flotta da 8 a 10 barche entro il 2036. 
A quel punto, la flotta sottomarina della Marina italiana potrà essere composta da:
  • U212A aggiornati,
  • U212 NFS,
  • U212 NFS EVO (EVOlution).

La produzione di un sottomarino di nuova generazione (NGS) inizierebbe dopo il 2040. 

La Marina italiana ha anche lanciato la strada per sviluppare un veicolo subacqueo autonomo di grande autonomia (LDAUV): ”Viviamo in un'epoca in cui i veicoli autonomi sono sempre più utilizzati sott’acqua”…"la copertura offerta dalla colonna d'acqua (alle piattaforme con equipaggio) sta diventando meno efficace a causa del crescente sviluppo tecnologico subacqueo”. (Stefano Oliva, Ufficio di ricerca e sviluppo sottomarino).
"Tuttavia, come sottomarini dobbiamo sfruttare la presenza umana a bordo poiché quest'ultima non può essere sostituita dall'intelligenza artificiale, almeno nel prossimo futuro. Dobbiamo quindi sottolineare la resistenza, la persistenza e la segretezza, mantenendo la nostra flotta di piattaforme con equipaggio all'avanguardia tecnologica senza dimenticare l'importanza dell'equipaggio", ha spiegato il CMDR Oliva.
"Al fine di sostituire i due Smg. Sauro e garantire la continuità della produzione tra il 2031 e il 2036, prevediamo di avviare lo sviluppo e la costruzione di due unità aggiuntive che abbiamo (attualmente) identificato come NFS EVO (EVOlution) come ponte tra la famiglia U212 NFS e il progetto NGS".
La Marina italiana sta prevedendo l'U212 NFS EVO come una progettazione sottomarina nazionale completa e costruzione di scafi con "una piattaforma più grande di oltre 2.000 tonn di dislocamento che incorporerà le prime tecnologie derivanti dagli studi e dai test di R&S sul progetto NGS che coinvolge università e centri di ricerca oltre all'industria".
Tra il completamento dei due programmi U212 NFS EVO e l'inizio della produzione delle piattaforme NGS, la M.M. prevede di sottoporre il secondo lotto di U212A (due) al programma MLU che potrebbe anche includere sviluppi in corso per le piattaforme U212 NFS.
"Abbiamo anche lanciato il percorso per sviluppare un veicolo subacqueo autonomo nazionale a grande discolo (LDAUV), avendo stanziato un budget per lo sviluppo di un concetto", ha anche sottolineato il comandante Oliva che segnala l'obiettivo di sviluppare una flotta mista di piattaforme con equipaggio e senza equipaggio.
Dopo aver dato una panoramica degli sviluppi della flotta della Marina italiana da ora al 2050, il rappresentante della Marina italiana ha fornito i primi dettagli sugli aggiornamenti attuali e futuri previsti e sui nuovi programmi di costruzione e sugli sviluppi delle tecnologie.
“La Marina italiana ha quattro smg. classe Sauro ancora in servizio, gli ultimi due consegnati nel 1994 e nel 1995. A causa della necessità di tenerli in servizio fino al completamento del programma di consegna degli U212 NFS, è stato lanciato un programma di estensione della vita operativa. È previsto un periodo di aggiornamento per la prima unità. Affronteremo l'obsolescenza del sistema di combattimento e della piattaforma e introdurremo nuove attrezzature e sistemi d'arma. Integreremo il siluro pesante Black Shark Advanced (HWT) con i tubi di lancio esistenti in una versione swim-out", ha rivelato il comandante Oliva, senza fornire ulteriori dettagli.
“L'U212A 1st Batch, Todaro e Sciré sono stati consegnati nel 2006 e nel 2007. Mentre queste unità si stanno avvicinando a 20 anni di vita operativa, abbiamo programmato un aggiornamento di mezza età con l'obiettivo di aumentare le capacità, risolvere i problemi di obsolescenza e standardizzare il più possibile la catena logistica, grazie all'espansione delle comunità tra gli scafi della flottiglia U212. Nei dettagli, il sistema di gestione del combattimento sarà lo stesso dell'U212 NFS, mentre la suite periscopio sarà aggiornata con l'introduzione di un albero optronico che sostituisce il periscopio di sorveglianza penetrante. La suite sonar sarà anche migliorata insieme all'adozione del siluro Black Shark Advanced HWT come già armamento degli U212 2nd Batch. Il programma MLU includerà anche nuove contromisure anti-torpedo e una nuova antenna SATCOM. Sulla base dell'esperienza operativa, riteniamo anche essenziale dotare il periscopio dell'antenna GNSS/GPS anti-jamming”, ha spiegato il rappresentante della Marina italiana.
Il programma U212 NFS fornirà quattro nuove unità insieme a in-service, supporto logistico e un nuovo centro di formazione. Oltre a presentare un sistema di gestione della piattaforma di Fincantieri, un sistema di combattimento incentrato sul Leonardo CMS e una suite di sensori forniti principalmente da società nazionali, la Marina italiana sta lavorando per migliorare ulteriormente le capacità di questi sottomarini per soddisfare le esigenze presenti e future.
Il comandante Oliva ha confermato senza fornire ulteriori dettagli: "Lanceremo uno studio di fattibilità sulle capacità integrate dei missili ad attacco profondo. Il nostro obiettivo è quello di integrare meccanicamente ed elettricamente le munizioni off-the-shelf adattandole per utilizzare i tubi lanciatori degli NFS”.

L’UTILIZZO DI RIVESTIMENTI A BASE DI “METAMATERIALI”

I pianificatori italiani hanno anche scelto un rivestimento a base di fluoropolimeri per gli scafi dei nuovi sottomarini, che riduce l'incrostazione per ridurre la resistenza, mentre l'idrodinamica delle navi è stata aggiornata dal modello U-212 cambiando il design della prua. La Marina italiana ha anche già avviato un nuovo progetto volto alla riduzione della resistenza target attraverso l'uso di rivestimenti a base di metamateriali. Non sono stati rilasciati ulteriori dettagli, ma l'obbligo di ridurre significativamente la resistenza idrodinamica potrebbe indicare una nuova forma dello scafo per la futura piattaforma NFS EVO, che si baserà come già spiegato su di un progetto sottomarino nazionale completo.
"Data la complessità della tecnologia integrata in un sottomarino, è importante iniziare ora le attività di ricerca e sviluppo per essere pronti per lo scenario in evoluzione. Per far fronte a queste esigenze, la Marina Militare italiana ha lanciato il progetto NGS, che al momento è ancora in fase di ricerca di tecnologie emergenti e promettenti. Una maggiore efficienza sarà ottenuta grazie all'uso più ampio dell'intelligenza artificiale, nuovi sensori optronici, forme innovative e invisibilità acustica attraverso i metamateriali, la rete di comunicazione subacquea e il sistema di posizionamento inerziale di nuova generazione, sono tutte sfide tecnologiche che affronteremo e che miriamo a integrare insieme. Per quanto si tratta di un fattore chiave del futuro, le comunicazioni subacquee, abbiamo lanciato diversi progetti per sfruttare le nuove tecnologie. In particolare, stiamo studiando tre soluzioni: la prima è una comunicazione ottica subacquea protetta dallo scambio di chiavi quantistiche. Il secondo è un nuovo tipo di antenna a radiofrequenza per la comunicazione subacquea elettromagnetica. E infine, l’utilizzo di metamateriali per sviluppare un nuovo tipo di lenti acustiche per migliorare le prestazioni idrofoniche”. La Marina italiana si sta anche concentrando sulla ricerca di nuovi sistemi di propulsione da introdurre sulla piattaforma NGS.

LA COMPOSIZIONE E L’EVOLUZIONE DELLA FORZA SOTTOMARINA ITALIANA

Attualmente, la flottiglia sottomarina italiana è composta da otto piattaforme: quattro unità classe Sauro e quattro classe U212A, ciascuna suddivisa in due lotti: serie Sauro III e IV (due ciascuna) e U212A primo e secondo lotto (due ciascuna). Nell'ambito del programma di approvvigionamento degli U212 NFS (Near Future Submarines) gestito da OCCAR per conto della Direzione degli armamenti navali del MoD italiano, Fincantieri come principale appaltatore e autorità di progettazione fornirà quattro nuove imbarcazioni, di cui due sono già in costruzione, un'altra è sotto contratto mentre la quarta viene contrattata in questi giorni.
"Secondo l'analisi attuale, prevediamo la necessità di aumentare il numero di sottomarini da otto a dieci, tra cui due classi Sauro sottoposti a un'estensione della vita operativa (OLE), quattro U212A di cui due (1° lotto) sottoposti a un programma di aggiornamento di mezza età (MLU) e i quattro U212 NFS (Near Future Submarines) che sono attualmente in fase di approvvigionamento e costruzione",
"Nel frattempo, abbiamo già iniziato a finanziare attività di ricerca e sviluppo per un nuovo progetto di piattaforma che abbiamo chiamato Next Generation Submarine (NGS), che prevediamo di iniziare a produrre dopo il 2040", ha continuato il rappresentante della Marina italiana.
"Stiamo anche cercando importanti miglioramenti all'U212 NFS", ha sottolineato il comandante Oliva, incentrato principalmente sull'introduzione di capacità missilistiche ad attacco profondo, veicoli senza equipaggio, mine segrete, batterie al litio, nuove contromisure torpedini e sonar rimorchiati oltre alle soluzioni di intelligenza artificiale (AI) applicate a diversi compiti.
La richiesta di espandere la flotta sottomarina è stata proposta in passato senza effetti, ma le crescenti minacce poste alle infrastrutture sottomarine critiche e alle linee di comunicazione marittima e la necessità di proteggere gli interessi nazionali sono fattori chiave per finanziare un'applicazione a lungo termine delle capacità subacquee della Marina italiana. Questo è supportato dal National Underwater domain Cluster (PNS, Polo Nazionale della dimensione Subacquea) che comprende enti governativi, grandi industrie e PMI, start-up, università e centri di ricerca che è stato recentemente lanciato dopo l'inaugurazione vicino a La Spezia nel complesso della Marina italiana che ospita anche il centro di supporto e sperimentazione navale del Servizio (CSSN) e il Centro NATO per la ricerca e la sperimentazione marittima (CMRE) e recentemente proposto dalla Marina italiana per ospitare il Centro di eccellenza NATO (CoE) nel dominio subacqueo.


Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, EDR Magazine, Jane’s, Defensenews, NAVALNEWS, Wikipedia, You Tube)