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martedì 18 febbraio 2025

1950 - 2025: La MARINA MILITARE ITALIANA e “I ragazzi del 76”, il cannone “SMP-3”, il cannone 76/62 “MMI Allargato”, il cannone “Otobreda 76/62 Compatto e Superapido”, il blindato 8 x 8 anti-aereo IVECO DVD-OTO “Draco” e l’avanzatissimo cannone navale imbarcato “Leonardo-OTO 76/62 Sovraponte”.











https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.







“I RAGAZZI DEL 76”

L’ideazione, la messa a punto e la produzione del cannone navale calibro 76/62 mm è stato uno dei più grandi successi nella storia della produzione OTO Melara negli anni ’70 grazie all’opera dell’allora presidente Gustavo Stefanini assistito da Sergio Ricci, Arcangelo Ferrari, Alberto Conforti e Piero Borachia, membri del gruppo che fu poi soprannominato “I ragazzi del 76“. Lo ricorda Giacomo Erario, nipote di uno di quei protagonisti della storia industriale spezzina e italiana, ovvero Arcangelo Ferrari che dell’Oto fu prima direttore commerciale e poi amministratore delegato. Una delle occasioni più importanti e recenti è l’utilizzo operativo del sistema nelle acque del Mar Rosso contro i droni dei ribelli Houthi, che è stato indispensabile al DDG Caio Duilio per annientare un drone durante la delicatissima missione nelle acque infestate del Mar Rosso. Pochi giorni prima anche una fregata tedesca, che monta lo stesso 76/62, lo aveva utilizzato per neutralizzare a sua volta una minaccia aerea. Esemplari del cannone OTO-Melara da 76/62 sono stati venduti a 53 fra le Marine più importanti e prestigiose di tutto il Mondo quali Stati Uniti, Israele, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Corea del Sud, Thailandia, Venezuela ed altre ancora. La storia è narrata nel libro “I ragazzi del 76”. Vite parallele di Gustavo Stefanini e Sergio Ricci di Laura Maragnani (Autore) UTET, 2010.

IL CANNONE “SMP-3”

Il cannone SMP-3 ("Stabilimenti Meccanici di Pozzuoli - cannone da 3 pollici"), progenitore del "76/62 Allargato" era un'arma automatica a tiro rapido, la cui cadenza media del tiro era di 50 colpi al minuto, in grado di sparare colpi singoli o a raffica. 


Il caricamento avveniva automaticamente mediante un tamburo ruotante con 14 colpi, con i bossoli che venivano espulsi colpo per colpo. Ad esaurimento della raffica la canna si predisponeva alla massima elevazione (90°) ed il tamburo veniva ricaricato in maniera automatica con una manovra che avveniva in 3 secondi.


La versione binata del modello SMP 3 con canne sovrapposte aveva il caricamento completamente automatico e continuo che avveniva a qualsiasi elevazione. Il cannone aveva una forte velocità di brandeggio con la velocità iniziale del proiettile di 950 m/s e cadenza media di tiro di 60 colpi per canna. Il cannone era stato imbarcato negli anni cinquanta sulle fregate della classe Centauro, ma tale versione non avendo dato i risultati sperati non è stata imbarcata su nessun'altra unità della Marina Militare.

IL CANNONE Oto Melara 76/62 MMI “Allargato”

Il cannone da 76/62 tipo MMI "Allargato" costruito dalla Oto Melara di La Spezia è stato il pezzo standard della Marina Militare degli anni sessanta. Il cannone è stato realizzato in 84 esemplari per la Marina Militare italiana.


Il cannone è del tipo multiuso, con impiego principale antiaereo ma con capacità antinave e impiegabile anche per il tiro controcosta. Il pezzo è l'evoluzione del modello sviluppato e costruito per la Marina Militare dagli Stabilimenti meccanici di Pozzuoli agli inizi degli anni cinquanta, denominato tipo SMP3, cioè da tre pollici, da cui scaturisce la sua sigla “SMP-3”, sviluppato quando si stava verificando l'inadeguatezza del munizionamento da 40mm contro gli aerei moderni, soprattutto perché tale munizionamento non permetteva l'adozione di spolette di prossimità. Tale cannone venne imbarcato sulle corvette Albatros, prime unità di scorta costruite in Italia dopo la seconda guerra mondiale, e sulle corvette dello stesso tipo realizzate nei cantieri italiani su commesse NATO per la marina danese e olandese nell'ambito del MDAP in due esemplari, uno a poppa e uno a prora. Con lo spostamento della produzione delle artiglierie della Marina Militare alla Oto Melara di La Spezia venne sviluppata una versione binata del modello SMP 3 con canne sovrapposte. 
Il verificarsi di un grave incidente sulla torre prodiera della corvetta olandese Lynx e il non aver dato la versione binata i risultati sperati, portarono allo sviluppo del cannone da 76/62 di nuova progettazione, largamente testato sulla Nave Esperienze Carabiniere. 


Il nuovo cannone denominato "76 Allargato" avrebbe trovato posto nel corso degli anni sessanta sulle principali unità della squadra, come l'incrociatore lanciamissili Garibaldi, le fregate classe Bergamini e Classe Alpino, i Doria e il Vittorio Veneto e sarebbe stato rimpiazzato il decennio successivo dal 76/62 Compatto con l'entrata in servizio degli Audace.
Il cannone ha la canna raffreddata ad acqua e manovra elettrica e idraulica con sistema di emergenza manuale. La gittata, che con proiettili HE (High Explosive) dal peso di 6,296 kg raggiunge 18,4 km ad un'elevazione di 45°, che all'elevazione massima di 85° scende a 4 km, la velocità di brandeggio di 70°/s quella di elevazione di 40°/s e la torretta accoglie un membro dell'equipaggio.
Nella Marina Militare questi cannoni costituiscono l'armamento principale dei pattugliatori della classe Cassiopea; si tratta dei cannoni smontati dalle fregate della classe Bergamini andate in demolizione. 




Il cannone "OTO-Melara 76/62 MMI Allargato" venne sostituito dal cannone Otobreda 76/62.

L'OTO Melara 76/62 è un cannone multiruolo progettato e prodotto dalla Società italiana Leonardo-Finmeccanica (precedentemente da OTO Melara, confluita nel gruppo il 31 dicembre 2015).
Il cannone è caratterizzato da una cadenza di tiro molto elevata, soprattutto nella versione Super Rapido (120 colpi al minuto), che lo rende particolarmente adatto per la difesa antiaerea e anti-missile e per la difesa di punto, anche se, visto il suo calibro, può essere usato anche in altri ruoli come il bombardamento navale e costiero. Il cannone è dotato di munizionamento convenzionale, che varia a seconda del tipo di impiego e la sua polivalenza di usi è data anche dalla gran quantità di tipi di munizionamento che vanno dall'incendiario al perforante, fino ai proiettili a frammentazione con spoletta di prossimità. L'intero sistema è inoltre molto compatto ed è quindi installabile anche su navi di piccole dimensioni come le corvette o le vedette costiere, oltre ad essere completamente controllabile da remoto. Recentemente è stato aggiunto il nuovo munizionamento guidato DART.
Questo cannone ha rappresentato un notevole successo commerciale, essendo stato adottato da 53 marine: l'ultimo importante successo è stato lo scalzare il cannone navale da 100 mm della marina francese nel progetto Orizzonte.
Nel sistema di controllo del fuoco del cannone nel corso degli anni c'è stata un'evoluzione. Le prime versioni erano dotate del radar RTN-10X Orion della Selenia. A partire dalla metà degli anni ottanta venne utilizzato il RTN-30X (SPG-73) nel sistema di difesa di punto Dardo-E e poteva essere abbinato oltre che all'Otobreda Compatto e Super Rapido anche al cannone da 127/54, al Breda Dardo e ai missili Sea Sparrow/Aspide. Il sistema Dardo-E fece il suo debutto nella Marina Militare sull'incrociatore portaeromobili Garibaldi, ma il radar RTN-30X era già stato imbarcato sulle Maestrale, dove però alle due torrette binate del CIWS Dardo erano asserviti due radar RTN-20X, mentre le prime unità equipaggiate con sistema Dardo-E con il 76mm Super Rapido sono stati i due cacciatorpediniere lanciamissili Audace dopo gli ammodernamenti e le prime unità ad essere equipaggiate sin dalla costruzione con il Dardo-E abbinato ai 76mm SR furono i due cacciatorpediniere Classe Durand de la Penne.










Il blindato 8 x 8 anti-aereo IVECO DVD-OTO “Draco” utilizzava il telaio dell'autoblindo B1 Centauro.

Si trattava di un veicolo antiaereo armato con un cannone a fuoco rapido L/62 da 76 mm installato in una nuova torretta denominata DRACO allargata che può essere montata su varie piattaforme tra cui veicoli cingolati, installazioni fisse o - in questo caso - telai su ruote come il B1. La torretta non presidiata ed è comandata a distanza.
Il veicolo è apparso per la prima volta nel 2010 ed è stato offerto per l'esportazione come potente sistema contraereo e di supporto alle truppe appiedate e persino come soluzione di intercettazione di proiettili di artiglieria; i tentativi di esportare questo singolare veicolo purtroppo non hanno ancora avuto successo.
Il cannone OTO Melara 76mm L/62 è ampiamente utilizzato a livello mondiale su fregate, corvette missilistiche con innumerevoli paesi che utilizzano con successo questo sistema d'arma italiano.
L'arma completamente stabilizzata da 76 mm viene caricata automaticamente da un meccanismo di caricamento automatico a tamburo con 12 colpi che può essere ricaricato rapidamente da 12 fusti a conchiglia immagazzinati nella parte posteriore del veicolo. Il meccanismo di caricamento è in grado di caricare 80-100 colpi al minuto. Il cannone è controllato da un avanzatissimo sistema radar e di artiglieria, in grado di puntare con precisione anche a lunghissime distanze e di controllare le munizioni radiocomandate DART da 76 mm, può regolare la traiettoria dei proiettili per massimizzare la precisione. Il cannone da 76 può elevare il tiro fino a +75 gradi e fino a -10 gradi.
Il veicolo “B1 DRACO” pesava circa 30 tonnellate ed è alimentato da un motore sovralimentato MTCA diesel Iveco MTCA da 520 CV, che gli consente di raggiungere i 100 km/h di velocità. 
I livelli di protezione erano generalmente piuttosto bassi: può resistere solo a proiettili da 7,62 mm (STANAG 4569 livello 2). D'altra parte, data la sua natura e la portata massima del suo cannone (circa 20 km), il Draco non dovrebbe comunque trovarsi sulla prima linea di combattimento.
Nella guerra corazzata, il Draco B1 sarebbe un caccia-carri di livello 9. Ciò che lo rende speciale è il fatto che dove altri caccia-carri si affidano a potenti cannoni o missili guidati, il Draco va nella direzione opposta. 
La sua arma da 76mm produce un danno relativamente basso per ogni colpo, ma poteva sparare 12 colpi in rapida successione, seguiti da una velocissima ricarica.
Questa caratteristica rendeva il veicolo un eccellente supporto grazie al suo elevato valore di danno al minuto, ma lo rende anche abbastanza vulnerabile in quanto deve rimanere fermo per un periodo di tempo prolungato per sfruttare appieno il suo potenziale. È quindi estremamente importante sparare a lunghe distanze in modo da poter utilizzare il fattore di mimetizzazione e sparare l'intera riserva di colpi senza essere individuato. 
Al fine di aumentare la sua capacità di sopravvivenza, il Draco utilizzava anche un Scudo hard-kill APS e un motore più potente.
Il mezzo avrebbe dovuto essere adatto principalmente ai grandi campi di battaglia, ma non alle aree fortemente urbanizzate.


IL CANNONE “Leonardo-OTO 76/62 Sovraponte”

Il Sovraponte è un modernissimo cannone imbarcato progettato e messo a punto dall’azienda italiana Leonardo-OTO. 


È sviluppato come un'alternativa più flessibile ai datati cannoni navali da 76 mm "Compatto" e "Superrapido". Come suggerisce il nome Sovraponte ("sopra il ponte"), non ha penetrazione del ponte, consentendogli di essere posizionato in molteplici posizioni sul ponte delle navi. Questo è significativo poiché è anche commercializzato come sistema d'arma ravvicinata, con munizioni guidate che forniscono una maggiore portata rispetto ai classici CIWS di calibro minore. Il ruolo di un sistema CIWS richiede una copertura più ampia in attraversamento e angolo verso il basso rispetto a un classico cannone navale posizionato a prua o a poppa di una unità navale.
Il sistema Sovraponte incorpora molte delle tecnologie associate al cannone Leonardo-OTO Super Rapid da 76/62 mm. Questi includeva la canna da 76 mm calibro 62, parti del meccanismo di alimentazione e il sistema opzionale di guida del raggio radar Strales.
Il sistema “Davide/DART”: In pratica si tratta di missili senza motore (proietti) DART, decalibrati rispetto al cannone, che possono correggere la loro traiettoria per controbattere le manovre del missile bersaglio e intercettarlo. Si tratta di un sistema di difesa anti missile delle navi a corto/cortissimo raggio, basato sull'impiego delle nuove centrali di tiro multisensore degli impianti da 76/62 Super Rapido, capace di sparare una munizione guidata e quindi di correggerne la rotta anche in volo indirizzandola sull'obiettivo.
La tecnologia sviluppata dalla Oto Melara è stata imbarcata per la prima volta sulle fregate multimissione italiane del programma italo-francese FREMM.
Il sistema Davide/Strales abbinato al sistema di controllo di tiro Dardo-F, che controlla sia il bersaglio che il proiettile, è installabile anche sulle vecchie torrette con poche modifiche, mediante l'aggiornamento del firmware di controllo, l'aggiunta del radar di guida in banda Ka e scudo stealth. La torretta mediante il radar produce quattro fasci che vengono proiettati sul bersaglio e il proiettile viene radiocomandato nella sua direzione in modo tale che rimanga all'interno dei fasci. I proiettili DART sono un sottocalibro da 42 mm e grazie ad un adattatore raggiungono i 76 mm del calibro del cannone, hanno delle alette canard che gli permettono di manovrare e la sezione di coda ha sei pinne fisse e il ricevitore radio.
L'alloggiamento interno alla torretta dell’antenna si traduce in una firma radar ridotta. Tutte le munizioni sono ospitate sopra il ponte. Ci sono 76 proiettili sul supporto che è senza equipaggio e si basa su ingressi esterni per funzionare. Questi input si basano su radar, dati di localizzazione o un direttore optronico. Il cannone Sovraponte può sparare le munizioni navali NATO da 76 mm, oltre alla munizione Vulcano 76 a lungo raggio e al proiettile DART guidato. Il Vulcano 76 è disponibile in diverse varianti con una portata da 30 a 40 km e può presentare una guida terminale. Le munizioni DART per la difesa ravvicinata possono manovrare fino a 20 G in volo. Queste sono guidate dal radar Strales montato o da sistemi radar esterni. La velocità di fuoco rimane non divulgata per ora. Una stima di 120 colpi/min lo mette in linea con il 76mm Super Rapid su cui si basa il progetto del Sovraponte.
Il 76 Sovraponte spara la solita selezione di proiettili da 76 mm per l'utilizzo contro bersagli di superficie, UAV e bersagli aerei. Inoltre si possono sparare le famiglie di munizioni DART e Vulcano. Ci sono 76 proiettili sul supporto che possono essere di diversi tipi poiché il caricatore seleziona automaticamente il tipo di munizioni corretto.


Come noto, il cannone imbarcato Sovraponte è stato introdotto in servizio sui Pattugliatori Polivalenti d’Altura classe Paolo Thaon di Revel della Marina Militare italiana; il SOVRAPOPNTE conserva le stesse prestazioni del 76/62 standard, ma con un peso del 40% inferiore che garantisce un più ampio spettro di possibilità installative come, per esempio, sopra l’hangar di una nave (vedi il caso dei PPA). In tal senso il SOVRAPONTE può prendere il posto anche di sistemi missilistici quali il RAM offrendo, tuttavia, una maggiore flessibilità d’impiego che va oltre l’autodifesa contro i missili da crociera, ma che comprende anche il tiro controcosta, contro-superficie, ecc. 


Il sistema imbarcato Sovraponte è stato anche selezionato per il lotto di fregate ASWF olandesi e belghe ed è stato ordinato dai Paesi Bassi per sostituire diversi sistemi d’arma per la difesa ravvicinata; è stato adottato su due delle fregate classe De Zeven Provinciën e sulla LPD classe Johan de Witt.

CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Origine: Leonardo-OTO, Italia;
  • Tipo: Cannone imbarcato;
  • Tipo: 76mm L/62;
  • Rateo di fuoco: 120 colpi/min (stima);
  • Gittata:16 km per SAPOM - 20 km per SAPOMER - Oltre 8 km per DART - Oltre 40 km per la munizione Vulcano 76 GLR;
  • Velocità alla volata: Circa 925 m/s;
  • Meccanismo di alimentazione: Caricatore automatico, tipo di proiettile selezionabile;
  • Munizioni: cal.76mm. Una dote fondamentale del DART e che è possibile regolare in volo il proiettile munito di alette. I DART sono utilizzati dal 76/62 Sovraponte di Leonardo che è il 40% più leggero del vecchio Oto Melara Super Rapid da 76 mm e non ha bisogno di spazio sottocoperta. Le munizioni si trovano all'interno della torre stessa. Oltre al DART, il Sovraponte è in grado di sparare munizioni normali da 76 mm e munizioni Vulcano per una gittata maggiore;
  • Peso: 4,7 a 5,5 t vuoto (stima, quotata riduzione dal 30% al 40% su 76 mm Super Rapid);
  • Copertura: a 360°
  • Elevazione: -15° a +85° (stima)
  • Equipaggio: Nessuno sul supporto
  • Controllo del tiro: Controllo esterno utilizzando radar o direttore optronico
  • Guida alle munizioni: Sistema Strales opzionale con radar Ka-band sul supporto per munizioni da equitazione a raggio radar DART;DART. Si tratta di un nuovo proiettile guidato messo a punto da Leonardo, sviluppato appositamente per contrastare missili, razzi e barchini che manovrano rapidamente;
  • Lunghezza: Circa 7 m;
  • Larghezza: Circa 3 m;
  • Altezza: Circa 3 m;
  • Penetrazione del ponte: Nessuno, tranne il cablaggio.







Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.



(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, CittàdellaSpezia, RID, Leonardo, Navi e Armatori, WeaponSystems, Wikipedia, You Tube)























 

lunedì 17 febbraio 2025

US NAVY 2028: la multinazionale BAE Systems si è aggiudicata un contratto pari a oltre 70 milioni di $ per aggiornare i cannoni imbarcati Mk 45 da 127/62 e le relative attrezzature ausiliarie.











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La Marina degli Stati Uniti ha assegnato alla multinazionale BAE Systems un contratto di oltre 70 milioni di $ per aggiornare i cannoni imbarcati Mk 45 da 127/62 e le relative attrezzature ausiliarie.

In base al contratto, BAE Systems aggiornerà e revisionerà i sistemi esistenti alla configurazione Mk 45 Mod 4 che include: 
  • una canna calibro 62; 
  • un supporto per il cannone rinforzato meccanicamente; 
  • un sistema di controllo completamente digitale che integra facilmente i dati di targeting e controllo del fuoco; 
  • utilizzo di munizioni ammodernate con un'energia di tiro maggiore del 50%; 
  • preparazione per future munizioni guidate di precisione con gittate senza precedenti.

Lo sviluppo del Mod 4 è iniziato a metà degli anni '90 specificamente per supportare le munizioni guidate a portata estesa per aumentare la portata e la letalità. Il supporto è stato notevolmente rinforzato per accogliere la maggiore energia di tiro e la canna è stata allungata per creare un'arma calibro 62 con un aumento del tiro di rinculo. È stato aggiunto un sistema di riconoscimento delle munizioni insieme a un nuovo sistema di controllo. Il mod 4 è stato formalmente certificato durante le prove a bordo della USS Winston S Churchill nel luglio 2000. Ora ci sono circa 240 supporti Mk 45 in servizio con 11 nazioni (tra cui 150 Mod 4), l'RN che diventa il 12° cliente.
Il cannone imbarcato Mk 45 è un'arma per lo più automatizzata, con 20 colpi pronti all'uso tenuti nel tamburo del caricatore immediatamente sotto la pistola. Tuttavia, nelle operazioni di tiro sostenute, l’arma ha bisogno di un equipaggio di sei persone: un capo cannoniere, un operatore di pannello e quattro caricatori di munizioni che lavorano nel caricatore posizionando manualmente i colpi nel paranco. Le fregate britanniche Type 26 avranno in dotazione un sistema di gestione delle munizioni (AHS) completamente automatizzato montato nel caricatore, in grado di sparare in modo prolungato mentre è gestito da un solo marinaio. Le cariche e i proiettili del propellente Mk 45 sono maneggiati separatamente. Ciò complica la logistica, ma consente ai propellenti di essere intercambiabili ed è più flessibile per gli sviluppi futuri.
Gli eventi nel Mar Rosso di quest'anno hanno sottolineato l'importanza della potenza di fuoco a bordo della US NAVY e delle marine alleate. Equipaggiati con l'ultima configurazione del sistema di cannoni Mk45, gli uomini e le donne della Marina statunitense avranno ulteriori capacità di proteggersi in mare. BAe Systems si impegna a fornire la più recente tecnologia di cannoni navali, comprese le munizioni avanzate.
Gli aggiornamenti e le revisioni dell'Mk 45 sono una soluzione conveniente per garantire che la US NAVY abbia una avanzata capacità di attacco a lungo raggio e di difesa aerea, garantendo prestazioni di picco da un profondo magazzino di proiettili avanzati da 5 pollici che possono rifornirsi facilmente in mare aperto. Aggiornando queste piattaforme, i marinai riceveranno l'ultima tecnologia innovativa che supporterà le munizioni avanzate e le future capacità di missione a un costo inferiore rispetto a un nuovo sistema di armi.
I lavori di aggiornamento si svolgeranno presso lo stabilimento di produzione di BAE Systems a Louisville, Kentucky, e saranno completati entro la fine del 2028.






CANNONE MEDIO IMBARCATO BAe Systems Mk-45 cal.127/62 mm

Il cannone imbarcato da 5 pollici Mk 45 è un supporto per cannone di artiglieria navale statunitense composto da un cannone L54 Mark 19 da 5 pollici (127 mm) sul supporto Mark 45. È stato progettato e costruito a suo tempo dalla statunitense United Defense, una società successivamente acquisita da BAE Systems Land & Armaments, che ha continuato la produzione.
L'ultima versione lunga 62 calibri consiste in un cannone L62 Mark 36 a canna più lunga montato sullo stesso supporto Mark 45.  Il cannone è progettato per l'utilizzo contro navi da guerra di superficie, supporto antiaereo e bombardamenti costieri per supportare operazioni anfibie.  Il sistema imbarcato è dotato di un caricatore automatico con una capacità di 20 colpi di pronto impiego che possono essere sparati in modalità completamente automatica, impiegando poco più di un minuto per esaurire 20 colpi al massimo rateo di fuoco. Per un uso prolungato, il sistema sarebbe occupato da un equipaggio di sei persone (capitano del cannone, operatore di pannello e quattro caricatori di munizioni) sottocoperta allo scopo di mantenere il cannone continuamente rifornito di munizioni.

Storia

Lo sviluppo è iniziato negli anni '60 come sostituto del sistema di cannoni Mark 42 da 5 pollici (127 mm)/54 calibro che aveva debuttato nel 1953 con un nuovo sistema imbarcato più leggero e più facile da manutenere. La Marina degli Stati Uniti utilizza il Mark 45 con il sistema di tiro Mk-86 o con il sistema d'arma Mk 34. Da prima della seconda guerra mondiale, 5 pollici (127 mm) è stato il calibro standard dei cannoni navali degli Stati Uniti. La sua velocità di fuoco è inferiore al cannone britannico da 4,5 pollici (114 mm), ma spara un proiettile più pesante da 5 pollici (127 mm) che trasporta una carica di scoppio più potente che aumenta la sua efficacia contro gli aerei.

Varianti

Mod 0 - Spoletta di prossimità meccanica. Costruzione a sfiletto in due pezzi, con rivestimento sostituibile.

Mod 1 - Il setter elettronico della spoletta è quello meccanico. Realizzato con una canna da costruzione unitaria, che ha una durata di vita circa il doppio di quella del cannone Mark 42.

Mod 2 - Versione export Mod 1, ma ora utilizzata nella US NAVY.

Mod 3 -  Cannone Mod 2 con un nuovo sistema di controllo; mai messo in produzione.

Mod 4 - Riceve una canna più lunga calibro 62 (rispetto al calibro 54 di Mod 1 e 2) per una combustione del propellente più completa e una maggiore velocità alla bocca e quindi più utilità per l'attacco terrestre. È stato progettato per utilizzare la Mark 171 Extended Range Guided Munition (ERGM), che è stata poi cancellata. Il Mk 45 mod 4 utilizza una torretta a schermo piatto modificata, progettata per ridurre la sua firma radar.
Nelle operazioni di tiro sostenuto (Modalità III), l’arma è azionata da un equipaggio di sei persone: un comandante cannoniere, un operatore di pannelli e quattro caricatori di munizioni, tutti situati sotto i ponti. Nelle operazioni di tiro non sostenute completamente automatiche (Modalità IV), 20 colpi possono essere sparati senza alcun personale all'interno del supporto, utilizzando un caricatore automatico.
US NAVY: Azione della Marina nel Mar Rosso nel 2024-2025 difendendo le navi mercantili e l'autodifesa dei DDG, hanno visto un utilizzo crescente del cannone Mk 45 contro i droni d'attacco lanciati dai terroristi ribelli Houthi dallo Yemen verso navi occidentali in transito nel Mar Rosso.
Il sistema Mark 45 è diretto attraverso i sistemi di combattimento della nave, tra cui il potente Mark 20 Electro-Optical Sensor System (EOSS) dall'aspetto "Wall-E", un sistema critico e altamente flessibile.
I rappresentanti di L3Harris, il produttore del sistema, hanno informato i media su ciò che rende il sistema di tiro EOSS così unico durante un'intervista del 2019: “Lo scopo principale del sistema è quello di fornire informazioni di targeting altamente accurate al sistema imbarcato della nave. In molti casi, il radar della nave può effettuare un rilevamento iniziale di una potenziale minaccia, e l'Mk20 conferma visivamente il bersaglio ostile e fornisce una portata e una posizione precise per l'ingaggio del cannone. L'obiettivo è la precisione del primo colpo. Naturalmente, i marinai sono piuttosto creativi e riconoscono immediatamente le eccellenti prestazioni dell’Mk20 come aiuto per la consapevolezza situazionale e la navigazione. Abbiamo sentito parlare di equipaggi che usano l'Mk20 per indagare visivamente su navi sospette e aiutare a navigare attraverso acque congestionate. Gli operatori trovano la capacità e la risoluzione di imaging termico particolarmente utili nelle operazioni notturne.”

Munizioni

Mark 68 HE-CVT
Peso – 68,5 libbre (31,1 kg)
Lunghezza del proiettile – 26,1 pollici (66,3 cm)
Utilizzato solo con Mods 0–2;

Mark 80 HE-PD
Peso – 67,6 libbre (30,7 kg)
Lunghezza del proiettile – 26 pollici (66 cm)
Riempitivo esplosivo: 8,2 libbre (3,7 kg) Composizione B;

Mark 91 Illum-MT
Peso – 63,9 libbre (29,0 kg);
Lunghezza del proiettile – 26,1 pollici (66,3 cm);

Mark 116 HE-VT
Peso – 69,7 libbre (31,6 kg)
Lunghezza del proiettile – 26 pollici (66 cm);

Mark 127 HE-CVT
Peso – 68,6 libbre (31,1 kg)
Lunghezza del proiettile – 26 pollici (66 cm);

Mark 156 HE-IR
Peso – 69,0 libbre (31,3 kg)
Lunghezza del proiettile – 26 pollici (66 cm);

Mark 172 HE-ICM (Cargo Round)
Lunghezza del proiettile – 26 pollici (66 cm)
Utilizzato solo con Mod 4.

Proiettili guidati

Il 9 maggio 2014, la US NAVY ha emesso una richiesta di informazioni (RFI) per un proiettile guidato da 5 pollici (127 mm) che potrebbe essere sparato da cannoni Mark 45 su cacciatorpediniere e incrociatori della Marina. Questa RFI è arrivata sei anni dopo la cancellazione delle munizioni guidate Raytheon Extended Range. Il proiettile dovrà avere almeno il doppio della portata dei proiettili non guidati per missioni tra cui Naval Surface Fire Support (NSFS)/Land Attack e l'aumento delle capacità di guerra anti-superficie (ASuW) contro le imbarcazioni di attacco veloce (FAC) e le imbarcazioni di attacco costiero veloce (FIAC); lo scopo principale sarà quello di distruggere le piccole imbarcazioni in arrivo a una portata maggiore con una testata a frammentazione, fusibile di prossimità per inondare di schegge sugli sciami.
Le presentazioni previste includeranno il progetto guidato BAE Systems Multi Service-Standard (MS-SGP), Raytheon Excalibur N5 e il proiettile guidato a lungo raggio OTO Melara Vulcano.
Il Naval Sea Systems Command sta anche cercando di mettere a punto una versione del proiettile iper-velocità (HVP) sviluppato per i railguns Navy electromagnetic da cannoni convenzionali da ponte da 5 pollici. L'uso dell'HVP potrebbe dare ai cacciatorpediniere e agli incrociatori esistenti una migliore capacità di impegnare minacce terrestri, aeree e missilistiche e consentire più tempo per perfezionare il railgun. L'HVP sarebbe una soluzione più economica per intercettare i missili in arrivo rispetto a un intercettore missilistico che costa centinaia di migliaia di dollari. La conversione dell'HVP in fuoco da armi convenzionali non era un programma di registrazione a partire dal 2015.  I proiettili HVP sparati da cannoni da ponte da 5 pollici viaggerebbero a Mach 3, la metà della velocità di un railgun ma il doppio della velocità dei proiettili convenzionali.  I proiettili sarebbero più costosi dei proiettili non guidati ma più economici degli intercettori missilistici, e ingaggerebbero bersagli aerei e missilistici fino a 10-30 miglia nautiche (12-35 miglia; 19-56 km). Durante le esercitazioni RIMPAC del 2018, la USS Dewey (DDG-105) ha sparato 20 HVP da un cannone da ponte Mk 45 standard; un proiettile HVP potrebbe costare 75.000- 100.000 dollari, rispetto a 1 - 2 milioni di dollari per ogni missile.  Il costo qui citato è un riferimento spesso citato che continua a diventare maggiore man mano che i calcoli annuali dell'inflazione per il Dipartimento della Difesa vengono aggiornati durante il ciclo annuale Pentagon Planning-Programming-Budgeting-Execution (PPBE) che genera la richiesta annuale di bilancio della difesa. La direzione annuale per i calcoli dell'inflazione è fornita al Dipartimento della Difesa dall'Ufficio di gestione e bilancio (OMB) della Casa Bianca nella circolare A-11. Una revisione dell'aggiustamento dell'inflazione di ciascun anno fiscale dovrebbe essere applicata alla stima sopra indicata per approssimare un costo attuale per l'approvvigionamento.
L'HVP è stato ribattezzato Gun-Launched Guided Projectile (GLGP) per il progetto Electromagnetic Railgun. Nel 2022, il Dipartimento della Marina degli Stati Uniti ha concluso lo sforzo di ricerca e sviluppo del GLGP.
Nel 2024, la US NAVY ha ripreso i test di sviluppo del Proiettile Hypervelocity (HVP) prodotto da BAE Systems USA. L'HVP è un proiettile munito di sabot ed è in fase di sviluppo negli Stati Uniti. Contratto dell'esercito: la dimensione del sabot è maggiore per la versione dell'esercito (155 mm), ma il proiettile è comune all'HVP sviluppato per gli Stati Uniti.  Per i cannoni Navy Mk45, è previsto solo un sabot più piccolo.

Operatori attuali

Australia - Royal Australian Navy
  • Fregate classe Anzac: Mod 2 (versioni Mod 2 aggiornate dotate di un sistema di controllo comune.)
  • Cacciatorpedinieri classe Hobart: Mod 4

Danimarca - Marina reale danese
  • Fregate classe Absalon: Mod 2

Grecia - Marina ellenica
  • Fregata di classe Hydra (MEKO 200 HN)

Giappone - Forza di autodifesa marittima giapponese
  • Fregate classe Mogami: Mod 4
  • Cacciatorpedinieri classe Atago: Mod 4
  • Distruttore di classe Maya: Mod 4
  • Cacciatorpedinieri classe Akizuki: Mod 4
  • Cacciatorpedinieri classe Asahi: Mod 4

Corea del Sud - Marina della Repubblica di Corea
  • Sejong il cacciatorpedinieri grande classe: Mod 4
  • Chungmugong Yi Sun-sin-class destroyer: Mod 4
  • Fregate classe Incheon: Mod 4

Nuova Zelanda - Royal New Zealand Navy
  • Fregate classe Anzac: Mod 2

Spagna - Marina spagnola
  • Fregate classe Álvaro de Bazán: Mod 2

Taiwan - Marina della Repubblica di Cina
  • Cacciatorpedinieri classe Kee Lung

Thailandia - Royal Thai Navy
  • Fregata di classe Naresuan: Mod 2 (attualmente aggiornato a Mod 4)

Turchia - Marina turca - Fregate classe Barbaros (MEKO 200 TN II) - Fregate classe Yavuz (MEKO 200 TN I)

Stati Uniti - US NAVY - Navi di servizio attive:

  • Incrociatore di classe Ticonderoga: Mod 2
  • CG-52-73: Mod 4 dopo aver ricevuto la modernizzazione dell'incrociatore
  • Cacciatorpediniere di classe Arleigh Burke:
  • DDG 51–80: Mod 2
  • DDG 81–112: Mod 4

Unità dismesse:
  • Incrociatori classe California
  • Incrociatorii classe Kidd
  • Cacciatorpedinieri classe Spruance
  • Nave d'assalto anfibia classe Tarawa (successimente rimossa)
  • Incrociatori classe Virginia.

Operatori futuri
  • Australia - Royal Australian Navy - Fregate classe Hunter: 6 navi ordinate;
  • Regno Unito - Royal Navy - Fregate tipo 26: 8 navi ordinate, 3 in costruzione (Mod 4);
  • Turchia - Marina turca - Fregate classe TF2000: 8 in pianificate.









Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, NavalNews, TWZ, Navylookout, Wikipedia, You Tube)

























 

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