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martedì 10 dicembre 2024

US NAVY: La comunità Navy SEAL e le squadre SEAL Delivery Vehicle (SDV).












https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.









La comunità Navy SEAL è probabilmente l'organizzazione di operazioni speciali più conosciuta degli Stati Uniti, se non nel mondo. Ma c'è una comunità più piccola all'interno dei SEAL Teams di cui potremmo non aver mai sentito parlare e che si specializza in alcune missioni in stile commando della vecchia scuola: le squadre SEAL Delivery Vehicle (SDV).
Ispirati dagli uomini rana italiani della X MAS della seconda guerra mondiale, che affondarono o danneggiarono diverse navi alleate in aulcune operazioni speciali, i SEAL Delivery Vehicle Teams gestiscono una flotta di mini-sottomarini (MDGET) che possono colpire o trasportare incursori clandestinamente dietro le linee nemiche.







Sebbene non sia un obiettivo primario, gli SDV possono anche sostenere il Naval Special Warfare Development Group, il Tier 1 SEAL Team specializzato in antiterrorismo e salvataggio di ostaggi, in scenari di antiterrorismo marittimo trasportando clandestinamente gli operatori in prossimità di un bersaglio. Quell'unità è più comunemente conosciuta tra quelli al di fuori della comunità SEAL come “SEAL Team 6”.
I team SDV offrono una capacità di nicchia ma di grande valore ai comandanti. Mentre la competizione con la Cina si riscalda e le tensioni con la Russia continuano ad aumentare, gli SDV stanno diventando sempre più preziosi sia a livello tattico che strategico.
In caso di conflitto con la Cina, ad esempio, i team SDV potrebbero trasportare gli operatori SEAL vicino ai porti nemici o ad altri obiettivi strategici, come le batterie Anti-Access/Area Denial (A2/AD) che possono impedire alle portaerei statunitensi ed alleate avvicinarsi alle zone di operazione navale. Inoltre, gli SDV potrebbero attaccare unilateralmente le navi da guerra nemiche in porto posizionando mine magnetiche sotto le navi o facendo esplodere altri dispositivi che bloccherebbero l'ingresso e fermerebbero il traffico portuale e non. Infine, gli SDV sono in grado di operare vicino alle coste nemiche, posizionare sensori e svolgere una ricognizione prima di inviare informazioni vitali al quartier generale per informare i comandanti di teatro.
“Gli SDV non sono sexy. Sono scomodi e richiedono molto lavoro, ma riempiono una capacità critica e unica. I ragazzi che lavorano con gli SDV sono una risorsa nazionale strategica", lo ha detto un ex operatore Navy SEAL.
Gli SDV hanno due membri dell'equipaggio: un pilota e un navigatore. Tradizionalmente, il pilota è stato un graduato, mentre il navigatore è un ufficiale. Ma i ruoli non sono scolpiti nella pietra e dipendono da vari fattori.
Diventare un operatore SDV SEAL, tuttavia, non è facile o (si potrebbe sostenere) anche desiderabile.
Dopo che un marinaio ha terminato la pipeline SEAL, che è composta dalla formazione Basic Underwater Demolition/SEAL (BUD/S) e dal corso SEAL Qualification Training (SQT), e ha guadagnato il SEAL Trident, lui (o in futuro, lei) viene assegnato a una squadra SEAL.
Nella US NAVY ci sono nove squadre SEAL regolari in servizio attivo, due squadre di veicoli di consegna SEAL e tre squadre di barche speciali. Le unità sono divise tra le coste occidentali e orientali degli Stati Uniti. C'è un ulteriore Team SEAL di livello 1, il DEVGRU, precedentemente e colloquialmente noto come SEAL Team 6, che recluta i migliori SEAL dalle altre squadre ed è specializzato in operazioni di salvataggio degli ostaggi e antiterrorismo.
"La maggior parte dei ragazzi del team cerca attivamente di evitare di essere assegnato a un team SDV. Che ci crediate o no, ai SEAL non piace molto l'acqua, nonostante il fatto che siamo la forza di operazioni speciali subacquee dedicata all'America", lo ha detto un ex Navy SEAL.
"Quando hai passato così tanto tempo ad essere freddo e infelice in BUD/S (Basic Underwater Demolition/SEAL training), l'ultima cosa che vuoi è passare più di otto ore in una bara bagnata in il fondo dell'oceano freddo".
Se un SEAL appena pronto al combattimento viene selezionato o volontario per l’SDV, deve passare attraverso una formazione aggiuntiva, vale a dire la SEAL Delivery Vehicle School, prima di entrare nella sua squadra. E spesso, i SEAL riceveranno una formazione aggiuntiva, chiamata Advanced Operator Training (AOT), una volta arrivati nella squadra. Questo è un altro motivo per l'impopolarità dei team SDV all'interno della comunità SEAL. Quando un nuovo SEAL ha finito con tutto il suo addestramento SDV ed è pienamente qualificato, un suo compagno di classe di BUD/S avrà terminato il suo primo incarico o iniziato il secondo.
Sebbene sia una minoranza, alcuni SEAL preferiscono gli SDV e si offrono volontari per il servizio in una delle squadre. Come per tutti gli incarichi militari, i SEAL ruotano attraverso le unità durante le loro carriere, e sebbene un operatore possa iniziare il suo viaggio in una squadra SDV, potrebbe finirlo in una normale squadra SEAL.
“I ragazzi pensano anche che essere spediti a un team SDV significhi meno opportunità per essere schierati in un ruolo operativo e vedere alcune azioni per le quali si sono arruolati. Non è molto preciso. Prendi i ragazzi delle Red Wings, ad esempio, erano SEAL SDV ma schierati in Afghanistan e stavano conducendo una missione di ricognizione speciale quando è successo. Ma a dire il vero, quella era un'altra epoca, in cui tutti e la loro mamma vedevano il combattimento”.
"Oggi, le opportunità di vedere il combattimento al di fuori del livello 1 (Naval Special Warfare Development Group) sono rare e, in un perverso colpo di scena di ruoli, gli SDV sono il posto dove stare in questo momento a causa dell'attenzione alla Cina nel Pacifico", ha aggiunto.
Al quartier generale di SEAL Delivery Vehicle Team Two, c'è una targa appesa con una semplice domanda: sei solo un SEAL o sei un SEAL SDV?
L’US NAVY ha utilizzato per la prima volta sommergibili per operazioni speciali con l'Office of Strategic Services (OSS), il predecessore della CIA e dei berretti verdi dell'esercito, durante la seconda guerra mondiale. Il ramo marittimo di OSS aveva una primitiva capacità sommergibile sotto forma di canoe sottomarine. Gli inglesi avevano sviluppato una tecnologia più avanzata, che l'OSS era in grado di studiare e spianare la strada per gli SDV moderni.
Il cavallo di battaglia delle squadre SDV oggi è il veicolo di trasporto subacqueo Mark 8 SEAL. Tuttavia, i giorni dell'invecchiamento dei Mark 8 sono quasi finiti, con il Mark 11 Shallow Water Combat Submersible (SWCS) attualmente in fase di test operativi finali.

Il futuro della capacità SDV della Naval Special Warfare si concentra su due piattaforme sommergibili: il Mark 11 (SWCS) e il Dry Combat Submersible (DCS).

Il MIDGET Mark 11 viene fornito con diversi aggiornamenti rispetto al suo predecessore Mark 8, tra cui una maggiore autonomia operativa, sensori più avanzati, migliori sistemi di navigazione, una nuova struttura di comando e controllo che consente una facile integrazione di nuove tecnologie e un maggiore carico utile. È lungo circa 23 piedi ed è progettato per trasportare due membri dell'equipaggio, un pilota e un navigatore, insieme a una squadra di operatori da combattimento di quattro persone.
Sia il Mark 8 che il Mark 11 sono allagati, il che significa che i nuotatori da combattimento sono esposti all'acqua, utilizzando la fornitura di aria compressa del veicolo per respirare durante il transito e passando ai loro apparecchi di respirazione Drager una volta vicino al bersaglio.
A 40 piedi, il DCS è quasi il doppio delle dimensioni del SWCS e anche quattro volte più pesante. Ma l'aumento delle dimensioni e del peso viene fornito con una portata operativa e un carico utile molto più ampi, oltre ad essere più comodi per gli operatori. Anche se il comfort potrebbe non sembrare essenziale, diventa imperativo quando i SEAL devono portare a termine la loro missione dopo un'immersione di oltre otto ore. Il DCS può contenere due membri dell'equipaggio e otto subacquei da combattimento, il doppio del Mark 11.

Gli SDV sono silenziosi, difficili da rilevare e clandestini, il che li rende il carro perfetto per operazioni speciali segrete e clandestine. 

Possono essere messi in acqua (sia tramite navi di superficie che sottomarini), da terra e persino dall'aria tramite elicottero. Il metodo di lancio ottimale per la furtività è sott'acqua tramite il Dry Dock Shelter (DDS) di un sottomarino, che è attaccato alla parte superiore di un sottomarino.
Tuttavia, gli SDV non sono una pallottola magica per portare gli operatori a terra senza destare sospetti. Sono limitati dalla loro bassa velocità e dalla breve autonomia operativa e possono essere influenzati da fattori ambientali, come la temperatura dell'acqua e le condizioni del mare.
Gli Stati Uniti Special Operations Command (SOCOM) sta ponendo sempre più enfasi sulla capacità SDV. Nel 2019, il Naval Special Warfare Command ha riattivato il SEAL Vehicle Delivery Team Two (SDVT-2) a Little Creek, in Virginia. SDVT-2 è il team dedicato East Coast SDV, mentre SEAL Delivery Team One (SDVT-1), con sede alle Hawaii, è responsabile della West Coast. Le squadre SDV sono state attivate per la prima volta nei primi anni ’80.

Il SEAL Delivery Vehicle (SDV) è un MIDGET (mini-sommergibile con equipaggio) e un tipo di veicolo di consegna per nuotatori utilizzato per trasportare i SEAL della Marina degli Stati Uniti e la loro attrezzatura per missioni di operazioni speciali. È gestito da SEAL Delivery Vehicle Teams.

L'SDV, che è in servizio sin dal 1983, viene utilizzato principalmente per missioni segrete o clandestine alle aree di accesso negato (detenute da forze ostili o dove l'attività militare attirerebbe l'attenzione e l'obiezione). È generalmente schierato dal Dry Deck Shelter su di un attacco appositamente modificato o sottomarini missilistici balistici, anche se può anche essere meno a mare da navi di superficie o da terra. Ha visto combattimenti nella Guerra del Golfo, nella Guerra in Iraq e nell'intervento degli Stati Uniti in Somalia.
L'SDV doveva essere sostituito con l'Advanced SEAL Delivery System (ASDS), un sommergibile più grande e secco che viene spesso confuso con l'SDV. L'SDV è allagato e i nuotatori guidano esposti all'acqua, respirando dalla fornitura di aria compressa del veicolo o utilizzando la propria attrezzatura SCUBA, mentre l'ASDS è asciutto all'interno e dotato di un sistema di supporto vitale completo e di aria condizionata. L'ASDS è stato cancellato nel 2009 a causa di aumenti dei costi e della perdita del prototipo in un incendio. La Marina statunitense sta attualmente progettando di sostituire l'SDV con il Low Water Combat Submersible (SWCS), che sarà designato Mark 11 SDV. Il SWCS avrebbe dovuto entrare in servizio nel 2019.

Storia

Il programma SDV risale alla seconda guerra mondiale. Avviato dall'Unità marittima dell'Ufficio dei servizi strategici (OSS MU). Una "canoa sommergibile" fu inventata dagli italiani durante la prima guerra mondiale. L'idea è stata applicata con successo dalla Regia Marina italiana anche all'inizio della seconda guerra mondiale. Il nome ufficiale italiano per la loro imbarcazione era Siluro a Lenta Corsa (SLC o "siluro a corsa lenta"). Il veicolo è stato poi copiato dagli inglesi quando hanno scoperto le operazioni italiane e lo hanno chiamato "Bella Addormentata" o canoa sommergibile motorizzata. È stato impiegato da OSS MU durante un ampio addestramento ed esercitazioni, ma non è mai stato effettivamente schierato per operazioni di combattimento.
La stessa capacità è stata adottata dalle American Underwater Demolition Teams (UDT) nel 1947. Il sommergibile monoposto era poco potenziale militare funzionale. Tuttavia, ha giustificato e caratterizzato la necessità di capacità UDT migliorate ed ampliate. Dopo la guerra, lo sviluppo continuò in stile garage-shop da varie unità UDT e includeva vari "modelli" come il Mark V, VI e VII. Numeri intermedi sono stati assegnati ad alcuni veicoli che non sono mai usciti dal negozio. Tutti erano di design allagato.
Il primo SDV ad essere schierato operativamente fu il Mark VII, che entrò in servizio nel giugno 1972 dopo essere stato testato tra il 1967 e il 1972. Poteva trasportare tre SEAL più un pilota seduto negli scompartiti di svanti e di poggio. Aveva uno scafo in fibra di vetro e metalli non ferrosi per ostacolare il rilevamento ed era alimentato da una batteria allo zinco argento collegata a un motore elettrico. Il Mark VIII SDV, il modello che è ancora in uso oggi, ha iniziato a soppiantare il Mark VII a partire dal 1983.
Il programma SDV per veicoli bagnati (ufficialmente chiamato Swimmer Delivery Vehicle, in seguito rinominato SEAL Delivery Vehicle dopo che i Swimmer Delivery Vehicle Teams sono stati ribattezzati SEAL Delivery Vehicle Teams) è attualmente incentrato sul Mark VIII Mod 1. L'SDV è stato sviluppato per la prima volta nel 1975 per l'uso tra i team UDT/SEAL. I primi SDV Mark 8 Mod 0 avevano una radio UHF PRC104 per l'uso sott'acqua. Il nuovo modello Mark 8 Mod 1 ha un doppio baldacchino scorrevole e un portellone a sgancio rapido.

Progettazione

Gli SDV trasportano un pilota, un copilota e una squadra di nuotatori da combattimento di quattro persone e il loro equipaggiamento da e verso obiettivi di missione marittima a terra o in mare. Il pilota e il copilota fanno spesso parte della squadra di combattimento. L'SDV è alimentato a batteria in zinco argento e dotato di apparecchiature di propulsione, navigazione, comunicazione e supporto vitale. Le batterie alimentano direttamente il motore elettrico che aziona l'elica a vite singola. Poiché sono tutti elettrici, gli SDV sono estremamente difficili da rilevare usando il sonar passivo e le loro piccole dimensioni li rendono difficili da rilevare usando altri mezzi. Il Mark 8 Mod 1 SDV può consegnare quattro SEAL completamente equipaggiati nell'area della missione, essere "parcheggiato" o in giro per l'area, recuperare i SEAL e quindi tornare al sito di lancio. I SEAL siedono in posizione eretta nel Mark 8, con il pilota e il copilota/navigatore rivolti in avanti e gli altri quattro rivolti a dietro. Per l'aria, i SEAL si affidano ai propri serbatoi d'aria o rebreather, integrati da serbatoi d'aria compressa sull'SDV. L'abitacolo dell'equipaggio e dei passeggeri del Mark 8 è piccolo, angusto e nero come la pece ad eccezione delle luci soffuse del cruscotto. I SEAL descrivono la guida di un SDV come "essere chiusi in una piccola bara nera in profondità sott’acqua". Un articolo del 2011 ha riportato che su 2.600 SIGILLI circa 230 sono addestrati per far funzionare gli SDV.
Gli SDV sono generalmente lanciati da un Dry Deck Shelter sul retro di un sottomarino, anche se possono anche essere schierati da portaerei anfibi e altre navi di superficie attrezzate per lanciare e recuperare l'SDV. Gli SDV vengono lanciati e recuperati da navi di superficie utilizzando una gru. Possono anche essere trasportati in un'area operativa da un aereo C-130 Hercules. Infine, l'SDV può essere lanciato dalla riva.
Un SDV può essere lanciato da una piattaforma e recuperato da un'altra. La USS John Marshall ha dimostrato questa capacità durante un'esercitazione multilaterale nel Mediterraneo quando si è ripresa e poi ha lanciato l'SDV di un altro paese.

Mark 8 SDV

Il Mark 8 Mod 1 SDV è l'unico SDV ufficialmente in uso dalla Marina degli Stati Uniti e dalla Royal Navy. È un aggiornamento del precedente Mark 8 Mod 0 SDV. Il Mod 1 è più silenzioso, più veloce, più efficiente e ha una portata più lunga rispetto al Mod 0. La sua elettronica, i materiali e i sistemi di batteria e motore aggiornati gli danno il doppio dell'autonomia e 1,5 volte la velocità del Mod 0. Un altro vantaggio del Mark 8 Mod 1 rispetto al suo predecessore è che è costruito in alluminio invece che in fibra di vetro rinforzata con plastica, rendendo il suo scafo più robusto e spazioso. Lo scafo più robusto significa che può essere schierato dagli elicotteri CH-46 Sea Knight e CH-53E Super Stallion, anche se gli SDV spesso si rompono o esplodono quando vengono lasciati cadere in acqua da un elicottero, rendendo gli schieramenti aerei impraticabili e indesiderabili.
Il Mark 8 Mod 1 SDV ha una resistenza di circa otto-12 ore, dandogli un'autonomia da 15 a 18 nmi (28 a 33 km) con una squadra di tuffi o 36 nmi (67 km) senza. Il principale fattore limitante sulla resistenza non sono le batterie o il gas respiratorio per i SEAL, ma la temperatura dell’acqua: gli esseri umani possono trascorrere solo così tanto tempo in acqua fredda, anche con le muta, prima che la loro pressione sanguigna scenda e diventino disidratati a causa della perdita di volume del sangue e dei fluidi corporei, rispettivamente.

Mark 9 SDV

Nonostante sia uno sviluppo del Mark 8 SDV, il Mark 9 è un veicolo molto diverso, progettato per attaccare le navi di superficie piuttosto che schierare squadre SEAL in operazioni clandestine. In effetti, il Mark 9 e il Mark 8 condividono pochissime parti comuni. Il Mark 9 trasporta due SEAL, un pilota e un navigatore, e due siluri Mark 31 o Mark 37 per attacchi di stallo contro le navi. Questi siluri possono viaggiare fino a 3 miglia nautiche (5,6 km) in linea retta, trasportano una testata da 330 libbre (150 kg) e sono in grado di affondare navi grandi come gli incrociatori. Oltre ai siluri, il Mark 9 trasportava anche mine di lampetta e cariche di cartelle in un grande vano di carico a schiera del pilota e del copilota.
Il Mark 9 è progettato per avvicinarsi clandestinamente alle navi nemiche mentre sono sommersi, in superficie per sparare siluri e poi fuggire inosservati. In quanto tale, il suo design incorpora caratteristiche stealth, tra cui un profilo più basso e materiali che assorbono il sonar. Il Mark 9 SDV aveva lo scopo di attaccare le navi in acque costiere poco profonde in cui i sottomarini a grandezza naturale non potevano entrare, e per attirare l'attenzione su una flotta nemica lontano dal sottomarino principale del Mark 9. Anche se si è dimostrato molto efficace nelle esercitazioni, il Mark 9 è stato ritirato a partire dal 1989 ed è stato completamente fuori servizio a metà degli anni '90 a causa di vincoli di manodopera e budget e perché tutte le sue capacità, tranne i siluri di lancio, sono state duplicate dal Mark 8.
Il pilota e il navigatore guidano il veicolo da una posizione prona e si sdraiano fianco a fianco. La posizione prona ha dato al Mark 9 un profilo basso e gli ha permesso di operare in acque molto poco profonde, anche se i SEAL hanno riferito che rimanere in prona per l'intera durata di un'operazione era scomodo.
Il profilo elegante e gli aerei subacquei indipendenti del Mark 9 gli hanno permesso di essere particolarmente agile. Era anche più veloce del Mark 8, raggiungendo velocità di 7-9 nodi (13-17 km/h), grazie alle sue eliche a doppia vite e alle batterie zinco-argento ad alte prestazioni. La sua velocità e agilità hanno portato gli operatori a paragonarlo al pilotare un jet da combattimento o alla guida di un'auto sportiva.

Storia operativa

L'SDV viene utilizzato principalmente per inserire SEAL per operazioni segrete o per posizionare mine sulle navi. È anche utilizzato per la mappatura subacquea e l'esplorazione del terreno, la localizzazione e il recupero di oggetti smarriti o abbattuti e le missioni di ricognizione. È stato prezioso nel dispiegare squadre SEAL in missioni clandestine, in quanto ha permesso loro di atterrare su coste inaccessibili a un sottomarino più grande con un grado di furtività maggiore di quello offerto da piccole imbarcazioni di superficie, elicotteri o altri mezzi. Nelle esercitazioni, si è scoperto che l'SDV eccelle negli attacchi anti-nave, essendo in grado di attaccare obiettivi in flotte pesantemente sorte o attraccate nelle basi militari e poi scivolare via senza essere rilevato. Inoltre, può trasportare mine a schela più grandi di quelle trasportate da un tuffatore e ha una portata molto maggiore rispetto a un tuffatore, consentendo attacchi a navi nemiche più grandi e più distanti. Tuttavia, l'SDV non è privo dei suoi punti deboli, vale a dire la sua gamma, affidabilità e mobilità. La breve portata dell'SDV, che è subordinata allo stato del mare, alla temperatura dell'acqua, al carico utile e ad altri fattori, a volte ostacola le operazioni. In un esempio, la Marina voleva usare un SDV per dare un'occhiata più da vicino a una nave sovietica ancorata in un porto cubano a 18 miglia (29 km) a monte del Mar dei Caraibi. L'SDV non avrebbe potuto fare il viaggio di andata e ritorno verso la nave sovietica da una nave americana al di fuori delle acque territoriali di Cuba, quindi la missione ha dovuto essere annullata.
Mark 8 SDV ha visto il combattimento durante la prima guerra del Golfo, dove hanno eseguito missioni di ricognizione e demolizione delle mine. Nella guerra in Iraq, gli SDV Mark 8 sono stati utilizzati per proteggere i terminali petroliferi e del gas offshore. Diversi giorni prima dell'inizio dell'invasione dell'Iraq del 2003, due squadre SDV sono state lanciate da Mark V Special Operations Craft nel Golfo Persico. I loro obiettivi erano la ricognizione idrografica dei terminali petroliferi di Al Basrah (MABOT) e Khawr Al Amaya (KAAOT). Dopo aver nuotato sotto i terminali e aver messo in sicurezza i loro Mark 8 Mod 1, gli SDV SEAL hanno trascorso diverse ore a scattare foto e ispezionare l'attività irachena su entrambe le piattaforme prima di tornare alle loro barche. Il 20 marzo 2003, i SEAL del SEAL Team 8 e 10 (31 SEAL, 2 EOD della Marina, 1 controllore di combattimento USAF e diversi interpreti iracheni) si sono spostati per sequestrare il terminal petrolifero MABOT e i terminali petroliferi KAAOT, in parte utilizzando SDV. I terminali sono stati rapidamente sequestrati senza vittime e gli esplosivi trovati sui terminali sono stati resi sicuri dagli operatori polacchi del GROM.
Nel 2003, i SEAL che utilizzavano veicoli di consegna SEAL nuotarono a terra lungo la costa somala e collocavano telecamere di sorveglianza segrete. Conosciuti come cardinali, le telecamere sono state progettate per guardare le probabili posizioni bersaglio per i terroristi ricercati mentre al-Qaeda e i suoi affiliati iniziavano a riorganizzarsi nel paese, tuttavia le telecamere hanno scattato solo un'immagine al giorno e catturavano molto poco.
Nel servizio americano, l'SDV è schierato con SEAL Delivery Vehicle Team 1 (SDVT-1), con sede a Pearl Harbor, e SEAL Delivery Vehicle Team 2 (SDVT-2), con sede a Little Creek, Virginia. SDVT-1 opera per conto del Comando Centrale e del Comando del Pacifico in Medio Oriente e negli Oceani Indiano e Pacifico. SDVT-2 opera nel Comando Atlantico ed Europeo e nel Comando Sud, e si concentra principalmente sul sostegno alle attività della Sesta Flotta.
L'SDV ha sofferto di problemi di affidabilità all'inizio della sua durata. LCDR Doug Lowe, un membro del Team SDV 1 negli anni '80, ha riferito che gli SDV del suo team erano operativi meno del 50 per cento del tempo. Tuttavia, l'affidabilità è migliorata con l'utilizzo: LCDR Lowe in seguito ha comandato SDV Team 2 negli anni '90 e ha riferito che i suoi sub erano pronti più del 90 per cento del tempo.
Il principale difetto dell'SDV è la sua scarsa mobilità. L'SDV può essere efficacemente dispiegato solo da sottomarini e navi di superficie appositamente modificati. Sebbene possa essere trasportato da aerei C-130, la relativa scarsità di navi in grado di schierare un SDV ne limita l’utilizzo. I sottomarini sono il mezzo di schieramento preferito, poiché i nemici possono vedere una nave di superficie che schiera un SDV con una gru, limitando ulteriormente la mobilità e l'uso dell'SDV. Modificare una nave di superficie per lanciare e recuperare l'SDV attraverso una porta sottomarina, come aveva fatto la Marina italiana per i suoi siluri umani nella seconda guerra mondiale, avrebbe contribuito ad alleviare questo problema.
Lo Special Boat Service delle forze speciali del Regno Unito gestisce tre veicoli Mark 8 Mod 1.

Operatori:
  • Stati Uniti: Marina degli Stati Uniti: Navy SEALs - SEAL Delivery Vehicle Team 1 (SDVT-1) - SEAL Delivery Vehicle Team 2 (SDVT-2)
  • Regno Unito - Royal Navy: servizio speciale in barca.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, SANDBOXX, Wikipedia, You Tube)





















 

sabato 26 ottobre 2024

ESERCITO ITALIANO: la III Brigata Missili, poi 3ª Brigata missili "Aquileia", è stata una Grande Unità dell'Esercito Italiano, con una forza combattente di circa 5.478 uomini, dipendeva dal V Corpo d'Armata ed il suo quartier generale, dal 1975, aveva sede a Portogruaro presso la Caserma "Luciano Capitò". I reparti missilistici fanno ora parte del 5° Reggimento artiglieria terreste “Superga”.








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La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
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Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.









La III Brigata Missili, poi 3ª Brigata missili "Aquileia", è stata una Grande Unità dell'Esercito Italiano, con una forza combattente di circa 5.478 uomini, dipendeva dal V Corpo d'Armata ed il suo quartier generale, dal 1975, aveva sede a Portogruaro presso la Caserma "Luciano Capitò".


Costituita nel 1959 in seguito all'accordo segreto stipulato il 20 ottobre 1954 tra il governo italiano e quello statunitense relativo alla difesa nucleare in Italia, la Brigata prendeva il nome in onore della città friulana di Aquileia e fu sciolta nel 1991.
Dislocata con i suoi reparti tra il Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed il Trentino-Alto Adige, era dotata di armamento nucleare tattico ed aveva il compito di fermare una eventuale invasione delle truppe del Patto di Varsavia proveniente dalla "soglia di Gorizia" o dall'Alto Adige attraverso la Val Pusteria tramite il varco di Prato alla Drava-Versciaco. L'"Aquileia" è stata impegnata in operazioni civili, come il soccorso delle popolazioni del terremoto del Belice nel 1968, del terremotate in Friuli nel 1976, la ricostruzione degli argini del Progno a Colognola ai Colli con l'alluvione del 1981 e in interventi militari, come le operazioni di antiterrorismo in Alto Adige negli anni sessanta, l'intervento in Libano del 1983-1984 durante la missione ITALCON "Libano 2", in Albania nel 1991 con l'operazione "Pellicano" e con l'operazione antiterrorismo durante la guerra del Golfo di presidio alla centrale termoelettrica di Piombino e infine nel 1992, ormai ridotta a 3º Reggimento missili "Aquileia", con la 3ª Compagnia fucilieri, nell'"operazione Vespri siciliani".

La dottrina militare degli anni cinquanta atlantica, durante il periodo della Guerra fredda, prevedeva che l'Italia poteva essere invasa delle truppe del Patto di Varsavia provenienti dalla "soglia di Gorizia" o dall'Alto Adige attraverso la Val Pusteria tramite il varco di Prato alla Drava-Versciaco, e per fermare l'avanzata, oltre a difese passive con opere fortificate, difese dapprima dai Battaglioni da Posizione, poi Raggruppamenti da Posizione, per poi passare, nel 1962, ai Battaglioni di Fanteria d'arresto e di Alpini d'Arresto, si organizzò una difesa che aveva come deterrente l'artiglieria (missili e pesante) con munizionamento nucleare tattico.
Il primo ed unico test di artiglieria nucleare fu effettuato il 25 maggio 1953 nell'Area 5 del sito di test del Nevada. 


Il test in codice fu denominato Knothole-Shot Grable, ed era il 10° test nell'ambito dell'Operazione Upshot-Knothole: un cannone atomico da 280 mm (M65 Atomic Cannon 11,02 inch, soprannominato "Atomic Annie") sparò a 10 km di distanza una granata, lunga 1.384 mm e pesante 365 kg, che esplose a 160 m d'altezza, sprigionando un'energia di 15 kilotoni (da notare che la bomba "Little Boy" che distrusse Hiroshima aveva un'energia di 13 kilotoni). La potenza nucleare del munizionamento speciale della Brigata Missili era per il missile tattico MGR-1 "Honest John": da 10 a 60 kilotoni; per il missile tattico MGM-52 "Lance": da 1 a 100 kilotoni; e per la granata nucleare tattica per obice da 203/25 (M-115 - 8 Inch howitzer) e per obici da 203/25 semoventi M110A2: da 1 a 20 kilotoni.
Costituita il 1º ottobre 1959 come III Brigata Missili con sede a Vicenza fino al 1975 poi a Portogruaro.
Il 31 gennaio 1991 avviene lo scioglimento della Compagnia genio "Aquileia" e della 2ª Compagnia fucilieri "Aquileia". Il 30 novembre 1991 la 3ª Brigata Missili "Aquileia" viene disciolta e ridotta a livello reggimentale.

Il Reparto Missili

Fondato nel 1975 e attivo fino al 1992, il reparto missilistico era costituito dal 3º Gruppo missili "Volturno", che era stanziato a Oderzo nella caserma "Francesco Zanusso" e a Codognè nella caserma "Pietro Maset". Era un reparto bivalente, ossia poteva utilizzare sia munizionamento convenzionale che missili a testata nucleare.

I Reparti Artiglieria Pesante a Traino Meccanico

I due Gruppi Artiglieria Pesante a Traino Meccanico della Brigata Missili ebbero anche capacità nucleare, come si evince dalla Serie Dottrinale per l'Artiglieria Pesante a Traino Meccanico con compiti particolari, ossia nucleari, è del 1972.

Dal XIV Gr.A.Pe. al 1° Gr.A.Pe. “Adige"

Il XIV Gruppo Artiglieria Pesante (Gr.A.Pe) fu fondato il 1º settembre 1962 a Trento dal III Gruppo Artiglieria Pesante del IX Reggimento Artiglieria Pesante, era stanziato nella Caserma "Gavino Pizzolato" a Trento. Il 1º Gruppo artiglieria pesante "Adige" invece fu fondato nel 1975 e fu attivo fino al 1983, era stanziato nella Caserma "Giovanni Ruazzi" a Elvas di Bressanone. Ambedue erano reparti bivalenti, ossia potevano utilizzare sia munizionamento convenzionale che nucleare.

Dal XV Gr.A.Pe. al 9° Gr.A.Pe. “Rovigo"

Il XV Gruppo Artiglieria Pesante (Gr.A.Pe) fu fondato nel 1975 e attivo fino al 1995. Il 9º Gruppo artiglieria pesante "Rovigo", era stanziato nella Caserma "Ugo Passalacqua" a Verona. Ambedue erano reparti bivalenti, ossia potevano utilizzare sia munizionamento convenzionale che nucleare.

Il Reparto Artiglieria Pesante Semovente

Il 27º Reggimento artiglieria pesante semovente "Marche" è stato un reparto di artiglieria semovente. Fondato nel 1976 e attivo fino al 1995 era stanziato nella caserma "Osoppo" di Udine, era un reparto bivalente (ossia poteva utilizzare sia munizionamento convenzionale che nucleare).

Il Reparto Acquisizione Obiettivi

Il 13º Gruppo acquisizione obiettivi "Aquileia", meglio conosciuto con l'acronimo di GRACO, è stato un reparto misto di artiglieria e paracadutisti. Fondato nel 1959 e attivo fino al 1993 stanziava nella caserma "Ugo Passalacqua" di Verona; era un reparto specializzato nell'acquisizione di obiettivi nemici sia con aerei teleguidati della Batteria Aerei Teleguidati - BAT che con i paracadutisti della Batteria Acquisizione Obiettivi - BAO. Motto dei paracadutisti era "Videre nec videri" adottato oggi dal 185° Rgt Paracadutisti RAO (unitamente allo stemma solo parzialmente modificato) che ne ha ereditato i compiti.

Il Reparto Specialisti Artiglieria

Il 41º Gruppo specialisti artiglieria "Cordenons" è stato un reparto di artiglieria dell'Esercito Italiano. Fondato nel 1976 e attivo fino al 1999, stanziato nella caserma "Trieste" a Casarsa della Delizia; passato alla caserma Mario Fiore di Pordenone, e poi tornato a Casarsa, era un reparto specializzato nell'elaborazione e nell'affinamento dei dati per il fuoco di batteria, compresi quelli meteorologici.

Il Reparto Fanteria

Il 92º Battaglione Fanteria "Basilicata" è stato un reparto di Fanteria dell'Esercito Italiano, ricostituito nel 1962 e attivo fino al 1992. Stanziato nella Caserma "Luciano Capitò" di Portogruaro e successivamente nella caserma "Ferrante Gonzaga Del Vodice" di Foligno, era un reparto primariamente, ma non esclusivamente, con compiti addestrativi del personale della Brigata (CAR). Prima del trasferimento a Foligno le compagnie fucilieri ne portavano le mostrine e ne dipendevano. Dal 1992 al 1996 fu elevato a Reggimento e poi definitivamente sciolto.

Il reparto Fucilieri

La Fanteria per gruppo missili, ovvero le Compagnie fucilieri "Aquileia", trae origine dal XIII Battaglione di fanteria "Treviso" che è stato un reparto di fanteria dell'Esercito Italiano sciolto nel 1965. I membri di tale unità appartenevano ad una élite delle forze di fanteria, chi vi faceva parte era inquadrato nella specialità d'Arma di "Fanteria per gruppo missili superficie/superficie", formato da quattro compagnie autonome da combattimento; fondato nel 1962, rimase attivo fino al 1992. Nel 1975 adottarono le mostrine del 92º Battaglione Fanteria Basilicata. Stanziato nelle caserme "Luciano Capitò" di Portogruaro, "Giovanni Ruazzi" di Bressanone 4ª compagnia, "Antonio Chinotto" di Vicenza 2ª compagnia, "Pietro Maset" di Codognè, "Francesco Zanusso" di Oderzo e "Osoppo" di Udine, era un reparto con il compito di proteggere i siti e le missioni di lancio dei missili in forza alla Brigata, il Comando stesso e le autocolonne in manovra. Dovendo operare sia dietro ma pure sul fronte, i fucilieri dell'"Aquileia", erano assaltatori particolarmente addestrati al controllo del campo di battaglia, alla controinterdizione, quindi all'individuazione e annientamento di reparti d'élite quali incursori o acquisitori obiettivi. Il loro addestramento comprendeva anche attività con reparti della NATO.

Il Reparto Genio

Il 21º Battaglione genio pionieri "Timavo" è stato un reparto del genio dell'Esercito Italiano, fondato una prima volta nel 1975 e attivo fino al 1979; era inquadrato nella 3ª Brigata missili "Aquileia" e stanziava presso la caserma "Antonio Chinotto" di Vicenza. Ripristinato nel 1981 a Caserta presso la caserma "Giuseppe Amico" e posto alle dipendenze della Regione Militare Meridionale, manteneva una compagnia autonoma a Portogruaro presso la caserma Luciano Capitò che fu poi sciolta il 31 gennaio 1996. Il 21 settembre 1992 il battaglione è inquadrato nel 21º Reggimento Genio Pionieri e, riconfigurato in unità guastatori, nel corso del 2001, passa alle dipendenze della 8ª Brigata bersaglieri "Garibaldi".

Il Reparto Trasmissioni

Costituito il 1º gennaio 1968 come XIII Battaglione Trasmissioni per trasformazione della preesistente 13ª Compagnia Trasmissioni, a partire dal 1º ottobre 1975 prende il nome di 13º Battaglione Trasmissioni "Mauria" e riceve la Bandiera di Guerra il 10 ottobre 1976 per effetto del D.P.R. nº 846 del 12 novembre 1976, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nº 339 del 22 dicembre 1976.
La cerimonia si svolge nella Caserma "Giovanni Duca" in Montorio Veronese (Vr). Stanziato presso la caserma Luciano Capitò di Portogruaro fino al 30 novembre 1991, quando a seguito allo scioglimento della 3ª Brigata Missili "Aquileia", il 13º Battaglione Trasmissioni "Mauria" venne ridotto a 13ª Compagnia Trasmissioni, che venne inserita nel 3º Reggimento Artiglieria "Aquileia" costituito in sostituzione della preesistente 3ª Brigata Missili "Aquileia" e, quindi, il giorno successivo la sua Bandiera viene trasferita a Roma per essere custodita nel Sacrario delle Bandiere ubicato alle spalle della Tomba del Milite Ignoto.

I MISSILI TERRA-TERRA IN DOTAZIONE ALL’ESERCITO ITALIANO




1951 - 1973 - HONEST JOHN

In Italia fu in servizio presso la III Brigata missili di Portogruaro. Difatti il 10 gennaio 1959 quarantaquattro artiglieri del 3º Reggimento artiglieria pesante furono selezionati ed ospitati presso la Southern European Task Force (S.E.Ta.F.) nella Caserma "Carlo Ederle" di Vicenza per familiarizzare col nuovo sistema d'arma, il missile nucleare tattico MGR-1 "Honest John".




L'addestramento dei militari italiani fu condotto con il supporto del 77th F.A.Bn. - Field Artillery Battalion - e durò 55 giorni. Il 25 febbraio 1959, alle ore 10:21, avvenne il primo lancio di un missile tattico MGR-1 "Honest John" da parte dei quarantaquattro militari italiani addestrati, dal litorale adriatico di Bibione, ripetuti poi nelle campagne di lancio annuali effettuate sull'altopiano di Asiago.
L’MGR-1 "Honest John" (lett. "Giovanni l'Onesto") fu il primo razzo d'artiglieria tattico nucleare o convenzionale statunitense.
Fino agli inizi degli anni '90 poteva capitare di trovarlo in servizio in paesi che non avevano ricevuto il MGM-52 Lance come designato successore, come nel caso della Corea del Sud.
L'Honest John, designato MGR-1 nella prima versione, compì i primi test nel 1951 nel poligono di White Sands, ed entrò in linea già nel 1953, ma il successivo MGR-1B giunse in linea solo 7 anni dopo.
Esso ha una massa complessiva di 2.136 kg nel modello B, con una testata nucleare W31 da 2,2 o da 40 Kiloton (kT), ma possono essere montate anche testate convenzionali. La lunghezza era di 7,75 m, con un diametro di 0,76 m.
La sua funzione era quella di vettore tattico per armi nucleari da 5-25 ktm, al servizio dell'esercito, su gittate tra i 7 e i 48 km. Non si trattava certo di un'arma particolarmente potente, a parte le sue capacità nucleari, ed il CEP (raggio dal centro del bersaglio designato entro cui almeno la metà delle armi va a segno) era di ben 830 m. Per l'arma erano disponibili anche testate HE da 680 kg, praticamente solo da esercitazione, e chimiche da 564 kg. Una testata a submunizioni è stata pure realizzata e venduta nel 1977 alla Corea del Sud.
Il vettore dell'Honest John era un autocarro TEL 6x6 con una robusta rampa elevabile. L'Honest John è stato fornito a diversi eserciti della NATO: Italia, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Grecia, Norvegia, Paesi Bassi e Turchia e al Giappone, Corea del Sud e infine Taiwan.
Le due versioni di base dell’Honest John erano:
  • MGR-1A (M31) era lungo 27 piedi e 3 pollici (8,30 m), aveva un diametro del motore di 22+7⁄8 pollici (580 mm), un diametro della testata di 30 pollici (760 mm), un'alalata di 9 piedi 1 in (2,77 m), pesava 5.820 libbre (2.640 kg) (nucleare) e aveva una portata di 3,4-15,4 miglia (5,5-24,8 km). Il motore a razzo a combustibile solido Hercules Powder Company M6 era lungo 16 piedi 5+7⁄16 pollici (5,015 m), pesava 3.937 libbre (1.786 kg) e aveva una spinta di 99.000 lbf (441 kN).
  • MGR-1B (M50) era lungo 26 piedi 0 pollici (7,92 m), aveva un diametro del motore di 22,8 pollici (580 mm), un diametro della testata di 30 pollici (760 mm), una campata delle pinne di 4 piedi e 6 pollici (1,37 m), pesava 4.320 libbre (1.960 kg) (nucleare) e aveva una portata massima di 30 miglia (48 km), praticamente il doppio di quella dell'M31. Una formulazione migliorata del propellente ha dato al motore a razzo 150.000 lbf (666 kN) di spinta.
La produzione delle varianti MGR-1 terminata nel 1965, con una produzione totale di oltre 7.000 razzi. Il naso bulboso di Honest John e la caratteristica rampa di lancio montata su camion lo hanno reso un simbolo facilmente riconoscibile della Guerra Fredda nelle basi dell'esercito di tutto il mondo e nelle armerie della Guardia Nazionale negli Stati Uniti. Anche se non era guidato e il primo missile balistico nucleare degli Stati Uniti, aveva una durata più lunga di tutti gli altri missili balistici statunitensi ad eccezione del sistema Minuteman. Il sistema fu sostituito con il missile MGM-52 Lance nel 1973, ma fu schierato con le unità della Guardia Nazionale negli Stati Uniti fino al 1983. Gli Honest Johns, armati convenzionalmente, rimasero negli arsenali di Grecia, Turchia e Corea del Sud almeno fino alla fine degli anni '90.
Quando gli ultimi Honest John furono ritirati dall'Europa alla fine degli anni '80 (e sostituiti dal razzo di artiglieria M-26 non guidato), il razzo aveva servito con le forze militari di Belgio, Gran Bretagna, Canada, Danimarca (non nucleare), Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia (non nucleare), Corea del Sud, Taiwan (non nucleare) e Turchia.

Veicoli utilizzati con la piattaforma Honest John:
  • Rimorchio M33, lanciatore,
  • Camion M46, unità di riscaldamento e di sgano (G744)
  • Camion M289, lanciarazzi, (camion M139) (G744),
  • Rimorchio M329, trasportatore a razzo, (G821)
  • Camion M386, razzo, 762 mm, binario di lancio corto, 5 tonnellate (camion M139)
  • Unità di movimentazione M405, rimorchio montato,
  • assemblaggio del carrello M465, trasporto, razzo da 762 mm.





1973 - 2001 - LANCE

Tra l'estate 1973 e l'estate 1975 il 3º Reggimento artiglieria Missili della 3ª Brigata missili "Aquileia" di Portogruaro venne interessato da un intenso processo di modernizzazione soprattutto per il cambio del sistema d'arma, dal MGR-1 "Honest John" al nuovo MGM-52 "Lance".





Nell'estate 1974, dopo la frequenza di un corso di inglese e di un corso dì terminologia tecnica, un nutrito numero di ufficiali, sottufficiali e truppa del 3º Reggimento Artiglieria Missili furono inviati presso la Scuola d'Artiglieria dell'Esercito USA di Fort Sill in Oklahoma, per l'acquisizione del sistema missilistico MGM-52 "Lance".
Lì, il 26 agosto 1974 si costituiva il Gruppo dì Formazione "Lance" della III Brigata Missili, che, dopo un intenso ciclo addestrativo, concludeva le sue attività con il lancio, il 5 e 6 dicembre 1974, di sei missili MGM-52 "Lance" nel Poligono militare di White Sands nel Nuovo Messico.
Rientrato in Italia, nel dicembre 1974, il Gruppo dì formazione "Lance" si innestava sul preesistente 3º Reggimento artiglieria missili, armato con MGR-1 "Honest John".
1º gennaio 1975 il 3º Reggimento artiglieria missili viene sciolto e ricostituito come 3º Gruppo missili "Volturno" stanziato a Oderzo, ereditandone bandiera e tradizioni il 30 settembre 1975, e ricevendo in dotazione il nuovo armamento MGM-52 "Lance", con sei lanciatori semoventi M-752, dotati sia di armamento convenzionale che nucleare. Per il trasporto dei vettori dei missili Lance fu nuovamente approntato, come per l'Honest John, l'autocarro M55 di produzione USA.
Nell'aprile 1975, superava brillantemente tutte le prove valutative e il 27 luglio 1975 effettuava i primi lanci con il nuovo missile nel Poligono sperimentale e di addestramento interforze di Salto di Quirra a Perdasdefogu in Sardegna; nella stessa data, il reparto veniva dichiarato operativo.
Il missile MGM-52 Lance è stato, dall'inizio degli anni '70 fino al 1991, un'arma tattica nucleare in forza all’US ARMY e ad alcuni eserciti della NATO. Progettato e costruito dalla Ling-Temco-Vought (LTV), il "Lance" aveva una gittata di 120 km (SRBM), una velocità massima di mach 3, armato anche con testata HE o Cluster da 450 kg (gittata ridotta a 65 km), sostituì i razzi Honest John e Sergeant. Il Lance è stato sostituito dal più perfezionato MGM-140 ATACMS.
L'intero sistema era basato su due veicoli e un carrello: il lanciatore M752 e l'M688 usato per il trasporto e il caricamento del missile sulla rampa; entrambi anfibi e dotati di visione notturna erano derivati dal trasporto M548, un mezzo sviluppato per l'impiego logistico, a sua volta derivato dall'APC M113. Il carrello LZL permetteva il lancio in sostituzione del veicolo principale. Dall'approntamento al lancio, il Lance poteva essere sparato in soli 15 minuti e a causa della sua ridotta dimensione, più missili (n. 2) potevano essere movimentati da una singola unità.
Il carico utile consisteva in una testata nucleare W70 con una resa di 1-100 kt (4,2-418,4 TJ) o in una varietà di munizioni convenzionali. La versione della testata nucleare W70-3 è stata una delle prime testate ad essere pronta per il campo di battaglia con una capacità di "radiazione potenziata" (bomba a neutroni). Le munizioni convenzionali includevano una singola testata convenzionale a carica sagomata per la penetrazione di bersagli duri e per il bunker busting o una configurazione a grappolo contenente bombe 836 M74 per usi antiuomo e antimateriale. Il progetto originale considerava un'opzione di testata di armi chimiche, ma questo sviluppo è stato cancellato nel 1970.
Il Lance utilizzava un sistema di guida inerziale resistente alle contromisure elettroniche e fu adottato nel settembre del 1973 oltre che dall'esercito USA anche dalla Germania Ovest, dal Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito, Italia e da Israele.
La missione primaria operativa dei Lance in caso di conflitto era quella di colpire le postazioni missilistiche nemiche, gli aeroporti, i centri di trasporto, i comandi e gli assembramenti logistici, i ponti, i principali centri di approvvigionamento e le grandi concentrazioni di truppe.
I Lance, armi molto precise e compatte, sono state però man mano sostituite con altre tecnologicamente più avanzate. Il trattato poi sugli Euromissili e gli Accordi START hanno portato alla riduzione delle armi nucleari, specie quelle a corto-medio raggio, e così, in seguito ad un'apertura del presidente George Bush, nel 1992 i Lance sono stati radiati dal servizio senza rimpiazzi, anche da Paesi come l'Italia che li aveva in dotazione presso la 3ª Brigata missili "Aquileia" di Portogruaro.
Varianti:
  • MGM-52A Lance versione standard armata di una testata nucleare W70 con una potenza regolabile da 1-100 chilotoni; distanza raggiungibile 130 km.
  • MGM-52B Lance con una testata convenzionale di 454 kg di esplosivo; distanza raggiungibile 75 km.
  • MGM-52C mod. 1 Lance con una testata da 950 kg di esplosivo di submunizioni M251 (M40) Bomblets. Distanza raggiungibile 80 km.
  • MGM-52C mod. 2 Lance con una testata di 300 kg di esplosivo di submunizioni M74 Bomblets. Distanza raggiungibile 90 km.
  • MGM-52D Lance con una testata nucleare W70-3 con una potenza regolabile da 1–10 chilotoni; distanza raggiungibile 130 km.
  • Nell’Esercito italiano fu operativo nella 3ª Brigata missili "Aquileia" fino al 1991; poi dal 1992 al 2001, 3º Reggimento missili “Aquileia”.





2001 - Multiple Launch Rocket System (MLRS)



Dopo la dismissione dei sistemi missilistici terra-terra “LANCE, il 5° Reggimento artiglieria terreste “Superga” dell’E.I. ha in dotazione 18 esemplari denominati MLRS e aggiornati allo standard europeo MARS2/LRU.








Il Multiple Launch Rocket System (MLRS) è un sistema di artiglieria lanciarazzi multiplo che fornisce estrema precisione nel colpire gli obiettivi.

I razzi di ultima tecnologia, dotati di Global Positioning System (GPS), da cui la nuova denominazione Guided Multiple Launch Rocket System (GMLRS), garantiscono una precisione che permette l’impiego in operazioni volte a colpire anche obiettivi puntiformi quali, ad esempio, bunkers o postazioni nemiche.
Il lanciatore MLRS possiede un sistema di auto-caricamento e auto-puntamento altamente automatizzato ed è dotato di un computer di controllo del fuoco che integra le operazioni del veicolo e della rampa di lancio.
E’ stato di recente assegnato alla Lockheed Martin un contratto del valore di 194 milioni di dollari per aggiornare i Multiple Launch Rocket System (MLRS) M270 allo standard A2: le modifiche riguarderanno gli MLRS in servizio con il British Army (44 esemplari prima del trasferimento di alcuni di questi sistemi alla Ucraina) e con l’Esercito Italiano (21 esemplari).
La commessa sarà ultimata nel 2027.
I nuovi M270A2 saranno in grado di impiegare i Guided MLRS Extended Range (GMLRS-ER) con raggio d’azione di 150 km, e il Precision Strike Missile (PrSM) con portata superiore ai 499 km.
La nuova versione del M270 è in grado di lanciare, rispettivamente fino a 12 GMLRS/GMLRS ER, 4 Precision Strike Missiles (PrSM) o due Army Tactical Missile System (ATACMS).
Gli MLRS M270A2 sono dotati di: 
  • un nuovo motore da 600 CV con trasmissione aggiornata e ricostruita, 
  • una cabina blindata migliorata (IAC) anche per la protezione da IED (ordigni esplosivi improvvisati),
  • un sistema CFCS (Common Fire Control System) che permette l’impiego di GMLRS, GMLRS ER e PrSM, 
  • componenti di sistema migliorati.
Il lanciarazzi MLRS M270A2 aggiornato è in grado di ingaggiare e riposizionarsi ad alta velocità, riducendo al minimo la capacità del nemico di localizzare il sistema ed essere ingaggiato dal fuoco di controbatteria.
L’US Army ha ricevuto il primo M270A2 ammodernato nel luglio dello scorso anno; i programmi dell’US Army prevedono di mantenere in linea questi sistemi aggiornati sino al 2050.
Lockheed Martin ha sviluppato un nuovo ER GMLRS con una portata di oltre 70 km. Il razzo GMLRS XM30 ha un GPS e un pacchetto di guida inerziale, oltre a piccole canard sul muso del razzo per migliorare la precisione.
GMLRS ha completato i test di sviluppo e dimostrazione del sistema (SDD) nel dicembre 2002 ed è entrato nella produzione iniziale a basso tasso (LRIP) nell'aprile 2003. Un totale di 156 razzi GMLRS sono stati prodotti nell'ambito del contratto LRIP I con consegne completate nel maggio 2005. Nel frattempo, 840 razzi sono stati prodotti nell'ambito del contratto LRIP II, assegnato nel marzo 2004, e 1.014 nell'ambito del contratto LRIP III, assegnato nel febbraio 2005.
La capacità operativa iniziale (IOC) è stata raggiunta nel 2006, ma il sistema è stato operativo dal settembre 2005 in Iraq. Il GMLRS è un programma internazionale che coinvolge il Regno Unito, l'Italia, la Francia e la Germania, nonché gli Stati Uniti. Il team industriale comprende Diehl, MBDA e FiatAvio.
La pietra miliare della produzione del 50.000esimo razzo GMLRS è stata raggiunta nel gennaio 2021.





PROGETTI FUTURI

L’Esercito Italiano, dopo i tragici eventi in territorio ucraino e nel medio-oriente, avrebbe in programma di aggiornare le dotazioni missilistiche terra-terra con l'MGM-140 Army Tactical Missile System (ATacMS), un missile superficie-superficie (SSM) tattico, appartenente alla categoria dei missili balistici a corto raggio SRBM, in servizio dal 1991 presso l'esercito statunitense e prodotto dalla Lockheed-Martin in varie versioni con gittata da 140 a 300 km.






Nel 1980 l'US Army avviò il programma CSWS (Corps Support Weapon System = sistema d'arma di supporto di corpo d'armata) per sostituire il missile balistico a corto raggio MGM-52 Lance. In quel periodo anche l'USAF aveva in corso un programma missilistico, denominato CSW (Conventional Standoff Weapon), per la realizzazione di un'arma in grado di colpire il bersaglio da una distanza di sicurezza rispetto alle difese antiaeree. I due programmi furono unificati nel 1982 sotto la sigla JTACMS (Joint Tactical Missile System) ma tre anni dopo l'aviazione statunitense ritirò la propria partecipazione al programma che pertanto fu portato avanti solo dall'esercito con la denominazione ATACMS (Army Tactical Missile System). Nel 1986 il contratto di sviluppo fu assegnato alla LTV e il nuovo missile ricevette la numerazione MGM-140. Il primo lancio sperimentale fu condotto nel 1988 e a dicembre di quello stesso anno ne fu avviata la produzione. L'MGM-140 entrò ufficialmente in servizio operativo nel gennaio del 1991 e fu subito impiegato nel corso dell'operazione Desert Storm.
In quella circostanza, 32 missili ATACMS furono lanciati contro bersagli iracheni.
La prima versione produttiva, Block I, trasportava una testata contenente 950 submunizioni M-74 APAM (Anti-Personnel Anti-Material) in grado di saturare un'area di 33.000 m² ed efficaci contro bersagli non protetti, quali truppe allo scoperto e materiali. Già dal 1992 fu avviato lo sviluppo della variante MGM-140B Block IA, entrata in servizio nel 1998, più precisa e con una gittata maggiore della precedente, ottenuta riducendo il carico utile a 300 submunizioni M-74. Nel frattempo fu sviluppata la variante MGM-140C Block II (successivamente ridesignata MGM-164A), progettata per trasportare 13 submunizioni intelligenti BAT, efficaci contro mezzi corazzati anche in movimento. Fu prevista un'ulteriore variante, la Block IIA, destinata ad essere equipaggiata con 6 submunizioni BAT-P3I, ancora più potenti e sofisticate delle precedenti. La cancellazione del programma BAT, nel 2003, pose fine anche allo sviluppo di queste nuove versioni dell'ATACMS.
Nel 2001 era stato avviato lo sviluppo della variante Block III, chiamata anche ATACMS-P, equipaggiata con una testata ad alta capacità di penetrazione, idonea a distruggere obiettivi induriti e protetti, come bunker e centri di comando sotterranei. Il prototipo fu lanciato nel marzo del 2004 e i test continuarono fino ad agosto del 2005 presso il poligono di White Sands nel New Mexico, tuttavia il programma venne cancellato.
Per un certo periodo il missile ATACMS interessò anche l'US Navy, che ne studiò l'adattamento per l'utilizzo da parte dei sistemi lanciamissili imbarcati sulle proprie unità navali. Nonostante un contratto di sviluppo per quello che fu denominato NATACMS (Navy-TACMS), fosse stato assegnato nel 1994 alla Loral Vought, la marina statunitense decise di annullare il progetto.
Miglior fortuna toccò alla variante MGM-140E Block IA Unitary, ottenuta modificando i missili Block IA e in particolare la testata bellica, dove le submunizioni M-74 sono sostituite da un'unica carica esplosiva WDU-18B da 227 kg (si tratta della stessa testata utilizzata sul missile aria-superficie AGM-84E SLAM). Il contratto di sviluppo fu assegnato nel 2000, i primi test ebbero luogo nell'aprile del 2001 e la produzione di serie partì nel 2002. I nuovi missili furono prima ridesignati MGM-140E Block IVA e poi ricevettero la designazione definitiva MGM-168A Block IVA.
La famiglia ATACMS include i missili unitari blocco 1, blocco 1A e blocco 1A, nonché la modifica M57E1 ATACMS. Il blocco 1, che è stato utilizzato durante l'operazione Desert Storm, trasporta 950 munizioni M74 delle dimensioni di una palla da baseball a distanze superiori a 165 km.
Il missile del blocco 1A estende la portata a più di 300 km riducendo il carico utile delle munizioni sub-munizioni e aggiungendo la guida GPS. Il missile unitario blocco 1A, che ha una testata a scoppio singolo, è stato schierato per la prima volta a sostegno dell'operazione Iraqi Freedom nel marzo/aprile 2003. Il missile M57E1 ATACMS MOD è dotato di un'unità di misurazione inerziale e di una guida GPS per impegnare obiettivi puntuali e di area a 300 km di distanza.
Lockheed Martin ha ricevuto il primo contratto con l'esercito degli Stati Uniti per la produzione del missile unitario nel febbraio 2004. Questo è stato seguito da un secondo contratto per 50 missili nel gennaio 2005.
Il programma per sviluppare il missile Block II, con GPS e 13 missili sottomessi BAT (brillanti anticarro), e il missile Block IIA, con sei missili BAT migliorati, è stato annullato nel febbraio 2003. La submunizione BAT, prodotta da Northrop Grumman, è un aliante non alimentato, che ha sensori acustici per il rilevamento del bersaglio e sensori a infrarossi per la guida terminale. La sua portata massima è di 140 km.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Army-technology, Wikipedia, You Tube)



































































 

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