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mercoledì 19 novembre 2025

Luftwaffe (Bundeswehr) 2025 - 2030: il gruppo svedese Saab ha ricevuto due ordini da Airbus Defence and Space per la suite di sensori "Electronic Warfare" (EW) denominata Arexis per equipaggiare gli Eurofighter tedeschi EK Block5.











https://svppbellum.blogspot.com/

Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.







Luftwaffe (Bundeswehr)

La Luftwaffe (arma dell'aria – pronuncia: ˈlʊftvafə) è l'attuale aeronautica militare della Repubblica Federale Tedesca e parte integrante della Bundeswehr, le forze armate tedesche.


Dopo la seconda guerra mondiale, l'aviazione civile tedesca venne severamente ridotta, e quella militare fu completamente vietata fino all'ingresso della Germania Ovest nella NATO, negli anni cinquanta. Nel corso dei decenni seguenti, la Luftwaffe venne equipaggiata principalmente con aerei statunitensi fabbricati in Germania su licenza. Durante gli anni sessanta la crisi degli Starfighter fu un grosso problema per la politica tedesca, in quanto molti caccia Lockheed Corporation F-104 si schiantarono dopo essere stati modificati per adattarsi alle esigenze della Luftwaffe.
Le "Luftstreitkräfte" (Forze aeree) della Germania Est utilizzarono aerei di fabbricazione sovietica, ed erano di gran lunga superiori a quelli degl'altri Paesi del Patto di Varsavia.
Dopo la riunificazione vennero acquisiti dalla Germania unita, ma messi fuori servizio a causa dei tagli al bilancio degli anni seguenti e venduti a paesi dell'Europa dell'est, a parte il MiG-29 che continuò a restare in servizio nella "nuova" Luftwaffe.
Dagli anni settanta la Luftwaffe della Germania Ovest e in seguito della Germania unita ha perseguito attivamente la costruzione di un aereo da combattimento europeo con il Panavia Tornado e recentemente con l'Eurofighter.
Nel 1999, per la prima volta dal 1945 la Luftwaffe venne ingaggiata in operazioni di combattimento come parte della forza NATO impegnata nella guerra contro la Jugoslavia durante il conflitto in Kosovo. Il ruolo della Luftwaffe fu limitato al supporto, ad esempio con la soppressione delle difese aeree nemiche (SEAD).


Nessun aereo della Luftwaffe fu perso durante questa campagna, ma il ruolo dell'aviazione tedesca si dimostrò controverso in Germania, a causa del forte sentimento ancora presente nella popolazione, che si oppone all'uso della forza da parte della Germania nelle questioni internazionali.





Electronic Warfare" (EW) SAAB “Arexis”

Di recente, il gruppo della difesa svedese Saab ha ricevuto due ordini da Airbus Defence and Space per la suite di sensori "Electronic Warfare" (EW) denominata Arexis per equipaggiare gli Eurofighter tedeschi. 
Il valore totale degli ordini ammonta a circa 549 milioni di euro per il periodo di consegna dal 2025 al 2028. Il primo ordine riguarda la continuazione del contratto firmato nel marzo 2024 con Airbus Defence and Space per l'integrazione della suite di sensori Arexis-EW per l'Eurofighter EK (combattimento elettronico). Il valore dell'ordine è di circa 291 milioni di euro. Il secondo incarico comprende la tecnologia AI sia di Saab che del suo partner strategico Helsing; il valore dell'appalto è di circa 258 milioni di euro ed è soggetto all'approvazione delle autorità.
Il nuovo contratto rafforza ulteriormente la cooperazione svedese-tedesca; “Arexis è uno dei sensori e sistemi di disturbo completamente digitali più avanzati disponibili sul mercato", ha dichiarato Micael Johansson, presidente e amministratore delegato di Saab. Il sistema migliorerà il rilevamento della situazione e la sopravvivenza degli Eurofighter EK sul campo di battaglia moderno, ha continuato il manager.
Il sistema Arexis di Electronic Warfare sarà installato a bordo di 15 Eurofighter EK che saranno acquisiti dalla Luftwaffe per compiti Electronic Combat/Reconnaissance; gli stessi sono destinati a prendere il posto degli attuali Tornado ECR in servizio dagli anni Novanta.
Il programma per questa particolare variante dell’Eurofighter sarà guidato da Airbus mentre la tedesca Hensoldt fornirà i sistemi di attacco elettronico basati sul pod Kalaetron Attack.
Saab descrive l’Arexis come un sistema EW modulare che utilizza hardware e software avanzati, inclusi algoritmi AI di fascia alta per assicurare prestazioni superiori in ambienti elettromagnetici complessi.
Per il programma degli Eurofighter da attacco elettronico è prevista la collaborazione tra Saab ed Helsing, specialista del settore Intelligenza Artificiale, con buona parte della commessa che sarà svolta direttamente in Germania presso il sito bavarese dell’industria svedese.
A inizio maggio 2025 Saab ha avviato le prime consegne di una variante della suite di sensori EW AREXIS ad Airbus, in vista della sua prevista integrazione sugli Eurofighter TYPHOON EK della Luftwaffe. Le consegne – di cui, per il momento, non sono stati resi noti i numeri esatti – sono in linea con il contratto firmato lo scorso anno per la fornitura ad Airbus di 15 sistemi.
A partire dal 2030, la Luftwaffe prevede di introdurre i 15 Eurofighter EK (Elektronischer Kampf) nella nuova configurazione; i velivoli di che trattasi sono progettati per ruoli di SEAD/DEAD ed escort jamming come parte di un sistema di sistemi di attacco elettronico aeroportato, comprendente velivoli jammer stand-off ed effettori EW/ECM stand-in senza pilota, in sostituzione dei TORNADO ECR (Electronic Combat/Reconnaissance).
La suite, denominata anche “Invisible Wingman”, deriva dal sistema AREXIS presente sui caccia JAS-39E GRIPEN dell'Aeronautica Svedese e costituirà il fulcro dell’EK unitamente al missile antiradiazioni AGM-88E2 AARGM e al nuovo pod jamming sviluppato dalla Hensoldt e dalla Rafael, e integrerà la tecnologia Kalaetron Attack nel pod SKY SHIELD.
Non è chiaro in cosa la suite destinata agli Eurofighter tedeschi sia differente dalla AREXIS. Inizialmente era prevista la integrazione fisica del sistema mediante un alloggiamento diverso dai pod montati alle estremità alari del caccia svedese; si è pensato a un’integrazione nella fusoliera del TYPHOON EK. E’ anche possibile una diversa distribuzione numerica delle antenne presenti nei pod e di capacità di elaborazione, nonché una differenziazione nella larghezza delle bande coperte.
E’ possibile che anche Spagna, Italia e Gran Bretagna adottino in un vicino futuro la suite; eventuali attività industriali in merito potranno essere avviate solo dopo un accordo con la NATO Eurofighter & Tornado Management Agency (NETMA); al momento, lo sviluppo e l’integrazione della suite sono finanziati esclusivamente dalla Germania.
Ad ogni buon conto, nel caso italiano e britannico, si tratterebbe di un’ipotesi molto remota, considerando la futura presenza sull’ultima versione dell’EF-2000 del radar ECRS CAPTOR-E Mk.2, accreditato di una potente capacità EW; il radar di Leonardo è equipaggiato con un’antenna con un numero elevato di moduli TR in grado di agire tramite modulazione e direzionamento delle emissioni; potrà eseguire jamming diretto ad alta potenza nei confronti dei sistemi di difesa aerea; la versione Mk.1 degli Eurofighter tedeschi e spagnoli non è progettata per avere tali caratteristiche avanzatissime.









Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, HARTPUNKT, RID, AresDifesa, Wikipedia, You Tube)










































 

lunedì 10 novembre 2025

SEAFUTURE 2025: novità elettroniche e non presentate da Leonardo SpA per i nuovi DDX della Marina Militare italiana.










https://svppbellum.blogspot.com/

Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.










Nell’ambito di un profondo piano di ammodernamento della flotta (già in atto da tempo), la Marina Militare Italiana si prepara ad un salto tecnologico e strategico senza precedenti con il programma DDX. I due nuovi “incrociatori” di squadra, destinati a sostituire le unità della classe Durand de la Penne entro il 2030, si presentano sulla carta come le navi da combattimento di superficie più potenti d’Europa, ridefinendo gli equilibri strategici nel Mediterraneo.




Queste unità avranno un dislocamento previsto di circa 14.000 tonnellate e una lunghezza di quasi 180 metri; non saranno semplici unità navali, ma piattaforme polivalenti progettate per operare in scenari ad alta intensità; nubi sempre più cupe si addensano all’orizzonte.
La loro missione principale sarà la scorta di unità maggiori, come le portaerei Cavour e Trieste e le nuove navi da assalto anfibio, ma soprattutto la capacità di creare in mare e in navigazione una vera e propria “bolla” di negazione d’accesso (in inglese denominata “A2/AD – Anti-Access/Area Denial”), in grado di interdire vaste aree di mare e di cielo a forze ostili o avversarie.
La capacità bellica degli incrociatori DDX fra perno su di una dotazione elettronica e d’armamento di ultima generazione, con un sistema di combattimento incentrato sul nuovo radar Kronos Dual Band di Leonardo, un sensore AESA che opererà simultaneamente in banda S, per la scoperta a lunghissima distanza anche di minacce balistiche, e in banda X, per il tracciamento di precisione e la guida dei missili. Tale tecnologia, molto più potente di quella imbarcata sulle fregate FREMM e sui Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA), sarà uno dei fattori chiave che determinano le imponenti dimensioni delle nuove navi, unitamente alla dotazione offensiva che sarà altrettanto notevole: si parla di un centinaio circa di celle di lancio verticali (VLS), un numero che pone i DDX al vertice in Europa. 






Questi sistemi saranno diversificati: celle Sylver A50 per i missili antiaerei della famiglia Aster (Aster 15, Aster 30 e la nuova versione Block 1NT con capacità anti-balistiche) e le più capienti A70, destinate ad accogliere missili da crociera per attacchi in profondità verso obiettivi terrestri (deep strike), agli intercettori di nuova generazione come l’Aquila di MBDA, l’HYDIS e i futuri missili antinave Teseo Mk2/Evolved.
L’armamento di artiglieria prevedeva a prua un cannone Leonardo da 127/64 mm LW con capacità di impiegare munizionamento guidato a lungo raggio Vulcano, e tre cannoni da 76/62 mm, anch’essi di Leonardo, in configurazione “Sovraponte” per la difesa di punto, capaci di utilizzare proiettili guidati DART contro minacce aeree e di superficie, inclusi i droni. Notizie più recenti prevedono di non utilizzare il cannone da 127/64 LW, ma 4 cannoni da 76/62 Sovraponte unitamente a vari calibri minori da 30 mm.


La scelta di puntare su navi di così grande stazza e potenza risponde a precise esigenze strategiche. Un incrociatore come il DDX offre vantaggi che una fregata, seppur moderna e ben armata, non può eguagliare.
Le ragguardevoli dimensioni consentono non solo di imbarcare più sistemi d’arma e sensori più potenti, ma garantiscono anche una superiore capacità di assorbire eventuali danni e una maggiore generazione di energia elettrica, fondamentale per alimentare i sofisticati radar e i futuri sistemi ad energia diretta (laser) attualmente in progetto da Leonardo ed MBDA e che saranno successivamente imbarcati.
La capacità di creare una bolla A2/AD sarà cruciale negli attuali scenari geopolitici. Un DDX dovrà monitorare e difendere uno spazio aereo e marittimo molto più ampio rispetto a quello di una fregata, fungendo da centro di comando e controllo per un intero gruppo navale d’altura. La sua capacità di ingaggiare missili balistici ATBM offrirà uno scudo protettivo strategico per le forze schierate e per il territorio nazionale.
Scortando le navi anfibie e le portaerei, gli incrociatori DDX saranno un fattore abilitante per le operazioni di proiezione di potenza, garantendo la sicurezza delle forze di intervento rapido e del gruppo aereo imbarcato contro ogni tipo di minaccia, dal mare, dal cielo e da terra.
Il programma DDX non rappresenterà un semplice avvicendamento di unità navali obsolete, ma conferma la volontà della Marina Militare italiana di dotarsi di uno strumento militare all’avanguardia, capace di tutelare gli interessi nazionali in un Mediterraneo allargato sempre più complesso e competitivo, proiettando stabilità e deterrenza attraverso la superiorità tecnologica e la potenza navale. E’ un ritorno ritorno agli incrociatori, il cui ultimo esempio per l’Italia fu il C550 Vittorio Veneto; questi mezzi potranno scortare adeguatamente le navi porta aeromobili come nave Trieste e garantire una adeguata e indispensabile copertura.

NUOVE TECNOLOGIE DI LEONARDO E MBDA PER LA MARINA MILITARE ITALIANA

Per aumentare ulteriormente la resilienza e l'efficacia, Leonardo sta progettando una nuova architettura collaborativa che richiede funzionalità basate sull'intelligenza artificiale (AI). Leonardo starebbe lavorando allo scopo di applicare algoritmi di intelligenza artificiale all'elaborazione del radar ad apertura sintetica invertita (ISAR) per fornire un aiuto all'interpretazione chiave per gli operatori.
Nuovi sensori progettati o in fase di sviluppo da parte di Leonardo dovranno contrastare le minacce balistiche e ipersoniche capaci di impegnare missili balistici di classe fino a 1300 km. 
Dal 2017, il Ministero della Difesa e la Marina italiana hanno partecipato all'esercizio biennale NATO Formidable Shield/At Sea Demonstration incentrato sulla difesa aerea e missilistica integrata (IAMD). Durante l'ultima edizione del maggio 2025 l'equipaggio della Marina italiana del PPA Giovanni dalle Bande Nere, il primo della configurazione Full Combat equipaggiato con il Dual Band Radar (DBR) – con i radar AESA a quattro antenne AESA Kronos Quad in banda C e Kronos StarFire in banda X – ha dimostrato con successo le capacità di difesa balistica missilistica (BMD) contro le minacce missilistiche e a medio raggio.



Grazie al Combat management Systems Leonardo SADOC 4 con capacità IAMD, la nave ha contribuito in modo significativo alla consapevolezza situazionale condivisa della forza navale coinvolta nell’esercitazione: la suite radar DBR ha rilevato e tracciato un bersaglio balistico a corto raggio mantenendo il tracciamento e la diffusione dei dati fino al punto di impatto in mare. L'equipaggio e il sistema di combattimento di nave Bande Nere hanno anche contribuito alla consapevolezza situazionale della task force navale NATO, agendo come osservatore avanzata, identificando in modo indipendente obiettivi balistici a medio raggio lanciati da piattaforme terrestri e navali in mare e condividendo i loro dati in tempo reale tramite collegamenti dati. Durante l'esercitazione, due obiettivi a medio raggio ARAV-B sono stati lanciati contro la forza navale e sono stati intercettati dai DDG della US NAVY con missili SM-3 Block IA.
In quelle occasioni, il DBR ha dimostrato la sua capacità di inizializzare il tracciamento in pochi secondi dal lancio e tracciare accuratamente le minacce balistiche per centinaia di chilometri fino alla fase finale di rientro, e di rilevare e tracciare manovre alte insieme a obiettivi in sezione trasversale molto bassa.
Tali capacità sono state trasferite da Leonardo allo IAMD terrestre con l'integrazione del radar Kronos Grand Mobile High Power (GM-HP) con un'unica serie di radar 4FF Kronos Quad C-band nel sistema di difesa aerea terrestre SAMP/T NG, in consegna alle forze italiane e francesi. 
Nel contempo, le capacità di difesa aerea a lungo raggio del radar navale Kronos Power Shield AESA a banda L completamente digitale installato sul LHD di Trieste - e sul LPD Al Fulk costruito da Fincantieri delle forze navali del Qatar Emiri - hanno visto l'applicazione alla soluzione radar a lungo raggio mobile in banda L (Mobile Long-Range Radar, MLRR).
Leonardo sta anche affrontando la necessità di contrastare le minacce di missili balistici ipersonici e a medio raggio (2.000-3.000 km) con lo sviluppo di soluzioni rispettivamente navali e terrestri. Nuovi radar 4FF nella banda S diventeranno il principale sensore di guerra antiaerea da imbarcare sui nuovi incrociatori per la difesa aerea per la Marina italiana nell'ambito del programma DDX.
Nel dominio terrestre, i mattoni tecnologici del Kronos Power Shield a banda L completamente digitale vengono applicati a una soluzione di sensori di allarme rapido chiamata Ground-Based Radar (GBR) per la difesa nazionale contro le minacce missilistiche ipersoniche e balistiche con un'antenna di circa 55 m2. Sia la banda S navale che le soluzioni a banda L terrestri sono mirate per essere pronte a fornire i dati di tracciamento per supportare i nuovi intercettori dello strato superiore come l'Aquila e altri missili eso-atmosferici e fornire segnali accurati ai sistemi missilistici terra-aria di livello inferiore. 
Esiste nel portafoglio di Leonardo SpA un programma specifico per una capacità di allarme rapido nel settore della BMD con riferimento all'approvvigionamento di quattro sensori dedicati in grado di rilevare, tracciare e identificare il punto di impatto insieme alla capacità di fornire dati a un centro di controllo antincendio per intercettare la minaccia. Sulla base delle stesse soluzioni tecnologiche radar digitali in banda L completa, Leonardo sta sviluppando per il governo italiano la capacità di Space Situational Awareness (SSA) basata su un ampio array piatto orientato verso lo spazio per rilevare e tracciare oggetti naturali e artificiali e fornire una solida immagine spaziale riconosciuta (RSP) che contribuisce all'identificazione, alla classificazione e alla prevenzione delle collisioni, nonché alle attività di difesa a sostegno delle risorse spaziali nazionali.
Risulta già contrattualizzata da parte della Marina Militare italiana, la torretta Leonardo X-Gun è stata sviluppata insieme alle nuove munizioni cal. 30 x 173 ABM di KNDS Ammo Italia per aumentare la probabilità di colpire droni e munizioni varie. 
Con un livello di preparazione tecnologica ma con un futuro promettente sono le armi laser direct energy (L-DEW) e le RADIO-Frequency DEW (RF-DEW). 

Nel segmento L-DEW Leonardo sta lavorando su alcune soluzioni: 
  • la prima, in collaborazione con MBDA, è il L-DEW imbarcato. E’ già stata completata un concept con una sorgente MBDA e radar di tiro Leonardo e risulterebbero già condotti test a fuoco con una sorgente laser da 5 kW; 
  • La seconda soluzione riguarda una sorgente laser più potente nella classe da 100 kW. Nel dicembre 2024, MBDA e Leonardo hanno annunciato la firma di un MoU per l'istituzione di attività congiunte su un L-DEW. Quest'ultimo riguarda un'unità di fuoco leggero, inizialmente per applicazioni marittime, ma successivamente applicabile anche al dominio terrestre. MBDA è l'autorità di progettazione per le piattaforme navali esistenti e utilizza una fonte di energia inferiore, mentre un'unità di tiro di fascia alta con l'autorità di progettazione di Leonardo è destinata al nuovo incrociatore DDX. MBDA svilupperà la capacità di generare raggi laser ad alta potenza mentre Leonardo creerà beamer di direzione laser e sistemi di targeting. Entrambe le società stanno guardando inizialmente ai requisiti della Marina italiana, a partire dal programma DDX.
  • Leonardo si è anche avvicinata ad un altro tipo di effettore per la difesa contro gli sciami di droni con capacità RF-DEW.






Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Scenarieconomici, EDR, Leonardo, Wikipedia, You Tube)