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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,
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In data 21 novembre 2024 siamo improvvisamente sprofondati ai tempi più bui della Guerra Fredda.
Lo sconsiderato attacco dimostrativo russo “pre-nucleare” sul territorio ucraino ha dimostrato la disponibilità nell’arsenale di Mosca di un nuovo missile a raggio intermedio dotato di testate multiple MIRV. Vladimir Putin lo ha chiamato ORESHNIK, ma dovrebbe trattarsi di un missile RS-26 Rubez, codice NATO: SS-X-31 Sickle D, o di una sua variante; è sempre stato considerato dagli addetti ai lavori un missile intercontinentale (ICBM), con uno sviluppo partito già nel primo decennio degli anni ‘2000 e una campagna di test avviata nel 2011. Ad una certa data del suo sviluppo non se ne è avuta più traccia, certi che il programma fosse stato cancellato. Evidentemente, lo sviluppo è continuato segretamente nonostante gli accordi del Trattato INF che aveva - a partire dal 1987 - portato all’eliminazione in Europa dei missili balistici e da crociera a raggio intermedio terra-terra.
Altre fonti invece sostengono che il RS-26 Rubez, codice NATO: SS-X-31 Sickle D, era stato sì “congelato”, ma con la guerra in Ucraina era stato prontamente rispolverato e ulteriormente migliorato, fino a rientrare in servizio nel 2024.
Sviluppato dal missile RS-24 Yars di cui costituisce una versione più compatta, è dotato di testate MIRV o MaRV. Ha una gittata a medio raggio di circa 6.000 Km che lo mantiene in bilico tra le categorie ICBM a lungo raggio e un IRBM, della categoria dei missili balistici a medio raggio banditi dal Trattato INF.
E così siamo giunti allo strike dimostrativo “pre-nucleare”, che ci ha rigettati indietro di oltre 40 anni.
Ad ogni buon conto, la fine del Trattato INF ha radici lontane, in particolare nella decisione dell’Amministrazione Bush Junior di uscire unilateralmente dal Trattato Anti Ballistic Missile che limitava il rischieramento dei sistemi ABM, in quanto destabilizzanti rispetto allo stabilizzante principio della parità strategica – e di iniziare progressivamente a schierare in Europa uno scudo antimissile. Gli statunitensi si sono sempre giustificati dicendo che tale “scudo” fosse rivolto al contrasto esclusivamente dei missili iraniani e nordcoreani diretti contro l’Europa. La Russia ne ha sempre percepito un potenziale anti-russo, in quanto i lanciatori VLS Mk-41 del sistema AEGIS ASHORE possono impiegare dal 2024 anche i missili SM-3 Block IIA, che equipaggiano il sito polacco di Redzikowo e che hanno confermate capacità anti-ICBM e capacità di abbatterli nella loro fase cosiddetta intermedia. Da qui, prima lo sviluppo da parte di Mosca del missile cruise 9M729 (SSC-8) a raggio intermedio e poi, appunto, lo sviluppo del missile non meglio identificato come IRBM RUBEZH.
In questo contesto di fine dei regimi di regolazione degli armamenti INF, si sono mossi anche gli Stati Uniti e tutti gli alleati europei ed asiatici. Nel 2026 risulta già confermato lo schieramento in Germania di una batteria di missili TYPHON dell’US Army, equipaggiata con il missile da crociera a lungo raggio TOMAHAWK e con il missile polivalente SM-6 sup-aria e terra-terra.
A tutto questo bisogna sommare la rimozione del limite dei 499 km (previsto dal defunto Trattato INF) per il missile balistico Precision Strike Missile dell’US Army e l'iniziativa European Long Strike Approach, lanciata nel luglio di quest’anno da Italia, Francia, Polonia e Germania, per lo sviluppo di un missile cruise terrestre con gittata di oltre 2.000 km. Per rispondere all’iniziativa europea, MBDA sta mettendo a punto il Land Cruise Missile, un derivato, con diverse migliorie, lanciabile da terra del missile da crociera a lungo raggio SCALP NAVAL.
L'RS-26 Rubezh (russo: РС-26 Рубеж, che significa frontiera o confine), designato dalla NATO come SS-X-31.
E’ un missile balistico russo a raggio intermedio a combustibile solido con una testata nucleare, classificato come missile balistico intercontinentale (ICBM). È dotato di carico utile termonucleare MIRV o MaRV ed è anche destinato a essere in grado di trasportare un veicolo di rientro ipersonico denominato AVANGARD.
L'RS-26 si basa sul missile RS-24 Yar e costituisce una versione più corta dell'RS-24 con uno stadio in meno. Il processo di sviluppo dell'RS-26 è stato in gran parte paragonabile a quello dell'RSD-10 Pioneer, un derivato abbreviato dell'RT-21 Temp 2S. Si ipotizza che l'implementazione dell'RS-26 abbia un impatto strategico simile a quello dell'RSD-10.
Dopo un fallimento iniziale nel 2011, è stato lanciato per la prima volta con successo dal cosmodromo di Plesetsk il 26 maggio 2012, colpendo il suo obiettivo alla Kura Range a 5.800 km di distanza pochi minuti dopo. Ulteriori test di successo sono stati eseguiti da Kapustin Yar a Sary Shagan nel 2012 e 2013. Nel 2018, tuttavia, è stato riferito che l'approvvigionamento dell'RS-26 da parte del piano di armamento statale fino al 2027 (GPV-27) era stato congelato, con finanziamenti deviati verso l'approvvigionamento continuato del veicolo di planata ipersonica Avangard.
Utilizzo operativo
Secondo l'aeronautica ucraina e l'Ukukinska Pravda, il 21 novembre 2024 la Federazione Russa ha lanciato un numero non specificato di missili convenzionali RS-26 in Ucraina, prendendo di mira infrastrutture critiche nella città ucraina centrale di Dnipro. Al portavoce del governo russo Dmitry Peskov è stato chiesto di confermarlo, e all'epoca ha risposto che "non aveva nulla da dire su questo argomento”. Un funzionario occidentale ha dichiarato che il missile utilizzato nell'attacco in questione non era un ICVM. Più tardi quel giorno, Vladimir Putin confermò che l'attacco non era stato effettivamente eseguito da un ICBM, ma da un nuovo modello di IRBM, l'Oreshnik, utilizzando un carico utile ipersonico non nucleare.
L'RS-26 Rubezh è un missile balistico russo a medio raggio, a propellente solido e mobile che può trasportare una singola testata o più veicoli di rientro guidati in modo indipendente con testate convenzionali o termonucleari. Quattro testate sono comunemente citate, ma alcune fonti suggeriscono che alla fine potrebbero esserne sei.
Lo sviluppo di questo missile è iniziato tra il 2006 e il 2008 presso l'Istituto di Termonautica di Mosca. È essenzialmente una versione ridotta del missile balistico intercontinentale RS-24, messo a punto rimuovendo uno stadio. Il primo test è stato condotto a partire da settembre 2011 e si è concluso con un fallimento poiché il missile è atterrato a otto chilometri dal sito di lancio. Il test di maggio 2012 ha avuto successo. Il missile è stato nuovamente lanciato dallo spazioporto di Plesetsk ed è atterrato al poligono di Kura, che si trova a circa 5.800 km di distanza. La Russia lo classifica quindi come un missile balistico intercontinentale, poiché questa categoria di missili parte da 5.500 km.
Gli esperti, tuttavia, hanno sottolineato il fatto che il missile trasportava solo una testata leggera in questo test e lo vedono come uno sforzo per coprire un'apparente violazione del trattato sull'eliminazione dei missili a raggio intermedio e corto. Il trattato vietava lo sviluppo e la produzione di missili con una portata compresa tra 500 e 5500 chilometri se sparati da terra. I test di ottobre 2012, giugno 2013 e marzo 2015, in cui il missile ha volato lungo la rotta Kapustin Yar-Saryshagan, hanno ulteriormente sostenuto questo sospetto, poiché ha percorso una distanza inferiore a 2000 km. Una visita degli ispettori statunitensi avrebbe dovuto aver luogo, ma questa era stata continuamente rinviata. Nel 2014, il comandante delle Strategic Missile Forces, il colonnello generale Karakayev, ha detto che il peso del nuovo complesso era di 80 tonnellate, rispetto alle 120 tonnellate degli Yar. Ha aggiunto che il missile Rubezh è quindi una risorsa più mobile, più piccola e più facile da mimetizzare e che avrebbe una maggiore probabilità di sopravvivenza. I rapporti ufficiali affermavano che il missile era più preciso dei suoi predecessori e aveva una maggiore capacità di penetrare le difese nemiche.
Nel 2018, i russi hanno annunciato che lo sviluppo del missile, insieme a quello del missile Jars modificato per il lancio dai vagoni ferroviari, era stato scartato dal programma statale di armi a favore del più promettente programma Avangard.
Tuttavia, la notte tra il 20 e il 21 novembre 2024, la Russia ha lanciato un missile sulla città ucraina di Dnipro; V. Putin lo ha chiamato missile a medio raggio Oreshnik. Non è ancora confermato, ma la convinzione prevalente finora è che si tratti di una modifica del missile RS-26 Rubezh. Il missile che ha colpito la città di Dnipro apparentemente non trasportava testate, ma solo testate fittizie dello stesso peso, poiché non ci sono state esplosioni quando le testate hanno colpito il suolo. Tuttavia, hanno comunque causato danni materiali e lesioni a diverse persone. L'intenzione era chiaramente non quella di colpire un “obiettivo militare legittimo” (la deviazione circolare dichiarata è troppo grande quando si utilizza una testata non nucleare), ma piuttosto di avere un effetto psicologico sulla città in quanto tale. Anche se il Cremlino lo ha negato, la parte statunitense ha confermato di essere stata informata dell'attacco con circa mezz'ora di anticipo attraverso linee predisposte per prevenire un'escalation indesiderata nel campo delle armi nucleari.
Critica politica
Il missile era stato criticato dagli osservatori della difesa occidentale per aver indirettamente violato il defunto Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (Trattato INF), che vietava agli Stati Uniti e alla Russia di possedere missili balistici nucleari e convenzionali lanciati a terra, missili da crociera e lanciamissili con una portata di 500-1.000 chilometri (310-620 mi) (corta di medio raggio) e 1.000-5.500 km (620-3.420 mi) (raggio intermedio). Il missile RS-26 è stato provato con un carico utile leggero o nessun carico, estendendo la sua portata oltre il limite di 5500 km proscritto del trattato; tuttavia, tutti i test successivi erano voli con distanze significativamente più brevi che rientravano nei divieti del trattato. L'RS-26 è stato testato due volte ad una distanza di circa 2000 km. Secondo un articolo di una rivista statunitense, l'RS-26 è esattamente lo stesso concetto e un sostituto diretto del Pioneer RSD-10, noto alla NATO come SS-20 Saber, che era stato vietato ai sensi del trattato INF.
L'RS-26 è progettato per rappresentare una minaccia strategica per le capitali europee e ha la capacità di colpire le forze della NATO nell'Europa occidentale. Secondo un articolo di Jeffrey Lewis intitolato "Il problema con i missili russi", lo scopo di queste armi è quello di distogliere le forze occidentali dal venire in aiuto dei nuovi membri orientali della NATO che si trovano più vicino ai confini della Russia.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, QN, Wikipedia, You Tube)