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venerdì 22 novembre 2024

GUERRA RUSSIA - UCRAINA: in data 21 novembre 2024, dopo lo sconsiderato attacco dimostrativo russo “pre-nucleare” sul territorio ucraino, siamo improvvisamente sprofondati ai tempi più bui della Guerra Fredda. L’evento ha confermato la disponibilità nell’arsenale di Mosca di un nuovo missile a raggio intermedio dotato di testate multiple MIRV; Vladimir Putin lo ha chiamato ORESHNIK.









https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.








In data 21 novembre 2024 siamo improvvisamente sprofondati ai tempi più bui della Guerra Fredda. 


Lo sconsiderato attacco dimostrativo russo “pre-nucleare” sul territorio ucraino ha dimostrato la disponibilità nell’arsenale di Mosca di un nuovo missile a raggio intermedio dotato di testate multiple MIRV. Vladimir Putin lo ha chiamato ORESHNIK, ma dovrebbe trattarsi di un missile RS-26 Rubez, codice NATO: SS-X-31 Sickle D, o di una sua variante; è sempre stato considerato dagli addetti ai lavori un missile intercontinentale (ICBM), con uno sviluppo partito già nel primo decennio degli anni ‘2000 e una campagna di test avviata nel 2011. Ad una certa data del suo sviluppo non se ne è avuta più traccia, certi che il programma fosse stato cancellato. Evidentemente, lo sviluppo è continuato segretamente nonostante gli accordi del Trattato INF che aveva - a partire dal 1987 - portato all’eliminazione in Europa dei missili balistici e da crociera a raggio intermedio terra-terra.
Altre fonti invece sostengono che il RS-26 Rubez, codice NATO: SS-X-31 Sickle D, era stato sì “congelato”, ma con la guerra in Ucraina era stato prontamente rispolverato e ulteriormente migliorato, fino a rientrare in servizio nel 2024. 
Sviluppato dal missile RS-24 Yars di cui costituisce una versione più compatta, è dotato di testate MIRV o MaRV. Ha una gittata a medio raggio di circa 6.000 Km che lo mantiene in bilico tra le categorie ICBM a lungo raggio e un IRBM, della categoria dei missili balistici a medio raggio banditi dal Trattato INF.

E così siamo giunti allo strike dimostrativo “pre-nucleare”, che ci ha rigettati indietro di oltre 40 anni. 

Ad ogni buon conto, la fine del Trattato INF ha radici lontane, in particolare nella decisione dell’Amministrazione Bush Junior di uscire unilateralmente dal Trattato Anti Ballistic Missile  che limitava il rischieramento dei sistemi ABM, in quanto destabilizzanti rispetto allo stabilizzante principio della parità strategica – e di iniziare progressivamente a schierare in Europa uno scudo antimissile. Gli statunitensi si sono sempre giustificati dicendo che tale “scudo” fosse rivolto al contrasto esclusivamente dei missili iraniani e nordcoreani diretti contro l’Europa. La Russia ne ha sempre percepito un potenziale anti-russo, in quanto i lanciatori VLS Mk-41 del sistema AEGIS ASHORE possono impiegare dal 2024 anche i missili SM-3 Block IIA, che equipaggiano il sito polacco di Redzikowo e che hanno confermate capacità anti-ICBM e capacità di abbatterli nella loro fase cosiddetta intermedia. Da qui, prima lo sviluppo da parte di Mosca del missile cruise 9M729 (SSC-8) a raggio intermedio e poi, appunto, lo sviluppo del missile non meglio identificato come IRBM RUBEZH.
In questo contesto di fine dei regimi di regolazione degli armamenti INF, si sono mossi anche gli Stati Uniti e tutti gli alleati europei ed asiatici.  Nel 2026 risulta già confermato lo schieramento in Germania di una batteria di missili TYPHON dell’US Army, equipaggiata con il missile da crociera a lungo raggio TOMAHAWK e con il missile polivalente SM-6 sup-aria e terra-terra. 
A tutto questo bisogna sommare la rimozione del limite dei 499 km (previsto dal defunto Trattato INF) per il missile balistico Precision Strike Missile dell’US Army e l'iniziativa European Long Strike Approach, lanciata nel luglio di quest’anno da Italia, Francia, Polonia e Germania, per lo sviluppo di un missile cruise terrestre con gittata di oltre 2.000 km.  Per rispondere all’iniziativa europea, MBDA sta mettendo a punto il Land Cruise Missile, un derivato, con diverse migliorie, lanciabile da terra del missile da crociera a lungo raggio SCALP NAVAL.







L'RS-26 Rubezh (russo: РС-26 Рубеж, che significa frontiera o confine), designato dalla NATO come SS-X-31.

E’ un missile balistico russo a raggio intermedio a combustibile solido con una testata nucleare, classificato come missile balistico intercontinentale (ICBM). È dotato di carico utile termonucleare MIRV o MaRV ed è anche destinato a essere in grado di trasportare un veicolo di rientro ipersonico denominato AVANGARD. 
L'RS-26 si basa sul missile RS-24 Yar e costituisce una versione più corta dell'RS-24 con uno stadio in meno. Il processo di sviluppo dell'RS-26 è stato in gran parte paragonabile a quello dell'RSD-10 Pioneer, un derivato abbreviato dell'RT-21 Temp 2S. Si ipotizza che l'implementazione dell'RS-26 abbia un impatto strategico simile a quello dell'RSD-10.
Dopo un fallimento iniziale nel 2011, è stato lanciato per la prima volta con successo dal cosmodromo di Plesetsk il 26 maggio 2012, colpendo il suo obiettivo alla Kura Range a 5.800 km di distanza pochi minuti dopo. Ulteriori test di successo sono stati eseguiti da Kapustin Yar a Sary Shagan nel 2012 e 2013. Nel 2018, tuttavia, è stato riferito che l'approvvigionamento dell'RS-26 da parte del piano di armamento statale fino al 2027 (GPV-27) era stato congelato, con finanziamenti deviati verso l'approvvigionamento continuato del veicolo di planata ipersonica Avangard.




Utilizzo operativo

Secondo l'aeronautica ucraina e l'Ukukinska Pravda, il 21 novembre 2024 la Federazione Russa ha lanciato un numero non specificato di missili convenzionali RS-26 in Ucraina, prendendo di mira infrastrutture critiche nella città ucraina centrale di Dnipro. Al portavoce del governo russo Dmitry Peskov è stato chiesto di confermarlo, e all'epoca ha risposto che "non aveva nulla da dire su questo argomento”. Un funzionario occidentale ha dichiarato che il missile utilizzato nell'attacco in questione non era un ICVM. Più tardi quel giorno, Vladimir Putin confermò che l'attacco non era stato effettivamente eseguito da un ICBM, ma da un nuovo modello di IRBM, l'Oreshnik, utilizzando un carico utile ipersonico non nucleare.
L'RS-26 Rubezh è un missile balistico russo a medio raggio, a propellente solido e mobile che può trasportare una singola testata o più veicoli di rientro guidati in modo indipendente con testate convenzionali o termonucleari. Quattro testate sono comunemente citate, ma alcune fonti suggeriscono che alla fine potrebbero esserne sei.
Lo sviluppo di questo missile è iniziato tra il 2006 e il 2008 presso l'Istituto di Termonautica di Mosca. È essenzialmente una versione ridotta del missile balistico intercontinentale RS-24, messo a punto rimuovendo uno stadio. Il primo test è stato condotto a partire da settembre 2011 e si è concluso con un fallimento poiché il missile è atterrato a otto chilometri dal sito di lancio. Il test di maggio 2012 ha avuto successo. Il missile è stato nuovamente lanciato dallo spazioporto di Plesetsk ed è atterrato al poligono di Kura, che si trova a circa 5.800 km di distanza. La Russia lo classifica quindi come un missile balistico intercontinentale, poiché questa categoria di missili parte da 5.500 km.
Gli esperti, tuttavia, hanno sottolineato il fatto che il missile trasportava solo una testata leggera in questo test e lo vedono come uno sforzo per coprire un'apparente violazione del trattato sull'eliminazione dei missili a raggio intermedio e corto. Il trattato vietava lo sviluppo e la produzione di missili con una portata compresa tra 500 e 5500 chilometri se sparati da terra. I test di ottobre 2012, giugno 2013 e marzo 2015, in cui il missile ha volato lungo la rotta Kapustin Yar-Saryshagan, hanno ulteriormente sostenuto questo sospetto, poiché ha percorso una distanza inferiore a 2000 km. Una visita degli ispettori statunitensi avrebbe dovuto aver luogo, ma questa era stata continuamente rinviata. Nel 2014, il comandante delle Strategic Missile Forces, il colonnello generale Karakayev, ha detto che il peso del nuovo complesso era di 80 tonnellate, rispetto alle 120 tonnellate degli Yar. Ha aggiunto che il missile Rubezh è quindi una risorsa più mobile, più piccola e più facile da mimetizzare e che avrebbe una maggiore probabilità di sopravvivenza. I rapporti ufficiali affermavano che il missile era più preciso dei suoi predecessori e aveva una maggiore capacità di penetrare le difese nemiche.

Nel 2018, i russi hanno annunciato che lo sviluppo del missile, insieme a quello del missile Jars modificato per il lancio dai vagoni ferroviari, era stato scartato dal programma statale di armi a favore del più promettente programma Avangard. 

Tuttavia, la notte tra il 20 e il 21 novembre 2024, la Russia ha lanciato un missile sulla città ucraina di Dnipro; V. Putin lo ha chiamato missile a medio raggio Oreshnik. Non è ancora confermato, ma la convinzione prevalente finora è che si tratti di una modifica del missile RS-26 Rubezh. Il missile che ha colpito la città di Dnipro apparentemente non trasportava testate, ma solo testate fittizie dello stesso peso, poiché non ci sono state esplosioni quando le testate hanno colpito il suolo. Tuttavia, hanno comunque causato danni materiali e lesioni a diverse persone. L'intenzione era chiaramente non quella di colpire un “obiettivo militare legittimo” (la deviazione circolare dichiarata è troppo grande quando si utilizza una testata non nucleare), ma piuttosto di avere un effetto psicologico sulla città in quanto tale. Anche se il Cremlino lo ha negato, la parte statunitense ha confermato di essere stata informata dell'attacco con circa mezz'ora di anticipo attraverso linee predisposte per prevenire un'escalation indesiderata nel campo delle armi nucleari.

Critica politica

Il missile era stato criticato dagli osservatori della difesa occidentale per aver indirettamente violato il defunto Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (Trattato INF), che vietava agli Stati Uniti e alla Russia di possedere missili balistici nucleari e convenzionali lanciati a terra, missili da crociera e lanciamissili con una portata di 500-1.000 chilometri (310-620 mi) (corta di medio raggio) e 1.000-5.500 km (620-3.420 mi) (raggio intermedio). Il missile RS-26 è stato provato con un carico utile leggero o nessun carico, estendendo la sua portata oltre il limite di 5500 km proscritto del trattato; tuttavia, tutti i test successivi erano voli con distanze significativamente più brevi che rientravano nei divieti del trattato. L'RS-26 è stato testato due volte ad una distanza di circa 2000 km. Secondo un articolo di una rivista statunitense, l'RS-26 è esattamente lo stesso concetto e un sostituto diretto del Pioneer RSD-10, noto alla NATO come SS-20 Saber, che era stato vietato ai sensi del trattato INF.
L'RS-26 è progettato per rappresentare una minaccia strategica per le capitali europee e ha la capacità di colpire le forze della NATO nell'Europa occidentale. Secondo un articolo di Jeffrey Lewis intitolato "Il problema con i missili russi", lo scopo di queste armi è quello di distogliere le forze occidentali dal venire in aiuto dei nuovi membri orientali della NATO che si trovano più vicino ai confini della Russia.








Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, QN, Wikipedia, You Tube)

















 

giovedì 21 novembre 2024

Salgareda, 9 settembre 1990, aviosuperficie “G. Carrer” di Campodipietra: durante la sua prima esibizione aerea in Italia, un aereo sovietico Sukhoi 27, all'uscita da un looping a quota troppo bassa, esplose al suolo, causando la morte del pilota e di un addetto alla sicurezza.










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La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.







Una lunga attività di volo e qualche polemica con i residenti, spesso “sfiorati” dai velivoli in decollo o in atterraggio, e purtroppo anche colpiti da numerosi incidenti. 
L’aviosuperficie “G. Carrer” di Campodipietra balzò agli onori delle cronache internazionali 24 anni fa, quando, durante la sua prima esibizione aerea in Italia, un cacciabombardiere dell’aviazione sovietica Sukhoi 27 Flanker, pilotato dal comandante Rimantas Stankevicius, all'uscita da una manovra di looping a quota troppo bassa, esplose al suolo, causando la morte del pilota e di un addetto alla sicurezza. 


Quel 9 settembre 1990, alla manifestazione aerea "Ali Acrobatiche", a Campodipietra erano presenti migliaia di spettatori. Fra le varie esibizioni, il programma prevedeva anche passaggi del Sukhoi a bassa quota e a forte velocità, oltre a manovre quali looping e tonneau.


Proveniente da est a bassa quota e a velocità ridottissima, col carrello estratto e i flap totalmente estesi, il Flanker si portò in direzione sud per iniziare un passaggio raso-terra a forte velocità con successivo looping. Giunto a metà pista, il pilota tirò a sé la cloche facendo entrare il velivolo in manovra ascensionale. L'Su-27 non riuscì però a raggiungere la quota ottimale di sicurezza e al momento di dover uscire dalla manovra si trovò troppo basso, impattando rovinosamente al suolo esplodendo nell'impatto. Oltre al pilota, morì investito dall'esplosione un responsabile della sicurezza che si trovava in quel punto per evitare che i curiosi si avvicinassero alla testata della pista.

IL PILOTA

Rimantas Antanas Stankevičius (Marijampolė, 26 luglio 1944 – Salgareda, 9 settembre 1990) è stato un aviatore e astronauta lituano, collaudatore dell'equivalente sovietico dello Space Shuttle, la navetta Buran.
Nel 1966 si diplomò alla Scuola Superiore d'Aviazione di Chernigov. Successivamente servì come pilota sovietico in Germania, Egitto e Turchia.
Nel 1975 Stankevičius divenne un pilota collaudatore, partecipò al test di collaudo del MiG-29 e volò su 57 diversi tipi di aerei accumulando oltre 4000 ore di volo. Nel 1982 gli fu concesso il grado di collaudatore di prima categoria.
Dopo il settembre 1984 completò l'addestramento per volare sulla navetta spaziale Buran. Rimantas completò 14 test sulla navetta gemella del Buran e 6 test di rullaggio con il Buran, coprendo nei voli sia il ruolo di pilota che quello di comandante.
Esattamente un mese prima, il 9 agosto 1990, era arrivato a Salgareda per presentare in volo il Sukhoi 27 Flanker. 
L'obiettivo era quello di visitare il luogo dell'esibizione per prepararla al meglio. La sorte volle che quel mattino Mario Ferrari avesse programmato un volo sul suo North American T-6 Texan (I-TSEI) che egli stesso aveva riportato alle condizioni di volo. Lobas venne invitato a salire sul posto posteriore per una perlustrazione aerea della zona. Durante il volo Ferrari eseguì un tonneau a bassa quota. Durante la fase di volo rovescio il T-6 perse qualche metro e la semiala destra andò a sbattere contro un camino di una casa vicina. L'impatto al suolo provocò la morte dello stesso Ferrari, mentre Lobas venne estratto in gravi condizioni, portato all'ospedale di Treviso e operato. Assistette come spettatore all'esibizione del 9 settembre. Mario Ferrari era stato il primo italiano a riportare in volo un T-6 e faceva parte dell'equipaggio del "Lyra 15" precipitato in Congo.
Rimantas Stankevicius aveva appena partecipato all'Everett Air Show, sempre pilotando un Sukhoi Su-27, quando venne incaricato di sostituire Lobas. Arrivò a Rivolto del Friuli qualche giorno prima dell'esibizione direttamente da Mosca senza scali né rifornimenti in volo. Durante il volo, però, a seguito di un involontario impatto col terreno durante un looping a bassa quota (molto probabilmente dovuto alla scarsa conoscenza della zona circostante, che lo portò a calcolare male la sommità del looping) si schiantò sul terreno, decidendo eroicamente di non eiettarsi - e quindi lasciare l'aereo impattare sulla folla - ma di rimanere a bordo e cercare di causare meno danni possibile, fino al momento dell'impatto.
Prima di decollare scrisse un testo in francese che lo speaker, comandante Massimo Piovesan, tradusse e lesse agli spettatori in italiano:
«Sto per fare un volo nel cielo di Salgareda, dove, un mese fa, è morto il bravo pilota italiano Mario Ferrari. Durante la nostra vita, a volte, capita di dover affrontare tragici avvenimenti e di perdere degli amici, uomini di valore, piloti. E il prezzo di dolore che dobbiamo pagare per questo non compensa i nostri successi nel cielo. Le tragedie del cielo hanno un prezzo troppo caro. Vorrei che non si dimenticasse il prezzo della vita. Gli dedico il mio volo ma i piloti non muoiono, i piloti, solo, se ne vanno volando. (Rimantas Stankevičius).

Stankevicius è sepolto a Kaunas, in Lituania.

Presso la Nuova Aviosuperficie Luciano Narder a Campodipietra di Salgareda, in provincia di Treviso, è stata scoperta una targa commemorativa nel luogo in cui morì trent’anni fa il pilota collaudatore dell’ex Unione Sovietica Rimantas Stankevičius durante un volo dimostrativo, nel corso del salone aereo che si teneva in quei giorni nella città veneta.
Una breve ma solenne cerimonia, con tanto di piccolo concerto e mostra di aeromodellismo, hanno preceduto e hanno fatto da cornice alla scoperta della targa a cui hanno partecipato i rappresentanti delle autorità locali, tra le quali il sindaco di Salgareda, Andrea Favaretto, il proprietario dell’avio-superficie Massimiliano Narder, entrambi grandi sostenitori dell’iniziativa, unitamente all’ideatore e organizzatore del progetto dal 2017, Denis Losev, giovane manager di nazionalità russa residente in Italia da molti anni, pilota e grande appassionato di volo, nonché attivissimo promotore di attività di volo all’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo di Romagna.



Alla cerimonia hanno partecipato oltre trecento persone, di cui molti piloti giunti in volo da tutta Italia con venticinque aeroplani.
Come già evidenziato, Rimantas Stankevičius, è stato uno dei principali piloti collaudatori dell’Istituto di Ricerca Aeronautica di Gromov (LII), che ha fornito un grande contributo allo sviluppo dell’aviazione di quella nazione, in particolare alla preparazione e ai test principalmente dei velivoli Jet MiG-29 e Su-27. Nel 1977 è stato iscritto al primo gruppo di cosmonauti sovietici in preparazione per i voli sulla navetta spaziale Buran, partecipando anche ai suoi test di volo.
Il pilota morì il 9 settembre 1990, nell’incidente accaduto al suo velivolo, un jet da caccia Su-27 di fabbricazione sovietica, durante una prova dimostrativa a bassa quota sull’Aviosuperficie di Salgareda. Per evitare che il velivolo cadesse fra il pubblico, preferì sacrificare la sua vita e pilotare l’aereo fino alla fine rinunciando a lanciarsi col seggiolino eiettabile.
La sua tragica morte era stata preceduta da un altro incidente, in cui rimase ferito gravemente il pilota sovietico Leonid Lobas, divenuto in seguito uno dei leader del Gromov Flight Research Institute. Era previsto che Lobas partecipasse allo spettacolo aereo di Salgareda, ma a causa di un incidente accaduto qualche tempo prima col pilota italiano Mario Ferrari a bordo di un velivolo leggero d’addestramento statunitense, in cui l’italiano perse la vita, Stankevičius prima della sua ultima esibizione acrobatica, per tragica fatalità, gli dedicò il suo volo scrivendo un breve messaggio in cui osservava che: 

“Le tragedie nel cielo sono troppo costose, e il dolore delle perdite non è compensato dai successi. Vorrei che il prezzo della vita non fosse dimenticato. Ma i piloti non muoiono, i piloti partono in volo”.

Da ricordare che Rimantas Stankevičius era anche il miglior amico di Igor Volk, un altro famoso astronauta ed eroe dell’ex Unione Sovietica, venuto a mancare per cause naturali nel 2017, che visitò nel 2014 l’Aero Club “Francesco Baracca” di Lugo e che nell’occasione volò in compagnia di Denis Losev a bordo del Cessna 172 I-LURR del sodalizio lughese.
Oggi Rimantas Stankevičius è sepolto nella sua nativa Lituania. Nella città di Zhukovsky, vicino a Mosca, dove si trova l’istituto LII, è stata scoperta un’altra targa commemorativa in suo onore e una via della capitale russa è stata intitolata a lui.
Il gruppo organizzatore dell’iniziativa per perpetuare la memoria in Italia dell’eroico pilota dell’ex Unione Sovietica, capeggiato da Denis Losev, era composto da piloti, collaudatori, connazionali della Federazione russa e appassionati di aviazione. Questo progetto, apprezzato e sostenuto dall’amministrazione comunale di Salgareda, è stato realizzato grazie ad alcune iniziative per la raccolta di fondi, soprattutto con l’organizzazione di un concerto di beneficenza e con le donazioni volontarie di amici e piloti, per la realizzazione della targa, che è stata fabbricata espressamente a Mosca e trasportata in Italia da un velivolo della Compagnia di bandiera russa Aeroflot.

Il Sukhoi Su-27 (in russo Сухой Су-27, Suchoj Su-27; nome in codice NATO Flanker) è un caccia intercettore supersonico di 4ª generazione, di fabbricazione sovietica prima e russa poi, sviluppato dall'ufficio tecnico Sukhoi a cavallo tra gli anni '70 ed '80 ed entrato in servizio presso le forze aeree sovietiche nel 1984.

Progettato per intercettare ed ingaggiare velivoli avversari anche in combattimento manovrato, questo velivolo è il capostipite di una nutrita famiglia di caccia multiruolo e cacciabombardieri pesanti che hanno riscosso un ottimo successo commerciale nelle regioni asiatica, africana e sudamericana e viene tuttora (2023) impiegato dalle Forze aerospaziali russe (VKS) in missioni di pattugliamento dello spazio aereo della Federazione.
Da considerarsi quale risposta sovietica allo statunitense F-15 Eagle, il Su-27 ha ricevuto il battesimo del fuoco nel corso della Prima Guerra Cecena.
Costantemente aggiornato nel corso della sua vita operativa, ha ricevuto numerose migliorie ed aggiornamenti che sono culminati nella versione Su-27SM3, entrata in servizio nelle VKS nel 2011, equipaggiata con radar AESA e propulsori del Su-35S, velivolo di generazione 4++ basato sul Su-27 stesso.
L'eccellente profilo aerodinamico del Su-27 ha ispirato numerosi progetti del bureau Sukhoi quali il caccia multiruolo Su-30 o il cacciabombardiere pesante Su-34.


Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, TribunaTreviso, EcodellaPista, Wikipedia, You Tube)






















 

mercoledì 20 novembre 2024

GUERRA RUSSIA - UCRAINA: alle 3:25 del 19 novembre 2024, le forze ucraine hanno lanciato sei missili ATACMS di fabbricazione statunitense sulla regione russa di Bryansk. Cinque missili sarebbero stati intercettati dai sistemi di difesa aerea S-400 e Pantsir, mentre uno sarebbe stato danneggiato; i detriti sono precipitati nell'area tecnica di una struttura militare, causando un incendio “( fonte del Ministero degli Affari Esteri russo).








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storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.









L'Ucraina ha colpito un arsenale di armi russo con missili ATACMS di fabbricazione statunitense che ha sparato attraverso il confine per la prima volta, secondo due funzionari statunitensi, in una grande escalation il millesimo giorno di guerra.
L'attacco arriva solo due giorni dopo che l'amministrazione Biden ha dato il via libera a Kiev per usare le armi americane a lungo raggio contro obiettivi all'interno della Russia.
Il Ministero della Difesa russo ha detto che l'Ucraina ha sparato sei missili balistici contro una struttura a Bryansk alle 3:25 ora locale (19:25 ET) martedì e che i missili ATACMS erano stati usati nell'attacco.
L'attacco segna la prima volta che l'Ucraina ha usato le armi americane a lungo raggio per colpire obiettivi nel profondo della Russia e dimostra che Kiev ha perso poco tempo facendo uso dei suoi poteri appena concessi.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rifiutato di confermare o smentire l'attacco durante una conferenza stampa di martedì, ma ha detto: “L'Ucraina ha capacità a lungo raggio. L'Ucraina ha droni a lungo raggio di propria produzione. Ora abbiamo un lungo "Nettuno" (missili da crociera ucraini) e non solo uno. E ora abbiamo ATACMS. E useremo tutto questo.”
La difesa aerea russa ha detto di aver abbattuto cinque dei missili e un altro è stato danneggiato. Frammenti del missile danneggiato sono caduti sul territorio di una struttura militare, causando un incendio che da allora è stato spento. Non ci sono stati feriti o danni.

Lo stesso giorno dell'attacco, il presidente russo Vladimir Putin ha aggiornato la dottrina nucleare russa in cui Mosca considererà l'aggressione da parte di qualsiasi stato non nucleare – ma con la partecipazione di un paese nucleare – un attacco congiunto alla Russia.

In quello che sembrava essere un nuovo giro di tintinnio della sciabola, il Cremlino ha detto martedì che la dottrina militare rivista, in teoria, avrebbe abbassato l'asticella all'uso di armi nucleari.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva autorizzato l'Ucraina a utilizzare missili americani a lungo raggio all'interno della Russia domenica, ponendo fine a un divieto di mesi volto ad aiutare l'Ucraina a difendersi senza intensificare drasticamente il conflitto.
La decisione è arrivata in un momento cruciale nell'invasione russa dell'Ucraina. La Russia sta sondando in prima linea nell'est dell'Ucraina mentre colpisce le sue città con attacchi di missili e droni, con l'obiettivo di disabilitare la rete elettrica dell'Ucraina e armare le temperature gelide per un terzo inverno consecutivo.
Nel frattempo, migliaia di truppe nordcoreane sono state schierate nella regione russa di Kursk, dove le truppe ucraine hanno lanciato un'audace controffensiva in estate.
In una conferenza stampa lunedì, il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti Matthew Miller ha detto che il coinvolgimento delle truppe nordcoreane nella guerra è stato "una grande escalation da parte della Russia, portando un esercito asiatico in un conflitto all'interno dell'Europa".
Il presidente russo Vladimir Putin ha di recente introdotto modifiche alla dottrina nucleare del paese, sottolineando in modo significativo il ruolo della deterrenza nucleare. Secondo le nuove disposizioni, pubblicate sul sito ufficiale del governo russo, qualsiasi attacco convenzionale alla Russia sostenuto da una potenza nucleare sarà considerato un atto combinato di aggressione. Questa decisione è stata annunciata tra l'escalation delle tensioni con l'Occidente, poche settimane prima delle elezioni presidenziali statunitensi.
Il documento sottolinea che gli attacchi che utilizzano missili convenzionali, droni o altri sistemi senza equipaggio potrebbero rientrare nell'ambito di circostanze che potrebbero innescare una risposta nucleare. Mosca ha anche chiarito che le azioni degli Stati membri di alleanze o coalizioni saranno considerate aggressioni collettive se dirette contro la Russia.
Ministero della Difesa russo:  Alle 3:25 del mattino le forze ucraine hanno sparato 6 missili ATACMS prodotti dagli Stati Uniti nella regione russa di Bryansk.  Cinque missili sono stati abbattuti dai sistemi S-400 e Pantsir AA, uno è stato danneggiato, i suoi frammenti sono caduti nella zona tecnica di una struttura militare, causando un incendio.
Secondo il Cremlino, l'obiettivo di questi cambiamenti è sottolineare la gravità dell'arsenale nucleare russo e la sua disponibilità a vendicarsi contro qualsiasi minaccia alla sovranità del paese o alla sicurezza dei suoi alleati.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che l'aggiornamento fa parte di una strategia per ammonire potenziali aggressori. Ha sottolineato che la Russia sta inviando un chiaro messaggio che qualsiasi passo ostile, anche da parte di stati non nucleari che cooperano con le potenze nucleari, sarà trattato come minacce esistenziali.
Ha aggiunto che le forze russe stanno monitorando da vicino la situazione, compresi i rapporti sull'uso ucraino dei missili americani ATACMS vicino al confine russo.
Il conflitto in Ucraina ha portato a un deterioramento senza precedenti delle relazioni tra Mosca e le nazioni occidentali, evocando paragoni con i momenti di tensione della crisi dei missili cubani del 1962. Ora che le consegne di armi statunitensi hanno raggiunto un nuovo livello, la Russia sembra determinata a rafforzare la sua posizione secondo cui qualsiasi misura contro di essa avrà gravi conseguenze.
Il sistema di difesa aerea S-400 "Triumf" e il missile balistico tattico ATACMS rappresentano due degli strumenti militari più avanzati, progettati per ruoli distinti ma interconnessi nel combattimento moderno.
La dichiarazione del MFA russo secondo cui l'S-400 ha intercettato un missile ATACMS è una dimostrazione significativa delle capacità del sistema, se confermata. Esaminare le specifiche tecniche di entrambi i sistemi e analizzare il potenziale scenario per tale intercettazione è fondamentale per comprendere le possibilità e i limiti di tale operazione.
Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia hanno parzialmente autorizzato il missile dato all'Ucraina, e sarebbe interessante vedere uno scenario in cui la Corea del Sud devia missili CTM-290 simili alle apparizioni ATACMS in Polonia, Arabia Saudita o Emirati Arabi Uniti. La Russia è ossessionata da ATACMS.
L'S-400 è un sistema di difesa aerea multistrato con una portata fino a 400 km, in grado di incapacitare obiettivi ad altitudini fino a 30 km. È dotato di vari tipi di missili, tra cui il 48N6, il 9M96 e il più recente 40N6, ciascuno progettato per tipi specifici di obiettivi come aerei, missili da crociera, missili balistici e persino droni a bassa quota.
La risorsa principale dell'S-400 è il suo sistema radar integrato con rilevamento a lungo raggio e alta precisione, in grado di tracciare obiettivi balistici a centinaia di chilometri di distanza. I missili balistici come l'ATACMS sono particolarmente difficili da intercettare a causa della loro alta velocità e della piccola firma radar, ma questa capacità è una priorità per l'S-400.
ATACMS è un missile balistico a corto raggio progettato per attacchi di precisione a distanze fino a 300 km (a seconda della versione). È lanciato da sistemi come HIMARS o M270 e segue una traiettoria quasi balistica, rendendo difficile il rilevamento e l'intercettazione.
Il missile raggiunge velocità di Mach 3-4 e può manovrare in volo per eludere i sistemi di difesa aerea. Allo stesso tempo, la sua finestra di reazione ad alta velocità e breve rappresentano una sfida significativa per qualsiasi sistema di difesa missilistica.
L'intercettazione di un ATACMS con l'S-400 richiede una combinazione precisa di fattori. Il primo è la diagnosi precoce: i radar S-400 devono identificare il lancio quasi immediatamente per calcolare la traiettoria del missile. Ciò è fattibile grazie alla capacità del sistema di rilevare oggetti balistici ad alta velocità.
Il secondo fattore è selezionare un missile intercettore appropriato, probabilmente il 48N6 o il 40N6, che può raggiungere il bersaglio in tempo. Il terzo è calibrare il sistema di controllo del fuoco, che deve calcolare non solo la traiettoria ATACMS, ma anche potenziali manovre evasive nelle fasi di volo finali del missile.
L'Ucraina ha sparato 6 missili ATACMS di fabbricazione statunitense sulla regione russa di Bryansk.  Cinque missili sono stati abbattuti dai sistemi S-400 e Pantsir AA, uno è stato danneggiato, i suoi frammenti sono caduti nella zona tecnica di una struttura militare, causando un incendio, dice il Ministero della Difesa russo.
Una potenziale ragione per un'intercettazione di successo potrebbe essere l'altitudine a cui l'ATACMS stava viaggiando: se la traiettoria fosse relativamente alta (sopra i 15 km), ciò consentirebbe all'S-400 di utilizzare il pieno potenziale dei suoi missili a lungo raggio.
Inoltre, il tempo di reazione e il coordinamento con altri elementi della difesa aerea russa, come i radar di sorveglianza a lungo raggio o altri sistemi, hanno probabilmente svolto un ruolo cruciale. Mentre l'ATACMS è potente, non è impossibile intercettare, specialmente con le moderne tecnologie di difesa missilistica.
Tuttavia, alcune limitazioni potrebbero complicare tali intercettazioni. L'ATACMS, ad esempio, può essere programmato per le traiettorie a bassa quota o utilizzare tattiche di evasione radar. Inoltre, gli attacchi di saturazione, come i lanci simultanei di più missili, potrebbero sopraffare il sistema di difesa aerea, rendendo il successo riportato ancora più impressionante.
La Russia ha affermato che i suoi sistemi di difesa missilistica hanno intercettato con successo cinque missili ATACMS sparati sul suo territorio, mentre un sesto è stato danneggiato a mezz'aria, con detriti che hanno causato un'esplosione in un deposito di munizioni nella regione di Bryansk. A prima vista, questa sembra una vittoria per le difese aeree russe, ma un'analisi più approfondita suggerisce che una tale affermazione potrebbe servire un altro ruolo nell'attuale contesto strategico.
Dal punto di vista della dottrina nucleare russa, qualsiasi attacco al suo territorio, in particolare con armi fornite da una potenza nucleare come gli Stati Uniti, potrebbe essere percepito come una minaccia su scala strategica. Questo presenta a Mosca un dilemma: se rispondere con una forza di escalation, comprese le misure nucleari, o minimizzare l'evento per evitare di approfondire il conflitto. L'affermazione di intercettare con successo i missili e ridurre al minimo i danni serve chiaramente a quest'ultimo scenario.
Ammettere un attacco completo dell'ATACMS potrebbe creare un'enorme pressione politica sul Cremlino per dimostrare determinazione, aumentando significativamente il rischio di escalation con l'Occidente. In questo contesto, inquadrare l'evento come un'intercettazione missilistica consente alla Russia di evitare di innescare le misure estreme delineate nella sua dottrina nucleare. Ciò è particolarmente importante date le tensioni che circondano le consegne di armi all'Ucraina, che Mosca vede già come una minaccia per la sua sicurezza nazionale.
Allo stesso tempo, l'affermazione di intercettazione di successo dell'ATACMS rafforza la propaganda del Cremlino sia a livello nazionale che internazionale. In primo luogo, ritrae la difesa missilistica russa come affidabile ed efficace, aumentando il morale tra la popolazione e il personale militare. In secondo luogo, invia un messaggio all'Occidente che tali attacchi non otterranno risultati significativi, anche se eseguiti con armi avanzate.
La possibilità di esagerazione o manipolazione dei fatti in questo caso non può essere esclusa. Sistemi come l'S-400 e l'S-500 hanno la capacità di intercettare missili con traiettorie balistiche, ma raggiungere il successo completo in una tale operazione rimane difficile. Se l'affermazione di intercettazione è anche parzialmente falsa, potrebbe essere vista come una "bugia bianca" che consente alla Russia di evitare il confronto diretto con la NATO mantenendo la sua immagine di forza militare.
La situazione attuale dimostra come il conflitto in Ucraina abbia trasceso la guerra tradizionale, evolvendosi in una complessa interazione di strategie di comunicazione e deterrenza nucleare. La Russia sembra essere in equilibrio sul bordo tra escalation e moderazione, tentando di proiettare forza senza attraversare il limite in conseguenze irreversibili.






L'S-400 Triumf (in cirillico: С-400 Триумф, nome in codice NATO: SA-21 Growler)

E’ un sistema d'arma antiaereo a lungo raggio di nuova generazione e fabbricazione russa, sviluppato dalla Almaz Central Design Bureau negli anni duemila ed entrato in servizio limitato nelle Forze armate russe a partire dal 2007.
Progettato per neutralizzare velivoli da attacco, AWACS, missili da crociera e missili balistici a medio raggio, così come identificati nel trattato INF in vigore fino al 2019, l'S-400 Triumf è la naturale evoluzione dei sistemi antiaerei di origine sovietica appartenenti alla serie S-300, che è destinato a sostituire.
Secondo il produttore, può ingaggiare fino a 36 bersagli simultaneamente posti a 400 km di distanza e fino 30 km di altitudine, offrendo una copertura dello spazio aereo a 360 gradi.
Al 2020, la versione da esportazione S-400E ha riscosso un notevole successo commerciale: le forze armate di Bielorussia, Cina, India, Turchia ed Arabia Saudita hanno siglato formalmente l'acquisto del sistema.
A causa delle prestazioni, perlomeno sulla carta, nettamente superiori a qualsiasi altro sistema antiaereo oggi sul mercato, nonché del vantaggio militare che esso può offrire una volta schierato, il sistema S-400 è apertamente osteggiato dal governo degli Stati Uniti ed è per tali motivi oggetto di intensa disputa internazionale: Cina, India e Turchia sono state infatti sanzionate e/o estromesse da programmi militari sviluppati congiuntamente con l'industria statunitense per aver acquisito il sistema ai sensi del CAATSA (Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act) introdotto nel 2017. Nello specifico caso della Turchia, il Congresso statunitense si è perfino detto disposto a rilevare gli S-400 acquistati da Ankara quale condizione imprescindibile per la sua reintegrazione nel programma F-35.
Al 2021, l'S-400 costituisce la spina dorsale della difesa antiaerea della Federazione Russa nella quale opera agendo in simbiosi con i sistemi Buk-M3, S-300V4, S-350 ed S-500.
L'S-400 è stato progettato come sistema d'arma capace di intercettare e colpire aerei da guerra e missili balistici e da crociera che volano a una velocità fino a 4,8 km/s (17.000 km/h). Il sistema può individuare fino a 36 obiettivi contemporaneamente (80 nelle nuove versioni) in un raggio che va da 30 a 400 km in base al tipo di missile utilizzato (quest'ultima distanza viene raggiunta con il missile 40N6 con compiti ABM e anti AWACS).
Nel 2018 l'Esercito Popolare cinese ha comunicato di aver abbattuto con successo, nel corso di un'esercitazione, un bersaglio in volo supersonico a 250 km di distanza.






L'MGM-140 Army Tactical Missile System (ATacMS) è un missile superficie-superficie (SSM) tattico, appartenente alla categoria dei missili balistici a corto raggio SRBM



E’ in servizio dal 1991 presso l'esercito statunitense e prodotto dalla Lockheed-Martin in varie versioni con gittata da 140 a 300 km.
Nel 1980 l'US Army avviò il programma CSWS (Corps Support Weapon System = sistema d'arma di supporto di corpo d'armata) per sostituire il missile balistico a corto raggio MGM-52 Lance. In quel periodo anche l'USAF aveva in corso un programma missilistico, denominato CSW (Conventional Standoff Weapon), per la realizzazione di un'arma in grado di colpire il bersaglio da una distanza di sicurezza rispetto alle difese antiaeree. I due programmi furono unificati nel 1982 sotto la sigla JTACMS (Joint Tactical Missile System) ma tre anni dopo l'aviazione statunitense ritirò la propria partecipazione al programma che pertanto fu portato avanti solo dall'esercito con la denominazione ATACMS (Army Tactical Missile System). Nel 1986 il contratto di sviluppo fu assegnato alla LTV e il nuovo missile ricevette la numerazione MGM-140. Il primo lancio sperimentale fu condotto nel 1988 e a dicembre di quello stesso anno ne fu avviata la produzione. L'MGM-140 entrò ufficialmente in servizio operativo nel gennaio del 1991 e fu subito impiegato nel corso dell'operazione Desert Storm.
In quella circostanza, 32 missili ATACMS furono lanciati contro bersagli iracheni.
La prima versione produttiva, Block I, trasportava una testata contenente 950 submunizioni M-74 APAM (Anti-Personnel Anti-Material) in grado di saturare un'area di 33.000 m² ed efficaci contro bersagli non protetti, quali truppe allo scoperto e materiali. Già dal 1992 fu avviato lo sviluppo della variante MGM-140B Block IA, entrata in servizio nel 1998, più precisa e con una gittata maggiore della precedente, ottenuta riducendo il carico utile a 300 submunizioni M-74. Nel frattempo fu sviluppata la variante MGM-140C Block II (successivamente ridesignata MGM-164A), progettata per trasportare 13 submunizioni intelligenti BAT, efficaci contro mezzi corazzati anche in movimento. Fu prevista un'ulteriore variante, la Block IIA, destinata ad essere equipaggiata con 6 submunizioni BAT-P3I, ancora più potenti e sofisticate delle precedenti. La cancellazione del programma BAT, nel 2003, pose fine anche allo sviluppo di queste nuove versioni dell'ATACMS.
Nel 2001 era stato avviato lo sviluppo della variante Block III, chiamata anche ATACMS-P, equipaggiata con una testata ad alta capacità di penetrazione, idonea a distruggere obiettivi induriti e protetti, come bunker e centri di comando sotterranei. Il prototipo fu lanciato nel marzo del 2004 e i test continuarono fino ad agosto del 2005 presso il poligono di White Sands nel New Mexico, tuttavia il programma venne cancellato.
Per un certo periodo il missile ATACMS interessò anche l'US Navy, che ne studiò l'adattamento per l'utilizzo da parte dei sistemi lanciamissili imbarcati sulle proprie unità navali. Nonostante un contratto di sviluppo per quello che fu denominato NATACMS (Navy-TACMS), fosse stato assegnato nel 1994 alla Loral Vought, la marina statunitense decise di annullare il progetto.
Miglior fortuna toccò alla variante MGM-140E Block IA Unitary, ottenuta modificando i missili Block IA e in particolare la testata bellica, dove le submunizioni M-74 sono sostituite da un'unica carica esplosiva WDU-18B da 227 kg (si tratta della stessa testata utilizzata sul missile aria-superficie AGM-84E SLAM). Il contratto di sviluppo fu assegnato nel 2000, i primi test ebbero luogo nell'aprile del 2001 e la produzione di serie partì nel 2002. I nuovi missili furono prima ridesignati MGM-140E Block IVA e poi ricevettero la designazione definitiva MGM-168A Block IVA.






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, CNN, BulgarianMilitary, Wikipedia, You Tube)