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Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
Sviluppato dalla Oshkosh Defense, il JLTV offre una nuova generazione di veicoli blindati per la mobilità tattica abbinati a una migliore protezione.
La morte dell'aviatore Trinity Reinhart, 19 anni, lo scorso settembre, ha rifocalizzato l'attenzione sulla sostituzione dell'Humvee con il prossimo Joint Light Tactical Vehicle (JLTV). Reinhart, che è stato assegnato al 90° Squadrone delle Forze di Sicurezza Missilistica alla F.E. Warren Air Force Base, ha perso la vita quando l'Humvee in colonnato in cui viaggiava si è ribaltata su di una strada sterrata vicino a Grover, in Colorado (USA).
Il soldato Reinhart, che non indossava la cintura di sicurezza in quel momento, è stato sbalzato fuori quando l'Humvee sia rovesciato. La sua tragica morte ha messo in luce le vulnerabilità dell'Humvee e ha aumentato l'urgenza con cui le forze armate si orientano verso il sostituto dell'Humvee, appunto il JLTV.
Il JLTV è la soluzione del Pentagono per la sostituzione del datato Humvee, che è stato da tempo dichiarato obsoleto. Progettato per la Guerra Fredda e i corrispondenti scenari convenzionali sul campo di battaglia, l'Humvee si è dimostrato inadeguato nella guerra asimmetrica del XXI secolo, dove le truppe spesso affrontano minacce come IED e imboscate.
Sebbene la protezione dell'Humvee abbia contribuito ad aumentare la sopravvivenza del veicolo a breve termine, le modifiche hanno compromesso la mobilità, l'affidabilità e l'equilibrio strutturale dell'Humvee, che ha contribuito ad una serie di morti accidentali, come quella dell'aviatore Reinhart.
Sviluppato da Oshkosh Defense, il JLTV offre una nuova generazione di mobilità tattica abbinata a una migliore protezione.
Il design fornisce la resistenza alle esplosioni di un veicolo Mine-Resistant Ambush Protected (MRAP), combinata con l'agilità e la trasportabilità dell'originale Humvee. Per motivi di facilità logistica, il JLTV è stato configurato per adattarsi all'interno di un velivolo da trasporto C-130J, di un elicottero CH-47F e di vari sistemi di trasporto ferroviario o marittimo.
Il JLTV migliora le caratteristiche di progetto dell'Humvee in diversi modi, tra cui un sistema di sospensione aggiornato, un potente motore turbo-diesel e diagnostica di bordo per una manutenzione più facile e prontezza operativa. Gli equipaggi apprezzeranno anche il JLTV, poiché il nuovo veicolo è stato dotato di una migliore visibilità, strumentazione digitale e un'ergonomia migliorata, che segnano miglioramenti significativi rispetto all’Humvee.
Il design JLTV è stato selezionato nel 2015 e da allora il JLTV ha sostituito gli Humvee per l’US ARMY, il Corpo dei Marines e l’US Air Force. Il Congresso ha approvato la produzione JLTV a pieno regime nel 2019 e nel giro di due anni erano già state consegnate 10.000 unità. Gli obiettivi di approvvigionamento iniziali erano: 49.000 per l'esercito; tra 5.500 e 15.000 per l'USMC; e 3.230 per l'aeronautica militare statunitense.
Tuttavia, come qualsiasi programma di sviluppo di armi, il programma JLTV ha avuto le sue sfide. Gli audit del Pentagono hanno segnalato preoccupazioni riguardanti l'affidabilità del veicolo, la visibilità dell'equipaggio e la manutenzione a lungo termine.
Nel maggio 2025, l’esercito USA ha annunciato una pausa negli appalti per il JLTV, citando preoccupazioni di bilancio e riallineamento strategico. Tuttavia, l'USMC e l'Air Force stanno continuando con i loro programmi di approvvigionamento pianificati.
La morte di Arman Reinhart è servita come tragico promemoria della urgente necessità di eliminare gradualmente la piattaforma Humvee obsoleta e pericolosamente modificata. Piattaforme più sicure e capaci, come il JLTV, con protezione, agilità e tecnologia superiori, dovrebbero salvare vite umane, non solo in ambienti di combattimento, ma nei ritmi banali e ordinari del servizio militare nazionale e degli alleati. In effetti, il JLTV rappresenta una necessaria evoluzione nei veicoli militari.
Il Joint Light Tactical Vehicle, abbreviato in JLTV, è un veicolo tattico leggero corazzato adottato dalle forze armate degli Stati Uniti per sostituire gli High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle con una famiglia di veicoli modulari che garantiscano maggiore protezione agli occupanti.
Sviluppo
La necessità di sostituire gli High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle è sorta per fare fronte al loro progressivo invecchiamento e alla minaccia degli ordigni esplosivi improvvisati, contro cui gli Humvee non garantivano nessun tipo di protezione, e dopo che vari programmi per migliorare la protezione degli Humvee si sono rivelati troppo dispendiosi e non hanno portato a risultati soddisfacenti.
Il programma JLTV è stato approvato dal Joint Chiefs of Staff nel novembre 2006 e il 28 ottobre 2008 il contratto per la fase di sviluppo tecnologico di diversi prototipi è stato assegnato a BAE Systems e Navistar, a Lockheed Martin e a General Tactical Vehicles, joint venture tra AM General e General Dynamics Land Systems.
Nel febbraio 2011 il JLTV Program Office ha annunciato lo slittamento dell'assegnazione del contratto per la fase di ingegnerizzazione e produzione (EMD) a causa di una modifica dei requisiti richiesti dallo U.S. Army, che richiedeva un livello di protezione del fondo pari a quello offerto dall'Oshkosh M-ATV. La fase di sviluppo tecnologico è stata completata nel maggio 2011. Il 26 gennaio 2012 lo U.S. Army ha trasmesso la richiesta di inviare le proposte per la fase EMD e il 22 agosto 2012 ha annunciato l'assegnazione di tre contratti per questa fase a AM General, Lockheed Martin e Oshkosh Corporation. Il contratto prevedeva un finanziamento alle imprese variabile tra 28 e 36 milioni di dollari e richiedeva alle aziende di consegnare ciascuna 22 prototipi.
I test dei prototipi sono partiti il 3 settembre 2013 all'Aberdeen Proving Ground, allo Yuma Proving Ground e al Redstone Arsenal. L'esercito pianificava di selezionare il vincitore del contratto nel 2015 e di immettere in servizio 17 000 JLTV a partire dal 2018 fino al 2040; i Marines prevedevano di acquistare 5 500 esemplari tra il 2018 e il 2022.
Lo U.S. Army ha inviato la richiesta di proposte per la produzione dei JLTV il 12 dicembre 2014. Il 25 agosto 2015 il Light Combat Tactical All-Terrain Vehicle (L-ATV) di Oshkosh è stato selezionato come vincitore e a Oshkosh Corporation è stato assegnato un contratto per la produzione a basso ritmo di 16 901 esemplari sia per l'esercito che per i Marines. La produzione in serie è stata autorizzata il 20 giugno 2019. I primi JLTV sono stati consegnati il 28 gennaio 2019 al 1st Brigade Combat Team della 3rd Infantry Division, mentre i Marines hanno ricevuto i loro primi JLTV il mese successivo.
Oshkosh Defense è pronta a testare un JTLV munito di un cannone da 25 mm per gli utilizzatori interessati a trasformare i loro agili camion tattici a quattro ruote in piattaforme di armi da fuoco diretto in rapido movimento.
Gli operatori europei di JLTV sono particolarmente interessati a montare armamenti più potenti su veicoli leggeri esistenti per l'uso in scenari di combattimento urbano in mostra in Ucraina, secondo Oshkosh.
Anche la versione a quattro porte del JLTV viene lanciata per il Corpo dei Marines e dell’US ARMY come kit di retrofit per i loro camion, lo ha confermato George Mansfield, vicepresidente e direttore generale dei programmi congiunti di Oshkosh Defense. Consiste in un JLTV con un nuovo tetto imbullonato che accetta una John Cockerill Protected Weapons Station (CPWS) armato di un cannone a catena Bushmaster M242 da 25 mm.
Sparando fino a 200 colpi al minuto con una portata effettiva di 2.000 metri, a seconda delle munizioni utilizzate, l'aggiunta di quest'arma potrebbe consentire a un singolo JLTV di ingaggiare e sconfiggere la maggior parte dei veicoli corazzati che incontra, inclusi alcuni carri armati. I 150 colpi di munizioni immagazzinati nella torretta sono protetti dal fuoco nemico. Altri 155 colpi in cassette di munizioni possono stare nello spazio di un singolo posto all'interno del JLTV.
A differenza di altre stazioni d'armi remotizzate, la torretta ha un portello centrale che consente a un membro dell'equipaggio di guardare fuori o uscire dal veicolo. Il coperchio del portello è incernierato o può essere sollevato verticalmente per fornire protezione dall'alto anche quando è aperto. Può anche essere rimosso per consentire ad un soldato di stare nel portello. Con il coperchio chiuso, gli occupanti hanno una protezione contro le esplosioni alla pari con un veicolo resistente alle mine, protetto da imboscate (MRAP) e la potenza di fuoco di un Bradley pur essendo veloci e mobili come un Humvee.
Varianti:
- M1278 Heavy Gun Carrier: versione tattica e da supporto alla fanteria dotata di torretta con mitragliere oppure remotizzata
- M1279 Utility: modello a due porte con cassone posteriore per il trasporto di carichi
- M1280 General Purpose: versione disarmata da trasporto
- M1281 Close Combat Weapon Carrier: versione con un vano posteriore ingrandito per il trasporto di armi e missili e configurata per l'impiego di missili BGM-71 TOW e relativi sistemi di controllo M41 Saber.
Tutte le versioni possono trainare un carrello denominato JLTV-T e progettato specificatamente per il JLTV.
Utilizzatori:
Belgio - Componente terrestre dell'armata belga - 302 acquistati nel 2020 consegnati a partire dal 2024. - Componente medica dell'armata belga - 20 in versione sanitaria acquistati nel 2020, con consegne previste a partire dal 2023.
Brasile - Corpo de Fuzileiros Navais - 12 ordinati nel 2020. I primi 4 sono stati consegnati nel febbraio 2023, gli altri 8 verranno consegnati tra fine 2023 e il 2024.
Israele - Zro'a Ha-Yabasha - 75 acquistati tramite vendita militare straniera e altre dozzine tramite vendita commerciale diretta nel 2023.
Lituania - Lietuvos kariuomenės Sausumos pajėgos - 200 acquistati nel 2019 da consegnare entro il 2024 seguiti da altri 300 acquistati nel 2022 e da consegnare entro il 2025, per un totale di 500 esemplari. I veicoli del primo contratto sono stati consegnati in quattro lotti tra agosto 2021 e dicembre 2023. Le consegne dei veicoli del secondo contratto sono iniziate nel marzo 2024.
Macedonia del Nord - Armija na Republika Severna Makedonija - 33 acquistati nel 2020, i primi 6 sono stati consegnati ad agosto 2022. Il Ministero della difesa macedone prevede di acquistarne un totale di 96. Ulteriori 25, di cui 18 M1278 e 7 M1280, sono stati acquistati nel marzo 2024.
Mongolia - Esercito della Mongolia - Ordine per un numero non noto di veicoli comunicato a novembre 2023.
Montenegro - Kopnena vojska Crne Gore - 67 acquistati nel 2019. 20 consegnati nel 2020 e i rimanenti previsti in consegna entro il 2023.
Polonia - Wojska Lądowe - 26 M1279A1 acquistati nel 2022.
Romania - Forțele Terestre Române - 34 M1278A1 annunciati nel gennaio del 2023 e altri 95 acquistati nel 2023, per un totale di 129 esemplari. I primi 34 esemplari sono stati consegnati a novembre 2023.
Slovacchia - Pozemné sily Slovenskej republiky - 160 acquistati nel 2023 con consegne previste a partire dal 2025.
Slovenia - Slovenska vojska - 38 ordinati nel 2018, 37 nel settembre 2021 e 47 nel dicembre 2022; ulteriori 7 saranno donati dagli Stati Uniti e porteranno il totale a 129. I primi 38 sono entrati in servizio nel 2022. Ulteriori 32 esemplari sono stati acquistati nel 2023. I 37 veicoli del secondo ordine sono stati consegnati a dicembre 2023.
Stati Uniti - United States Army - Previsto l'acquisto di 49 099 esemplari in totale. Consegnati da gennaio 2019, in servizio regolare da aprile dello stesso anno.
United States Marine Corps - In servizio da febbraio 2019.
Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.
Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,
storia militare, sicurezza e tecnologia.
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri
di un reparto militare
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, NationalInterest, Wikipedia, You Tube)









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