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Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Il taglio dell’acciaio del quarto esemplare degli U-212 NFS è avvenuto presso i cantieri Fincantieri del Muggiano; all’evento hanno partecipato, oltre alla forza lavoro, i rappresentanti della difesa italiana, il contrammiraglio Francesco Milazzo, capo del dipartimento di sottomarini e dimensione subacquea dello stato maggiore della Marina italiana, Decio Trinca, responsabile del programma OCCAR U212 NFS, il dott. Eugenio Santagata, Direttore Generale della Divisione Navi Navali di Fincantieri, e l'Ing. Antonio Quintano, direttore del cantiere navale Muggiano.
Insieme alle tre unità da tempo in costruzione presso il cantiere navale di Muggiano, questo livello di produzione parallela conferma una ottima capacità industriale, l'impegno sostenuto della M.M. e la fiducia riposta nella agenzia europea OCCAR.
La costruzione di sottomarini U212NF rappresenta uno degli sforzi ingegneristici più impegnativi nell’ambito della costruzione navale convenzionale. Solo un numero limitato di nazioni al mondo possiede la capacità di progettare e costruire sottomarini. Dopo oltre 100 sottomarini costruiti, il cantiere navale del Muggiano continua a svolgere un ruolo strategico per l’Italia.
Le tecnologie subacquee stanno avendo un rapido sviluppo, soprattutto nell’ambito della difesa e della sicurezza sottomarina, e l'adozione di sottomarini avanzati (nucleari e AIP) e droni subacquei aumenterà, alimentando la crescita del settore militare. In Italia si stanno muovendo passi importanti in questo senso grazie al Polo Nazionale della dimensione Subacquea inaugurato nel 2023 a La Spezia; tale agenzia promuove, sviluppa e coordina le sinergie delle diverse eccellenze nazionali nel settore per sviluppare nuovi mezzi allo stato dell’arte.
Secondo le analisi di Fincantieri, tra il 2025 e il 2033 l’economia sottomarina avrà un valore complessivo di circa 400 miliardi di euro: l’energy offshore, la Difesa, le tecnologie per l’informazione e la comunicazione, l’estrazione di risorse minerarie e l’Oil&Gas.
Nel settore della Difesa con i nuovi bilanci al rialzo in alcuni Paesi europei, le tensioni mondiali (Europa, Asia, Africa e Sud America) continuano a sostenere grandi investimenti sul fronte sottomarino. Aziende come Fincantieri, oltre ad avere più di 100 anni di esperienza nella costruzione di sommergibili, sommano le competenze civili e militari per realizzare navi e sistemi marittimi altamente tecnologici.
Tra i tanti progetti in essere ad oggi c’è anche lo sviluppo di tre sottomarini U212NFS (Near Future Submarine) per la Marina Militare Italiana.
A partire dal 2027 sorveglieranno le vie di comunicazione marittime e subacquee anche nell’ambito delle alleanze NATO e UE: la protezione dei cavi sottomarini è essenziale per le comunicazioni globali.
Rispetto alla precedente classe U212A, la classe U212 NFS rappresenta un significativo passo avanti in termini di maturità progettuale e integrazione di sistema, riflettendo una spinta tecnologica nazionale più determinata.
Come noto agli addetti ai lavori, l’NFS è un sottomarino innovativo a propulsione ibrida A.I.P., progettato per navigare in modo occulto sott’acqua per giorni a pressioni enormi con una navigazione silenziosa. E’ evidente che le sue tecnologie avanzatissime sono cruciali per il settore dedicato alla protezione e all’utilizzo delle risorse oceaniche.
L’U212 NFS può restare immerso per giorni senza mai dover riemergere, in grado di sfruttare anche l’idrogeno come sistema di propulsione; è un capolavoro di ingegneria progettato per affrontare le sfide delle profondità marine che sono tra gli ambienti più estremi del pianeta; la loro esplorazione è persino più complessa di quella dello spazio.
Il primo aspetto da considerare è che questo mezzo deve resistere alla pressione dell’acqua, che a 100 metri di profondità è già 10 volte quella atmosferica. Per risolvere il problema, c’è una struttura a doppio scafo: un primo scafo all’interno, cioè lo “scafo resistente”, che protegge dalla pressione i sistemi e le persone; un secondo scafo, “idrodinamico” riduce al minimo la resistenza al moto, soprattutto subacqueo.
I due scafi sono separati da una zona “a libera circolazione”, dove è presente acqua di mare. In quest’area ci sono tutti quegli oggetti e la componentistica che per motivi di sicurezza non possono stare nello scafo interno o che devono stare in acqua per funzionare.
Il sottomarino è dotato di un’unica elica e un sistema di timoni disposti a “X”, mentre per controllare i movimenti nell’acqua, si utilizzano delle casse di zavorra che si riempiono e svuotano quando necessario, creando un sistema di pesi e contrappesi. Concettualmente è un po’ come i sacchi di sabbia delle mongolfiere.
In particolare ci sono tre sistemi: casse di zavorra, di compenso e di di assetto:
- Le casse di zavorra sono utilizzate per salire e scendere. Quando il sottomarino deve immergersi, vengono riempite d’acqua, aumentando così il peso del mezzo. Per risalire, invece, vengono svuotate grazie all’immissione di aria compressa;
- Le casse di compenso, riequilibrano la perdita di peso che si verifica ad esempio man mano che vengono consumati l'acqua dolce o i viveri allo scopo di mantenere la profondità desiderata durante la navigazione;
- Le casse di assetto mantengono il mezzo in equilibrio, evitando che si inclini verticalmente o orizzontalmente.
Per un sottomarino è fondamentale avere un’ampia autonomia, così da poter stare in acque profonde senza essere individuato dalla vista o dai radar ostili. Per tale motivo, l’U-212 NFS ha un sistema di propulsione ibrido. Da una parte c’è un motore diesel-elettrico che ha bisogno di ossigeno per funzionare e viene utilizzato quando il mezzo è a pochi metri di profondità o in superficie, e ciò permette di alimentare le batterie. Quando è in profondità, però, si utilizzano solo le batterie.
Dall’altra parte, per allungare il periodo di autonomia sott’acqua è stato aggiunto anche un sistema a celle combustibile AIP (o fuel cell) che producono energia elettrica senza che avvenga una combustione; grazie ad una reazione chimica tra idrogeno e ossigeno, producono acqua, calore e energia elettrica, senza emettere inquinanti. Un altro grande vantaggio di questo sistema ibrido è anche quello di produrre energia pulita e in maniera silenziosa.
Grazie a un complesso sistema di navigazione inerziale, usato anche dagli aerei in volo, conoscendo la posizione iniziale del sottomarino, si utilizzano diversi strumenti per orientarsi, come le girobussole a fibra ottica o i giroscopi.
Le tecnologie sviluppate rappresentano un punto di partenza per il futuro dell’underwater economy (anche nota come economia blu), il nuovo orizzonte delle attività economiche che si concentrano sugli oceani e che include l’estrazione di risorse, la protezione degli ecosistemi marini e lo sviluppo di tecnologie sottomarine avanzate. Come già evidenziato, gli oceani ospitano infrastrutture vitali, come cavi sottomarini che trasportano il 99% delle comunicazioni globali, oltre a gasdotti e oleodotti che assicurano rifornimenti strategici indispensabili per la prosperità di una nazione. Proteggere e monitorare queste strutture è quindi cruciale per la sicurezza e la stabilità economica.
In tale settore sempre più cruciale e in forte espansione, il nostro Paese può avere un ruolo di primo piano, anche grazie all’esperienza di Fincantieri.
Il programma per l’U212NFS include lo sviluppo e l'integrazione di sistemi altamente innovativi e sviluppati a livello nazionale: il sistema delle batterie di propulsione al litio e il nuovo sistema di combattimento CMS di leonardo, offrendo una maggiore furtività, efficienza energetica e resilienza informatica gestendo un alto livello di complessità tecnica.
In questo contesto, si conferma ulteriormente il ruolo di OCCAR nel guidare la produzione simultanea di quattro sottomarini e nel governare l'integrazione di questi sistemi avanzati in tutto il programma. Attraverso i suoi processi strutturati di gestione e accelerazione, OCCAR garantisce che l'innovazione tecnologica sia introdotta in modo controllato e coerente, mantenendo il programma pienamente preparato per accogliere ulteriori capacità future e requisiti nazionali in evoluzione.
Come parte dello sviluppo della forza sottomarina della Marina italiana per il periodo 2025 - 2050, si stanno sviluppando l'U212 NFS (Near Future Submarine) e l'U212 NFS EVO, per un'introduzione entro il 2036. Per allora, la Marina Militare italiana sarà equipaggiata con quattro classi Todaro (l'U212A), quattro U212 NFS e due U212 NFS EVO.
La Marina italiana sta anche sviluppando un LDAUV (Large Displacement Autonomous Underwater Vehicle) per sostenere la forza sottomarina.
Nel 2018 e nel 2019, il Parlamento italiano ha rilasciato informazioni riguardanti il finanziamento del successore dei 4 sottomarini di classe Sauro al fine di mantenere una forza di 8 sottomarini.
Nel novembre 2020, il ministero della Difesa italiano ha pubblicato il suo documento di pianificazione pluriennale (Documento Programmatico Pluriennale) per il 2020-2022. Menziona il piano per procurarsi quattro nuovi sottomarini in due fasi per un costo totale del programma stimato in 2,68 miliardi di euro.
Il governo italiano ha poi incaricato l'OCCAR di gestire il programma U212 NFS per suo conto.
Fase 1
La fase 1 comprende:
- Sviluppo della classe sottomarina U212 NFS;
- Approvvigionamento di 2 sottomarini;
- Costruzione di un centro di formazione;
- 10 anni di supporto tecnico-logistico in servizio.
Nel febbraio 2021, OCCAR e Fincantieri S.p.A. (appaltatore principale) hanno firmato il contratto della fase 1 per 1,35 miliardi di euro.
Fase 2
La fase 2 del programma ha 2 sottomarini che dovevano essere acquistati come opzione. Include:
- Sviluppo complementare della classe;
- Approvvigionamento di 2 sottomarini;
- 10 anni di supporto tecnico-logistico in servizio per i 2 sottomarini aggiuntivi.
Nel dicembre 2022, OCCAR si è impegnata in un terzo sottomarino U212 NFS. Nel luglio 2023, il contratto è stato firmato per un valore di 500 milioni di euro ed è stato incluso anche un budget complementare di 160 milioni di euro per ulteriori sviluppi.
Il quarto U212 NFS è stato ordinato nel giugno 2024 per un valore di 500 milioni di euro.
U212 NFS EVO
Nel giugno 2024, la Marina italiana ha presentato il suo piano per lo sviluppo della flotta per il periodo 2025 - 2050: include lo sviluppo di una sottoclasse dell'U212 NFS che avrà un dislocamento maggiore (> 2.000 tonnellate) e che integrerà tecnologie in fase di sviluppo per il successore della classe Todaro, l'NGS (Next Generation Submarine).
Le nuove varianti EVO saranno acquisite dopo il 4° U212 NFS.
Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.
Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,
storia militare, sicurezza e tecnologia.
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri
di un reparto militare
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, NavalNews, Geopop, Wikipedia, You Tube)






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