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martedì 11 febbraio 2025

ESERCITO ITALIANO 2027: il programma degli elicotteri da combattimento di nuova generazione AW249 FENICE dell'esercito italiano sta procedendo secondo i tempi previsti, con 17 unità già sotto contratto su di un totale previsto di 48. Le prime consegne dovrebbero iniziare nel 2027.









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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.








Il programma di elicotteri da combattimento di nuova generazione AW249 FENICE dell’E.I. sta procedendo secondo i tempi previsti; 17 unità sono già sotto contratto su di un totale previsto di 48. Le prime consegne dovrebbero iniziare già nel 2027.
Secondo i rapporti parlamentari, 4 prototipi sono attualmente sottoposti a rigorosi test a fuoco e valutazioni operative. Tra questi, solo uno è classificato come prototipo primario, mentre gli altri 3 sono elicotteri di pre-produzione. Questi aeromobili, sebbene ufficialmente di proprietà dell'esercito italiano, rimarranno nella disponibilità dell’azienda Leonardo, il produttore, per facilitare l'ulteriore sviluppo delle capacità, compresa l'integrazione di ulteriori sistemi d'arma avanzati e avionica allo stato dell’arte.
I test sulle armi per l'AW249 sono in corso da novembre 2023, con prove incentrate sui suoi sistemi di cannoni Gatling da 20 mm e razzi non guidati. Queste valutazioni sono fondamentali per garantire l'efficacia dell'elicottero nelle operazioni di combattimento, in particolare nelle missioni di supporto aereo ravvicinato e di scorta. Progettato in sostituzione del vecchio A129 Mangusta, l'AW249 presenta avionica avanzata, una migliore sopravvivenza e due propulsori più potente, che lo rendono una formidabile aggiunta alla flotta dell'esercito italiano.
Il programma AW249 si allinea con gli sforzi più ampi dell'Italia per modernizzare la sua flotta di aviazione ad ala rotante, garantendo la superiorità operativa nelle condizioni in evoluzione del campo di battaglia. Con la sua capacità di operare in scenari di combattimento complessi, tra cui la guerra asimmetrica e gli impegni ad alta intensità, il nuovo elicottero d'attacco dovrebbe svolgere un ruolo vitale nelle future missioni italiane e della NATO.
Man mano che i test e la produzione progrediscono, l'attenzione rimane sul perfezionamento dei suoi sistemi d'arma, migliorando le sue capacità di consapevolezza situazionale e garantendo l'interoperabilità con le forze alleate.









L'elicottero presenta un'architettura aperta che consente una crescita significativa e un adattamento del sistema "per soddisfare le richieste del mercato". 

L'AW249 offre alte prestazioni in termini di velocità, portata, margine di potenza, carico utile, condizioni calde e alte e manovrabilità per il volo nap-of-the-earth.
L'AW249 è progettato per essere completamente integrato e interoperabile attraverso i domini aria, terra, mare, spazio e cyber.
Le caratteristiche principali includono un'interfaccia uomo-macchina avanzata con display di grande area, dispositivi di riconoscimento touch screen/gesti nella cabina di pilotaggio e il sofisticato sistema di gestione della battaglia di Leonardo.

L'AW249 potrà svolgere missioni come: 
  • la scorta aerea, 
  • il supporto aereo ravvicinato, 
  • l'attacco ravvicinato, 
  • l'interdizione aerea,
  • può anche fungere da elemento di acquisizione di informazioni di un sistema C4 (ISTAR), scansionando il territorio e identificando le unità di terra per uso proprio o per diffondere informazioni a un centro di comando e controllo.

L'AW249 è dotato di un sistema d'arma flessibile, tra cui: 
  • razzi guidati e non guidati da 70 mm, 
  • missili guidati a infrarossi aria-aria, 
  • missili guidati a radiofrequenza aria-terra o a fibra ottica, 
  • un cannone Gatling da 20 mm a 3 canne. 

Leonardo ha anche notato le caratteristiche di sopravvivenza dell’elicottero fanno leva su di un'avanzata Integrated Defensive Aids Suite (IDAS), sedili blindati, serbatoi di carburante balistici tolleranti, resistenza agli urti e bassa rilevabilità.

L’AW249 FENICE è un elicottero da combattimento di ultima generazione progettato per operare negli scenari di battaglia moderni ed in continua evoluzione. 

Rappresenta l'unico elicottero attualmente in fase di progettazione che combina tecnologie all'avanguardia, prestazioni eccezionali e capacità di sopravvivenza con bassi costi operativi.
Il progetto deriva dall'AgustaWestland AW149, con cui condivide trasmissione, rotori e parte degli impianti. Sono richieste un'autonomia minima di 3 ore (rispetto alle 2h e 30 min attuali) con carico utile di 1800 kg, peso totale di 7–8 t e velocità che va dai 213 a 259 km/h. Dati ampiamente superati dai prototipi secondo le dichiarazioni pubblicate dal produttore. Autonomia e velocità sono necessarie anche per cooperare con l'NH-90 e il CH-47. L'elicottero dovrà avere capacità di gestire sciame di droni, capacità di riduzione della visibilità ai radar, anche se non completamente stealth, e resistenza alla corrosione di sabbia o salsedine.
L’AW249 è un elicottero da combattimento di ultima generazione con capacità di intervento nei contesti operativi del futuro e rispondente alla crescente necessità di collaborare con altre piattaforme. Interattivo con tutte le risorse aeree e di terra, inclusi Uncrewed Aircraft Systems (UAS), l'AW249 coniuga la capacità di integrare ed evolvere nuovi equipaggiamenti, comunicazioni all'avanguardia e un sistema avanzato di gestione dell’arena di ingaggio operativo. Avanzati sistemi avionici e di missione potenziano la conoscenza operativa riducendo il carico di lavoro del pilota a beneficio della sicurezza.
È dotato di un'avanzato apparato di ausili difensivi integrati, la trasmissione ha la capacità di continuare a funzionare anche dopo la perdita del lubrificante per 50 minuti, è equipaggiato con sedili corazzati, serbatoi di carburante con tolleranza balistica e garantisce resistenza a forti impatti e bassa rilevabilità.
Con un peso massimo al decollo di 8,3 tonnellate, l'AW249 può operare con altri velivoli senza pilota, garantisce alta velocità e autonomia per poter soddisfare missioni di scorta armata, supporto aereo ravvicinato e interdizione aerea oltre a ricognizione, sorveglianza, acquisizione target. I potenti motori consentono operazioni nelle condizioni più estreme con capacità operative a bordo della nave già incluse nel progetto iniziale.
 L'AW249 è dotato di un sistema d'arma flessibile che include razzi guidati e non guidati da 70 mm, missili guidati a raggi infrarossi aria-aria e missili aria-terra a radiofrequenza o a fibra ottica guidati da 20 mm con comprovata efficacia e precisione.
Il nuovo elicottero è stato realizzato grazie a un processo "agile" - che ha consentito di apportare miglioramenti e innovazioni tecnologiche direttamente nella fase di sviluppo - ed è il frutto di una stretta sinergia tra il Ministero della Difesa italiano e Leonardo.
La rapidità delle evoluzioni tecnologiche e il mutamento degli scenari, con la combinazione sempre più frequente di minacce convenzionali, asimmetriche e ibride, rendono necessaria la capacità di integrare le informazioni provenienti da tutti i domini (terra, mare, cielo, Spazio, cyber). In questo contesto nasce l’elicottero AW249, pensato per essere impiegato in operazioni dalla complessità elevata.  Denominato FENICE dall’Esercito Italiano, si caratterizza per un processo di sviluppo “agile”, che ha reso possibile un aggiornamento continuo nelle diverse fasi di realizzazione.
Il suo sviluppo è frutto di una sinergia e di un confronto costante tra il Ministero della Difesa italiano e Leonardo, che ha consentito di definire le soluzioni tecniche a partire da esigenze operative reali, quali minacce ibride e non convenzionali. Decisiva, in tal senso, è stata la collaborazione tra i piloti degli AW129 dell’Aviazione dell’Esercito (AVES) e dei test pilot di Leonardo.

SVILUPPO 

In una prima fase, lo sviluppo dell’elicottero ha beneficiato di un mock-up in scala 1:1, per valutare l’accessibilità, gli spazi e la posizione dei pannelli di controllo EDCU (Enhanced Display Control Unit) e del LAD (Large Area Display) nel cockpit dell’elicottero.
È stato poi utilizzato il Mission Task Simulator (MTS) – simulatore di missione, per ottimizzare la Human Machine Interface (HMI) – l’interfaccia che consente l’interazione tra l’operatore e la macchina – e minimizzare il carico di lavoro dell’equipaggio, grazie a un sistema di monitoraggio dello stress nella simulazione delle missioni in diversi contesti operativi.
L’AW249 è pensato per operare in scenari complessi e congestionati, in ambienti sempre più interconnessi dal punto di vista dell’informazione e della comunicazione, e caratterizzati da un alto profilo di minaccia (cinetica, cyber e cognitiva). Scenari – cosiddetti peer o near peer, in cui la minaccia è rappresentata da un livello di organizzazione e capacità comparabile – in cui sono presenti aree geografiche strategiche di difficile accesso, le cosiddette bolle A2/AD (Anti Access/Area Denial)
Da questo tipo di esigenze deriva la necessità del FENICE di essere impiegato secondo la logica e il concetto delle operazioni multi-dominio. In quest’ottica, l’elicottero è stato dotato by-design di una serie di capacità “native”, presenti sulle macchine che saranno consegnate all’Esercito Italiano a partire dal 2027.
Rispetto all’AW129, l’elicottero è caratterizzato da raggio d’azione e velocità superiori, maggiore persistenza in area operativa, oltre che da elevata reattività, manovrabilità e maneggevolezza in ogni condizione. Che cosa significa, nel concreto? Ad esempio, avere la possibilità di nascondersi dietro a ostacoli o file di alberi, effettuare rapidamente manovre evasive e allontanarsi sfruttando le pieghe del terreno. O, ancora, di operare agevolmente avendo maggiore consapevolezza delle condizioni ambientali, grazie ai sensori e ai sistemi anticollisione, in condizioni di quota elevata e ad alte temperature ambientali.
Il cuore del sistema è un Battlefield Management System (BMS) – software che integra l'acquisizione e l'elaborazione delle informazioni, per migliorare il comando e il controllo di un'unità militare – di nuova generazione, in grado di gestire, elaborare e fondere un'enorme quantità di dati e trasmetterli all’equipaggio in maniera friendly e intuitiva, attraverso un cockpit moderno dotato di LAD o sull’Integrated Helmet Display System (IHDS), ovvero su un sistema di presentazione dei dati e delle informazioni direttamente sul casco del pilota.
Elemento centrale per l’AW249, l’IHDS è un casco dotato del sensore Low Light Level TV, che garantisce la proiezione di immagini e simbologia direttamente sulla visiera, con una nitidezza delle immagini elevata anche in assenza di luminosità notturna.
Il casco è in grado di operare in condizioni Degraded Visual Environment (DVE), in presenza di limitazioni della visibilità dovuta a polvere o sabbia (brown out), alla neve (white out), a pioggia o nuvole. In che modo? Attraverso una ricostruzione tridimensionale dell’ambiente circostante, sulla base dei dati raccolti da tutti i sensori.
L’immagine 3D del terreno proiettata nella visiera consente a pilota e copilota, muovendo la testa, di vedere anche in assenza di visuale o con condizioni degradate, potendo così operare, atterrare in sicurezza ed evitare eventuali ostacoli.
Il modello del BMS consente di alleggerire il carico di lavoro di pilota e copilota – le cui postazioni sono identiche e intercambiabili – e di accelerare il processo decisionale, elemento sempre più essenziale in contesti multi-dominio. Attraverso il LAD o la EDCU, è possibile assumere il controllo dei velivoli senza pilota (Uncrewed Aerial Vehicle - UAV), dirigerli in maniera semplice nella zona di interesse e gestire i loro sensori elettro-ottici per l’acquisizione di immagini e video. Tramite i due pannelli è possibile, inoltre, controllare e gestire i parametri di volo, di missione e di status della macchina.
L’AW249 è dotato di una serie di apparati e sensori – tecnologia LIDAR, sensore IR e radar a microonde – che ne garantiscono un’eccellente situational awareness, ovvero la consapevolezza della condizione operativa, fondamentale per operare a bassa quota ed eludere la minaccia.
Questi strumenti consentono di scansionare e ricostruire il terreno e le immagini degli ostacoli (ad esempio pali o cavi elettrici), oltre che di volare in condizioni di scarsa visibilità. All'occorrenza, il radar a microonde può essere utilizzato per rilevare droni. Grazie alla cosiddetta “sensor fusion” – combinazione dei dati provenienti da sensori o fonti diverse, per una maggiore accuratezza delle informazioni – e a un database digitale, l’elicottero possiede l’esatta consapevolezza dell’ambiente circostante e può muoversi agilmente tra gli ostacoli.
L’AW249 dispone di sistemi predittivi in grado di ottimizzare le attività di manutenzione, con l’obiettivo di ridurre i tempi e il peso logistico dei fermi tecnici. Grazie all’introduzione dell’intelligenza artificiale, sarà possibile passare a una manutenzione di tipo prescrittivo, valutando molteplici opzioni sulla base di simulazioni. Ad esempio, nel caso di componenti usurate, la manutenzione prescrittiva consentirà di calcolare i diversi possibili guasti conseguenti o il mantenimento dello stato di efficienza, sulla base di specifici parametri e condizioni.
Combinandosi con le capacità di calcolo e memoria del velivolo, l’AI consentirà poi di calcolare, correlare e aggiornare in tempo reale parametri quali altezza, velocità e presenza di ostacoli, garantendo così all’elicottero la possibilità di identificare le rotte più sicure da seguire.
In quest’ottica, l’integrazione con il drone riveste un’importanza strategica, in quanto quest'ultimo, grazie alla sua posizione avanzata, è in grado di estendere la capacità di intelligence dell'elicottero.  Questo consente alle formazioni composte da AW249 e relativi gregari non pilotati di ottimizzare e rendere più efficaci le operazioni.

CARATTERISTICHE GENERALI

A partire dalle caratteristiche generali, l'AW249 ha un peso totale di 8300 kg, quasi il doppio delle dimensioni dell'A129, e ha anche 2800 kg di carico utile, più del doppio delle dimensioni dell'A129.
Nel reparto motori, l'elicottero è dotato di due Avio Aero CT7-8E6, rendendo l'AW249 circa 30 km/h più veloce del Mangusta.
Nel reparto avionica, l'elicottero sarà dotato dell'ultima generazione di sensori che renderanno i piloti in grado di controllare droni e munizioni in agguato. Sarà inoltre dotato di un nuovo casco integrato che genererà una vista 3D dell'area sotto e vicino all'elicottero, dando ai piloti una visione migliore del terreno vicino, anche con condizioni meteo sfavorevoli.
Passando al dipartimento della difesa, l'Aw249 sarà caratterizzato da un classico sistema automatico per il lancio di razzi guidati e non, lws, rwr e apparecchiature ECM-ECCM-ESM; si vocifera che l'Aw249 sarà dotato di un rivestimento stealth per ridurre la sua traccia radar e IR.

ARMAMENTO

Nel reparto armi, l'AW249 è molto ben equipaggiato con un'ottima quantità di moderni missili anticarro. Userà principalmente i missili anticarro Spike ER2 e LR2, realizzati dalla società israeliana Rafael, ma è anche possibile che in futuro sarà dotato dello Spike NLOS se l'EI lo adotterà. Saranno disponibili anche razzi non guidati e guidati come l'Hydra 70 mm e il CIRIT, così come missili antiaerei come lo Stinger e il Peraphs, il nuovo sostituto dello Stinger italiano. Inizialmente, l'EI voleva riutilizzare il sistema optronico Toplite III in uso sull’A129D, ma quella possibilità è stata presto scartata a favore di una nuova ottica sviluppata da Leonardo. Non si sa molto su questa nuova ottica e nemmeno il nome è ad oggi disponibile. La torretta è rimasta la stessa e utilizza il cannone Gatling OTO TM197B da 20 mm; in futuro è possibile che l'AW249 sia dotato del Leonardo Gatling 20 (la versione italiana) o del nuovo cannone Blaze da 30 mm in fase di sviluppo da parte di Leonardo.

VARIANTI

Al momento, è stata realizzata solo la versione del carro armato anti-tank, quella attualmente ordinata dall'Esercito italiano. Ma è possibile che, come l'A129, in futuro verranno realizzate altre versioni:
  • Versione navale (versione dotata di radar di ricerca navale, siluri e missili antinave);
  • Versione drone (versione anticarro senza equipaggio);
  • Versione export.

POSSIBILI ESPORTAZIONI

L'AW249 è già agli occhi di varie nazioni che hanno mostrato interesse per il suo sviluppo e potrebbero ordinare l'unità quando sarà pronta.
La nazione più interessata per ora è l'Algeria, che ha espresso il suo interesse per la piattaforma sin dal 2019. Si dice anche che l'esercito algerino abbia già ordinato sette unità.
Abbiamo poi l'Ungheria, che ha mostrato interesse nel 2024.
Voci non ufficiali confermano che altre nazioni come la Romania, il Brasile e la Germania siano fortemente interessate.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, DefenceBlog, UKDefenceJournal, SecretProject, Wikipedia, You Tube)



















 

venerdì 31 gennaio 2025

“Messerschmitt-Bölkow-Blohm BO-115” 1973 - 1978: il progetto era uno studio su di un elicottero da combattimento leggero della classe delle 2,5 tonn che avrebbe adottato i sistemi completi di propulsione e il rotore del BO-105 riducendo significativamente i costi di sviluppo rispetto allo sviluppo di un nuovo progetto. Gli accordi con l’italiana Agusta e con la britannica Westland.








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Molto prima che il Bo-105P (alias PAH-1 - Panzerabwehrhubschrauber, elicottero anticarro) venisse adottato in servizio, le forze armate tedesche ritennero necessario avviare lo sviluppo di un elicottero di nuova generazione, considerando il Bo-105P come un elicottero temporaneo. Nel 1973 fu stilata una lista di carenze del PAH-1: mancanza di corazzatura, sistemi di sorveglianza non ottimali, mancanza di cannoni. Alla Messerschmitt-Bölkow-Blohm fu proposto di sviluppare un nuovo elicottero basato sui componenti principali del Bo-105; il progetto fu chiamato Vo-115.




Gli ingegneri della Messerschmitt-Bölkow-Blohm intrapresero la stessa strada per cui furono progettati e realizzati il “Cobra” e il Mi-24. 

La base dell'elicottero era il progetto del Bo-105 quasi invariato; vi era installata una cabina di pilotaggio blindata biposto con sedili in tandem, simile a quella del “Cobra”. È interessante notare che nella parte anteriore non era collocato il mitragliere, ma il pilota. Nel muso erano collocati il sistema di guida dei missili e la termocamera. A causa dell'aumento del peso del muso dell’elicottero, il cannone di bordo dovette essere spostato al centro della carlinga e, poiché i militari volevano mantenere il carrello munito di pattini, lo resero retrattile. Per mantenere le caratteristiche di volo dell'elicottero più pesante al livello del Vo-105, furono installati nuovi motori.
L’esercito tedesco approvò il progetto: l'elicottero era pienamente conforme a tutti i requisiti e poco costoso, persino più economico dell'acquisto dei Cobra statunitensi. La Messerschmitt-Bölkow-Blohm ricevette i fondi per costruire un prototipo entro il 1975. Inoltre, fu proposto di lavorare sulla possibilità di collocare sotto le alette altre armi oltre ai missili anti-carro e ai serbatoi di carburante sospesi. Per il resto, il prototipo non differiva molto dal progetto del 1973.

Nell'estate del 1974 fu completata una serie preliminare di test sui singoli componenti. 

Fu condotta una serie di voli di ricerca su di un Vo-105 modificato. Per elaborare il layout dell'elicottero venne costruito un mock-up a grandezza naturale. Il problema principale del progetto era il cannone da 20 mm: anche il posizionamento sotto il centro di gravità dell'elicottero non aiutava a contrastare il forte rinculo, che avrebbe fatto oscillare senza limiti tollerabili un elicottero leggero solo 2,5 tonn quando sparava. Per risolvere questo problema, l’azienda costruttrice era orientata a sostituire il cannone da 20 mm con una mitragliatrice. 

Nel complesso, tutto era pronto per la costruzione di un prototipo completo.

Nell'autunno del 1975, i finanziamenti per il progetto Vo-115 furono interrotti. Alla fine, l’Esercito tedesco sostenne che l'elicottero non era sufficientemente protetto e l'equipaggio era mal posizionato in quanto il pilota oscurava la visuale del mitragliere. Contemporaneamente fu lanciato il programma RAN-2, che prevedeva una gara tra diverse aziende per la costruzione di un elicottero d'attacco.
È difficile dire se sia stato un errore abbandonare il Vo-115, che poteva essere adottato quasi contemporaneamente al Vo-105 e aveva buone prospettive sul mercato export, a favore di un programma che si sarebbe trascinato per quasi 15 anni. Ma l'MVV non aveva intenzione di arrendersi così facilmente: nel 1975 era già pronta una nuova versione del Vo-115, che soddisfaceva i requisiti del programma RAS-2. L'elicottero fu progettato in stretta collaborazione con l’azienda elicotteristica italiana Agusta.
Entrambe le aziende svilupparono propri progetti, prendendo in prestito alcuni componenti e soluzioni dall'altra. In futuro era in progetto una competizione tra elicotteri tedeschi e italiani. Il progetto tedesco era ancora basato sul Vo-105, ma esternamente la macchina era cambiata molto.
L'elicottero divenne molto più stretto, la corazzatura proteggeva tutti i componenti importanti, non solo la cabina di pilotaggio, ed era incorporata nella struttura portante. L'equipaggio era disposto in tandem, ma il mitragliere era rialzato rispetto alla cabina di pilotaggio, per garantirgli una buona visuale. Il sistema di puntamento rimase nel muso, ma ricevette ampi angoli di visuale. Per quanto riguarda l’elicottero LTX Vo-115 principale non era cambiato ma fu presa in considerazione la possibilità di dotare l'aeromobile di motori più potenti.
La nuova versione del Vo-115 non arrivò nemmeno alle forze armate prima che l'esercito tedesco cambiasse nuovamente i requisiti per il programma RAN-2 dopo la comparsa dello YAH-64. Uno dei nuovi requisiti era l'elevata manovrabilità dell'elicottero e l'esecuzione di manovre evasive complesse. Inoltre, furono modificati i requisiti per l'elettronica e il sistema di avvistamento. A causa di questo ritardo, l'MBV ebbe un disaccordo con l’Agusta. Nel periodo 1975-1977, l'MVV sviluppò diverse nuove varianti del Vo-115, con motori più potenti e aerodinamica migliorata. Ma gli ingegneri tedeschi non riuscivano a tenere il passo con il proprio esercito, che quasi ogni anno rivedeva di continuo i requisiti del programma RAN-2.
Nel 1977, dopo la partenza definitiva degli italiani, su suggerimento del governo della RFT iniziò la cooperazione con l'azienda francese Aerospatiale. Inizialmente, la cooperazione si espresse nel solo scambio di tecnologie. Nel 1978, il Vo-115 ebbe finalmente fortuna: la Bundesweer scelse questa variante, scartando gli altri concorrenti. Il primo prototipo del Vo-115 avrebbe dovuto essere costruito nel 1982. Ma nel 1979 si decise di unire gli sforzi di Francia e Germania nello sviluppo di un unico elicottero d'attacco. La MVV fu costretta a collaborare più strettamente con l’Aerospatiale, unendo gli sviluppi del Vo-115 a quelli francesi. 

Questa è la fine della storia dell'elicottero tedesco Vo-115 e l'inizio della storia dell'Eurocopter Tiger europeo.

Già nel 1974, il consorzio VFW Fokker iniziò a lavorare alla progettazione di un nuovo elicottero d'attacco. Nel 1975 divenne chiaro che l'esperienza di progettazione esistente non era sufficiente per sviluppare il progetto nei tempi richiesti e che il consorzio non aveva la capacità produttiva necessaria per produrre un elicottero così complesso.
Pertanto, la direzione del consorzio si rivolse all'azienda britannica Westland Helicopters, anch'essa impegnata nello sviluppo di elicotteri d'attacco, proponendo di unire le forze. I britannici avevano già esperienza nello sviluppo di elicotteri d'attacco, ma il loro progetto WG-13 non interessava ai loro militari, che non avevano fondi sufficienti, e ai francesi, che si affidavano solo ai propri produttori.

In questa situazione, unire le forze era favorevole a Westland Helicopters e nell'estate del 1975 iniziò lo sviluppo congiunto dell'elicottero d'attacco P277.

Nel 1975, i militari della VFW formularono i requisiti per un futuro elicottero anticarro RAN-2, un aeromobile leggermente corazzato e altamente specializzato. Dopo alcune discussioni, VFW Fokker e Westland si resero conto che l'elicottero in fase di sviluppo poteva avere un significativo potenziale export, per cui valeva la pena di sviluppare un elicottero più vicino per prestazioni al Bell AH-1 Cobra che ai requisiti tedeschi.
Per semplificare e ridurre i costi di produzione, l'elicottero venne in parte sviluppato sulla base meccanica-motoristica del Westland Lynx. L'aspetto generale e alcune soluzioni di layout, come la collocazione dell'equipaggio e dei motori, furono presi in prestito dall'AH-1.
A differenza dei progetti tedeschi, il mitragliere era posizionato davanti al pilota, in modo da poter utilizzare più efficacemente il cannone e i razzi non guidati. Grazie all'utilizzo di materiali di ultima generazione, fu possibile blindare tutti i componenti importanti dell'elicottero dal fuoco delle mitragliatrici di grosso calibro, mantenendo il peso a vuoto a 2400 Kg (peso massimo al decollo 4500 Kg). Il veicolo doveva essere spinto da due motori Rolls-Royce 960-WPS-Turbinen, che consentivano una velocità massima di 290 Km/h.
Sul campo di battaglia, il P277 doveva essere in grado di distruggere carri armati, fornire supporto di fuoco alle forze alleate e combattere elicotteri nemici e bersagli a bassa quota. A questo scopo, il sistema di avvistamento e i sistemi di controllo delle armi furono inizialmente adattati per utilizzare l'intera gamma di armi sospese: missili aria-terra guidati e non guidati, missili aria-aria, vari cannoni e contenitori per mitragliatrici.
L'elicottero aveva un totale di due punti d’attacco esterni dell'armamento sui lati delle gondole del carrello d'atterraggio. La torretta girevole era spostata più vicino al centro di gravità dell'elicottero per ridurre l'effetto del rinculo. Vi si poteva installare una serie di mitragliatrici convenzionali e di grosso calibro, cannoni da 20 o 30 mm, lanciagranate automatici. Si prevedeva di dotare il cannone di un mirino separato che, in combinazione con il supporto retrattile, avrebbe consentito di ottenere un settore di tiro di 360 gradi.

Lo sviluppo dell'elicottero proseguì fino al 1977. In primavera fu presentato all'esercito tedesco con il nome di P277 “Fledermaus” (pipistrello) e in estate furono presentati alcuni modelli dell'elicottero all'esposizione di Le Bourget. 

In generale, il progetto attirò l'attenzione di diversi Paesi, per cui, in caso di finanziamento del programma da parte della RFT, alcuni Paesi del Nord Europa e dell'America Latina erano pronti a considerare l'opzione di acquistare le macchine.
Nell'autunno del 1977, Westland Helicopters completò la costruzione di un modello a grandezza naturale del P277. Per la presentazione furono invitati i militari di Germania e Francia, ma già allora fu chiaro che il progetto non suscitava particolare interesse nei principali clienti proposti. I tedeschi ritenevano superfluo l'armamento con cannoni e l'adattamento dell'elicottero a qualcosa di diverso dalle ATGM, e non erano disposti a finanziare di tasca propria un simile progetto. Inoltre, nel 1977 era iniziata una stretta cooperazione tra MBV e Aerospatiale, che per Francia e Germania era molto più interessante del progetto anglo-tedesco.
All'inizio del 1978, la Germania informò ufficialmente VFW Fokker e Westland Helicopters che non vedeva la necessità di finanziare il loro progetto, e un alto funzionario militare tedesco disse addirittura ai giornalisti che considerava il P277 un'inutile perdita di tempo. Nessuno dei possibili clienti export, inoltre, era pronto ad accollarsi tutti i costi di costruzione di questa costosa macchina, e non riuscì a tentare di vendere il progetto alle forze armate britanniche: non avevano ancora i fondi necessari. 

Nel febbraio 1978, il progetto P277 fu cancellato.






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, SecretForum, DCS Forums, Wikipedia, You Tube)





























 

giovedì 19 dicembre 2024

ESERCITO ITALIANO 2027: il Leonardo Helicopters AW249 Fenice (inglese: Phoenix) è un progetto di elicottero d'attacco in fase avanzata di sviluppo.







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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.






Il Leonardo Helicopters AW249 Fenice (inglese: Phoenix) è un progetto di elicottero d'attacco in fase di sviluppo da parte dell'azienda italiana Leonardo.
Lo sviluppo dell'AW249 è iniziato formalmente dopo aver ricevuto un contratto da 487 milioni di euro dall'esercito italiano come sostituto dell'Agusta A129 Mangusta. È più grande, più resiliente e con una maggiore autonomia rispetto al Mangusta, incorporando tecnologie stealth e sistemi di missione per controllare i veicoli aerei senza equipaggio (UAV). Saranno incorporate anche numerose tecnologie mature, come il cannone OTO Melara TM197B da 20 mm montato sotto il muso, il sistema di mira Rafael Advanced Defense Systems Toplite (è in forse) e il missile Spike; l’AW-249 dovrà avere costi operativi inferiori rispetto al precedente Mangusta. 
Leonardo è attivamente alla ricerca di partner per collaborare all'AW249; una lettera di intenti su questo argomento è stata firmata con il Polish Armements Group nel luglio 2018.
Il volo inaugurale dell'AW249 era originariamente previsto per il 2020, ma è stato effettuato per la prima volta il 12 agosto 2022 dallo stabilimento della compagnia a Vergiate. Ci saranno un singolo prototipo e tre aeromobili di produzione pre-seriale costruiti prima della produzione in serie dell’AW249. Come da programmazione, l'AW249 FENIX dovrebbe essere introdotto in servizio entro il 2027 per consentire l'inizio del ritiro dell’AH-129 Mangusta.
Primo e unico nuovissimo progetto di elicottero da combattimento occidentale con digitalizzazione, connettività, fusione di sensori, superiorità delle informazioni e interoperabilità che consente un moltiplicatore di forza nelle operazioni multidominio.
L'elicottero da esplorazione e scorta di nuova generazione AW249 ha avuto la sua prima pubblica internazionale all'Eurosatory (Parigi 17-21 giugno 2024) durante una cerimonia ufficiale a cui hanno partecipato rappresentanti dell'industria, della difesa italiana e delle delegazioni internazionali.
Risultato della forte collaborazione tra il Ministero della Difesa italiano e Leonardo, l'AW249 (designato AH-249A NEES - Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta – noto come “Fenice") è l'unico progetto di elicottero da combattimento occidentale, in fase di sviluppo per soddisfare rigorosi requisiti operativi emergenti per i prossimi 30 anni. Sfrutta capacità e tecnologie disponibili, colmando in modo univoco e idealmente un'ulteriore evoluzione graduale degli “aeromobili militari idonei all’assalto verticale”.




In una prima fase, lo sviluppo dell’elicottero ha beneficiato di un mock-up in scala 1:1, per valutare l’accessibilità, gli spazi e la posizione dei pannelli di controllo EDCU (Enhanced Display Control Unit) e del LAD (Large Area Display) nel cockpit dell’elicottero:
  • LARGE AREA DISPLAY (LAD) - Display a colori multifunzione, unico e di ampia superficie, con capacità touch-screen per accedere a funzioni e controlli; 
  • EDCU (ENHANCED DISPLAY CONTROL UNIT) - Display per la gestione delle principali funzioni di volo .

È stato poi utilizzato il Mission Task Simulator (MTS) – simulatore di missione, per ottimizzare la Human Machine Interface (HMI) – l’interfaccia che consente l’interazione tra l’operatore e la macchina – e minimizzare il carico di lavoro dell’equipaggio, grazie a un sistema di monitoraggio dello stress nella simulazione delle missioni in diversi contesti operativi.
L’AW249 è pensato per operare in scenari complessi e congestionati, in ambienti sempre più interconnessi dal punto di vista dell’informazione e della comunicazione, e caratterizzati da un alto profilo di minaccia (cinetica, cyber e cognitiva). Scenari – cosiddetti peer o near peer, in cui la minaccia è rappresentata da un livello di organizzazione e capacità comparabile – in cui sono presenti aree geografiche strategiche di difficile accesso, le cosiddette bolle A2/AD (Anti Access/Area Denial).
Da questo tipo di esigenze deriva la necessità del FENICE di essere impiegato secondo la logica e il concetto delle operazioni multi-dominio. In quest’ottica, l’elicottero è stato dotato by-design di una serie di capacità “native”, presenti sulle macchine che saranno consegnate all’Esercito Italiano a partire dal 2027.

Rispetto all’AW129, l’elicottero è caratterizzato da raggio d’azione e velocità superiori, maggiore persistenza in area operativa, oltre che da elevata reattività, manovrabilità e maneggevolezza in ogni condizione. 

Che cosa significa, nel concreto? Ad esempio, avere la possibilità di nascondersi dietro a ostacoli o file di alberi, effettuare rapidamente manovre evasive e allontanarsi sfruttando le pieghe del terreno. O, ancora, di operare agevolmente avendo maggiore consapevolezza delle condizioni ambientali, grazie ai sensori e ai sistemi anticollisione, in condizioni di quota elevata e ad alte temperature ambientali.

FLIGHT CONTROL SYSTEM (FCS)

Tecnologia e sistemi responsabili del controllo del volo di un velivolo. Garantiscono la stabilità, la manovrabilità e la sicurezza, consentendo ai piloti di avere un controllo preciso sui suoi movimenti.
Il cuore del sistema è un Battlefield Management System (BMS) – software che integra l'acquisizione e l'elaborazione delle informazioni, per migliorare il comando e il controllo di un'unità militare – di nuova generazione, in grado di gestire, elaborare e fondere un'enorme quantità di dati e trasmetterli all’equipaggio in maniera friendly e intuitiva, attraverso un cockpit moderno dotato di LAD o sull’Integrated Helmet Display System (IHDS), ovvero su un sistema di presentazione dei dati e delle informazioni direttamente sul casco del pilota.

INTEGRATED HELMET DISPLAY SYSTEM (IHDS)

Elemento centrale per l’AW249, l’IHDS è un casco dotato del sensore Low Light Level TV, che garantisce la proiezione di immagini e simbologia direttamente sulla visiera, con una nitidezza delle immagini elevata anche in assenza di luminosità notturna.
Il casco è in grado di operare in condizioni Degraded Visual Environment (DVE), in presenza di limitazioni della visibilità dovuta a polvere o sabbia (brown out), alla neve (white out), a pioggia o nuvole. In che modo? Attraverso una ricostruzione tridimensionale dell’ambiente circostante, sulla base dei dati raccolti da tutti i sensori.
L’immagine 3D del terreno proiettata nella visiera consente a pilota e copilota, muovendo la testa, di vedere anche in assenza di visuale o con condizioni degradate, potendo così operare, atterrare in sicurezza ed evitare eventuali ostacoli.
Il modello del BMS consente di alleggerire il carico di lavoro di pilota e copilota – le cui postazioni sono identiche e intercambiabili – e di accelerare il processo decisionale, elemento sempre più essenziale in contesti multi-dominio. Attraverso il LAD o la EDCU, è possibile assumere il controllo dei velivoli senza pilota (Uncrewed Aerial Vehicle - UAV), dirigerli in maniera semplice nella zona di interesse e gestire i loro sensori elettro-ottici per l’acquisizione di immagini e video. Tramite i due pannelli è possibile, inoltre, controllare e gestire i parametri di volo, di missione e di status della macchina.

L’impatto dell’intelligenza artificiale AI

L’AW249 è dotato di una serie di apparati e sensori – tecnologia LIDAR, sensore IR e radar a microonde – che ne garantiscono un’eccellente “situational awareness”, ovvero la consapevolezza della condizione operativa, fondamentale per operare a bassa quota ed eludere la minaccia.
Per gestire uno scenario in rapida evoluzione, l'AW249 presenta un'architettura aperta completa con un'ulteriore crescita significativa e adattamento del sistema/capacità per rispondere alle esigenti esigenze del mercato. Oltre alle alte prestazioni (velocità, portata, margine di potenza e carico utile, condizioni calde e alte, manovrabilità per un volo “nap-of-the-earth” senza pari), il nucleo dell'AW249 è la sua capacità di essere completamente integrato e interoperabile nel moderno campo di battaglia multidominio (air-land-sea-space-cyber). Come già evidenziato, l’AW249 è dotato di un'interfaccia uomo-macchina avanzata con display di grande area e di dispositivi di riconoscimento touch screen/gestico nella cabina di pilotaggio dei posti a sedere in tandem e di un sistema di gestione della battaglia altamente sofisticato sviluppato da Leonardo. I display e un moderno casco da pilota consentono all'equipaggio di accedere rapidamente alle informazioni critiche sul volo, sulla navigazione e sulla missione fornite da rilevamento multiplo e connettività avanzata.
L'AW249 può svolgere una varietà di missioni tra cui la scorta aerea, il supporto aereo ravvicinato, l'attacco ravvicinato di combattimento e l'interdizione aerea. L'elicottero può anche fungere da elemento di acquisizione delle informazioni di un sistema C4 (ISTAR), utilizzando i sistemi di sorveglianza (sia propri che quelli delle unità che collaborano) per scansionare il territorio, identificare le unità di terra (sia amici che nemici) per il proprio uso o per diffondere le informazioni attraverso un canale sicuro al Centro di comando e controllo. Pertanto, l'AW249 sfrutta al meglio le opportunità avanzate di teaming con equipaggio-uncrewed. 
I potenti motori consentono operazioni nelle condizioni più estreme con capacità operativa di bordo progettate fin dall'inizio. L'AW249 è dotato di un sistema d'arma flessibile che include razzi guidati e non guidati da 70 mm, missili guidati a infrarossi aria-aria e missili guidati a radiofrequenza aria-terra o in fibra ottica oltre a un cannone Gatling da 20 mm a 3 canne. L'eccezionale sopravvivenza sfrutta un'avanzata “Integrated Defensive Aids Suite (IDAS)”, insieme a sedili blindati e serbatoi di carburante tolleranti balistici, resistenza agli incidenti e bassa rilevabilità e oltre alla superiore consapevolezza situazionale fornita dalla sua capacità di navigazione e fusione dei sensori. L'AW249 viene sviluppato anche con capacità di simulazione digitale e un approccio di servizio di supporto tecnico e formazione all'avanguardia, beneficiando della simulazione di missione ad alta fedeltà e della realtà virtuale e della manutenzione prescrittiva tramite raccolta e analisi dei dati, tra gli altri.
Lorenzo Mariani, Co-General Manager di Leonardo, ha dichiarato: “L'AW249 incarna i fattori chiave e gli abilitanti che abbiamo identificato nella nostra strategia di difesa e sicurezza: digitale e con un forte uso delle tecnologie AI, connessi in uno scenario multi-dominio/net-centrico, cyber-protetto, con grande autonomia e in grado di operazioni collaborative con sistemi pilotati a distanza. Tutto questo è completamente incorporato in un sistema avanzato che sfrutta il meglio della nostra posizione competitiva in campo delle aeronautico e dell'elettronica aerea. Questo è anche il motivo per cui crediamo che questo sia un settore a cui possiamo contribuire a uno sforzo coordinato più forte in Europa. Siamo fiduciosi che le caratteristiche e le possibilità dell'AW249 rappresentino una proposta di valore altamente competitiva anche per il mercato internazionale.”
Gian Piero Cutillo, amministratore delegato di Leonardo Helicopters, ha sottolineato: “Con l'AW249 abbiamo raggiunto la vetta, e forse anche spinto i confini oltre le aspettative, nel nostro know-how militare elicotteristico. Abbiamo dimostrato che possiamo portare avanti tutte le nuove tecnologie e capacità di missione, rendendo possibile il domani oggi a beneficio del nostro partner militare. La collaborazione con l'esercito italiano, la sua guida lungimirante e i requisiti chiari sono stati fondamentali per questo sforzo. Vorrei ringraziare le autorità di difesa italiane per il loro forte sostegno.”

Con un peso massimo al decollo di 8,3 tonnellate, l'AW249 è in fase di sviluppo per sostituire la flotta AW129 dell'esercito italiano che si sta avvicinando alla fine del suo ciclo di vita. 

Un prototipo AW249 ha effettuato il suo volo inaugurale nell'estate del 2022. Da allora sono stati costruiti quattro prototipi, con due aerei volanti coinvolti nelle prestazioni, nell'integrazione del sistema e nei test del carico utile e altri due ora completati e da iniziare presto i test. Il contratto di produzione è previsto a breve, con consegne all'esercito italiano che inizieranno nel 2027. L'AW249 è disponibile per il mercato EXPORT grazie alle sue eccezionali capacità e al design moderno.

Sviluppo

Nel gennaio 2017, l'esercito italiano ha assegnato un contratto di 487 milioni di euro (515 milioni di dollari) a Leonardo per lo sviluppo di un successore dell'elicottero d'attacco Agusta A129 Mangusta. Il costo totale dell'AW-249 è stato annunciato per essere di 2,7 miliardi di euro in totale, include il costo di sviluppo di 487 milioni di euro.
Un totale di 59 Mangusta sono stati introdotti nell'esercito italiano e il tipo è in servizio dal 1990; nel 2018, secondo quanto riferito, solo 32 A129 sono rimasti operativi. Al momento dell'aggiudicazione del contratto, il Mangusta doveva essere ritirato dal 2025, a quel punto il tipo dovrebbe iniziare ad essere sostituito da 48 AW249, che sono designati dall'esercito italiano come AH-249. Prima del contratto del 2017, l'esercito italiano e Leonardo avevano studiato le opzioni per il futuro del Mangusta, il servizio aveva respinto una proposta per sostituire l’aeromobile con una variante orientata all'attacco dell'elicottero AgustaWestland AW149; invece, ha optato per una serie di aggiornamenti e miglioramenti a basso rischio da applicare agli A129 esistenti per aumentare la sua resistenza, la consapevolezza situazionale e le capacità di gestione delle informazioni come misura a medio termine.
Al Dubai Airshow di novembre 2017, Leonardo ha indicato che stava attivamente cercando partner per collaborare al progetto AW249; un candidato ipotizzato era la Turkish Aerospace Industries statale, che è separatamente in procinto di sviluppare il proprio successore dell'elicottero T129 ATAK derivato da Mangusta, indicato come T929 ATAK 2. Nel luglio 2018, Leonardo e il Polish Armaments Group hanno firmato una lettera di intenti per quanto riguarda la collaborazione su un'offerta per fornire l'AW249 per soddisfare il programma di elicotteri da combattimento Kruk della Polonia e hanno ipotizzato l'uso della sua filiale PZL-Świdnik per produrre localmente elementi del rotorcraft. La collaborazione può comprendere molteplici aspetti dell'AW249, tra cui la progettazione, la produzione e il supporto per tutta la vita.
Il contratto originale del 2017 includeva un singolo prototipo, tre esempi pre-seriali e il primo elicottero di produzione, tutti tranne il prototipo che deve essere in una configurazione di capacità operativa iniziale (IOC). Originariamente, il volo inaugurale dell'AW249 doveva essere condotto nel corso del 2020. Il 12 agosto 2022, il prototipo AW249 ha effettuato il suo primo volo dallo stabilimento dell'azienda a Vergiate.

Progettazione

Il Leonardo Helicopters AW249 sarà un moderno elicottero d'attacco. È destinato ad essere più sopravvivibile e ad avere una maggiore capacità offensiva rispetto al Mangusta, essendo fornito per una maggiore autonomia, oltre a utilizzare gli ultimi sistemi di comunicazione digitale disponibili e di gestione del campo di battaglia. Tra le altre capacità, il sistema di missione sarà in grado di azionare a distanza veicoli aerei senza equipaggio (UAV) e incorporerà numerosi aiuti alla consapevolezza situazionale per ridurre il carico di lavoro pilota e aumentare la sicurezza. L'AW249 deve avere un'architettura aperta, facilitando l'integrazione dei sistemi di missione di vari fornitori con l'avionica di bordo. L'AW249 deve essere dotato di contromisure elettro-ottiche e altri sistemi di autodifesa, come il DIRCM (Direct InfraRed Counter Measures) ELT\577 QUIRIS e il ricevitore di avviso radar ELT\162.
Leonardo ha indicato che l’elicottero sarà più furtivo del suo predecessore, possedendo sia una sezione trasversale radar ridotta che una firma a infrarossi soppressa. Inoltre, l'AW249 possiederà costi operativi inferiori rispetto all'A129, che si dice sia realizzabile attraverso l'applicazione di nuove tecnologie e miglioramenti progettuali. Il Ministero della Difesa italiano ha richiesto l'incorporazione di tecnologie mature come il cannone OTO Melara TM197B da 20 mm montato sul mento, il sistema di mira Rafael Advanced Defense Systems Toplite (in forse) e il missile Spike dell'A129; l’elicottero sarà dotato di un sistema d'arma flessibile che comprende stazioni di archiviazione a sei ali che possono trasportare una combinazione di missili aria-terra o aria-aria, razzi non guidati/guidati o serbatoi di carburante esterni.
Una presentazione dell'esercito italiano a una conferenza del 2017 a Cracovia aveva mostrato un MTOW di 7-8 tonnellate, superiore alle 5 tonnellate dell'AW129; aveva anche più del doppio del carico di armi da 800 kg (1.800 libbre) a quasi 2.000 kg (4.400 libbre), oltre a un aumento della velocità di crociera, del soffitto e della resistenza. 

La maggior parte degli elementi dinamici, come la trasmissione e i rotori, sono stati derivati da quelli dell'elicottero utilitario di medie dimensioni AgustaWestland AW149. 

All'inizio dello sviluppo, due propulsori sono stati considerati per l'uso sui motori turboalbero AW249, General Electric T700 e Safran Aneto, quest'ultimo è stato recentemente selezionato per il commerciale AgustaWestland AW189K. Nel febbraio 2021, è stato annunciato che l'esercito italiano aveva selezionato General Electric per fornire il suo motore T700 per l’AW249.

Operatori futuri:
Italia - L'esercito italiano ha ordinato 48 elicotteri AW249 in sostituzione dei suoi elicotteri datati A129 Mangusta.

Specifiche e caratteristiche generali:
  • Equipaggio: due
  • Capacità: >1.800 kg
  • Lunghezza: 17,63 m (57 piedi 10 in)
  • Apertura alare: 14,6 m (47 piedi 11 in)
  • Altezza: 4,26 m (14 piedi 0 in)
  • Peso massimo di decollo: 8.300 kg (18.298 libbre)
  • Centrale elettrica: 2 × General Electric CT7-8E6 turboalbero, 1.866 kW (2.503 hp) ciascuno.
Prestazioni:
  • Velocità massima: 287 km/h (178 mph, 155 kn)
  • Velocità di crociera: 259 km/h (161 mph, 140 kn)
  • Portata: 796 km (495 mi, 430 nmi)
  • Resistenza: 4 ore
  • Sotto di servizio: 6.100 m (20.000 piedi)
Armamento:
  • Pistole: OTO Melara TM197B cannone Gatling da 20 mm
  • Missili: RAFAEL Spike.






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
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alcuni si sono abituati a darla per scontata:
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difendere la mia cultura,
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L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Leonardo, Wikipedia, You Tube)


































 

Sukhoi Su-57 (in cirillico: Сухой Су-57, nome in codice NATO: Felon): probabili acquisizioni da parte di Algeria e India.

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