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giovedì 19 dicembre 2024

ESERCITO ITALIANO 2027: il Leonardo Helicopters AW249 Fenice (inglese: Phoenix) è un progetto di elicottero d'attacco in fase avanzata di sviluppo.







https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.






Il Leonardo Helicopters AW249 Fenice (inglese: Phoenix) è un progetto di elicottero d'attacco in fase di sviluppo da parte dell'azienda italiana Leonardo.
Lo sviluppo dell'AW249 è iniziato formalmente dopo aver ricevuto un contratto da 487 milioni di euro dall'esercito italiano come sostituto dell'Agusta A129 Mangusta. È più grande, più resiliente e con una maggiore autonomia rispetto al Mangusta, incorporando tecnologie stealth e sistemi di missione per controllare i veicoli aerei senza equipaggio (UAV). Saranno incorporate anche numerose tecnologie mature, come il cannone OTO Melara TM197B da 20 mm montato sotto il muso, il sistema di mira Rafael Advanced Defense Systems Toplite (è in forse) e il missile Spike; l’AW-249 dovrà avere costi operativi inferiori rispetto al precedente Mangusta. 
Leonardo è attivamente alla ricerca di partner per collaborare all'AW249; una lettera di intenti su questo argomento è stata firmata con il Polish Armements Group nel luglio 2018.
Il volo inaugurale dell'AW249 era originariamente previsto per il 2020, ma è stato effettuato per la prima volta il 12 agosto 2022 dallo stabilimento della compagnia a Vergiate. Ci saranno un singolo prototipo e tre aeromobili di produzione pre-seriale costruiti prima della produzione in serie dell’AW249. Come da programmazione, l'AW249 FENIX dovrebbe essere introdotto in servizio entro il 2027 per consentire l'inizio del ritiro dell’AH-129 Mangusta.
Primo e unico nuovissimo progetto di elicottero da combattimento occidentale con digitalizzazione, connettività, fusione di sensori, superiorità delle informazioni e interoperabilità che consente un moltiplicatore di forza nelle operazioni multidominio.
L'elicottero da esplorazione e scorta di nuova generazione AW249 ha avuto la sua prima pubblica internazionale all'Eurosatory (Parigi 17-21 giugno 2024) durante una cerimonia ufficiale a cui hanno partecipato rappresentanti dell'industria, della difesa italiana e delle delegazioni internazionali.
Risultato della forte collaborazione tra il Ministero della Difesa italiano e Leonardo, l'AW249 (designato AH-249A NEES - Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta – noto come “Fenice") è l'unico progetto di elicottero da combattimento occidentale, in fase di sviluppo per soddisfare rigorosi requisiti operativi emergenti per i prossimi 30 anni. Sfrutta capacità e tecnologie disponibili, colmando in modo univoco e idealmente un'ulteriore evoluzione graduale degli “aeromobili militari idonei all’assalto verticale”.




In una prima fase, lo sviluppo dell’elicottero ha beneficiato di un mock-up in scala 1:1, per valutare l’accessibilità, gli spazi e la posizione dei pannelli di controllo EDCU (Enhanced Display Control Unit) e del LAD (Large Area Display) nel cockpit dell’elicottero:
  • LARGE AREA DISPLAY (LAD) - Display a colori multifunzione, unico e di ampia superficie, con capacità touch-screen per accedere a funzioni e controlli; 
  • EDCU (ENHANCED DISPLAY CONTROL UNIT) - Display per la gestione delle principali funzioni di volo .

È stato poi utilizzato il Mission Task Simulator (MTS) – simulatore di missione, per ottimizzare la Human Machine Interface (HMI) – l’interfaccia che consente l’interazione tra l’operatore e la macchina – e minimizzare il carico di lavoro dell’equipaggio, grazie a un sistema di monitoraggio dello stress nella simulazione delle missioni in diversi contesti operativi.
L’AW249 è pensato per operare in scenari complessi e congestionati, in ambienti sempre più interconnessi dal punto di vista dell’informazione e della comunicazione, e caratterizzati da un alto profilo di minaccia (cinetica, cyber e cognitiva). Scenari – cosiddetti peer o near peer, in cui la minaccia è rappresentata da un livello di organizzazione e capacità comparabile – in cui sono presenti aree geografiche strategiche di difficile accesso, le cosiddette bolle A2/AD (Anti Access/Area Denial).
Da questo tipo di esigenze deriva la necessità del FENICE di essere impiegato secondo la logica e il concetto delle operazioni multi-dominio. In quest’ottica, l’elicottero è stato dotato by-design di una serie di capacità “native”, presenti sulle macchine che saranno consegnate all’Esercito Italiano a partire dal 2027.

Rispetto all’AW129, l’elicottero è caratterizzato da raggio d’azione e velocità superiori, maggiore persistenza in area operativa, oltre che da elevata reattività, manovrabilità e maneggevolezza in ogni condizione. 

Che cosa significa, nel concreto? Ad esempio, avere la possibilità di nascondersi dietro a ostacoli o file di alberi, effettuare rapidamente manovre evasive e allontanarsi sfruttando le pieghe del terreno. O, ancora, di operare agevolmente avendo maggiore consapevolezza delle condizioni ambientali, grazie ai sensori e ai sistemi anticollisione, in condizioni di quota elevata e ad alte temperature ambientali.

FLIGHT CONTROL SYSTEM (FCS)

Tecnologia e sistemi responsabili del controllo del volo di un velivolo. Garantiscono la stabilità, la manovrabilità e la sicurezza, consentendo ai piloti di avere un controllo preciso sui suoi movimenti.
Il cuore del sistema è un Battlefield Management System (BMS) – software che integra l'acquisizione e l'elaborazione delle informazioni, per migliorare il comando e il controllo di un'unità militare – di nuova generazione, in grado di gestire, elaborare e fondere un'enorme quantità di dati e trasmetterli all’equipaggio in maniera friendly e intuitiva, attraverso un cockpit moderno dotato di LAD o sull’Integrated Helmet Display System (IHDS), ovvero su un sistema di presentazione dei dati e delle informazioni direttamente sul casco del pilota.

INTEGRATED HELMET DISPLAY SYSTEM (IHDS)

Elemento centrale per l’AW249, l’IHDS è un casco dotato del sensore Low Light Level TV, che garantisce la proiezione di immagini e simbologia direttamente sulla visiera, con una nitidezza delle immagini elevata anche in assenza di luminosità notturna.
Il casco è in grado di operare in condizioni Degraded Visual Environment (DVE), in presenza di limitazioni della visibilità dovuta a polvere o sabbia (brown out), alla neve (white out), a pioggia o nuvole. In che modo? Attraverso una ricostruzione tridimensionale dell’ambiente circostante, sulla base dei dati raccolti da tutti i sensori.
L’immagine 3D del terreno proiettata nella visiera consente a pilota e copilota, muovendo la testa, di vedere anche in assenza di visuale o con condizioni degradate, potendo così operare, atterrare in sicurezza ed evitare eventuali ostacoli.
Il modello del BMS consente di alleggerire il carico di lavoro di pilota e copilota – le cui postazioni sono identiche e intercambiabili – e di accelerare il processo decisionale, elemento sempre più essenziale in contesti multi-dominio. Attraverso il LAD o la EDCU, è possibile assumere il controllo dei velivoli senza pilota (Uncrewed Aerial Vehicle - UAV), dirigerli in maniera semplice nella zona di interesse e gestire i loro sensori elettro-ottici per l’acquisizione di immagini e video. Tramite i due pannelli è possibile, inoltre, controllare e gestire i parametri di volo, di missione e di status della macchina.

L’impatto dell’intelligenza artificiale AI

L’AW249 è dotato di una serie di apparati e sensori – tecnologia LIDAR, sensore IR e radar a microonde – che ne garantiscono un’eccellente “situational awareness”, ovvero la consapevolezza della condizione operativa, fondamentale per operare a bassa quota ed eludere la minaccia.
Per gestire uno scenario in rapida evoluzione, l'AW249 presenta un'architettura aperta completa con un'ulteriore crescita significativa e adattamento del sistema/capacità per rispondere alle esigenti esigenze del mercato. Oltre alle alte prestazioni (velocità, portata, margine di potenza e carico utile, condizioni calde e alte, manovrabilità per un volo “nap-of-the-earth” senza pari), il nucleo dell'AW249 è la sua capacità di essere completamente integrato e interoperabile nel moderno campo di battaglia multidominio (air-land-sea-space-cyber). Come già evidenziato, l’AW249 è dotato di un'interfaccia uomo-macchina avanzata con display di grande area e di dispositivi di riconoscimento touch screen/gestico nella cabina di pilotaggio dei posti a sedere in tandem e di un sistema di gestione della battaglia altamente sofisticato sviluppato da Leonardo. I display e un moderno casco da pilota consentono all'equipaggio di accedere rapidamente alle informazioni critiche sul volo, sulla navigazione e sulla missione fornite da rilevamento multiplo e connettività avanzata.
L'AW249 può svolgere una varietà di missioni tra cui la scorta aerea, il supporto aereo ravvicinato, l'attacco ravvicinato di combattimento e l'interdizione aerea. L'elicottero può anche fungere da elemento di acquisizione delle informazioni di un sistema C4 (ISTAR), utilizzando i sistemi di sorveglianza (sia propri che quelli delle unità che collaborano) per scansionare il territorio, identificare le unità di terra (sia amici che nemici) per il proprio uso o per diffondere le informazioni attraverso un canale sicuro al Centro di comando e controllo. Pertanto, l'AW249 sfrutta al meglio le opportunità avanzate di teaming con equipaggio-uncrewed. 
I potenti motori consentono operazioni nelle condizioni più estreme con capacità operativa di bordo progettate fin dall'inizio. L'AW249 è dotato di un sistema d'arma flessibile che include razzi guidati e non guidati da 70 mm, missili guidati a infrarossi aria-aria e missili guidati a radiofrequenza aria-terra o in fibra ottica oltre a un cannone Gatling da 20 mm a 3 canne. L'eccezionale sopravvivenza sfrutta un'avanzata “Integrated Defensive Aids Suite (IDAS)”, insieme a sedili blindati e serbatoi di carburante tolleranti balistici, resistenza agli incidenti e bassa rilevabilità e oltre alla superiore consapevolezza situazionale fornita dalla sua capacità di navigazione e fusione dei sensori. L'AW249 viene sviluppato anche con capacità di simulazione digitale e un approccio di servizio di supporto tecnico e formazione all'avanguardia, beneficiando della simulazione di missione ad alta fedeltà e della realtà virtuale e della manutenzione prescrittiva tramite raccolta e analisi dei dati, tra gli altri.
Lorenzo Mariani, Co-General Manager di Leonardo, ha dichiarato: “L'AW249 incarna i fattori chiave e gli abilitanti che abbiamo identificato nella nostra strategia di difesa e sicurezza: digitale e con un forte uso delle tecnologie AI, connessi in uno scenario multi-dominio/net-centrico, cyber-protetto, con grande autonomia e in grado di operazioni collaborative con sistemi pilotati a distanza. Tutto questo è completamente incorporato in un sistema avanzato che sfrutta il meglio della nostra posizione competitiva in campo delle aeronautico e dell'elettronica aerea. Questo è anche il motivo per cui crediamo che questo sia un settore a cui possiamo contribuire a uno sforzo coordinato più forte in Europa. Siamo fiduciosi che le caratteristiche e le possibilità dell'AW249 rappresentino una proposta di valore altamente competitiva anche per il mercato internazionale.”
Gian Piero Cutillo, amministratore delegato di Leonardo Helicopters, ha sottolineato: “Con l'AW249 abbiamo raggiunto la vetta, e forse anche spinto i confini oltre le aspettative, nel nostro know-how militare elicotteristico. Abbiamo dimostrato che possiamo portare avanti tutte le nuove tecnologie e capacità di missione, rendendo possibile il domani oggi a beneficio del nostro partner militare. La collaborazione con l'esercito italiano, la sua guida lungimirante e i requisiti chiari sono stati fondamentali per questo sforzo. Vorrei ringraziare le autorità di difesa italiane per il loro forte sostegno.”

Con un peso massimo al decollo di 8,3 tonnellate, l'AW249 è in fase di sviluppo per sostituire la flotta AW129 dell'esercito italiano che si sta avvicinando alla fine del suo ciclo di vita. 

Un prototipo AW249 ha effettuato il suo volo inaugurale nell'estate del 2022. Da allora sono stati costruiti quattro prototipi, con due aerei volanti coinvolti nelle prestazioni, nell'integrazione del sistema e nei test del carico utile e altri due ora completati e da iniziare presto i test. Il contratto di produzione è previsto a breve, con consegne all'esercito italiano che inizieranno nel 2027. L'AW249 è disponibile per il mercato EXPORT grazie alle sue eccezionali capacità e al design moderno.

Sviluppo

Nel gennaio 2017, l'esercito italiano ha assegnato un contratto di 487 milioni di euro (515 milioni di dollari) a Leonardo per lo sviluppo di un successore dell'elicottero d'attacco Agusta A129 Mangusta. Il costo totale dell'AW-249 è stato annunciato per essere di 2,7 miliardi di euro in totale, include il costo di sviluppo di 487 milioni di euro.
Un totale di 59 Mangusta sono stati introdotti nell'esercito italiano e il tipo è in servizio dal 1990; nel 2018, secondo quanto riferito, solo 32 A129 sono rimasti operativi. Al momento dell'aggiudicazione del contratto, il Mangusta doveva essere ritirato dal 2025, a quel punto il tipo dovrebbe iniziare ad essere sostituito da 48 AW249, che sono designati dall'esercito italiano come AH-249. Prima del contratto del 2017, l'esercito italiano e Leonardo avevano studiato le opzioni per il futuro del Mangusta, il servizio aveva respinto una proposta per sostituire l’aeromobile con una variante orientata all'attacco dell'elicottero AgustaWestland AW149; invece, ha optato per una serie di aggiornamenti e miglioramenti a basso rischio da applicare agli A129 esistenti per aumentare la sua resistenza, la consapevolezza situazionale e le capacità di gestione delle informazioni come misura a medio termine.
Al Dubai Airshow di novembre 2017, Leonardo ha indicato che stava attivamente cercando partner per collaborare al progetto AW249; un candidato ipotizzato era la Turkish Aerospace Industries statale, che è separatamente in procinto di sviluppare il proprio successore dell'elicottero T129 ATAK derivato da Mangusta, indicato come T929 ATAK 2. Nel luglio 2018, Leonardo e il Polish Armaments Group hanno firmato una lettera di intenti per quanto riguarda la collaborazione su un'offerta per fornire l'AW249 per soddisfare il programma di elicotteri da combattimento Kruk della Polonia e hanno ipotizzato l'uso della sua filiale PZL-Świdnik per produrre localmente elementi del rotorcraft. La collaborazione può comprendere molteplici aspetti dell'AW249, tra cui la progettazione, la produzione e il supporto per tutta la vita.
Il contratto originale del 2017 includeva un singolo prototipo, tre esempi pre-seriali e il primo elicottero di produzione, tutti tranne il prototipo che deve essere in una configurazione di capacità operativa iniziale (IOC). Originariamente, il volo inaugurale dell'AW249 doveva essere condotto nel corso del 2020. Il 12 agosto 2022, il prototipo AW249 ha effettuato il suo primo volo dallo stabilimento dell'azienda a Vergiate.

Progettazione

Il Leonardo Helicopters AW249 sarà un moderno elicottero d'attacco. È destinato ad essere più sopravvivibile e ad avere una maggiore capacità offensiva rispetto al Mangusta, essendo fornito per una maggiore autonomia, oltre a utilizzare gli ultimi sistemi di comunicazione digitale disponibili e di gestione del campo di battaglia. Tra le altre capacità, il sistema di missione sarà in grado di azionare a distanza veicoli aerei senza equipaggio (UAV) e incorporerà numerosi aiuti alla consapevolezza situazionale per ridurre il carico di lavoro pilota e aumentare la sicurezza. L'AW249 deve avere un'architettura aperta, facilitando l'integrazione dei sistemi di missione di vari fornitori con l'avionica di bordo. L'AW249 deve essere dotato di contromisure elettro-ottiche e altri sistemi di autodifesa, come il DIRCM (Direct InfraRed Counter Measures) ELT\577 QUIRIS e il ricevitore di avviso radar ELT\162.
Leonardo ha indicato che l’elicottero sarà più furtivo del suo predecessore, possedendo sia una sezione trasversale radar ridotta che una firma a infrarossi soppressa. Inoltre, l'AW249 possiederà costi operativi inferiori rispetto all'A129, che si dice sia realizzabile attraverso l'applicazione di nuove tecnologie e miglioramenti progettuali. Il Ministero della Difesa italiano ha richiesto l'incorporazione di tecnologie mature come il cannone OTO Melara TM197B da 20 mm montato sul mento, il sistema di mira Rafael Advanced Defense Systems Toplite (in forse) e il missile Spike dell'A129; l’elicottero sarà dotato di un sistema d'arma flessibile che comprende stazioni di archiviazione a sei ali che possono trasportare una combinazione di missili aria-terra o aria-aria, razzi non guidati/guidati o serbatoi di carburante esterni.
Una presentazione dell'esercito italiano a una conferenza del 2017 a Cracovia aveva mostrato un MTOW di 7-8 tonnellate, superiore alle 5 tonnellate dell'AW129; aveva anche più del doppio del carico di armi da 800 kg (1.800 libbre) a quasi 2.000 kg (4.400 libbre), oltre a un aumento della velocità di crociera, del soffitto e della resistenza. 

La maggior parte degli elementi dinamici, come la trasmissione e i rotori, sono stati derivati da quelli dell'elicottero utilitario di medie dimensioni AgustaWestland AW149. 

All'inizio dello sviluppo, due propulsori sono stati considerati per l'uso sui motori turboalbero AW249, General Electric T700 e Safran Aneto, quest'ultimo è stato recentemente selezionato per il commerciale AgustaWestland AW189K. Nel febbraio 2021, è stato annunciato che l'esercito italiano aveva selezionato General Electric per fornire il suo motore T700 per l’AW249.

Operatori futuri:
Italia - L'esercito italiano ha ordinato 48 elicotteri AW249 in sostituzione dei suoi elicotteri datati A129 Mangusta.

Specifiche e caratteristiche generali:
  • Equipaggio: due
  • Capacità: >1.800 kg
  • Lunghezza: 17,63 m (57 piedi 10 in)
  • Apertura alare: 14,6 m (47 piedi 11 in)
  • Altezza: 4,26 m (14 piedi 0 in)
  • Peso massimo di decollo: 8.300 kg (18.298 libbre)
  • Centrale elettrica: 2 × General Electric CT7-8E6 turboalbero, 1.866 kW (2.503 hp) ciascuno.
Prestazioni:
  • Velocità massima: 287 km/h (178 mph, 155 kn)
  • Velocità di crociera: 259 km/h (161 mph, 140 kn)
  • Portata: 796 km (495 mi, 430 nmi)
  • Resistenza: 4 ore
  • Sotto di servizio: 6.100 m (20.000 piedi)
Armamento:
  • Pistole: OTO Melara TM197B cannone Gatling da 20 mm
  • Missili: RAFAEL Spike.






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Leonardo, Wikipedia, You Tube)


































 

giovedì 5 dicembre 2024

URSS 1982: il Mil Mi-32 fu un elicottero progettato nell'Unione Sovietica nel 1982 dalla Mil. Ideato per il ruolo di gru volante da utilizzare per il trasporto di carichi voluminosi e pesanti; aveva un inedito disegno triangolare con tre rotori a otto pale nei vertici, ognuno spinto da due motori dello stesso tipo di quelli presenti sull'elicottero da trasporto Mil Mi-26. L'elicottero non fu mai costruito.











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Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.







Il Mil Mi-32 fu un elicottero progettato nell'Unione Sovietica nel 1982 dalla Mil. Ideato per il ruolo di gru volante da utilizzare per il trasporto di carichi voluminosi e pesanti; aveva un inedito disegno triangolare con tre rotori a otto pale nei vertici, ognuno spinto da due motori dello stesso tipo di quelli presenti sull'elicottero da trasporto Mil Mi-26. L'elicottero non fu mai costruito.
Come caratteristica speciale assoluta, aveva tre sistemi di rotori principali basati su quelli dell’elicottero pesante Mil Mi-26. Questi tre sistemi erano collegati da una carlinga che collegava i sistemi in un triangolo. Il centro tra i tre rotori principali restava libero. Il peso al decollo dell'aeromobile destinato al trasporto di materiali in Siberia doveva essere di 142 tonnellate, la velocità massima di 230 km/h e l'autonomia di 600 km. Tuttavia, a causa della dissoluzione dell'URSS, non ci fu alcuna prosecuzione del progetto.
Nei primi anni '70, nuove scoperte di petrolio, gas e vari minerali avevano portato ad un cambiamento negli interessi dell'Unione Sovietica dalle parti meridionali e centrali dello stato alla Siberia, all'Estremo Oriente e al Nord. Le distanze tra le fonti delle materie prime e le comunicazioni di trasporto, gli impianti di lavorazione, i terreni difficili, il clima rigido complicavano notevolmente la consegna delle attrezzature necessarie o delle materie prime estratte. Un ruolo inestimabile nel trasporto delle persone e del carico necessario avrebbe dovuto essere svolto dalle macchine ad ala rotante. Tuttavia, il carico utile all’epoca esistente degli elicotteri Mi-6/10 non soddisfava le crescenti esigenze degli sviluppatori e dei ricercatori delle materie prime del sottosuolo. Il peso di alcune parti dell'attrezzatura necessaria aveva già superato la cifra irraggiungibile per gli elicotteri di 40 tonnellate. Per il trasporto di tali attrezzature venivano utilizzati autoveicoli pesanti e le ferrovie, poiché non c'erano aeroporti per l'atterraggio di aerei in quelle aree remote. Inoltre, nei rotorcraft con un grande carico utile, le unità dell'esercito sovietico avevano un disperato bisogno di trasportare nuovi tipi di armi sul luogo di schieramento o in aree specifiche.
A metà degli anni '70, il governo fu incaricato di indagare sulla possibilità di interazione di elicotteri in un fascio per il movimento di grandi carichi e la messa a punto di 2/3 elicotteri pesanti elicoidali. Nell'ambito di questo incarico, l'impianto di Mosca per la costruzione di elicotteri M.Mil avviò studi analitici e di progettazione in relazione al compito ricevuto. Nel 1976 iniziarono le prime esplorazioni nell'impianto di Milya. Furino prese in considerazione le possibilità di spostare grandi carichi da 2/3 elicotteri da trasporto Mi-26 su di una singola sospensione, il che avrebbe richiesto incredibili azioni coordinate da parte dei piloti e la creazione di due o tre aeromobili trasportatori eliportati per impieghi gravosi basati sul Mi-26. Il risultato delle attività di ricerca e analitiche fu la decisione del Comitato di Stato per la scienza e la tecnologia dell'Unione Sovietica, sulla preparazione di proposte per la creazione di aeromobili a rotore con un grande carico utile. Questo compito venne proposto a tutti gli uffici e gli impianti di progettazione di elicotteri nell'ambito del programma di direzioni di base per lo sviluppo dell'ingegneria aeronautica fino al 1993.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, SimplePlanes, Wikipedia, You Tube)
















 

giovedì 22 agosto 2024

US MARINE ONE: il Presidential Helicopters Program Office (PMA-274) e il Corpo dei Marines hanno accettato la consegna dell'elicottero definitivo VH-92A, costruito dalla Sikorsky.







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La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
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senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.







Nel mese di agosto 2024, il Presidential Helicopters Program Office (PMA-274) e il Corpo dei Marines hanno accettato la consegna dell'elicottero definitivo VH-92A, costruito dalla Sikorsky, un’azienda di Lockheed Martin Company. Il risultato significa il completamento del programma per consegnare 23 nuovi elicotteri presidenziali. 
L'inventario totale di 23 elicotteri VH-92A sarà composto da 21 operativi e due di prova. Questa quantità consente agli aeromobili di essere pronti a sostenere la missione di trasporto esecutivo, subire vari livelli di manutenzione, aggiornamenti del ciclo di vita e fornire risorse per la formazione dei piloti e dell’equipaggio.
"Questa squadra eccezionale ha completato con successo il programma di registrazione per il VH-92A nel budget e nei tempi", ha detto il generale di brigata David Walsh, ufficiale esecutivo del programma per la guerra aerea ASW, l'assalto e i programmi di missione speciale. "Questo elicottero non solo incarna il duro lavoro e la dedizione dei responsabili della costruzione e della consegna dell'aeromobile, ma rimarrà un bene patriottico riconoscibile noto in tutto il mondo per la sicurezza e l'affidabilità".
Nel maggio 2014, PMA-274, con l'approvazione della US NAVY, ha assegnato alla Sikorsky un contratto per costruire il nuovo elicottero presidenziale, il VH-92A, un derivato dell'S-92 commerciale.
Il nuovo elicottero presidenziale è stato costruito per aumentare le prestazioni e il carico utile dei datati VH-3D e VH-60N. Fornirà sistemi di coordinamento dell'equipaggio e capacità di comunicazione migliorati, oltre a migliorare la disponibilità e la manutenibilità.
Il Corpo dei Marines lavora con l'Ufficio Militare della Casa Bianca, PMA-274 e HMX-1 per garantire che siano stabilite le condizioni per una transizione di successo dagli attuali elicotteri VH-3D e VH-60N in servizio al nuovo VH-92A. Attualmente ci sono dieci VH-3D, sei VH-60N e nove VH-92A che supportano varie missioni assegnate all'HMX-1.
“Tra il personale del programma e i tecnici all'interno della Sikorsky e della PMA-274, abbiamo il meglio e il più brillante. "Questi grandi americani sono esperti nel loro mestiere e mettono tutto in questa piattaforma"", ha affermato il colonnello Alex Ramthun, responsabile del programma PMA-274." "Non solo abbiamo fornito maggiori prestazioni e ridotto i costi di manutenzione e i tempi rispetto all'attuale flotta di elicotteri presidenziali, ma abbiamo anche consegnato la fase successiva degli elicotteri Marine One. Sapere che coloro che salgono a bordo di uno dei 21 VH-92A avranno un'esecuzione, una manutenzione e un servizio di prim'ordine per tutta la vita dell'aeromobile mi rende orgoglioso di far parte di questa fantastica squadra".
Il VH-92A Patriot è nel bel mezzo di un piano graduale per garantire una transizione fluida, sicura e tempestiva dagli aerei legacy VH-3D e VH-60N.
PMA-274 fornisce rapidamente aeromobili, capacità e supporto sicuri, pronti, ad alte prestazioni e convenienti per HMX-1.







Sikorsky/Lockheed Martin VH-92 Patriot

Il Sikorsky/Lockheed Martin VH-92 Patriot è un elicottero statunitense ora operativo nella flotta da trasporto presidenziale degli Stati Uniti Marine One del Corpo dei Marines degli Stati Uniti. È una variante militarizzata del Sikorsky S-92 ed è più grande degli ex elicotteri Marine One.

Progettazione e sviluppo

La Sikorsky ha inserito la variante VH-92 dell'S-92 nella competizione VXX per l'elicottero presidenziale degli Stati Uniti Marine One (sostituendo il Sikorsky VH-3D Sea King e il VH-60N White Hawk), ma aveva inizialmente perso la gara contro il Lockheed Martin VH-71 Kestrel.  Tuttavia, la competizione è stata riavviata nel 2010 a causa di nuovi orientamenti politici e dell'aumento dei costi di sviluppo del VH-71, consentendo alla Sikorsky di ripresentare il VH-92 nell'aprile 2010.  A metà del 2013, tutti gli altri produttori di aeromobili avevano abbandonato il concorso, lasciando solo la Sikorsky.
Il 7 maggio 2014, è stato annunciato che il VH-92 aveva vinto la competizione VXX riavviata.  Nel maggio 2014, Sikorsky si è aggiudicato un contratto da 1,24 miliardi di dollari per produrre il VH-92, che è dotato di sistemi di supporto alla missione esecutiva e militare, tra cui tripla potenza elettrica e controlli di volo ridondanti. Sei delle varianti, designate VH-92A,  sono stati ordinate dall’USMC per la consegna nel 2017.  È stata pianificata la produzione di altri 17 aerei per iniziare nel 2020.  Il costo totale del programma FY2015 è di 4,718 miliardi di dollari per 23 elicotteri, con un costo medio di 205 milioni di dollari per velivolo. Nel luglio 2016, il progetto ha superato la sua Critical Design Review, autorizzandolo per la produzione.

Storia operativa

Il 28 luglio 2017, il primo VH-92A ha eseguito il suo volo inaugurale presso la struttura di Sikorsky's Stratford, Connecticut.  Il 22 settembre 2018, un VH-92 è stato portato alla Casa Bianca per i test di decollo e atterraggio nei punti utilizzati per Marine One.
Alla fine di novembre 2021, i funzionari del Pentagono hanno notato che l'aeromobile "non soddisfaceva i requisiti di soglia di affidabilità, disponibilità o manutenibilità" e che aveva danneggiato le zone di atterraggio con le sue perdite di scarico e carburante durante i voli di prova. Il VH-92 non era ancora entrato in servizio trasportando VIP.
Il 28 dicembre 2021, il VH-92 ha raggiunto il suo traguardo di capacità operativa iniziale (IOC).  Tuttavia, l'elicottero chiamato "Patriot" nel 2022, non era ancora in grado di trasportare il presidente o il vicepresidente a causa di problemi con i suoi sistemi di comunicazione crittografati e della sua tendenza a bruciare il prato sud della Casa Bianca.
Un VH-92 ha fatto il suo volo inaugurale come Marine One nel pomeriggio del 19 agosto 2024, quando il presidente Joe Biden è stato trasportato dall'aeroporto internazionale O'Hare di Chicago a Soldier Field in rotta verso la Convention nazionale democratica del 2024.

Varianti:
  • VH-92A Patriot: 21 previsti
  • CH-92A: 2 previsti per l’addestramento.

Operatori:
  • Stati Uniti - Corpo dei Marines degli Stati Uniti (23 su ordine).

Specifiche (S-92) - Caratteristiche generali:
  • Equipaggio: 4 (pilota, co-pilota, operatore di sistemi di comunicazione, capo dell'equipaggio)
  • Capacità: 14 passeggeri
  • Lunghezza: 56 piedi 2 in (17,12 m)
  • Larghezza: 17 ft 2 in (5,23 m)
  • Altezza: 15 ft 5 in (4,70 m)
  • Dimensioni della cabina: 20 piedi (6 m) di lunghezza per 6 piedi 8 in (2 m) di altezza
  • Peso a vuoto: 15.500 libbre (7.031 kg)
  • Peso lordo: 26.500 libbre (12.020 kg)
  • Peso massimo al decollo: 27.700 libbre (12.565 kg)
  • Impianto elettrico: 2 × motore turboalbero General Electric CT7-8A, 2.520 shp (1.880 kW) ciascuno equivalente
  • Diametro del rotore principale: 56 ft 4 in (17,17 m)
  • Superficie del rotore principale: 2.492,3 piedi quadrati (231,54 m2)
  • Sezione lama: - radice: Sikorsky SC2110; punta: Sikorsky SSC-A09.

Prestazioni:
  • Velocità massima: 165 kn (190 mph, 306 km/h)
  • Velocità di crociera: 151 kn (174 mph, 280 km/h)
  • Autonomia: 539 nmi (620 mi, 998 km)
  • Tangenza: 14.000 piedi (4.300 m)
  • Carico del disco: 9,8 lb/sq ft (48 kg/m2)
  • Potenza/massa: 0,23 shp/lb (0,38 kW/kg).






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, SEAPOWERMAGAZINE, Wikipedia, You Tube)





















 

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