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venerdì 3 ottobre 2025

La catapulta per aerei è un tipo di attrezzatura meccanica a vapore atta a fornire una spinta iniziale per favorire il decollo dei velivoli imbarcati ovviando al problema del ridotto spazio disponibile per l'acquisizione della indispensabile velocità di decollo.










https://svppbellum.blogspot.com/

Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.








La catapulta per aerei è un tipo di attrezzatura meccanica a vapore atta a fornire una spinta iniziale per favorire il decollo dei velivoli imbarcati ovviando al problema del ridotto spazio disponibile per l'acquisizione della velocità di decollo.

Storia 

Sviluppo 

L'avvento delle catapulte

Fino alla seconda guerra mondiale la maggior parte delle catapulte per aerei era di tipo idraulico, anche se singole catapulte a vapore venivano utilizzate su alcune imbarcazioni. Di norma il vapore necessario per il funzionamento delle catapulte veniva fornito dai motori anche se in singoli casi si ricorreva ad un generatore di vapore che funzionava a perossido di idrogeno. Lo sviluppo delle prime catapulte a vapore risale ai primi anni trenta, quando si impiegarono per la prima volta nella storia velivoli che decollavano dal ponte delle navi. Ciò nonostante, le catapulte per aerei videro il loro debutto a bordo di pesanti incrociatori dai quali si lanciavano gli idrovolanti per la ricognizione senza doverli prima posizionare in acqua.

L'utilizzo in campo militare

Con lo sviluppo degli apparecchi e con il conseguente aumento del peso dei velivoli, i ponti di volo delle prime portaerei risultarono sempre meno adatti a far decollare i velivoli ed apparvero sempre troppo ridotti per permettere a questi di alzarsi in volo, costringendo di fatto i progettisti di queste navi a ricorrere a delle catapulte per lanciarli. A partire dal 1950 si iniziarono ad utilizzare le prime catapulte a vapore di concezione moderna molto simili a quelle usate ancora oggi sulle maggiori portaerei. La prima nave militare ad essere dotata di una catapulta a vapore di questo tipo fu la britannica HMS Perseus della Classe Colossus.

Descrizione tecnica  e funzionamento

Il sistema di lancio consiste in una apertura lineare realizzata sul ponte di volo, all'interno del quale viene fatto scorrere un sistema di aggancio degli aerei in grado di accelerarli in avanti ad alta velocità. Il carrello anteriore degli aerei viene collegato al dispositivo nel solco e tutto l'aereo viene proiettato ad una velocità sufficiente per il decollo dalla nave.
Nel caso delle portaerei moderne statunitensi, viene impiegata una barra d'acciaio che rimane agganciata all'aereo da lanciare. Al momento del decollo vengono rilasciati dei fermi, che liberano un pistone inserito in un circuito a pressione dove era stato fatto accumulare vapore. Il pistone si muove e l'aereo raggiunge in 4 secondi una velocità rispetto all'aria somma della velocità impressa dal pistone alla quale va aggiunta la velocità del vento e il vento causato dal movimento della nave. Le catapulte vengono dimensionate per far raggiungere una velocità sufficiente all'apparecchio tale da farlo decollare, anche in caso di avaria o arresto di un motore.

Impiego

In genere catapulte per aerei sono presenti sui seguenti tipi di navi:
  • nave appoggio idrovolanti;
  • navi CAM;
  • portaerei.

Portaerei (lista parziale delle unità equipaggiate)

Brasile - São Paulo (A-12), 2 catapulte a vapore Mitchell-Brown da 50m tipo BS5.

Francia - Arromanches (R 95), 1 catapulta - La Fayette (R 96), 2 catapulte idrauliche - Bois Belleau (R 97), 2 catapulte idrauliche - Clemenceau (R 98), 2 catapulte a vapore Mitchell-Brown da 50m tipo BS5 - Foch (R 99), 2 catapulte a vapore Mitchell-Brown da 50m tipo BS5 - Charles de Gaulle (R 91), 2 catapulte a vapore da 75m tipo C13-3.

Stati Uniti - USS Midway (CV-41), 2 catapulte a vapore tipo C-13-0 - USS Coral Sea (CV-43), 3 catapulte a vapore tipo C-11-1 - USS Saratoga (CV-60), 2 catapulte a vapore tipo C-11 e 2 C-7 - USS Ranger (CV-61), 4 catapulte a vapore tipo C-7 - USS Independence (CV-62), 4 catapulte a vapore tipo C-13-0 - USS Kitty Hawk (CV-63), 4 catapulte a vapore tipo C-13-0 - USS Constellation (CV-64), 4 catapulte a vapore tipo C-13-0 - USS Enterprise (CVN-65), 4 catapulte a vapore tipo C-13-1 - USS America (CV-66), 3 catapulte a vapore tipo C-13-0 e 1 C-13-1 - USS John F. Kennedy (CV-67), 3 catapulte a vapore tipo C-13-0 e 1 C-13-1 - USS Nimitz (CVN-68), 4 catapulte a vapore tipo C-13-1 - USS Dwight D. Eisenhower (CVN-69), 4 catapulte a vapore tipo C-13-1 - USS Carl Vinson (CVN-70), 4 catapulte a vapore tipo C-13-1 - USS Theodore Roosevelt (CVN-71), 4 catapulte a vapore tipo C-13-1 - USS Abraham Lincoln (CVN-72), 4 catapulte a vapore tipo C-13-2 - USS George Washington (CVN-73), 4 catapulte a vapore tipo C-13-2 - USS John C. Stennis (CVN-74), 4 catapulte a vapore tipo C-13-2 - USS Harry S. Truman (CVN-75), 4 catapulte a vapore tipo C-13-2 - USS Ronald Reagan (CVN-76), 4 catapulte a vapore tipo C-13-2 - USS George H. W. Bush (CVN-77), 4 catapulte a vapore tipo C-13-2.

IL SISTEMA CATOBAR (decollo assistito da catapulta ma recupero arrestato o recupero arrestato della barriera di decollo assistita da catapulta) 

E’ un sistema utilizzato per il lancio e il recupero di aeromobili dal ponte di una portaerei. Con questa tecnica, il lancio dell'aereo utilizzando un decollo assistito da catapulta e atterra sulla nave (la fase di recupero) utilizzando cavi di acciaio di arresto.
Sebbene questo sistema sia più costoso dei metodi alternativi, fornisce maggiore flessibilità nelle operazioni di una portaerei, poiché impone elementi di progettazione meno onerosi sugli aerei ad ala fissa rispetto a metodi alternativi di lancio e recupero come STOVL o STOBAR, consentendo un maggiore carico utile, più ordigni e/o carburante. Il sistema CATOBAR può lanciare aerei privi di un rapporto tra alta spinta e peso, compresi aerei non da combattimento più pesanti come il Grumman E-2 Hawkeye e il C-2 Greyhound.

TIPOLOGIE DI CATAPULTE

Il sistema di catapulta in uso nella maggior parte dei vettori CATOBAR è la catapulta a vapore. Il suo vantaggio principale è la quantità di potenza e controllo che può fornire. Durante la seconda guerra mondiale la Marina degli Stati Uniti usò una catapulta idraulica.











Gli Stati Uniti e la Cina hanno completato lo sviluppo della più moderna catapulta elettromagnetica per lanciare aerei basati su portaerei utilizzando un motore lineare invece del vapore. La catapulta elettromagnetica si trova sulla portaerei statunitense Gerald R. FORD (il sistema di lancio di aeromobili elettromagnetici), la portaerei cinese classe Fujian .

Utenti attuali

A seguito della disattivazione del NAe São Paulo del Brasile nel febbraio 2017, solo tre stati attualmente gestiscono vettori che utilizzano il sistema CATOBAR: gli Stati Uniti con la sua classe Nimitz e Gerald R. Classe Ford, la Francia con la Charles De Gaulle e la Cina con la Type-003 Fujian.

Elenco degli aerei CATOBAR

  • F/A-18E/F – gestito solo dalla Marina degli Stati Uniti.
  • EA-18G – gestito solo dalla Marina degli Stati Uniti.
  • C-2A – gestito solo dalla Marina degli Stati Uniti.
  • F/A-18 – gestito solo dalla Marina degli Stati Uniti e dal Corpo dei Marines.
  • Rafale M – gestito solo dalla Marina francese.
  • E-2C/D – attivo solo con la Marina degli Stati Uniti e la Marina francese.
  • F-35C – gestito solo dalla Marina degli Stati Uniti e dal Corpo dei Marines.
  • Shenyang J-35 - gestito solo dalla PLAN.
  • J-15T - gestito solo dalla PLAN.
  • KJ-600 - gestito solo dalla PLAN.

Potenziali utenti

La porterei Fujian cinese (Tipo 003) è dotata di un sistema di propulsione elettrica integrato che consentirà il funzionamento delle catapulte elettromagnetiche, simile al sistema di lancio di aeromobili elettromagnetici (EMALS) utilizzato dalla Marina degli Stati Uniti.
La INS Vishal, la seconda portaerei indigena indiana della classe Vikrant, con un dislocamento di 65.000 tonnellate potrà utilizzare le catapulte EMALS sviluppate dalla General Atomics, in quanto supporta caccia più pesanti, aerei AEW e UCAV che non possono essere lanciati utilizzando rampe ski-jump STOBAR.
Nell'ambito del Programma Ark Royal, la Royal Navy prevede di installare catapulte e attrezzature di arresto sulle due portaerei QUEEN ELIZABETH configurate da STOVL per lanciare e recuperare droni da combattimento che vengono acquistati nell'ambito del Progetto Vixen.
L'industria della difesa turca sta sviluppando un sistema di catapulte indigene per la portaerei di classe MUGEM; la nave sarà riconfigurata come portaerei CATOBAR con il sistema di catapulta indigeno attualmente in fase di sviluppo.






Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)































 

MARINA MILITARE ITALIANA 1976 - 2025: in occasione dell’esposizione Seafuture 2025, la società europea MBDA ha annunciato la firma del contratto relativo alla produzione iniziale dei missili antinave e land-attack TESEO MK2/E o TESEO EVO destinati alla M.M.; questa nuova avanzatissima arma navale è l’ultima evoluzione in ordine cronologico del missile OTOMAT.











https://svppbellum.blogspot.com/

Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.









Nell’ambito del salone espositivo Seafuture 2025, MBDA ha annunciato ai media la firma del contratto di produzione per i missili antinave TESEO MK2/E o TESEO EVOLVED, destinati alla Marina Militare. Il contratto, il cui valore è al momento riservato, è stato firmato tra la società europea MBDA-IT e la Direzione Nazionale Armamenti Navali (NAVARM). I missili sono destinati alle nuove unità navali FREMM EVO, ai PPA e ai futuri DDX; inoltre, affiancheranno la precedente e datata versione MK2/A, a bordo delle attuali fregate FREMM e dei DDG ORIZZONTE. Il contratto in questione rappresenta la naturale prosecuzione di quello firmato nel 2021 relativo allo sviluppo, all'integrazione e alla qualifica del missile, ora completamente aggiornato esternamente (configurazione stealth), nella testa cercante AESA e IR e nell’apparato propulsivo.








Nel corso della lunga storia dell’arma, esistono differenze significative tra le varie versioni del missile Otomat. L'unico componente che è rimasto lo stesso inizialmente è stato il motore turbojet. A metà degli anni '90 la produzione aveva superato i 900 missili (rispetto ai 3.000 Exocets ed ai 6.000 Harpoons.







L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA D’ARMA, in ordine cronologico:
  • Otomat Mk 1: primo modello, senza collegamento dati, 60 km di autonomia pratica, servizio dal 1976.
  • Otomat Mk 2 Block I: primo modello con collegamento dati, portata di 180 km, primo lancio oltre l'orizzonte nel 1978.
  • Otomat Mk 2 Block II: aveva ali pieghevoli, che consentivano l'utilizzo di lanciatori più piccoli, e quindi utilizzava due missili invece di uno. Ha iniziato ad apparire negli anni '80, anche se ci è voluto molto tempo per sostituire il primo modello.
  • Otomat Mk 2 Block III: nuovo sistema di navigazione INS, testata "insensibile", nuovo propellente solido più sicuro per i booster, collegamento dati migliorato per consentire al sistema TESEO di guidare i missili anche direttamente dalla nave. Non si sa quando sia entrato in servizio.
  • Otomat Mk 3/NGASM/ULISSE: nuova versione con portata più lunga, design furtivo (sia nella forma che nei materiali), sensore IRST accoppiato con radar e GPS, capacità di attacco terrestre. Lo sviluppo è iniziato all'inizio degli anni '90. La Marina degli Stati Uniti era interessata ma adottò il sistema; la Marina italiana ha poi abbandonato il progetto in quanto il costo era troppo elevato per la sola marina italiana.
  • MILAS: versione ASW munita di un siluro nel ventre. Pesa 800 kg (incluso il siluro), lunghezza di 6 metri, diametro di 0,46 metri e portata effettiva da 5 km a 35+ km, compatibile con i sistemi standard Otomat. Il programma MILAS è iniziato negli anni '80 ed è stato finalmente adottato solo dalla Marina italiana; la Marina francese si è ritirata dal programma a causa del costo.
  • OTOMACH: Una versione chiamata Otomach venne proposta come ulteriore miglioramento della Mk2, con una velocità di Mach 1,8. Tuttavia, ulteriori valutazioni hanno rilevato che la furtività era migliore della velocità nella penetrazione delle difese delle navi da guerra, quindi il progetto fu abbandonato. 
  • OTOMAT MK3: Nel 1992, il governo italiano iniziò lo sviluppo di un missile antinave di nuova generazione denominato Otomat Mk3. Nel frattempo, la Marina francese si orientò verso il progetto ANS/ANNG/ANF per un missile supersonico, ponendo così fine al coinvolgimento francese nello sviluppo dell’Otomat. La versione Mk3 è stata chiamata a un certo punto Ulisse, il nome italiano del mitico eroe Ulisse. Con lo sviluppo che inizia vent'anni dopo la versione Mk1, l'Mk3 era un'arma molto diversa. Il pacchetto di guida fu aggiornato con nuovi sensori IR e radar nel naso, un sistema di navigazione GPS e un collegamento dati aggiornato per consentire l'attacco di obiettivi costieri. Per migliorare le possibilità di colpo a segno del missile, le sue forme di naso e ala furono ottimizzate per una sezione trasversale radar ridotta (RCS). L'autonomia fu migliorata fino a 250-300 km mantenendo le stesse dimensioni delle versioni precedenti. La testata fu mantenuta a 210 kg, ma dotata di un involucro corazzato e di esplosivi meno sensibili che avevano ridotto le sue possibilità di essere distrutta da sistemi CIWS. Tre missili Otomat furono testati nel 1994-1995 con guida IR e il nuovo collegamento dati con buoni risultati. In questa fase, venne presa in considerazione anche una versione lanciata dall’aria per una migliore versatilità. La Marina degli Stati Uniti (US Navy) ha mostrato interesse per questo missile per molti anni come sistema intermedio tra l'Harpoon e il Tomahawk. Tuttavia, l'USN si ritirò dal programma nel 1999 e fu presto cancellato poiché la Marina italiana non fu in grado di finanziare completamente il suo sviluppo.
  • OTOMAT MK2 BLOCK IV: chiamato anche Teseo Mk2/A (per la Marina italiana, con un nuovo set elettronico, parzialmente derivato dal programma missilistico Marte Mk 2/S. Il missile ha una portata di 180 Km. Il sistema TG-2 (collegamento dati per elicotteri) è stato eliminato, perché la nave è in grado di guidare direttamente il missile (come è successo con il sistema ERATO) con informazioni fornite da piattaforma esterna con impegni OTH. Il missile è in grado di: riattaccare, pianificazione della missione 3-D, coordinare gli attacchi, la capacità di operare nei teatri litoranei e attaccare con manovre evasive terminali. Il GPS è stato integrato e quindi l'arma può attaccare anche i bersagli di terra. Nel maggio 2006, il Teseo MK2/A è stato testato con successo per la prima volta. Questa variante è stata distribuita sulla variante italiana della fregata FREMM franco-italiana. Il Teseo MK2/A è entrato in servizio con la Marina italiana nel 2007. Disponibile sul mercato export, è stato acquistato dai clienti esteri alleati a partire dal 2008. L’ultima versione dell'Otomat Mk2 Block IV, permetteva al suo volo di essere controllato dalla nave tramite il sistema Teseo in modo simile al sistema Erato. Il GPS consentiva traiettorie di volo programmabili con percorsi complessi. La Marina italiana ha ordinato 38 missili di questa versione, 27 per uso operativo e 11 per scopi di addestramento con una data di in servizio stimata del 2008. ROKETSAN, un produttore di missili turco, firmò un accordo nel 2010 con MBDA per progettare, sviluppare e produrre la nuova generazione di motori a razzo per l’Otomat.
  • Otomat Mk 2 EVO: la Marina italiana ha di recente acquisito il nuovo missile per impieghi gravosi MBDA TESEO MK / 2E (TESEO "EVO") che è dotato di una capacità strategica di attacco verso obiettivi terrestri (quest'ultima capacità, attualmente posseduta solo dall'Aeronautica Militare italiana con il missile STORM SHADOW). A questo proposito si è scelto di dotare il missile di una nuova "testa" terminale con doppio cercatore RF (radiofrequenza) e, presumibilmente, data la necessità di attaccare obiettivi di terra puri, IIR (imaging IR). Rispetto al predecessore OTOMAT / TESEO, il TESEO "EVO" ha una doppia autonomia, più di 360 km. Il sistema d'arma TESEO MK2/E di nuova generazione è la risposta alla necessità operativa di applicazioni a bordo nave, affrontando l'evoluzione delle minacce con un lasso di tempo di vent'anni e più. Costruito sul legacy TESEO MK2/A, il nuovo missile incarna tecnologie all'avanguardia e un doppio ruolo completo negli scenari di terra marittima e di attacco. Il nuovo TESEO MK2/Evolved rappresenta un punto di riferimento evolutivo per tutti i missili antinave a lungo raggio, aggiungendo la capacità di operare contro un bersaglio ostile in profondità nella costa, riducendo il tempo di reazione a pochi secondi in condizioni completamente controllate, dalla missione preparazione per l'impegno a mirare. Il TESEO MK2/E integra una sezione di testa di homing a doppia modalità all'avanguardia che include sia un nuovo RF-seker coerente con capacità ECCM che un sensore EO per un impegno ad alta precisione, per obiettivi marini e terrestri. Include un'innovativa pianificazione della missione che fornisce un tempo di reazione veloce con una soluzione di lancio automatico, mentre i parametri della missione pianificata sono regolabili dall'operatore del sistema d'arma in base all'immagine tattica in tempo reale. Può contare su di un sistema di collegamento dati a due vie per il controllo della missione fino alla fine dell'impegno, per consentire l'aggiornamento e la riassegnazione del target o l'interruzione della missione. Ha un'elevata velocità di crociera subsonica e una manovrabilità terminale ad alto numero di G con un'autonomia effettiva superiore ai 350 km in modalità sea-skimming. Utilizza un sistema di navigazione integrato completamente autonomo INS/GPS e radio-altimetro con capacità di skimming marino e volo via terra auto-adattato. Fornisce un effetto letale attraverso un'efficace testata scalabile, semi-piercing/ad alto esplosivo.









Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, MBDA, Wikipedia, You Tube)