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martedì 25 marzo 2025

Voenno-morskoj flot o VMF: L’SSGN K-561 Kazan è un sottomarino nucleare lancia missili da crociera della Marina russa. È la seconda unità del progetto, separata dalla prima da 16 anni (1993-2009).










https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.









Voenno-morskoj flot o VMF


La Voenno-morskoj flot o VMF (in russo Военно-морской флот) è la marina militare della Federazione Russa che, assieme alle Forze terrestri e alle Forze aerospaziali, compone le Forze armate del Paese euroasiatico dal 1992.
A seguito della dissoluzione dell'Unione Sovietica, avvenuta nel 1991, ha ereditato gran parte del naviglio della Marina militare sovietica, suddiviso come quest'ultima, in cinque flotte: la Flotta del Nord, la Flotta del Pacifico, la Flotta del Mar Nero, la Flotta del Baltico e la Flottiglia del Caspio. Completano la struttura della Forza armata i corpi dell'Aviazione navale e delle Truppe costiere nonché le forze in distaccamento permanente quali il 5º squadrone Medio Oriente, con base a Tartus in Siria, e il futuro distaccamento in Sudan.
Il lignaggio della marina russa viene fatto risalire alla Marina imperiale russa, istituita nell'ottobre 1696 dallo zar Pietro il Grande.
Profondamente segnata dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica, la Marina ha sofferto di un lungo periodo di stagnazione dovuto sia all'assenza di una strategia d'impiego sia di un apparato statale/governativo forte. La mancanza di fondi adeguati, infine, portò, dagli anni 1990 all'inizio degli anni duemila, alla cronica insufficiente manutenzione dei mezzi e alla scarsa formazione del personale, situazioni che contribuirono a un esteso stato di degrado delle risorse a disposizione della Marina stessa.
Nell'agosto 2014, il Ministro della difesa Sergej Šojgu ha affermato che le capacità navali russe sarebbero state rafforzate con nuove armi ed equipaggiamenti entro i successivi sei anni in risposta agli schieramenti della NATO nell'Europa orientale e ai recenti sviluppi in Ucraina e nel Mar Nero.

Al 2021, è in corso un ambizioso piano di ammodernamento delle unità navali della Forza armata già supportato negli anni precedenti da un consistente miglioramento delle condizioni di servizio dei coscritti e delle infrastrutture a loro disposizione e supportato attivamente dall'industria cantieristica domestica.



SSGN  “K-561 Kazan” 

K-561 Kazan è un sottomarino a propulsione nucleare lancia missili da crociera della Marina russa. È la seconda unità del progetto, separata dalla prima da 16 anni (1993-2009). Dopo tale periodo sono state apportate modifiche considerevoli al progetto iniziale.  Le differenze nel progetto sono sembrate sufficienti per considerarlo come una nuova versione aggiornata della classe Yasen-M (russo: Ясень-М).  Il sottomarino prende il nome dalla città di Kazan. Il sottomarino è schierato con la Flotta del Nord russa.






Progettazione

Il progetto sottomarino è stato sviluppato nel Malachite Design Bureau inSan Pietroburgo. La marina russa ha dichiarato che il sottomarino è stato migliorato rispetto al Severodvinsk, il primo della classe Yasen / Graney.
Rispetto alla unità capoclasse classe, il Kazan è circa 12 m più basso del Severodvinsk, derivante dalla cancellazione di un array sonar di prua del primo. Secondo un analista navale, l'intenzione era probabilmente quella di ridurre i costi di costruzione senza ridurre significativamente le capacità del sottomarino. Il Kazan includerà anche un reattore nucleare con un sistema di raffreddamento di nuova concezione.

Storia

Il primo equipaggio dell’SSGN Kazan era stato formato già nel marzo 2016, e il sottomarino era originariamente previsto per essere introdotto in servizio nel 2017. Il 23 agosto 2016, il cantiere navale Sevmash ha riferito che il sottomarino sarebbe stato consegnato alla Marina russa nel 2018.
Il 31 marzo 2017, Kazan è stato posizionato fuori dall’hangar di costruzione e successivamente varato a mare. Ha iniziato le sue prove in mare il 24 settembre 2018 e avrebbe dovuto unirsi alla Marina russa nel 2019. Nell'ottobre 2019, il presidente della United Shipbuilding Corporation Alexei Rakhmanov, ha dichiarato che il dispiegamento del Kazan sarebbe stato ritardato fino alla fine del 2020 a causa di problemi tecnici con i suoi complessi sistemi di controllo.
Le prove del sottomarino includevano il lancio dei missili da crociera 3M-54 Kalibr e P-800 Oniks. Sono stati completati nel dicembre 2020.
A partire da aprile 2021, la data di messa in servizio è stata segnalata come 25 luglio 2021. Tuttavia, il sottomarino nucleare è stata effettivamente introdotto in servizio operativo il 7 maggio 2021.
Il 6 giugno 2024, è stato riferito che il sottomarino a propulsione nucleare si stava dirigendo verso Cuba per partecipare a esercitazioni militari dove poi è giunto in data 12 giugno come parte di un gruppo di quattro unità navali tra cui la fregata Admiral Gorshkov. Entrambe queste navi trasportano il missile da crociera ipersonico con capacità nucleare Zircon. È stato riferito che la fregata era poi in rotta verso il Mediterraneo per assumere il comando del gruppo operativo del Mediterraneo.


La classe Yasen (in cirillico: проекта 885 Ясень, nome in codice NATO: Severodvinsk)

E’ una classe di sottomarini lanciamissili da crociera a propulsione nucleare (SSGN) di fabbricazione russa sviluppata negli anni novanta e la cui entrata in servizio è avvenuta, a causa della dissoluzione dell'URSS, solo nel 2014.
Progettati per rimpiazzare progressivamente le unità delle classi Victor, Sierra ed Akula ed armati di missili cruise ed antinave Kalibr ed Oniks, trovano impiego nel neutralizzare sia obiettivi navali di pregio che terrestri. Nel loro inventario dovrebbe far parte anche la versione navale del missile da crociera Kh-101, che può impiegare sia testate convenzionali che nucleari.
Designata erroneamente con il nome di Graney, lo sviluppo delle unità successive alla capoclasse è proseguito al punto da modificare profondamente design e tecnologie imbarcate sui battelli in costruzione e rinominare il progetto di riferimento in 885M Yasen-М.




Sviluppo

La costruzione del primo esemplare iniziò nel cantiere navale Sevmaš, a Severodvinsk, il 28 dicembre 1993, e lo scafo venne varato (sembra) nel 1995, quando il livello di completamento era di circa il 10%. Tuttavia, a causa dei problemi economici che hanno caratterizzato la Russia negli anni novanta, i lavori sono andati avanti con estrema lentezza: infatti furono interrotti nel 1996 e ripresero solo nei primi anni del 2000. La costruzione subì poi una forte accelerazione a partire dal 2003, in seguito ad un aumento dei finanziamenti. Tuttavia, questo programma non era considerato prioritario, ed i lavori proseguirono piuttosto a rilento, soprattutto a causa della priorità data ai sottomarini classe Borej. Inoltre vi sarebbero state numerose difficoltà tecniche a causa dell'estrema complessità dei sistemi. Comunque, stando alle dichiarazioni rilasciate dai vertici della marina russa, il programma relativo ai Progetto 885 sembra tornato ad alti livelli di importanza.
Nelle intenzioni della marina militare russa, la classe doveva essere composta da sette unità. Tuttavia, non è chiaro il numero di unità effettivamente in costruzione. Fonti occidentali riferiscono che gli esemplari in costruzione sarebbero tre. Quello sicuramente più vicino al completamento (circa all'80%) sarebbe il capoclasse K-560 Severodvinsk, l'esemplare varato con cerimonia ufficiale nel giugno 2010, il cui ingresso in servizio, continuamente posticipato sino al 2011. Le informazioni sugli altri due sono praticamente inesistenti: non sono stati comunicati neanche i nomi. La loro costruzione è iniziata nell'ottobre 1996 e nel gennaio 1998, ma lo stato attuale dei lavori è ignoto. Dovrebbero comunque essere entrati in servizio, rispettivamente, nel 2013 e nel 2016.  
Per quanto riguarda gli ultimi quattro esemplari previsti, si sa che si tratta di una versione migliorata, ma non si conoscono eventuali modifiche o differenze rispetto ai battelli precedenti. In tutti i modi, secondo il programma degli armamenti 2007-2015, è previsto l'ingresso in servizio di due sottomarini di questo tipo in tale arco di tempo.
L'ingresso in servizio attivo del primo esemplare della classe, è stato continuamente posticipato. Sui successivi esemplari le fonti differiscono notevolmente. Invece, l'inizio della costruzione dei quattro Seveodvinsk-I era previsto per il 2002-2004, ma non si hanno notizie in questo senso. Complessivamente, 12 esemplari (da costruirsi tra il 2017 ed il 2028) dovrebbero andare a sostituire gli Akula.

Caratteristiche

I sottomarini della classe Graney derivano dalla classe Akula e sono molto sofisticati. Lo scafo è costruito in acciaio amagnetico, cosa che dovrebbe permettere a questi mezzi una silenziosità maggiore, consentendo loro di essere meno individuabili rispetto ai precedenti Akula. Inoltre, molto alta dovrebbe essere l'automazione dei processi interni, visto che l'equipaggio previsto è di solo 50 uomini.
Il sistema sonar è di tipo Irtyš-Amfora, per il cui sviluppo e messa a punto è stato utilizzato lo Yankee Pod KS-403. Come detto in precedenza, gli ultimi quattro esemplari della classe dovrebbero avere delle differenze, e sarebbero noti con il nome di Severodvinsk-I. Tali differenze comunque non sono note. Fonti russe riferiscono che alcuni esperti USA considererebbero i Graney i più avanzati sottomarini del mondo.

Armamento

L'armamento principale è composto da 24 missili antinave P-800 Oniks, sistemati in otto tubi di lancio verticali SM-135 posti alle spalle della torre. La notizia che avrebbe dovuto imbarcare venti SS-N-17 Snipe si è rivelata infondata. Per quanto riguarda l'armamento secondario, questo è composto da circa 24 tra missili e siluri, che potranno essere lanciati mediante otto tubi lanciasiluri.






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, SAFARI, Google, Wikipedia, You Tube)



































 

lunedì 24 marzo 2025

MARINA INDONESIANA - Tentara Nasional Indonesia Angkatan Laut: la prima delle due navi MPCS (Multipurpose Combat Ship / PPA) vendute da Fincantieri alla Marina indonesiana (TNI AL), KRI Brawijaya (320), sta effettuando le prove di accettazione presso il Muggiano a La Spezia.









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senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.






Tentara Nasional Indonesia Angkatan Laut


La Tentara Nasional Indonesia Angkatan Laut, abbreviata in TNI-AL e conosciuta anche internazionalmente con la designazione in lingua inglese Indonesian Navy, è la marina militare dell'Indonesia e parte integrante, assieme alla Tentara Nasional Indonesia Angkatan Udara (aeronautica militare) e Tentara Nasional Indonesia Angkatan Darat (esercito), delle forze armate indonesiane.
I compiti della Marina militare indonesiana sono principalmente quelli di pattugliare l'immensa linea costiera dell'Indonesia, assicurare la sicurezza delle acque territoriali e della Zona Economica Esclusiva (ZEE), per proteggere gli interessi marittimi strategici del paese e delle isole circostanti e difendere il paese dalle minacce marittime. La TNI AL è la più grande marina nel Sud-est asiatico, e il suo obiettivo è attualmente quello di diventare la forza navale più avanzata tecnologicamente dell'area.

Tutte le navi della marina indonesiana hanno il prefisso KRI (in Indonesiano, Kapal Perang Republik Indonesia), che significa Nave della Repubblica di Indonesia. La marina ha attualmente 74.000 effettivi attivi e più di 150 mezzi navali compresi sottomarini d'attacco.



Il Pattugliatore KRI Brawijaya (320)

Originariamente costruite come quinta e sesta unità MPCS/PPA nella configurazione Light Plus per la Marina Militare italiana, le due unità navali, precedentemente chiamate Marcantonio Colonna e Ruggiero di Lauria, sono state ridenominate KRI Brawijaya (320) e KRI Prabu Siliwangi (321) con una cerimonia del 29 gennaio 2025; il contratto stipulato nel marzo 2024 ammonta a 1,18 miliardi di euro. La consegna delle due navi è prevista per il 2025.
Il dott. Giorgio Arra ha scattato alcune foto del Brawijaya (320) durante una delle prime uscite a mare. Anche la secondo unità della classe, nave Prabu Siliwangi (321), è stata fotografata nel cantiere navale del Muggiano (SP).
Il Brawijaya (320) è armato con il cannone medio Leonardo 127/64 mm LW, in grado di sparare munizioni guidate Vulcano a lungo raggio, un cannone da 76/62 mm “Sovraponte” con munizioni guidate DART a minacce asimmetriche, missili anti-nave e due sistemi da 25 mm azionati a distanza per la difesa ravvicinata. Come noto, la nave è inoltre dotata del sistema missilistico per la difesa aerea SAAM ESD basato sulla famiglia di missili MBDA Aster (2 VLS Sylver A50 a 8 celle per un totale di 16 missili) e del radar AESA a quattro facce fisse Leonardo Kronos Quad C, insieme alla suite EW di ELT Group (Elettronica) tra cui RESM/CESM e RECM.
La Marina italiana ha recentemente qualificato con successo il sistema missilistico di difesa aerea sul PPA Bande Nere (P 434) nella configurazione completa centrata sul sistema Leonardo Dual Band Radar (DBR) con i sistemi Kronos Quad C-band e Kronos StarFire X-band, DSS-IRST e suite ASW.
Nave Montecuccoli (P 432), nella configurazione Light Plus, la stessa venduta all'Indonesia, è stata schierata nell'Indo-Pacifico la scorsa estate e ha partecipato con successo ad una esercitazione di difesa aerea e missilistica integrata nel Pacifico.





KRI Brawijaya (320) è una pattuglia offshore di classe Thaon di Revel gestita dalla Marina indonesiana. 

La nave fu originariamente costruita come Marcantonio Colonna (P433), la quinta unità della classe costruita per la Marina Italiana.
È stata impostata il 3 settembre 2020 a Fincantieri Muggiano ed è stata varata il 26 novembre 2022. Nave Marcantonio Colonna ha iniziato le prove in mare nel luglio 2023.
Il PPA Marcantonio Colonna è una delle due navi della classe Thaon di Revel vendute alla Marina indonesiana in un contratto da 1,18 miliardi di euro, firmato il 28 marzo 2024. L'Indonesia si è assicurata un finanziamento di 1,25 miliardi di dollari da diverse istituzioni finanziarie europee per l'acquisizione delle due navi, con lo strumento di finanziamento firmato alla fine del 2024.
La nave è stata ribattezzata KRI Brawijaya (320) il 29 gennaio 2025 in una cerimonia nel cantiere navale di Muggiano.
Il Pattugliatore Polivalente d’Altura (PPA), o Multipurpose Combat Ship (MCS) come ora la Marina Militare indonesiana a deciso di chiamarla, rappresenta una tipologia di nave altamente flessibile con capacità di assolvere molteplici compiti che vanno dal pattugliamento al combattimento di prima linea.

Configurazione dei Pattugliatori Polivalenti d’Altura

Sono state messe a punto quattro versioni:
  • PPA Light: versione leggera, adatta al pattugliamento litoraneo ed al contrasto della criminalità in mare;
  • PPA Light+: versione media, adatta sia al pattugliamento litoraneo che al supporto ed al combattimento;
  • PPA Full: versione pesante, adatta al combattimento di prima linea.
  • PPA EVO: versione ulteriormente migliorata nelle dotazioni, nella strumentazione e negli armamenti, per operazioni più intense.

Le versioni Light e Light+ sono velocemente convertibili nella versione Full, grazie anche all'elevato grado di modularità delle unità.

Piattaforma

Lo scafo presenta una forma innovativa, che insieme al nuovo rostro prodiero punta ad ottimizzare la spinta idrodinamica allo scopo di soddisfare requisiti prestazionali molto sfidanti, pur mantenendo un moderato impatto ambientale e garantendo l'economicità di gestione.
Le navi sono caratterizzate da due zone ad alta modularità: una di centro nave e l'altra di poppa.
La prima è dotata di una gru Davit con due braccia dispiegabili per il trasporto, il lancio ed il recupero di imbarcazioni lunghe fino a 11 metri e pesanti fino a dieci tonnellate, e una gru centrale per container fino a venti tonnellate. Questa zona ha una capacità di carico fino a otto container ISO 1C, per 120 t massime complessive.
La seconda zona modulare invece può fungere da bacino per mezzi delle forze speciali, da magazzino pallettizzato, da comparto sanitario, da comparto alloggi (30 posti più un'area igiene) o come zone USV e ROV più cittadella di comando.
Adiacente a questa zona è presente in modo predefinito una rampa per il lancio ed il recupero di un veicolo anfibio di tipo RHIB di massimo 11 metri.
La zona plancia presenta una moderna ed innovativa forma, molto simile a quella di un elmo, assicurando un ampio raggio di visibilità nonché un elevatissimo grado tecnologico, essendo in questa riuniti tutti i sistemi di controllo, di autodifesa ed attacco, navigazione e propulsione.

Elettronica

L'intero sistema elettronico è stato realizzato da Leonardo, che fornisce un Combat Management System di nuova generazione ad architettura aperta, modulare e riconfigurabile, progettato per essere un sistema C4I completo, con accesso ai servizi di rete della Coalizione così come a quelli Strategici Nazionali.
Nella plancia è stato previsto un innovativo sistema denominato "cockpit" realizzato insieme a Fincantieri, che consente per la prima volta la gestione integrata delle operazioni relative sia alla conduzione della nave sia al sistema di combattimento, con un numero ridotto di addetti, grazie anche all’impiego di tecnologie di realtà aumentata.
Esso comprende un radar AESA 3D Kronos Dual Band, composto da quattro facce fisse. Ognuna di esse comprende a sua volta due pannelli radar, uno in banda C (per la sorveglianza e il tracciamento aerei a medio-lungo raggio e per la sorveglianza e il tracciamento anti-missile balistico, oltre che per la guida dei missili superficie-aria del sistema SAAM-ESD) ed uno in banda X (per la sorveglianza di superficie e per la sorveglianza e il tracciamento aerei a corto raggio). La variante Full è dotata del sistema completo, la Light+ ha solo i pannelli in banda C e la Light ha solo quelli in banda X.
Le unità sono equipaggiate con il radar in banda X per la ricerca aerea e di superficie SPS-732 (RAN 30X/I).
Altri sensori sono: un radar per il controllo del fuoco NA-30S MK2, due radar in banda X e Ka per la navigazione, un sistema IRST (InfraRed Search and Track), sensori per il riconoscimento amico/nemico (IFF, Identification Friend and Foe).
Il sistema di comunicazione è basato sulla tecnologia Software Defined Radio (SDR) e comprende due antenne SATCOM, una a due bande ed una a tre.
In campo ASW le PPA sono dotate di un sonar trainato, sia attivo sia passivo, a bassa-medio frequenza a profondità variabile ATAS e di un sonar trainato Black Snake, progettato per la scoperta e la classificazione di siluri nemici in arrivo.
Leonardo fornisce anche il Diver Detection Sonar, l'Underwater Telephone e il Bathy Thermpograph Unit.
I PPA EVO hanno una nuova strumentazione per gestire i droni (UAV, USV e UUV) di cui sono dotati e nuovi sistemi anti-drone ed anti missili balistici.

Armamento

L'armamento di base comune a tutte e tre le versioni è costituito da: un cannone (a prua) OTO Melara 127/64 munito del munizionamento Vulcano e da un cannone (sull'aviorimessa di poppa) OTO Melara 76/62 Sovraponte, munito di munizionamento Davide/Strales e con predisposizione per il Vulcano. Sempre sull'aviorimessa di poppa trovano posto 2 mitragliere a controllo remoto Oto Melara / Oerlikon KBA 25/80 e 2 lanciarazzi ODLS-20 per le contromisure AAW e ASW.
Le unità vantano poi un impianto missilistico di ultima generazione VLS Sylver A-50 per il lancio in verticale di 16 missili Aster 15, Aster 30 e Aster 30 B1NT, già implementato nelle versioni Light+ e Full, mentre la versione Light è predisposta per una loro possibile installazione. Tutte le versioni hanno la predisposizione per un sistema di 4 lanciatori binati per il lancio di 8 missili anti-nave e land attack OTOMAT TESEO Mk-2E.
Per quanto riguarda la capacità silurante, nelle versioni Light e Light+ è presente la predisposizione per 2 lanciatori trinati per siluri da 324mm MU-90 Impact, mentre nella versione Full essi sono già forniti.
Sulle PPA versione Full sono installati due lanciatori ODLS 20 (OTO Decoy Launching System) a controllo remoto il cui ruolo principale è fornire alla nave una difesa passiva dai radar e dai missili dotati di seeker IR, ma anche decoy ASW; le altre due versioni sono predisposte per la loro installazione.
Importante infine è la presenza di un hangar e di un ponte di volo per 2 elicotteri NH90 o un AgustaWestland AW101.

Armamento dei Super-PPA (PPA EVO)

La versione EVO è dotata, rispetto alla versione Full, di maggiore armamento nella lotta antisommergibile e nelle operazioni anti-drone. I PPA EVO dispongono di 64 celle VLS SYLVER A50 ed A70: 4 moduli a 8 celle a prua e 4 moduli a 8 celle a centro nave. I PPA EVO, con l'uso dei missili da crociera oltre alla lotta antisommergibile potranno anche gestire operazioni superficie-superficie, quindi anti-nave a distanza, anti aerea ed anti-superficie. Inoltre ha nuova strumentazione per gestire i droni (UAV, USV e UUV) di cui è dotata. L'ampliamento del nuovo sistema di missili a lancio verticale permette anche ai PPA EVO di poter svolgere operazioni specifiche di difesa anti attacco balistico.





"La Bandiera non sventola a causa dei venti che la soffiano,
La Bandiera sventola a causa dell'ultimo respiro di ogni soldato che soffia.
Per coloro che hanno combattuto e sono morti per questo,
la libertà ha un sapore che i protetti non sapranno mai.
Il vero soldato combatte non perché odia quello che ha davanti,
ma perché ama ciò che c'è dietro di sé. "
Chi sa comprende, il resto non conta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, SAFARI, Google, Dott.Giorgio ARRA, NavalNews, Wikipedia, You Tube)


























 

US AIR FORCE 2030: nel nuovo F-47 presentato dalla Boeing si rileva la presenza di alette canard di prua; è pertanto possibile che l’agilità del nuovo velivolo possa essere una priorità nel nuovo NGAD.

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