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mercoledì 15 dicembre 2021

Il progetto "HALCON": 20 nuovi TYPHOON tranche 4 per l''Ejército del Aire


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Si vis pacem para bellum “

Il governo spagnolo ha dato il via libera per l’acquisizione di 20 nuovi Eurofighter TYPHOON, per un valore di 2 miliardi di €, al fine di sostituire i datati EF-18 HORNET in servizio operativo nelle isole Canarie. Si tratta dei TYPHOON tranche 4  acquistati dalla Spagna, che ha denominato l’ordine “Progetto HALCON”.





Quasi sicuramente i nuovi Typhoon spagnoli saranno molto vicini alla versione ECR / SEAD adottata dalla Luftwaffe tedesca.

La multinazionale Airbus tempo fa ha presentato ai media una nuova versione da combattimento, attacco elettronico (ECR) e soppressione delle difese aeree nemiche (SEAD) dell'Eurofighter Typhoon. 
Il nuovo progetto è stato presentato per la prima volta durante l' Airbus Trade Media Briefing (TMB) durante l'International Fighter Conference.
La configurazione presentata da Airbus mostrava il Typhoon che trasportava due Pod Escort Jammer, tre serbatoi di carburante da 1000 litri e sei missili aria-terra MBDA SPEAR-EW (attualmente in fase di sviluppo per la Royal Air Force), oltre allo standard air-to -air loadout di quattro Meteor e due IRIS-T.  Alcune fonti descrivono anche la capacità di utilizzare i missili anti-radar AGM-88B HARM e AGM-88E AARGM. Gli Escort Jammer Pods saranno integrati da due sistemi di localizzazione di emettitori installati sulle estremità alari del Typhoon. Secondo un'infografica fornita da Airbus, sarà possibile combinare jammer di scorta e stand-in sullo stesso aereo.
L'Eurofighter ECR / SEAD sarà "quasi certamente" un aereo biposto con un ufficiale di guerra elettronica sul sedile posteriore. Il cockpit anteriore e posteriore saranno indipendenti l'uno dall'altro e l'EWO avrà un display touch panoramico multifunzione e un cockpit di missione dedicato a sua disposizione per eseguire la missione Electronic Warfare / Electronic Attack.
La capacità operativa iniziale per la nuova versione dell'Eurofighter ECR è prevista entro il 2026, mentre la piena capacità sarà implementata entro la fine degli anni '20 nei nuovi telai costruiti come standard del programma di evoluzione a lungo termine. Le nuove tecnologie saranno ulteriormente sviluppate e completamente integrate nel Future Air Combat System (FCAS). Si raggiungerà una transizione senza soluzione di continuità in FCAS sfruttando il potenziale delle tecnologie odierne e sfruttando il loro potenziale di crescita. E l'Eurofighter ECR è un perfetto esempio di questo potenziale.
Secondo Airbus, il concetto di Eurofighter ECR si rivolge specificamente ai requisiti dell'aeronautica tedesca per una capacità di attacco elettronico aereo per sostituire l' ECR Tornado della Luftwaffe, anche se ciò non è stato ancora confermato dal Ministero della Difesa.
Attualmente, l'unico velivolo SEAD dedicato in Europa (senza considerare il blocco USAFE F-16CM Block 50) è il Tornado ECR, che verrà ritirato nei prossimi anni.
Airbus e i suoi partner hanno presentato per la prima volta dettagli concreti sul nuovo concetto di caccia da combattimento elettronico Eurofighter (ECR). 
Questa nuova versione amplierà le capacità multiruolo dell’Eurofighter e aumenterà ulteriormente la capacità di sopravvivenza delle forze della coalizione occidentale in ambienti ostili.
Le capacità di collaborazione in materia di guerra elettronica sono essenziali per le future operazioni aeree combinate.
La capacità iniziale dell’Eurofighter ECR dovrebbe essere operativa entro il 2026, seguita da ulteriori fasi di sviluppo e dalla piena integrazione nei futuri sistemi del futuro caccia stealth di 6^ gen. FCAS.
L'Eurofighter ECR sarà in grado di fornire una localizzazione passiva dell'emettitore e l'interferenza attiva delle minacce, e offrirà una varietà di configurazioni modulari per l'attacco elettronico (EA) e la soppressione/distruzione delle difese aeree nemiche (SEAD/DEAD). La più recente tecnologia disponibile di escort jammer garantirà il controllo su elementi quali i dati della missione e l'analisi dei dati. Il concetto comprende anche una nuova configurazione del cockpit biposto con display panoramico touch screen multifunzione e un cockpit di missione dedicato per i sedili posteriori.
Il concetto è guidato dalle principali aziende aerospaziali Airbus, Hensoldt, MBDA, MTU, Premium Aerotec, Rolls-Royce e supportato dagli enti nazionali tedeschi dell'industria BDSV e BDLI. L'obiettivo specifico è quello di soddisfare i requisiti della Luftwaffe per la capacità di attacco elettronico. Inoltre, è l'unica opportunità di fornire tali capacità su base nazionale, garantendo al tempo stesso la sicurezza delle tecnologie militari chiave all'interno della Germania.
Attualmente l’Eurofighter è la spina dorsale della difesa aerea tedesca. Con oltre 600 velivoli sotto contratto e una forza lavoro di 100.000 dipendenti, è il più grande programma di difesa collaborativa in Europa fino ad oggi.




L'Eurofighter Typhoon, il cui prototipo era designato EFA (European Fighter Aircraft), è un velivolo multiruolo (Swing Role) di quarta generazione, bimotore, con ruolo primario di caccia intercettore e da superiorità aerea. Progettazione e produzione del Typhoon fanno carico a un consorzio di tre società, Alenia Aermacchi (confluita in Leonardo, nuovo nome di Finmeccanica dal 2017) Airbus Group e BAE Systems, attraverso una holding comune, Eurofighter GmbH, costituita nel 1986. Il progetto è gestito dalla NETMA (NATO Eurofighter and Tornado Management Agency), che agisce anche come primo cliente.
Lo sviluppo del velivolo è iniziato nel 1983 con il programma Future European Fighter Aircraft, una collaborazione multinazionale tra il Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Spagna. A causa di disaccordi sulle autorità costruttive e funzionali, la Francia ha lasciato il consorzio per sviluppare indipendentemente il Dassault Rafale. Un primo aereo di dimostrazione tecnologica, il British Aerospace EAP (Experimental Aircraft Programme), ha effettuato il primo volo il 6 agosto 1986; il primo prototipo dell'Eurofighter ha invece avuto il battesimo del volo il 27 marzo 1994. Il nome del velivolo, Typhoon, è stato formalmente adottato nel settembre 1998 e nello stesso anno sono stati firmati i primi contratti di produzione.
Questioni politiche avvenute nei paesi partner hanno causato il protrarsi in modo significativo dello sviluppo del velivolo; la fine improvvisa della Guerra Fredda ha ridotto la domanda europea di aerei da combattimento e mancavano accordi sulla condivisione dei costi e sulla divisione della produzione. Il Typhoon è stato introdotto in servizio operativo nel 2003. Attualmente, al 2015, è in servizio presso le Forze aeree austriache, l'Aeronautica Militare, l'Aeronautica militare tedesca, la Royal Air Force, l'Aeronautica Militare Spagnola e la Royal Saudi Air Force. L'Aeronautica Militare Reale dell'Oman ha confermato la volontà di acquistarne alcuni esemplari, portando il totale di aerei venduti a 571 aeromobili al 2013.
L'Eurofighter Typhoon è un velivolo estremamente agile, progettato per un combattimento aria-aria estremamente efficace contro altri aeromobili, ed è stato descritto come secondo solo al F-22 Raptor e al F-35 Lightning 2 tutti e due statunitensi e di quinta generazione anche se il Raptor e l'F-35 costano quasi il doppio. In seguito, i velivoli prodotti hanno beneficiato di diverse migliorie, come attrezzature atte ad intraprendere missioni di attacco aria-superficie e la compatibilità con un numero altrettanto crescente di diversi armamenti ed equipaggiamenti, tra cui il missile da crociera SCALP e il Brimstone della RAF. L'aereo ha visto il suo debutto in combattimento durante l'intervento militare in Libia del 2011 con la Royal Air Force e l'Aeronautica Militare, eseguendo missioni di ricognizione e bombardamento a terra. Il Typhoon ha anche assunto la responsabilità primaria per le funzioni di difesa aerea per la maggior parte delle nazioni coinvolte nel progetto.
I primi velivoli di questo tipo sono entrati in servizio, nell'Aeronautica Militare, presso la base aerea di Grosseto, tra le file del 4º Stormo caccia, il 20 febbraio 2004. In AMI la denominazione ufficiale è F-2000A per i monoposto e TF-2000A per i biposto.





Storia

Inizialmente i membri del consorzio internazionale che avrebbe portato al Typhoon erano Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Francia, che nel 1985 ne uscì per sviluppare in proprio il progetto: l'ACX, cioè il Rafale.
Il lavoro fu diviso: 33% per la British Aerospace, 33% per la DaimlerChrysler Aerospace (DASA) tedesca, 21% per Alenia Aeronautica e 13% per la CASA spagnola. Tuttavia al momento della firma dell'ultimo contratto, le quote furono il 37%, 29%, 20% e 14%.
Il 2 luglio 2002 il governo austriaco annunciò la decisione di acquistare Typhoon, ma il contratto non fu firmato per cause legate alla politica interna del Paese.
L'affare fu concluso un anno dopo per un costo di 943 500 000 €: fornitura di 15 aerei, addestramento di piloti e tecnici, logistica, manutenzione, un simulatore, per un costo unitario di 62 900 000 €.
Il nome del progetto ha subito numerosi cambiamenti: da EFA (European Fighter Aircraft), Eurofighter, EF2000 e infine Typhoon.

Nell'Aeronautica Militare Italiana

È uno degli aerei in dotazione all'Aeronautica Militare, che ne ha dichiarato la «capacità operativa iniziale» e lo ha immesso in servizio d'allarme il 16 dicembre 2005. Il primo reparto ad averlo in dotazione è stato il 4º Stormo Amedeo D'Aosta con base a Grosseto; l'arrivo del primo esemplare fu il 16 marzo 2004. Il Typhoon ha sostituito gli ultimi F-104S come caccia per superiorità aerea, nonché i Tornado (nella versione ADV) ed i caccia F16.
Gli esemplari acquistati sono 96, (82 monoposto + 14 biposto). Un F-2000A (MM7278/RS-23) appartenente al Reparto Sperimentale di Volo, si è schiantato in mare il 24 settembre 2017 a largo di Terracina durante un'esibizione, morto il pilota. Ne sono attualmente in servizio 73 come caccia intercettore e 12 in configurazione d'addestramento. Sono in dotazione al 4º Stormo di Grosseto, al 36º Stormo di Gioia del Colle (Bari) ed al 37º Stormo di Trapani Birgi.

Descrizione

Il Typhoon adotta una configurazione aerodinamica con ala a delta e alette canard a calettamento regolabile, come numerosi altri caccia recenti. Questa configurazione esalta la stabilità longitudinale a velocità subsonica e, grazie a un sistema di controllo digitale fly-by-wire della stabilità, garantisce elevata maneggevolezza nel combattimento manovrato a distanza ravvicinata. L'ottima combinazione di agilità e avionica comprendente anche il nuovo sistema Euroradar CAPTOR lo rendono attualmente uno dei velivoli più efficienti. Ha una RCS frontale pari a 0,5 metri quadrati, dunque è considerato semi-stealth. Una versione per portaerei è stata proposta senza esito dal consorzio Eurofighter all'India.

Produzione

Una caratteristica particolare dell'Eurofighter è quella di essere l'unico aereo militare moderno costruito in quattro linee di montaggio diverse, al contrario dell'F-16 che è semplicemente prodotto al di fuori degli Stati Uniti sotto licenza limitata. I quattro Paesi che hanno dato origine al progetto, infatti, producono componenti comuni a tutti gli esemplari ma sono responsabili dell'assemblaggio finale dei propri velivoli.

(Web, Google, RID, Wikipedia, Airbus, You Tube)



































































 

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