sabato 21 novembre 2020

IL CARRO ARIETE AMV VIENE TESTATO DAL 2021 PRESSO IL REGGIMENTO ADDESTRATIVO DI TORRE VENERI A LECCE



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Il nuovo mezzo corazzato aggiornato allo stato dell’arte, sarà il cardine dell'operatività della componente terrestre dell’Esercito Italiano: potrà disporre di una piattaforma tecnologicamente adeguata, all'altezza dei tempi e degli scenari caratterizzati dall'interoperabilità.
Sono tre i prototipi attualmente in lavorazione presso gli stabilimenti della società consortile Cio (Iveco - Leonardo) di La Spezia e di Bolzano; saranno equipaggiati con:
  • nuova cingolatura, più larga e nuovi gruppi di riduzione finale; 
  • motori più potenti, 1500 cavalli contro gli attuali 1300;
  • sistemi della trasmissione nuovi;
  • l’intero impianto freni completamente re-ingegnerizzato;
  • nuovo calcolatore balistico del tiro;
  • nuove ottiche di puntamento e osservazione che sostituiranno i sistemi ormai tecnologicamente superati ricercando altresì la comunalità logistica con le piattaforme da combattimento in servizio (blindo CENTAURO II).












INCONTRO DEI VERTICI DELL’ESERCITO CON I MEDIA

Rappresentanti dello Stato maggiore Esercito IV reparto hanno fatto il punto sul programma di mantenimento dell’operatività e condizioni di sicurezza del carro armato Ariete.


Continua il ciclo di divulgazione dei contenuti del programma di mantenimento dell’operatività e delle condizioni di sicurezza del carro armato Ariete che ha recentemente interessato l’istituto per la formazione e la specializzazione dell'Arma di Cavalleria in Lecce. Rappresentanti dello Stato Maggiore Esercito IV Reparto si sono recati presso la Scuola di Cavalleria di Lecce ed il suo Reggimento Addestrativo di Torre Veneri per illustrare il programma di Mantenimento dell’operatività e condizioni di sicurezza del carro armato “Ariete” per il quale ad agosto 2019 è stato siglato uno specifico contratto per la realizzazione di tre prototipi. L’incontro, voluto dal IV Reparto Logistico dello SME, ha consentito di illustrare il dettaglio del programma del carro Ariete che rientra nella linea programmatica Capacità e Sistemi ed attiene all’adeguamento dei carri armati “Ariete”, cardine dell’operatività della componente terrestre, ed è mirato a disporre di una piattaforma tecnologicamente adeguata che vada a sanare il gap capacitivo creatosi con le piattaforme dei Paesi Alleati e che ne limita l’interoperabilità. Nel cuore del “polo blindo corazzato” nazionale è stato illustrato ai comandanti, equipaggi, personale dei dipartimenti didattici, istruttori e personale specializzato nella manutenzione degli apparati optoelettronici ed elettromeccanici, lo “stato dell’arte” dei lavori per la realizzazione di tre prototipi di Carri ARIETE, attualmente in lavorazione presso gli stabilimenti della società consortile CIO (Iveco – Leonardo) e nello specifico presso gli stabilimenti Leonardo di La Spezia e quelli della Iveco Defence Veichle di Bolzano.

TRE PROTOTIPI INIZIALI PRONTI PER IL 2021

I prototipi saranno equipaggiati con motori più potenti, 1500 cavalli contro gli attuali 1300, con sistemi della trasmissione nuovi, l’intero impianto freni completamente re-ingegnerizzato, dotati di componenti all’avanguardia quali il nuovo calcolatore balistico e nuove ottiche che sostituiranno i sistemi ormai tecnologicamente superati ricercando altresì la comunalità logistica con le piattaforme da combattimento in servizio. Il carro disporrà altresì di nuova cingolatura, più larga e nuovi gruppi di riduzione finale.
L'Ariete è il carro armato da combattimento standard delle formazioni corazzate dell'Esercito Italiano. Lo sviluppo di questo progetto ha visto la collaborazione fra OTO Melara e Fiat-Iveco nell'intento di creare un mezzo con potenza di fuoco, mobilità e moderne tecnologie di protezione al pari della concorrenza.


STORIA

Il MBT Ariete è stato sviluppato dal Consorzio Fiat-Iveco - OTO Melara con sede a Roma. La divisione difesa di Fiat-Iveco ha effettuato lo sviluppo principale del carro e la OTO Melara si è incaricata dello sviluppo dei sistemi d'arma e della torretta. L'Ariete è in servizio nell'Esercito Italiano cui il primo carro è stato consegnato nel 1995 e l'ultimo, dei 200 MBT ordinati, nell'agosto 2002. Il carro è distribuito ai due reggimenti carri della Brigata corazzata "Ariete": il 32º Reggimento ed il 132º; dal 2008 il carro è in dotazione anche al 4º Reggimento carri della 8ª Brigata bersaglieri "Garibaldi"; i rimanenti carri sono in carico alle scuole o tenuti in riserva strategica.
Nel 2004 l'MBT Ariete è stato impiegato, per la prima volta, dall'Esercito Italiano in Iraq all'interno della missione "Antica Babilonia".


Il progetto che avrebbe portato alla realizzazione del primo carro armato italiano dal dopoguerra mosse i primi passi negli anni ottanta e nel 1984 l'esercito emanò le specifiche tecniche ufficiali per lo sviluppo del nuovo mezzo.
Il primo prototipo, che beneficiava molto dall'esperienza dell'OF-40 (di cui riprendeva le linee generali e la configurazione) venne completato nel 1986, presentato nel 1987 insieme al B1 Centauro, ma il programma fu rallentato dalla mancanza di fondi perciò i tempi di sviluppo e produzione si allungarono.
Quando i primi Ariete prodotti in serie lasciarono le catene d'assemblaggio era ormai il 1995 e le loro caratteristiche tecniche risultavano ormai superate a causa di un power pack inferiore ai concorrenti occidentali. Inoltre il mezzo manca di riservetta corazzata predisposta, al contrario degli altri carri occidentali di pari generazione.


Inizialmente l'esercito italiano aveva deciso l'acquisto di 700 Ariete. Questi 700 veicoli sarebbero dovuti essere prodotti in due lotti, di cui un primo lotto da 400 veicoli e successivamente un secondo da 300 nel quale erano incluse le cosiddette versioni speciali (genio, getta-ponte, ecc.). La fine della Guerra Fredda determinò una riduzione del primo lotto a 200 veicoli e provocò prima la riduzione del secondo lotto a 300 mezzi e poi la sua definitiva cancellazione. Gli Ariete del secondo lotto avrebbero dovuto godere di diverse migliorie sia in termini di corazza, che di sensoristica che di impianto moto-propulsivo.


EVOLUZIONE DELL'ARMAMENTO

L'Ariete può ingaggiare obiettivi fissi o in movimento sia di giorno che di notte, che il carro sia fermo o in movimento. L'armamento principale è un cannone calibro 120 mm ad "anima liscia" prodotto dalla OTO Melara. Il cannone è monitorato da sensori termici e dispone di un sistema per il recupero dei gas e di smorzamento di fiamma; è inoltre stabilizzato idraulicamente e può utilizzare quasi tutti i tipi di munizioni disponibili, compresi i proiettili APFSDS (armour-piercing fin-stabilised discarding sabot) e HEAT (high explosive anti-tank).
Il carro trasporta 42 proiettili, di cui 15 all'interno della torretta e gli altri nello scafo. L'Ariete inoltre è munito di una mitragliatrice standard NATO da 7.62 mm coassiale al cannone principale e di una mitragliatrice per la difesa antiaerea da 7.62 mm montata sul tetto della torretta e manovrata dal capocarro. La riserva di munizioni per le due armi leggere è di 2.500 cartucce.
La soluzione modulare presentata da Leonardo per l’ARIETE Mk2 integra un cannone da 120/45 mm che ha il vantaggio di limitare gli stress strutturali sul veicolo. Il cannone è lo stesso in dotazione alla Blindo Centauro II, con un sistema di  controllo del tiro di ultima generazione (FCS) e sistemi di protezione idonei a fronteggiare minacce attuali. La soluzione di Leonardo, che consente di mantenere gli attuali asset di manutenzione e logistica, richiede per altro solo un’ulteriore formazione per il personale relativamente al nuovo equipaggiamento. Le tecnologie utilizzate per l’ammodernamento del upgrade dell’Ariete sono interamente progettate e prodotte da Leonardo, così come i sistemi che consentono di migliorare le prestazioni della torretta.
Realizzato con acciaio di ultima generazione, il cannone da 120/45 mm si caratterizza per l’impiego di nuove tecnologie e per un basso peso complessivo, tutte caratteristiche che gli consentono di fornire eccellenti prestazioni. Il basso livello di stress strutturali consente di eliminare il rischio di integrazione su piattaforme terrestri di precedente generazione. Il sistema di controllo del tiro, che integra ottiche per la visione diurna e notturna, insieme ad un elevato livello di protezione balistica e al moderno equipaggiamento incrementano la probabilità di riconoscimento delle potenziali minacce e di neutralizzarle durante le operazioni sia di giorno che di notte. 
La soluzione integra, inoltre, una nuova torretta a controllo remoto “Hitrole”, che consente una sorveglianza panoramica a 360° e permette all’equipaggio di operare da posizione protetta.

EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI PROTEZIONE

Su entrambi i lati della torretta in posizione anteriore sono montati dei lanciatori di granate fumogene azionati elettricamente. Il carro è dotato del sistema RALM, prodotto dalla Selex Communications (ex Marconi Italiana S.p.A.), che rileva i raggi laser dei sistemi di puntamento avversari; il sensore RALM è montato nella parte anteriore della torretta e copre un arco di 360 gradi.
L'Ariete, come tutti i carri armati occidentali di ultima generazione, ha una torretta protetta in materiali compositi, con un frontale assai inclinato, ma come nel caso del Leopard 2 i lati sono verticali. Le gonne laterali sono fatte pure in materiali compositi, prodotti dalla Lasar. Il carro ha una protezione maggiorata sull'arco frontale e vi è l'opzione di rinforzare i fianchi mediante corazzature aggiuntive laterali. In ogni caso il livello di protezione, in particolar modo contro i proiettili APFSDS, rimane il tallone d'achille del mezzo, raggiungendo i 580 mm nell'arco frontale della torretta (Ariete C1), spessore paragonabile a quello di un T-72B sovietico degli anni '80 ma inferiore a quello dei contemporanei M1 Abrams o Leopard 2.
Il carro è inoltre protetto da minacce nucleari, batteriologiche e chimiche (NBC) da un sistema sviluppato dalla Sekur S.p.A. di Roma.
L’incremento della protezione del nuovo Ariete Mk2 e l’installazione di un nuovo sistema anti incendio e anti esplosione consentono, inoltre, di salvaguardare la sicurezza dell’equipaggio.
La soluzione di Leonardo, grazie alla revisione generale dei principali sottosistemi di bordo, permette quindi di incrementare le capacità del veicolo e di estenderne la vita operativa con notevoli vantaggi economici per gli operatori.




PROBABILE INSTALLAZIONE DEL SISTEMA ATTIVO “TROPHY”

Il sistema di protezione attiva TROPHY viene attualmente sviluppato da Leonardo DRS in collaborazione con il partner tecnologico israeliano Rafael Advanced Defense Systems; assicura una protezione efficace dalle minacce costituite da razzi e missili anticarro, permettendo nello stesso tempo di localizzare e segnalare l’origine del fuoco ostile per un’immediata reazione.


Il TROPHY migliora notevolmente la capacità di sopravvivenza dell’equipaggio e del carro. 


Un radar a scansione elettronica attiva ingaggia in tempo reale le minacce in condizioni operative anche estreme, fornendo all’MBT una protezione sull’arco dei 360°. Il tutto viene gestito tramite un computer di bordo che è in grado di scoprire e classificare una eventuale minaccia classificata come “ostile”.


SISTEMI DI TIRO E OSSERVAZIONE: dal TURMS all’ATTILA-D

Il sistema di controllo del tiro è il TURMS FCS prodotto da Galileo Avionica S.p.A. (ex Officine Galileo ed ora parte di Selex Galileo) di Firenze. Il sistema è lo stesso montato sul B1 Centauro e comprende un visore periscopico stabilizzato diurno/notturno per il comandante, un visore stabilizzato con vista termica e telemetro laser per il cannoniere, oltre ad un computer di controllo del fuoco. Quest'ultimo riceve dati dai sensori meteorologici e dall'anemometro del carro, insieme a dati circa la posizione del carro stesso, le condizioni della canna, il tipo di munizioni ed il bersaglio; grazie al computer balistico e al telemetro laser c'è la possibilità di far fuoco anche quando il mezzo è in movimento con un'altissima precisione: la stabilizzazione dell'armamento e le sospensioni consentono il tiro in movimento: ma mentre un mezzo come il Leclerc spara con precisione anche sui 30–40 km/h, l'Ariete è costretto a rallentare a 15–20 km/h a seconda del terreno. La postazione del comandante, sulla destra della torretta, è equipaggiata con un visore panoramico ed un monitor che mostra l'immagine termica dal punto di vista del cannoniere. Il visore, montato sul tetto della torretta, ha una rotazione di 360 gradi, ed un'elevazione da -10 a +60 gradi. La postazione del pilota, sulla destra nella parte frontale dello scafo, è equipaggiata con tre periscopi, uno dei quali dà la possibilità della visione notturna passiva.


Il sistema integrato di puntamento “ATTILA D” è un Sistema Optronico Multispettrale Optronico progettato da Leonardo per: 
  • l'osservazione panoramica giorno/notte, 
  • il rilevamento, 
  • l'identificazione 
  • e lo sparo sia su bersagli fissi che in movimento di superficie e aerei. 
La stabilizzazione primaria a due assi permette il funzionamento da piattaforme mobili senza riduzione delle prestazioni. Un sensore a raggi infrarossi ad alte prestazioni per la visione notturna ad alta prestazione del piano focale fornisce una visione notturna di classe mondiale. 
Il sistema comprende anche una TV CCD a colori ad alta definizione e un Laser Range Finder (LRF) sicuro per gli occhi. 
Quando è integrato in un sistema di controllo del fuoco (FCS), ATTILA D offre una completa capacità di cacciatore-killer. 
L'uso di interfacce digitali standard semplifica l'integrazione e la configurazione all'interno di un sistema di osservazione e controllo del fuoco (FCS):
  • Rilevamento delle minacce e designazione del bersaglio in un FCS;
  • Conoscenza della situazione del territorio;
  • Anti elicottero;
  • Sorveglianza diurna e notturna;
  • Capacità panoramica integrata di giorno/IR/LRF mediante un gruppo optronico coallineato;
  • Movimento LOS continuo a 360° in traiettoria;
  • Ampio range di elevazione LOS da -20° a +60°;
  • FPA di terza generazione, telecamera IR funzionante con larghezza di banda MWIR (3-5μm);
  • Laser Eyesafe Range Finder (LRF);
  • Stabilizzazione primaria a due assi ad alta precisione;
  • Sistema completamente digitale e interfaccia flessibile con dispositivi esterni Facile localizzazione, manutenzione e riparazione dei guasti grazie al BITE e al design modulare.

NUOVO PROPULSORE DA 1.600 CV

L'Ariete monta un motore turbodiesel Fiat V-12 MTCA da 12 cilindri, in grado di generare 937 kW (1247 CV). Tale motore è di derivazione ferroviaria. Il sistema di trasmissione automatica, prodotto su licenza della compagnia tedesca ZF, ha quattro marce avanti e due indietro, e incorpora il sistema di sterzata e il ritardatore idraulico.
Il sistema di trazione è concepito su sette doppie ruote stradali a profili gommati, più quattro rulli di richiamo su ogni lato, con cingoli a doppio perno disegnati dalla tedesca Diehl. Il sistema di sospensioni consiste in una barra di torsione e un ammortizzatore idraulico su ogni braccio.
L'Ariete è in grado di raggiungere una velocità massima di 65 km/h e superare una pendenza massima del 60%. La profondità di guado massima è di 3 metri con la preparazione, e 1 metro e 25 centimetri senza preparazione. L'IVECO avrebbe in sviluppo una variante del motore da 1600 CV per ovviare al sotto potenziamento del carro, la cui installazione sui mezzi non è mai avvenuta.


SVILUPPI FUTURI E NUOVE CORAZZATURE STRATIFICATE

Nuovi pacchetti di corazzature aggiuntive sono stati prodotti e consegnati all'Esercito (viste su alcuni carri nell'operazione Antica Babilonia, in Iraq), così come è disponibile il nuovo propulsore IVECO V12 di 27 litri di cilindrata capace di sviluppare 1600 CV, tuttavia sembra che gli aggiornamenti al motore siano stati bloccati per problemi tecnici ed economici. Attualmente l'unico aggiornamento operato sull'Ariete riguarda l'adeguamento dei sistemi di comunicazione nell'ambito della forza NEC con il programma Siccona.
Nel 2018 è stata inoltre finanziata la prima tranche da 35 milioni di euro in tre anni per lo sviluppo dei primi due mezzi aggiornati prototipali, definiti Ariete II, per permettere al veicolo di rimanere in servizio oltre il 2030. Tuttavia è probabile che tale cifra potrebbe arrivare a 1 miliardo di euro dato che l'esercito si aspetta di avere tutti i 200 Ariete II entro il 2028. Il contratto per l’upgrade dell’ARIETE ha un valore di 35 milioni di euro. Il programma avrà una durata triennale (si dovrebbe quindi concludere nel 2021, ma potrebbe anche protrarsi fino al 2022), e sarà gestito dal CIO, il Consorzio Iveco Oto Melara (la società consortile paritetica tra Iveco Defence Vehicle e Leonardo). Il progetto contempla la modifica e l'aggiornamento al nuovo standard di 3 carri direttamente prelevati dalle linee carri dell'Esercito. Gli interventi migliorativi riguarderanno la mobilità (motore portato a 1.500 HP, cambio-trasmissione aggiornati e cingolatura più larga) e la potenza di fuoco (sistema di condotta del tiro di ultima generazione derivato da quello della blindo CENTAURO II e asservimenti elettrici in luogo di quelli idraulici).

Utilizzatori

E.I.: 200 esemplari iniziali;
  • 3º Battaglione carri "M.O. Galas", 32º Reggimento carri, 132ª Brigata corazzata "Ariete", di Tauriano;
  • 8º Battaglione carri "M.O. Secchiaroli", 132º Reggimento carri, 132ª Brigata corazzata "Ariete", di Cordenons;
  • 31º Battaglione carri "M.O. Andreani", 4º Reggimento carri, Brigata bersaglieri "Garibaldi", di Persano;
  • Scuola trasporti e materiali;
  • Scuola di cavalleria di Lecce.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, Leonardo, Esercito.difesa, You Tube)

































 

2 commenti:

  1. Con i soldi che verranno spesi per questi aggiornamenti costerebbe meno realizzare un progetto di carro armato ex nuovo .

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  2. CONCORDO! PURTROPPO I NUMERI RISICATI CHE POTREBBE ORDINARE L'E.I. CI OBBLIGANO A CONSORZIARCI CON ALCUNI ALLEATI (Spagna, Polonia, Israele, Grecia etc...).
    SPERIAMO BENE! AD MAJORA!

    RispondiElimina

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