(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
Esercito Italiano (EI)
L'Esercito Italiano (EI) è la componente terrestre delle forze armate italiane, delle quali fanno parte anche la Marina Militare, l'Aeronautica Militare e l'Arma dei Carabinieri, tutte dipendenti dal capo di stato maggiore della difesa e inserite nel Ministero della difesa. Nato come Regio Esercito nel 1861 in occasione dell'Unità d'Italia dal nucleo della Armata Sarda, assunse la denominazione attuale dopo la nascita della Repubblica Italiana avvenuta nel 1946. Terminata la fase di transizione del secondo dopoguerra, periodo durante il quale alcune unità erano ancora sotto il controllo Alleato, l'ingresso dell'Italia nella NATO comportò per l'Esercito una riorganizzazione e un ammodernamento in funzione di contrasto a un'eventuale azione militare da parte delle forze del Patto di Varsavia.
I mutevoli scenari a livello internazionale hanno fatto sì che l'Esercito Italiano partecipasse inoltre a varie missioni di pace sotto egida ONU o NATO, quale ad esempio la missione Ibis in Somalia cominciata nel 1992 nell'ambito della missione UNITAF o l'UNMIBH in Bosnia ed Erzegovina, durata dal 1995 al 2002. Con l'avvento del XXI secolo l'Arma dei Carabinieri che prima faceva parte dell'esercito, nel 2000 ha assunto il rango di forza armata; l'emanazione poi della legge 23 agosto 2004, n. 226 ha determinato la sospensione alle chiamate del servizio militare obbligatorio a partire dal 2005 accanto a un processo di riforma generale accompagnato da una progressiva riduzione di effettivi.
AL SALONE SEA FUTURE 2025 è stato presentato il modello in scala 1:1 del lanciatore spalleggiabile del sistema V-SHORAD “FULGUR”.
Il sistema MANPADS ha una configurazione classica con un tubo di lancio e un "impugnatura" dotata di grilletto. Particolarità di questo Man Portable Air Defence System è la presenza di un mirino elettro-ottico con una portata di circa 10 Km; offre al tiratore la possibilità di "agganciare" il bersaglio ben più lontano rispetto a quanto possibile semplicemente a vista. Il modello del lanciatore che è stato esposto di recente insieme al mock-up del missile risulta "più definito" rispetto a quanto mostrato in precedenza.
Come riportato dai media, di recente MBDA-IT ha sottoscritto un contratto di sviluppo per dotare l’Esercito Italiano di un sistema di difesa aerea a cortissimo raggio VSHORAD (Very-Short Range Air defence); durante il salone di Le Bourget 2025, MBDA-IT ha anche rivelato il nome del missile che è stato denominato “FULGUR”. Il sistema è stato progettato e sviluppato in esito ad un requisito urgente dell’Esercito Italiano.
Il Fulgur è un intercettore spalleggiabile, supersonico, fire and forget, ogni-tempo, dotato di un seeker con capacità di elaborazione delle immagini e in grado di contrastare una gamma di minacce che include droni di piccole dimensioni, elicotteri e caccia.
Le sue prestazioni dovranno essere pienamente conformi con gli standard NATO.
L’arma sarà consegnata per essere operativa all’inizio del 2028.
Il missile Fulgur sarà inoltre integrato con lo SKY WARDEN, il sistema di punta di MBDA, modulare, scalabile ed evolvibile, per contrastare i sistemi aerei senza pilota (C-UAS). Con l’avanzatissimo know-how di MBDA nella progettazione e nello sviluppo di sistemi per la difesa aerea, il FURGUR rafforzerà la capacità di difesa aerea multilivello europea: dal cortissimo raggio, fino alla futura difesa antibalistica e anti ipersonica.
Il sistema spalleggiabile FULGUR offrirà un vantaggio tattico anche quando montato su veicoli militari in quanto potrà essere facilmente integrabile sui veicoli attuali, come il VTLM2 di IDV con torretta Leonardo, su blindati 8x8 (Freccia, Centauro 2 etc…) e piattaforme corazzate o futuri veicoli dotati di torrette automatizzate; potrà anche essere lanciato in volo ed è adatto per l'integrazione sugli elicotteri AH-249 FENIX, AH-64 APACHE etc.…
Lorenzo Mariani, Executive Group Director Sales & Business Development MBDA, ha dichiarato: “Siamo davvero orgogliosi di supportare l’Esercito Italiano e offrire ai futuri clienti export una soluzione a cortissimo raggio, che si integra in sistemi di difesa aerea multi livello. Fulgur completa l'offerta di MBDA nel segmento VSHORAD e darà all’Europa intera una capacità a cortissimo raggio totalmente autonoma e tecnologicamente sovrana in grado di evolversi anche in un sistema aria-aria, utilizzabile su ala rotante, grazie alla flessibilità e alla facilità d’ integrazione che lo caratterizza”.
Al Salone aeronautico di Le Bourget 2025, modelli in scala 1:1 del FULGUR sono stati esposti sanche nell’area statica di Leonardo, accanto all'elicottero AW 249.
Come noto agli addetti ai lavori, la multinazionale europea MBDA è un gruppo multinazionale unico.
E’ leader mondiale nel campo dei sistemi d'arma complessi e svolge un ruolo chiave per la sicurezza delle nazioni. Creata nello spirito della cooperazione internazionale, MBDA e i suoi oltre 18.000+ dipendenti lavorano insieme per sostenere la sovranità nazionale di Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito e altri Paesi alleati in tutto il mondo. Come acceleratore dell'innovazione, MBDA è l'unico gruppo europeo in grado di progettare e produrre armi complesse per soddisfare l'intera gamma di esigenze operative attuali e future delle tre forze armate (terrestre, marittima e aerea).
MBDA è controllata con uguali regole di Corporate Governance da:
Airbus (37,5%),
BAE Systems (37,5%)
e Leonardo (25%).
CARATTERISTICHE OPERATIVE DEL NUOVO MISSILE VSHORAD “FULGUR”:
Soluzione a brevissimo raggio per la difesa aerea mobile e a reazione rapida;
Progettato per affrontare obiettivi chiave come caccia, elicotteri, UAV e missili da crociera;
con un raggio di intercettazione conforme allo standard NATO per i sistemi V-SHORAD;
Munizioni trasportabili a mano, utilizzabili sia come lanciatori a spalla
(MANPADS) che montati su veicoli;
Facile integrazione sia su piattaforme attuali che future dotate di torrette automatizzate (ad esempio Iveco Defence VTLM2 e Armoured Infantry Combat System di Leonardo/Rheinmetall);
È adatto per truppe paracadutiste e forze anfibie, mentre offre un vantaggio tattico quando montato su veicoli militari;
FULGUR può essere integrato in strutture di difesa aerea multistrato fornendo missioni antiaeree che coprono le aree cieche dei sistemi GBAD;
Sistema d'arma per affrontare minacce quali elicotteri da combattimento, UAS Classe I, missili da crociera subsonici;
Elevata mobilità e protezione della postazione di tiro;
Portata di intercettazione conforme allo standard NATO per i sistemi VSHORAD (5 km);
Operatività in tutte le condizioni atmosferiche, di giorno e di notte e in tutte le zone climatiche;
Resistente alle contromisure, grazie a un sistema elettro-ottico di nuova generazione.
Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.
Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,
storia militare, sicurezza e tecnologia.
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri
di un reparto militare
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, MBDA, Wikipedia, You Tube)
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
Nell’ambito del salone espositivo Seafuture 2025, MBDA ha annunciato ai media la firma del contratto di produzione per i missili antinave TESEO MK2/E o TESEO EVOLVED, destinati alla Marina Militare. Il contratto, il cui valore è al momento riservato, è stato firmato tra la società europea MBDA-IT e la Direzione Nazionale Armamenti Navali (NAVARM). I missili sono destinati alle nuove unità navali FREMM EVO, ai PPA e ai futuri DDX; inoltre, affiancheranno la precedente e datata versione MK2/A, a bordo delle attuali fregate FREMM e dei DDG ORIZZONTE. Il contratto in questione rappresenta la naturale prosecuzione di quello firmato nel 2021 relativo allo sviluppo, all'integrazione e alla qualifica del missile, ora completamente aggiornato esternamente (configurazione stealth), nella testa cercante AESA e IR e nell’apparato propulsivo.
Nel corso della lunga storia dell’arma, esistono differenze significative tra le varie versioni del missile Otomat. L'unico componente che è rimasto lo stesso inizialmente è stato il motore turbojet. A metà degli anni '90 la produzione aveva superato i 900 missili (rispetto ai 3.000 Exocets ed ai 6.000 Harpoons.
L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA D’ARMA, in ordine cronologico:
Otomat Mk 1: primo modello, senza collegamento dati, 60 km di autonomia pratica, servizio dal 1976.
Otomat Mk 2 Block I: primo modello con collegamento dati, portata di 180 km, primo lancio oltre l'orizzonte nel 1978.
Otomat Mk 2 Block II: aveva ali pieghevoli, che consentivano l'utilizzo di lanciatori più piccoli, e quindi utilizzava due missili invece di uno. Ha iniziato ad apparire negli anni '80, anche se ci è voluto molto tempo per sostituire il primo modello.
Otomat Mk 2 Block III: nuovo sistema di navigazione INS, testata "insensibile", nuovo propellente solido più sicuro per i booster, collegamento dati migliorato per consentire al sistema TESEO di guidare i missili anche direttamente dalla nave. Non si sa quando sia entrato in servizio.
Otomat Mk 3/NGASM/ULISSE: nuova versione con portata più lunga, design furtivo (sia nella forma che nei materiali), sensore IRST accoppiato con radar e GPS, capacità di attacco terrestre. Lo sviluppo è iniziato all'inizio degli anni '90. La Marina degli Stati Uniti era interessata ma adottò il sistema; la Marina italiana ha poi abbandonato il progetto in quanto il costo era troppo elevato per la sola marina italiana.
MILAS: versione ASW munita di un siluro nel ventre. Pesa 800 kg (incluso il siluro), lunghezza di 6 metri, diametro di 0,46 metri e portata effettiva da 5 km a 35+ km, compatibile con i sistemi standard Otomat. Il programma MILAS è iniziato negli anni '80 ed è stato finalmente adottato solo dalla Marina italiana; la Marina francese si è ritirata dal programma a causa del costo.
OTOMACH: Una versione chiamata Otomach venne proposta come ulteriore miglioramento della Mk2, con una velocità di Mach 1,8. Tuttavia, ulteriori valutazioni hanno rilevato che la furtività era migliore della velocità nella penetrazione delle difese delle navi da guerra, quindi il progetto fu abbandonato.
OTOMAT MK3: Nel 1992, il governo italiano iniziò lo sviluppo di un missile antinave di nuova generazione denominato Otomat Mk3. Nel frattempo, la Marina francese si orientò verso il progetto ANS/ANNG/ANF per un missile supersonico, ponendo così fine al coinvolgimento francese nello sviluppo dell’Otomat. La versione Mk3 è stata chiamata a un certo punto Ulisse, il nome italiano del mitico eroe Ulisse. Con lo sviluppo che inizia vent'anni dopo la versione Mk1, l'Mk3 era un'arma molto diversa. Il pacchetto di guida fu aggiornato con nuovi sensori IR e radar nel naso, un sistema di navigazione GPS e un collegamento dati aggiornato per consentire l'attacco di obiettivi costieri. Per migliorare le possibilità di colpo a segno del missile, le sue forme di naso e ala furono ottimizzate per una sezione trasversale radar ridotta (RCS). L'autonomia fu migliorata fino a 250-300 km mantenendo le stesse dimensioni delle versioni precedenti. La testata fu mantenuta a 210 kg, ma dotata di un involucro corazzato e di esplosivi meno sensibili che avevano ridotto le sue possibilità di essere distrutta da sistemi CIWS. Tre missili Otomat furono testati nel 1994-1995 con guida IR e il nuovo collegamento dati con buoni risultati. In questa fase, venne presa in considerazione anche una versione lanciata dall’aria per una migliore versatilità. La Marina degli Stati Uniti (US Navy) ha mostrato interesse per questo missile per molti anni come sistema intermedio tra l'Harpoon e il Tomahawk. Tuttavia, l'USN si ritirò dal programma nel 1999 e fu presto cancellato poiché la Marina italiana non fu in grado di finanziare completamente il suo sviluppo.
OTOMAT MK2 BLOCK IV: chiamato anche Teseo Mk2/A (per la Marina italiana, con un nuovo set elettronico, parzialmente derivato dal programma missilistico Marte Mk 2/S. Il missile ha una portata di 180 Km. Il sistema TG-2 (collegamento dati per elicotteri) è stato eliminato, perché la nave è in grado di guidare direttamente il missile (come è successo con il sistema ERATO) con informazioni fornite da piattaforma esterna con impegni OTH. Il missile è in grado di: riattaccare, pianificazione della missione 3-D, coordinare gli attacchi, la capacità di operare nei teatri litoranei e attaccare con manovre evasive terminali. Il GPS è stato integrato e quindi l'arma può attaccare anche i bersagli di terra. Nel maggio 2006, il Teseo MK2/A è stato testato con successo per la prima volta. Questa variante è stata distribuita sulla variante italiana della fregata FREMM franco-italiana. Il Teseo MK2/A è entrato in servizio con la Marina italiana nel 2007. Disponibile sul mercato export, è stato acquistato dai clienti esteri alleati a partire dal 2008. L’ultima versione dell'Otomat Mk2 Block IV, permetteva al suo volo di essere controllato dalla nave tramite il sistema Teseo in modo simile al sistema Erato. Il GPS consentiva traiettorie di volo programmabili con percorsi complessi. La Marina italiana ha ordinato 38 missili di questa versione, 27 per uso operativo e 11 per scopi di addestramento con una data di in servizio stimata del 2008. ROKETSAN, un produttore di missili turco, firmò un accordo nel 2010 con MBDA per progettare, sviluppare e produrre la nuova generazione di motori a razzo per l’Otomat.
Otomat Mk 2 EVO: la Marina italiana ha di recente acquisito il nuovo missile per impieghi gravosi MBDA TESEO MK / 2E (TESEO "EVO") che è dotato di una capacità strategica di attacco verso obiettivi terrestri (quest'ultima capacità, attualmente posseduta solo dall'Aeronautica Militare italiana con il missile STORM SHADOW). A questo proposito si è scelto di dotare il missile di una nuova "testa" terminale con doppio cercatore RF (radiofrequenza) e, presumibilmente, data la necessità di attaccare obiettivi di terra puri, IIR (imaging IR). Rispetto al predecessore OTOMAT / TESEO, il TESEO "EVO" ha una doppia autonomia, più di 360 km. Il sistema d'arma TESEO MK2/E di nuova generazione è la risposta alla necessità operativa di applicazioni a bordo nave, affrontando l'evoluzione delle minacce con un lasso di tempo di vent'anni e più. Costruito sul legacy TESEO MK2/A, il nuovo missile incarna tecnologie all'avanguardia e un doppio ruolo completo negli scenari di terra marittima e di attacco. Il nuovo TESEO MK2/Evolved rappresenta un punto di riferimento evolutivo per tutti i missili antinave a lungo raggio, aggiungendo la capacità di operare contro un bersaglio ostile in profondità nella costa, riducendo il tempo di reazione a pochi secondi in condizioni completamente controllate, dalla missione preparazione per l'impegno a mirare. Il TESEO MK2/E integra una sezione di testa di homing a doppia modalità all'avanguardia che include sia un nuovo RF-seker coerente con capacità ECCM che un sensore EO per un impegno ad alta precisione, per obiettivi marini e terrestri. Include un'innovativa pianificazione della missione che fornisce un tempo di reazione veloce con una soluzione di lancio automatico, mentre i parametri della missione pianificata sono regolabili dall'operatore del sistema d'arma in base all'immagine tattica in tempo reale. Può contare su di un sistema di collegamento dati a due vie per il controllo della missione fino alla fine dell'impegno, per consentire l'aggiornamento e la riassegnazione del target o l'interruzione della missione. Ha un'elevata velocità di crociera subsonica e una manovrabilità terminale ad alto numero di G con un'autonomia effettiva superiore ai 350 km in modalità sea-skimming. Utilizza un sistema di navigazione integrato completamente autonomo INS/GPS e radio-altimetro con capacità di skimming marino e volo via terra auto-adattato. Fornisce un effetto letale attraverso un'efficace testata scalabile, semi-piercing/ad alto esplosivo.
Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.
Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,
storia militare, sicurezza e tecnologia.
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri
di un reparto militare
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, MBDA, Wikipedia, You Tube)
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'Akeron MP (Akeron Moyenne Portée), precedentemente noto come MMP (francese: Missile Moyenne Portee, letteralmente "missile a medio raggio")
E’ un sistema missilistico guidato anticarro portatile francese di quinta generazione. Dotato di una capacità lancia e dimentica; integra anche la guida dei comandi sia nelle modalità di attivazione sia di blocco prima del lancio (LOBL) che di blocco dopo il lancio (LOAL) per i bersagli visibili e l'uso non in linea di vista. Le ultime due modalità incorporano il retargeting, cioè la capacità di reindirizzare il missile in volo verso un altro bersaglio come una minaccia inaspettata o una nuova e più preziosa risorsa nemica individuata, nonché la selezione del punto di mira e le funzionalità di interruzione della missione.
L'Akeron MP è entrato in servizio operativo con l'esercito francese nel 2018 ed è stato sviluppato da MBDA France per sostituire il franco-tedesco MILAN e l'americano FGM-148 Javelin. Progettato per equipaggiare principalmente le unità di fanteria, questo sistema diurno e notturno per tutte le stagioni incorpora un missile multiuso con modalità selezionabili anticarro, anti-infrastruttura e anti-personale; ha una portata fino a 5 km. Il missile può anche essere integrato su veicoli da combattimento o navi navali e dovrebbe in particolare armare veicoli corazzati francesi come l'EBRC Jaguar, il Griffon MMP e il Serval MMP.
È in fase di sviluppo anche un missile a lungo raggio lanciato dall'aria della stessa famiglia, l'Akeron LP (Akeron Longue Portée). È destinato ad equipaggiare il prossimo Eurocopter Tiger MkIII francese.
Il programma MMP è nato nel 2009 per sviluppare un successore della quarantenne MILAN di MBDA. Ciò è stato in particolare in risposta a un requisito operativo urgente francese che aveva anche portato all'acquisto del Javelin di fabbricazione statunitense nel 2010, piuttosto che di ulteriori missili MILAN; sono stati ordinati 260 giavellotti a causa della capacità di sparare e dimenticare del missile. L'offerta migliorata MILAN-ER di MBDA è stata rifiutata perché mancava di tale funzionalità. Anche il Regno Unito, precedentemente un importante utente del sistema MILAN, si era convertito a Javelin.
Nel 2011, il requisito stabilito dall'esercito francese richiedeva una capacità di attacco di precisione multiuso per equipaggiare le unità in prima linea e le forze operative speciali. Il missile da procurarsi doveva essere in grado di distruggere obiettivi terrestri, fissi o in movimento, dai veicoli leggeri fino agli MBT di ultima generazione, così come il personale smontati o protetti dietro le fortificazioni. L'ufficiale di tiro doveva essere protetto durante l'impegno, richiedendo quindi facilità d'operazione, fuoco e dimenticando una guida e la capacità di sparare il missile da spazi ristretti.
Dopo aver gareggiato contro il Lockheed Martin/Raytheon Javelin e Rafael Spike, un ordine è stato dato nel dicembre 2013 dalla DGA francese per iniziare a dotare l'esercito francese dell’MMP nel 2017. I test sono iniziati all'inizio del 2014, con test della testata contro l'armatura MBT e sono stati perseguiti ad aprile con lanci in un tunnel di prova per confermare la sicurezza dei missili per l'equipaggio operativo. MMP è stato visualizzato a Eurosatory 2014.
Il primo tentativo di lancio dell'MMP è stato effettuato dalla DGA nelle sue strutture di Bourges il 3 febbraio 2015, con il missile che ha colpito un bersaglio fisso a una distanza di oltre 4.000 metri.
Il programma di sviluppo era stato finanziato privatamente da MBDA e dovrebbe essere completato entro il 2017. Il 29 novembre 2017, la DGA ha annunciato la consegna di un primo lotto di 20 postazioni di fuoco e 50 missili MMP dopo una campagna di tiro di valutazione operativa di successo tenuta dall'esercito francese. Le prime unità saranno utilizzate per la formazione prima della distribuzione nel 2018. I piani iniziali nella legge francese sulla programmazione militare (LPM) 2014-2019 prevedevano che 400 posti di tiro e 1.750 missili fossero consegnati alle unità di fanteria e cavalleria dell'esercito francese, nonché alle forze speciali di tutti i rami militari entro il 2025. Nel successivo LPM 2019-2025, l'obiettivo è stato aumentato a 1.950 missili e infine, nel LPM 2024-2030, a circa 3.000 missili.
Oltre a sostituire i sistemi MILAN e Javelin, l'Akeron MP equipaggerà anche la Jaguar EBRC, che succederà al missile VAB Mephisto armato di HOT in servizio francese.
Descrizione
L'MMP è stato progettato per superare alcune delle limitazioni del vecchio MILAN nel contesto delle operazioni su piccola scala e di controinsurrezione dopo il 2000, piuttosto che la guerra dei carri armati della Guerra Fredda del requisito originale del MILAN. Nei teatri come l'Iraq e l'Afghanistan, i missili portabili venivano spesso utilizzati contro i punti di forza e le armature improvvisate all'interno delle aree popolate. Ridurre i danni collaterali ai civili vicini è diventato un importante fattore politico in tali campagne.
Gli sviluppi particolari rispetto ai missili esistenti erano di essere sicuri per gli operatori all'interno di uno spazio ristretto, cioè di ridurre il backblast al lancio, e di migliorare la guida che potesse colpire obiettivi non IR-emissivi (freddi) e AFV con un rischio ridotto di danni collaterali. Rispetto ai suoi predecessori, contiene una grande quantità di elettronica moderna e COTS, piuttosto che lo sviluppo precedentemente lento degli appalti militari.
Il missile e il suo sistema di guida offrono tre diverse modalità di tiro:
Lancia e dimentica;
Blocca prima del lancio con man-in-the-loop;
Blocco dopo il lancio (LOAL) con man-in-the-loop per non-line-of-sight (NLOS) con designazione di target di terze parti.
Nonostante queste nuove funzionalità, per rimanere efficace contro le moderne armature AFV e MBT, è stata usata una testata tandem, che la rende efficace contro l'armatura convenzionale, composita e reattiva. Alla detonazione, la testata lancia anche 1.500 schegge di tungsteno, efficaci contro il personale fino a 15 metri (49 piedi).
Al lancio commerciale, MBDA ha introdotto l'MMP come primo missile da combattimento terrestre di quinta generazione grazie alle seguenti caratteristiche chiave:
Un cercatore dual-band sia in IR che in video visibile in condizioni di scarsa illuminazione, che consente l'impegno di obiettivi caldi e freddi in tutte le condizioni di visibilità. Il sensore IR non è raffreddato, il che limiterebbe alcune prestazioni per un missile antiaereo, ma è una delle principali semplificazioni per un missile di fanteria. In particolare, evita di fare affidamento su una fornitura di gas pressurizzato che dovrebbe essere reintegrata a livello di deposito. A differenza di alcuni missili, come Stinger, con sensori IR raffreddati a gas o batterie termiche one-shot, MMP può essere bloccato su potenziali obiettivi ripetutamente senza consumare risorse. Questi due sensori sono montati su un asse reversibile nella cupola, con l'operatore che seleziona quale modalità sensore distribuire prima del lancio. Rispetto ai classici sensori doppi side-by-side, questa disposizione fornisce un campo visivo molto più ampio che consente al cercatore di mantenere i bersagli, in particolare quelli in rapido movimento, all'interno del campo visivo del missile, facilitando così notevolmente dopo il blocco del lancio.
Anche in modalità doppia, il posto di fuoco della versione iniziale della fanteria è dotato di un sensore raffreddato a infrarossi ad alta risoluzione e una telecamera TV a luce diurna. Questi sensori di alta qualità supportano tutte le funzioni di ricognizione meteorologica e valutazione delle minacce. Un collegamento dati in fibra ottica dal missile presenta le immagini del cercatore alla stazione di tiro per il controllo di Man In The Loop. Ciò consente anche di interrompere un lancio senza detonazione, se un civile collaterale oscura improvvisamente il bersaglio. Per i fuochi diretti, il cercatore è bloccato prima del lancio grazie a una correlazione automatica con le immagini del palo di fuoco, che protegge e semplifica il blocco del cercatore, specialmente sui bersagli a portata massima. Questo palo di tiro dispone anche di un ricevitore GPS, una bussola e un tangere laser opzionale che consente la piena net-centricità e lo scambio di coordinate bersaglio attraverso collegamenti dati tattici per la designazione di obiettivi di terze parti.
Il missile integra un'unità di misura inerziale (IMU), che è nuova in questa classe di missili leggeri, sviluppata nella tecnologia MEMS (Micro Electro Mechanical Systems). Insieme al collegamento dati in fibra ottica, questa IMU consente il targeting del volo e il retargeting per le operazioni di blocco dopo il lancio (LOAL) e autorizza anche due opzioni di traiettoria selezionabili: bassa quota con attacco diretto o attacco superiore per colpire i carri armati principali (MBT) attraverso la loro torretta, che è il loro punto più debole.
Con un peso di poco più di due chilogrammi (4,4 libbre), la nuova testa multiuso calibro 115 mm di MMP presenta una carica tandem - carica precursore posizionata davanti al motore principale del razzo, carica principale posizionata dietro il motore - con due modalità selezionabili, anti-armatura e anti-infrastruttura. In modalità anti-armatura può penetrare oltre 1.000 millimetri (39 in) di RHA (Rolled Homogeneous Armor) sotto ERA (Explosive Reactive Armor). In modalità anti-infrastruttura, è in grado di violare oltre due metri (6,6 piedi) di cemento armato. Entrambe le modalità presentano anche una capacità anti-personale. Questa testata è stata progettata da Saab Bofors Dynamics Switzerland (ex RUAG Warheads) che la sta producendo ora. Saab è la società che ha progettato e prodotto la testata per la NLAW.
Leggero e facilmente portatile, il missile misura 1.300 millimetri (51 in) di lunghezza per un calibro di 140 millimetri (5,5 in). Il missile completo pesa 15 chilogrammi (33 libbre) compreso il suo contenitore tattico. Il lanciatore pesa 11 Kg (24 libbre), compreso il suo treppiede e la batteria. I primi missili forniti sono portatili, ma i supporti per veicoli sono in fase di sviluppo.
Sparo sicuro da spazi ristretti, con esplosione ridotta sia dietro che in avanti del lanciatore. Il missile può essere lanciato con la fanteria in prossimità di sé.
Ridurre al minimo il rischio di danni collaterali.
Il missile ha una portata di 4.000 metri (4.400 iarde) secondo il requisito francese, ma nel maggio 2018 due colpi di prova sono stati in grado di colpire obiettivi a 5.000 metri (5.500 iarde).
Evoluzione del programma
All'Eurosatory 2016, MBDA ha anche presentato la sua nuova torretta IMPACT. Questa torretta motorizzata da 250 kg è stata presentata su di un Dagger, un piccolo veicolo blindato prodotto da Renault Trucks Defense. Trasporta i sensori giorno/notte del controllo antincendio MMP, così come due missili pronti al fuoco e una mitragliatrice da 7,62 mm e le sue munizioni per l'autodifesa.
Nel 2017, MBDA ha offerto il suo MMP alla Forza di Difesa Australiana come ATGW integrato sia sul Boxer (sulla torretta Lance da 30 mm) che sui veicoli BAE Systems AMV35 (sulla torretta BAE Hägglunds da 35 mm) nell'ambito del programma LAND 400 dell'esercito australiano. Il missile viene anche offerto con il suo posto di fuoco di fanteria per il programma LAND 4108 dell'esercito, che sta cercando un sostituto del Javelin ATGW in servizio.
All'Eurosatory 2018, il nuovo veicolo di ricognizione Jaguar dell'esercito francese è stato presentato con un pod di due MMP integrati accanto alla torretta. Durante la mostra, MBDA e Milrem Robotics hanno anche annunciato l'inizio degli studi di fattibilità di un "veicolo di terra senza equipaggio anticarro". Il progetto congiunto integra il veicolo terrestre senza equipaggio Milrem Robotics THeMIS con il sistema MBDA IMPACT (Integrated MMP Precision Attack Combat Turret) dotato di due MMP.
Nell'agosto e nel settembre 2018, l'esercito francese ha condotto una campagna di lancio a Gibuti per testare la capacità del missile di operare in un ambiente desertico. Secondo il governo, nove MMP sono stati licenziati con successo. Due di loro sono stati licenziati dai commando da un gommone a scafo rigido ECUME (RHIB). I missili sono stati integrati in una torretta stabilizzata e teleoperata, aprendo così la strada a una versione navale del MMP.
A dicembre, il Picardy Battle Group ha condotto un'operazione nella regione a tre frontiere nel sud-est del Mali, durante la quale l'MMP è stato schierato e utilizzato per la prima volta in un teatro di combattimento.
All'inizio del 2019, MBDA, DGA e STAT hanno organizzato un'altra campagna di tiro per testare le prestazioni del MMP in condizioni di freddo. Hanno eseguito tre licenziamenti di successo in Svezia con temperature che raggiungevano -30 °C.
Cooperazione franco-svedese
Nel luglio 2021, la Direction Générale de l'Armement (DGA) ha firmato una lettera di intenti con l'Amministrazione svedese del materiale della difesa (Försvarets materielverk o FMV) per collaborare a un nuovo sistema anticarro. Un accordo quadro bilaterale è stato successivamente firmato nell'aprile 2023 per consentire studi congiunti, acquisizioni e ulteriore sviluppo del sistema Akeron MP per le forze armate francesi e svedesi. Questo vedrà l'Akeron MP selezionato come "RBS 58" nel servizio svedese, sostituendo il missile RBS 56 BILL. Saab sarà il partner svedese di MBDA per il contratto. L'obiettivo è implementare una tabella di marcia congiunta delle capacità al fine di sviluppare nuove funzionalità associate in particolare al fuoco oltre la linea di vista, e anche per preparare il missile per affrontare la futura generazione di obiettivi che arriveranno sul campo di battaglia.
Operatori
Operatori attuali
Egitto - In servizio con le forze speciali della Marina egiziana. Il numero di pali di fuoco e missili acquistati è sconosciuto.
Francia - 400 lanciatori e 1.750 missili Akeron MP originariamente previsti ai sensi della legge sulla programmazione militare 2014-2019 e da consegnare tra il 2017 e il 2025. L'esercito francese ha ricevuto un primo lotto di 50 missili MMP e 20 posti di fuoco nel novembre 2017; questi erano destinati all'addestramento all’iniziativa. Il numero di missili da ordinare in totale è stato aumentato a 1.950 nella legge sulla programmazione militare 2019-2025. Il 1000esimo missile è stato consegnato nel novembre 2021. 200 missili aggiuntivi ordinati a dicembre 2022 e 1.300 altri a novembre 2023. L'obiettivo finale, che inizialmente ammontava a 1.950 missili Akeron MP ai sensi della legge sulla programmazione militare 2019-2025, è ora apparentemente salito a circa 3.000.
Futuri operatori
Belgio - 761 missili ordinati nel 2022 per equipaggiare il veicolo da combattimento corazzato Jaguar EBRC, con consegne a partire dal 2025.
Cipro - Su ordine per la Guardia Nazionale Cipriota. Da montare sulla nuova Sherpa Light.
Lussemburgo - 90 missili e numero sconosciuto di postazioni di tiro ordinati nel 2022, con consegne che inizieranno prima del 2025.
Svezia - Dopo che una lettera di intenti è stata firmata nel luglio 2021, alcune unità del sistema missilistico Akeron MP sono state ordinate per test e valutazioni. Un accordo di cooperazione è stato successivamente firmato tra Svezia e Francia nell'aprile 2023, che vedrà l'Akeron MP selezionato come "RBS 58" per sostituire l'RBS 56 BILL 2 in servizio svedese. Ordini saldi: Giugno 2025, primo ordine.
Potenziali operatori
Austria - L’Austria sta acquistando 225 ulteriori Pandur Evo 6×6, tra cui è prevista una variante anticarro. Nel 2022, una variante del Pandur offerta da GDELS è stata mostrata con la MBDA IMPACT (Integrated Precision Attack Combat Turret) dotata dell'Akeron MP e di una mitragliatrice da 7,62 mm. Poiché l'Austria è alla ricerca di un successore del RBS-56 Bill 2, è un'opzione.
Grecia - Memorandum d'intesa firmato nel febbraio 2024 tra MBDA e le società greche Miltech e Altus per sviluppare sistemi basati sul missile Akeron MP. Uno dei progetti mira a integrare il missile nell'UAV Atlas 8 di Altus. L'obiettivo finale di MBDA è l'adozione del sistema Akeron MP da parte dell'esercito ellenico.
Portogallo - Il sistema è uno di quelli considerati dall'esercito portoghese per sostituire gli attuali sistemi MILAN.
Qatar - Nel dicembre 2017, il Qatar avrebbe aperto negoziati con MBDA per acquisire il sistema Akeron MP per un massimo di 400 milioni di euro al fine di sostituire circa 650 missili (per lo più il HOT e i suoi vecchi missili MILAN).
Spagna - La Spagna ha annullato il suo contratto per il missile Spike LR2 e sta cercando un successore, tra cui l'Akeron MP e il Javelin.
MBDA ha ora messo a punto l’AKERON MBT 120, una soluzione innovativa per i missili lanciati da Main Battle Tanks:
E’ un concept per un missile non-line-of-mir (NLOS) lanciato tramite cannoni da carro armato ad anima liscia da 120 mm;
Innovazione guidata dalla risposta all'apprendimento dagli attuali conflitti globali insieme all'anticipazione del futuro;
Opportunità per una capacità accessibile a un ritmo accelerato e con spazio per uno sviluppo a spirale.
MBDA sta cogliendo l'occasione, al DSEI UK 2025, per lanciare AKERON MBT 120, una soluzione innovativa per fornire ai carri armati da battaglia principali (MBT) una capacità di armi complesse NLOS a prezzi accessibili per aumentare l'efficienza e la sopravvivenza.
L'attuale contesto globale ha visto un ritorno per la necessità di armature di massa nei combattimenti ad alta intensità con avversari tra pari. Pertanto, è fondamentale che piattaforme come gli MBT siano in grado di combattere in modo diverso e che nuove capacità consentano la loro evoluzione in questo contesto.
L'AKERON MBT 120 offre agli operatori una soluzione antincarro che corrisponde alle dimensioni dei colpi NATO da 120 mm esistenti. Questo lo rende adatto per i cannoni da carro armato più popolari al mondo e offre un alto carico utilizzando lo stivaggio delle munizioni esistenti senza alcuna modifica alla firma della piattaforma.
Eric Beranger, CEO di MBDA, ha dichiarato: “È piacevole vedere le nostre innovazioni interne passare a un'offerta per il mercato globale. Questa ultima aggiunta alla nostra famiglia AKERON offre ai nostri clienti una soluzione per un rapido sviluppo di una capacità iniziale, sviluppata a spirale per migliorare l'efficienza delle loro piattaforme esistenti in un modo nuovo. Dimostra la capacità di MBDA di fare qualcosa di diverso in un mercato in rapida evoluzione e in un modo che i nostri clienti possono sentire è conveniente e non aumenterà gli oneri logistici". Il concept è uno degli ultimissimi di MBDA, guidato dalla spinta del Gruppo a "Do Different" e accelerato dai suoi Innovation Awards interni, un'iniziativa organizzata per celebrare l'esperienza che le persone di MBDA portano in ogni area della sua attività.
Il missile sfrutta componenti commerciali ITAR-free pronti all'uso per consentire uno sviluppo accelerato. In combinazione con un software di targeting abilitato all'intelligenza artificiale, può fornire una soluzione altamente efficace senza la necessità di designazione di terzi. Il missile aumenterà la letalità, la sopravvivenza e ridurrà il requisito del supporto dell'artiglieria, ottimizzando complessivamente gli MBT esistenti per le nuove realtà del combattimento corazzato di nuova generazione.
Il missile AKERON MBT 120 fornisce una portata NLOS di 1-5 km utilizzando un cercatore passivo, un motore a razzo booster con propellente a basso consumo e una testata che sconfigga corazzature complesse. Colma uno spazio nel portafoglio di MBDA tra armi da battaglia portabili per soldato/fanteria come ENFORCER e AKERON MP e capacità di sorveglianza anticarro come Surface Launched BRIMSTONE.
Si vis pacem, para bellum
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.
Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.
Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,
storia militare, sicurezza e tecnologia.
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri
di un reparto militare
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, MBDA, EDR, Wikipedia, You Tube)