domenica 9 novembre 2025

MARINA MILITARE ITALIANA: nave OLTERRA, distintivo ottico A-5321, nota anche con l’acronimo SDO-SURS (Special & Diving Operations-Submarine Rescue Ship), è stata varata in data 9 ottobre 2025 a Genova.










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Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.









La Marina Militare è la componente operativa marittima della difesa militare della Repubblica Italiana

Costituisce una delle quattro forze armate, insieme a Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri. A essa sono affidati il controllo e la condotta delle operazioni navali nelle acque territoriali e internazionali. È l'unica forza armata in grado di operare sia sulla terraferma, sia nel mare e sia nell'aria.
L'attuale denominazione è stata adottata nel 1946, con la proclamazione della Repubblica dopo la Seconda guerra mondiale, ereditando la stessa struttura della Regia Marina e le unità navali che le condizioni armistiziali e del trattato di pace lasciavano all'Italia. Dopo un'espansione dovuta anche alla cessione da parte degli Stati Uniti d'America di alcune unità navali e a un programma di costruzioni noto come "legge navale", necessario per far fronte alla minaccia proveniente dal Patto di Varsavia, a partire dalla fine del XX secolo è stato attuato un programma di ridimensionamento dovuto alla rivalutazione dei compiti della forza armata.


La sua missione, inizialmente all'interno della NATO e successivamente anche dell'Unione europea, consiste nel mantenimento di una continua e credibile presenza nell'area mediterranea, nel controllo dei mari italiani con unità aeronavali e relativo supporto terrestre, nella cooperazione con le forze navali alleate, nel mantenimento di una forza di superficie e di una forza subacquea in grado di operare autonomamente, garantendosi una protezione da offese aeree, di superficie e subacquee, cui affiancare una componente anfibia in grado di svolgere limitate operazioni.


In data 9 ottobre 2025, a Genova, presso i Cantieri T. Mariotti, è stata varata la nuova unità navale per soccorso sottomarini OLTERRA della Marina Militare italiana.



L’OLTERRA, distintivo ottico A-5321, nota anche con l’acronimo SDO-SURS (Special & Diving Operations-Submarine Rescue Ship), è stata battezzata in onore del mercantile omonimo, trasformato in base segreta della X^ Flottiglia Mas della Regia Marina durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il nome "Olterra" evoca il passato della Marina Militare, in riferimento alla nave cisterna utilizzata durante la Seconda Guerra Mondiale come base segreta per siluri a lenta corsa (i "maiali").
La nave storica "Olterra" fu usata come base per attaccare le navi britanniche nel porto di Gibilterra, ottenendo diversi successi. 
Era presente alla cerimonia il Direttore di NAVARM, Amm. Giuseppe Abbamonte e il Comandante Logistico della MM, Amm. Salvatore Vitiello, il Presidente del cantiere Ing. Marco Bisagno e l’Amministratore Delegato Dott. Marco Ghiglione.
La nave proseguirà l’allestimento, che avrà una durata di circa un anno mezzo, sempre a Genova nel cantiere T. Mariotti.
Come noto agli addetti ai lavori, la nuova unità SDO-SuRS (Special and Diving Operations – Submarine Rescue Ship) è la risposta italiana per sostenere le operazioni speciali, le operazioni subacquee e - se del caso - il salvataggio dei sottomarini in difficoltà; è evidente la crescente necessità di proteggere le infrastrutture sottomarine e i cavi delle trasmissioni internet vitali nel Mar Mediterraneo e nel mondo. 
La nave è progettata anche per il supporto a droni e sottomarini di nuova generazione, sviluppati anche da aziende italiane, grazie all'eccellenza del settore e al coordinamento che sarà fornito dal National Subsea Hub.
L’unità logistica sarà dotata del sistema di immersione a saturazione prodotto dalla DRASS denominato "DRASS 100 Saturation Diving Series". Il sistema consentirà a 12 incursori subacquei del COMSUBIN GOS (Underwater Operations Group) di condurre immersioni di saturazione fino ad una profondità di 300 metri. La nave sarà dotata di sensori elettroacustici, sonar multifrequenza, scanner trainati, sistemi idro-oceanografici con sonde trainate, veicoli subacquei Remote Operate Vehicle e Autonomous Underwater Vehicle.
Sarà presente a bordo il “SAVER”, cioè il sistema di salvataggio sottomarino trasportabile in aereo, sviluppato dalla italiana DRASS e dalla SAIPEM.
Con la completa dotazione di bordo, la nave potrà localizzare un sottomarino in difficoltà sul fondo del mare, rimanere verticale su di esso con il sistema Dynamic Positioning e fornire assistenza immediata al personale intrappolato a bordo utilizzando il sistema SAVER.
La SDO-SuRS è una delle piattaforme più avanzate al mondo costruita per questo scopo, il cui fiore all'occhiello è rappresentato dalla sua versatilità operativa non limitata esclusivamente alle funzioni di salvataggio dei sottomarini e al supporto delle operazioni speciali del Comando Subacquei Incursori; darà in grado di ricercare in mare elementi inquinanti, esplorate i fondali marini, dare supporto all'archeologia marina e fornire la riparazione e la manutenzione strutturale delle infrastrutture danneggiate poste sul fondale marino.
La SDO-SuRS è una fonte di prestigio per la nostra attività e per il Made in Italy come simbolo di eccellenza manifatturiera. E’ un concetto italiano in cui convergono i migliori professionisti italiani, come quello di DRASS che fornirà il sistema subacqueo, un elemento caratterizzante dell'unità navale.
Il progetto SDO-SuRS è emblematico dell'eccezionale merito della costruzione navale nazionale e dell'industria subacquea e rappresenta l'unità di intervento sottomarino e salvataggio sottomarino più completa e tecnologicamente avanzata al mondo.







Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, ForumDifesa, Giorgio Arra, Giorgio Parodi, EDR Magazine, Wikipedia, You Tube)









Siluro a Lenta corsa WW2







Nave Olterra, WW2












 

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