mercoledì 5 dicembre 2018

Il Piaggio P.108 fu un bombardiere strategico quadrimotore monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda aeronautica Italiana S.A. Piaggio & C. nei tardi anni trenta.



Il Piaggio P.108 fu un bombardiere strategico quadrimotore monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda aeronautica Italiana S.A. Piaggio & C. nei tardi anni trenta.




Entrato in servizio nel 1941 ed utilizzato dalla Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale, fu l'unico quadrimotore pesante utilizzato come bombardiere dalle potenze dell'Asse nel corso del conflitto, inoltre fu uno dei pochi velivoli militari italiani che, per le teoriche caratteristiche tecniche, si poteva paragonare ai migliori tra gli equivalenti prodotti dagli Alleati anche se praticamente fu inferiore ai Lancaster britannici ed ai B17 americani.

Il P.108 fu l'unico bombardiere strategico quadrimotore della Regia Aeronautica nel secondo conflitto mondiale. Il progetto derivava dallo sviluppo di un precedente sotto potenziato Piaggio P.50-II con struttura in legno e che non era in grado di alzarsi nelle condizioni di peso massimo.




Il progettista era Giovanni Casiraghi, un esperto ingegnere aeronautico che aveva in precedenza lavorato negli Stati Uniti dal 1927 al 1936. Sulla base della sua esperienza, concepì un aeroplano radicalmente diverso da quelle che erano le convenzioni dell'industria aeronautica italiana del tempo. Il P.108 era un bombardiere completamente metallico ad ala bassa con carrello retrattile. Vinse nel 1939 il concorso bandito dalla Regia Aeronautica per un nuovo bombardiere, battendo il Cant Z.1014, quando divenne evidente che i concorrenti non avrebbero potuto consegnare in tempo un numero sufficiente di esemplari alla aeronautica italiana prima della metà del 1940. In particolare il P.108 risultò il più economico tra i 4 presentati come progetto (gli altri erano il BR 30 FIAT, il Cant Z. 1014 e il Caproni Ca. 204/205), l'unico costruito già a livello di simulacro (assieme al Cant Z. 1014, che era forse quello dalle prestazioni migliori) e superiore nell'armamento difensivo sia al Fiat che al Caproni, mentre presumibilmente sarebbe stato più veloce e robusto del Fiat e grossomodo veloce quanto il Caproni (a meno che questo non avesse montato gli sperimentali, ma mai completati, motori Isotta Fraschini Zeta da 1 500 CV). Il Cant Z 1014 e il Caproni Ca 205 avrebbero potuto trasportare un carico bellico offensivo leggermente superiore (anche se nel caso del Caproni l'armamento difensivo era veramente ridotto e vi erano molti punti morti), ma con delle soluzioni inconsuete e poco ortodosse (per esempio il Cant Z 1014 aveva tre stive bombe, due delle quali nelle gondole motori), presumibilmente poco efficaci.

Il prototipo effettuò il primo volo il 24 novembre 1939. Dimostrò di fornire ottime prestazioni e richiese poche rifiniture, ma ci fu bisogno di tempo prima che i piloti prendessero confidenza con il comportamento in volo. Il P.108 fu consegnato a un solo reparto, la 274ª Squadriglia Bombardamento a Grande Raggio (BGR), inquadrata all'interno del 46º Stormo con sede a Pisa, dove arrivò nel 1941 Vi furono però alcuni incidenti, in uno dei quali perse la vita il figlio di Benito Mussolini. Il 7 agosto 1941 Bruno Mussolini stava pilotando uno dei prototipi del bombardiere allora segreto, quando, secondo la versione ufficiale, i motori persero potenza in fase di atterraggio, l'aereo scese di quota urtando contro una casa. La sezione della cabina di pilotaggio si staccò dal resto del velivolo e, pur non incendiandosi, fu distrutta nell'impatto. Col Mussolini morirono altri due aviatori.

Il P.108 fu progettato in quattro versioni, ma soltanto una, il bombardiere P.108B, fu prodotta in serie prima dell'armistizio. Le altre varianti consistevano nel P.108A per impiego anti-nave, armato con un cannone da 102 mm (al momento dello sparo la copertura di duralluminio della prua si fessurava in più punti, e non ebbe mai un battesimo del fuoco perché giudicato pericoloso per l'equipaggio e estremamente impreciso nel tiro), il P.108C, un aereo di linea dotato di una maggiore lunghezza alare, fusoliera modificata in grado di trasportare 32 passeggeri e il P.108T, versione da trasporto militare. Fu costruito un solo P.108A e 24 P.108B. Il totale tra versioni e prototipi fu di 35 aerei. La maggior parte dei P.108C fu poi modificata per uso come aereo da trasporto militare e poteva imbarcare fino a 60 passeggeri. Nove P.108 T furono utilizzati dalla unità da trasporto della Luftwaffe fino alla fine della guerra.




Riassumendo:

P.108A Artigliere: nel marzo 1943 volò per la prima volta un P.108B di serie modificato con l'installazione di un cannone da 102 mm nel muso e destinato all'impiego antinave. Risultò un fallimento, perché il tiro risultava impreciso e quando il cannone sparava l'aereo vibrava pericolosamente, perdeva o prendeva quota improvvisamente, imbardava e si danneggiava nelle superfici.
P.108B Bombardiere: distinti in due serie che si differenziavano per la sostituzione della mitragliatrice pesante nel muso con una carenatura aerodinamica
P.108C Civile: variante civile dotata di cabina pressurizzata per 32 passeggeri. Per i voli notturni l'allestimento prevedeva 16 cuccette. Volò nel 1942. Come banco di prova per la cabina pressurizzata la Piaggio realizzò il bimotore P.111
P.108T Trasporto: versione da trasporto, caratterizzata come trasporto militare da un armamento di 4 mitragliatrici da 12,7 mm (postazioni laterali, torretta dorsale e ventrale). Versione impiegata anche dalla Luftwaffe tedesca.
Piaggio P.133: progetto di un bombardiere quadrimotore, da 490 km/h, 4 mitragliatrici pesanti e i 6 cannoni da 20 mm. Il carico utile raggiungeva i 4 800 kg. La costruzione era più leggera di quella del P.108 a beneficio delle prestazioni e del carico utile trasportabile, ma il modello non fu mai completato a causa dell'Armistizio.
Secondo alcuni resoconti il famoso scooter sviluppato dalla ditta di Pontedera nel 1946 sarebbe collegato al grande quadrimotore, in quanto:

Le ruote della Vespa sarebbero i ruotini di coda del quadrimotore;

Il motore della Vespa sarebbe un motorino di avviamento dei motori radiali dell'aereo.

Le due ipotesi sono false, in quanto i motori radiali Piaggio, come buona parte dei motori italiani di quel periodo, utilizzavano l'aria compressa proveniente da una bombola caricata da un "Aviocompressore SS" prodotto dalla Garelli, con caratteristiche diverse da quelle dei primi motori apparsi sulla Vespa. Negli archivi della Piaggio non vi è traccia di utilizzo di componenti aeronautici nel motociclo. Il celebre motoveicolo, progettato dall'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio, rielaborò alcune tecnologie aeronautiche, quali il supporto "monotubo" della ruota anteriore, ispirato da quello dei carrelli degli aerei e la struttura portante in lamiera collegabile ai "rivestimenti lavoranti", ma queste tecnologie sono diffuse nel mondo aeronautico e non necessariamente collegate a un particolare velivolo.

Impiego operativo

Il primo ed unico reparto a cui furono assegnati bombardieri P.108 fu la 274ª Squadriglia Bombardamento a Grande Raggio (BGR), che, al momento dell'assegnazione dei velivoli, era operativa solo da pochi mesi (1º giugno 1941).

Nonostante i numerosi incidenti e la non facile ambientazione del personale di volo, il 9 giugno 1942 due P.108B trovarono il loro primo impiego operativo in missione di ricerca e bombardamento navale nella zona delle Isole Baleari. Nello stesso anno vennero effettuate varie missioni di bombardamento principalmente sulle installazioni inglesi di Gibilterra, facendo decollare gli apparecchi dal campo di volo di Decimomannu, in Sardegna.

Negli ultimi mesi del 1942 e nei primi del 1943, in seguito all'Operazione Torch ed allo sbarco alleato in Nord Africa, il P.108 fu impiegato principalmente sull'Algeria. Dopo l'armistizio, i pochi esemplari rimasti di P.108B furono requisiti dalla Luftwaffe e non vennero utilizzati operativamente, contrariamente a quanto avvenne per la versione "T" dello stesso velivolo.

Utilizzatori:
  • Regia Aeronautica;
  • Luftwaffe.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)


Aeroporto di Guidonia, 1943





















































Il CANT Z.1007 Alcione



Il CANT Z.1007 Alcione era un bombardiere medio trimotore ad ala bassa sviluppato dalla divisione aeronautica dell'azienda italiana Cantieri Riuniti dell'Adriatico negli anni trenta e prodotto su licenza anche da altre aziende nazionali.






Disegnato dall'ingegner Filippo Zappata, capo progettista dell'azienda ed autore di numerosi velivoli come ad esempio il CANT Z.506 era caratterizzato dalla struttura lignea, "eccellenti qualità di volo e buona stabilità" ed è considerato da molti autori come il "miglior bombardiere italiano della seconda guerra mondiale", benché la sua struttura in legno potesse essere facilmente danneggiata da condizioni climatiche estreme, come in Nordafrica ed in Unione Sovietica. Durante il conflitto fu impiegato principalmente dalla Regia Aeronautica, quindi, dopo la firma dell'armistizio di Cassibile dalle Aeronautica Cobelligerante Italiana, Aeronautica Nazionale Repubblicana e Luftwaffe.

Il progetto, nato nel 1935, era dell'ingegner Filippo Zappata e manteneva l'estrema pulizia delle linee tipica delle sue realizzazioni. La formula era quella del trimotore, la più diffusa tra i velivoli italiani medio/pesanti di quel periodo

La ditta costruttrice, CRDA CANT (Cantieri Riuniti dell'Adriatico - Cantiere Navale Triestino), presentò il primo prototipo, CANT. Z.1007 nel marzo 1937. Esso si distingueva dalle versioni successive per i motori in linea Isotta Fraschini Asso XI da 825 CV, e per le eliche bipala lignee. Successivamente, per la prima versione di serie di 34 esemplari destinata al 221º Gruppo della Regia Aeronautica, furono introdotti eliche tripala metalliche e radiatori modificati. I propulsori Asso XI RC.40 dei primi 36 esemplari, consegnati nell'ottobre 1939, si dimostrarono inaffidabili, e quindi il primo lotto di velivoli non trovò impiego se non in seconda linea. Parallelamente alla produzione del primo lotto, il progettista lavorò ad una versione modificata, CANT. Z.1007bis, destinata ai più potenti motori radiali Piaggio P.XI R.2C 40, 14 cilindri a doppia stella raffreddati ad aria. Modificati anche i piani di coda per migliorare la visuale di tiro della torretta dorsale. Queste modifiche furono introdotte dal 35º esemplare di serie in poi. I primi esemplari entrarono in servizio nel 1940.

L'Alcione, così fu battezzato, era un aeroplano veloce e affidabile, ma soffrì di una laboriosa manutenzione e messa a punto, dovuta alla struttura in legno. Nel 1942 era ormai superato ma i programmi per la produzione in serie dei velivoli destinati a sostituirlo, tra cui il CANT Z.1018 Leone, tardavano e furono definitivamente arrestati con l'armistizio.

Il CANT Z.1007 era un monoplano trimotore ad ala media. La costruzione era completamente lignea, soluzione che influì sia sul ritmo di produzione – la costruzione era estremamente complessa – che sull'impiego operativo.

La costruzione dell'aereo avveniva impostando la struttura come se si trattasse di un motoscafo: prima le strutture longitudinali poi quelle trasversali. Una volta completata la struttura, fra i vari correnti erano inserite forme in legno che concorrevano a creare una superficie levigata sulla quale era adagiato il rivestimento, composto da lamelle di legno incollate a quarantacinque gradi sulla struttura e incrociate a novanta gradi fra uno strato di lamelle e l'altro.

Il procedimento era estremamente lento e non consentiva un elevato ritmo di produzione; inoltre non era eseguibile da tutte le ditte aeronautiche: oltre ai CRDA, solo la IMAM e, nel corso del 1943, anche la Piaggio costruirono il velivolo. Venne prodotto fino all'agosto 1943.

I CANT Z.1007bis di serie furono prodotti con l'impennaggio verticale di coda in due differenti versioni (non sono considerate varianti):

  • impennaggio monoderiva: le prime tre serie I-III;

  • impennaggio bideriva: le serie successive IV-IX.

Impiego operativo

Quando l'Italia entrò in guerra, il 10 giugno 1940, la Regia Aeronautica disponeva di due Stormi equipaggiati con gli "Alcione". Uno era il 16º, con 31 aerei, forniti però di motori Isotta Fraschini e perciò dichiarati "non bellici". Il 47º Stormo aveva appena ricevuto quattro CANT bis, per i quali era ancora in corso l'addestramento degli equipaggi.

Il CANT Z.1007bis operò come bombardiere sul fronte greco, in Egeo (nel 1941 la 210ª Squadriglia affondò il cacciatorpediniere della Royal Navy HMS Juno), e su tutto lo scacchiere mediterraneo. L'impiego in Africa settentrionale si rivelò difficoltoso per la manutenzione alle alte temperature, nonché per i limiti tattici del velivolo nello scacchiere. Sulla Manica operò come ricognitore nell'autunno del 1940. Nel 1943 furono tolti dalla prima linea e destinati a missioni notturne, con lievi modifiche agli impianti di scarico dei motori.

Il 28 gennaio 1941 dieci Alcione furono affrontati due volte, la prima da una formazione di dieci caccia e la seconda da una di dodici, costituite da biplani Gloster Gladiator. Gli italiani persero un trimotore ma riuscirono ad abbattere tre difensori. Durante la "Battaglia di mezzo agosto" per arrestare il convoglio Pedestal, in rotta su Malta, nell'agosto 1942, soltanto pochi Z.1007 Alcione del 51º Gruppo Autonomo basato ad Alghero, in Sardegna, svolsero missioni di ricognizione sul convoglio. Il 14 agosto, alla fine della battaglia, tre 1007bis bombardarono da alta quota le navi nemiche. Durante quella battaglia, un CANT appositamente modificato, per mezzo di un apparato di radio-guida ideato dal generale Ferdinando Raffaelli, avrebbe dovuto guidare un SIAI Marchetti S.M.79 ARP (Aereo Radio Pilotato), senza equipaggio ed armamento ma carico di esplosivo, come "bomba volante" contro il convoglio. La missione fallì per un banale guasto tecnico e non fu più ritentata.

Dopo l'armistizio gli apparecchi recuperati al sud, con le insegne dell'Aeronautica Cobelligerante Italiana, svolsero aviolanci di armi e vettovagliamenti alle unità italiane ancora operanti nei Balcani e ai partigiani iugoslavi, fino al 14 maggio 1944, giorno della cosiddetta "strage degli Alcioni". In quella data, una formazione di nove trimotori italiani, di ritorno da una missione di rifornimento ai partigiani su Kolašin, in Montenegro, fu attaccata dai Messerschmitt Bf 109G della 7./JG 27. I tedeschi - confondendo i due tipi, molto simili - rivendicarono l'abbattimento di sei Savoia-Marchetti S.M.84 sopra il canale d'Otranto. Gli aerei abbattuti dai piloti dello JG 27 in realtà erano CANT Z.1007. Cinque Alcioni caddero nel mar Adriatico, e due atterrarono pesantemente danneggiati alla loro base di Lecce-Galatina. L'unità italiana subì 26 morti in questo scontro. Successivamente i CANT. superstiti furono inquadrati nello Stormo Notturno ed operarono solo con l'oscurità. I CANT Z.1007bis rimasti al nord furono riorganizzati nella 1ª Squadra di Bombardamento "Ettore Muti" dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana, reparto che effettuò solo attività di addestramento.

L'"Alcione" ebbe il battesimo del fuoco il 29 agosto 1940, quando una formazione di dieci CANT Z.1007 bis monoderiva del 106º Gruppo bombardò l'aeroporto di Luqa. Il 106º, basato su Chinisia, Trapani, in Sicilia, fu presto affiancato dall'intero 47º Stormo Bombardamento Terrestre con una disponibilità complessiva di 33 aerei. Quando scoppiò la guerra con la Grecia, il 47º fu spostato su quel fronte. I CANT Z. tornarono su Malta nel 1941, con il 9º Stormo Bombardamento terrestre, con il 29º ed il 33º Gruppo, equipaggiati con 25 "Alcione". Il 9º fu in seguito affiancato dal 50º Gruppo, basato a Sciacca. Le due unità italiane furono affiancate dal II Fliegerkorps della Luftwaffe, ma quando gli aerei tedeschi furono trasferiti in Nordafrica, le missioni di bombardamento su Malta dei CANT furono ridotte, perché i bombardieri italiani si trovavano a fronteggiare la rafforzata difesa dell'isola, che impiegava i radar combinati con i caccia notturni Bristol Beaufighter. Gli "Alcione" iniziarono una terza ondata di bombardamenti su Malta, tra il 10 ed il 20 ottobre 1942. Il 9º Stormo e l'8º Gruppo Volo del 43º Stormo aveva in linea 30 CANT, ma di questi solo 12 erano operativi.

Gli Z.1007 furono impiegati anche nelle ultime fasi della Battaglia d'Inghilterra, dal novembre 1940 al gennaio 1941. La Regia Aeronautica inviò sei Z.1007Bis della 172ª Squadriglia a Chièvres in Belgio come ricognitori per il Corpo Aereo Italiano. Ma quando i velivoli raggiunsero la propria base, a settembre, il comando italiano si rese conto che la Luftwaffe aveva già fotografato “a tappeto” il sud-est dell'Inghilterra, quindi gli aerei italiani furono impiegati in forze solo l'11 novembre 1940, quando cinque “Alcione” furono inviati come “aerei civetta” per attirare i caccia della RAF lontano dall'obiettivo principale dell'attacco italiano sul porto di Harwich condotto da dieci Fiat BR.20. Il piano non riuscì ma nessun Z.1007 fu abbattuto sull'Inghilterra, sebbene uno dei sei inizialmente inviati andasse perduto durante il viaggio di trasferimento nella base in Belgio, nel settembre 1940.

Durante la campagna italiana di Grecia, la Regia Aeronautica dispiegò il maggior numero di CANT. Z. Il 28 ottobre 1940, primo giorno dell'invasione, il 47º Stormo Bombardamento Terrestre (basato sull'aeroporto di Grottaglie) e il 50º Gruppo del 50º Stormo (basato sull'aeroporto di Brindisi) avevano in linea 44 Alcione. Il 5 novembre, queste unità vennero affiancate dal 41º Gruppo del 12º Stormo, con 16 aerei. In questa campagna, gli Stormi subirono poche perdite e durante il gennaio 1941, il 41º Gruppo venne sostituito dal 95º Gruppo del 35º Stormo. Ma fu proprio in questo teatro operativo che, a causa delle piogge torrenziali, si rivelarono le debolezze della struttura in legno, che costringeva ad effettuare continue regolazioni e serraggi che riducevano l'efficienza dei velivoli.

Il film di Roberto Rossellini Un pilota ritorna, girato nel 1941/1942 ed ambientato nei giorni della campagna greco-jugoslava, vede protagonista una squadriglia di trimotori CANT Z.1007 bis bideriva. Pregevoli e rarissime sono da un punto di vista storico e tecnico le inquadrature e le immagini che mostrano tali velivoli in volo durante le missioni di bombardamento.

I CANT aprirono le ostilità contro la Jugoslavia, il 6 aprile 1941, bombardando l'aeroporto di Mostar. Durante quella breve invasione, la Regia Aeronautica dispiegò 49 CANT. ZBis, 26 del 47º Stormo, 15 del 95º Gruppo (del 35º Stormo) ed otto del 50º Gruppo (del 16º Stormo).

Nel gennaio 1944 le due squadriglie di bombardamento della Croat Luwftwaffen Legion, formazione mista croato-tedesca inquadrata nella Luftwaffe, ricevettero 3 Z.1007 bis (assieme a 3 Fiat B.R.20) per utilizzarli come addestratori degli equipaggi al bombardamento.

Dopo la guerra

Alla fine della seconda guerra mondiale, l'88º Gruppo Trasporti dell'Aeronautica Cobelligerante aveva in linea 12 CANT Z.1007 di cui otto efficienti. Alcuni vennero impiegati in voli di trasporto e collegamento ancora nel 1945. Il trattato di pace, tuttavia, che proibiva all'Italia di possedere aerei da bombardamento, decretò la rapida scomparsa di questi trimotori, agevolata dalla struttura lignea dell'aereo. L'ultimo esemplare sopravvisse fino al 1948 sull'aeroporto di Guidonia. Anche questo esemplare andò distrutto e a tutt'oggi non restano neanche delle singole parti di questi imponenti trimotori.

Varianti 

Z.1007ter, versione migliorata con più potenti motori Piaggio P.XIX da 1.150 CV. Carico di bombe: 1.000 kg; velocità massima 500 km/h; autonomia 2.250 km; peso massimo al decollo 10.465 kg. Prodotto in 50 esemplari.

Z.1015, prototipo di aereo postale militare con più potenti motori Piaggio P.XIX RC.35 da 1.500 CV. Volò nel 1939. Velocità massima 560 km/h; autonomia 3.000 km; peso massimo al decollo 13.600 kg. Il prototipo venne successivamente riconfigurato come aerosilurante.

Z.516, prototipo di versione idrovolante del Z.1007, ottenuto da una cellula di Z.1007 con gli scarponi di un Z.506B. Volò nel 1940.

Utilizzatori:

Croazia, Zrakoplovstvo Nezavisne Države Hrvatske, operò con tre Z.1007bis nel ruolo di aereo da addestramento.

Germania, Luftwaffe, operò con esemplari requisiti dopo l'armistizio di Cassibile.


Italia

Regia Aeronautica

16º Stormo Bombardamento Terrestre

50º Gruppo

51º Gruppo

47º Stormo Bombardamento Terrestre

106º Gruppo

107º Gruppo

31º Stormo Bombardamento Terrestre

93º Gruppo

94º Gruppo

Aeronautica Cobelligerante Italiana.

(Web, Google, Wikipedia)











































US ARMY - US MARINES - Comando Operazioni Speciali degli Stati Uniti (USSOCOM): il Corpo dei marines statunitensi ha raggiunto la piena capacità operativa per il fucile da “sniper” BARRETT ASR MK 22 Mod.0.

https://svppbellum.blogspot.com/ Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,  storia militare, sicurezza e tecnologia.  La bandiera è un simb...