giovedì 28 marzo 2019

Il programma dei P.P.A. PAOLO THAON DI REVEL prosegue



I Pattugliatori polivalenti d'altura (PPA) Paolo Thaon di Revel rappresentano il programma per una futura classe di unità navali multiruolo della Marina Militare che sostituiranno le fregate classe Soldati e le corvette classe Minerva.
La nuova classe fa parte della legge navale 2014-2015 che prevede la suddivisione delle unità nelle seguenti tre diverse versioni:
  • PPA Light: versione leggera, adatta al pattugliamento litoraneo ed al contrasto della criminalità in mare;
  • PPA Light+: versione media, adatta sia al pattugliamento litoraneo che al supporto ed al combattimento;
  • PPA Full: versione pesante, adatta al combattimento di prima linea.

Il piano prevede 16 unità, 7 delle quali sono state già commissionate. Altre 3 sono in opzione, mentre ad ora è iniziata la costruzione delle prime tre unità.
L'ordine delle prime 7 unità è così suddiviso: 2 PPA Light, 3 PPA Light+ e 2 PPA Full.



Progetto classe Paolo Thaon di Revel:

Il Pattugliatore Polivalente d’Altura (PPA) rappresenta una tipologia di nave altamente flessibile con capacità di assolvere molteplici compiti che vanno dal pattugliamento al combattimento di prima linea. Sono perciò presenti tre versioni (Light, Light+ e Full).
Le prime due versioni, saranno velocemente convertibili nella versione più potente e pesantemente armata, grazie anche all'elevato grado di modularità delle unità.
Lo scafo presenta una forma innovativa, che insieme al nuovo rostro prodiero, punta ad ottimizzare la spinta idroninamica allo scopo di soddisfare requisiti prestazionali molto sfidanti, pur mantenendo un moderato impatto ambientale e garantendo l'economicità di gestione.
Le navi, presenteranno due zone ad alta modularità, una di centro nave e l'altra di poppa.
La prima, presenterà una gru Davit con 2 braccia, deployable, per il trasporto, il lancio ed il recupero di imbarcazioni fino a 11m x 10t e una gru Centrale per container fino a 20t. Questa zona infatti, presenterà una capacità di carico fino a 8 container ISO 1C, per 120t max complessive.
La seconda zona modulare invece, potrà fungere da bacino per mezzi delle Forze Speciali, da magazzino pallettizzato, da Compound sanitario, da Compound Alloggi (30 posti + igiene) o come zone USVs & ROVs + Shelter di Comando.
Adiacente a questa zona, sarà presente in modo predefinito, una rampa per il lancio ed il recupero di un veicolo anfibio di tipo RHIB di massimo 11 metri.
La zona Plancia, presenta una moderna ed innovativa forma, molto simile a quella di un elmo, assicurando un ampio raggio di visibilità nonché un elevatissimo grado tecnologico, essendo in questa riuniti tutti i sistemi di controllo, di autodifesa ed attacco, navigazione e propulsione.



Armamento

L'armamento di base e comune a tutte e tre le versione, sarà costituito da un cannone (a prua) Leonardo 127/64 mm munito del nuovissimo munizionamento Vulcano, un cannone (sull'Hangar di poppa) Leonardo 76/62 mm, del tipo Sovraponte, munito di munizionamento Davide/Strales con predisposizione per il Vulcano. Sempre sull'Hangar di poppa, troveranno posto 2 mitragliere remotizzate 25/80 mm e 2 lanciarazzi ODLS-20 per le contromisure AAW e ASW.
Le versioni Light+ e Full, potranno vantare poi, un impianto missilistico di ultima generazione VLS Sylver per il lancio di 16 missili Aster 15, Aster 30 e Aster 30 B1NT. 



L'Aster 30 Block 1 NT (Aster B1 NT) è uno sviluppo dell'originale Aster 30. Ha la stessa configurazione dell'Aster 30 di base, con un grosso booster e un "dardo" più sottile che assomiglia a un missile aria-aria. Le differenze tra l’Aster 30 e l’Aster 30 Block 1 stanno nel software; il B1 NT è descritto come "una nuova versione del missile Aster 30 Block 1".
L’Aster Block II sarà un missile completamente nuovo. Avrà un booster, un motore da crociera dello stesso diametro, e una "testata" di potenza incrementata.
Il Block II è interamente dedicato ad intercettare i missili balistici di portata fino a 3000 km, compresi quelli che volano su una traiettoria molto bassa. Non è progettato per abbattere gli aerei.
L’Aster B1 NT è un missile antiaereo in grado anche di abbattere missili balistici con una gittata massima di 1500 km.

Tutte le versioni avranno la predisposizione per un sistema di 4 lanciatori binati per il lancio di 8 missili anti-nave e land attack OTOMAT TESEO Mk-2E.
Per quanto riguarda la capacità silurante sarà presente la predisposizione per 2 lanciatori trinati per MU-90 Impact e siluri da 324mm.
Importante infine, la presenza di un Hangar e un ponte di volo per 2 elicotteri NH90 o Leonardo AW101.



Data di entrata in servizio?:
  • 2021 PPA L
  • 2022 PPA L
  • 2023 PPA L+
  • 2024 PPA L+ e PPA full
  • 2025 PPA L+
  • 2026 PPA full.

(Web, Google, Wikipedia, Portale difesa.it, Giorgio Arra, You Tube)










































mercoledì 27 marzo 2019

La Beretta modello 1934: fino agli anni '90 l'arma d'ordinanza della G.d.F.



La Beretta modello 1934 è una pistola semiautomatica compatta, ad azione singola e a chiusura labile (cioè con canna sempre svincolata dal carrello), progettata e costruita dalla Fabbrica d'Armi Pietro Beretta. 
Fu concepita per i funzionari di pubblica sicurezza e poi distribuita come arma da fianco al Regio Esercito italiano; rimase in uso presso le Forze Armate della Repubblica Italiana anche nel dopoguerra e sino agli anni novanta del secolo scorso, quando fu progressivamente completata la sua sostituzione con il modello 92 sempre della Beretta. Il calibro è il 9 x 17 mm, conosciuto anche come 9 mm Corto o .380 ACP. 
Il sottoscritto l'ha adoperata per oltre trent'anni: era un'arma utile soprattutto nei servizi in borghese per le sue ridotte dimensioni; un'arma affidabile, precisa nella versione con la canna leggermente allungata e facilissima da pulire e manutenere.



Storia e servizio

La M34, progettata su esplicita richiesta del Ministero dell'Interno per i funzionari del dipartimento della pubblica sicurezza che svolgevano servizio in borghese, fu adottata nel 1936 come arma corta d'ordinanza dal Regio Esercito Italiano e successivamente anche dalla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. La pistola era una evoluzione dei modelli Beretta M15 e Beretta M23, distribuiti all'Esercito e alla Regia Marina. Costruita con un numero ridotto di parti (39), richiedeva una lavorazione minore rispetto ai modelli usati da altre nazioni e questo ne assicurò la buona qualità anche negli anni finali della Seconda guerra mondiale. Qualità riconosciuta anche dagli Inglesi per i quali era un'ambita preda bellica cui affibbiavano nomignoli che ne riconoscevano la pericolosità. La chiamavano anche "Red Point", per il punto rosso vicino alla leva di sicura. Furono riconosciute ottime per la difesa ravvicinata sia dagli Alleati inglesi e americani, che ne apprezzavano purer la semplicità d'uso e l'occultabilità, sia dai Tedeschi, che le ritenevano immuni da inceppamenti, come la sovietica Tokarev tt33, e perciò le preferivano alle loro più delicate Luger o Walther.
Una variante del modello 34 era la Beretta M35, costruita per il calibro 7,65 mm Browning, che per quanto messa in produzione per rispondere alle esigenze del mercato civile, fu adottata anche da Marina e Aeronautica e dalla R.S.I. e forze armate tedesche d'occupazione.
Anche il corpo Regie Guardie di Pubblica Sicurezza (poi nel 1944 corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza) ebbe in ordinanza la mod. 34 in cal. 9 Corto.
Le pistole costruite nel ventennio fascista erano marchiate sul carrello con l'anno di fabbricazione e l'anno dell'era fascista in numeri romani. Altri marchi presenti sul fusto, superiormente dietro la guancetta sinistra, sono la sigla RE con coroncina soprastante a indicare le pistole destinate al Regio Esercito, o PS per le pistole del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Vari esemplari di M34, preda bellica, finirono all'estero.
Fu l'arma che Nathuram Godse usò per uccidere Mahatma Gandhi il 30 gennaio 1948.
Nel dopoguerra la M34, anche nei suoi esemplari più datati, rimase quale arma da fianco d'ordinanza del ricostituito Esercito Italiano, e di conseguenza anche dell'Arma dei Carabinieri (non ancora Forza Armata autonoma)
Per gli usi di pubblica sicurezza divenne presto obsoleta già a partire dai primi anni sessanta del Novecento. Ma solo a partire dagli anni settanta la polizia italiana adottò l'erede Beretta M51 in cal. 9x19 parabellum. I Carabinieri poterono adottare quest'ultima solo parzialmente. Per allinearsi al miglior standard d'armamento della Polizia di Stato, i Carabinieri poterono rimpiazzar gradualmente la M34 con la Beretta 92S solo dal 1981, comunque ben prima delle altre Armi dell'E.I. che dovettero attendere ancora qualche anno. Negli anni '80 era perciò frequente che gli ufficiali dell'Esercito si vedessero assegnare esemplari di M34 che dalla punzonatura risultavano prodotti nel secondo conflitto mondiale, ormai poco precisi a causa dell'usura della canna, ma soprattutto del gioco preso dal peraltro ingegnoso sistema di aggancio della medesima al castello, a seguito delle operazioni di smontaggio a scopo addestrativo e manutentivo, paradossalmente più frequenti dell'utilizzo effettivo dell'arma nei poligoni.
Fino a tale periodo la M34 rimase in uso anche presso la Guardia di Finanza che però aveva iniziato a rimpiazzarla coi nuovi modelli Beretta 92 già dal 1977. L'ultimo lotto prodotto per la G.d.F., dal 1971 al 1980, comprendeva un certo numero di armi modificate, destinate alle scuole e al nascente reparto dei Baschi Verdi. Le modifiche consistevano in un prolungamento della canna, nell'eliminazione del caratteristico becco poggia-mano del caricatore e in un notevole alleggerimento dello scatto, portato a un chilo e mezzo dai 5 chili del modello base.
Gli ultimi nei corpi armati dello Stato ad averla ancora in dotazione furono gli agenti dei reparti Celere e Mobili e gli allievi agenti della Polizia di Stato (che però a volte ebbero anche la M51 in cal.9 para, in fase di sostituzione con i modelli Beretta più recenti 92S). Invece in quasi tutti i corpi dei vigili urbani italiani, in quanto non aventi lo status di forze armate, e presso molti "corpi" privati di guardie giurate, rimase a lungo in dotazione la mod. 35 cal. 7,65.
Negli anni ottanta, dopo la demilitarizzazione del calibro, la Beretta pose in vendita un certo numero di pezzi, costruiti assemblando le parti di ricambio giacenti in magazzino.
Oggi è diffusa anche nel mercato civile e si possono trovare sia esemplari risalenti al periodo fascista sia altri più recenti.




Specifiche

La modello 34 è costruita in acciaio, lunga 152 mm e pesa, scarica, 650 grammi. La canna è lunga 86 mm (più lunga nei mod. modificati dal 1971 al 1980 per la Guardia di Finanza) ed è camerata per il calibro 9 x 17 mm, conosciuto anche come 9 Corto o .380 Auto. Si tratta di una munizione dal modesto potere d'arresto, se paragonata ad altre impiegate per armi da fianco coeve, ma comunque sufficiente per la difesa personale ravvicinata.
Sul fusto, sul lato sinistro, è presente una sicura manuale che, inserita (lettera "F" coperta), blocca il grilletto. Sparato l'ultimo colpo, il carrello è contrastato e arrestato nel movimento in avanti dall'elevatore del caricatore, perciò rimane aperto: questo dà il segnale di arma scarica (sistema detto "OACE", acronimo di Otturatore Aperto Caricatore Esaurito). Il caricatore ha una capienza di 7 cartucce ed un'estensione a becco poggiamano nella parte inferiore, che ne agevola l'estrazione e permette il corretto posizionamento delle dita sull'impugnatura anche per mani molto grosse.
Tale becco è stato eliminato nei modelli modificati per la G. d. F.
La pistola M34 è robusta e ben rifinita e può essere facilmente smontata nelle parti essenziali (carrello - canna - asta guidamolla), che risultano intercambiabili tra armi diverse: in questo modo è assicurata una manutenzione rapida e semplice anche in battaglia.
La forza da esercitare sul grilletto è pari a 5 kg per i modelli standard e solo 1,5 kg nei modelli modificati per la Gdf.
Il calibro 9 corto provoca un certo rilevamento allo sparo, data la leggerezza della pistola (e anche la forza non indifferente da applicare al grilletto nei mod. standard). Se camerata in calibro 7,65 (M35), il rinculo è più gestibile, il che facilita la tenuta "in mira", anche se cala ulteriormente il potere d'arresto.
Per un tiro utile, la 34 in cal. 9 ha, per un tiratore medio, un limite sui 10/15 metri come distanza di tiro in emergenza per difesa. Con la M35 in cal. 7,65 aumenta la precisione, che si attesta sui 15 metri (o poco più) su bersaglio umano.
L'occultabilità dell'arma è proverbiale: M34 e M35 sono le più piccole tra le cal. 9 o 7,65.

Servizio

Nei Corpi Armati e FF.AA. italiane dal 1936 a primi anni '90 del Novecento

Produzione

Dal 1934 al 1980 comprese quelle modificate per la Guardia di Finanza.

La Beretta modello 1934 calibro 9 Corto è una delle pistole di maggior successo di tutti i tempi, sia in termini tecnici che di vendite, e può essere inserita tra i prodotti che hanno portato la fama della Beretta al top mondiale.
Tra le migliori pistole negli anni immediatamente precedenti la Seconda Guerra Mondiale, la Beretta 34 è rimasta in servizio molto a lungo dopo il conflitto, oltre ad avere conquistato "cuori e menti" di tiratori e collezionisti in tutto il mondo.

Tra gli ultimi corpi dello Stato italiani ad aver radiato dal servizio la Beretta 34 c'è la Guardia di Finanza, che ancora tra il 1977 e il 1979 se ne faceva produrre di nuove dall'azienda di Gardone Val Trompia. 

Questi lotti finali – per un totale di meno di 6000 pezzi – erano caratterizzati da alcune differenze rispetto ai modelli più classici: scatto alleggerito, canna allungata, fondello del caricatore privato del classico "sperone" per appoggio del mignolo, niente gancio per il correggiolo sull'impugnatura.
In virtù di ciò, le Beretta 34 della Guardia di Finanza sono tra le più ricercate presso i collezionisti e gli appassionati "puristi" della produzione Beretta.
Brownells Italia – uno dei distributori più noti e apprezzati sul mercato armiero – annuncia oggi di avere disponibilità di un lotto di queste ricercatissime Beretta 34. Come da legge italiana, gli acquirenti interessati possono contattare direttamente Brownells Italia per maggiori informazioni o per piazzare un ordine, ma la consegna dovrà avvenire attraverso un’armeria. Una possibilità unica, assolutamente da non perdere per i collezionisti e gli appassionati della produzione storica della casa di Gardone Val Trompia: un'arma che ha fatto la storia del nostro Paese è a portata di mano a un prezzo d'occasione!

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)



































US ARMY - US MARINES - Comando Operazioni Speciali degli Stati Uniti (USSOCOM): il Corpo dei marines statunitensi ha raggiunto la piena capacità operativa per il fucile da “sniper” BARRETT ASR MK 22 Mod.0.

https://svppbellum.blogspot.com/ Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,  storia militare, sicurezza e tecnologia.  La bandiera è un simb...