mercoledì 6 novembre 2019

Il Panzer IV, (abbreviazione di Panzerkampfwagen IV)


Il Panzer IV, (abbreviazione di Panzerkampfwagen IV, numero di identificazione dell'esercito Sd.Kfz. 161) era un carro armato medio tedesco della seconda guerra mondiale, prodotto per tutto il corso del conflitto in molte varianti per un totale oscillante tra gli 8.000-9.000 esemplari, rappresentando la spina dorsale delle forze corazzate della Wehrmacht nel corso della guerra.




Inizialmente era stato pensato come carro di appoggio alla fanteria da affiancare al Panzer III, che era invece concepito per l'ingaggio dei carri armati nemici. Successivamente, durante il corso della guerra venne aggiornato nell'armamento e nella protezione passiva (aumentando gli spessori della corazzatura) ed assunse il ruolo di carro armato standard dell'esercito tedesco: il Panzer IV divenne, così, il carro armato più utilizzato nel maggior numero di esemplari della seconda guerra mondiale e il suo scafo fu usato come base per molti altri veicoli da combattimento, come i cacciacarri Nashorn, i carri-recupero e i semoventi antiaerei Flakpanzer IV Wirbelwind. Il Panzer IV fu usato in tutti i teatri operativi e il suo disegno fu aggiornato ripetutamente in funzione delle continue minacce provenienti dalle forze Alleate.




Storia

Sviluppo

Nel gennaio 1934, seguendo le direttive elaborate nel 1930[4] dal generale Heinz Guderian a proposito di un "trattore medio" per eludere il trattato di Versailles, il reparto approvvigionamenti dell'esercito emanò le specifiche tecniche per un carro armato pesante (BW -Bataillonsführerwagen - carro comando di battaglione), con il quale equipaggiare la quarta compagnia di ogni battaglione corazzato. Tale mezzo era stato pensato per fornire supporto alla fanteria e agli altri carri armati, per cui si pensò di equipaggiarlo con un cannone di medio calibro a bassa velocità iniziale (nella contemporanea classificazione italiana sarebbe stato considerato un obice) adatto a sparare granate ad alto esplosivo: quindi, inizialmente fu escluso l'impiego contro altri carri armati. Poi nel 1935 vennero esaminati tutti i prototipi prodotti dalla Krupp, dalla Rheinmetall e dalla MAN AG, chiamati rispettivamente VK 2001(K), (VK 2001(Rh) e VK 2002(MAN), ed in seguito a delle prove, il disegno della Krupp fu selezionato per la produzione su scala industriale.
I modelli del Panzer IV possono essere divisi in linea di massima in tre gruppi:
  • Ausf. (abbreviazione di Ausführung, ovverosia modello, versione) A, B, C, prototipi;
  • Ausf. D, E, F1, carri d'appoggio alle fanterie armati con il cannone/obice KwK 37 da 75 mm L/24;
  • Ausf. F2, G, H, J carri da battaglia armati con cannoni KwK 40 da 75 mm L/43 o L/48.




Impiego operativo

Nell'esercito tedesco il Panzer IV operò dal primo all'ultimo giorno della seconda guerra mondiale, su tutti i teatri di guerra in cui operarono le forze armate tedesche. Nella campagna di Polonia operarono i modelli A, B e C, mentre nella campagna di Francia operarono i modelli D. In Africa inizialmente operarono i modelli D ed E, all'inizio della battaglia di Ain el-Gazala erano disponibili i modelli F2, che tuttavia non furono utilizzati in azione dato che non era disponibile il munizionamento per il 7,5 cm KwK L/43. Sul fronte Russo il Panzer IV operò con tutti i modelli da E a J, mentre sul fronte occidentale e italiano operò con i modelli da F2 a J.
Il Panzer IV nelle prime fasi della guerra era inquadrato nelle Panzerdivision con una compagnia per battaglione, in quanto, considerato carro pesante per l'appoggio contro la fanteria nemica, tuttavia, dopo l'operazione Barbarossa, con la modifica del ruolo tattico e la riduzione dei carri armati nella Panzerdivision i reggimenti furono costituiti da Panzer IV o Panzer V. Con la creazione delle Panzergrenadierdivision (Divisioni di fanteria corazzata) il battaglione corazzato era su Panzer IV.




Versioni

Preserie

Ausführung A

Il primo Panzer IV Ausf. A (Versuchtkraftfahrzeug 622, in breve VKfz 622) uscì dalla catena di montaggio delle fabbriche Krupp stanziate a Magdeburgo nell'ottobre 1937. La protezione dello scafo era assicurata da lamiere saldate di 30 mm nella parte anteriore dello scafo, e con uno spessore di 20 mm nelle altre zone. L'Ausf. A fu costruito in 35 esemplari fra il novembre 1937 ed il giugno 1938.
L'architettura del carro, che resterà invariata in tutte le versioni, era con la trasmissione ed il gruppo di sterzatura alla prua estrema, subito dopo veniva l'alloggiamento per il pilota (a sinistra) ed il marconista (a destra) e la torretta nella parte centrale; posteriormente era alloggiato il motore ed i serbatoi di benzina, acqua e olio. Nella torretta era installato l'armamento principale, con il capocarro al centro dietro la culatta del cannone, il puntatore a sinistra ed il servente a destra.
La motorizzazione si avvaleva di un Maybach a benzina 108 TR, da 250 hp (186 kW), la trasmissione era su un cambio SRG manuale a 5 marce. Le sospensioni erano simili a quelle delle locomotive ferroviarie, su cui la Krupp aveva una vasta esperienza, quindi erano su quattro carrelli indipendenti con due ruote gommate per lato, forniti di sospensioni a balestra ellittica. Completavano il treno di rotolamento la ruota folle posteriore a raggi, la ruota di trazione anteriore e quattro rullini gommati tendicingolo. I cingoli erano a perno singolo e larghi 36 cm, fabbricati in acciaio al manganese. Posteriormente era montato, dietro una lamiera di protezione, un motore a due tempi per il brandeggio della torretta.
L'armamento principale era un cannone-obice KwK 37 da 75 mm L/24, con una mitragliatrice MG 34 coassiale. Un'altra MG 34 era montata frontalmente su un supporto sferico in corrispondenza alla postazione del marconista, arretrata di 210 mm rispetto alla postazione del guidatore. La capacità di munizioni era di 122 colpi per l'arma principale e di 3.000 per le mitragliatrici.
L'anello di rotolamento della torretta misurava un diametro di 1676 mm e poiché il motore era disallineato di 152 mm a destra rispetto alla mezzeria del carro, l'anello venne spostato di 60 mm a sinistra della mezzeria del carro per evitare che l'albero di trasmissione interferisse con i meccanismi elettrici di rotazione della torretta.
Gli accessi dell'equipaggio al carro avvenivano da due portelli laterali sulla torretta, incernierati frontalmente, e da due boccaporti sopra lo scafo, in due sezioni incernierate anteriormente e posteriormente. In questo carro ogni membro dell'equipaggio aveva un proprio portello di accesso alla sua postazione, e ciò era molto gradito agli uomini perché in situazioni di emergenza ognuno aveva una propria via di fuga, che non interferiva con quelle degli altri. Sulla torretta era saldata la cupola del capocarro, di forma cilindrica e fornita di portelli di visione e di una botola a due ante.
Le caratteristiche dell'Ausf. A si manterranno generalmente anche nei modelli successivi, con variazioni limitate alla piastra frontale ed alla parte posteriore della torretta, salvo dettagli di minore rilevanza sull'architettura generale del carro.




Ausführung B e C

La successiva versione Ausf. B presentava diverse modifiche nello scafo, con una piastra frontale di protezione di 30 mm, inoltre erano stati modificati alcuni particolari secondari come il sistema di visione del guidatore ed i boccaporti dello scafo, ora incernierati solo anteriormente.
Era stata modificata anche la cupola del capocarro, in modo che potesse fornire una migliore protezione, e al posto della lamiera cilindrica venne adoperata una costruzione su cinque segmenti forgiati. Per quanto riguarda l'armamento era stata eliminata la MG 34 del marconista. La caratteristica più rilevante rispetto al modello precedente era la nuova trasmissione SSG76 a 6 marce. Gli Ausf. B furono costruiti in 42 esemplari fra maggio e ottobre 1938, mentre gli Ausf. C furono costruiti in 134 esemplari fra l'ottobre 1938 e l'agosto 1939.
L'unica modifica visibile sull'Ausf. C rispetto al modello precedente era l'aggiunta di un manicotto di protezione per la mitragliatrice coassiale all'arma principale. Tuttavia la modifica più radicale era la sostituzione del motore Maybach 108 TR con il Maybach HL120 TRM, che rimase il motore standard per tutti modelli successivi fino al 1945. Il nuovo motore, sempre un 12 cilindri disposti in una V a 60°, aveva una cilindrata di 11867 cm³ ed erogava una potenza di 300 hp (224 kW) a 3000 giri al minuto.




Modelli prodotti in serie

Ausführung D

Nell'Ausf. D la piastra frontale del compartimento del marconista fu nuovamente arretrata, reintroducendo il supporto a sfera per la MG 34, ora protetto da un telaio esterno di forma rettangolare. I cingoli erano stati modificati, conservando la stessa larghezza (36 cm), ma con denti di guida maggiorati (80 mm contro i 60 precedenti).
A partire dal 1940 gli Ausf. D ebbero delle piastre da 20 mm imbullonate sui lati superiori dello scafo, spesso su tali carri venivano sistemate nuove versioni di cingoli o componenti del telaio per portarli agli standard dei modelli successivi. Il Panzer IV Ausf. D fu costruito in 232 esemplari fra l'ottobre 1939 e l'ottobre 1940.

Ausführung E

L'Ausf. E aveva modifiche poco visibili, ma sostanziali rispetto ai modelli precedenti. Le piastre di rinforzo della corazzatura da 20 mm in questo modello divennero standard, in più fu aggiunta una piastra da 30 mm per proteggere gli organi meccanici contenuti nella parte estrema della prua. Il meccanismo di visione per il guidatore venne modificato, proteggendolo con un portellino mobile. La MG 34 frontale fu montata usando la Kugelblende 30 (nicchia sferica per 30 mm di protezione), adattata in modo da sostenere la protezione per la canna dell'arma. Le ruote motrici furono semplificate per permetterne una costruzione più rapida.
I cambiamenti più visibili furono sulla torretta, ora fornita di una cupola per il capocarro fornita di migliore corazzatura (50–95 mm) con i segmenti fissi, e non mobili come nelle versioni precedenti: questo modello fu conservato su tutti i successivi modelli di Panzer IV. La torretta fu allargata, in modo che la piastra superiore potesse contenere completamente la cupola, che nella versioni precedenti era in parte saldata alla piastra posteriore inclinata. A partire da questa serie fu possibile montare sulla parte posteriore della torretta delle casse metalliche sagomate per l'immagazzinamento di attrezzi e materiali vari.
Alcuni Ausf. E di tarda produzione furono successivamente riadattati con il cingoli e le ruote di trazione da 40 cm degli Ausf. F. Gli Ausf. E prodotti furono 200 tra l'ottobre 1940 e l'aprile 1941.

Ausführung F

L'Ausf. F fu la versione che stabilì l'aspetto definitivo del carro, perché le modifiche successive riguardarono solo l'armamento e la semplificazione dei metodi di produzione. Dato che il Waffenamt (Ispettorato armamenti) aveva constatato come il veicolo all'epoca fosse l'unico carro in grado di portare un armamento principale da 75 mm, la Krupp fu affiancata dalla VOMAG e dalla Nibelungenwerke AG nel ciclo costruttivo. Gli Ausf. F completati assommarono a 470 fra l'aprile 1941 ed il marzo 1942.
La piastra frontale tornò ad essere rettilinea, in un solo pezzo di spesso 50 mm, i lati dello scafo furono costruiti con piastre da 30 mm e la piastra frontale di protezione degli organi meccanici fu portata a 50 mm. La MG 34 fu montata sulla Kugelblende 50, per adattarla alla blindatura maggiorata della piastra frontale.
La torretta del modello F presentava altre modifiche, come un aumento del mantelletto di protezione del pezzo a 50 mm di spessore. I portelloni di accesso furono trasformati in portelli a doppio battente, con l'anta anteriore più ampia di quella posteriore.
Il notevole aumento in peso dovuto agli aumenti di corazzatura del mezzo (circa il 48%) costrinse ad utilizzare cingoli di maggiore larghezza per mantenere la pressione al suolo a livelli accettabili. I nuovi cingoli erano larghi 40 cm ed avevano una forma leggermente diversa dai precedenti tipi da 36 cm; successivamente tale forma fu modificata per permettere un più sicuro movimento del carro sul ghiaccio. La modifica dei cingoli richiese anche la riprogettazione della ruota dentata di trazione, che però rimase nelle linee generali simile a quella dell'Ausf. E.

Ausführung F2

Nel luglio 1941 le forze corazzate tedesche si trovarono di fronte i carri sovietici KV-1 e T-34 e si resero presto conto che i cannoni da 37 mm e 50 mm montati sui loro carri non erano in grado di perforare le corazze dei mezzi sovietici a lunghe distanze; anche il pezzo da 75 mm KwK 37 del Panzer IV si rivelò inefficace, visto che essendo lungo solo 24 calibri, possedeva una velocità alla volata piuttosto bassa e dunque inadatta a impegnare bersagli protetti come i carri armati. Per questo motivo fu deciso di montare sul Panzer IV Ausf. F un cannone vero e proprio (non un cannone-obice come il KwK 37) derivato dal pezzo anticarro su affusto ruotato 7,5 cm PaK 40.
Il cannone era il 7,5 cm KwK 40 dalla lunghezza di 43 calibri (L/43), che permetteva una velocità alla volata fino a 933 m/s e la penetrazione a 500 metri di 115 mm di corazza inclinata di 30° sull'orizzontale; venne equipaggiato da un nuovo freno di bocca globulare a deflettore singolo che serviva a ridurre le sollecitazioni dello sparo sulla struttura della torretta, potendo altresì sparare munizioni di vario tipo: fumogene, esplosive anticarro o antiuomo e penetranti. Il modello F2 differiva dal modello F solo per quanto riguardava l'armamento e lo stivaggio delle munizioni per il KwK 40, più lunghe di quelle di un obice. Sembra comunque che alcuni carri delle ultime serie dell'Ausf. F2 siano stati equipaggiati con la torretta dell'Ausf. G. Con l'immissione in servizio dei Panzer IV F2 la precedente versione F fu rinominata F1.

Ausführung G

All'inizio del 1942 venne completato il progetto dell'Ausf. G, ordinato in 1.750 unità alle fabbriche Krupp-Grusonwerk, Nibelungenwerke AG e VOMAG. Ne vennero costruiti 1.687 e i residui 63 scafi furono utilizzati per altri progetti derivati dal Panzer IV, come i semoventi Sturmpanzer IV o Hummel. Secondo altre fonti furono costruiti 1.927 esemplari tra Ausf. F2 e Ausf. G.
La gran parte della produzione iniziale (1.275 veicoli) differiva dall'Ausf. F2 solo per la corazzatura frontale, aumentata a 80 mm mediante l'imbullonatura di piastre aggiuntive (sostituite in seguito con protezioni da 80 mm in un solo pezzo), e per il diverso disegno del freno di bocca del cannone, sempre globulare ma a doppio deflettore. Piccole migliorie consistettero nell'eliminazione delle due piccole finestrelle sulla parte anteriore dei fianchi della torretta e di quella sulla destra della sua parte frontale per migliorare la resistenza della corazza; fu inoltre rimossa la batteria da cinque lanciafumogeni sita nella parte posteriore dello scafo, sostituita con due batterie da tre lanciafumogeni assicurati ai lati della torretta. L'iposcopio del guidatore venne soppresso dal gennaio 1943 e durante lo stesso anno l'antenna radio venne riposizionata nella parte posteriore sinistra dello scafo. Venne adottato un nuovo tipo di ruota motrice.

Ausführung H

La differenza principale fra l'Ausf. H e l'Ausf. G risiedeva nella dotazione offensiva: l'ultima versione era armata con il cannone KwK 40 da 75 mm L/48, cioè con una canna più lunga di circa 380 mm e quindi forte sia di una maggiore velocità alla bocca, sia di una maggiore penetrazione a paragone del pezzo precedente. L'antenna radio fu nuovamente spostata, questa volta nella parte posteriore sinistra dello scafo. Il Panzer IV H fu costruito dal maggio 1943 al febbraio 1944 in 2.324 esemplari.
Nel modello H fu generalizzato l'utilizzo della Schürzen o gonne sia allo scafo sia alla torretta: consistevano in cinque lamiere da 5 mm di spessore ai lati dello scafo e della torretta e distanziate dal corpo del carro stesso per incrementare la protezione ai proiettili a carica cava e ai fucili anticarro.
A partire dal 1943 veniva applicata in fabbrica sulle parti fisse dello scafo la pasta Zimmerit, a base di cemento, un espediente per impedire alle mine magnetiche di aderirvi. Inoltre lo Zimmerit era trattato a spatola in modo da formare una superficie irregolare, per evitare che le bombe adesive si attaccassero alle superfici, molto più rugose delle corrispondenti superfici metalliche.

Ausführung J

A partire dal 1943 in Germania cominciarono a scarseggiare le materie prime, quindi il disegno del Panzer IV fu rivisto con lo scopo di risparmiare sia metalli pregiati sia gomma. In particolare il Panzer IV Ausf. J, esternamente quasi indistinguibile dall'Ausf. H, aveva i rullini tendicingolo non più gommati, ma in solo acciaio e le ruote folli posteriori in acciaio fuso (invece che fucinato come nei modelli precedenti). Inoltre con questo modello scomparve il motorino a due tempi che permetteva la rotazione della torretta, ora brandeggiata manualmente. L'Ausf. J iniziò a essere costruito dal febbraio 1944, presso la Nibelungenwerke e in misura minore da parte della VOMAG, e la produzione continuò fino a quando gli Alleati non catturarono gli stabilimenti: in totale furono completati circa 3.160 esemplari.
Gli aggiornamenti permisero al Panzer IV di rimanere al passo con i modelli avversari quali l'M4 Sherman statunitense e il T-34 sovietico. La fabbricazione del Panzer IV fu contemporanea a quella del Panzer V Panther, entrato in servizio a partire dal luglio 1943, che sebbene avesse corazzatura maggiore e superiore potenza di fuoco, era per contro molto più costoso e complicato da produrre. Inoltre il Panzer IV era ritenuto dagli equipaggi ancora superiore ai più recenti prodotti dell'industria bellica per mobilità, affidabilità e capacità di condurre operazioni manovrate. Nella seconda metà del 1944 la Wehrmacht inviò la maggior parte dei Panzer IV di nuova generazione sul fronte orientaleper operazioni mobili in campo aperto e di conseguenza sul fronte occidentale rimasero per lo più Panther e Panzer VI Tiger I.

Versioni modificate
  • Panzerbefehlswagen IV – carro comando. Su scafo Ausf. J fu prodotto in 17 esemplari fra il marzo ed il luglio 1944.
  • Panzerbeobachtungswagen IV – carro d'osservazione per l'artiglieria. Costruito sullo scafo dell'Ausf. J con un'ulteriore antenna all'estrema destra della parte posteriore dello scafo. La cupola del capocarro era uguale a quella degli Sturmgeschütz III e IV.
  • Bergepanzer IV – carro recupero
  • Brückenleger – carro gettaponte
  • Munitions-Schlepper – carro trasporto munizioni.

Degli ultimi tipi indicati si hanno notizie frammentarie ma si sa che furono comunque prodotti in serie molto piccole, generalmente sfruttando scafi obsoleti.

Varianti

Cacciacarri
  • Jagdpanzer IV. Si trattava di una modifica del carro standard, inizialmente armato con il cannone 7,5 cm StuK 40 L/48 (Sd.Kfz. 162) e poi con il pezzo 7,5 cm StuK 42 L/70 (Sd.Kfz. 162/1). Lo svantaggio tattico del cannone in casamatta invece che in torretta era compensato dalla minore altezza del mezzo (1,96 m invece dei 2,68 m del Panzer IV). Nelle ultime serie prodotte, per risparmiare materiale, furono usati solo tre rullini di ritorno invece dei quattro standard per il Panzer IV.
  • Panzerjäger III/IV Nashorn (Sd.Kfz. 164). Si trattava di un semovente controcarri su scafo misto Panzer III e Panzer IV, armato con il cannone 8,8 cm PaK 43/1. La sovrastruttura era aperta superiormente e garantiva protezione solo contro il tiro di armi leggere.

Cannoni d'assalto
  • Sturmgeschütz IV. Si trattava delle sovrastrutture dello Sturmgeschütz III, con il cannone 7,5 cm StuK 40 L/48 montate sullo scafo del Panzer IV.
  • Sturmpanzer IV. L'esperienza dei combattimenti negli abitati, come a Stalingrado e Ortona, aveva mostrato la necessità di appoggiare la fanteria con veicoli corazzati particolarmente adattati al combattimento urbano. La soluzione fu di aggiungere a uno scafo di Panzer IV una struttura fortemente blindata per ospitare un obice StuH 43 da 15 cm L/12; vennero adoperati scafi dei modelli F, G, H e J.

Semoventi d'artiglieria
  • Geschützwagen III/IV Hummel (Sd.Kfz. 165). Ricavato dallo stesso scafo e sovrastruttura del Nashorn, montava un obice pesante sFH 18/1 da 150 mm. Costruito in centinaia d'esemplari, era inquadrato nei gruppi di artiglieria assegnati alle divisioni corazzate.

Semoventi contraerei
  • Flakpanzer IV Möbelwagen. Sullo scafo del PzKpfwg IV era stata fissata una struttura scatolata abbattibile, contenente o un 3,7 cm FlaK 36 o un complesso quadrinato Flakvierling da 2 cm. Fu costruito in pochi esemplari a partire dal 1943, perché la necessità di abbattere le pareti per brandeggiare il pezzo rendeva molto scomodo l'utilizzo tattico di questo veicolo.
  • Flakpanzer IV Wirbelwind. In questa versione era montata, sopra lo scafo del PzKpfwg IV, una torretta ruotante ottagonale aperta sul cielo che ospitava il complesso Flakvierling 2 cm. Comunque la velocità di brandeggio della torretta, a causa del peso, era molto limitata per un pezzo contraerei.
  • Flakpanzer IV Ostwind. Mezzo analogo al Wirbelwind, montava un 3,7 cm FlaK 36 in casamatta esagonale e venne fabbricato in serie limitata.
  • Flakpanzer IV Kugelblitz. Costruito in solo 5 prototipi usava due cannoni di derivazione aeronautica da 3 cm su montatura sferica.

L'impiego tattico di questi mezzi era, per tutti, la protezione antiaerea delle colonne corazzate.

Altri utilizzatori:
  • Regio Esercito - La Germania fornì all'Italia 12 Panzer IV G che furono inquadrati nella Divisione "M" e, dopo il 25 luglio, nella 136ª Divisione corazzata "Centauro II". All'8 settembre 1943, con lo scioglimento della divisione, i Panzer IV furono reintegrati nell'esercito tedesco.

Altre nazioni nella seconda guerra mondiale:
  • Finlandia 15 carri consegnati nell'agosto 1944 e messi in forza alla Panssaridivisioona.
  • Bulgaria impiegò un totale di 88 Panzer IV (versioni G e H) in forza alla Bronirana brigada.
  • Ungheria Vari esemplari in forza alla 1. magyar páncéloshadosztály e alla 2. magyar páncéloshadosztály.
  • Romania più di 120 consegnati tra il 1942 e il 1944 e messi in forza alla Divizia 1 Blindată.
  • Slovacchia
  • Croazia
  • Spagna
  • Turchia
  • Italia - Nel Maggio 1943 in seno alla MVSN venne costituita una divisione corazzata denominata 1ª Divisione Corazzata Camicie Nere "M", la quale venne fornita di mezzi di produzione germanica tra i quali figuravano anche 12 Panzer IV Auf G. La divisione, confluita nel Regio Esercito dopo la caduta del Fascismo, a seguito dell'armistizio dell'8 settembre venne disarmata e i carri di produzione germanica presi in carico dalle forze d'occupazione tedesche.

Impiego successivo alla seconda guerra mondiale:
  • Francia
  • Cecoslovacchia
  • Siria L'ultimo Panzer IV impegnato in combattimento, in forza alla Siria, fu distrutto nel 1973 sulle alture del Golan.


ENGLISH

The Panzerkampfwagen IV (PzKpfw IV), commonly known as the Panzer IV, was a German medium tank developed in the late 1930s and used extensively during the Second World War. Its ordnance inventory designation was Sd.Kfz. 161.
The Panzer IV was the most numerous German tank and the second-most numerous German armored fighting vehicle of the Second World War, with some 8,500 built. The Panzer IV chassis was used as the base for many other fighting vehicles, including the Sturmgeschütz IV assault gun, Jagdpanzer IV tank destroyer, the Wirbelwind self-propelled anti-aircraft gun, and the Brummbär self-propelled gun.
The Panzer IV saw service in all combat theaters involving Germany and was the only German tank to remain in continuous production throughout the war. It received various upgrades and design modifications, intended to counter new threats, extending its service life. Generally, these involved increasing the Panzer IV's armor protection or upgrading its weapons, although during the last months of the war, with Germany's pressing need for rapid replacement of losses, design changes also included simplifications to speed up the manufacturing process.
The Panzer IV was partially succeeded by the Panther medium tank, which was introduced to counter the Soviet T-34, although the Panzer IV continued as a significant component of German armoured formations to the end of the war. The Panzer IV was the most widely exported tank in German service, with around 300 sold to Finland, Romania, Spain and Bulgaria. After the war, Syria procured Panzer IVs from France and Czechoslovakia, which saw combat in the 1967 Six-Day War. 8,553 Panzer IVs of all versions were built during World War II, a production run in Axis forces only exceeded by the StuG III assault gun with 10,086 vehicles.

Development history

Origins

The Panzer IV was the brainchild of the German general and innovative armored warfare theorist Heinz Guderian.[6] In concept, it was intended to be a support tank for use against enemy anti-tank guns and fortifications. Ideally, each tank battalion in a panzer division was to have three medium companies of Panzer IIIs and one heavy company of Panzer IVs. On 11 January 1934, the German army wrote the specifications for a "medium tractor", and issued them to a number of defense companies. To support the Panzer III, which would be armed with a 37-millimetre (1.46 in) anti-tank gun, the new vehicle would have a short-barreled, howitzer-like 75-millimetre (2.95 in) as its main gun, and was allotted a weight limit of 24 tonnes (26.46 short tons). Development was carried out under the name Begleitwagen ("accompanying vehicle"), or BW, to disguise its actual purpose, given that Germany was still theoretically bound by the Treaty of Versailles ban on tanks. MAN, Krupp, and Rheinmetall-Borsig each developed prototypes, with Krupp's being selected for further development.
The chassis had originally been designed with a six-wheeled Schachtellaufwerk interleaved-roadwheel suspension (as German half-tracks had already adopted), but the German Army amended this to a torsion barsystem. Permitting greater vertical deflection of the roadwheels, this was intended to improve performance and crew comfort both on- and off-road. However, due to the urgent requirement for the new tank, neither proposal was adopted, and Krupp instead equipped it with a simple leaf spring double-bogie suspension, with eight rubber-rimmed roadwheels per side.
The prototype required a crew of five men; the hull contained the engine bay to the rear, with the driver and radio operator, who doubled as the hull machine gunner, seated at the front-left and front-right, respectively. In the turret, the tank commander sat beneath his roof hatch, while the gunner was situated to the left of the gun breech and the loader to the right. The turret was offset 66.5 mm (2.62 in) to the left of the chassis center line, while the engine was moved 152.4 mm (6.00 in) to the right. This allowed the torque shaft to clear the rotary base junction, which provided electrical power to turn the turret, while connecting to the transmission box mounted in the hull between the driver and radio operator. Due to the asymmetric layout, the right side of the tank contained the bulk of its stowage volume, which was taken up by ready-use ammunition lockers.
Accepted into service as the Versuchskraftfahrzeug 622 (Vs.Kfz. 622), production began in 1936 at Fried. Krupp Grusonwerk AG factory at Magdeburg.

Ausf. A to Ausf. F1

The first mass-produced version of the Panzer IV was the Ausführung A (abbreviated to Ausf. A, meaning "Variant A"), in 1936. It was powered by a Maybach HL108 TR, producing 250 PS (183.87 kW), and used the SGR 75 transmission with five forward gears and one reverse, achieving a maximum road speed of 31 kilometres per hour (19.26 mph). As main armament, the vehicle mounted the short-barreled, howitzer-like 75 mm (2.95 in) Kampfwagenkanone 37 L/24 (7.5 cm KwK 37 L/24) tank gun, which was a low-velocity weapon mainly designed to fire high-explosive shells. Against armored targets, firing the Panzergranate (armor-piercing shell) at 430 metres per second (1,410 ft/s) the KwK 37 could penetrate 43 millimetres (1.69 in), inclined at 30 degrees, at ranges of up to 700 metres (2,300 ft). A 7.92 mm (0.31 in) MG 34 machine gun was mounted coaxially with the main weapon in the turret, while a second machine gun of the same type was mounted in the front plate of the hull.[11] The main weapon and coaxial machine gun were sighted with a Turmzielfernrohr 5b optic while the hull machine gun was sighted with a Kugelzielfernrohr 2 optic. The Ausf. A was protected by 14.5 mm (0.57 in) of steel armor on the front plate of the chassis, and 20 mm (0.79 in) on the turret. This was only capable of stopping artillery fragments, small-arms fire, and light anti-tank projectiles.
After manufacturing 35 tanks of the A version, in 1937 production moved to the Ausf. B. Improvements included the replacement of the original engine with the more powerful 300 PS (220.65 kW) Maybach HL 120TR, and the transmission with the new SSG 75 transmission, with six forward gears and one reverse gear. Despite a weight increase to 16 t (18 short tons), this improved the tank's speed to 42 kilometres per hour (26.10 mph). The glacis plate was augmented to a maximum thickness of 30 millimetres (1.18 in), while a new driver's visor was installed on the straightened hull front plate, and the hull-mounted machine gun was replaced by a covered pistol port and visor flap. The superstructure width and ammunition stowage were reduced to save weight. A new commander's cupola was introduced which was adopted from the Panzer III Ausf. C. A Nebelkerzenabwurfvorrichtung (smoke grenade discharger rack) was mounted on the rear of the hull starting in July 1938 and was back fitted to earlier Ausf. A and Ausf. B chassis starting in August 1938. Forty-two Panzer IV Ausf. Bs were manufactured before the introduction of the Ausf. C in 1938. This saw the turret armor increased to 30 mm (1.18 in), which brought the tank's weight to 18.14 t (20.00 short tons). After assembling 40 Ausf. Cs, starting with chassis number 80341, the engine was replaced with the improved HL 120TRM. The last of the 140 Ausf. Cs was produced in August 1939, and production changed to the Ausf. D; this variant, of which 248 vehicles were produced, reintroduced the hull machine gun and changed the turret's internal gun mantlet to a 35 mm (1.38 in) thick external mantlet. Again, protection was upgraded, this time by increasing side armor to 20 mm (0.79 in). As the German invasion of Poland in September 1939 came to an end, it was decided to scale up production of the Panzer IV, which was adopted for general use on 27 September 1939 as the Sonderkraftfahrzeug 161 (Sd.Kfz. 161).
In response to the difficulty of penetrating the thick armor of British infantry tanks (Matilda and Matilda II) during the Battle of France, the Germans had tested a 50 mm (1.97 in) gun—based on the 5 cm Pak 38 anti-tank gun—on a Panzer IV Ausf. D. However, with the rapid German victory in France, the original order of 80 tanks was cancelled before they entered production.
In October 1940, the Ausf. E was introduced. This had 30 millimetres (1.18 in) of armor on the bow plate, while a 30-millimetre (1.18 in) appliqué steel plate was added to the glacis as an interim measure. A new driver's visor, adopted from the Sturmgeschütz III was installed on the hull front plate. A new commander's cupola, adopted from the Panzer III Ausf. G, was relocated forward on the turret eliminating the bulge underneath the cupola. Older model Panzer IV tanks were retrofitted with these features when returned to the manufacturer for servicing. 206 Ausf. Es were produced between October 1940 and April 1941.
In April 1941, production of the Panzer IV Ausf. F started. It featured 50 mm (1.97 in) single-plate armor on the turret and hull, as opposed to the appliqué armor added to the Ausf. E, and a further increase in side armor to 30 mm (1.18 in). The main engine exhaust muffler was shortened and a compact auxiliary generator muffler was mounted to its left. The weight of the vehicle was now 22.3 tonnes (24.6 short tons), which required a corresponding modification of track width from 380 to 400 mm (14.96 to 15.75 in) to reduce ground pressure. The wider tracks also facilitated the fitting of track shoe "ice sprags", and the rear idler wheel and front sprocket were modified. The designation Ausf. F was changed in the meantime to Ausf. F1, after the distinct new model, the Ausf. F2, appeared. A total of 471 Ausf. F (later temporarily called F1) tanks were produced from April 1941 to March 1942.

Ausf. F2 to Ausf. J

On 26 May 1941, mere weeks before Operation Barbarossa, during a conference with Hitler, it was decided to improve the Panzer IV's main armament. Krupp was awarded the contract to integrate again the 50 mm (1.97 in) Pak 38 L/60 gun into the turret. The first prototype was to be delivered by 15 November 1941. Within months, the shock of encountering the Soviet T-34medium and KV-1 heavy tanks necessitated a new, much more powerful tank gun. In November 1941, the decision to up-gun the Panzer IV to the 50-millimetre (1.97 in) gun was dropped, and instead Krupp was contracted in a joint development to modify Rheinmetall's pending 75 mm (2.95 in) anti-tank gun design, later known as 7.5 cm Pak 40 L/46.
Because the recoil length was too great for the tank's turret, the recoil mechanism and chamber were shortened. This resulted in the 75-millimetre (2.95 in) KwK 40 L/43. When the new KwK 40 was loaded with the Pzgr. 39 armor-piercing shell, the new gun fired the AP shell at some 750 m/s (2,460 ft/s), a substantial 74% increase over the howitzer-like KwK 37 L/24 gun's 430 m/s (1,410 ft/s) muzzle velocity. Initially, the KwK 40 gun was mounted with a single-chamber, ball-shaped muzzle brake, which provided just under 50% of the recoil system's braking ability. Firing the Panzergranate 39, the KwK 40 L/43 could penetrate 77 mm (3.03 in) of steel armor at a range of 1,830 m (6,000 ft).
The longer 7.5 cm guns were a mixed blessing. In spite of the designers' efforts to conserve weight, the new weapon made the vehicle nose-heavy to such an extent that the forward suspension springs were under constant compression. This resulted in the tank tending to sway even when no steering was being applied, an effect compounded by the introduction of the Ausführung H in March 1943.
The Ausf. F tanks that received the new, longer, KwK 40 L/43 gun were temporarily named Ausf. F2 (with the designation Sd.Kfz. 161/1). The tank increased in weight to 23.6 tonnes (26.0 short tons). Differences between the Ausf. F1 and the Ausf. F2 were mainly associated with the change in armament, including an altered gun mantlet, internal travel lock for the main weapon, new gun cradle, new Turmzielfernrohr 5f optic for the L/43 weapon, modified ammunition stowage, and discontinuing of the Nebelkerzenabwurfvorrichtung in favor of turret mounted Nebelwurfgerät. Three months after beginning production, the Panzer IV Ausf. F2 was renamed Ausf. G.
During its production run from March 1942 to June 1943, the Panzer IV Ausf. G went through further modifications, including another armor upgrade which consisted of a 30-millimetre (1.18 in) face-hardened appliqué steel plate welded (later bolted) to the glacis—in total, frontal armor was now 80 mm (3.15 in) thick. This decision to increase frontal armor was favorably received according to troop reports on 8 November 1942, despite technical problems of the driving system due to added weight. At this point, it was decided that 50% of Panzer IV production would be fitted with 30 mm (1.18 in) thick additional armor plates. On 5 January 1943, Hitler decided that all Panzer IV should have 80 mm (3.15 in) frontal armor. To simplify production, the vision ports on either side of the turret and the loader's forward vision port in the turret front were removed, while a rack for two spare road wheels was installed on the track guard on the left side of the hull. Complementing this, brackets for seven spare track links were added to the glacis plate.
For operation in high temperatures, the engine's ventilation was improved by creating slits over the engine deck to the rear of the chassis, and cold weather performance was boosted by adding a device to heat the engine's coolant, as well as a starter fluid injector. A new light replaced the original headlight and the signal port on the turret was removed. On 19 March 1943, the first Panzer IV with Schürzen skirts on its sides and turret was exhibited. The double hatch for the commander's cupola was replaced by a single round hatch from very late model Ausf. G. and the cupola was up-armored from 50 mm (1.97 in) to 95 mm (3.74 in). In April 1943, the KwK 40 L/43 was replaced by the longer 75-millimetre (2.95 in) KwK 40 L/48 gun, with a redesigned multi-baffle muzzle brake with improved recoil efficiency. The longer L/48 resulted in the introduction of the Turmzielfernrohr 5f/1 optic.
The next version, the Ausf. H, began production in June 1943 and received the designation Sd. Kfz. 161/2. The integrity of the glacis armor was improved by manufacturing it as a single 80-millimetre (3.15 in) plate. A reinforced final drive with higher gear ratios was introduced. To prevent adhesion of magnetic anti-tank mines, which the Germans feared would be used in large numbers by the Allies, Zimmerit paste was added to all the vertical surfaces of the tank's armor. The turret roof was reinforced from 10-millimetre (0.39 in) to 16-millimetre (0.63 in) and 25-millimetre (0.98 in) segments. The vehicle's side and turret were further protected by the addition of 5-millimetre (0.20 in) hull skirts and 8-millimetre (0.31 in) turret skirts. This resulted in the elimination of the vision ports located on the hull side, as the skirts obstructed their view. During the Ausf. H's production run, its rubber-tired return rollers were replaced with cast steel, a lighter cast front sprocket and rear idler wheel gradually replaced the previous components, the hull was fitted with triangular supports for the easily damaged side skirts, the Nebelwurfgeraet was discontinued, and a mount in the turret roof, designed for the Nahverteidigungswaffe, was plugged by a circular armored plate due to initial production shortages of this weapon.
These modifications meant that the tank's weight increased to 25 tonnes (27.56 short tons). In spite of a new six-speed SSG 77 transmission adopted from the Panzer III, top speed dropped to as low as 16 km/h (10 mph) on cross country terrain. An experimental version of the Ausf H was fitted with a hydrostatic transmission but was not put into production.
Despite addressing the mobility problems introduced by the previous model, the final production version of the Panzer IV—the Ausf. J—was considered a retrograde from the Ausf. H. Born of necessity, to replace heavy losses, it was greatly simplified to speed production. The electric generator that powered the tank's turret traverse was removed, so the turret had to be rotated manually. The turret traversing mechanism was modified and fitted with a second gear which made hand-operation easier when the vehicle was on sloping terrain. On reasonably level ground, hand operation at 4 seconds to traverse to 12.5° and 29.5 seconds to traverse to 120° was achieved. The resulting space was later used for the installation of an auxiliary 200-litre (53 US gal) fuel tank; road range was thereby increased to 320 km (200 mi), The remaining pistol and vision ports on the turret side hatches were removed, and the engine's radiator housing was simplified by changing the slanted sides to straight sides. Three sockets with screw threads for mounting a 2-ton jib boom crane were welded on the turret roof while the hull roof was thickened from 11-millimetre (0.43 in) to 16-millimetre (0.63 in). In addition, the cylindrical muffler was replaced by two flame-suppressing mufflers. On June 1944 Wa Prüf 6 had decided that because bomb damage at Panzerfirma Krupp in Essen had seriously jeopardized tank production, all plates which should have been face-hardened for the Panzer IV were instead made with rolled homogeneous armour plate. By late 1944, Zimmerit was no longer being applied to German armored vehicles, and the Panzer IV's side-skirts had been replaced by wire mesh, while the gunner's forward vision port in the turret front was eliminated and the number of return rollers was reduced from four to three to further speed-up production.
In a bid to augment the Panzer IV's firepower, an attempt was made to mate a Schmalturm turret — carrying the longer 75 mm (2.95 in) L/70 tank gun from the developing Panther Ausf. F tank design, and partly developed by Rheinmetall from early 1944 onwards — to a Panzer IV hull. This failed and confirmed that the chassis had reached the limit of its adaptability in both weight and available volume.
The Panzer IV was originally intended to be used only on a limited scale, so initially Krupp was its sole manufacturer. Prior to the Polish campaign, only 217 Panzer IVs had been produced: 35 Ausf. A; 42 Ausf. B; and 140 Ausf. C; in 1941, production was extended to Vogtländische Maschinenfabrik ("VOMAG") (located in the city of Plauen) and the Nibelungenwerk in the Austrian city of St. Valentin.
In 1941, an average of 39 tanks per month were built; this rose to 83 in 1942, 252 in 1943, and 300 in 1944. However, in December 1943, Krupp's factory was diverted to manufacture the Sturmgeschütz IV and, in the spring of 1944, the Vomag factory began production of the Jagdpanzer IV, leaving the Nibelungenwerk as the only plant still assembling the Panzer IV. With the slow collapse of German industry under pressure from Allied air and ground offensives—in October 1944 the Nibelungenwerk factory was severely damaged during a bombing raid—by March and April 1945, production had fallen to pre-1942 levels, with only around 55 tanks per month coming off the assembly lines.

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