lunedì 11 marzo 2024

L'R-360MC Neptun «Нептун» è un missile costiero antinave ucraino sviluppato dalla "Luch" di Kiev (Державне Київське конструкторське бюро «Луч»), l'arma che affondò l’incrociatore russo Moskva: è uno sviluppo tecnologico del missile anti-nave sovietico X-35 Zvezda, con portata incrementata ed elettronica aggiornata.






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Il missile da crociera R-360 Neptun è uno sviluppo ucraino basato sul missile sovietico X-35 Zvezda, con portata notevolmente migliorata ed elettronica moderna. Secondo alcuni addetti ai lavori, è addirittura superiore all’Harpoon statunitense.












Lo sviluppo è iniziato soltanto nel 2014. La prima divisione dei complessi antinave costieri Neptune sarebbe stata trasferita alla Marina ucraina solo nell'aprile 2022. A causa dell'inizio dell'invasione su vasta scala, il trasferimento era stato leggermente accelerato. La produzione dei sistemi migliorati è iniziata e dovrebbe essersi concretizzata all’inizio del 2023.
Luch Design Bureau ha iniziato a sviluppare il missile da crociera R-360 Neptun nel 2014, in seguito all'annessione della Crimea. Si era consapevoli che le forze armate ucraine non avevano in dotazioni i mezzi per impedire il blocco dei porti o lo sbarco delle truppe russe nel Mar Nero e nel Mar d'Azov. I primi modelli di volo del missile sono apparsi nel 2016 e nel 2018; ebbero luogo una serie di test in cui il missile ha dimostrato la sua capacità di colpire bersagli a diverse distanze. In data 5 aprile 2019, nel sito di test nella regione di Odessa si svolse un test a fuoco del complesso terrestre Neptune dell'RK-360MC insieme ai missili R-360.
Il missile ricevette presto un dispositivo di ricerca del bersaglio aggiornato, un altimetro, un motore di avviamento, ali e pinne, giroscopi e un sistema di navigazione. Nel periodo 2019-2020 i test sono continuati e dal 27 al 30 maggio 2020 si sono svolti alcuni test presso il sito di test di Alibay. Il 23 agosto 2020 è stato definitivamente adottato il sistema missilistico Neptune. È interessante notare che lo sviluppo dell’intero complesso RK-360MC Neptune, compreso il missile da crociera e tutte le attrezzature, è costato all’Ucraina solo 40 milioni di dollari: per gli standard occidentali, questo è molto economico.

Il Missile da crociera R-360 Neptun è adatto a colpire unità navali con un dislocamento fino a 5.000 tonn e, come tutti i missili di questa classe, può essere utilizzato da piattaforme terrestri, di superficie e aeree. 

Le prime navi della classe Lan del Centro di ricerca e progettazione navale di Mykolaiv State Enterprise erano inizialmente progettate come piattaforme di superficie per il missile Neptune, ma nel 2018 fu sostituita dalla promettente unità missilistica classe Vespa di Kuznia presso lo stabilimento Rybalsky, che superava Lan in tutti gli aspetti. 
Purtroppo, dopo la firma dell'accordo per lo sviluppo da parte della Marina ucraina e il finanziamento da parte del Regno Unito alla fine del 2021, della classe Vespa non si è saputo più nulla, anche se secondo il progetto preliminare nel 2021, la capoclasse, armata con 8 L'R-360 Neptun avrebbe dovuto unirsi alla flotta.
Si sono verificati anche problemi con la piattaforma aerea. Come vettore aereo dei missili da crociera Neptune era stato scelto un aereo d'attacco supersonico Su-24M, ma dopo gli accordi sullo sviluppo della versione aeronautica del missile R-360, dopo il mese di dicembre 2020 non si è saputo più nulla.
Pertanto, allo stato operativo, rimane solo la piattaforma terrestre: il sistema missilistico mobile costiero Neptun RK-360MC. La prima divisione è stata realizzata su telaio KrAZ-7634NE, la seconda ha già telaio Tatra, probabilmente Tatra T815-7, utilizzato per il sistema di lancio del razzo Hurricane.

La divisione Neptun RK-360 MC comprende:
  • 6 lanciatori unificati USPU-360 (4 lanciatori di contenitori R-360 Neptune su ciascuno);
  • 6 veicoli da trasporto e carico TZM-360;
  • 6 veicoli da trasporto TM-360 posto di comando mobile RCP-360; 24 missili da crociera R-360 sono pronti per essere lanciati per vari scopi con un intervallo da 3 a 5 secondi. Altri 48 missili si trovano su veicoli da carico e da trasporto. Il tempo di schieramento del complesso nella nuova posizione è di 10 minuti. Tempo di ricarica/ricarica – 20 minuti.

MODALITA’ DI LANCIO

Il missile R-360 viene lanciato: 
  • utilizzando uno speciale acceleratore (motore a propellente solido del missile antiaereo S-125), che aiuta il missile a guadagnare velocità iniziale per poi accendere il motore di propulsione (turbogetto MS-400 prodotto da Motor Sich) e raggiungere l’altitudine prefissata; 
  • Il missile da crociera vola ad un'altitudine di diverse decine di metri lungo un percorso fissato nella sua memoria; 
  • Per la navigazione viene utilizzato un sistema inerziale con correzione satellitare. Questo pilota automatico porta il missile nell'area bersaglio;
  • A poche decine di Km dal bersaglio, il missile scivola fino a un paio di centinaia di metri, accende il dispositivo attivo di ricerca del bersaglio, "si guarda intorno" e aggancia il bersaglio. Il dispositivo di ricerca R-360 è in grado di trovare e catturare un bersaglio a una distanza di 50 km e ha una maggiore resistenza alle interferenze radar. Inoltre, gli angoli di visione della testa cercante sono di ± 60°, che è addirittura migliore rispetto ai dispositivi di ricerca del bersaglio AN/DSQ-28 del missile Harpoon, il cui angolo di deflessione massimo è di soli ± 45°; 
  • Dopo aver catturato il bersaglio, l’R-360 Neptune si abbassa e continua a volare a pochi metri sopra l’acqua, come si suol dire “sulle creste delle onde”.

L'attacco all'ammiraglia della flotta del Mar Nero della Federazione Russa, l'incrociatore missilistico Moskva, il 13 aprile 2022 è stato il primo utilizzo confermato dei missili R-360 Neptune e del complesso RK-360 MC Neptun. 


Ciò che è importante è il fatto che l’incrociatore Moskva non era solo un “Killer di portaerei” (anche se in realtà non ha mai combattuto contro le portaerei), ma una nave con la migliore difesa aerea dell’intera flotta russa. A bordo della Moskva c'erano ben 64 lanciatori SAM S-300F Fort (questa è una versione marina dell'S-300), 4 PU SAM 4K33 Osa-MA e 6 CIWS antiaerei e anti-missile AK-630 Gatling da 30 mm. 
Tutte queste armi, progettate per proteggere un intero gruppo di navi o addirittura l'area marittima, nulla hanno potuto contro due R-360 Neptun.
Si dice che il radar più importante del Moskva abbia fallito o sia stato confuso da un UAV Bayraktar TB2. Ebbene, questo complesso aereo risulta essere ancora più multifunzionale di quanto tutti pensassero.
È anche interessante il modo in cui i Nettuno arrivarono sul Moskva. Il 10 aprile, l'incrociatore era all’ancora nella baia di Sebastopoli, che poteva essere raggiunta dai Nettuno solo da una posizione vicino a Ochakiv, dove gli stessi RK-360 MC Neptun potevano diventare preda dei velivoli nemici. Molto probabilmente, l'incrociatore si trovava fuori dal porto e, ironicamente, copriva le navi da sbarco della Federazione Russa con la loro "forte" difesa aerea.
Ebbene, il missile da crociera RK-360 Neptun MC e il missile da crociera R-360 Neptune sembrano aver superato con successo il test finale. L'incrociatore missilistico Mosca era la più grande nave russa nel Mar Nero e, se i Neptun lo hanno affondato, potranno colpire qualsiasi altra nave nemica al largo delle coste ucraine.


Caratteristiche tattiche e tecniche:
  • raggio d'azione del missile: 7-280 km;

  • Distanza della posizione di partenza dalla costa: non più di 25 km;

  • Numero massimo di missili R-360 in salva: 24;

  • Intervallo di lancio: 3-5 secondi;

  • Tempo di schieramento del complesso nella nuova posizione: 10 minuti;

  • Portata operativa (terra): fino a 1000 km;

  • Angolo di visione: ± 60°;

  • Diametro del missile: 380 mm;

  • Peso del missile: 870 kg;

  • Peso della testata: 150 kg;

  • Velocità del missile: 900 km/h.

L'R-360 Neptun (in ucraino Р-360 «Нептун») è un missile da crociera antinave ucraino sviluppato dall'Ufficio Statale di Progettazione "Luch" di Kiev (Державне Київське конструкторське бюро «Луч»).

Il Neptun, il cui design è basato sul missile antinave sovietico Kh-35, con portata ed elettronica significativamente migliorate, è progettato per colpire e affondare navi da guerra o mercantili con un dislocamento massimo di 5.000 tonnellate, anche se in navigazione all'interno di gruppi d’altura.
Il missile è entrato in servizio presso la marina militare ucraina nel marzo 2021, assieme ai complessi missilistici costieri, denominati RK-360MC Neptun, di cui fa parte.

Sviluppo

La produzione del missile, svelato per la prima volta al pubblico nel 2015 in un'esposizione tenutasi a Kiev, è iniziata nella primavera del 2016 ad opera di un consorzio di imprese ucraine tra cui figurano la Artem Luch GAhK, la Motor Sich, la Pivdenne YuMZ PivdenMash, la Lviv LORTA e altre ancora.
I primi test del sistema sono stati condotti il 22 marzo 2016, alla presenza del Segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell'Ucraina (CSDN), Oleksandr Turčynov. A metà del 2017, i Neptun sono stati testati in concomitanza con le prove del lanciarazzi multiplo Vil'cha. Tuttavia, a differenza di quelli del Vil'cha, i risultati dei test e le capacità del Neptun non sono stati resi noti.
Secondo il servizio stampa del CSDN, i primi test di volo riusciti del sistema hanno avuto luogo il 30 gennaio 2018. Il 17 agosto 2018, il missile ha colpito con successo un bersaglio a una distanza di 100 chilometri durante un lancio di prova avvenuto nel sud dell'oblast' di Odessa, mentre ulteriori test positivi sono stati condotti, sempre nei pressi di Odessa, il 6 aprile 2019. Stando a quanto affermato dall'allora presidente ucraino Petro Oleksijovyč Porošenko, la consegna del sistema Neptun all'esercito ucraino era allora prevista per il dicembre 2019.
Dato che dopo il ritiro sia degli Stati Uniti d'America che della Federazione Russa dal Trattato INF, l'Ucraina aveva annunciato di aver iniziato a prendere in considerazione lo sviluppo di missili da crociera a media gittata, gli analisti considerano il missile Neptun a lungo raggio uno dei passi compiuti verso tale traguardo.

Storia operativa

Il 3 aprile 2022, durante l'invasione russa dell'Ucraina, fonti ucraine hanno affermato che la fregata russa  Admiral Essen era stata danneggiata dalle forze ucraine. Successivamente, Oleksiy Arestovych, consigliere freelance dell'Ufficio del Presidente dell'Ucraina, ha chiarito che l'Admiral Essen era stata colpita da un missile Neptun. I russi non avevano commentato la richiesta e la nave aveva continuato la sua missione normalmente. 
Il 13 aprile 2022, fonti ucraine hanno affermato che l'incrociatore russo  Moskva era stato colpito da due missili Neptun, provocando un incendio e la successiva esplosione di un deposito di munizioni a bordo.  Il Ministero della Difesa russo aveva confermato, senza discuterne le cause, che un incendio aveva provocato l'esplosione di munizioni e che l'equipaggio era stato completamente evacuato. La Russia aveva riferito che la nave era ancora a galla più tardi il giorno dell'incendio, ma i media statali russi hanno successivamente riferito che era affondata in condizioni meteorologiche avverse mentre veniva rimorchiata in porto. 
Secondo Thomas Shugart, ex comandante di sottomarini della US NAVY, gli incrociatori SLAVA come il Moskva erano "conosciuti per la loro potenza offensiva, non per i loro sistemi difensivi o per il controllo dei danni". La Moskva è stata una delle più grandi unità navali da guerra affondate in combattimento dopo la seconda guerra mondiale. L'utilizzo riuscito del sistema Neptun per affondare la nave da guerra è stato citato dal ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov come una garanzia per gli alleati dell'Ucraina che varrebbe la pena fornire più armi all'Ucraina. 
Era in fase di progettazione una variante di attacco terrestre che, nell'aprile 2023, era prossima al completamento. Il missile Neptun fu inizialmente progettato per colpire le navi in mare. Secondo un funzionario ucraino: "L'Ucraina sta lavorando per modificare il missile Neptune per colpire obiettivi terrestri… È necessario un nuovo sistema di guida/homing, ma gli ucraini ci stanno lavorando... Una volta ottenuto questo, i Neptun potranno colpire obiettivi a 360 gradi”a circa 225 miglia di distanza. Siamo abbastanza vicini”. 
Il 23 agosto 2023, secondo quanto riportato dai media ucraini, un missile R-360 modificato è stato utilizzato per contribuire a distruggere il radar del sistema missilistico S-400, schierato a Capo Tarkhankut in Crimea dal 2016. Le forze successivamente affermarono di aver distrutto i sistemi missilistici S-400 vicino a Yevpatoriya utilizzando droni e missili Neptun. 

Progetto

Una volta schierato, un sistema di difesa costiera Neptun comprende un lanciatore mobile USPU-360 basato su camion, quattro missili, un veicolo di trasporto/ricarica TZM-360, un veicolo di comando e controllo RCP-360 e un veicolo da carico speciale. I camion cechi Tatra T815-7 hanno sostituito i prototipi dei veicoli KrAZ. Il sistema è progettato per funzionare nell'entroterra fino a 25 chilometri (16 miglia) dalla costa. 
Un missile Neptun che include un motore a razzo è lungo 5,05 metri (16 piedi 7 pollici), con un'ala a forma di croce. I missili Neptun sono progettati per essere alloggiati in contenitori di trasporto e lancio con dimensioni 5,3 x 0,6 x 0,6 metri (209 × 24 × 24 pollici). Il sistema ha una portata massima di circa 300 chilometri (190 mi). Un singolo missile pesa 870 chilogrammi (1.920 libbre), di cui 150 chilogrammi (330 libbre) sono la testata. Utilizza un motore Motor Sich MS400 che ha un elevato rapporto spinta-peso. 



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, mezha.media, Covert Shores, Wikipedia, You Tube)











































 

domenica 10 marzo 2024

GCAP - F-3 TEMPEST: la rigida politica dell’export militare del Giappone è in fase avanzata di rimodulazione; saranno esclusi dalle forniture militari solo le nazioni in guerra e non alleate.





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Il Global Combat Air Program (GCAP) è un'iniziativa multinazionale guidata da Regno Unito, Giappone e Italia per sviluppare congiuntamente un caccia stealth di sesta generazione. 


















Il programma mira a sostituire l'Eurofighter Typhoon in servizio sia con la Royal Air Force (RAF) che con l' Aeronautica Militare italiana, e il Mitsubishi F-2 in servizio con la Japan Air Self-Defense Force.

Il 9 dicembre 2022, i governi di Giappone, Regno Unito e Italia hanno annunciato congiuntamente che avrebbero sviluppato e schierato un aereo da caccia comune, unendo i loro progetti di sesta generazione precedentemente separati: il BAE Systems Tempest, guidato dal Regno Unito, sviluppato con l'Italia, e il giapponese Mitsubishi FX. Ciò è stato consolidato da un trattato firmato nel dicembre 2023 in Giappone.

Secondo la tempistica attuale, il programma prevede di iniziare la fase di sviluppo formale a partire dal 2025, con un dimostratore che volerà nel 2027; gli aerei di produzione inizieranno ad entrare in servizio a partire dal 2035.
 
Come già evidenziato, il Global Combat Air Program (GCAP) è un progetto di collaborazione multinazionale che coinvolge Italia, Regno Unito e Giappone, con l’ambizione condivisa di produrre l’aereo da caccia di prossima generazione entro il 2035. Leonardo è partner strategico del GCAP, insieme a BAE Systems nel Regno Unito e Mitsubishi Heavy Industries in Giappone.
Il nuovo “sistema di sistemi” opererà in cinque ambiti – aria, terra, mare, spazio e cyber – e avrà il caccia di prossima generazione come “piattaforma principale”, collegato ad altri sistemi periferici con e senza equipaggio. 
Con la sua capacità tecnologica completamente digitale, il velivolo sarà in grado di condurre missioni unitamente ad altre risorse in modo coordinato e collaborativo, aiutato da un'infrastruttura di comando, controllo e comunicazione basata sull'intelligenza artificiale (AI), supercalcolo, architettura cloud da combattimento e soluzioni adattive e ultra-tecnologiche, collegamenti dati veloci e cyber-resilienti, per la trasmissione di volumi elevati di dati.
Il GCAP guiderà lo sviluppo tecnologico e la crescita a lungo termine delle economie dei paesi coinvolti, creando posti di lavoro altamente qualificati e sostenendo gli ecosistemi produttivi lungo tutta la catena di fornitura. 
Sul fronte italiano, Leonardo opererà al fianco di altre aziende leader del settore come Avio Aero, Elettronica e MBDA Italia, e delle relative filiere (università, centri di ricerca, PMI e start-up).
Il velivolo di sesta generazione sarà uno dei programmi più impegnativi e futuristici nel settore aerospaziale, della difesa e della sicurezza, garantendo la sovranità tecnologica per le generazioni a venire.

Regno Unito e Italia (Tempest) 

Il 16 luglio 2018 durante il Farnborough Airshow, l'allora segretario alla Difesa britannico Gavin Williamson rivelò pubblicamente un modello del "Tempest", un programma di caccia di sesta generazione guidato da BAE Systems e un più ampio Future Combat Air System (FCAS) che sarebbe stato sviluppato per sostituire il gli Eurofighter Typhoon della RAF tra la metà e la fine degli anni '30. Un anno dopo, il 19 luglio 2019, la Svezia firmò un memorandum d'intesa (MoU) con il Regno Unito per collaborare allo sviluppo del più ampio FCAS necessario per il futuro delle operazioni aeree. 
L’11 settembre, nel corso del DSEI 2019, l’Italia aderì formalmente al programma Tempest. 
Nel 2020, la Svezia e il Regno Unito "rafforzarono" il loro protocollo d'intesa per il FCAS e contestualmente la SAAB svedese istituì un centro di eccellenza nel Regno Unito come parte di un investimento di 50 milioni di sterline. Tuttavia fu sottolineato che questo non era un’indicazione che la Svezia o la SAAB avessero aderito allo sforzo principale del programma Tempest. 
Il 21 dicembre 2021, il Regno Unito, l'Italia e la Svezia firmarono un protocollo d'intesa trilaterale per la cooperazione sul FCAS. 
Furono esplorate numerose nuove tecnologie per un possibile impiego sul Tempest, tra cui:
  • Armi ad energia diretta;
  • Cabina di pilotaggio in realtà aumentata (schema di controllo con controlli fisici minimi o nulli, che visualizzano invece le funzionalità virtualmente sull'heads up display tramite il casco del pilota, allo scopo di ridurre il peso dell’aereo, migliorandone la possibilità di aggiornamento attraverso un approccio basato su software e fornire ulteriore spazio di visualizzazione per le informazioni al di fuori della tipica disposizione a schermo piatto. Ciò includeva anche esami sull'interattività come il controllo del movimento e il tracciamento oculare);
  • Monitoraggio biometrico e psicoanalitico (esplorazione del monitoraggio della salute del pilota durante il combattimento e l'addestramento per identificare problemi come stress, confusione, carico cognitivo, nonché ipossia o G-lock);
  • Collaborazione con equipaggio o senza equipaggio (aerei con equipaggio come il Tempest che lavorano in cooperazione con veicoli aerei senza equipaggio (UAV) noti come "Aggiunto" (noti anche come Loyal Wingmen o Remote Weapon Carriers in altri programmi aerei);
  • Intelligenza artificiale (AI): nota come Intelligent Virtual Assistant (IVA) che potrebbe assistere nelle operazioni degli aeromobili o nell'elaborazione dei dati in determinate operazioni o situazioni.

Si prevedeva che il programma accettasse accordi di finanziamento e produzione nel 2025 con una data di entrata in servizio prevista per l'aereo nel 2035. 

Giappone (FX)

In seguito alla decisione degli Stati Uniti di non consentire l’esportazione della tecnologia dell'F-22 Raptor, il Giappone iniziò a cercare una soluzione interna per mettere in campo un nuovo aereo da caccia. Dalla metà degli anni 2000 il Giappone iniziò a finanziare vari programmi di ricerca coinvolti nella progettazione di caccia, culminati con l'aereo sperimentale Mitsubishi X-2 Shinshin che prese il volo il 22 aprile 2016. Questa ricerca e i dati raccolti dal programma X-2 avrebbero alimentato lo sviluppo di Il principale sforzo di caccia del Giappone, il programma Mitsubishi FX.



Cooperazione iniziale

Le discussioni per combinare gli sforzi su entrambi i progetti di caccia come mezzo per ridurre i costi complessivi di sviluppo sono iniziate già nel 2017. Ciò ha iniziato a dare risultati nel dicembre 2021, quando il Regno Unito e il Giappone hanno annunciato che avrebbero collaborato congiuntamente per produrre un dimostratore per un nuovo motore da caccia e la firma di un memorandum di cooperazione per esplorare insieme le future tecnologie di combattimento aereo. Il 15 febbraio 2022 venne raggiunto un ulteriore accordo tra le due nazioni per sviluppare congiuntamente capacità di sensori per i rispettivi caccia noti come "sistema RF (radiofrequenza) universale avanzato del Giappone e della Gran Bretagna" o "JAGUAR". 

Sviluppo del programma

Nel luglio 2022, l’agenzia tedesca Reuters ha riferito da fonti anonime all'interno di entrambi i programmi che entrambe le parti erano vicine a un accordo per unire Tempest e FX in un unico programma. Nel dicembre 2022, ciò si è dimostrato corretto quando è stata presa la decisione finale di unire lo sviluppo di entrambi i programmi in un unico sforzo per procurarsi un caccia multiruolo comune ora chiamato "Global Combat Air Program" (GCAP). Si prevede che l'aereo risultante sarà disponibile anche per il mercato export per ridurre ulteriormente i costi unitari. 
Il programma è concepito come un partenariato paritario tra i paesi membri. Nel Regno Unito, BAE Systems fungerà da appaltatore principale e gestirà la cellula, Rolls-Royce i motori, la divisione britannica di Leonardo l'elettronica e MBDA UK le armi. In Giappone, Mitsubishi Heavy Industries fungerà da appaltatore principale, con IHI Corporation che si occuperà dei motori e Mitsubishi Electric che si occuperà dell'elettronica. In Italia, Leonardo SpA sarà prime contractor, con Avio Aero che si occuperà dei motori, e MBDA IT lavorerà anche sullo sviluppo missilistico. 
Entro il 2024 circa, lo sviluppo dettagliato e la condivisione dei costi per ciascuna azienda saranno chiariti e la produzione inizierà intorno al 2030, con il primo velivolo che sarà schierato nel 2035.

Il velivolo

Il velivolo porterà con se le caratteristiche sviluppate nei progetti Tempest ed F-X e quelle future derivate dal nuovo accordo fra le parti in gioco.
Leonardo SpA, che si occuperà tra le altre cose dell'elettronica, definisce l'aereo non più come di interesse aeronautico ma aerospaziale ed è in grado di dominare aria, terra, mare, spazio e cybersicurezza e potrà fungere da piattaforma mobile connessa con altri “sistemi” periferici (anche basi spaziali, navicelle spaziali e satelliti), pilotati e non pilotati (anche sciame di droni), grazie all'intelligenza artificiale e le capacità di super calcolo. Il velivolo stesso potrà essere pilotato da remoto o a guida autonoma (senza pilota). Il sistema inoltre sarà connesso ad un cloud in grado di comunicare trasferire e scaricare grandi quantità di dati ad altissima velocità.

Produzione e progettazione

Il programma è concepito come un partenariato paritario tra i paesi membri. I paesi interessati alla produzione sono Giappone, Italia e Regno Unito. 

Le aziende principali coinvolte sono:

maggiori:

  • BAE Systems sviluppo e progettazione del velivolo, produzione della cabina di pilotaggio;
  • Leonardo SpA sviluppo e progettazione del velivolo, produzione di parti del velivolo, sviluppo e progettazione dell’elettronica;
  • Mitsubishi HI sviluppo e progettazione del velivolo, produzione di parti del velivolo.

partner principali:

  • Elettronica SpA, sviluppo e progettazione e produzione dei sistemi di guerra elettronica;
  • MBDA Italy, produzione degli armamenti;
  • Rolls-Royce sviluppo e progettazione dei motori.

Assemblaggio

Leonardo SpA è il prime contractor.

  • Produzione nel Regno Unito per la RAF: BAE Systems è appaltatore principale e si occuperà dell'assemblaggio del velivolo, Leonardo (divisione UK) produrrà l'elettronica, Roll-Royce assemblerà i motori;
  • Produzione in Italia per l'Aeronatica Militare: Leonardo SpA è appaltatore principale e si occuperà dell'assemblaggio del velivolo e produrrà l'elettronica, Avio Aero assemblerà i motori.
  • Produzione in Giappone per la JASDF: Mitsubishi Heavy Industries è appaltatore principale e dell'assemblaggio del velivolo, con IHI Corporation che si occuperà dei motori e Mitsubishi Electric dell’elettronica.

Personale e realtà coinvolte

  • Italia: sono disponibili solo i dati relativi alla società Leonardo SpA.
  • Oltre 750 ingegneri di Leonardo SpA coinvolti nei settori di aeronautica, elettronica, meccanica, gestionale, informatica e sistemistica. Inoltre il 50% dei dottorati che Leonardo ha attivato nelle principali università italiane contribuiranno al programma. Il programma, inoltre, richiederà altri 400 ingegneri aggiuntivi nei primi due anni di sviluppo (2023-2024) ed altri negli anni successivi.

GCAP e SCAF Franco-tedesco-spagnolo.



Possibile adesione di Svezia, Arabia Saudita e Germania

Alla fine di dicembre 2022, due settimane dopo l’annuncio del GCAP, il Giappone e la Svezia hanno firmato un “accordo sul trasferimento di attrezzature e tecnologie di difesa” che esplorerebbe legami bilaterali più profondi tra le due nazioni. Ciò ha anche dato inizio a speculazioni sulla possibilità che la Svezia diventi potenzialmente membro del GCAP come mezzo per sostituire il Saab JAS 39 Gripen dato che la Svezia aveva precedentemente collaborato con il Regno Unito e l'Italia per quanto riguarda l'FCAS a cui il Tempest avrebbe contribuito.  Tuttavia, nel marzo 2023, diverse figure industriali coinvolte nel GCAP hanno espresso dubbi sull'adesione della Svezia al GCAP e alcuni hanno affermato che i concetti svedesi per il FCAS non erano in linea con le opinioni del Regno Unito o dell’Italia.
 
L'11 agosto 2023, il Financial Times ha riferito che l'Arabia Saudita stava spingendo per aderire al programma. 

Mentre il Regno Unito e l’Italia sarebbero stati aperti al concetto, il Giappone era fermamente contrario, vedendo l’adesione dell’Arabia Saudita come una complicazione sia per gli ulteriori sforzi interni volti a consentire le esportazioni della difesa giapponese verso nazioni straniere, sia per la tempistica complessiva del programma per produrre con successo un velivolo da schierare in servizio entro il 2035. Ci sono state anche preoccupazioni da parte di fonti della difesa che la sicurezza della tecnologia sensibile potrebbe essere complicata dall'adesione saudita così come dal discutibile contributo tecnico che il Regno potrebbe fornire al GCAP. 
Il 15 settembre, l'amministratore delegato di Leonardo ha affermato che l'Arabia Saudita non sarebbe diventata un partner principale del GCAP, con la Reuters che ha riferito che in risposta alla domanda sull'adesione dell'Arabia Saudita ha affermato: "Il programma è (per) Regno Unito, Giappone, Italia, tutto qui. Al momento non c'è altro". 
Il 1° novembre 2023, il Times ha riferito di voci trapelate secondo cui la Germania stava valutando la possibilità di abbandonare il Future Combat Air System da 100 miliardi di euro; conosciuto anche con la denominazione francese SCAF (uno sforzo europeo parallelo per mettere in campo un progetto di caccia di sesta generazione insieme ad altri sistemi) con altri membri principali Francia e Spagna, e cercherebbe invece di unirsi al programma GCAP. Ciò era dovuto in gran parte ai problemi in corso all'interno del programma SCAF per quanto riguarda la proprietà intellettuale e la partecipazione industriale, nonché alle tensioni che si riversavano su altri programmi europei come su questioni di difesa aerea e sull'approvvigionamento tedesco dell'F-35A.  Tuttavia, molti esperti si sono affrettati a sottolineare che la complessità delle discussioni su questo tipo di programma dovrebbe mantenere gli osservatori scettici su tali voci. James Black di Rand Europe e Isabella Antinozzi di RUSI hanno spiegato a Shepard News che questa fuga di notizie potrebbe potenzialmente essere una tattica negoziale tedesca per fare pressione su Francia e Spagna affinché cedano ad alcune richieste della Germania per il programma o rischiano la loro divergenza. C’era anche scetticismo sul fatto che la Germania sarebbe stata in grado di aderire al GCAP, almeno allo stesso livello di adesione che aveva all’interno dello SCAF, soprattutto alla luce delle precedenti dichiarazioni dei leader del GCAP. 
Nel dicembre 2023, un funzionario svedese durante l'International Fighter Conference ha annunciato che la Svezia non avrebbe preso una decisione su di un futuro caccia per sostituire il Gripen fino al 2031 a seguito di numerosi studi nazionali e relativi sforzi di pianificazione. È stato anche menzionato che la Svezia si era ritirata dalle discussioni bilaterali e trilaterali con il Regno Unito e l'Italia un anno prima, ma non aveva spiegato le ragioni di questa decisione. Sebbene tale decisione non escluda la futura partecipazione svedese al GCAP, ritardare l’adesione al programma rischierebbe di far perdere l’influenza dell’industria sui requisiti di progettazione. 




Collaborazione e firma del trattato

Il 12 settembre, il primo giorno del DSEI 2023, è stato firmato un accordo di collaborazione trilaterale tra tutte e tre le parti per supportare le modalità di lavoro a lungo termine e i requisiti di capacità del programma. 
Il 14 dicembre 2023, 12 mesi dopo l’accordo iniziale per perseguire il GCAP, lo sforzo trilaterale è stato cementato con la firma di un trattato internazionale per lo sviluppo dell’aereo a Tokyo. Questo trattato vedrebbe sia la sede governativa collaborativa che il polo industriale con sede nel Regno Unito, confermando i rapporti precedenti, con il Giappone che fornirà il primo amministratore delegato e l'Italia il primo leader dell'entità commerciale. 
Il 6 marzo 2024, il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha dichiarato alla commissione per il bilancio della Camera dei consiglieri che sarebbero necessarie ulteriori riforme delle esportazioni legate alla difesa per ridurre i costi di produzione coinvolti nel GCAP, sostenere la sicurezza nazionale del Giappone e garantire che il Giappone possa emergere a livello internazionale come partner affidabile per la difesa. Inoltre è stato riferito che il Primo Ministro ha anche sottolineato che l'Italia e il Regno Unito "considerano la promozione del trasferimento di prodotti finiti verso paesi terzi per abbassare i prezzi di approvvigionamento come un elemento importante del loro contributo, e hanno chiesto che il Giappone adotti una risposta simile”.

Il Giappone, una nazione conosciuta per le sue rigide politiche di embargo sulle armi, è ora sul punto di apportare un cambiamento significativo nella sua strategia. 

Rapporti interni da questa nazione insulare asiatica suggeriscono che è vicino un accordo tra il principale Partito Liberal Democratico e il loro partner di coalizione Komeito. Se raggiunto, questo accordo potrebbe consentire l’export verso paesi terzi dei loro aerei da combattimento di prossima generazione. 
Una joint venture tra Regno Unito, Italia e Giappone, il Global Combat Air Program - GCAP, svolge un ruolo vitale. 
Sebbene il progetto abbia le sue radici nel Regno Unito, il Giappone è stato l'ultimo ad unirsi a questo sforzo di collaborazione e la riforma delle politiche delle esportazioni verso paesi terzi è in gran parte guidata da fattori economici. Per ridurre i costi di fornitura, il Regno Unito e l’Italia spingono il Giappone a prendere in considerazione l’esportazione dei propri velivoli verso paesi terzi alleati e/o amici. Il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, ha espresso la sua preoccupazione per l'assenza di un meccanismo di esportazione verso paesi terzi, una situazione che, a suo avviso, sta ostacolando i tentativi del paese di adeguare i prezzi. La mancanza di tali meccanismi rende difficile per il Giappone realizzare la produzione dell’aereo da caccia a cui sta lavorando.
Gli approfondimenti provenienti dai canali giapponesi confermano che il Giappone, la Gran Bretagna e l’Italia hanno raggiunto un consenso su una questione cruciale del nostro tempo: gli impegni in caso di guerra. 
L’accordo reciproco decreta che nessuna di queste nazioni ha il privilegio di spedire questi aerei da combattimento in paesi coinvolti in situazioni di conflitto. 
Un esempio calzante è l’Ucraina. Se questi caccia fossero pronti e prodotti in serie oggi, la richiesta dell’Ucraina di utilizzarne sarebbe nulla. La guerra in corso con la Russia significa che l’Ucraina non avrebbe uno status operativo. Anche se il conflitto dovesse finire, ci vorranno anni per decidere positivamente verso l’Ucraina come operatore. Si tratta però di un ragionamento puramente ipotetico. Per essere realistici, l’Ucraina non è un operatore fattibile per il caccia di prossima generazione ancora da realizzare. 
Una situazione teorica coinvolge anche Israele. Nonostante abbia gli F-35 e il sostegno di Gran Bretagna e Stati Uniti nella sua battaglia contro Hamas, Israele non può negoziare finché il conflitto persiste. Queste ipotetiche situazioni e contingenze mettono in luce l'intenzione di Tokyo di fissare parametri chiari. Vogliono farci capire che la distribuzione degli aerei non è determinata dalla politica, ma dalla diplomazia pacifica praticata attualmente e in futuro dal potenziale operatore.
Durante il suo discorso, il premier giapponese ha sottolineato la difficile situazione in cui si troverebbe il paese se ci fosse un divieto sull'export di aerei da combattimento avanzati in tre nazioni. Secondo Kishida, un simile divieto di esportazione potrebbe minare la partecipazione del Giappone a progetti di collaborazione con gli Stati Uniti. Ha suggerito che se le esportazioni dai paesi del terzo mondo diventassero insostenibili, la comunità internazionale potrebbe considerare il Giappone incapace di uno sviluppo e di una produzione collaborativa a livello globale. 
Tuttavia, Kishida ritiene che le implicazioni vadano ben oltre il mero impatto economico, industriale o finanziario: ha sottolineato che il rifiuto delle esportazioni potrebbe compromettere il sistema di difesa del Giappone. La logica è che il Giappone si troverebbe ad affrontare sfide considerevoli nel mantenere le sue attuali attrezzature operative, data l’elevata richiesta della nazione di hardware militare superiore. 
Kishida ha rivelato i suoi piani per continuare le discussioni per ricalibrare le cinque categorie esistenti di esportazioni consentite di attrezzature di difesa secondo le linee guida operative dei tre Principi per il trasferimento di attrezzature e tecnologie di difesa.
Riconoscere il potenziale dell’esportazione di aerei da combattimento di prossima generazione richiede l’approvazione dei partiti al potere in Giappone, in particolare del Partito Liberal Democratico e del loro partner di coalizione, Komeito. Nonostante sia in coalizione con i governanti, Komeito ha chiesto discussioni dettagliate e chiarimenti a Kishida. 
Il primo ministro giapponese Kishida ha presentato una tesi convincente, delineando sia i rischi che i vantaggi derivanti dal consentire queste esportazioni. Grazie al suo discorso persuasivo, sembra che Komeito probabilmente appoggerà il ministro, esprimendo parere favorevole. 
Inizialmente, Komeito ha mostrato riserve sull'esportazione verso paesi terzi. Tuttavia, l'efficace spiegazione del Primo Ministro Kishida riguardo alla necessità di tali esportazioni sembra averli convinti. Il leader del partito Natsuo Yamaguchi, accompagnato da altri dirigenti del Komeito, ha apprezzato la delucidazione di Kishida, spostando il partito verso l'approvazione delle esportazioni verso paesi terzi, anche se con alcune restrizioni. 
Il governo, in alleanza con l'LDP, è determinato a garantire il sostegno di Komeito consentendo le esportazioni verso paesi terzi, ma esclusivamente quelle di aerei da combattimento di prossima generazione, e vietando definitivamente le forniture ai paesi coinvolti in un conflitto. Per approfondire i dettagli, compresi i necessari controlli sulle esportazioni verso terzi, LDP e Komeito hanno in programma di convocare a breve un incontro tra i capi del loro consiglio di ricerca politica.

Come già detto, il Global Combat Air Program GCAP è un’iniziativa volta allo sviluppo di piattaforme di superiorità aerea di prossima generazione, progettate per essere altamente adattabili e in grado di svolgere molteplici ruoli in vari scenari di combattimento. Il programma si concentra sull’integrazione di tecnologie avanzate per migliorare le capacità dei futuri sistemi di combattimento aereo. 
Le caratteristiche previste dalle piattaforme GCAP includono tecnologia stealth, avionica avanzata e prestazioni ad alta velocità. Si prevede che il raggio operativo delle piattaforme GCAP supererà in modo significativo quello degli attuali caccia da superiorità aerea. Ciò è dovuto principalmente all’integrazione di sistemi di propulsione avanzati e tecnologie a basso consumo di carburante. 







Si prevede che il motore che alimenterà le piattaforme GCAP sarà un sistema di propulsione di nuova generazione, che offrirà un elevato rapporto spinta-peso ed un’eccezionale efficienza del carburante. È probabile che faccia tesoro di materiali e tecniche di progettazione avanzati per ridurre la traccia termica, migliorando ulteriormente le capacità stealth di queste piattaforme. 
L’armamento delle piattaforme GCAP comprenderà un mix di armi aria-aria e aria-terra integrate internamente per mantenere il profilo stealth delle piattaforme.

I leader dell’industria e della difesa del Regno Unito, Giappone e Italia hanno di recente concordato i requisiti della fase concettuale del “Global Combat Air Program - GCAP”.

Il GCAP è un programma estremamente significativo per la sicurezza, la prosperità politica ed economica di ogni nazione coinvolta. Attraverso un’efficace condivisione delle conoscenze e il trasferimento tecnologico, il programma aiuterà l’evoluzione e la fornitura di capacità aeree di combattimento sovrane vitali per Italia, Giappone e Regno Unito per le generazioni a venire. Il GCAP è una partnership strategicamente importante tra Regno Unito, Giappone e Italia, che riunisce le tre nazioni e le rispettive industrie per collaborare su obiettivi militari e industriali condivisi nella messa a punto e nella consegna di un vero aereo da combattimento di nuova generazione nel 2035.
L’accordo tra BAE Systems (Regno Unito), Mitsubishi Heavy Industries (Giappone) e Leonardo SpA (Italia) riflette uno slancio positivo e una forte cooperazione trilaterale e coinvolgerà i partner industriali che maturano integrazione, collaborazione e condivisione di informazioni verso la fase successiva del GCAP.
L’accordo di collaborazione sostiene le discussioni in corso per definire accordi di lavoro a lungo termine e la maturità del concetto e dei requisiti di capacità per gli aerei da combattimento di prossima generazione.
Herman Claesen, amministratore delegato di Future Combat Air Systems, di BAE Systems, ha dichiarato:
“Abbiamo mantenuto un ritmo elevato di impegno con i nostri partner industriali e governativi in Italia e Giappone sin dal lancio del GCAP. L’accordo di collaborazione segnala il forte allineamento tra tutte e tre le nazioni per raggiungere scopi e obiettivi comuni sul programma per fornire un aereo da combattimento di prossima generazione veramente internazionale”.
Guglielmo Maviglia, Direttore del Programma GCAP, Leonardo SpA, ha dichiarato:
“Questa collaborazione trilaterale sul programma, per lo sviluppo di un sistema di prossima generazione, rappresenta il fiore all’occhiello delle capacità distintive e delle tecnologie dirompenti che i partner delle tre nazioni condivideranno, in modo innovativo, per il successo del programma. La partecipazione al DSEI London si inserisce perfettamente nel nostro avanzamento della collaborazione e consolida più che mai i forti legami creati tra le aziende partner di Italia, Regno Unito e Giappone. In questo contesto, siamo particolarmente orgogliosi di poter contribuire al futuro e alla prosperità delle generazioni a venire con ricadute significative nel campo della sicurezza e dello sviluppo tecnologico, nonché nel campo della ricerca e dell’innovazione nei settori aerospaziale e della difesa”.
Hitoshi Shiraishi, Senior Fellow, GCAP, Mitsubishi Heavy Industries, ha dichiarato:
“Siamo davvero onorati di far parte del GCAP e metteremo a disposizione tutta la nostra considerevole conoscenza accumulata attraverso i programmi precedenti. L’accordo di collaborazione è uno dei passaggi chiave per garantire il nostro reciproco successo. Abbiamo già iniziato a collaborare strettamente con i nostri partner britannici e italiani e crediamo che il nostro mix di culture e prospettive diverse contribuirà al successo di questo programma”.

Il GCAP è un programma estremamente importante per la sicurezza, la prosperità politica ed economica di ogni nazione e, attraverso un efficace trasferimento di conoscenze e tecnologie, aiuterà a evolvere e fornire importanti capacità aeree di combattimento sovrane a ogni nazione per le generazioni a venire.


Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Bulgarianmilitary, Defensearabia, Wikipedia, You Tube)