Il VCC “Dardo” è un veicolo blindato impiegato dai reparti della fanteria pesante dell’Esercito Italiano.
È prodotto in Italia dal Consorzio Iveco – OTO Melara ed è destinato al trasporto tattico di una squadra fucilieri.
È stato introdotto in servizio a partire dal 2002 e, grazie al suo scafo dotato di cingoli, esprime eccellente mobilità su ogni tipo di terreno.
L’armamento in dotazione, la strumentazione di bordo e l’elevata protezione derivante dalla corazzatura gli conferiscono sia potenza di fuoco che adattabilità ai moderni scenari operativi di impiego, oltre ad una spiccata interoperabilità con le unità carri.
E' stato impiegato operativamente, fuori dal territorio nazionale, nell’ambito della missione Antica Babilonia in Iraq, ISAF in Afghanistan e LEONTE in Libano.
La Direzione degli Armamenti Terrestri ha pubblicato un capitolato di spesa per l’upgrade dei veicoli da combattimento per la fanteria VCC-80 DARDO.
Tale esigenza è giustificata dal continuo evolversi della situazione internazionale, che negli ultimi tempi ha visto moltiplicarsi le aree di crisi, ha reso sempre più impellente la necessità di essere pronti.
Sulla scorta dell'attuale quadro finanziario di riferimento e delle sempre più ridotte disponibilità disponibilità economiche e per le condizioni di necessità e urgenza, lo Stato Maggiore dell’Esercito ha reso noto la necessità di ricostruire adeguate scorte di parti di ricambio, attrezzature, componenti e sottoassiemi del VCC “DARDO”.
Nel contempo è sorta l’urgenza di risolvere gli evidenti problemi di obsolescenza delle pastiglie freno di stazionamento, dei dischi, pinze, pastiglie freni di servizio, al fine di garantire l'efficienza e la pronta disponibilità operativa del carro.
La spesa complessiva del triennio 2018-2020 sarà complessivamente pari a circa 2.400.000,00 €.
E’ appena il caso di precisare che si continuano ad investire le modeste risorse disponibili nel comparto difesa su dei mezzi oramai obsoleti e privi di reali capacità operative.
Si dà il caso che le esigenze dell’Esercito Italiano sono legittime, ma il V.C.C. Dardo del C.I.O. è un mezzo non più proiettabile in tempi rapidi in ambito internazionale perché ha un peso in ordine di combattimento di 24 tonnellate mentre i vettori aerei con maggiori capacità di cui disponiamo (C-130J-30 Hercules), hanno un carico massimo trasportabile di 20 tonnellate.
Inoltre, si dà il caso che il Dardo è protetto da una corazzatura principale in alluminio, sicuramente non più in grado, anche con l’aggiunta di blindature composite, di affrontare gli infidi teatri operativi dello scacchiere euro-asiatico-africano.
Ricapitolando, il Dardo è un Veicolo da combattimento della fanteria, prodotto in Italia, da Leonardo (ex OTO Melara), azienda centenaria specializzata nella costruzione di armamenti di ogni genere (prevalentemente terrestri), il Dardo ha sostituito gli obsoleti M113 in dotazione all'Esercito, e le versione da esso derivate (portamortaio M106 e posto comando M577).
Esso rappresenta il modello base di una nuova famiglia di A.F.V. in corso di sviluppo e che comprenderà la versione portamortaio, la versione carro comando e la versione portaferiti. Esso è designato anche con la sigla VCC-80.
Il mezzo, del peso in ordine di combattimento intorno alle 24 tonnellate, può trasportare una squadra di sei fanti oltre ai tre uomini di equipaggio. E, dotato di torretta Oto Melara Hit Fist, dotata di un cannone OERLIKON KBA da 25/80 mm con mitragliatrice coassiale MG 42/59. Il cannone, grazie al settore di tiro in verticale particolarmente ampio e a un sistema di condotta del tiro piuttosto sofisticato, può essere efficacemente impiegato anche nella difesa contro elicotteri.
Armamento
Il Dardo è equipaggiato con un cannone da 25/80mm OERLIKON KBA, il cui rateo di fuoco è di 600 colpi al minuto, con 200 colpi presenti nella torretta e pronti al fuoco.
L'Oerlikon KBA da 25 x 137 mm è un cannone automatico di progettazione svizzera Oerlikon-Bührle e ora prodotto dalla Rheinmetall Defence. Spesso è usata come Arma antiaerea impiegata in sistemi come il sofisticato DIANA trainato, in installazione binata, o in blindati come l'AIFV Dardo, il semovente d'artiglieria contraerea SIDAM 25 ed altre in installazioni singole, binate o quadrinate ed anche imbarcato su unità navali dove viene usato anche come CIWS.
La versione per i cannoni CIWS Seaguard, presente in montatura quadrinata, ha invece una cadenza di 800 colpi al minuto per canna, 3200 totale.
L'Affusto Spallaccia è stato scelto come successore del vecchio Affusto da 20mm, rispetto al quale il modello KBA è dotato di caratteristiche di potenza superiori, come il proiettile da 180 grammi anziché 120, mentre la munizione nel suo complesso pesa certamente 300 grammi più rispetto al tipo precedente. L'arma ha nervature laterali di rinforzo e per aumentare la superficie a contatto con l'aria, accorgimento che aiuta a raffreddarne la canna, priva di un sistema ad acqua o altro liquido.
La mitragliera KBA da 25mm oltre ad essere più potente ha anche una cadenza di tiro quasi uguale (inferiore appena del 5%) rispetto alla mitragliera da 20mm risultando così più potente in maniera rimarchevole, ma non avendo sistemi di controllo del tiro particolarmente sofisticati, è relegata alle stesse distanze di tiro e inoltre l'alzo è limitato da 60 ad appena 50 gradi per cui essa è più idonea al tiro contro bersagli di superficie o quantomeno a basse quote. Il peso è se non altro solo marginalmente maggiore, essendo di 1.050 kg senza munizionamento e di 1.200 kg pronta al fuoco. Le dimensioni sono di 1,60 m di larghezza, 3,844 metri di lunghezza e 1,8 metri di altezza massima. La cadenza tiro è di 550 proiettili al minuto e con 272 proiettili pronti al fuoco senza necessità di ricarica; la scelta tra munizioni perforanti decalibrate od esplosive consente una vasta gamma d'impiego; questo anche grazie alla portata effettiva di tiro che si attesta sui 2.000 metri. Le mitragliere non sono asservite ad alcuna apparecchiatura per la direzione del tiro o radar e per la mira l'operatore, che siede dietro l'affusto, si serve di un puntatore optronico, con possibilità di visione notturna, coassiale rispetto alla canna. La mitragliera, movimentata da servomotori, ha la possibilità di essere alimentata da fonti elettriche diversificate per motivi di ridondanza: normalmente l'alimentazione proviene dall'impianto elettrico della nave ma, in caso di necessita o in emergenza, sono installate delle batterie a 24 V che consentono di avere 30 minuti di autonomia; successivamente i 30 minuti il controllo ed i movimenti sono completamente manuali.
L'Oerlikon KBA 25/80, essendo in servizio sulla classe Comandanti, sui pattugliatori classe Cassiopea I e Cassiopea II, sulle corvette Minerva sulla portaerei Cavour, sulla unità della classe Orizzonte e sulle nuove FREMM, può essere ormai considerata come uno standard assodato per la Marina Militare Italiana, dove viene principalmente utilizzata come arma antiaerea per la difesa di punto e trova posto anche sul pattugliatore Saettia della Guardia Costiera Italiana.
Il più potente cannone Oerlikon KBB da 25/92 spara la cartuccia calibro 25x184.
Una mitragliatrice MG 42/59 calibro 7.62mm NATO è coassiale al cannoncino, un'altra può essere montata sul cielo della torretta, azionata dal capocarro. Tre iposcopi (due laterali ed uno posteriore) permettono alla squadra trasportata di visionare l'esterno del mezzo senza esporsi.
Il controllo del fuoco è controllato dal sistema Leonardo (ex Galileo Avionica) Hitfist il quale è in grado di identificare la distanza del bersaglio e la sua velocità. Il comandante è dotato di sei punti panoramici, che gli permettono una visuale di 360° sul campo di battaglia. È prevista una camera termica e un telemetro laser per il mitragliere. Il comandante è dotato di un monitor che gli permette di acquisire la visione assistita notturna derivata dal cannoniere.
Nella versione anticarro, dotata di un sistema di sorveglianza ed acquisizione obiettivi notevolmente migliorato, due missili Spike-LR anticarro sono installati su entrambe le parti della torretta in contenitori/lanciatori blindati e possiedono un raggio di max 5 km.
Protezione
Lo scafo del Dardo è costruito in lega di alluminio saldato con l'aggiunta di corazze d'acciaio per una maggiore protezione. Inoltre l'arco frontale del veicolo protegge il Dardo dai proiettili APDS da 25mm. La corazza laterale protegge da i proiettili API da 14,5mm. Quattro lanciagranate fumogene da 80 millimetri, sono installati su entrambi i lati della torretta, per un totale di otto.
Propulsione
Il Dardo è propulso da un motore sovralimentato diesel Iveco V6 turbo-compresso da 520 hp (382.2 kW). Questo possiede una trasmissione automatica ZF prodotta su licenza da Iveco Fiat. Il sistema di trasmissione ha 4 marce avanti e 2 marce indietro, e possiede il sistema di sterzo e il freno idraulici.
La sospensione è costituita da una barra di torsione, paraurti e un ammortizzatore idraulico su ogni braccio della sospensione. Freni a disco controllati da un rallentatore di trasmissione forniscono la frenata. Questo permette al Dardo di raggiungere velocità superiori ai 70 km / h, di avanzare su pendenze di oltre il 60%, una autonomia di 600 km e il guado delle acque è possibile fino ad una profondità di 1,5 m.
Future varianti
I Dardo correntemente operativi nell'esercito italiano sono equipaggiati con la torretta "Hitfist". Il telaio è destinato ad essere il modello base di una famiglia di veicoli, che potranno includere una porta mortaio 120 mm, una posto comando (C3I) o una versione ambulanza.
Alcuni Dardo furono impiegati nel 2004 per prendere parte al contributo italiano all'operazione Iraqi Freedom. Inoltre sono stati mandati 10 Dardo nella Guerra in Afghanistan per rinforzare il contingente italiano. Alcuni mezzi sono operativi con il contingente italiano UNIFIL in Libano.
(Web, Google, Wikipedia, You Tube)