domenica 1 marzo 2020

Gli S.S.B.N. classe Borei (progetto 955) - NATO: Dolgorukiy class, Russian: Борей



Le unità appartenenti alla classe Borei (progetto 955) (NATO Reporting Name: Dolgorukiy class) sono sottomarini nucleari lanciamissili balistici di fabbricazione russa. Si tratta dei primi mezzi di questo tipo progettati e costruiti dopo il crollo dell'URSS.
Lo sviluppo è andato molto a rilento a causa di motivazioni sia tecniche, sia economiche. Il primo esemplare, varato nel 2007, ha ricevuto la bandiera ed è entrato in servizio il 10 gennaio 2013.



Sviluppo

La costruzione di una nuova generazione di SSBN venne annunciata dai vertici della Marina Russa il 16 ottobre 1996. Il 2 novembre dello stesso anno, presso il cantiere navale Sevmaš (Severodvinsk) vennero iniziati i lavori della prima unità della classe Borei (all'epoca nota come progetto 935). Il nome del sottomarino era Jurij Dolgorukij, il principe russo che secondo la tradizione ha fondato la città di Mosca (città che ha sponsorizzato il sottomarino).
Nelle intenzioni dei vertici della Marina Russa, avrebbe dovuto affiancare i classe Typhoon, rispetto ai quali avrebbe avuto dimensioni minori ma un armamento simile.
L'ingresso in servizio era inizialmente previsto per il 2001, ma la costruzione è stata caratterizzata da pesanti ritardi, dovuti a motivi sia economici sia tecnici. Tra questi ultimi, in particolare, determinante è stato il totale insuccesso del missile che avrebbe dovuto imbarcare la nuova classe di sottomarini. I primi tre lanci di tale missile, l'SS-NX-28, fallirono e questo provocò la cancellazione del nuovo sistema d'arma.
A causa di questo fallimento, fu necessario provvedere ad una radicale opera di riprogettazione del sottomarino, in seguito alla quale assunse l'attuale denominazione di progetto 955. Le modifiche al progetto prevedevano, ovviamente, l'utilizzo di un nuovo missile, l'SS-N-30 Bulava (versione navale SLBM dell'ICBM SS-27 Stalin).
L'ingresso in servizio venne continuamente posticipato, fino a quando, nell'agosto del 2003, i vertici militari russi dichiararono che la piena operatività dei Borei si sarebbe avuta nel 2010, fondi permettendo. In quel periodo, il sottomarino era completo al 40%.
Il varo del primo esemplare, largamente incompleto, avvenne il 15 aprile 2007. Per la Russia era un evento molto importante, poiché si trattava del primo SSBN dal 1990 (anno del varo del K-407 Novomoskovsk, ultimo esemplare della Delta IV). Inoltre, si tratta del primo battello di questo tipo russo e non sovietico. La consegna della bandiera e l'entrata in servizio è stata effettuata il 10 gennaio 2013.




Tecnica

Tecnicamente, secondo le dichiarazioni dei vertici della Marina Russa, i Borei rappresenterebbero lo stato dell'arte per quanto riguarda questa tipologia di sottomarini, e sarebbero superiori agli altri tipi attualmente in servizio. In particolare, grazie ad una nuova forma dello scafo e ad un sistema propulsivo innovativo, sarebbero estremamente silenziosi e, quindi, poco rintracciabili ai sonar.
Il costo stimato di un singolo esemplare è di 890 milioni di dollari. La velocità in immersione stimata dovrebbe essere pari a 29 nodi.



Armamento

Per quanto riguarda la fase progettuale, l'armamento è sicuramente quello che ha dato più problemi. Infatti, inizialmente i Borei avrebbero dovuto imbarcare venti SS-NX-28, derivati dagli SS-N-20 Sturgeon imbarcati sui Typhoon. Tuttavia, il fallimento di tale sistema d'arma ha costretto i tecnici a riprogettare largamente il sottomarino, ed a sviluppare un nuovo sistema missilistico.
Nello specifico, oggi i Borej imbarcheranno gli SS-N-30 Bulava, che però, essendo di derivazione terrestre, hanno un ingombro superiore agli SS-NX-28 previsti nel progetto originale. Di conseguenza, il numero dei missili imbarcabili è stato ridotto, passando dai venti inizialmente previsti a dodici. Successivamente, comunque, con il Progetto 955/A è stato possibile portare il loro numero agli attuali sedici.
Durante i test, uno spettacolare fallimento si è verificato nella notte dell'8 dicembre 2009, quando un missile fuori controllo ha disegnato delle spirali nel cielo della Norvegia, mettendo in allarme una base militare anche per la concomitanza della presenza di Barack Obama ad Oslo per la cerimonia del ritiro del premio Nobel.
Nel giugno 2018 i Bulava sono entrati ufficialmente in servizio nella Marina russa a seguito del successo nel lancio simultaneo di una salva di 4 missili avvenuto nel maggio 2018. Per quanto riguarda i siluri, sono previsti sei tubi da 533mm.



Esemplari previsti

È prevista la costruzione di otto esemplari entro il 2020, tre come Progetto 955, e cinque come Progetto 955/A (aumentato il contenimento del rumore e con 20 missili balistici intercontinentali Bulava come dotazione).
Al momento, sono stati varati tre esemplari e ne risultano in costruzione quattro, presso il cantiere Sevmaš a Severodvinsk.
Il Cantiere Navale Sevmash Shipyard ha previsto di varare entro Aprile 2020 il Knyaz Vladimir. Il Knyaz Vladimir è la versione migliorata del sottomarino subacqueo strategico missilistico Project 955, che rappresenta la quarta generazione di sottomarini a propulsione nucleare costruiti per la Marina russa. È stato lanciato nel novembre 2017. Secondo i dati del ministero della Difesa russo, il sottomarino Knyaz Vladimir è meno rumoroso e presenta migliori sistemi di controllo delle manovre, della profondità e degli armamenti.
Tutti i sottomarini di classe Borei possono trasportare 16 missili balistici Bulava. Sono inoltre dotati di tubi siluro da 533 mm.



ENGLISH

The Borei class, alternate transliteration Borey, Russian designation Project 955 Borei and Project 955A Borei-A, (Russian: Борей, meaning "Boreas, NATO reporting name Borei), also referred to as Dolgorukiy class, are series of nuclear-powered ballistic missile submarines being constructed by Sevmash for the Russian Navy. The class is projected to replace the Soviet-era Delta III, Delta IV and Typhoon classes in Russian Navy service.
Despite being a replacement for many types of submarines, the Borei-class submarines are much smaller than those of the Typhoon class in both volume and crew (24,000 tons opposed to 48,000 tons and 107 people as opposed to 160 for the Typhoons), and are in terms of class more accurately a follow-on to for the Delta IV-class SSBNs.

History

The first design work on the project started in the mid-1980s and the construction of the first vessel started in 1996. Previously, a short-lived, smaller parallel design appeared in 1980s with designation Project 935 Borei II. A new submarine-launched ballistic missile (SLBM) called the R-39UTTH Bark was developed in parallel. However, the work on this missile was abandoned and a new missile, the RSM-56 Bulava, was designed. The submarine needed to be redesigned to accommodate the new missile, and the design name was changed to Project 955. The vessels were developed by Rubin Design Bureau are being built by Russia's Northern shipyard Sevmash in Severodvinsk. Because of the repeated failures during Bulava test launches, some experts suggested that the Borei submarines could instead be armed with R-29RMU Sineva SLBMs, already in active duty with the Delta IV-class submarines.
It has been reported that the arrival of the Borei class will enable the Russian Navy to resume strategic patrols in southern latitudes that have not seen a Russian missile submarine for 20 years.

Launch and trials

The launch of the first submarine of the class, Yury Dolgorukiy (Юрий Долгорукий), was scheduled for 2002 but was delayed because of budget constraints. The vessel was eventually rolled out of its construction hall on 15 April 2007 in a ceremony attended by many senior military and industrial personnel. Yuriy Dolgorukiy was the first Russian strategic missile submarine to be launched in seventeen years since the end of the Cold War. The planned contingent of eight strategic submarines was expected to be commissioned within the next decade, with five Project 955 planned for purchase through 2015.
Although Yuriy Dolgorukiy was officially rolled out of its construction hall on 15 April 2007 the submarine was not put into the water until February 2008. By July 2009, it had yet to be armed with Bulava missiles and was therefore not fully operational, although ready for sea trials on 24 October 2008. On 21 November 2008 the reactor on Yuriy Dolgorukiy was activated and on 19 June 2009 began its sea trials in the White Sea.
In August 2009 it was reported that the submarine would undergo up to six trials before being commissioned but the problem with the Bulava missile could delay it even more.
On 28 September 2010 Yuriy Dolgorukiy completed company sea trials. By late October the Russian Pacific Fleet was fully prepared to host Russia's new Borei-class strategic nuclear-powered submarines. It is expected that four subs will be deployed in the Northern fleet and four subs in the Pacific fleet. On 9 November 2010 Yuriy Dolgorukiy passed all sea trials directed to new equipment and systems.
Initially, the plan was to conduct the first torpedo launches during the ongoing state trials in December 2010 and then in the same month conduct the first launch of the main weapon system, RSM-56 Bulava SLBM. The plan was then postponed to mid-summer 2011 due to ice conditions in the White Sea.
On 2 December 2010 the second Borei-class submarine, Alexander Nevskiy, was moved to a floating dock in Sevmash shipyard. There the final preparations took place before the submarine was launched. The submarine was launched on 6 December 2010 and began sea trials on 24 October 2011.
On 28 June 2011 a Bulava missile was launched for the first time from the Borei-class submarine Yuriy Dolgorukiy. The test was announced as a success. After long delays finally the lead vessel, Yuriy Dolgorukiy, joined the Russian Navy on 10 January 2013. The official ceremony raising the Russian Navy colors on the submarine was led by Russian Defense Minister Sergey Shoygu. It was actively deployed in 2014 after a series of exercises.
On 17 November 2017, the fourth Borei-class submarine and the first of the improved Project 955A, the Knyaz Vladimir was moved out of the construction hall at the SEVMASH shipyard. The submarine was launched a year later and subsequently started its factory trials.

Design

Borei class includes a compact and integrated hydrodynamically efficient hull for reduced broadband noise and the first ever use of pump-jet propulsion on a Russian nuclear submarine. The noise level is to be five times lower when compared to the third-generation nuclear-powered Akula-class submarines and two times lower than that of the U.S. Virginia-class submarines. The acoustic signature of Borey is significantly stealthier than that of the previous generations of Russian SSBNs, nevertheless the USN has been able to identify the main noise emitter, i.e. the hydraulic pump. As the pump ages, it tends to become noisier, allowing for easier detection of the submarine.
The Borei submarines are approximately 170 metres (560 ft) long, 13 metres (43 ft) in diameter, and have a maximum submerged speed of at least 46 kilometres per hour (25 kn; 29 mph). They are equipped with a floating rescue chamber designed to fit in the whole crew. Smaller than the Typhoon class, the Boreis were initially reported to carry 12 missiles but are able to carry four more due to the decrease in mass of the 36-ton Bulava SLBM (a modified version of the Topol-M ICBM) over the originally proposed R-39UTTH Bark. Cost is some ₽23 billion (USD$890 million), in comparison the cost of an Ohio-class SSBN was around US$2 billion per boat (1997 prices).
Each Borey includes of 1.3 million units and mechanisms. Its construction requires 17 thousand tons of metal which is 50 % more than the Eiffel Tower. The total length of pipelines is 109 km and the length of cable routes is 600 km. 10 thousand rubber plates cover the hull of the boat.

Versions

Project 955A (Borei-A)

Units of the Project 955A include improved communication and detection systems, improved acoustic signature and have major structural changes such as addition of all moving rudders and vertical endplates to the hydroplanes for higher maneuverability, and a different sail geometry. Besides, they are equipped with hydraulic jets and improved screws what allows them to sail at nearly 30 knots while submerged with minimal noise. Although first reported to carry 20 Bulava SLBMs, the 955A will be armed with 16 SLBMs with 6-10 nuclear warheads atop each, just like the project 955 submarines.
The contract for five modified 955A submarines was delayed several times due to price dispute between the Russian Defence Ministry and the United Shipbuilding Corporation. The contract was formally signed on 28 May 2012.
The first 955A submarine, Knyaz Vladimir, was laid down on 30 July 2012, during a ceremony attended by the Russian President Vladimir Putin. Two additional project 955A submarines were laid down in 2014, one in late 2015, and one in late 2016.
According to Sevmash official, Vitaliy Bukovskiy, all Borei-A submarines are to be equipped with aspen banyas able to accommodate 3-4 people.

Project 955B (Borei-B)

The Project 955B was expected to feature a new water jet propulsion system, an upgraded hull, and new noise reduction technology. The concept design was to be initiated by the Rubin Design Bureau in 2018 and four project 955B boats were been proposed with first unit to be delivered to the Russian Navy in 2026. However, the project wasn't reportedly included in the Russia's State Armament Programme for 2018–2027 due to cost-efficiency. Instead, six more Borei-A submarines were to be built after 2023. According to a 2018 report, Russia's State Armament Programme for 2018–2027 includes construction of two more Borei-A submarines by 2028. The construction should take place at Sevmash starting in 2024 with deliveries to the Russian Navy in 2026 and 2027 respectively.

Borei-K

A proposed version armed with cruise missiles instead of SLBMs, similar to the American Ohio-class nuclear-powered cruise missile submarines (SSGNs), is under consideration by the Russian Defence Ministry.

(Web, Google, Wikipedia, CovertShores, You Tube)




































“W93”: la nuova testata nucleare delle FF.AA. statunitensi e britanniche



“W93”: la nuova testata nucleare delle FF.AA. statunitensi e britanniche

Non appena è stata resa pubblica la richiesta di bilancio dell'amministrazione Trump per il 2021, la comunità nucleare ha avuto un sobbalzo alla menzione di una testata precedentemente sconosciuta, elencata nei documenti come “W93”.
Nel contempo il Pentagono ha iniziato a rivelare dettagli sull'ordigno, su cosa sostituirà e quando potrebbe essere resa operativa.
L'etichettatura della testata come W93 è importante. Dall'introduzione del W88 negli anni '80, tutti gli aggiornamenti alle testate sono stati descritti come varianti: ad esempio le diverse versioni della bomba nucleare a gravità B61 fino all’odierna B61-12. Secondo un alto funzionario della difesa statunitense, la ragione della nuova designazione deriva dal fatto che la testata utilizzerà in gran parte un nuovo design.
La W93 allo stato attuale non esiste. In questo momento, ci sono due testate nucleari lanciabili da sottomarini nell'arsenale: la W88 e la W76. Quest'ultima, che ha appena completato un programma di estensione della vita utile, è disponibile in due varianti: la tradizionale W76-1 e la W76-2 con potenza distruttiva inferiore. La W88, nel frattempo, è nelle prime fasi di uno sforzo di modernizzazione.
Tuttavia, ciascuno di questi due sistemi richiederà probabilmente un'ulteriore modernizzazione tra 15-20 anni ed i loro nuclei saranno sempre più vecchi, nonostante gli sforzi guidati dalla National Nuclear Security Administration. Detto questo, il Pentagono ritiene che sia giunto il momento di iniziare a sviluppare un futuro ordigno sostitutivo.
Queste cose, come si sa, richiedono tempo. E così ora si sta iniziando il normale processo che sarà diviso in sette fasi, dal concept design alla produzione e consegna. 
L'obiettivo per la W93 è quello di basarla "su progetti esistenti". Ma a parte questo, tutte le opzioni che funzioneranno con il missile imbarcato sul sottomarino Trident II sono sul tavolo. Il Consiglio sulle armi nucleari, che comprende una serie di direttori del Dipartimento della Difesa, sta conducendo l'analisi di come potrebbe apparire la W93: si baserà certamente su progetti e componenti attualmente testati che sono già in giacenza. Ma sarà più sicura.
L'obiettivo del governo statunitense è quello di avere un nuovo design, di dimensioni comprese tra le due testate esistenti per missili balistici, schierate entro il 2040.
L'idea di una testata lanciabile da un sottomarino non è del tutto nuova. Nei documenti di bilancio FY20, l'NNSA faceva riferimento a "Next Navy Warhead", ma stimava che l'arma non avrebbe avuto bisogno di finanziamenti fino al 2023. Non è chiaro perché l'agenzia abbia spostato la linea temporale di due anni in avanti; ora sembra essere giunto il momento in cui l'NNSA ha ricevuto un notevole aumento della sua richiesta di bilancio, aumentato di quasi il 20% rispetto ai livelli dell'esercizio 20.
Mentre l'NNSA guiderà lo sviluppo delle parti interne della testata, il Pentagono sarà coinvolto "abbastanza rapidamente" al fine di progettare il mezzo che trasporterà sull’obiettivo l’arma nucleare. A tal fine, la richiesta di bilancio per il 2021 fiscale prevede 32 milioni di dollari affinché il DoD inizi a lavorare sull’involucro aerodinamico per il sistema, con 480 milioni di dollari previsti nei programmi di difesa futuri.
Il Dipartimento dell'Energia non ha ancora messo online la sua dettagliata richiesta di budget, ma l’Exchange Monitor ha riferito che la NNSA ha richiesto 53 milioni di dollari nell'esercizio 2013 per lavori sulla nuova testata.
Il dipartimento sta cercando di fare attenzione nel descrivere la W93 come un nuovo "programma di registrazione" rispetto a un nuovo progetto di testata, nonostante il lavoro previsto. Mentre un funzionario ha riconosciuto che è improbabile che il fraseggio soddisfi coloro che sono preoccupati per l'espansione nucleare, l'individuo era irremovibile che il piano prevede attualmente il ritiro delle testate più vecchie da sostituire con la W93, la cui messa in campo non aumenterà la dimensione complessiva della scorta strategica degli Stati Uniti. Sulla base delle proiezioni attuali, l'introduzione della W93 sarà compensata da corrispondenti riduzioni delle quantità di armi più vecchie.
Ciò può significare il ritiro della W76-1 o della W88, ma potrebbe anche comportare l'assunzione di testate di riserva e il loro smontaggio.



Non è previsto alcun test nucleare esplosivo per la W93.

Kingston Reif della Arms Control Association si domanda perché il W93 debba iniziare ora, un anno dopo il completamento della ristrutturazione del W76 e due anni prima di quanto precedentemente previsto nei documenti di bilancio. "La NNSA ha già troppo lavoro da sostenere. Accelerare lo sviluppo di un altro programma eccessivamente ambizioso non farà che peggiorare il problema", ha affermato.
Reif ha anche espresso scetticismo su quanto si può trarre dalle tecnologie esistenti se si sviluppa un nuovo design di testata.
"Affermare che la testata si basa su progetti esistenti non offre molto conforto dati i cambiamenti significativi che sono stati contemplati", ha detto Reif. "Mentre prendo in parola l'amministrazione che non ha in programma di condurre un test esplosivo nucleare sulla testata, la portata dei cambiamenti in esame potrebbe sollevare preoccupazioni sull'affidabilità della testata e aumentare la pressione per testarla."
Il funzionario ha affermato che NNSA e DoD si aspettano un respingimento, particolarità dato che la W93 è la prima con un "nuovo" design dopo decenni. Quindi l'obiettivo a breve termine del dipartimento sarà convincere i democratici che ora è il momento di iniziare il progetto.



La testata W93 prevista contribuirà anche alla modernizzazione delle armi nucleari britanniche

La proposta testata lanciabile da sottomarini SSBN denominata W93, sarà la punta di diamante dei sottomarini statunitensi di prossima generazione; inoltre, condividerà certamente la tecnologia con la prossima arma nucleare del Regno Unito.
La nuova testata nucleare statunitense “W93" sosterrà un programma parallelo di testate sostitutive nel Regno Unito il cui deterrente nucleare svolge un ruolo assolutamente vitale nella posizione di difesa globale della NATO", ha dichiarato l'ammiraglio Charles Richard, comandante del comando strategico degli Stati Uniti, preparato in occasione di un'audizione del giovedì al Senato Comitato per i servizi armati.
La National Nuclear Security Administration (NNSA) del Dipartimento dell'Energia, che costruisce tutte le armi nucleari statunitensi, svilupperà e costruirà la W93. L'agenzia civile ha svelato la designazione della testata pianificata nella sua richiesta preliminare di bilancio 2021.
Alan Shaffer, vice segretario del Pentagono, ha confermato di recente che il Regno Unito sta lavorando contestualmente su di una nuova testata. Shaffer ha fatto presente che la W93 e la sua controparte britannica saranno due sistemi di sviluppo indipendenti.
Il Regno Unito ha un arsenale nucleare basato esclusivamente sul mare, comprendente sottomarini a propulsione nucleare con missili balistici. L'intero programma di armi nucleari del Regno Unito rispecchia da vicino la tratta marittima dell'arsenale americano, inclusi i missili Trident costruiti da Lockheed Martin ed installati sugli SSBN di entrambi i paesi.
Secondo la Federazione degli scienziati americani con sede a Washington, che segue i programmi globali di armi nucleari, la testata nucleare Trident Holbrook del Regno Unito è "pensata per essere" una testata W76 modificata, progettata dagli USA. 
La W76 è la più piccola delle due testate lanciabile da sottomarini lancia missili balistici. La W88 è il più grande della coppia.
La W93 sarà resa operativa come una testata missilistica balistica, ma sarà progettata per rapidi aggiornamenti che consentirebbero alla Marina di spostarlo rapidamente su altri tipi di piattaforme navali. L'arma potrebbe essere oggetto di manutenzione in un posto diverso dall'impianto Pantex della NNSA ad Amarillo, in Texas, che è attualmente il centro di manutenzione di tutte le armi nucleari statunitensi. Tutte le armi vengono revisionate periodicamente e ricevono estensioni della vita utile e sono progettate per prolungare notevolmente la durata delle componenti delle armi o di intere armi.
La W76 e la W88 rimarranno in uso sui missili Trident degli Stati Uniti per decenni, ma la W93 sarà progettata per l'uso per tutta la vita utile dell'eventuale successore del Trident II che sarà trasportato dalla nuova flotta sottomarina classe “Columbia” che inizierà a sostituire gli SSBN classe Ohio nel 2031 che pattugliano gli oceani dagli anni '80. 
I cantieri General Dynamics Electric Boat costruiranno la flotta Columbia, che sarà alimentata da reattori nucleari progettati e forniti dall’agenzia governativa NNSA e dal suo appaltatore, BWX Technologies.



Gli Stati Uniti e la Russia possiedono il 93% delle armi nucleari del mondo

Il numero di armi nucleari è diminuito nel 2017, ma molti paesi continuano ad estendere il proprio arsenale nucleare. Nonostante gli sforzi in corso per denuclearizzare il mondo, nove paesi possiedono le armi nucleari “più pericolose” in termini di distruzione. Tra i nove paesi, gli Stati Uniti e la Russia controllano il 93 percento delle testate nucleari nel mondo.
Secondo i dati pubblicati dall'International Peace Research Institute (SIPRI) di Stoccolma e dalla Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari (ICAN), ci sono quasi 15.000 armi nucleari nel mondo. Di questi, circa 14.000 sono posseduti da Russia e Stati Uniti.
La Russia ha 7.000 testate nucleari, mentre gli Stati Uniti ne hanno 6.800.
Inoltre, si stima che la Francia abbia 300 testate nucleari, la Cina ne abbia 270 e il Regno Unito ne abbia 215. Il Pakistan presumibilmente possiede 140, India 130, Israele 80 e la Corea del Nord 60. Anche se il numero di armi nucleari è diminuito nel 2017 rispetto all'anno precedente, molti paesi continuano ad espandere il loro arsenale nucleare.
Una singola bomba nucleare ha il potere di distruggere un'intera città, uccidere migliaia di persone e mettere in pericolo l'ambiente e la vita delle generazioni future con i suoi effetti prolungati. Il 90% di Hiroshima fu distrutto e 80.000 persone furono uccise nella prima bomba atomica lanciata dagli Stati Uniti il 6 agosto 1945.
Tre giorni dopo, un'altra bomba atomica fu lanciata su Nagasaki, uccidendo almeno 40.000 persone inizialmente - e causando 200.000 morti negli anni seguenti a causa dei suoi effetti collaterali.



E’ iniziata la modernizzazione nucleare

Secondo il rapporto SIPRI 2017, nove paesi che dispongono di energia nucleare possiedono circa 14.935 armi nucleari, rispetto a circa 15.395 all'inizio del 2016. È improbabile che gli Stati in questione si denuclearizzino.
Il rapporto aggiunge che anche se gli Stati Uniti e la Russia hanno ridotto il loro inventario di armi, hanno avviato un programma di modernizzazione nucleare.
Si stima che gli Stati Uniti abbiano speso circa 400 miliardi di dollari tra il 2017-2026 per migliorare e aggiornare la propria energia nucleare.
Nel frattempo, la Cina si concentra sul miglioramento del suo arsenale nucleare in termini di qualità a lungo termine. L'India e il Pakistan migliorano anche il loro inventario e missili nucleari.
Nel 2016 la Corea del Nord ha aumentato le sue armi nucleari a 20. Il paese ha anche lanciato numerosi test nucleari inaspettati nello stesso anno.



I Test nucleari

Gli Stati Uniti - che hanno prodotto la prima bomba atomica - hanno testato la propria bomba atomica in un deserto nel distretto di Alamogordo nel New Mexico. Inoltre, l'aeromobile Enola Gay B-29 statunitense ha lanciato la prima bomba atomica su Hiroshima.
Più di 2.000 test furono eseguiti nel periodo tra il 1945 e il 1996 quando fu firmato il Trattato globale sul divieto dei test nucleari (CTBT) - un trattato multilaterale che proibiva tutte le esplosioni nucleari per scopi sia civili che militari.
Il CTBT fu firmato il 10 settembre 1996, ma non è entrato in vigore poiché otto paesi - Cina, Egitto, India, Iran, Israele, Corea del Nord, Pakistan e Stati Uniti - non hanno mai ratificato il trattato.



Circa 4.000 armi pronte

Secondo il rapporto della Federazione degli scienziati americani sugli impieghi mondiali di armi nucleari per il 2017, ci sono quasi 15.000 armi nucleari nel mondo, situate in 107 siti in 14 paesi. All'incirca, 9.400 di queste armi sono in arsenali militari. Le armi rimanenti vengono ritirate e sono in attesa di essere smantellate. Quasi 4.000 sono disponibili a livello operativo e circa 1.800 sono in allerta e pronti per l'uso con breve preavviso.
Oggi, cinque paesi - Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Regno Unito - su nove sono stati nominati Stati con armi nucleari nel quadro del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP). India, Pakistan e Israele non sono parte di questo trattato. La Corea del Nord ha anche dichiarato il ritiro dall'NPT nel 2003 e ha sviluppato armi nucleari.



ENGLISH

Meet the W93: The US military's nuclear warhead of the future

When the Trump administration's budget request rolled out February 10, eyebrows shot up within the nuclear community at the mention of a previously unknown warhead, listed in documents as the W93.
Now the Pentagon is revealing details about the weapon, what it will replace and when it might be deployed.
The labeling of the warhead as the W93 is important. Since the introduction of the W88 in the 1980s, all upgrades to warheads have been described as variants — for instance, the collapsing of several versions of the B61 gravity bomb into the B61-12. According to a senior defense official, the reason for the new designation comes from the reality that the warhead is largely a new design.
"The W93 doesn't [currently] exist. And so this is not a simple life extension," said the official, who spoke to Defense News on condition of anonymity while traveling to Minot Air Force Base last week.
Right now, there are two submarine-launched nuclear warheads in the arsenal: the W88 and the W76. The latter, which just completed a service life extension program, now comes in two varieties, the traditional W76-1 and a lower-yield W76-2. The W88, meanwhile, is in the early stages of a modernization effort.
However, each of those two systems will likely require additional modernization in 15-20 years, and their cores are increasingly older, even with efforts led by the National Nuclear Security Administration. Given that, the Pentagon believes now is the time to begin developing a future replacement.
"These things take time. And so now we're beginning the normal process," the official said. "We start now in a seven-phase process, from concept design to production and delivery. And we're starting now."
The goal for the W93 is to base it "on existing designs," according to the official. But other than that, all options that will work with the Trident II submarine-launched missile are on the table. The Nuclear Weapons Council, which includes a number of Department of Defense principals, is leading the analysis of what the W93 may look like.
"You might move the secondary to where the primary was, move this around, you'll have new conventional components, you're going to make it safer," the official said. "It's going to be based on currently tested designs and components that are already in the stockpile. But it'll be safer."
The government's goal is to have the new design, which in size would be somewhere between the two existing ballistic missile warheads, fielded by 2040.
The idea of a follow-on submarine launched warhead is not entirely new. In FY20 budget documents, the NNSA referred to a "Next Navy Warhead," but estimated that the weapon would not need funding until 2023. Why the agency moved the timeline forward by two years is unclear, but it comes at a time that the NNSA received a major increase in its budget request, increasing almost 20% from FY20 levels.
While the NNSA will lead development of the warhead's internal parts, the official said the Pentagon will be involved "pretty quickly" in order to design the aero shell containing the weapon. To that end, the fiscal 2021 budget request includes $32 million for the DoD to begin working on the aero shell for the system, with $480 million planned over the Future Years Defense Program for the effort.
The Department of Energy has yet to put its detailed budget request online, but the Exchange Monitor reported last week that the NNSA requested $53 million in FY21 for work on the warhead.
The department is trying to be careful in describing the W93 as a new "program of record" as opposed to a new warhead design, despite the work involved. While the official acknowledged that phrasing is unlikely to satisfy those concerned about nuclear expansion, the individual was adamant that the plan currently involves retiring older warheads as the W93 comes online in order to maintain current levels in the stockpile.
"We do not anticipate that fielding the W93 will increase the overall size of the US strategic stockpile. Based on current projections, introduction of the W93 into the stockpile will be offset by corresponding reductions of older weapon quantities," the official said. "So that's a big deal."
That may mean the retirement of either the W76-1 or W88, but could also involve taking reserve warheads and disassembling those; the official said that trade-off is under discussion as the program develops, noting: "We don't have to decide today whether to retire them or not."
Additionally, there is no plan to do nuclear explosive testing for the W93.
Kingston Reif of the Arms Control Association questions why the W93 needs to begin now, a year after the W76 refurbishment is completed and two years earlier than had been previously predicted in budget documents. "NNSA already has too much work on its plate to sustain. Accelerating development of yet another excessively ambitious program will only make that problem worse," he said.
Reif also expressed skepticism about how much can be drawn from existing technologies if developing a new warhead design.
"Claiming that the warhead is based on existing designs doesn't provide much comfort given the significant changes being contemplated," Reif said. "While I take the administration at its word that it has no plans to conduct a nuclear explosive test of the warhead, the scope of the changes under consideration could raise concerns about the reliability of the warhead and increase pressure to test down the road."
The official said the NNSA and DoD expect pushback, particularity given the fact the W93 is the first "new" warhead design in decades. So the near-term focus of the department is going to be convincing pro-defense Democrats and dollar-focused appropriators that now is the time to begin the project.

The proposed W93 sea-launched warhead, the nuclear tip of planned next-generation U.S. submarine-launched ballistic missiles, will share technology with United Kingdom’s next nuclear weapon, Pentagon officials said Thursday.

W93 will “support a parallel Replacement Warhead Program in the United Kingdom whose nuclear deterrent plays an absolutely vital role in NATO’s overall defense posture,” Adm. Charles Richard, commander of U.S. Strategic Command, wrote in testimony prepared for a Thursday hearing of the Senate Armed Services Committee.
The Department of Energy’s National Nuclear Security Administration (NNSA), which builds all U.S. nuclear weapons, will develop and build the W93. The civilian agency unveiled the designation for the planned warhead in its preliminary 2021 budget request, saying it would begin “concept and Assessment Refinement activities” for W93 in the fiscal year that starts Oct. 1.
“I think it’s wonderful that the U.K. is working on a new warhead at the same time, and I think we will have discussions and be able to share technologies,” Alan Shaffer, the Pentagon’s deputy under secretary of defense for acquisition and sustainment, said in a question and answer session Thursday at the annual Nuclear Deterrence Summit, hosted in Alexandria, Va., by Defense Daily affiliate publication, ExchangeMonitor.
Shaffer said W93 and its British counterpart “will be two independent, development systems.”
The United Kingdom has a purely sea-based nuclear arsenal, comprising nuclear-powered, ballistic-missile submarines. The entire U.K. nuclear-weapons program closely mirrors the sea-based leg of the U.S. arsenal, including the Lockheed Martin-built [LMT] Trident missiles carried by both countries’ boats.
According to The Washington-based Federation of American Scientists, which tracks global nuclear weapons programs, the U.K.’s Trident Holbrook nuclear warhead is “thought to be” a modified, U.S.-designed W76 warhead. W76 is the smaller of the U.S. Navy’s two submarine-launched, ballistic-missile warheads. The W88 is the larger of the pair.
As first reported on Tuesday by Defense Daily, W93 will begin life as a ballistic-missile warhead, but will be designed for rapid upgrades that would allow the Navy to quickly shift it to other types of sea-based weapons, according to a source familiar with the proposal for the weapon.
This person also said the weapon could be serviced somewhere other than the NNSA’s Pantex Plant in Amarillo, Texas, which is currently the maintenance hub for all U.S. nuclear weapons. All weapons are serviced periodically, and less frequently receive what NNSA calls major alterations or life-extensions designed to greatly extend the service life of weapon components, or entire weapons.
W76 and W88 will remain viable for U.S. Trident missiles for decades, but the W93 will be designed for use throughout the entire service life of the eventual Trident successor that will be carried by the planned Columbia submarine fleet that will begin replacing Ohio-class ballistic missiles in 2031, and patrol global seas into the 2080s. General Dynamics Electric Boat will build the Columbia fleet, which will be powered by nuclear reactors designed and furnished as government equipment by the NNSA and its contractor, BWX Technologies.

US, Russia possess 93 pct of world's nuclear weapons

Number of nuclear weapons decreased in 2017, yet many countries continue to enlarge their nuclear arsenal.
Despite the ongoing efforts to denuclearize the world, nine countries possess the “most dangerous” nuclear weapons in terms of the destruction they cause, according to data collected by Anadolu Agency.
Among the nine countries, the U.S. and Russia control 93 percent of the nuclear warheads in the world.
According to figures released by Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) and International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN), there are nearly 15,000 nuclear weapons in the world. Out of them nearly 14,000 are possessed by Russia and the U.S.
Russia has 7,000 nuclear warheads, while the U.S. has 6,800.
Also, it is estimated that France has 300 nuclear warheads, China has 270 and United Kingdom has 215. Pakistan presumably possesses 140, India 130, Israel 80 and North Korea 60.
Even though the number of nuclear weapons decreased in 2017 compared with the previous year, many countries continue to expand their nuclear arsenal.
A single nuclear bomb has the power to destroy a whole city, kill thousands of people, and endanger the environment and lives of the future generations with its prolonged effects.
Ninety percent of Hiroshima was destroyed and 80,000 people were killed in the first atomic bomb dropped by the U.S. on Aug. 6, 1945.
Three days later, another atomic bomb was dropped on Nagasaki, killing at least 40,000 people initially -- and causing 200,000 deaths in the following years due to its after-effects.

Number decreased, nuclear modernization started

According to SIPRI’s 2017 report, nine countries that have nuclear power possess approximately 14,935 nuclear weapons, compared with approximately 15,395 in early 2016. The states in question are not likely to denuclearize.
The report adds that even though the U.S. and Russia reduced their weapon inventory, they initiated a nuclear modernization program.
The U.S. is estimated to have spent around $400 billion between 2017-2026 to improve and update its nuclear power.
Meanwhile, China focuses on improving its nuclear arsenal in terms of quality in the long-term. India and Pakistan also improve their nuclear weapon inventory and missiles.
In 2016, North Korea increased its nuclear weapons to 20. The country also launched many unexpected nuclear tests in the same year.

Nuke tests of countries

The U.S. – which produced the first atomic bomb -- tested its nuke in a desert in New Mexico’s district of Alamogordo. Also, the Enola Gay B-29 aircraft of the country dropped the first atomic bomb on Hiroshima.
More than 2,000 tests were carried out during the time between 1945 and 1996 when Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty (CTBT) -- a multilateral treaty that bans all nuclear explosions for both civilian and military purposes -- was signed.
The CTBT was signed on Sept. 10, 1996, but it did not come into effect since eight countries -- China, Egypt, India, Iran, Israel, North Korea, Pakistan and the U.S. -- did not ratify the treaty.

Around 4,000 weapons ready

According to the Federation of American Scientists’ report on worldwide deployments of nuclear weapons for 2017, there are nearly 15,000 nuclear weapons in the world, located at 107 sites in 14 countries.
“Roughly, 9,400 of these weapons are in military arsenals. The remaining weapons are retired and awaiting dismantlement. Nearly 4,000 are operationally available, and some 1,800 are on high alert and ready for use on short notice,” the report reads.
Today, five countries -- the U.S., China, Russia, France and U.K. -- out of the nine are titled as states with nuclear weapons in the framework of Treaty on the Non-Proliferation of Nuclear Weapons (NPT). India, Pakistan and Israel are not a party to this treaty. North Korea also declared withdrawal from the NPT in 2003 and developed nuclear weapons.

(Web, Google, businnesinsider, defense daily, aa.com, Wikipedia, You Tube)