lunedì 11 maggio 2020

Il fucile Carcano Modello 38, (formalmente Carcano Mod. 91/38 cal. 7.35)


Il Carcano Modello 38, (formalmente Carcano Mod. 91/38 cal. 7.35) era un fucile a otturatore girevole-scorrevole, modificato su progetto dell'ingegnere Federico Capaldo (generale del Genio Artiglieria) derivato dal modello Carcano Mod. 91 in calibro 6,5 mm, ricamerato in calibro 7,35 mm. Ne furono realizzate varianti per cavalleria e truppe speciali.



Storia

La differenza principale rispetto al suo predecessore è la sua cartuccia calibro 7,35 × 51 mm che ha una maggiore energia cinetica rispetto alla precedente 6,5 × 52 mm, inoltre siccome il primo ha il baricentro spostato verso il retro della palla, esso al contatto con tessuti animali comincia a muoversi rispetto al suo asse aumentando ulteriormente i danni tissutali, quindi il potere d'arresto e la letalità.
Sebbene la scelta del calibro sia stata ottimamente valutata, il fucile ebbe vita breve perché con l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale, ed essendo ancora lontani dalla completa conversione al nuovo modello, la produzione si fermò a 285.000 pezzi, la maggior parte di essi venne ritirata dal servizio nel timore che il doppio munizionamento creasse confusione nell'approvvigionamento. Gli esemplari rimanenti equipaggiarono truppe di seconda linea e la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Durante la guerra non risultano casi di reparti che ebbero effettivamente tali problemi, mentre sono noti alcuni casi post-bellici verificatisi tra la fine degli anni quaranta e i primi anni cinquanta durante l'addestramento al fuoco delle reclute e causati dall'errato inserimento di cartucce 6,5 × 52 mm in fucili camerati per il calibro 7,35 mm. Fortunatamente la differenza di calibro rendeva tale errore privo di conseguenze per il tiratore.
Delle armi ritirate, 94.500 furono consegnate all'esercito finlandese, che le impiegò contro i russi nella Guerra d'inverno e nella Guerra di continuazione.
Il Carcano Mod. 38 e 38 t.s. venne utilizzato dai seguenti eserciti: Italia (Regio Esercito, Esercito Nazionale Repubblicano, Esercito Italiano), Giappone, Albania, Bulgaria, Finlandia e Germania.
La stessa arma nella modifica 38 venne utilizzata per assassinare il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy ed è conservata nel National Archivie and Records Administration Building nel Maryland, U.S.A..



Caratteristiche tecniche

La meccanica è la stessa del suo predecessore '91 nelle varie versioni. Si distingue, oltre che per il calibro, per la sostituzione dell'alzo a quadrante con alette per il tiro fino a 2.000 m con una tacca di mira fissa tarata a 200 m; anteriormente viene installato un copricanna in legno e sui fianchi del fusto della cassa vengono ricavate delle scanalature che facilitano la presa della mano debole. L'arma camera cartucce calibro 7,35 x 51 mm, 6 per lastrina in un serbatoio fisso, con espulsione in basso della lastrina esaurita. È più maneggevole e più corto del modello 91 di circa 20 cm; la versione Fucile Mod. 91/38 misura infatti 1020 millimetri, con canna da 535 mm. Analogamente al progenitore, fu prodotto anche nella versione Moschetto Mod. 91/38, accorciata a 915 mm, con canna da 450 mm e baionetta a spiedo a sezione triangolare ripiegabile sotto alla canna, e nella versione Moschetto Mod. 91/38 TS (Truppe Speciali), dimensionalmente simile alla versione Moschetto ma con la "Baionetta-pugnale Mod.38" della versione Fucile. Oltre a essere prodotto ex novo, il modello '38 venne ottenuto con il rialesaggio delle canne di vecchi fucili in calibro 6,5 x 52 mm.



Accessori

Baionetta-pugnale Mod. 1938

Prodotta per il Carcano Mod. 38 versione Fucile e mantenuta sul Mod. 91/38 in calibro 6,5 mm, si tratta di una innovativa baionetta a serramanico. L'impugnatura, con guancette in legno, ha un'elsa con un solo braccio, terminante con l'anello di vincolo alla volata del fucile. Il pomolo presenta la scanalatura longitudinale a T come la baionetta Mod. 1891, con il piolo che sul primo modello è sbloccato da una levetta zigrinata, mentre successivamente si adottò un pulsante identico al sistema del Mod. 1891. La lama è incernierata sull'elsa e, bloccata da un pulsante, si ripiega nell'apposita scanalatura del manico ma non completamente. Infatti circa metà lama sporge dal pomolo, trasformando quindi la baionetta in un corto pugnale. L'arma poteva essere tenuta ripiegata anche quando inastata, in quanto la lama sporgente veniva accolta in un'apposita scanalatura sul fusto della cassa del fucile.
Durante la Seconda guerra mondiale, probabilmente per problemi di resistenza meccanica e di difficoltà produttive, la lama sui nuovi esemplari fu resa fissa. Tale baionetta è adottata anche dal Beretta MAB 38.
Il fodero di tale baionetta è completamente metallico e fu prodotto in tre versioni: una con nervature di rinforzo con passante diagonale per la cintura, una seconda senza nervature e sempre con passante diagonale ed una terza con gancio a vite per normale taschetta portabaionetta.



ENGLISH

Carcano is the frequently used name for a series of Italian bolt-action, magazine-fed, repeating military rifles and carbines. Introduced in 1891, this rifle was chambered for the rimless 6.5×52mm Carcano cartridge (Cartuccia Modello 1895). It was developed by the chief technician Salvatore Carcano at the Turin Army Arsenal in 1890 and called the Modello (model) 91 or simply M91. Successively replacing the previous Vetterli-Vitali rifles and carbines in 10.35×47mmR, it was produced from 1892 to 1945. The M91 was used in both rifle (fucile) and shorter-barreled carbine (moschetto) form by most Italian troops during the First World War and by Italian and some German forces during the Second World War. The rifle was also used during the Winter War by Finland, and again by regular and irregular forces in Syria, Libya, Tunisia, and Algeria during various postwar conflicts in those countries.
The Type I Carcano rifle was produced by Italy for the Japanese Empire prior to World War II. After the invasion of China, all Arisaka production was required for use of the Imperial Army, so the Imperial Navy contracted with Italy for this weapon in 1937. The Type I is based on the Type 38 rifle and uses a Carcano action, but retains the Arisaka/Mauser type 5-round box magazine. The Type I was used primarily by Japanese Imperial Naval Forces and was chambered for the Japanese 6.5×50mm Arisaka cartridge. Approximately 60,000 Type I rifles were produced by Italian arsenals for Japan.
A Carcano Model 91/38 was used to assassinate United States President John F. Kennedy on November 22, 1963 in Dallas.

History

Although this rifle is often called "Mannlicher–Carcano", especially in American parlance, neither that designation nor the name "Mauser–Parravicino" is correct. Its official designation in Italian is simply Modello 1891, or M91 ("il novantuno"). The magazine system uses en bloc charger clips which were originally developed and patented by Ferdinand Mannlicher, but the actual shape and design of the Carcano clip is derived from the German Model 1888 Commission Rifle.
Until 1938, all M91 rifles and carbines were chambered for the rimless 6.5×52mm Modello 1895 cartridge, using a round-nose metal case bullet of 160 grains weight at approximately 2,000-2,400 ft/s muzzle velocity, depending upon barrel length. At least one small arms authority noted inconsistencies in powder types in arsenal-loaded 6.5×52mm military ammunition, often with different powder types and ammunition lots intermixed within a single clip of ammunition. The practice of intermixing powder types and ammunition lots in clipped rifle ammunition was generally avoided by arsenals of other nations, as it frequently resulted in varying bullet velocities and excessive bullet dispersion on the target.
After reports of inadequate performance at both short and long ranges during the campaigns in Italian North Africa (1924-1934), and the Second Italo-Abyssinian War (1934), the Italian army introduced a new short rifle in 1938, the Modello 1938, together with a new cartridge in 7.35×51mm caliber. In addition to the slightly larger caliber, Italian ordnance designers introduced a spitzer-type bullet for the new cartridge, with the tip filled with aluminum to produce an unstable (tumbling) projectile upon impact in soft tissue (a design most likely copied from the .303 British Mk VII bullet).
However, the Italian government was unable to successfully mass-produce the new arms in adequate quantities before the onset of war, and in 1940, all rifle and ammunition production reverted to 6.5 mm, but no 7.35 mm Mod. 38 rifles nor carbines were ever re-barreled to the old 6.5×52mm caliber. Some Italian troops serving on the Russian front were armed with 7.35 mm Mod. 1938 rifles, but exchanged them in 1942 for 6.5×52 mm arms.
Approximately 94,500 7.35mm Modello 1938 rifles were shipped to Finland, where they were known as Terni carbines (from the Terni stamp with the royal crown, the logo or seal of the Regia fabbrica d’armi di Terni arsenal where they were manufactured). They were primarily used by security and line-of-communications troops during the Winter War of 1939–1940, though some frontline troops were issued the weapon. According to reports, the Finns disliked the rifle. With its non-standard 7.35 mm caliber, it was problematic to keep frontline troops supplied with good quality, or any ammunition at all, and its non-adjustable rear sight (fixed for 200 m) made it ill-suited for use in precision shooting at the varied ranges encountered by Finnish soldiers during the conflict. Despite this, it's worth noticing that the Finns themselves modified the fixed optics on the rifle to operate from a range of 200 m to only 150 m. Whenever possible, Finnish soldiers discarded the weapon in favor of rifles acquired on the battlefield, including standard models of captured Soviet-made Mosin–Nagant rifles. The latter had the advantage of using commonly available 7.62×54mmR ammunition. By the outbreak of the Continuation War, the remaining Mod. 1938 7.35 mm rifles were issued to the Finnish Navy, as well as anti-aircraft, coastal defense, and other second-line (home front) troops.
In 1941, the Italian military returned to a long-barrelled infantry rifle once again (slightly shorter than the original M91), the Carcano M91/41. True sniper versions never existed, but in World War I a few rifles were fitted with telescopic lenses and issued for service use (World War II scoped rifles were strictly prototypes).
Several lots of Moschetti M91/38 TS (special troops' carbines) were chambered for the German 8×57mm Mauser sS heavy ball round. This modification entered service in 1943, just before the Italian capitulation. Two small batches of Moschetti M91/38 TS carbines shows barrels marked 1938 and 1941, but they were not used at these times with any Italian forces, and their peculiar serial numbering suggests that these might just be rebored unused surplus barrels that were converted with other ones after 1945. Many 7.92 mm Carcano carbines were apparently exported to Egypt after World War II, where they served as drill and training carbines. Several also bear Israeli armed forces markings. The occasionally used model moniker "Model 1943 (M43)" for these converted 7.92mm rifles is wrong, as they were never so designated by the Italian military.
German forces captured large quantities of Carcanos after Italy's capitulation in September 1943. It was the most commonly issued rifle to the German Volkssturm ("People's Militia") units in late 1944 and 1945.
After World War II, Italy replaced its Carcano rifles first with British Lee–Enfields and then with the US .30 caliber (7.62 mm) M1 Garand semi-automatic rifle, which the Italians labeled the 'Model 1952 (M52). Finland sold all of its approximately 74,000 remaining 7.35 mm M91/38 Carcano rifles on the surplus market. As a consequence, large quantities of surplus Carcanos were sold in the United States and Canada beginning in the 1950s. In Italy, the Polizia di Stato and the Carabinieri retained the Moschetto 38 TS, retiring it from service in 1981. Captured 6.5mm Carcano rifles were used by Greek forces post-war, with ammunition supplied by U.S. Western Cartridge Co. Some were also converted to 6.5×54mm Mannlicher–Schönauer, one of the standard cartridges of the Greek military at the time.
During the Libyan Civil War in 2011, many rebels went into battle with their personally-owned weapons, including old bolt-action rifles and shotguns. Of these, Carcano-style rifles and carbines have been the most frequently observed style of bolt-action rifle. They were predominantly used by rebels in the Nafusa Mountains. These old weapons saw combat once again due to the rebels' limited access to modern firearms. Additionally, some Libyan rebels preferred to use their familiar hunting weapons over the more modern, yet unfamiliar, assault rifles available. According to Al-Fitouri Muftah, a member of the rebel military council overseeing the western mountain front, as many as 1 in 10 rebels in the region were armed with World War II-era weapons.

Variants

All variants used the same Carcano bolt action, fed by an en-bloc clip; the rifles and carbines had different barrel lengths and differences in stocks and sights depending on barrel length. As noted in the introduction, the word moschetto means literally "musket" but was used generally by Italian arms makers as a descriptor of Italian 20th century rifles, often shorter-barrelled rifles in the carbine style meant for other than regular infantry uses. Regular length infantry rifles are named as fucile models:
  • Fucile di Fanteria Modello 1891 (infantry rifle Model 1891, detachable knife bayonet, adopted in 1891 in 6.5×52mm caliber) 30.7 inch barrel.
  • Moschetto da Cavalleria (cavalry carbine) Mod. 91 (6.5×52mm carbine with integral folding bayonet, adopted in 1893) 17.7 inch barrel.
  • Moschetto per Truppe Speciali Mod. 91 (or 6.5×52mm M91 TS, carbine for special troops; TS = Truppe Speciali). These included machine gun, mortar and motorcycle crews, adopted 1897) 17.7 inch barrel. Both sling swivels are mounted below the stock and barrel ring, where they are visible from both sides of the rifle.
  • Moschetto di Fanteria (infantry carbine rifle) Mod. 91/24 (6.5×52mm carbine, modification of the original Mod. 1891 with shortened barrel and altered rearsight blade, adopted in 1924) 17.7 inch barrel.
  • Moschetto per Truppe Speciali Mod. 91/28 (lightly altered M 91 6.5×52mm carbine, adopted in 1928) 17.7 inch barrel.
  • Moschetto per Truppe Speciali con Tromboncino (con Tromboncino, with grenade launcher) Mod. 91/28 (modified 91/28 coupled with a 38.5 mm grenade launcher) 17.7 inch barrel.
  • Fucile di Fanteria Mod. 1938 ("infantry rifle" Model 1938, adopted in 1938 in 7.35×51mm caliber, fixed sights, detachable folding knife bayonet) 20.9 inch barrel.
  • Moschettos (carbines) Mod. 1938 (folding bayonet) and Mod. 1938 TS (detachable bayonet) carbine versions of Model 1938 short rifle in 7.35×51mm, 17.7 inch barrel.
  • Fucile di Fanteria Mod. 91/38 (Model 1938 "infantry rifle" chambered in 6.5×52mm caliber since 1940). The barrel is the 20.9 inch barrel of the earlier 7.35 mm caliber, but now changed to 6.5 mm. Unlike the slightly shorter and lighter TS Moschetto, it also has both sling swivels on the left side of the stock, not visible from the right side of the rifle, identifying it as a Fucile di Fanteria type. This is the model (stamped "1940" to show manufacture date) owned by Lee Harvey Oswald and determined to be the John F. Kennedy assassination rifle. From 1940, the Moschetto Mod. 1938 and Mod. 1938 TS were also made in 6.5×52mm.
  • Fucile di Fanteria Mod. 91/41 (6.5×52mm "infantry rifle" adopted in 1941, adjustable sights), 27.2 inch barrel.
  • Type I Rifle (6.5×50mm infantry rifle, produced for export to Japan, adjustable sights).

Kennedy assassination rifle

Carcano Model 1891/38 short rifle (Fucile di Fanteria) with a 4-power Ordnance Optics scope used by Lee Harvey Oswald to assassinate John F. Kennedy.
In March 1963, Lee Harvey Oswald purchased a "6.5 [mm] Italian carbine", later improperly called a Mannlicher–Carcano (although it uses a Mannlicher-style en bloc clip system), through mail order, for $19.95 ($155 in 2015 dollars). The advertisement only specified a "6.5 Italian Carbine" and actually shows a Carcano model M91 TS, which was the 36-inch (91 cm) Carcano carbine model sold through the ad when it was originally placed. However, from a time 11 months before Oswald placed his order, the Chicago sporting goods store from which he purchased it had been shipping the slightly longer 40.2-inch (102 cm) Model 91/38 under the same ad, and this is the weapon Oswald received.
Official reports have concluded that Oswald used this weapon to assassinate U.S. President John F. Kennedy on November 22, 1963. The rifle, made in the Terni arsenal in 1940 and bearing the serial number C2766, was equipped for an extra $7 with a new 4x18 Japanese telescopic sight, on a sheet metal side mount. It was later scrutinized by local police, the FBI, the U. S. Army, and two federal commissions. Shooting tests, conducted by those groups and others using the original rifle or similar models, addressed questions about the speed and accuracy with which the Carcano could be fired. Following lawsuits over its ownership, the rifle ended up in storage at the National Archives. The assassination was one of the factors leading to passage of the Gun Control Act of 1968, which banned mail order sales of firearms.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)





































Il radar AESA “M.F.R.A. KRONOS®” di Leonardo ha confermato le capacità A.T.B.M. nell’esercitazione Formidable Shield


Il radar AESA “M.F.R.A. KRONOS®” di Leonardo ha confermato le capacità A.T.B.M. nell’esercitazione Formidable Shield.


Il nuovo radar bi-banda a quattro facce fisse basato su tecnologia AESA, con il suo elevato livello di integrazione e scalabilità, è già operativo e funzionale per l'integrazione su differenti piattaforme navali garantendo migliori performance globali contro minacce aeree altamente manovranti e missili balistici. 
L'allocazione dinamica delle attività elettroniche permettono al nuovo sistema elettronico di eseguire contemporaneamente funzioni A.T.B.M.:
  • sorveglianza, 
  • tracciamento dedicato, 
  • guida missili, 
  • supporto al tiro, 
  • attacco in tutte le direzioni.

Come confermato dall'OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en matière d'Armement / Organizzazione per la cooperazione congiunta in materia di armamento) che gestisce il programma, i nuovi sensori radar KRONOS in banda X dei nuovi PPA classe Paolo Thaon Di Revel hanno superato tutti i test a terra presso il centro di Leonardo di Pratica di Mare (RM) con l'integrazione dei primi due array di sensori fissi del nuovo Radar Dual Band Radar (DBR) X/C.
Inoltre, a seguito del completamento con successo dei Factory Qualification Trials (FQT), sono state integrate due facce in X-Band e, per la prima volta, sono stati rilevati e tracciati gli obiettivi su di un ampio settore di 180 gradi.
Le due facce X-Band FQT dopo essere completate, entro il 2020 effettueranno le prove di sistema a bordo dell’unità Paolo Thaon di Revel (PPA1), con quattro facce installate ed integrate fra loro. Tale successo tecnologico, conferma ulteriormente l'eccellente lavoro di squadra sinergico tra la società Leonardo e la Marina Militare Italiana, attraverso l’OCCAR. 
Il nuovo sistema AESA è un sensore di sorveglianza multifunzionale 3D ad alte prestazioni con capacità di guida missilistica (versione DBR-C), che posiziona le navi della nostra flotta all'avanguardia nel mondo.


Il KRONOS® GRAND NAVAL, che sarà imbarcato sulla L.H.D. TRIESTE, è un radar multifunzione basato su un'antenna a scansione elettronica attiva (tecnologia AESA) e svolge tipicamente il ruolo di radar primario nel sistema di difesa missilistica per la difesa dello spazio aereo, radar AESA di allarme rapido per la guida di missili balistici antimissili balistici tattici (ATBM) e la difesa contro la minaccia aerea (ABT), conforme ai requisiti futuri.


I nuovi radar di Leonardo a lungo raggio sono conformi ai futuri requisiti di allerta precoce e sono in grado di rilevare e tracciare diverse classi di missili balistici. Il KRONOS® Power Shield è un radar AESA multifunzione in banda D progettato per la sorveglianza e la difesa dei missili balistici tattici di allerta precoce della Marina; è progettato per applicazioni navali e funziona sia in modalità rotante che a stella.
Costituendo parte della famiglia di radar KRONOS, la caratteristica chiave dell'architettura di KRONOS Power Shield è la sua antenna completamente digitale basata su una tecnologia già collaudata attraverso i radar multifunzione Active Electronically Scanned Antenna (AESA) in servizio. Il blocco centrale dell'antenna digitale è il DAT, Digital Active Tile, che implementa una catena radar completa per ogni singolo elemento radiante, a partire dalla Waveform Generation fino all'ADC a banda larga. Il potente sistema copre l'intero spettro delle capacità BMD richieste per un radar di allarme rapido (EWR) dai moderni scenari complessi:
  • Difesa balistica tattica contro i missili balistici;
  • Elevata velocità di trasmissione dati ed eccellente precisione di rilevamento per un tempestivo spunto di fase discendente dei missili balistici tattici (TBM);
  • Sorveglianza e difesa dall’attacco ostile di missili balistici tattici;
  • Raggio d'avvistamento molto esteso per la sorveglianza di un'ampia area e l'avvio della fase ascendente delle TBM; 
  • Flessibilità di missione per supportare l'aggiornamento delle immagini tattiche o il cueing all'FCR per l'auto-reazione contro le minacce balistiche aeree e tattiche;
  • Radar definito dal software di nuova generazione;
  • Eccellente precisione di tracciamento grazie al monopulso digitale bidimensionale basato su un singolo elemento in ingresso;
  • Risoluzione ad alta portata (banda larga) per discriminare il TBM Booster dal veicolo di rientro TBM;
  • Capacità avanzate di ECCM e soppressione del disordine e dei percorsi multipli mediante Adaptive Digital Beamforming (ADBF);
  • Funzionamento dell'antenna fissa per l'estensione delle prestazioni del radar.

Grazie al radar MFRA di Leonardo una nave della Marina Militare italiana della classe FREMM ha dimostrato la capacità di segnalare la provenienza e il punto di impatto di una minaccia balistica.



Il sistema radar di Leonardo è stato in grado di intercettare tutti i tipi di minacce balistiche proposte durante l’esercitazione. 
Nel corso dell’esercitazione multinazionale Formidable Shield 2019, guidata dagli Stati Uniti, il radar MFRA di Leonardo, installato a bordo della Fregata Carlo Bergamini della Marina Militare Italiana, ha dato l’ennesima prova di eccellenza nell’affrontare test per la difesa anti-balistica. Il radar è stato in grado di rilevare, classificare e tracciare con eccezionale precisione missili balistici lanciati durante le prove.
L'esercitazione si è svolta presso le isole Ebridi e ha coinvolto le Marine Militari d’Italia, Canada, Francia, Paesi Bassi, Spagna, Norvegia, Danimarca, Regno Unito e Stati Uniti. Il test ha confermato la capacità delle navi di diverse nazioni di cooperare per la difesa contemporanea contro le minacce che volano a centinaia di chilometri (come i missili balistici) e contro le minacce che volano a decine di metri sopra il mare (come i missili anti-nave). 


Il radar M.F.R.A. AESA di Leonardo ha confermato e consolidato la capacità di rilevare e seguire minacce balistiche operando in uno scenario che ha contemporaneamente presentato sia missili balistici che minacce convenzionali supersoniche. L’MFRA ha operato inoltre sia come radar che allerta un sistema di difesa internazionale che come radar che supporta l’ingaggio e la neutralizzazione di un missile balistico. 
Nella prova in cui si sono testate le capacità di allerta, il radar di Leonardo ha rivelato il lancio della minaccia balistica e stimato ed inviato alle altre nazioni partecipanti, mediante il Combat Management System (CMS), Sadoc 3, e su rete NATO, sia il punto di impatto previsto sia tutte le informazioni relative al target ingaggiato dal radar. La conoscenza del punto di impatto e dei dati cinematici di un target balistico e la loro precisione è di vitale importanza per consentire al sistema di difesa internazionale di fronteggiare tali minacce in maniera più efficiente, rendendo possibile la messa in allerta della zona di impatto e la scelta della contromisura più efficace. La riuscita prova è perfettamente riuscita e consente alla M.M. di conservare un ruolo di primo piano nella NATO. 
L’MFRA di Leonardo ha consentito di svolgere più missioni operative: 
  • capacità di designazione; 
  • sorveglianza aerea; 
  • difesa missilistica consentendo di rilevare autonomamente una minaccia balistica in prossimità del suo punto di impatto, ad una distanza tale da supportare la neutralizzazione della minaccia stessa da parte di futuri sistemi di difesa missilistici.

L’MFRA è il primo radar AESA multifunzione in banda C che Leonardo ha realizzato dando poi vita alla famiglia dei radar KRONOS che equipaggiano unità navali in tutto il mondo con oltre 40 esemplari venduti e che saranno i sistemi radar di eccellenza sulle nuove unità navali previste per il rinnovamento della flotta italiana.


Nei nuovi Pattugliatori Polivalenti d’Altura classe Paolo Thaon di Revel, la tecnologia che caratterizza questa famiglia di radar AESA sarà integrata nel sistema Dual Band radar costituito da una antenna in banda C multifunzione e multi missione e una antenna in banda X per la scoperta di superficie. Ad oggi, le Matrici Radar X-Band dei Ppa hanno superato tutti i test presso il sito terrestre di Pratica di Mare e raggiungendo il traguardo dell'integrazione dei primi due array di sensori fissi X-Band del nuovo Dual Band Radar (DBR) X / C. Per la prima volta, gli obiettivi sono stati rilevati e tracciati su un settore di 180 gradi.
Entro il 2020, devono essere completati i due FQT delle facce X-Band e verranno eseguite le prove di sistema a bordo di Thaon di Revel (PPA1), con quattro facce installate. Il DBR è testimone dell'eccellente lavoro di squadra sinergico dell'appaltatore Leonardo Company, in base ai requisiti della Marina italiana. 

Il Pattugliatore Polivalente d’Altura è lungo 133 metri e può trasportare 90 membri dell'equipaggio con alloggi aggiuntivi per un massimo di 171 membri. 
Alle prime tre unità sono già stati assegnati i nomi:
  • Paolo Thaon di Revel;
  • Francesco Morosini;
  • Raimondo Montecuccoli.

L'impianto di propulsione ibrido flessibile della nave dispone di piccoli motori montati sul cambio per le operazioni a bassa velocità, due motori diesel a propulsione per il servizio a media velocità e la turbina a gas LM2500 + G4 per raggiungere oltre 31 nodi.
E’ una nave altamente flessibile con la capacità di svolgere molteplici funzioni, che vanno dal pattugliamento con capacità di salvataggio in mare alle operazioni di protezione civile e, nella sua versione più altamente attrezzata, nave da combattimento di prima linea. 
Ci saranno infatti diverse configurazioni del sistema di combattimento: a partire da una versione “leggera” per il compito di pattugliamento, integrata per l'abilità di autodifesa, a una “piena”, equipaggiata per un'abilità di difesa completa. La nave è anche in grado di trasportare e mettere a mare in sicurezza navi veloci come RHIB (gommone semirigido) lungo fino a 11 metri attraverso gru laterali o una rampa di sollevamento situata a poppa.
Specifiche tecniche:
  • 132,5 metri di lunghezza; 

  • Velocità superiore a 31 nodi in base alla configurazione della nave e alle condizioni operative;

  • 171 persone di equipaggio;
 
  • E’ dotata di un diesel combinato; 
  • Un impianto a turbina a gas (CODAG); 
  • Un sistema di propulsione elettrico;

  • Capacità di fornire acqua potabile a terra; 
  • 
Capacità di fornire elettricità a terra con 2000 kw di potenza 
2 zone modulari a poppa e al centro della nave che consentono l'imbarco di vari tipi di moduli containerizzati operativi / logistici / residenziali / sanitari (in particolare l'area di poppa può ricevere e gestire all'interno di un'area coperta fino a 5 moduli in contenitori ISO 20", mentre la zona centrale può ricevere e gestire fino a 8 contenitori ISO 20”).

I nuovi pattugliatori PPA vengono costruiti presso il cantiere integrato di Fincantieri di Riva Trigoso e Muggiano, con consegna prevista per la prima nave della classe, nel 2021, mentre le seguenti consegne avverranno nel 2022, 2023, 2024 (due unità), 2025 e 2026.
La versione "full" del PPA vedrà il suo dislocamento totale aumentato a 6.400 tonnellate e la sua lunghezza aumentata a 143 metri. Il PPA “full” sarà quindi paragonabile alle fregate FREMM italiane (che hanno un dislocamento totale di 6.900 tonnellate e una lunghezza di 144 metri).
La suite di sensori e armi di queste unità è piuttosto impressionante, in quanto il PPA in configurazione "completa" sarà dotato del sistema radar a doppia banda Leonardo AFAR (bande C e X), che fornisce funzionalità di difesa missilistica e un sonar trainato e montato sullo scafo.
L'armamento della nave includerà:
  • il sistema missilistico antiaereo SAAM-ESD con 16 lanciatori verticali per Aster 15 e Aster 30 SAM; 
  • otto missili anti-nave Teseo / Otomat Mk 2A Evolved; 
  • un cannone principale Leonardo LW da 127 mm / 64; 
  • Un cannone da 76/62 mm SOVRAPONTE con munizioni guidate Strales / Davide; 
  • due sistemi di armi remotizzate da 25/80 mm; 
  • due lanciasiluri da 533 mm BLACKSHARK Advanced.

L'hangar sarà in grado di ospitare due NH90 o un singolo elicottero AW101. A poppa della nave c'è una rampa per lanciare e recuperare rapidamente un RHIB di 11 metri, oltre a due cosiddette zone modulari con la possibilità di posizionare un totale di 13 container standard per un carico utile riconfigurabile. 
L'equipaggio della configurazione "full" PPA sarà di 173 tra ufficiali, capi e comuni.

(Web, Google, Leonardo, Navalnews, Giorgio ARRA, Forumfree, Wikipedia, You Tube)