Il 2S6 Tunguska è un semovente antiaereo moderno, equipaggiato con un sistema combinato cannoni leggeri-missili entrato in servizio con l'Esercito Sovietico nei tardi anni ottanta.
Storia
L'esigenza di possedere un apparato di difesa aerea completo per le unità campali dell'esercito sovietico portò negli anni cinquanta e sessanta allo sviluppo di una serie di apparati difensivi dalle caratteristiche sempre più complesse. Tra i semoventi contraerei d'artiglieria il primo fu lo ZSU-57-2, poi seguito dal più leggero e sofisticato ZSU-23-4 Shilka caratterizzato, per valorizzare al massimo il volume di fuoco, da armi di piccolo calibro, ottime contro aerei a volo radente, che consentivano peraltro solo una ridotta gittata. Le armi speculari americane erano il M42 Duster e l'M163 VADS.
Quando l'avvento degli elicotteri armati di missili controcarro vide lo spostamento della minaccia dagli attacchi ravvicinati con bombe e razzi, a tiri di precisione da oltre 3–4 km, allora la necessità per i semoventi contraerei si spostò nuovamente verso calibri maggiori, stavolta non per colpire a quote maggiori, ma a distanze più elevate.
Se per i missili è facile eseguire aggiornamenti installando nuove versioni più capaci, per i cannoni bisogna realizzare dei progetti interamente nuovi e costosi. In Occidente, le armi di maggiore calibro, come nel caso del Gepard, hanno visto la gittata utile spostarsi a 3–4 km, appena sufficiente contro elicotteri o anche aerei armati con missili tattici, ma con il progredire delle tecnologie, la gittata pratica delle armi aeree aumentò ancora.
In particolare i missili eliportati sono giunti ad un certo momento a portate di 5–6 km, troppo alte per essere affrontati dalle artiglierie di 20-40mm e, a quel punto, era necessario avere cannoni contraerei di calibro ancora superiore; pur potendo, in teoria, produrre qualcosa di simile all'OTOMATIC italiano (carro armato contraereo con cannone da 76mm), o semplicemente riscoprire il concetto base dello ZSU-57-2, i sovietici hanno fatto una scelta diversa, con un sistema combinato cannone-missili, per coprire con le armi più adatte ogni quota e distanza utile. Questo ha comportato un peso minore, ma certo non una complessità inferiore, rispetto alla scelta di usare solo un cannone di grosso calibro. In ogni caso, il nuovo sistema si è dimostrato efficace ed è entrato in servizio operativo.
Lo spiegamento del 2S6 avvenne a partire dal 1988, con i primi esemplari armati con soli 4 missili del tipo SA-19, poi aumentati a 8. Esso è stato il compendio della tecnologia per la difesa tattica di scuola sovietica, e uno degli ultimi tipi di sistema da difesa aerea che entrò in servizio prima della fine della Guerra Fredda. Praticamente nello stesso tempo, falliva il sistema M247 DIVAD studiato dall'US Army per compiti analoghi, anche se molto meno ambizioso.
Tecnica
Questo veicolo, che è in realtà un vero sistema integrato di difesa aerea, il 2K22M, porta il nome di una località devastata da una tremenda esplosione nel 1908, a tutt'oggi misteriosa, forse causata da una cometa esplosa ad alta quota.
Scafo e mezzi ausiliari
Il mezzo di base si chiama 2S6, ed è uno dei sei elementi che compongono il sistema. Un altro è l'autocarro portamunizioni 2F77M, ma esiste anche il veicolo manutenzione 1P10M, il similare 2B110-1, il 2B110 per la manutenzione, e il veicolo di prova 9B921.
Il mezzo contraereo vero e proprio, ovviamente, attira il maggiore interesse. Esso è un cingolato in lega leggera con chassis standardizzato GM-352M, con 6 ruote per cingolo, motore diesel da 522Kw, velocità di 65 km/h. Esso ha un sistema di generazione per l'elettricità con turbinetta APU per erogare energia anche durante le soste, senza accendere il motore principale. Ovviamente, dato il ruolo, il veicolo ha bisogno di tenere accesi gli apparati in maniera continuativa, evitando consumi di carburante eccessivi.
Nello scafo esiste anche un sistema di navigazione inerziale, un apparato di riscaldamento per climatizzare fino alle temperature di -50 gradi, un apparato di protezione NBC GO-27NC, e altre attrezzature.
Torretta
Ovviamente, per un mezzo contraereo la vera parte difficile da realizzare è la torretta, che deve ospitare i sensori, le armi e l'equipaggio, sistemati in maniera tale da non ostacolarsi e disturbarsi a vicenda. A maggior ragione se si considera che in questo caso esistono ben 2 tipi diversi di armi, 2 radar, un sistema optronico per il controllo del fuoco, tutti con le loro peculiarità, e tutti concentrati nei pochi metri cubi della torre e nelle sue immediate vicinanze, sopra, ai lati e davanti. La torretta ha un nome proprio, 2A40M. Essa è un basso parallelepipedo metallico, ripiena e circondata di attrezzature e armi. In essa vi è posto per 3 dei 4 uomini di equipaggio.
Il capocarro ha una piccola cupola di osservazione, 3 consolles, la PUIM -controllo computer di bordo 1A26M-, la OK1M, per radar e IFF, la PK per le armi. Vi è anche un interfono, un pannello per la radio V-173 da 30-76 MHz, un mouse di puntamento.
L'operatore radar ha un apparato di controllo che verte su 3 consolles, la SI2M per i test funzionali, la SI1M per selezione di modalità operative e la SU5M per altri compiti operativi.
Il cannoniere ha un congegno ottico di mira stabilizzato 1A29M, e 2 consolles, la PN per i cannoni e la PP per i missili e il sistema NBC.
Armi: cannoni
Il mezzo è dotato di un formidabile armamento, sia di missili che di cannoni. Sebbene le raffigurazioni americane della metà anni ottanta lo rappresentassero come un veicolo di tipo convenzionale, armato con due cannoni singoli da 30mm, per una volta almeno le sempre allarmanti valutazioni della CIA sul potenziale sovietico si sono dimostrate inferiori alla realtà. Infatti, la dotazione comprende due cannoni bicanna da 30 mm del tipo 2A38M con 1900 colpi totali, e otto (inizialmente 4) missili SA-19 da 8 km di raggio utile (gli ultimi ne hanno 12).
I primi sono armi bicanna, raffreddate ad aria; hanno un misuratore di velocità all'uscita di una delle canne, mentre la cadenza arriva a 2500 colpi al minuto per ciascuna delle due armi, che sono sistemate sui fianchi della torre onde lasciare spazio agli apparati elettronici. Si tratta del tipo di funzionamento GAST, già applicato al GSh-23 aeronautico, e in seguito replicato con un bicanna da 30mm destinato ai Mi-24 e ai Su-25 (originariamente si era pensato che fosse il 23mm, ma tale calibro era reputato dai sovietici troppo leggero per penetrare i carri armati occidentali, sia pure sparando ai fianchi).
In tale principio di funzionamento una delle canne inizia l'azione di fuoco con un colpo in canna, dando inizio alla reazione, tramite un meccanismo simile all'albero di un pistone, che comporta il cameramento e lo sparo da parte dell'altra canna, raggiungendo istantaneamente alte cadenze di tiro, non molto inferiori a quelle dei cannoni a canne rotanti Gatling, e senza il tempuscolo d'accelerazione che li affligge. L'arma spara quindi a canne alternate, è compatta e ragionevolmente leggera. In alternativa, per il peso che richiede, potrebbe essere sostituita da un paio di cannoni monocanna, ma essi presenterebbero il problema aggiuntivo di un'alimentazione più complessa.
La procedura standard è di sparare raffiche di 1-3 secondi, i proiettili sono perforanti (non decalibrati, almeno nei modelli iniziali), o HE con congegno di autodistruzione a 4000 m di distanza (via timer). Essi sono azionabili tanto dal capocarro che dal cannoniere.
Armi: missili
I missili sono gli 9M311 (nome in codice NATO: SA-19 Grison), sistemati appena dietro i cannoni 30 mm, poggiati sullo stesso braccio elevabile. Essi hanno una velocità di Mach 3, con una gittata tra i 1500 e gli 8000 m, testata da 9 kg e peso al lancio di circa 42 kg, con struttura bistadio e razzo acceleratore sganciabile. Questo li rende molto prestanti rispetto alla massa, perché possono sbarazzarsi del peso morto del motore appena questo li ha accelerati alla massima velocità, con una elevata velocità, con le versioni più recenti che hanno di fatto rimpiazzato l'SA-N 9 /SA-15, grazie ai 12 km di gittata.
La guida è radiocomandata, non laserguidata. La spoletta è laser con sensibilità entro i 5 metri. Il lanciamissili è dato da un tubo di lancio sigillato, con il quale raggiunge i 57 kg. La massima velocità assicurata perché un bersaglio sia ingaggiato, è di 500 m/s, mentre la velocità media del missile è di 600 m/s. Si tratta in pratica dell'equivalente terrestre del sistema Kashtan navale, che però ha cannoni gatling a sei canne (10000 colpi al minuto) al posto dei due bicanna del Tunguska. I modelli più recenti hanno incrementato fino a 10 km la loro gittata.
Varianti:
- 9M311: Versione originale con 8 km di gittata e spoletta di prossimità
- 9M311K (3M87): Versione navale del 9M311 usata dal sistema sistema Kashtan. La versione da esportazione del Kashtan usa il missile 9M311-1E
- 9M311-1: Versione da esportazione del missile
- 9M311M (3M88): Versione migliorata del missile
- 9M311-M1: Usata con radar Tunguska-M1 e spoletta di prossimità per una accresciuta efficacia contro missili da crociera. Gittata accresciuta fino a 10 km e luce di tracciamento pulsante invece che costante per una migliore resistenza alle contromisure e all'infrarosso.
Sistemi elettronici
Un tale apparato non sarebbe utile senza la presenza di sensori all'altezza della situazione. Esiste un complesso di controllo del tiro con radar di ricerca 1P144M, in codice NATO Hot Shot, con un doppio radar per acquisizione e tracciamento bersaglio e computer digitale, oltre al sistema di designazione e tracciamento bersaglio laser per la guida dei missili e sistemi ottici.
Il radar di ricerca ha una portata di 18 km, IFF incorporato, capacità di rotazione sui 360 gradi, banda E. L'unità di inseguimento ha una portata di 13 km, banda J ed è sistemata sul davanti della torretta. Abbinato al computer di bordo 1A26M, l'apparato consente elevate possibilità di inquadrare e distruggere ogni tipo di bersaglio aereo. Le modalità di funzionamento principali sono 5, che vanno dall'ingaggio totalmente automatico con la scelta dell'armamento delegata all'equipaggio, all'impiego del sistema ottico per ovviare a guasti, disturbo elettronico, o semplicemente per inquadrare bersagli a terra.
Servizio
Il Tunguska è entrato in servizio negli ultimi anni ottanta, prodotto in quantità dell'ordine dei 100 sistemi all'anno. Esso è molto più grosso e costoso dello Shilka e non ha certo avuto lo stesso successo commerciale, anche perché è arrivato alla fine della Guerra fredda. Nondimeno, ha accumulato vari ordini dall'estero, come quelli passati dall'India e dal Perù, e anche esperienza di guerra in Cecenia.
Infatti, come gli altri sistemi sovietici d'artiglieria contraerea ha anche una funzione di appoggio al suolo contro truppe leggere e team anticarro, anche se ha solo una blindatura leggera (il migliore in quest'uso era lo ZSU-57-2, che però aveva la torre scoperta).
In definitiva, mentre vengono a tutt'oggi proposte migliorie per rendere ancora più efficace questo sistema d'arma, esso, con la potenza garantita dai cannoni, missili iperveloci e l'attrezzatura elettronica di bordo, è correntemente considerato il più efficace sistema contraereo semovente a livello mondiale. Certamente, i sovietici avevano preso delle opportune precauzioni contro gli elicotteri AH-1, AH-64 e gli aerei tattici come gli A-10 Thunderbolt, la cui armatura, efficace contro le armi da 23 mm, non lo era più contro i nuovi cannoni da 30 mm. La cadenza di tiro, oltre 5000 colpi-minuto, supera anche quello del ZSU-23-4, nonostante la gittata (3–4 km) e il peso delle munizioni siano il doppio. A questo si aggiunga che il Gepard non supera i 1100 c.min, con le armi da 35/90.
Alla fine degli anni novanta, il 2S6, batteria completa di 6 mezzi, 6 autocarri rifornimento, 4 veicoli supporto, costituiva il sistema Tunguska, e all'export veniva offerto a circa 60 milioni di dollari.
Utilizzatori:
- Bielorussia: numero imprecisato di 2S6
- India: secondo vari dati nel 2012 da 20 a 92 2S6
- Marocco: 12 complessi di 2К22М nel 2012
- Russia: più di 250 complessi 2К22 nel 2012
- Siria: 62 S6М1 consegnati nel 2008
- Ucraina: 70 2S6 nel 2012
- Yemen: numero imprecisato di 2S6М1 nel 2005. Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute nessun ricambio di 2S6М1 su licenza è stato prodotto nello Yemen.
Utilizzatori del passato
- Unione Sovietica: Passati agli stati nati dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica.
ENGLISH
The 2K22 Tunguska (Russian: 2К22 "Тунгуска") is a Russian tracked self-propelled anti-aircraft weapon armed with a surface-to-air gun and missile system. It is designed to provide day and night protection for infantry and tank regiments against low-flying aircraft, helicopters, and cruise missiles in all weather conditions. Its NATO reporting name is SA-19 "Grison".
Development
Development of the 2K22 anti-aircraft system began on 8 June 1970. At the request of the Soviet Ministry of Defense, the KBP Instrument Design Bureau in Tula, under the guidance of the appointed Chief Designer A. G. Shipunov, started work on a 30mm anti-aircraft system as a replacement for the 23mm ZSU-23-4.
The project, code-named "Tunguska", was undertaken to improve on the observed shortcomings of the ZSU-23-4 (short range and no early warning) and a counter to new ground attack aircraft in development, such as the A-10 Thunderbolt II, which was designed to be highly resistant to 23 mm cannons Studies were conducted and demonstrated that a 30 mm cannon would require from a third to a half of the number of shells that the 23 mm cannon of the ZSU-23-4 would need to destroy a given target, and that firing at a MiG-17 (or similarly at, in case of war, NATO's Hawker Hunter or Fiat G.91) flying at 300 m/s, with an identical mass of 30 mm projectiles would result in a kill probability 1.5 times greater than with 23 mm projectiles. An increase in the maximum engagement altitude from 2,000 to 4,000 m and increased effectiveness when engaging lightly armoured ground targets were also cited.
The initial requirements set for the system were to achieve twice the performance in terms of range, altitude and combat effectiveness of the ZSU-23-4, additionally the system should have a reaction time no greater than 10 seconds. Due to the similarities in the fire control of artillery and missiles, it was decided that the Tunguska would be a combined gun and missile system. A combined system is more effective than the ZSU-23-4, engaging targets at long-range with missiles, and shorter range targets with guns.
In addition to KBP as the primary contractor, other members of the Soviet military-industrial complex were involved in the project; the chassis was developed at the Minsk tractor factory, the radio equipment at the Ulyanovsk Mechanical Factory, central computer at NIEMI ("Antey"), guidance and navigational systems by VNII "Signal", and optics were developed by the Leningrad Optical Mechanical Association (LOMO).
However, development was slowed between 1975 and 1977 after the introduction of the 9K33 Osa missile system, which seemed to fill the same requirement but with greater missile performance. After some considerable debate, it was felt that a purely missile-based system would not be as effective at dealing with very low flying attack helicopters attacking at short range with no warning as had been proven so successful in the 1973 Arab-Israeli War. Since the reaction time of a gun system is around 8–10 seconds, compared to approximately 30 seconds for a missile-based system, development was restarted.
The initial designs were completed in 1973, with pilot production completed in 1976 at the Ulyanovsk Mechanical Factory. System testing and trials were conducted between September 1980 and December 1981 on the Donguzskiy range. It was officially accepted into service on 8 September 1982 and the initial version, which was designated 2K22/2S6, had four missiles in the ready to fire position (two on each side) and two 2A38 autocannons. The Tunguska entered into limited service from 1984, when the first batteries were delivered to the army.
After a limited production run of the original 2K22, an improved version designated 2K22M/2S6M entered service in 1990. The 2K22M featured several improvements with eight ready-to-fire missiles (four on each side) as well as modifications to the fire control programs, missiles and the general reliability of the system, and improved autocannons, 2A38M.
Tunguska underwent further improvement when, in 2003, the Russian armed forces accepted the Tunguska-M1 or 2K22M1 into service. The M1 introduced the new 9M311-M1 missile, which made a number of changes allowing the 2K22M1 to engage small targets like cruise missiles by replacing the eight-beam laser proximity fuze with a radio fuse. An additional modification afforded greater resistance to infrared countermeasures by replacing the missile tracking flare with a pulsed IR beacon. Other improvements included an increased missile range from 8 to 10 km, improved optical tracking and accuracy, improved fire control co-ordination between components of a battery and the command post. Overall, the Tunguska-M1 has a combat efficiency 1.3–1.5 times greater than the Tunguska-M.
The Tunguska family was until recently a unique and highly competitive weapons system, though in 2007 the Pantsir gun and missile system entered production at KBP—a descendant of the Tunguska, the Pantsir system offers even greater performance than its predecessor.
Description
The GRAU index lists the "Tunguska" system as 2K22. A complete system or battery consists of six 2S6 combat vehicles armed with the 9M311 "Treugol'nik" (triangle) surface-to-air missile and two 2A38 30 mm cannons. These are accompanied by up to three 2F77 transloader trucks. The 2K22 is also associated with a variety of support facilities including the 2F55, 1R10 and 2V110 repair and maintenance vehicles, the MTO-AGZ workshop and the 9V921 test vehicle and others. These facilities provide maintenance for the 2K22 battery in the field as well as scheduled overhauls. Each system can attack six targets simultaneously (1 for each machine 2S6) limited in height of 3.5 km and a height of from −9 (gun)/−10(rocket) to +87 degrees. Minimum height of defeat 0 meters for guns and rockets to 15 meters (original 2K22).
The 2S6 combat vehicle uses the GM-352 and later GM-352M chassis developed and produced by the Minsk Tractor Plant (MTZ) which has six road wheels with hydropneumatic suspension on each side, a drive sprocket at the rear and three return rollers. An NBC system is also integrated into the chassis, which is protected -as the entire vehicle- from small arms fire (7,62) and shell splinters by the armor, as well as an automatic fire suppression system, an automatic gear change and diagnostic capability are available with latest Tunguska-M1 which uses the new GM-5975 chassis developed and produced by MMZ. GM-5975.25 has a cruising range of 500 km and a maximum speed of 65 km per hour. It can function at a relative humidity of 98 per cent at 35 degrees C, in ambient temperatures of −50 degrees C to 50 degrees C and up to an altitude of 3,000 m. It has an ability of climb up to 35 degrees, can cross slopes of 25 degrees, 2 m width ditch, 1 m depth ford. Overall, the layout is similar to the previous ZSU-23-4 with a large central 360-degree rotating turret (designated the 2A40) containing the armament, sensors and three of the crew: the commander, gunner and radar operator. The driver sits in the front left of the hull, with a gas turbine APU to his right and the multi-fuel diesel engine in the rear of the hull.
An electromechanically scanned parabolic E-band (10 kW power) target acquisition radar is mounted on the rear top of the turret that when combined with the turret front mounted J-band (150 kW power) monopulse tracking radar forms the 1RL144 (NATO:Hot Shot) pulse-Doppler 3D radar system, which can detect and track targets flying high as 3,500 m. Alongside the 1A26 digital computer and the 1G30 angle measurement system form the 1A27 radar complex. Tunguska-M has the 1RL144M radar with detection range 18 km and tracking range 16 km-near of the original system's. The mechanically scanned target acquisition radar for the Tunguska-M1 offers a 360-degree field of view, a detection range of around 18 km and can detect targets flying as low as 15 m, the target acquisition radar can be stowed when in transit. Its tracking radar has a range of 16 km. A C/D-band IFF system is also fitted and designated 1RL138. The radar system is highly protected against various types of interference, and can work if there are mountains on the horizon, regardless of the background. The system is able to fire on the move using 30 mm cannons, although it must be stationary to fire missiles. The maximum target speed can be up to 500 m/s; reaction time 6–8 seconds. Each 2S6 has all facilities for independent warfare.
Standard equipment of the 2S6 and 2S6M includes a computerized fire control system, heating, ventilation, NBC system, an automatic fire detection and suppression system, navigational equipment, night vision aids, 1V116 intercom, external communications system with an R-173 receiver -modernized in the 2S6M for better communication with the command post- and monitoring equipment. The vehicle also has protection against the effects of nuclear, biological and chemical weapons.
Can work in passive mode (day + night+all weather). The biggest maneuver of possible with an overload 35g. This allows confidently hit strongly maneuvering target.
A battery of six Tunguska can automatically receive fire control information via an encrypted radio link, this allows targets to be distributed between individual units from a Ranzhir or PPRU battery command post, which can receive target information from either AWACS or early warning radar or in the case of the PPRU its own radar equipment.
Variants
2K22
Original system, with 9M311, 9M311K (3M87) or 9M311-1 missiles with a range of 8 km. Some of these early versions of the "Tunguska" system were known as "Treugol'nik" (Russian Треугольник—triangle). This system is mounted on the 2S6 integrated air defense vehicle.
2K22M (1990)
Main production system, with 9M311M (3M88) missiles and 2A38M autocannons. This integrated air defense vehicle 2S6M is based on the GM-352M chassis. 2F77M transporter-loader. 2F55-1, 1R10-1 and 2V110-1 repair and maintenance vehicles.
2K22M1 (2003)
Improved version with the 2S6M1 combat vehicle on a GM-5975 chassis, using the 9M311-M1 missile (range: 10 km) and with an improved fire control system. Passed state trials and entered service with the Russian armed forces on 31 July 2003.
2K22M with 57E6
Complete upgrade of system with new 57E6 missile and new radar system, with detection range of 38 km and a tracking range of 30 km. Missile range is increased to 18 km.
Guns
The dual 2 2А38 30 mm cannons (as well as the later 2A38M) were designed by the KBP Instrument Design Bureau and manufactured by the Tulamashzavod Joint Stock Company. The cannons are fired alternatively with a combined rate of fire of between 3,900 and 5,000 rounds per minute (1,950 to 2,500 rpm for each gun), and have a muzzle velocity of 960 m/s. Bursts of between 83 and 250 rounds are fired as determined by the target type, with an engagement range between 0.2 and 4.0 km and to an altitude of about 3 km. HE-T and HE-I shells are used and fitted with a A-670 time and impact fuze which includes an arming delay and self destruct mechanism. Sources vary on elevation capabilities (one estimate gives +85 to −9 degrees, while another +87 to −10 degrees), though this range allows the system to engage ground as well as aerial targets. The 2K22 can fire its cannons in two primary modes of operation, radar and optical. In radar mode, the target tracking is fully automatic, with the guns aimed using data from the radar. In optical mode, the gunner tracks the target through the 1A29 stabilized sight, with the radar providing range data. The 2K22 is reported to have a kill probability of 0.8 with cannon. The height of defeat for guns is 0–2,000 meters—for missiles 10–3,500 meters.
The system is able to fire on the move using 30 mm cannons, although it must be stationary to fire missiles, the maximum target speed can be up to 500 m/s, reaction time 6–8 seconds. Each 2S6 has all facilities for independent warfare.
Missiles
The system uses the same 9M311 (NATO: SA-19/SA-N-11) missile family as the naval CIWS Kashtan which can engage targets at a range of 1.5–8 km and to an altitude of 5 m to 3.5 km, the Tunguska-M1 uses the improved 9M311-M1 missile with an increased range of 2.5–10 km and an altitude of 15 m – 3.5 km. The missile has two stages, a large booster stage with four folding fins, which boosts the missile to a velocity of 900 m/s, before falling away. The second stage has four fixed fins, and four steerable control surfaces. The complete missile is around 2.56 meters long with a weight of 57 kg.
Guidance is performed by the target tracking radar, it constantly relays target range, elevation and bearing to the fire-control computer, and on the basis of this data the computer generates the laying commands for the guns or the trajectory corrections for the missiles. A back-up tracking method can be used by the gunner, who uses the 8× magnification (8 degree field of view) 1A29 stabilized sight of the Tunguska to track the target in elevation and azimuth, the altitude or range of the target being set manually. The gunner is initially cued towards the target by the system's search radar. Once the missile is steered to within 5 m of the target, an active laser or radio fuse (9M311-M1) is triggered. A contact fuse is also fitted. The warhead weighs about 9 kg, and is a continuous-rod system, consisting of 600 mm long, 6 to 9 mm diameter rods with a flower-like cross section. The cross section ensures the rods break into fragments weighing 2–3 grams. The rods form a complete ring about 5 m from the missile. Outside the rods is a fragmentation layer of steel cubes weighing 2–3 grams. The 2K22 is reported to have a kill probability of 0.6 with missiles (9M311).
Missile variants
- 9M311: Original missile, laser proximity fuze, range 8 km.
- 9M311K (3M87): Naval version of the 9M311 used by the Kortik system. Export version of Kashtan uses the 9M311-1E missile.
- 9M311-1: Export version of the missile.
- 9M311M (3M88): Improved version of the missile.
- 9M311-M1: Used with the Tunguska-M1 radar proximity fuse for improved capability against cruise missiles. Pulsed tracking light instead of constant flare for better resistance to infrared countermeasures. Range improved to 10 km.
Similar systems
FK-1000: 9M311 missiles were first exported to China in 2005, and at the 9th Zhuhai Airshow held in November 2012, a suspected Chinese derivative of 2K22 Tunguska designated as FK-1000 (Sky Dragon 12, SD-12, Tianlong 12) was revealed to public. The China Aerospace Science and Technology Corporation (CASIC) developed FK-1000, differs from 2K22 Tunguska in that FK-1000 is mounted on an 8 × 8 truck, and the 30 mm guns of Tunguska are replaced by 25 mm autocannons. The radars of FK-1000 are arranged in the exactly the same way as in 2K22 Tunguska, but mechanically scanned surveillance and tracking radars of Tunguska are both replaced by a phased array radars in FK-1000. A total of 12 missiles are mounted on the sides of weapons station, with 6 on each side, in the form of 2 rows of 3 containers/launchers each. The missile of FK-1000 is designated as KS-1000, which is also surprisingly similar to 9M311,[27] and this has led many in the west to claim that FK-1000 system is derived from 2K22 Tunguska, but with cheaper price tag than the latest Russian system: in comparison to the 15 million dollars of Pantsir-S1 (SA-22), FK-1000 system is priced at 5 million dollars.
Combat history
Variants of the 2K22 system have continued to serve in the Soviet and later Russian armed forces since their initial introduction in 1984. The 2K22 has also been inducted into the armed forces of a number of foreign states, most notably India. The 2K22 has been used in the 2008 South Ossetia war by Russian armed forces.
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