mercoledì 20 gennaio 2021

Air Force One è il nominativo radio di qualunque aereo dell'U.S. Air Force con a bordo il Presidente degli Stati Uniti d'America


Air Force One è il nominativo radio di qualunque aereo dell'U.S. Air Force con a bordo il Presidente degli Stati Uniti d'America. Dal 1990 la flotta presidenziale è composta da due Boeing 747-200 ampiamente modificati designati VC-25A dall'USAF. In caso di emergenza, ad esempio attacchi terroristici o azioni di guerra che minaccino la sicurezza del presidente, questo aereo viene utilizzato come ufficio mobile riducendo i rischi di un attacco al presidente.
Il VC-25A è in grado di volare per 12.600 km (7.800 miglia) senza mai fare rifornimento, pari a un terzo della distanza totale necessaria per compiere il giro del mondo, con una capacità di trasporto di 70 passeggeri. Prima che il Boeing 747 entrasse in servizio, la flotta presidenziale era composta da due Boeing 707-320B, con i numeri di serie 26000 e 27000, in servizio dal 1962. La designazione assegnata dall'USAF per i due aerei era VC-137.
L'Air Force One attuale può essere rifornito in volo in modo da prolungarne l'autonomia in casi di necessità.




Capacità e caratteristiche

Il VC-25, il nome assegnato dall'USAF all'Air Force One, è un tipo di aereo simile al Boeing 747, tranne che per grandezza, funzioni e dotazioni di sicurezza. L'Air Force One possiede 2 piani, come un normale Boeing 747, ma il suo interno è stato riconfigurato per i bisogni del presidente; i 370 m² interni dell'aereo includono varie modifiche. L'Air Force One possiede contromisure di sicurezza.
La parte più bassa dell'aeroplano è l'area cargo, dove sono stivati i bagagli e i generi alimentari. Grazie ai suoi magazzini e frigoriferi, l'Air Force One può fornire fino a 2000 pasti quando a pieno carico. Il cibo è preparato in 2 cucine equipaggiate per servire 100 persone alla volta.
L'area principale per i passeggeri è al primo piano, mentre la sala comunicazione e quella di controllo al secondo; ci sono tre entrate.
A bordo dell'Air Force One sono presenti anche strutture mediche, incluse un tavolo operatorio, defibrillatore semi-automatico SP, rifornimenti medici d'emergenza ed una fornitissima farmacia. Durante il suo mandato, l'ex presidente George W. Bush ha fatto installare un tapis roulant per la pratica sportiva nell'Air Force One. In ogni volo è presente un medico.
Ci sono stanze separate per il pernottamento degli ospiti, dello staff, dei servizi segreti, del personale addetto alla sicurezza e dei giornalisti. La suite privata del presidente include un guardaroba, un bagno ed un ufficio. Questi uffici, incluso quello del presidente, sono per la maggior parte concentrati nella parte destra dell'aereo, con un lungo corridoio che li collega. Ogni volta che l'Air Force One partecipa ad un evento, atterra con il lato sinistro di fronte alla folla come misura di sicurezza aggiuntiva per proteggere il lato dove risiede il presidente.




Storia

Theodore Roosevelt fu il primo presidente a salire su un aereo l'11 ottobre del 1910. Ad ogni modo, prima della Seconda guerra mondiale, i viaggi intercontinentali erano rari. L'assenza di sistemi di comunicazione senza fili e di trasporti veloci rendevano i lunghi viaggi impraticabili, poiché tenevano il presidente non al corrente di ciò che accadeva a Washington, D.C..


Primo "Volo del Presidente”

Negli anni quaranta e cinquanta, i viaggi aerei diventarono più pratici. Il primo presidente che volò in un aereo dotato di un ufficio fu Franklin D. Roosevelt, che volò su un idrovolante a scafo Boeing 314 Clipper della Pan American World Airways nel 1943 per una conferenza a Casablanca sui progressi della seconda guerra mondiale. La presenza degli U-Boot tedeschi nell'Oceano Atlantico rese l'aereo il mezzo di trasporto più sicuro possibile.
Il primo aeroplano designato ufficialmente come mezzo di trasporto presidenziale fu il C-87A Liberator Express, una versione riconfigurata del bombardiere B-24 Liberator. Questo aereo fu chiamato Guess Where Two. Comunque, dopo l'incidente di un altro C-87A, Guess Where Two non fu più usato per trasportare Roosevelt; i servizi segreti utilizzarono un C-54 Skymaster al suo posto. Questo velivolo venne soprannominato Sacred Cow (la vacca sacra) e includeva una camera da letto, un telefono, una radio, e un ascensore retrattile per la sedia a rotelle del presidente. Portò il presidente a numerosi eventi importanti, degna di nota è la Conferenza di Jalta. I servizi segreti, non volendo sprecare risorse, lasciarono il C-87A a disposizione della First Lady Eleanor Roosevelt.
Dopo la morte di Roosevelt nella primavera del 1945, Il vice presidente Harry S. Truman diventò presidente. Egli sostituì il C-54 con un Douglas DC-6 modificato, denominato C-118 Liftmaster e chiamato Independence, probabilmente riferendosi alla sua città natale Independence (Missouri). Fu il primo aereo operativo come Air Force One con un segno distintivo: una testa d'aquila disegnata sotto la cabina di pilotaggio.




Boeing 707 diventa Air Force One

Sotto la presidenza di John F. Kennedy i viaggi aerei presidenziali entrarono ufficialmente nell'era dei jet. Nel 1962 scelse un aereo a lungo raggio, il Boeing 707, e lo soprannominò SAM ("Special Air Missions") 26000. Commissionò anche ad un designer industriale, Raymond Loewy, la creazione di una livrea per l'aeroplano. Loewy pensò a un motivo con i colori blu e bianco, gli stessi colori usati ancora oggi; sul logo sono impresse anche le parole "United States of America" sul lato della fusoliera e la bandiera statunitense disegnata sulla coda. Poiché l'aereo era usato solo per il trasporto del presidente, Kennedy chiese che il sigillo del presidente fosse aggiunto su entrambi i lati dell'aereo.
Nel tardo giugno del 1963, Kennedy volò sul SAM 26000 a Berlino, dove fece il suo famoso discorso "Ich bin ein Berliner" e visitò anche l'Irlanda. Un mese dopo, fece il record per il volo non-stop più lungo da Mosca a Washington.
Il 22 novembre 1963 il SAM 26000 portò Kennedy a Dallas, Texas, dove quel pomeriggio fu assassinato. Fu sull'aeroplano (parcheggiato all'aeroporto di Dallas Love Field) che il nuovo presidente Lyndon B. Johnson prestò giuramento e l'aeroplano riportò il corpo di Kennedy a Washington. SAM 26000 volò al Cimitero nazionale di Arlington dove Kennedy fu sepolto.
Il SAM 26000 fu anche usato dal Segretario di Stato Henry Kissinger durante il suo meeting segreto in Francia per negoziare la pace in Vietnam.
Il SAM 26000 inoltre trasportò Richard Nixon nel suo storico viaggio in Cina e in Russia nel 1972. Più tardi venne messo in riserva quando venne adottato un altro 707, il SAM 27000.
Il 22 gennaio 1973, Lyndon B. Johnson morì. Due giorni dopo, il SAM 26000 portò il corpo del presidente nel suo ultimo viaggio a Washington, venendo dal Texas per il funerale di stato il giorno seguente. Dopo il funerale, il SAM 26000 portò il corpo a casa per il funerale personale, atterrando alla base aerea di Bergstrom, ad Austin.
Il SAM 27000 fece il suo ultimo viaggio come Air Force One il 29 agosto 2001, trasportando il Presidente George W. Bush dalla base aerea di Andrews a Waco, Texas. Il volo finale del SAM 27000 fu l'8 settembre 2001 da Andrews all'aeroporto internazionale San Bernardino in California.




Dal Boeing 707 al 747

Benché durante i due mandati di Ronald Reagan come presidente non furono necessarie grandi modifiche all'Air Force One, la costruzione dell'attuale Boeing 747 iniziò sotto la sua presidenza. La maggior parte degli interni fu completata a Wichita, Kansas. Il primo aeroplano fu consegnato nel 1990, durante l'amministrazione George H. W. Bush, dopo il completamento di una ampia campagna di prove necessarie per mettere a punto la protezione dagli impulsi elettromagnetici (EMP).
Uno dei più drammatici episodi accaduti a bordo dell'Air Force One fu l'11 settembre 2001, quando trasportò il presidente George W. Bush da Sarasota, Florida, ad un evento scolastico. Il presidente abbandonò l'evento per via degli attacchi terroristici a New York e a Washington. Invece di ritornare alla Casa Bianca, i servizi segreti ordinarono di portare l'aereo presidenziale alla base aeronautica di Barksdale, in Louisiana, e di formare un comando aereo strategico (ora chiamato Comando strategico degli Stati Uniti) con quartier generale alla base di Offutt, in Nebraska, prima di ritornare a Washington. Il giorno seguente, i funzionari della Casa Bianca e del Dipartimento di Giustizia dissero che il piano fu attuato perché era evidente che la Casa Bianca e l'Air Force One erano dei possibili bersagli.




Air Force One dismessi

Gli aerei che sono stati degli Air Force One sono in mostra nell'hangar presidenziale del museo delle forze aeree statunitensi al National Museum of the United States Air Force, vicino Dayton (Ohio) (Sacred Cow, Independence, Columbine III, SAM 26000, ed altri aerei presidenziali più piccoli), ed al Museo del Volo a Seattle, Washington.
Il Boeing 707 che fu Air Force One durante il 1980, il SAM 27000, è posizionato alla biblioteca presidenziale Ronald Reagan. Il jet è parte integrante del museo riguardante i viaggi del presidente; il padiglione dell'Air Force One è aperto al pubblico dal 24 ottobre 2005.
A Douglas invece è in mostra il VC-118A Liftmaster usato da John F. Kennedy al museo "Pima Air & Space" a Tucson, Arizona.




VC-25B

Nel 2010 cessò il divieto di acquistare un nuovo velivolo per ricoprire il ruolo di Air Force One, poiché da tale data erano trascorsi vent'anni di servizio dell'attuale VC-25A. Gli studi per la sostituzione, partiti da diversi anni, indicavano come successore certo il Boeing 747-8 (l'ultima versione 'civile' del 747) modificati per lo specifico utilizzo, come i precedenti. Solo nel 2018 è stato siglato il contratto da 3,9 miliardi di dollari per la fornitura di due nuovi VC-25B basati sul Boeing 747-8I, ed il 20 febbraio 2020 è iniziata la parte esecutiva della trasformazione dei due velivoli, che dovrebbero essere operativi entro il 2024.


Cultura di massa

L'Air Force One è un simbolo molto noto della presidenza degli USA e del suo potere; dopo la Casa Bianca è probabilmente il simbolo più riconosciuto.
L'Air Force One è spesso comparso nella cultura popolare e cinematografica; degno di nota è il film d'azione del 1997 Air Force One. Nel film, dei terroristi kazaki sabotano l'Air Force One e tengono i passeggeri ed il presidente come ostaggi. Il film è da segnalare soprattutto per l'esagerata dimensione dell'aereo e per l'esagerazione delle strutture interne: per esempio, il vero Air Force One non contiene ufficialmente capsule di salvataggio. Ad ogni modo, questo non può essere dimostrato dato che il progetto dell'aeroplano è segreto.
L'Air Force One compare tra l'altro nel film 1997: Fuga da New York, anche in questo film è presente una capsula di salvataggio. Compare inoltre nel film del 1996 Independence Day di Roland Emmerich.
L'Air Force One è stato anche protagonista degli episodi centrali della quarta stagione della serie televisiva 24. In essi l'aereo presidenziale diviene uno degli obiettivi di una cellula terroristica; la quale, dopo essere entrata in possesso di un velivolo Stealth, riesce ad abbatterlo con un missile aria-aria.
Nel campo della moda, il termine "Air Force Ones" è usato per descrivere un paio di scarpe completamente bianche vendute dalla Nike dal 1980. Queste scarpe sono diventate sempre più popolari nell'hip hop, e sono state poste al centro dell'attenzione in una canzone del rapper Nelly intitolata Air Force Ones.

Air Force Two

Air Force Two è la definizione di un qualsiasi velivolo delle forze aeree statunitensi con a bordo il Vicepresidente degli Stati Uniti d'America o il Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America. L'aereo principalmente designato come Air Force Two è un Boeing 757-200 a cui è stato assegnato il nome di C-32A all'interno dell'USAF che dispone di 4 esemplari al novembre 2018. Per questioni di sicurezza, il Presidente e il Vicepresidente non viaggiano mai sullo stesso aereo.

Utilizzatori:
  • Stati Uniti - USAF - 2 VC-25A consegnati e tutti in servizio al giugno 2020. Due nuovi VC-25B ordinati nel 2018 sostituiranno i due vecchi Air Force One a partire dal 2024.

Informazioni aggiuntive

Velivoli:
  • 1944-1947 - Douglas C-54 Skymaster Sacred Cow
  • 1947-1953 - VC-118B Liftmaster Independence
  • 1953-1961 - Lockheed Super Constellation VC-121B - Columbine II
  • 1953-1961 - Lockheed Super Constellation VC-121E - Columbine III
  • 1962-1998 - Boeing 707-353B - Boeing VC-137C SAM 26000 (Air Force One)
  • 1972-2001 - Boeing 707-353B - Boeing VC-137C SAM 27000 (Air Force One)
  • 1990- - Boeing 747-200B - Boeing VC-25A SAM 28000 (Air Force One)
  • 1990- - Boeing 747-200B - Boeing VC-25A SAM 29000 (Air Force One).

Testi

"Air Force One" The Boeing Company.
"Air Force One" United States Air Force. Luglio 2003.
Albertazzie, Ralph, e Jerald F. Terhorst. Flying White House: The Story of Air Force One. In vendita dal 1979. ISBN 0-698-10930-9.
Dorr, Robert F. Air Force One. Motorbooks International: 2002. ISBN 0-7603-1055-6.
Hardesty, Von. Air Force One: The Aircraft that Shaped the Modern Presidency. Northword Press: 2003. ISBN 1-55971-894-3.
Harris, Tom. How Air Force One Works. 
Walsh, Kenneth T. Air Force One: A History of the Presidents and Their Planes. Hyperion: 2003. ISBN 1-4013-0004-9.
Q&A: U.S. Presidential Jet Air Force One by David Braun National Geographic News, 29 maggio 2003 
Technical Order 00-105E-9, Segment 9, Chapter 7.

Fotografie e multimedia:
  • Truman Library & Museum.
  • United States Air Force.
  • National Museum of the United States Air Force Presidential Aircraft.
  • Radio communication of the Air Force One monitored by the Frequency Monitor Centre in the Netherlands.

ENGLISH

Air Force One is the official air traffic control call sign for a United States Air Force aircraft carrying the President of the United States. In common parlance, the term is used to denote U.S. Air Force aircraft modified and used to transport the President. The aircraft are prominent symbols of the American presidency and its power.
The idea of designating specific military aircraft to transport the President arose in 1943, when officials of the United States Army Air Forces, the predecessor to the U.S. Air Force, became concerned about using commercial airlines for presidential travel. A C-87 Liberator Express was reconfigured for use as the first dedicated VIP-and-presidential transport aircraft and named Guess Where II, but the Secret Service rejected it because of its safety record. A C-54 Skymaster was then converted for presidential use; dubbed the Sacred Cow, it carried President Franklin D. Roosevelt to the Yalta Conference in February 1945 and was used for another two years by President Harry S. Truman.
The "Air Force One" call sign was created in 1953, after a Lockheed Constellation named Columbine II carrying President Dwight D. Eisenhower entered the same airspace as a commercial airline flight using the same flight number.
Other Air Force Ones have included another Lockheed Constellation, Columbine III, and two Boeing 707s, introduced in the 1960s and 1970s. Since 1990, the presidential fleet has consisted of two Boeing VC-25As: highly customized Boeing 747-200B aircraft. The U.S. Air Force has ordered two Boeing 747-8s to serve as the next Air Force Ones.

History

Background

On October 11, 1910, Theodore Roosevelt became the first U.S. president to fly in an aircraft, an early Wright Flyer from Kinloch Field near St. Louis, Missouri. He was no longer in office at the time, having been succeeded by William Howard Taft. The record-making occasion was a brief overflight of the crowd at a county fair but was nonetheless the beginning of presidential air travel.
Before World War II, overseas and cross-country presidential travel was rare. The lack of wireless telecommunication and available modes of transportation made long-distance travel impractical, as it took too much time and isolated the president from events in Washington, D.C. Railroads were a safer and more reliable option if the president needed to travel to distant states. By the late 1930s, with the arrival of aircraft such as the Douglas DC-3, increasing numbers of the U.S. public saw passenger air travel as a reasonable mode of transportation. All-metal aircraft, more reliable engines, and new radio aids to navigation had made commercial airline travel safer and more convenient. Life insurance companies even began to offer airline pilots insurance policies, albeit at extravagant rates, and many commercial travelers and government officials began using the airlines in preference to rail travel, especially for longer trips.

First presidential aircraft

Franklin D. Roosevelt was the first president to fly in an aircraft while in office. The first aircraft obtained specifically for presidential travel was a Douglas Dolphin amphibian delivered in 1933 which was designated RD-2 by the US Navy and based at the naval base at Anacostia D.C. The Dolphin was modified with luxury upholstery for four passengers and a small separate sleeping compartment. The aircraft remained in service as a presidential transport from 1933 until 1939. There are no reports, however, on whether the president actually flew in the aircraft. During World War II, Roosevelt traveled on the Dixie Clipper, a Pan Am-crewed Boeing 314 flying boat to the 1943 Casablanca Conference in Morocco, a flight that covered 5,500 miles (8,890 km) in three legs. The threat from the German submarines throughout the Battle of the Atlantic made air travel the preferred method of VIP transatlantic transportation.
Concerned about relying upon commercial airlines to transport the president, USAAF leaders ordered the conversion of a military aircraft to accommodate the special needs of the commander-in-chief. The first dedicated aircraft proposed for presidential use was a C-87A VIP transport aircraft. This aircraft, number 41-24159, was modified in 1943 for use as a presidential VIP transport, the Guess Where II, intended to carry President Franklin D. Roosevelt on international trips. Had it been accepted, it would have been the first aircraft to be used in presidential service. However, after a review of the C-87's highly controversial safety record in service, the Secret Service flatly refused to approve the Guess Where II for presidential carriage. As the C-87 was a derivative of the Consolidated B-24 Liberator bomber, it presented strong offensive impressions to enemy fighter aircraft as well as foreign destinations visited, an issue not present with airplanes that were used purely for transport. The Guess Where II was used to transport senior members of the Roosevelt administration on various trips. In March 1944, it transported Eleanor Roosevelt on a goodwill tour of several Latin American countries. The C-87 was scrapped in 1945.
The Secret Service subsequently reconfigured a Douglas C-54 Skymaster for presidential transport duty. The VC-54C aircraft, nicknamed the Sacred Cow, included a sleeping area, radio telephone, and retractable elevator to lift Roosevelt in his wheelchair. As modified, the VC-54C was used by President Roosevelt only once before his death, on his trip to the Yalta Conference in February 1945.
Sacred Cow is now on display at the National Museum of the United States Air Force at Wright-Patterson AFB, Ohio.

Late 1940s and 1950s

The National Security Act of 1947, the legislation that created the U.S. Air Force, was signed by President Harry S. Truman while on board the VC-54C. He replaced the VC-54C in 1947 with a modified C-118 Liftmaster, calling it the Independence after his Missouri hometown. It was given a distinctive exterior, as its nose was painted like the head of a bald eagle. The plane, which included a stateroom (where aft fuselage had been originally) and a main cabin that could seat 24 passengers or could be made up into 12 sleeper berths, is now housed at the National Museum of the United States Air Force in Dayton, Ohio.
Eisenhower introduced four propeller-driven aircraft to presidential service. This group included two Lockheed C-121 Constellations, aircraft Columbine II (VC-121A 48-610) and Columbine III (VC-121E 53-7885). They were named by First Lady Mamie Eisenhower for the columbine, official state flower of her adopted home state of Colorado. In addition, two Aero Commanders were also added to the fleet.
Columbine II is the first plane to bear the call sign Air Force One. This designation for the U.S. Air Force aircraft carrying the incumbent president was established after an incident in 1953, when Eastern Air Lines 8610, a commercial flight, crossed paths with Air Force 8610, which was carrying President Eisenhower. Initially used informally, the designation became official in 1962.

Boeing 707s and entry to jet age

Toward the end of Eisenhower's second term, in 1959, the Air Force added the first of three specially built Boeing 707-120 jet aircraft—VC-137s, designated SAM (Special Air Missions) 970, 971 and 972—into the fleet. The high-speed jet technology built into these aircraft enabled presidents from Eisenhower through Nixon to travel long distances more quickly for face-to-face meetings with world leaders. Eisenhower flew aboard the VC-137 SAM970 during his "Flight to Peace" goodwill tour in December 1959. He visited 11 Asian nations, flying 22,000 miles (35,000 km) in 19 days, about twice as fast as he could have covered that distance via one of the Columbines.

SAM 26000

Under John F. Kennedy, presidential air travel entered the jet age. He had used the Eisenhower-era jets for trips to Canada, France, Austria, and the United Kingdom. Then in October 1962, the U.S. Air Force purchased a Boeing C-137 Stratoliner, a modified long-range Boeing 707—Special Air Mission (SAM) 26000.
The Air Force had designed a special presidential livery in red and metallic gold, with the nation's name in block letters. Kennedy felt the aircraft appeared too regal, and, on advice from his wife, First Lady Jacqueline Kennedy, he contacted the French-born American industrial designer Raymond Loewy for help in designing a new livery and interiors for the VC-137 jet. Loewy met with the president, and his earliest research on the project took him to the National Archives, where he looked at the first printed copy of the United States Declaration of Independence; he saw the country's name set widely spaced and in upper case in Caslon typeface. He chose to expose the polished aluminum fuselage on the bottom side and used two blues – slate-blue associated with the early republic and the presidency and a more contemporary cyan to represent the present and future. The presidential seal was added to both sides of the fuselage near the nose, a large American flag was painted on the tail, and the sides of the aircraft read "United States of America" in all capital letters. Loewy's work won immediate praise from the president and the press. The VC-137 markings were adapted for the larger VC-25A when it entered service in 1990.
SAM 26000 was in service from 1962 to 1998, serving Presidents Kennedy to Clinton. On November 22, 1963, SAM 26000 carried President Kennedy to Dallas, Texas, where it served as the backdrop as the Kennedys greeted well-wishers at Dallas's Love Field. Later that afternoon, Kennedy was assassinated, and Vice President Lyndon Johnson assumed the office of President and took the oath of office aboard SAM 26000. On Johnson's orders, the plane carried Kennedy's body back to Washington. A decade later, SAM 26000 took Johnson's body home to Texas after his state funeral in Washington.
The Air Force usually does not have fighter aircraft escort the presidential aircraft over the United States but it has occurred. The first instance came during the state funeral of John F. Kennedy with it was followed by 50 fighters, (20 Navy and 30 Air Force) representing the states of the union.
Johnson used SAM 26000 to travel extensively domestically and to visit troops in South Vietnam during the Vietnam War. SAM 26000 served President Nixon on several groundbreaking overseas voyages, including his famous visit to the People's Republic of China in February 1972 and his trip to the Soviet Union later that year, both firsts for an American president. Nixon dubbed the plane the "Spirit of '76" in honor of the forthcoming bicentennial of the United States; that logo was painted on both sides of the plane's nose.
SAM 26000 is now on display at the National Museum of the United States Air Force at Wright-Patterson AFB, Ohio.

SAM 27000

SAM 26000 was replaced in December 1972 by another VC-137, Special Air Mission 27000, although SAM 26000 was kept as a backup until it was finally retired in 1998. Richard Nixon was the first president to use SAM 27000; the newer aircraft served every president until it was replaced by two VC-25A aircraft (SAM 28000 and 29000) in 1990.
In June 1974, while President Nixon was on his way to a scheduled stop in Syria, Syrian fighter jets intercepted Air Force One to act as escorts. However, the Air Force One crew was not informed in advance and, as a result, took evasive action including a dive.
After announcing his intention to resign the presidency, Nixon boarded SAM 27000 (with call sign "Air Force One") to travel to California. Colonel Ralph Albertazzie, then pilot of Air Force One, recounted that after Gerald Ford was sworn in as president, the plane had to be redesignated as SAM 27000, indicating no president was on board the aircraft. Over Jefferson City, Missouri, Albertazzie radioed: "'Kansas City, this was Air Force One. Will you change our call sign to Sierra Alpha Mike (SAM) 27000?' Back came the reply: 'Roger, Sierra Alpha Mike 27000. Good luck to the President.'"
SAM 27000's last flight as Air Force One was on August 29, 2001 when it flew President George W. Bush from San Antonio to Waco, Texas. Following the flight, it was formally decommissioned, then flown to San Bernardino International Airport (former Norton AFB) in California. It was dismantled and taken to the Ronald Reagan Presidential Library in Simi Valley, where it was reassembled and is on permanent display.

Boeing VC-25A

Though Ronald Reagan's two terms as president saw no major changes to Air Force One, the manufacture of the presidential aircraft version of the 747 began during his presidency. The USAF issued a Request For Proposal in 1985 for two wide-body aircraft with a minimum of three engines and an unrefueled range of 6,000 miles (9,700 km). Boeing with the 747 and McDonnell Douglas with the DC-10 submitted proposals, and the Reagan Administration ordered two identical 747s to replace the aging 707s he used.[36] The interior designs, drawn up by First Lady Nancy Reagan, were reminiscent of the American Southwest. The first of two aircraft, designated VC-25A, was delivered in 1990, during the administration of George H. W. Bush. Delays were experienced to allow for additional work to protect the aircraft from electromagnetic pulse (EMP) effects.
The VC-25 is equipped with both secure and unsecure phone and computer communications systems, enabling the president to perform duties while airborne, in the event of an attack on the US. The presidential air fleet is operated by the 89th Airlift Wing at Andrews Field, Maryland.

9/11 to present

On September 11, 2001, President George W. Bush was interrupted as he attended an event at Emma E. Booker Elementary School in Sarasota, Florida, after an airplane hit the South Tower of the World Trade Center in New York City. He took off on a VC-25 from Sarasota-Bradenton International Airport with Colonel Mark Tillman, the senior pilot of Air Force One that day, in charge. Air traffic controllers gave Air Force One an ominous warning that a passenger jet was close to Air Force One and was unresponsive to calls. Tillman recalls: "As we got over Gainesville, Florida, we got the word from Jacksonville Center. They said, 'Air Force One you have traffic behind you and basically above you that is descending into you, we are not in contact with them – they have shut their responder off.' And at that time it kind of led us to believe maybe someone was coming into us in Sarasota, they saw us take off, they just stayed high and are following us at this point. We had no idea what the capabilities of the terrorists were at that point."
In response to this reported threat, Col. Tillman said he flew Air Force One over the Gulf of Mexico to test whether the other aircraft would follow. The other jet continued on its route, and Tillman said that it was later explained to him that an airliner had lost its transponder, which normally broadcasts an electronic identification signal, and that the pilots on-board neglected to switch to another radio frequency. A threat came again when Tillman received a message warning of an imminent attack on Air Force One. "We got word from the vice president and the staff that 'Angel was next,' indicating the classified call sign for Air Force One. Once we got into the Gulf [of Mexico] and they passed to us that 'Angel was next,' at that point I asked for fighter support. If an airliner was part of the attack, it would be good to have fighters on the wing to go ahead and take care of us." At this point, Tillman said that the plan to fly the president back to Washington, D.C., was aborted and instead Tillman landed at Barksdale Air Force Base, Louisiana and Offutt Air Force Base, Nebraska, where the president made a speech. Tillman explained that this was due to his concern that because of the reported threat, Air Force One would be attacked when he returned to Andrews Air Force Base.
After the preliminary stops, the president was returned to Washington. The next day, officials at the White House and the Justice Department explained that President Bush did this because there was "specific and credible information that the White House and Air Force One were also intended targets." The White House could not confirm evidence of a threat made against Air Force One, and investigation found the original claim to be a result of miscommunication.

Other uses

Presidents have invited other world leaders to travel with them on Air Force One at times, including Nixon inviting Soviet premier Leonid Brezhnev to travel with him to California from Washington, D.C. in June 1973. In 1983, President Reagan and Queen Elizabeth II toured the U.S. West Coast aboard Air Force One. In March 2012, President Obama took British prime minister David Cameron to a basketball game in Ohio aboard Air Force One.
When President Bush came to the end of his second term in January 2009, a VC-25 was used to transport him to Texas. For this purpose the aircraft call sign was Special Air Mission 28000, as the aircraft did not carry the current president of the United States. Similar arrangements were made for former presidents Ronald Reagan, Bill Clinton, and Barack Obama.
On April 27, 2009, a low-flying VC-25 circled New York City for a photo-op and training exercise and caused a scare for many in New York. Fallout from the photo op incident led to the resignation of the director of the White House Military Office.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)
















































 

L'AGM-12 Bullpup è stato il primo missile aria-superficie radio-guidato prodotto in larga scala per equipaggiare le forze aeree statunitensi


L'AGM-12 Bullpup è stato il primo missile aria-superficie radio-guidato prodotto in larga scala per equipaggiare le forze aeree statunitensi. Fu impiegato durante la guerra del Vietnam ma le sue prestazioni erano limitate dalla scarsa efficienza del sistema di guida utilizzato. A partire dagli anni settanta è stato sostituito dal ben più avanzato AGM-65 Maverick.

Storia

Durante la guerra in Corea, l'US Navy valutò la necessità di equipaggiare gli aerei imbarcati con un sistema missilistico in grado di colpire gli obiettivi con precisione. Pertanto nel 1953 invitò le aziende a sottoporre le proprie proposte. Nel 1954, tra i 14 progetti presentati, l'US Navy scelse quello avanzato dalla Martin Orlando Division alla quale assegnò il contratto di sviluppo. Il nuovo missile, designato ASM-N-7 Bullpup, era ispirato alle armi teleguidate messe a punto dalla Germania alla fine della seconda guerra mondiale. Il progetto era disegnato attorno a una bomba standard da 113 kg, con l'inserimento del sistema di guida a radio comando, delle alette e di un motore a razzo Thiokol a propellente solido. I primi esemplari di serie nel missile entrarono in servizio nel 1959 ma già l'anno successivo la produzione passò a una nuova versione migliorata, designata ASM-N-7A Bullpup A, che montava un motore a razzo a propellente liquido immagazzinabile Thiokol LR58.
Il sistema di guida era molto semplice. Nella parte posteriore del missile erano installati due "flare", ossia dispositivi pirotecnici molto luminosi, grazie ai quali l'operatore dall'aereo lanciatore poteva seguire il missile e mantenerlo allineato sul bersaglio grazie a un joystick collegato a un radiotrasmettitore che inviava i comandi all'ordigno, fino all'impatto. La semplicità del sistema di controllo ne facilitava l'installazione su qualsiasi tipo di aereo e di elicottero in grado di trasportare il missile e difatti il Bullpup ebbe una larga diffusione andando ad equipaggiare aerei ad elica come l'A4D Skyraider e a getto come l'A-4 Skyhawk, nonché gli elicotteri HUS-1 dei Marines.
Nel 1959 la Martin Orlando aveva iniziato a sviluppare una variante per l'USAF, denominata GAM-79 White Lance, che utilizzava un sistema di guida migliorato che non richiedeva di mantenere manualmente l'allineamento del missile fino all'impatto. Ciò consentiva al velivolo lanciatore di porre in essere manovre evasive dopo il lancio del missile. In attesa che lo sviluppo di questa variante fosse completato, l'USAF acquisì il modello ASM-N-7 con la designazione GAM-83. Il programma White Lance fu assorbito nell'ambito dei progetti di sviluppo del Bullpup e diede vita al GAM-83A, che praticamente era l'ASM-N-7A dell'US Navy con il sistema di guida del White Lance.
Tra il 1962 e il 1963 le forze armate americane adottarono il nuovo sistema di designazione unificato, per cui l'ASM-N-7 e il GAM-83 furono ridesignati AGM-12A Bullpup, mentre l'ASM-N-7A e il GAM-83A ricevettero la designazione AGM-12B Bullpup A.
Nel 1964 entrò in servizio l'AGM-12C Bullpup B (già ASM-N-7B) che aveva dimensioni e pesi molto maggiori rispetto alle versioni precedenti, montava una testata da 454 kg e utilizzava un propulsore migliorato Thiokol LR62. Nel frattempo su richiesta dell'USAF fu realizzata la versione AGM-12D Bullpup B (già GAM-83B), entrata in servizio nel 1965. e basata sull'AGM-12B rispetto al quale aveva un diametro leggermente maggiorato e poteva ospitare - in alternativa alla testata convenzionale - una carica nucleare W-45 con potenza regolabile da 1 a 15 kt.
L'ultima versione realizzata fu la AGM-12E Bullpup B, voluta dall'USAF. Sostanzialmente era un AGM-12C nel quale la carica esplosiva unica da 454 kg era sostituita da una testata cluster contenente oltre 800 ordigni BLU-26/B, destinata all'attacco delle installazioni antiaeree.
La produzione del Bullpup terminò nel 1970 con un totale di 22.100 missili nelle varie versioni, compresi 4.600 AGM-12C e 840 AGM-12D. Altri 8.000 missili sono stati prodotti su licenza da un consorzio di industrie europee guidato dalla norvegese Kongsberg, per equipaggiare la Fleet Air Arm inglese e le forze aeree di Danimarca, Norvegia e Turchia.
Per le esigenze di addestramento fu realizzato l'ATM-12 (già TGAM-83), un razzo aria-terra modificato con il sistema di guida e controllo del Bullpup.
I missili Bullpup sono stati impiegati dalle forze aeree americane nel corso della guerra in Vietnam, con risultati poco soddisfacenti dovuti alla difficoltà di guidare gli ordigni sul bersaglio, all'eccessiva esposizione del velivolo lanciatore nei confronti del fuoco antiaereo, alla scarsa efficacia della testata. Le forze aeree americane iniziarono a ritirarli negli anni settanta, sostituendoli con i missili AGM-65 Maverick, anche se il Bullpup è stato utilizzato almeno fino agli anni ottanta soprattutto a fini addestrativi.

Caratteristiche

Il Bullpup è costituito da un corpo centrale contenente la carica bellica (che nelle prime versioni era una bomba da 113 kg), un propulsore a razzo con propellente liquido immagazzinabile, artifizi luminosi (flare), sistema di ricezione dei comandi radio, alette stabilizzatrici caudali e superfici di controllo anteriori. Il sistema di guida è del tipo a radiocomando MCLOS (Manual Command Line Of Sight) che richiede il costante intervento dell'operatore per mantenere il missile allineato sul bersaglio.

Utilizzatori:
  • Australia - Royal Australian Air Force
  • Danimarca - Flyvevåbnet
  • Grecia - Polemikí Aeroporía
  • Israele - Heyl Ha'Avir
  • Norvegia - Kongelige Norske Luftforsvaret
  • Regno Unito - Royal Air Force - Royal Navy
  • Stati Uniti - United States Air Force - United States Navy
  • Taiwan - Chung-Hua Min-Kuo K'ung-Chün
  • Turchia - Türk Hava Kuvvetleri.

ENGLISH

The AGM-12 Bullpup is a short-range air-to-ground missile developed by Martin Marietta for the US Navy. It is among the earliest precision guided air-to-ground weapons and the first to be mass produced. It first saw operational use in 1959 on the A-4 Skyhawk, but soon found use on the A-6 Intruder, F-105 Thunderchief, F-4 Phantom II, F-8 Crusader, and P-3 Orion in both Navy and US Air Force service, as well as NATO allies. The weapon was guided manually via a small joystick in the aircraft cockpit, which presented a number of problems and its ultimate accuracy was on the order of 10 metres (33 ft), greater than desired. In the 1960s it was increasingly supplanted by fully automatic weapons like the AGM-62 Walleye and AGM-65 Maverick.

History

ASM-N-7 Bullpup

Development of Bullpup began in 1953 when Korean War experience demonstrated the almost complete inability for conventional bombing to attack point land targets like bridges. There had been great experimentation during World War II on various guided weapons by many of the belligerents, including some operational use of radio control weapons by the US with varying degrees of success. These experiments mostly ended in the post-war era, especially as nuclear weapons made accuracy a less interesting problem to solve.
A contract tender for a new weapon was released in 1953 calling for a weapon armed with the AN-M57 or AN-M81 bomb and a maximum speed of Mach 2. The contract was won by Martin Marietta in April 1954 and the project was assigned the name ASM-N-7 Bullpup. The initial XASM-N-7 prototypes were powered by the Mark 8 Mod 1 solid propellant rocket motor made by Aerojet-General, which delivered about 38 kN of thrust for 2.5 seconds. The first test launches were carried out in June 1955.
The weapon was guided by the launch aircraft through the manual command to line of sight method, with the pilot tracking the flight of the missile via two bright flares on the weapon's tail and making corrections using a small joystick in the cockpit. The position of the receiver antenna on the weapon meant that the aircraft had to continuing flying in roughly the same direction as the missile in order for the signals to be received from the AN/ARW-73 transmitter, and due to the location of the cockpit, this generally meant the aircraft had to be in a dive toward the target throughout the approach.
Although the weapon did not meet its original requirements exactly, in that it carried only the M81 warhead and reached M1.8, development was otherwise straightforward. The weapon was officially put into service on 25 April 1959 on the A-4 Skyhawks aboard the USS Lexington. This was followed by fittings on the North American FJ-4 Fury and Sikorsky CH-34. Production versions were mostly built by Maxson Electronics.

GAM-79 White Lance, Bullpup A

The US Air Force was interested in the system as early as 1954, and in 1955 began development of their own version. Desiring higher performance, White Lance was to use a liquid fuel rocket engine, the Thiokol LR-44 which provides approximately 53.9 kN of thrust for 2 seconds. Another change was to move to a newer radio control system, the AN/ARW-77, which allowed off-axis guiding so the aircraft could fly parallel to the target instead of straight at it, greatly increasing visibility and eliminating the need to dive directly at the target.
While they waited for GAM-79, the Air Force also purchased examples of the ASM-N-7, which they put into service under the name GAM-83 on the North American F-100 and Republic F-105. As development of GAM-79 continued, the Navy also became interested in a liquid fuel engine, and had Thiokol build another version, the LR58. These were introduced as the ASM-N-7a Bullpup A in 1960. As this weapon was essentially identical to the GAM-79, that name was dropped and was instead introduced as the GAM-83A. The Air Force also introduced the GAM-83B, which differed in having a slightly larger diameter to carry the 1.5 kT W45 nuclear warhead.
For training purposes, Martin produced a guidance system that could be fit to surplus High Velocity Aircraft Rockets, which entered service as the TASM-N-7/TGAM-83.

Bullpup B

While development of the original versions was still ongoing, development of a significantly larger version, ASM-N-7b Bullpup B, began. This enlarged the warhead to 1,000 pounds (450 kg) and upgraded the motor to the LR62 with much higher thrust. Although the new motor gave the system longer maximum range, the existing systems were already at the limit of the typical pilot's eyesight, and in practice the new model had the same effective range. The first tests were carried out in 1962 and Bullpup B entered service in 1964.
As part of the inter-service effort to align designations of their weapon systems, all Bullpups were renamed AGM-12 in 1963. The original solid-fuel versions became the AGM-12A, which was somewhat confusing given the Navy naming for their liquid-fuel versions. The liquid-fuel versions became AGM-12B, overlapping the ASM-N-7b which became AGM-12C. The Air Force's nuclear GAM-83B became the AGM-12D. The TGAM-83 was renamed ATM-12, lacking a suffix which the new naming rules required.

ATG-12E

The final version of the Bullpup was the Air Force's AGM-12E. This was a AGM-12C with the warhead replaced with an anti-personnel cluster bomb warhead with 800-830 BLU-26/B bomblets. This was produced in small numbers for use in Vietnam.

Operational service

Bullpups were widely used by both the Navy and Air Force during the Vietnam War, with mixed results. In its most famous early use, sixteen Air Force F-105's carrying two AGM-12Bs were part of the group of aircraft that attacked the Thanh Hóa Bridge on 3 April 1965. Because the weapon was manually guided, each aircraft had to line up for attack twice in separate passes. After the attack was completed the bridge was essentially undamaged, and the Bullpups were described as simply "bouncing off" the bridge.
In addition to the lack of destructive power, the requirement to carry out separate passes for each release, and the need to continue guiding the weapon through its flight, led the Air Force to conclude the weapon was inadequate. In the late 1960s they began several development projects to replace the guidance system of the AGM-12C with some sort of fully or semi-automatic guidance. The AGM-79 Blue Eye used an contrast seeker like that in the AGM-65 Maverick, AGM-80 Viper used inertial guidance for airburst operations, and the AGM-83 Bulldog used laser guidance. None of these entered service; other weapons like Maveric and laser guided bombs took over these roles.
Approximately 56,000 Bullpups of all models were produced by the time production ended in 1969, the majority being the A and B models, along with 4,600 AGM-12C, 100 AGM-12D, and 800 AGM-12E. The smaller A/B versions remained in service in the mid-1970s as the newer weapons began to supplant them, with the Navy's last firings during July 1978 when VP-1 patrol aircraft fired three at practice targets. The weapon left Navy service that month. The larger C model remained until the early 1980s.
Production was also undertaken in Norway by Kongsberg Våpenfabrikk in partnership with the UK's de Havilland. While production ramped up, the UK purchased 1,200 from the US and then began deliveries of another 2,500 from Kongsberg. Norway purchased another 1,500 local-built examples, and sold another 2,500 to Turkey under a co-production system. Israel purchased 760 AGM-12Bs and Cs from the US.

Design

The missile was constructed in two separate portions for the nose and tail. The nose contained the guidance receivers which translated instructions into commands for the electro-pnuematic actuators for the four small delta wing control fins arranged around the nose. The tail section held the two tracking flares and larger wings to maintain flight and help prevent the airframe from rolling in flight. The main roll prevention was provided by a gyroscope controlling the front control fins.
The Bullpup used a Manual Command Line Of Sight guidance system with roll-stabilization. In flight, the pilot or weapons operator tracked the Bullpup by watching the flares and used a control joystick to steer it toward the target using radio signals. The goal was to direct the missile so that it remained on the line between the pilot and the target.
After launching the Bullpup, best accuracy was maintained by continuing to fly the same track, so that the pilot could sight down the smoke trail and steer the missile from directly behind as much as possible. Unfortunately, one problem quickly discovered by pilots in Vietnam was that gunners on the ground could simply fire at the smoke trail of the missile's flare and have a fairly good chance of hitting the aircraft that had launched—and was still guiding—the missile. Thus, to try to protect their own aircraft, the pilot would "jig" slightly off of the missile's path and hopefully avoid the anti-aircraft fire.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)




















 

lunedì 18 gennaio 2021

Beretta Defense Technologies e il programma statunitense «Next generation squad weapon», calibro 6.8 (come «ibrido» tra il 5.56 troppo leggero e il 7.62 troppo pesante)



Beretta Defense Technologies, ramo del gruppo di Gardone Valtrompia, dopo la messa a punto dell’ARX 160 A3 e dell’ARX 200, è fra i tre finalisti in America di una sfida senza precedenti nel campo dell’industria armiera: dotare l’Us Army, l’esercito degli Stati Uniti, di un tipo di fucile completamente nuovo.

Il programma statunitense si chiama «Next generation squad weapon», arma di squadra di prossima generazione: «Dovrà combinare la potenza di fuoco di una mitragliatrice con la leggerezza e la precisione di un fucile». Carlo Ferlito, direttore generale della Fabbrica d’Armi Pietro Beretta ha confermato sui media: «Abbiamo deciso di seguire con interesse questo programma e abbiamo già delle idee su che cosa potremmo offrire; siamo in fase di studio su idee e concetti». Dopo appena un anno, Beretta, dopo aver lavorato alacremente in questi mesi con due partner: 
  • General Dynamics Ots (ramo della grande corporation statunitense) 
  • e True Velocity, produttore texano di munizioni, 

È giunta fra i tre finalisti del programma dell’Us Army in lizza contro altri due raggruppamenti: 
  • uno a guida Sig Sauer 
  • e l’altro che unisce Heckler & Koch, Textron e Winchester. 


Tutto molto segreto, tanto che è stata la partner texana di Beretta, True Velocity, a rivelare con i primi risultati l’effettiva partecipazione al progetto da parte del gruppo italiano: «La nostra munizione composita - si legge in un comunicato diffuso dall’azienda di Garland, Texas - è stata selezionata per il programma dell’Us Army ed è stata presentata come parte del sistema d’arma Ngsw con General Dynamics Ots e Beretta Defense Technologies». Così si scopre quasi per caso la partecipazione del gruppo Beretta BDT ad uno dei programmi più innovativi e ambiziosi degli ultimi decenni nel campo delle tecnologie per le armi portatili.

In qualità di squadra di prossima generazione, il nuovo fucile dovrà sostituire nella Us Army anche la mitragliatrice leggera M249, versione americana della Lmg Minimi attualmente adottata come arma di squadra da tutte le forze armate dei Paesi della Nato. 
Il nuovo tipo di arma adotterà il calibro 6.8 (come «ibrido» tra il 5.56 troppo leggero e il 7.62 troppo pesante). Ma questo 6.8, per l’Us Army e poi per la NATO, dovrà essere una munizione rivoluzionaria: più veloce e potente di tutte quelle esistenti! 

La comunicazione di True Velocity, partner di Beretta in questa impresa, parla infatti di un «composite design» per una munizione in 6.8 con il bossolo in polimero e il fondello in metallo che, «combinando l’esperienza e l’innovazione di True Velocity, di General Dynamics Ots e di Beretta, fornirà all’US ARMY ed alla NATO un vantaggio definitivo sul campo di battaglia». Speriamo bene!

IL NUOVO SISTEMA D'ARMA BERETTA BDT - GENERAL DYNAMICS “RM277”:
  • Massima letalità, minimo carico;
  • Compatto e leggero;
  • Massimizza la mobilità della squadra;
  • Fornisce un fuoco automatico stabile e preciso;
  • Fornisce letalità a lungo raggio;
  • Architettura comune per fucile e fucile automatico;
  • Progettato specificamente attorno alla cartuccia 277 TVCM.

CARATTERISTICHE DELL’ RM277:
  • Carabina / fucile automatico a recupero di gas e rinculo, 
  • media impulsiva, 
  • raffreddata ad aria,
  • Breve rinculo, 
  • tecnologia media impulsiva,
  • Riduce al minimo i carichi di rinculo e il peso, 
  • consente un fuoco automatico controllabile e preciso,
  • Doppia modalità di fuoco,
  • Otturatore chiuso in modalità semiautomatica,
  • Aprire l'otturatore in modalità automatica,
  • Controlli ambidestri.
La Beretta è coinvolta nell'RM277, l'NGSW unitamente a General Dynamics, dalla metà del 2019, ma partecipa alla partnership dal 2018.

Dopo la presentazione dei prototipi per i test operativi, è seguita da un'ulteriore fase di sviluppo iterativo nel dicembre 2020. Il ruolo principale di Beretta nell'aiutare lo sviluppo dell'RM277 è quello di aiutare a produrre fucili e canne su larga scala. La Beretta ha anche avuto un input nell'ergonomia del fucile (sebbene la General Dynamics abbia optato per la configurazione bullpup prima di cercare partner). Beretta spera di essere un partner di produzione e di produrre il maggior numero possibile di componenti per il nuovo fucile d’assalto e di squadra.
Le armi saranno caratterizzate da un sistema di binari alimentato da TWorx con un pacco batteria montato in alto situato all'estremità del binario picatinny delle 12 e sopra / in linea con il caricatore e la porta di espulsione. Il fucile d’assalto e quello automatico di squadra sono più o meno identici utilizzando lo stesso ricevitore, azione e soppressori Delta P Design. 
L'RM277 AR ha una canna dal profilo più pesante ma entrambe le armi si alimentano da caricatori da 20 colpi. Questo è qualcosa che è stato sollevato come potenziale problema da alcuni poiché il fucile automatico è destinato a essere un sostituto del SAW. Beretta ha affermato che l'esercito statunitense non aveva ancora sollevato preoccupazioni sulla capacità del caricatore ed ha indicato la scelta dell'USMC del caricatore a scatola alimentato HK416 come IAR M27 - con un'accurata soppressione favorita rispetto al volume di fuoco. Nonostante questo, Beretta ha ribadito che se necessario sarà possibile sviluppare caricatori di maggiore capacità.
Entrambi i modelli sono stati stampati in 3D e dipinti per approssimare le armi con alcune parti come le maniglie di ricarica ambidestre.
La cassa delle armi RM277 è costituita da un involucro di polimero rotondo da 6,8 mm (277 TVCM) sviluppato e prodotto da True Velocity. Secondo quanto riferito, le munizioni riducono il peso del proiettile del 30-40%. Le custodie in polimero ridurranno il trasferimento termico alla camera, alla faccia dell'otturatore e all'arma nel suo insieme e General Dynamics e True Velocity affermano che le custodie sono riciclabili al 100%.
Sono ambidestri con controlli ambi e un interessante rilascio dell'otturatore scorrevole sul lato destro - non visto sul modello presentato lo scorso anno. Il design originale non aveva un calcio regolabile e il calcio scorrevole visto su modelli esposti è stato sviluppato dopo il feedback iniziale dell'operatore. I fucili utilizzano un sistema di gas a rinculo corto ed hanno una tecnologia di media degli impulsi che cerca di mitigare il rinculo del proiettile da 6,8 mm. Le armi sparano ad otturatore chiuso in modalità semiautomatica e da un otturatore aperto, per favorire il raffreddamento, quando è completamente automatico.
La società di ottica tedesca Steiner-Optik, parte della famiglia Beretta, ha di recente presentato un'unità di controllo del fuoco nella gara per il Next Generation Fire Control Unit dell'esercito Usa per l'RM277.
General Dynamics-OTS è in competizione con Textron Systems SIG SAUER nel programma Next Generation Squad Weapons (NGSW) dell’Us Army che cerca di sostituire l'attuale carabina M4A1 e la mitragliatrice leggera M249 nelle squadre di combattimento ravvicinato con un fucile e un fucile automatico progettati per il fuoco con munizioni da 6,8 mm. L'intento è quello di fornire caratteristiche simili a 270 Win Short Mag. È importante notare che il 6,8 mm stabilito dall'esercito è l'equivalente di .277.
General Dynamics-OTS è partner di Beretta Defense Systems e True Velocity per offrire il loro sistema candidato NGSW. La dimensione delle munizioni .277 ha influenzato la denominazione del loro fucile e delle munizioni, l'RM277, il che lo rende utile anche per iniziare a commercializzarle ad altri clienti.
General Dynamics-OTS ha progettato il bullpup RM277 e Beretta fornisce supporto alla ricerca e sviluppo e capacità di produzione future ad alto volume nel suo nuovo stabilimento di Gallatin, TN. Quando l'esercito si è orientato per una cartuccia da 6,8, ha lasciato all'industria lo sviluppo delle munizioni effettive. True Velocity ha chiamato la sua cartuccia con involucro composito 277 TVCM.
La costruzione composita lo rende più leggero del 30-40% rispetto alle munizioni convenzionali attuali. Ulteriori vantaggi sono il ridotto trasferimento di calore poiché il composito isola la camera e la faccia dell’otturatore, la produzione di una cassa estremamente concentrica e coerente e una caduta precisa della polvere che si traduce in una pressione costante e velocità della volata per una maggiore precisione e l'eliminazione dei metalli pesanti che producono effetti negativi sulla salute sui soldati.
La TV vanta anche il recupero magnetico delle custodie usate durante l'allenamento e una custodia riciclabile al 100%.
A differenza delle armi candidate della concorrenza, l'M277-R e l'RM277-AR di GD-OTS sono estremamente simili. L'AR è naturalmente più lungo e più pesante per il fuoco sostenuto.
Piuttosto che introdurre un fucile alimentato a scatola e un fucile automatico alimentato a cinghia come gli altri, il design bullpup richiedeva che entrambe le armi fossero alimentate con caricatori a scatola. Il bullpup consente anche canne più lunghe sia per maggiore velocità che per precisione.
Le armi in esame sono azionate a recupero di gas con rinculo corto per offrire un fuoco automatico controllabile e preciso. Incorporano anche modalità di doppia accensione, otturatore chiuso in modalità semiautomatica e otturatore aperto in modalità automatica. Naturalmente, le armi sono dotate di controlli ambidestri. Il soppressore è stampato in 3D e fornito da Delta-P.
Dopo aver partecipato ai Soldier Touch Points e ai test di affidabilità e prestazioni presso l'Aberdeen Proving Ground, il prossimo passo per General Dynamics-OTS è quello di incorporare il feedback del Prototype Testing # 1 nel loro progetto e produrre i campioni di Prototype Test # 2 di armi e munizioni.

ENGLISH

Beretta Defense Technologies, a branch of the Gardone Valtrompia group, after developing the ARX 160 A3 and ARX 200, is one of three finalists in America in an unprecedented challenge in the field of the arms industry: to equip the US Army with a completely new type of rifle.

The US programme is called 'Next generation squad weapon': 'It will have to combine the firepower of a machine gun with the lightness and precision of a rifle'. Carlo Ferlito, general manager of the Pietro Beretta Arms Factory confirmed to the media: "We have decided to follow this programme with interest and we already have ideas on what we could offer; we are in the study phase on ideas and concepts". After just one year, Beretta has been working hard in recent months with two partners: 
General Dynamics Ots (a branch of the large US corporation) 
and True Velocity, a Texas-based ammunition manufacturer, 
It was one of three finalists in the US Army programme, competing against two other groups: 
  • one led by Sig Sauer 
  • and the other combining Heckler & Koch, Textron and Winchester. 

It was all very secretive, so much so that it was Beretta's Texan partner, True Velocity, which revealed the first results of the Italian group's effective participation in the project: "Our composite ammunition - reads a statement issued by the company in Garland, Texas - has been selected for the US Army programme and has been presented as part of the Ngsw weapon system with General Dynamics Ots and Beretta Defense Technologies". This is how the participation of the Beretta BDT group in one of the most innovative and ambitious programmes of recent decades in the field of small arms technology came about almost by chance.

As a next-generation squad, the new rifle will have to replace in the US Army the M249 light machine gun, the American version of the Lmg Minimi currently adopted as a squad weapon by all the armed forces of NATO countries. 
The new type of weapon will adopt the 6.8 calibre (as a 'hybrid' between the too light 5.56 and the too heavy 7.62). But this 6.8, for the US Army and then for NATO, will have to be a revolutionary ammunition: faster and more powerful than any existing ones! 

In fact, the communication from True Velocity, Beretta's partner in this venture, speaks of a "composite design" for a 6.8 mm ammunition with a polymer casing and metal butt cap that, "combining the experience and innovation of True Velocity, General Dynamics Ots and Beretta, will provide the US ARMY and NATO with a definitive advantage on the battlefield". Let's hope so!

THE NEW BERETTA BDT - GENERAL DYNAMICS "RM277" WEAPON SYSTEM:
  • Maximum lethality, minimum load;
  • Compact and lightweight;
  • Maximizes team mobility;
  • Provides stable and accurate automatic fire;
  • Provides long-range lethality;
  • Common architecture for rifle and automatic rifle;
  • Designed specifically around the 277 TVCM cartridge.

RM277 FEATURES:
  • Automatic rifle/rifle with gas recovery and recoil, 
  • medium impulse, 
  • air-cooled,
  • Short recoil, 
  • medium impulse technology,
  • Minimises recoil loads and weight, 
  • enables controllable and accurate automatic fire,
  • Dual mode of fire,
  • Closed shutter in semi-automatic mode,
  • Open shutter in automatic mode,
  • Ambidextrous controls.

Beretta has been involved in the RM277, the NGSW together with General Dynamics, since mid-2019, but is participating in the partnership that began in 2018.
After the submission of prototypes for operational testing, it is followed by a further iterative development phase in December 2020. Beretta's main role in helping develop the RM277 is to help produce rifles and barrels on a large scale. Beretta also had input into the ergonomics of the rifle (although General Dynamics opted for the bullpup configuration before seeking partners). Beretta hopes to be a manufacturing partner and produce as many components as possible for the new assault and squad rifle.

The weapons will feature a TWorx-powered rail system with a top-mounted battery pack located at the end of the 12 o'clock picatinny rail and above/in-line with the magazine and ejection port. The assault rifle and automatic squad rifle are more or less identical using the same receiver, action and Delta P Design suppressors. 
The RM277 AR has a heavier profile barrel but both weapons feed from 20-round magazines. This is something that has been raised as a potential problem by some as the automatic rifle is intended to be a replacement for the SAW. Beretta said the US Army had not yet raised concerns about magazine capacity and pointed to the USMC's choice of the HK416 fed box magazine as the IAR M27 - with accurate suppression favoured over volume of fire. Despite this, Beretta reiterated that larger capacity magazines could be developed if necessary.
Both models were 3D printed and painted to approximate the weapons with some parts such as the ambidextrous charging handles.
The case of the RM277 weapons consists of a 6.8mm round polymer casing (277 TVCM) developed and manufactured by True Velocity. The ammunition reportedly reduces bullet weight by 30-40%. The polymer cases will reduce heat transfer to the chamber, bolt face and the weapon as a whole, and General Dynamics and True Velocity say the cases are 100% recyclable.
They are ambidextrous with ambi controls and an interesting sliding bolt release on the right side - not seen on the model unveiled last year. The original design did not have an adjustable stock and the sliding stock seen on exhibited models was developed after initial operator feedback. The rifles use a short-recoil gas system and have pulse-averaging technology that seeks to mitigate the recoil of the 6.8mm bullet. The guns fire from a closed bolt in semi-automatic mode and from an open bolt, to aid cooling, when fully automatic.
German optics company Steiner-Optik, part of the Beretta family, recently submitted a fire control unit in the US Army's Next Generation Fire Control Unit competition for the RM277.
General Dynamics-OTS is competing with Textron Systems SIG SAUER in the US Army's Next Generation Squad Weapons (NGSW) programme, which seeks to replace the current M4A1 carbine and M249 light machine gun in close combat teams with a rifle and automatic rifle designed to fire 6.8mm ammunition. The intent is to provide similar characteristics to 270 Win Short Mag. It is important to note that the 6.8 mm set by the Army is the equivalent of .277.
General Dynamics-OTS is partnering with Beretta Defense Systems and True Velocity to offer their NGSW candidate system. The .277 ammunition size influenced the naming of their rifle and ammunition, the RM277, which also makes it useful to start marketing to other customers.
General Dynamics-OTS designed the RM277 bullpup and Beretta is providing R&D support and future high-volume production capabilities at its new facility in Gallatin, TN. When the Army moved to a 6.8 cartridge, it left the development of the actual ammunition to the industry. True Velocity named its 277 TVCM composite cased cartridge.
The composite construction makes it 30-40% lighter than current conventional ammunition. Further advantages are reduced heat transfer as the composite insulates the chamber and bolt face, the production of an extremely concentric and consistent case, and precise powder drop that results in consistent pressure and muzzle velocity for greater accuracy and the elimination of heavy metals that produce adverse health effects on soldiers.
It also boasts magnetic retrieval of cases used during training and a 100% recyclable case.
Unlike competing candidate weapons, the M277-R and RM277-AR from GD-OTS are extremely similar. The AR is naturally longer and heavier for sustained fire.
Rather than introducing a box-fed rifle and a belt-fed automatic rifle like the others, the bullpup design required both weapons to be fed with box magazines. The bullpup also allows longer barrels for both greater speed and accuracy.
The weapons under consideration are gas-operated with short recoil to provide controllable and accurate automatic fire. They also incorporate dual-fire modes, closed bolt in semi-automatic mode and open bolt in automatic mode. Naturally, the weapons are equipped with ambidextrous controls. The suppressor is 3D printed and supplied by Delta-P.
After participating in Soldier Touch Points and reliability and performance testing at Aberdeen Proving Ground, the next step for General Dynamics-OTS is to incorporate the feedback from Prototype Testing #1 into their design and produce Prototype Test #2 samples of weapons and ammunition.

(Web, Google, Wikipedia, Beretta BDT, You Tube)