domenica 24 aprile 2022

1962 - 1968: l'Archangel A-12, nome in codice OXART, internamente soprannominato Cygnus

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Sebbene sia difficile immaginare l'A-12 Oxcart della Lockheed Skunk Works più sinistro di quanto non lo sia già e che alla fine si sarebbe evoluto nell'indimenticabile SR-71 Blackbird, è poco noto che, durante lo sviluppo del velivolo, una configurazione includeva anche un paio di enormi alette canard a delta.





L'avvento dell'A-12 Oxcart, (internamente soprannominato Cygnus) non è solo una delle più grandi storie aerospaziali di tutti i tempi, ma è anche probabilmente una delle più grandi conquiste tecnologiche dell'umanità. 
Il fatto che un aereo spia da Mach 3+ operativo possa essere stato concepito alla fine degli anni '50 e abbia volato per la prima volta all'inizio degli anni ’60, è semplicemente sorprendente. È stato necessario ideare e mettere a punto così tante tecnologie per poterlo realizzare. 
Per il risultato ha sicuramente giocato un ruolo importante la tradizione quasi mistica che circondavano e che circondano ancora i famosi “Skunks Works”.
Rendere l'A-12 una realtà è stato anche uno dei più difficili salti tecnologici mai fatti, che è arrivato dopo molti tentativi, sperimentazioni ed errori. Il progetto del velivolo includeva anche l'esplorazione dell'utilizzo di alette anteriori fisse su uno dei numerosi progetti "Archangel" al fine di risolvere le immani sfide aerodinamiche e prestazionali; comunque, la configurazione canard non ha mai volato.
Dopo aver esaminato le immagini del modello nella galleria del vento ed i disegni del concept Archangel dotato di canard ed aver consultato diverse fonti, sfortunatamente non è stato possibile approfondire le storiche sperimentazioni in merito. È consultabile una singola foto senza contesto di un modello nella galleria del vento e una foto simile dello stesso modello senza canard. 
Dai contorni dell'ala, si evince chiaramente un'iterazione leggermente precedente dell'A-12, non un A-12 assemblato con alette canard a “delta”. Sembra che almeno a quel punto del processo di sviluppo, la Lockheed avesse preoccupazioni sulla stabilità in volo altamente supersonico del velivolo. Forse i cambiamenti nella forma del piano, più evidenti all'interno delle gondole del motore, e l'aggiunta di un camber conico alle ali esterne hanno permesso di superare questo problema senza le complicazioni aggiuntive delle canard. La foto mostra anche che la carenatura delle gondole nell'ala esterna, sia l'estensione del bordo d'attacco che la fusione della gondola nella superficie superiore dell'ala esterna, successiva alla costruzione originale del modello in metallo.
Il team di Kelly Johnson all’epoca stava alacremente lavorando a numerose iterazioni di progettazione dell’Archangel: la 12a, Archangel 12, diventando l’A-12; la stabilità ad alti angoli di attacco e i problemi di resistenza nell'assetto di crociera furono tutti affrontati in vari modi al fine di fare in modo che il programma Oxcart si trasformasse in una macchina operativa volante. La configurazione finale, insieme ai principali limiti operativi, ha contribuito a superare questi problemi. Le lunghe strutture dello spigolo dell'A-12 che contornavano ciascun lato del muso hanno finito per funzionare in modo simile alle alette canard ad angoli di attacco più elevati e contribuirono in modo significativo alla portanza dell’aereo ed alla corretta stabilità durante il volo di crociera.
Una monografia della NASA intitolata "March 3+: NASA/USAF A-12 Flight Research" affermava quanto segue: “La presenza delle carenature laterali della fusoliera, o spigoli, ha generato quasi il 20% della portanza totale dell'aereo. Agendo come cancard fisse, hanno anche prodotto un effetto favorevole sulla resistenza all'assetto. Inoltre, i vortici degli spigoli hanno migliorato la stabilità direzionale dell'aereo con l'aumento dell'angolo di attacco. Le chine fornivano anche un comodo alloggiamento per cavi e tubature su entrambe le dimensioni dei serbatoi del carburante cilindrici del corpo centrale”.
Mentre i canard sembrano fantastici, c'è anche da chiedersi come sarebbero stati influenzati dai carichi termici estremi posti sulla parte anteriore dell'aereo ad alta velocità. È anche interessante pensare se i vortici che avrebbero creato avrebbero interagito negativamente con quella che sarebbe diventata la configurazione dell'ingresso del motore notoriamente schizzinosa dell'A-12.






Il Lockheed A-12 (nome in codice OXCART) era un aereo militare da ricognizione prodotto dalla sezione Skunk Works della Lockheed Corporation per conto della CIA, sulla base dei disegni di Clarence "Kelly" Johnson. Sviluppato tra il 1962 ed il 1964 e operativo dal 1963 al 1968, è considerato il precursore di altri due aeroplani da ricognizione prodotti dalla Lockheed e poi utilizzati dalla USAF, il caccia intercettore YF-12 ed il famoso SR-71 Blackbird. Partecipò a diverse missioni legate all'operazione Black Shield nel corso della Guerra in Vietnam, l'ultima delle quali venne effettuata nel maggio del '68 ed il programma A-12 terminò nel giugno dello stesso anno.
Pare sia stato, anche se meno conosciuto, un aereo che ha più volte avuto la capacità di viaggiare a velocità più elevate del successivo SR-71, arrivando a Mach 3.35 contro i 3.2 del famoso ricognitore.








Storia, sviluppo e caratteristiche

Produzione

Lo sviluppo dell'A-12 iniziò nei tardi anni cinquanta, a causa della necessità da parte del governo degli Stati Uniti di trovare un successore del Lockheed U-2. Essa crebbe quando un esemplare di questo modello venne abbattuto dalle forze sovietiche nel maggio 1960, infatti, fu proprio in seguito alla cattura del pilota che si scatenò la famosa crisi degli U-2. Il progetto, chiamato Archangel (arcangelo) o più semplicemente Angel (angelo) ebbe quindi inizio e per questo motivo, i vari prototipi degli aerei sviluppati vennero denominati con le sigle A-1, A-2, A-3 e così via. Il dodicesimo fu poi selezionato come definitivo.
Nel 1959, la CIA scelse l'A-12 tra gli aerei da utilizzare in sostituzione dell'U-2 insieme ad un prototipo della Convair chiamato KINGFISH. Il 26 gennaio 1960 ne furono ordinati dodici modelli e, dopo questa selezione, venne avviato un programma speciale per la produzione degli aerei-spia (Black Projects) denominato OXCART.
















I primi test

Una volta terminata la loro produzione agli stabilimenti della Skunk Works, divisione della Lockheed Corporation con sede a Burbank, California, i dodici esemplari vennero trasportati a Groom Lake, nei pressi della Nellis Air Force Base, dove avvennero i primi test. Il primo volo, pilotato da Louis Schalk, decollò il 26 aprile 1962 anche se ufficialmente, l'A-12 si staccò dalla pista della famosa base solo il 30. Nel corso del suo primo volo a regime supersonico, avvenuto nel maggio dello stesso anno, l'A-12 raggiunse Mach 1.1, nessuno sapeva ancora che in realtà esso avrebbe potuto arrivare a velocità molto più elevate, addirittura oltre Mach 3 ad altezze elevatissime (90.000 piedi).
Inizialmente, i primi cinque aeromobili prodotti viaggiavano grazie ad una spinta di circa 17,000 lbf (pari a circa 76 kN) delle turbine Pratt & Whitney J75, con le quali si poteva sperare di raggiungere Mach 2.
Il 5 ottobre 1962, la nuova turbina J58, da poco sviluppata, venne montata in sostituzione ad una J75 su un A-12, mentre, all'inizio del '63, per la prima volta un velivolo del programma OXCART effettuò un volo spinto da due J58 toccando la velocità di Mach 3.2, mai raggiunta prima di allora. Sempre nello stesso anno, l'A-12 subì il suo primo incidente, quando nei pressi di Wendover (Utah), il velivolo pilotato da Kenneth S. Collins si schiantò al suolo. Il pilota ne uscì indenne e la CIA insabbiò la cosa dichiarando che l'aereo era in realtà un F-105.
Nel giugno 1964, l'ultimo A-12 prodotto si unì alla flotta a Groom Lake dove essa completò circa 2.850 test di volo.
Nel corso del programma OXCART vennero prodotti 18 aerei militari, tredici A-12, tre YF-12 e due M-21. Un tredicesimo A-12, utilizzato per i voli d'addestramento venne costruito con un ulteriore cabina di pilotaggio per l'istruttore, e conservò le J75 per l'intera durata della sua carriera. A causa della forma del suo muso venne soprannominato Titanium Goose (oca di titanio), ed è tuttora esposto al California Science Museum di Los Angeles.
Il 28 dicembre 1966 la CIA decise di sospendere il programma degli A-12 a partire dal 1º giugno del 1968. Ciò nonostante, con lo scoppio della Guerra in Vietnam, diversi A-12 partirono per Okinawa nel 1967 e verso la fine di maggio di quello stesso anno operarono nel corso di diversi voli di ricognizione nel Vietnam del Nord, dediti soprattutto a scovare postazioni SAM, fino al giugno dell'anno successivo.
Pare che quando gli A-12 furono prossimi alla sostituzione con i nuovi SR-71 Blackbird, la CIA avesse ordinato alla Lockheed di liberarsi di tutte le apparecchiature utilizzate nel corso della loro realizzazione.

Operatività

La prima operazione militare eseguita dall'A-12 fu la Black Shield (scudo nero) svoltasi nel corso della Guerra in Vietnam, tra il 1967 ed il 1968, con base operativa ad Okinawa, in Giappone. Essa, guidata da Mel Vojvodich, consistette nel fotografare delle postazioni SAM nel Vietnam del Nord, da un'altezza di 24.000 m a Mach 3.1. In seguito, partecipò ad altre 21 operazioni militari, sempre nel corso del medesimo conflitto.
Prestò servizio anche sui cieli Corea del Nord in missioni destinate a tenere d'occhio le armate del paese contro un possibile attacco delle armate nemiche a danno del sud della penisola. Fotografò anche diverse immagini della nave-spia statunitense USS Pueblo, dopo la sua cattura da parte di navi nordcoreane.
L'ultima di esse, svoltasi a partire dall'8 maggio 1968 sui cieli della Corea del Nord segnò la fine della carriera dell'A-12, che fu poi subito sostituito dall'SR-71.
Durante la sua permanenza ad Okinawa, gli A-12 e più tardi gli SR-71 saranno chiamati Habu, dal nome di una vipera velenosa tipica della zona, con la quale gli abitanti delle isole avevano notato una certa somiglianza.
L'ultimo volo ufficiale dell'A-12 fu il suo viaggio di ritorno fino a Palmdale, California, effettuato da Francis Murray il 21 giugno 1968.
Il 26 giugno 1968, il vice ammiraglio Rufus L. Taylor, assegnò la medaglia al valore ai piloti Kenneth Collins, Ronald L. Layton, Francis J. Murray, Dennis B. Sullivan e Mel Vojvodich per la loro partecipazione all'operazione Black Shield. La vedova di Jack W. Weeks, pilota disperso in Viet Nam, accettò la medaglia assegnata al marito. Pare che questi piloti avessero inoltre partecipato ad alcune pericolose missioni di ricognizione sui cieli dell'Unione Sovietica.

Incidenti

L'A-12 subì nel corso della sua carriera quattro diversi incidenti, in uno dei quali il pilota perse la vita. Nel corso degli altri tre, i piloti riuscirono a salvarsi eiettandosi. Un ulteriore esemplare rimase disperso nei pressi di Okinawa, mentre era diretto in Vietnam del Nord, il 5 giugno 1968, pochi giorni dopo la fine del programma. Le cause di questa perdita sono tuttora sconosciute.
Tutti gli altri esemplari rimasero operativi fino alla fine del programma, avvenuta il 1º giugno 1968.

Il ritiro

Circa un decennio era passato dal concepimento del programma OXCART alle prime operazioni dell'A-12. Esso era stato chiuso ufficialmente il 26 dicembre 1966 a causa degli elevati costi di manutenzione del ricognitore, ancora prima che quest'ultimo avesse iniziato a servire la USAF, nel 1967. L'SR-71 fu inoltre scelto al posto dell'A-12 grazie alla sua nuova strumentazione avanzata che avrebbe reso non più necessario entrare nello spazio aereo nemico.
Gli A-12 rimasti vennero quindi conservati a Palmdale per circa 20 anni. Dopodiché essi furono inviati a vari musei negli Stati Uniti eccetto uno, il 60-6924, che rimase nella cittadina californiana. Il 20 gennaio 2007, malgrado le proteste degli abitanti della città, l'A-12 60-6931 esposto a Minneapolis, Minnesota, è stato spostato al quartier generale della CIA a Langley (Virginia) dove è stato smantellato.

Utilizzatori:
  • Stati Uniti - United States Air Force - Central Intelligence Agency.

Varianti

Lockheed YF-12

L'YF-12 era un caccia intercettore, una variante dell'A-12 a produzione limitata che volò per la prima volta nel 1962. La Lockheed aveva infatti convinto la USAF del fatto che un aereo da ricognizione basato sull'A-12 avrebbe comportato costi minori rispetto al North American XF-108 (il cui programma era stato da poco cancellato) fin da quando l'esercito aveva stanziato dei fondi per la produzione dell'ambizioso progetto. L'undicesimo ed il dodicesimo posto della coda di produzione del programma OXCART furono destinati quindi a due esemplari del caccia, che fu completato col nome di YF-12A ed inviato a Groom Lake.
Oltre ad essere stato l'unico dei velivoli OXCART armato, vennero aggiunti un radar per il controllo dei missili lanciati nel muso dell'aereo e una seconda cabina per un ulteriore membro dell'equipaggio. Queste modifiche influenzarono molto l'aerodinamicità del velivolo, tanto da richiedere la presenza di alette ventrali sotto la fusoliera e gondole per motori in modo da mantenere la stabilità. L'equipaggiamento da ricognizione dell'A-12 era scomparso per far posto ai missili.
Durante uno dei test sui caccia, uno degli YF-12A raggiunse la velocità di 3 331,505 km/h, ad un'altezza di 24 462,6 metri. Anche i lanci dei missili si svolsero senza inconvenienti.
Nonostante i grandi risultati riconosciuti anche dalla USAF, che ne ordinò appunto diversi esemplari, il programma venne interrotto a causa del costo troppo elevato per degli aerei che, anche rispetto ai migliori bombardieri sovietici, erano troppo veloci. Diveniva quindi inutile mantenere aerei fin troppo veloci coi relativi costi quando si poteva benissimo utilizzarne di più lenti ma comunque più veloci e potenti dei caccia russi. I due esemplari rimasti (uno era stato distrutto nel corso di un incidente), vennero lasciati alla NASA, che li utilizzò nel corso dei suoi esperimenti.

L'M-21 e il drone D-21

La seconda variante dell'A-12 all'interno del programma OXCART era stato il Lockheed M-21, di cui si produssero solamente due esemplari, destinati ad essere utilizzati per il lancio del drone D-21, un velivolo UAV da ricognizione. Il progetto dell'aereo (inizialmente denominato Q-12), facente parte dell'OXCART e finanziato dai fondi dei Black Projects, nacque dalla necessità di effettuare missioni di ricognizione in territori particolarmente difesi e nei quali l'abbattimento di un normale aereo sarebbe stato molto probabile.


Gli A-12 scelti (il 60-6940 ed il 60-6941), furono pesantemente modificati per poter controllare il lancio del drone. Fu sistemato, al centro della fusoliera e tra i piani di coda, un pilone di sostegno del drone, puntato leggermente verso l'alto, e venne aggiunto un posto a sedere per l'addetto al lancio del D-21, l'LCO (Launch Control Operator/Officer, lett. Operatore per il controllo del lancio, il navigatore del drone). Una volta lanciato, il drone avrebbe attraversato il territorio nemico in solitaria fino a raggiungere un'area amica e precipitare autodistruggendosi. Poco prima di precipitare avrebbe sganciato con un paracadute i dati fotografici raccolti durante la missione. Tali dati sarebbero dovuti essere presi in volo da un Lockheed C-130 Hercules.
Tuttavia, data l'alta pericolosità dei test (nel corso del quarto ed ultimo lancio il navigatore LCO morì in quanto al momento della sua partenza il D-21 finì con lo schiantarsi contro l'M-21), l'alta percentuale di insuccessi e gli alti costi che comportò, anche questo programma fu da lì a poco abbandonato.
I D-21 rimasti furono ridisegnati come GTD-21B e sistemati in un magazzino presso la Davis-Monthan Air Force Base, nei pressi di Tucson. In seguito, quattro esemplari vennero consegnati alla NASA, che pensò di utilizzarli per lo sviluppo di un sistema di propulsione. Alla fine l'agenzia spaziale preferì ripiegare su una versione del famoso X-43, che raggiungerà in seguito la velocità ipersonica di Mach 7. Gli altri D-21 rimasti furono ceduti a musei e tuttora ne esistono ancora otto esemplari.

Specifiche (A-12)

Caratteristiche generali:
  • Equipaggio: 1
  • Capacità: carico utile di 2.500 libbre (1.100 kg).
  • Lunghezza: 101 piedi 7 pollici (30,96 m)
  • Apertura alare: 55 piedi 7 pollici (16,94 m)
  • Altezza: 18 piedi 6 pollici (5,64 m)
  • Area dell'ala: 1.795 piedi quadrati (166,8 m2) 
  • Peso massimo al decollo: 117.000 libbre (53.070 kg) * Peso massimo all'atterraggio: 52.000 libbre (24.000 kg)
  • Capacità carburante: 10.590 US gal (8.818 imp gal; 40.088 L) / 68.300 lb (30.980 kg) di JP-7 a 6,45 lb/US gal (7,75 lb/imp gal; 0,773 kg/L)
  • Motopropulsore: 2 × Pratt & Whitney JT11D-20B (J58-1) Turbojet postcombustione, 20.500 lbf (91 kN) di spinta ciascuno a secco, 32.500 lbf (145 kN) con postbruciatore.

Prestazioni:
  • Velocità massima: Mach 3,35 +
  • Crociera supersonica: Mach 3.1+
  • Raggio d’azione: 2.500 nmi (2.900 mi, 4.600 km)
  • Tangenza operativa: 85.000 piedi (26.000 m) o superiore
  • Velocità di salita: 11.800 piedi/min (60 m/s)
  • Carico alare: 65 libbre/piedi quadrati (320 kg/m2)
  • Spinta/peso: 0,56.

(Fonti delle notizie: Web, Google, Thedrive, Wikipedia, You Tube)













































































 

venerdì 22 aprile 2022

L'ennesima minaccia per il mondo libero: il nuovo missile ipersonico cinese YJ-21

Bombardiere cinese H-6N visto trasportare un missile ipersonico

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In data 20 aprile 2022, un bombardiere H-6N della Marina dell'Esercito popolare di liberazione è stato fotografato mentre trasportava un missile ipersonico YJ-21.
Lo Xian H-6 è una versione su licenza del bombardiere a reazione bimotore sovietico Tupolev Tu-16, costruito per l'aeronautica militare cinese di liberazione dell'esercito popolare (PLAAF).






La variante H-6N ha una specificità nell'area semi-incassata sotto la fusoliera. È in grado di lanciare un derivato aero-lanciabile del missile balistico antinave Dongfeng-21D o del missile da crociera supersonico CJ-100; il bombardiere ha un raggio d’azione di oltre 3.700 miglia incluso il rifornimento in volo e una varietà di altri carichi utili di grandi dimensioni, compresi quelli con testate nucleari.
L'aspetto dell'H-6N è distinto da quello del bombardiere a doppio uso H-6K in quanto è dotato di una sonda per il rifornimento in volo montata sul muso e include una fusoliera modificata che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ritiene possa ospitare un missile balistico lanciato dall'aria o anche un drone strategico.
La capacità di rifornimento in volo dell'H-6N forniscono una maggiore autonomia rispetto alle precedenti varianti dell'H6 che ne sono prive.





Il nuovo missile ipersonico cinese YJ-21

Il PLAN (People's Liberation Army Navy) ha di recente pubblicato un video che mostra il lancio di un nuovo missile ipersonico da un incrociatore di tipo 055. Il missile è probabilmente l'Eagle Strike YJ-21. L’analista HI Sutton ha identificato il missile come il missile balistico antinave ipersonico YJ-21 (ASBM), basato sul progetto del CM-401. Il nuovo missile ricorda esteriormente il design del CM-401, con l'aggiunta di un grosso booster. Il CM-401 è più o meno analogo al missile Iskander sebbene il suo diametro sia di soli 600 mm. È possibile che il nuovo missile sia correlato alla vecchia famiglia CM-401, sebbene la somiglianza possa anche essere casuale e potrebbe avere un diametro più piccolo.
Le caratteristiche dell'YJ-21 sono sconosciute perché non c'è stato alcun avviso ufficiale del test in volo. Il filmato, d'altra parte, implica un missile lanciato a freddo (possibilmente a due stadi), che implica un missile balistico munito di HGV. Le superfici di controllo sono piuttosto piccole, il che significa che probabilmente non si tratta di un missile anti-aereo. 
Il VLS montato a bordo dei grossi caccia Type 055 può ospitare missili con le seguenti misure massime: lunghezza di 9 metri e diametro di 0,85 metri. Se questo missile si rivelasse essere l'ipersonico YJ-21, i Type 055 diventerebbero probabilmente le navi da guerra più pesantemente armate del mondo.
Il missile risulta essere stato lanciato da un incrociatore di classe Renhai Tipo 055. Con 8 unità già in mare, l'incrociatore Type-055 Renhai della Marina cinese sta facendo scalpore. È senza dubbio l’unità di superficie più impressionante della PLAN (Marina comunista cinese), il che lo rende un punto focale naturale degli osservatori. Nuove informazioni suggeriscono che almeno altri due sono in costruzione a Dalian, in Cina.






IL BOMBARDIERE XIAN H-6N (轰-6; Hōng-6) 

Lo Xian H-6 (轰-6; Hōng-6) è un bombardiere strategico a medio raggio bimotore a getto ad ala bassa a freccia. È la versione costruita su licenza del sovietico Tupolev Tu-16, nome in codice NATO Badger, progettato negli anni cinquanta e prodotto nella Repubblica Popolare Cinese dall'azienda statale Xi'an.
Nel corso del 1958 il primo ministro cinese Zhou Enlai concluse con l'Unione Sovietica l'accordo per l'acquisto della licenza di costruzione del bombardiere a reazione Tupolev Tu-16, ribattezzato "Badger" dalla NATO, che era entrato in servizio con l'aeronautica militare sovietica nel corso del 1954. Per produrre il grosso velivolo vennero designati gli stabilimenti di Harbin (HAMC-Harbin Aircraft Manufacturing Company) e di Xian (Xi'an Aircraft Industrial Corporation) che dal 1958 furono oggetto di massicci lavori di ampliamento e trasformazione. I primi due Tu-16 di costruzione russa, destinati a servire da campione, furono consegnati alla Cina nel maggio 1959, uno disassemblato e l'altro in componenti, e a tempo di record lo stabilimento di Harbin ricostruì il primo aereo che volò il 27 settembre 1963. Il Tu-16 cinese venne inizialmente designato Feilong 201, ma il nome definitivo fu quello di H-6 dove la H stava per Hongzhaji (bombardiere) mentre i motori Mikulin RD-3M-500 furono costruiti anch'essi su licenza come WP-8. Lo stabilimento della XAC fu completato nel 1958 e fu qui che venne deciso nel 1961 di concentrare la linea del bombardiere che divenne operativa nel 1964. Il primo velivolo di costruzione interamente cinese, destinato alle prove statiche, fu pronto nell'ottobre 1966 ed il primo volo seguì il 24 dicembre 1968 con un ritardo dovuto agli effetti della Rivoluzione Culturale. Nell'agosto 1958 venne creata la XAE (Xian Aero-Engine Factory), ed il suo primo prodotto fu, in collaborazione inizialmente con HEF (Harbin Engine Factory poi DEMC-Dongan Engine Manufacturing Company) e SEF (Shenyang Engine Factory poi SAC-Shenyang Aero-Engine Company), lo sviluppo e la produzione del WP-8. Si trattò di un lavoro molto impegnatIvo perché Mosca non fornì tutte le informazioni e la documentazione necessarie, in particolare sulla sezione delle alette di guida dell'ugello. Nel 1963 tutta l'attività sul motore venne affidata alla XEF che riuscì a certificare e introdurre in produzione il propulsore nel gennaio 1967.









Versioni

H-6A

Il primo modello fu l'H-6A, corrispondente al Tu-16A sovietico, che era in grado di trasportare armi nucleari, una capacità dimostrata il 14 maggio 1965 con lo sgancio sul poligono di Lop Nor di una bomba da 20 chilotoni. Le prime immagini dal satellite spia americano KH-11 rivelarono la presenza in linea del velivolo nell'agosto 1971 e nel marzo dell'anno seguente la CIA stimava che la Cina disponesse di 32 velivoli operativi con altri 19 in fase di costruzione.

H-6C

Nel 1975 iniziarono le prove di un sistema integrato di navigazione e attacco ad alto grado di automazione che venne introdotto sulla linea nel 1982 dando vita alla versione H-6C (H-6 III) del velivolo in grado di trasportare armamento convenzionale o nucleare.

H-6D

Sempre nel 1975 iniziò anche lo sviluppo dell'H-6D (H-6IV), destinato alla Marina, e specializzato nell'attacco antinave con 2 missili C-601/YJ-6L (NATO CAS-1 Kraken) montati a 2 piloni fissati alle ali debitamente rinforzate, che conservava, però, la capacità di trasporto di armamento di caduta nella stiva bombe interna. Per la guida dei C-601, poi, sostituti dai C-611/YJ-61, esso montava un radar da sorveglianza Type 245 con antenna in un radome ingrandito e appiattito posto al di sotto del muso, un sistema di guida per i missili ed un nuovo sistema di navigazione. Il radar era in grado di scoprire una nave fino a 150 km di distanza da un'altezza di 9.000 m. Questa versione volò per la prima volta il 29 agosto 1981 ed il primo lancio di un missile strumentato avvenne con successo nel dicembre dello stesso anno con ingresso in servizio del velivolo nel dicembre 1985.

H-6E

Negli ultimi anni '80 entrò in servizio l'H-6E specializzato nell'attacco nucleare con motori potenziati, nuovo sistema di guerra elettronica ed equipaggiamenti migliorati. L'H-6E, che non poteva trasportare armamenti standoff, era identificabile per l'eliminazione del cannone fisso in caccia sul lato destro del muso, inutile visto il ruolo operativo specifico.

H-6F

La versione successiva fu l'H-6F, frutto di un programma di aggiornamento di mezza vita dell'avionica di bordo attuato nei primi anni '90 sugli H-6A e H-6C in linea. Fu introdotta una suite integrata di navigazione con INS/GPS dotato di radar Doppler di navigazione ed il sistema di puntamento a comando manuale fu sostituito da un sistema automatico adatto a missioni di interdizione a lungo raggio e di strike marittimo a bassa quota e in cattive condizioni di visibilità. L'H-6F, su cui venne eliminato il cannone in caccia nel muso, non poteva usare armi di precisione.

H-6H

Essendo i limiti dell'H-6F pesanti, la Cina pensò di ovviare a questo problema acquisendo dall'Unione Sovietica bombardieri delle nuove generazioni. Vistasi rifiutare il Tupolev Tu-22M3 Backfire C, si rese necessaria la decisione di rivisitare il vecchio H-6, e la XAC alla fine degli anni '90 rimise in produzione il modello nella nuova versione H-6H capace di usare armamenti di precisione. L'H-6H volò nel dicembre 1998 entrando in servizio nel 2004. L'aereo era privo di torrette difensive e montava un nuovo radome nel ventre della fusoliera dietro la stiva bombe con l'antenna di comando dell'armamento intelligente. Al di sotto delle ali potevano essere agganciati 2 KD-63 (KongDi-63). Il primo lancio del KD-63 dall'H-6H ebbe luogo nel novembre 2002.

H-6G ed H-6M

Dotato di 4 anziché 2 piloni, quelli interni erano destinati ai missili da crociera, mentre quelli esterni ai pod ECM che completavano il sistema di autoprotezione con sensori all'estremità della deriva e lanciatori chaff/filare sui fianchi della fusoliera posteriore. L'aereo, caratterizzato nelle due versioni dal radome allargato e appiattito e armato solo con la postazione difensiva di coda, fu denominato H-6M dall'Aeronautica ed H-6G dalla Marina.

HU-6 ed H-6DU

Nel settembre 1986 venne siglato un MoU (Memorandum of Understanding) tra la britannica FLR e CATIC per fornire assistenza nella conversione in cisterna di un certo numero di H-6 e venne messo a punto uno specifico sistema di Hose-and-Droghe (a sonda flessibile e cestello) a due punti destinato a supportare velivoli tattici. Il Pod, designato RDC-1, fu realizzato dal China Institute of Aero Accessories e la conversione venne autorizzata solo ai primi del 1990. Le cisterne dell'Aeronautica, frutto della trasformazione di H-6D e designate HU-6, hanno un nuovo musetto solido in cui è stato trasferito il radar di navigazione e meteorologico prima posto ventralmente nel radome sotto al muso ora eliminato. Alle spalle dell'antenna resta la postazione del navigatore con una vettura molto ridotta. La postazione dell'operatore è ricavata in quella che era la torretta difensiva di coda e l'aereo, con una dotazione potenziata di equipaggiamenti di navigazione, è in grado di trasferire 18,5 t delle 37 t di carburante presenti nei serbatoi di bordo. Le cisterne della Marina, sempre basate sull'H-6D, ma designate H-6DU, sono prive di torrette difensive, ma conservano il muso vetrato del navigatore ed il radome ingrandito e appiattito della versione da attacco missilistico. Il velivolo è divenuto operativo nel 1998.

H-6K

Sviluppato a partire dal 2000, l'H-6K rappresenta un notevole passo in avanti sia per prestazioni di volo che per capacità belliche. Il nuovo modello ha volato nel 2007 entrando in servizio intorno al 2010. Rispetto ai predecessori il velivolo è stato radicalmente ammodernato, con la sezione anteriore della fusoliera e il raccordo con il cockpit sono stati modificati ed il naso vetrato è stato sostituito da uno solido dielettrico. Nella sezione anteriore ventrale della fusoliera è stata installata una torretta elettro-ottica e lungo la fusoliera comparsa una serie di antenne per la guerra elettronica (ECM, ESM), mentre dietro la baia armi è presente una carenatura che potrebbe nascondere l'antenna di datalink per la variante lanciabile da aereo del missile da crociera a lungo raggio CJ-10/KD-20. Sulla deriva verticale, inoltre, sono presenti le antenne dei sistemi RWR (Radar Warning Receiver) e MWR (Missile Warning Receiver). Ulteriore spazio per altri apparati avionici è stato, infine, ricavato rimuovendo la torretta per il cannone da 23 mm in coda. La cellula è stata rinforzata in diverse parti e dovrebbero essere stati impiegati pure materiali compositi. Il velivolo è stato rimotorizzato e al posto dei due turbogetti Xian WP8 (copia del Mikulin RD-3M che spingeva il Tu-16) sono stati installati i più potenti e moderni turboventola Saturn D-30KP-2, ciascuno tarato per erogare fino a 23.150 libbre (103kN) di spinta, che ha comportato anche l'allargamento delle prese d'aria. Un'altra modifica importante è stata la soppressione della stiva armi interna, il cui spazio è stato riutilizzato per ospitare ulteriore carburante, aumentando l'autonomia ed il raggio d'azione del velivolo. Le fonti concordano nel ritenere che l'autonomia del velivolo sia pari a circa 3.500 km. Il velivolo è così armato "solo" con 6 missili KD-20, 3 per ogni semiala, con 2.000 km di portata, che fa sì che l'H-6K potrebbe colpire bersagli strategici fino a Guam, Alaska e Hawaii restando entro la copertura delle difese aeree amiche.

H-6N

La nuova versione sviluppata dal precedente H-6K, è entrata in servizio con l'Aeronautica cinese a partire dal settembre del 2019. Questa può trasportare oltre 9.500 kg di carichi per un raggio di 5200 chilometri (sotto forma di bombe e missili da crociera sotto punti di attacco esterni) ed è stato rinnovato nel sistema avionico e degli armamenti. Si caratterizza per la prominente sonda frontale per il rifornimento in volo e, soprattutto, per l’eliminazione della stiva bombe, rimpiazzata da un recesso aerodinamico destinato al trasporto semi-conformale di un grande missile ancora da scoprire, che secondo alcuni rapporti si chiamerebbe CH-AS-X-13 e sarebbe un derivato aerolanciato del missile balistico con capacità antinave DF-21D.

Xian H-6N/H-6X1

Portamissili balistico lanciato dall'aria in servizio dal 2019.  Questa variante ha un punto significativo nell'area semi-incassata sotto la fusoliera. È in grado di montare un derivato dell'aria del missile balistico antinave Dongfeng-21D o del missile da crociera supersonico con una autonomia di oltre 3.700 miglia incluso il rifornimento in volo o una varietà di altri carichi utili di grandi dimensioni, compresi quelli con testate nucleari.  Potrebbe anche essere possibile che la modifica consenta il trasporto del veicolo aereo senza pilota WZ-8 da ricognizione strategica ad alta velocità e ad alta quota. 

Xian HD-6

(Hongzhaji Dian -6) - Versione da guerra elettronica con muso chiuso e carenatura che si ritiene contenga apparecchiature di contromisure elettroniche.

Versioni di rifornimento aereo

  • Xian HY-6 ( Hongzhaji You -6) - Prima variante di cisterna per il rifornimento in volo di successo in servizio cinese. Sistema di controllo del fuoco PV-23 mantenuto dell'H-6 e quindi può ancora essere schierato come lanciamissili.
  • Xian HY-6U - Nave cisterna HY-6 modificata in servizio con il PLAAF, con sistema di controllo del fuoco PV-23 e radar di tipo 244 cancellati, e quindi un velivolo di rifornimento dedicato indicato anche come H-6U.
  • Xian HY-6D - Prima nave cisterna per il rifornimento aereo per PLANAF, convertita da H-6D. La differenza più evidente tra HY-6U e HY-6D è che HY-6U ha un ogiva in metallo, mentre HY-6D ha ancora il naso in vetro trasparente. Come l'originale HY-6, anche il sistema di controllo del fuoco PV-23 è mantenuto sull'HY-6D, il che consente all'aereo di fungere anche da piattaforma per il trasporto e il lancio di missili.
  • Xian HY-6DU - Cisterna di rifornimento aereo per PLANAF, modificata HY-6D, denominata anche H-6DU. Simile a HY-6U, HY-6DU è un'autocisterna dedicata al rifornimento di carburante quando il suo sistema di controllo antincendio PV-23 viene rimosso dall’aereo.

Versioni EXPORT

  • Xian B-6D – Versione da esportazione dell'H-6D.

Banchi di prova, prototipi e varianti proposte

  • Xian H-6I - Versione modificata alimentata da quattro motori turbofan Rolls-Royce Spey Mk 512, originariamente acquistati come motori di scorta per Hawker Siddeley Tridents in servizio con CAAC. Le modifiche includevano una fusoliera allungata e gondole motore più piccole con prese d'aria più piccole nelle radici delle ali, dove i due motori turbojet originali furono sostituiti con due turbofan Spey. Altri due motori Spey montati su tralicci, uno sotto ciascuna ala, fuoribordo rispetto agli sponson del carrello. L’autonomia è aumentata a 8.100 km (con carico utile standard) e il raggio di combattimento è aumentato a oltre 5.000 km (con carico utile nucleare). Lo sviluppo è iniziato nel 1970, il volo inaugurale ha avuto luogo nel 1978 e la certificazione statale ha ricevuto l'anno successivo.
  • Banco di prova del motore H-6 - Un H-6, numero di serie n. 086, è stato convertito in un banco di prova del motore. Rimase in servizio per 20 anni fino alla sostituzione con un Ilyushin Il-76 convertito.
  • Veicolo di lancio H-6 - Proposta di variante destinata a lanciare un veicolo di lancio satellitare da 13 tonnellate a un'altitudine di 10.000 m. Nel 2000 sono iniziati gli studi preliminari sul lancio aereo, tutto a propellente solido SLV, in grado di posizionare un carico utile di 50 kg in orbita terrestre. Mock-up della piattaforma di lancio SLV e H-6 mostrata durante lo Zhuhai Air Show del 2006.

Operatori

Operatori attuali:
  • Cina - People's Liberation Army Air Force - 231+ unità in servizio attivo a partire da novembre 2020. 

Ex operatori:
  • Egitto - Egyptian Air Force - "Some" H-6 acquisito dopo il 1973 insieme a pezzi di ricambio per la flotta egiziana Tu-16. L'ultimo aereo è andato in pensione nel 2000. 
  • Iraq - Iraqi Air Force - Quattro H-6D, armati di missili C-601, acquisiti durante la guerra Iran-Iraq, durante la quale uno di loro fu abbattuto. Tutti quelli rimanenti furono distrutti nella Guerra del Golfo Persico del 1991. 

Specifiche (H-6)

Caratteristiche generali:
  • Equipaggio: 4
  • Lunghezza: 34,8 m (114 piedi 2 pollici)
  • Apertura alare: 33 m (108 piedi 3 pollici)
  • Altezza: 10,36 m (34 piedi 0 pollici)
  • Area dell'ala: 165 m2 (1.780 piedi quadrati)
  • Profilo alare : radice: PR- 1-10S -9 (15,7%); consiglio: PR-1-10S-9 (12%)
  • Peso a vuoto: 37.200 kg (82.012 libbre)
  • Peso massimo al decollo: 95.000 kg (209.439 lb)
  • Motopropulsore: 2 motori turbofan Soloviev D-30KP-2, 118 kN (27.000 lbf) di spinta ciascuno.

Prestazioni:
  • Velocità massima: 1.050 km/h (650 mph, 570 kn)
  • Velocità di crociera: 768 km/h (477 mph, 415 kn) / 0,75 m
  • Autonomia: 6.000 km (3.700 mi, 3.200 nmi)
  • Portata di combattimento: 1.800 km (1.100 mi, 970 nmi)
  • Tangenza: 12.800 m (42.000 piedi)
  • Carico alare: 460 kg/m2 (94 libbre/piedi quadrati)
  • Spinta/peso: 0,24.

Armamento:
  • 2 cannoni Nudelman-Rikhter NR-23 da 23 mm (0,906 pollici) nella torretta dorsale remota
  • 2 cannoni NR-23 nella torretta ventrale remota
  • 2 × cannoni NR-23 nella torretta di coda con equipaggio
  • 1 × cannoni NR-23 nel muso (aggiunta occasionale)
  • Missile 6 o 7 KD-88 (antinave o aria-superficie)
  • Missile anti-nave YJ-100 (CJ-10).
  • Missile antinave C-601
  • Missile antinave YJ-62
  • Missile antinave C-301
  • Missile antinave C-101
  • CM-802A
  • Missile antinave YJ-12
  • DF-21D (H-6N)
  • Bombe - 2.000 kg (26.400 libbre) di armi a caduta libera
  • Bombe guidate GB6 - CS/BBC5 - GB2A - GB5.

Impiego operativo

Il modello è stato usato per testare bombe atomiche e missili in test nucleari nei laghi salati di Lop Nur. Alcuni esemplari sono stati venduti all'Egitto e all'Iraq che li ha persi tutti durante la prima guerra del Golfo.

(Fonti delle notizie: Web, Google, Navyrecognition, Navalnews, Wikipedia, You Tube)



























 

L'Hawker P.1127 Kestrel FGA.1, il precursore dell'Harrier

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L'Hawker P.1127 e l'Hawker Siddeley Kestrel FGA.1 furono aerei sperimentali che permisero di sviluppare l'Harrier, il primo cacciabombardiere della storia a decollo verticale (V/STOL).











Storia del progetto

Prologo

Nel 1957 la Bristol Engine Company informò Sydney Camm, che lavorava per l'Hawker Aircraft, che stavano sviluppando un progetto il quale prevedeva l'utilizzo combinato dei turbogetti Rolls-Royce Olympus e Bristol Siddeley Orpheus per realizzare un motore a getto direzionabile, idea derivata da un progetto NATO definito come Mutual Weapons Development Project (MWDP) e portata in Francia dall'ingegnere francese Michel Wilbault che lavorava con il team a capo del MWDP. La Hawker utilizzò il motore in fase di costruzione, conosciuto in seguito come Pegasus, come base per lo sviluppo di un caccia per il supporto tattico leggero che andasse incontro alle specifiche della NATO. Purtroppo il momento storico si dimostrò molto difficile per via dei profondi tagli ai bilanci della difesa inglese e di conseguenza, l'Hawker, fu costretta a ricercare i finanziamenti necessari per lo sviluppo dell'aereo altrove. Importanti capitali, indirizzati alla realizzazione del motore, giunsero così dagli USA. Importanti test per l'avanzamento del progetto furono eseguiti dalla NASA a Langley Field, mentre l'Hawker spedì negli Stati Uniti il suo pilota collaudatore Hugh Merewether perché richiesto dalla NASA per testare in volo il Bell X-14, anch'esso aereo a decollo verticale. Nel 1959, l'amministrazione della compagnia (ora divenuta Hawker Siddeley) decise di finanziare lo sviluppo di due prototipi di P.1127 e successivamente il Ministry of Supply britannico commissionò altri due prototipi verso la fine dello stesso anno.

P.1127

Il primo prototipo di P.1127, siglato XP831, fu consegnato nel luglio del 1960 per un test statico del motore e in ottobre dello stesso anno fu completato lo sviluppo del propulsore Rolls-Royce Pegasus. Il primo volo, con velivolo trainato, avvenne nello stesso mese, mentre il primo volo autonomo del mezzo fu il 19 novembre, dopo che le prime foto pubblicitarie furono rese pubbliche. Il secondo prototipo realizzato volò la prima volta il 7 luglio 1961. Questi due mezzi permisero di raffinare il progetto e di ottimizzare le fasi del decollo verticale e volo normale; questo obiettivo venne raggiunto l'8 settembre del 1961.
Vennero ordinati altri quattro prototipi e durante questo periodo vennero anche migliorati i motori Pegasus, fino a giungere alla versione 3 in grado di fornire 15.000 lbf (67 kN) di spinta. A parte questo i primi quattro esemplari erano uguali tra loro, mentre il quinto, siglato XP980, ebbe una conformazione alare diversa, simile a quella che si può oggi vedere sull'Harrier. Il quarto velivolo realizzato fu utilizzato, in parte, per far prendere familiarità con il nuovo mezzo ai piloti collaudatori dell'Hawker, mentre il primo atterraggio verticale venne eseguito dal primo P.1127 realizzato sulla portaerei HMS Ark Royal nel 1963. L'ultimo P.1127 realizzato, XP984, fu dotato di ali a freccia e poteva essere eventualmente equipaggiato con la quinta versione del motore Pegasus; questo velivolo servì come prototipo per il Kestrel.
I primi tre P.1127 sono andati persi, il secondo e il terzo durante lo sviluppo. Il primo prototipo precipitò nel 1963 durante il Salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget senza provocare vittime.

Kestrel FGA.1

In totale furono ordinati nove Kestrel FGA.1, versione migliorata del P.1127, e il primo di questi volò la prima volta il 7 marzo del 1964. Il Kestrel ebbe ali a freccia positiva, un grande timone di coda e fusoliera modificata per alloggiare la quinta versione del motore Pegasus.
Il progetto attirò le attenzioni sia degli Stati uniti che della Germania Ovest, pertanto si decise di istituire, il 15 ottobre 1964, uno squadrone di test per il velivolo composto da piloti britannici, americani e tedeschi (TES, Tri-partite Evaluation Squadron). Durante i vari test andò perso un solo aereo e le prove tecniche terminarono nel novembre del 1965.
Sei degli otto aerei sopravvissuti (tre in Germania e tre nel Regno Unito) furono trasferiti tutti su suolo statunitense per essere testati dall'esercito, marina ed aeronautica e furono rinominati XV-6A Kestrel. Successivamente furono assegnati alla USAF per altri test, tranne due che furono consegnati alla NASA.
Uno dei due aerei britannici fu equipaggiato per testare il Blind Landing Experimental Unit (BLEU) mentre l'altro, di codice XS693 fu spedito a Blackburn per essere modificato al fine di alloggiare la versione 6 del motore Pegasus. A causa della maggiore potenza di questo propulsore fu necessario modificare le prese d'aria per agevolare il flusso di aria quando il velivolo era fermo. Questo velivolo divenne la base per la produzione dei futuri prototipi di Harrier.

P.1127 (RAF)

La direttiva NATO NBMR-3 richiedeva lo sviluppo di un aereo VTOL, ma si richiedeva anche che questo mezzo avesse le prestazioni simili all'F-4 Phantom II. Pertanto la Hawker realizzò il P.1150, una versione supersonica del P.1127, e l'Hawker Siddeley P.1154 per andare incontro a tale direttiva. Quest'ultimo vinse la gara e lo sviluppo continuò finché il progetto non venne cancellato appena prima di produrre un prototipo funzionante. La RAF richiese una versione leggermente modificata del Kestrel, che fu rinominata P.1127 (RAF).
Nel tardo 1965 la RAF ordinò sei prototipi di P.1127 (RAF) e il primo esemplare volò il 31 agosto del 1966. Questa velivoli vennero poi definitivamente rinominati Hawker Siddeley Harrier nel 1967.

Versioni:
  • P.1127 - Caccia V/STOL sperimentale, due prototipi e quattro aerei test.
  • Kestrel FGA.1 - Aerei prodotti per il TES, Tri-partite Evaluation Squadron, nove realizzati e sei rinominati come XV-6A.
  • P.1127 (RAF) - Caccia V/STOL con compiti di ricognizione ad attacco al suolo, sei ordinati poi sfociati nel Hawker Siddeley Harrier.
  • XV-6A - Designazione militare statunitense dei Kestrel FGA.1.
  • VZ-12 - Designazione dell'esercito degli Stati Uniti per due P.1127, mai consegnati.

Utilizzatori:
  • Germania Ovest - Luftwaffe
  • Regno Unito - Royal Air Force
  • Stati Uniti - United States Army - United States Air Force - United States Navy - NASA.

Velivoli ancora esistenti:
  • P.1127 XP831 visitabile a The Science Museum, Londra.
  • P.1127 XP980 conservato al Fleet Air Arm Museum, Inghilterra.
  • P.1127 XP984 esposto al museo di Brooklands, Inghilterra.
  • Kestrel FGA.1 XS695 conservato al RAF Museum, Cosford, Inghilterra.
  • P.1127(RAF) XV277 visitabile al National Museum of Flight, Scozia.
  • P.1127(RAF) XV278 esposto al Luftwaffenmuseum, Germania.
  • XV-6A Kestrel 64-18262 conservato al National Museum of the United States Air Force, Ohio, Stati Uniti.
  • XV-6A Kestrel 64-18263 visitabile al Virginia Air and Space Center, Virginia, Stati Uniti.
  • XV-6A Kestrel 64-18264 visitabile al United States Army Aviation Museum, Alabama, Stati Uniti.
  • XV-6A Kestrel 64-18266 in mostra al Air Power Park and Museum, Virginia, Stati Uniti.

Specifiche (Kestrel FGA.1)

Caratteristiche generali:
  • Equipaggio: 1
  • Lunghezza: 42 piedi 6 pollici (12,95 m)
  • Apertura alare: 22 piedi 11 pollici (6,99 m)
  • Altezza: 10 piedi 9 pollici (3,28 m)
  • Peso a vuoto: 9.800 libbre (4.445 kg)
  • Peso lordo: 14.000 libbre (6.350 kg) VTO
  • Peso massimo al decollo: 17.000 libbre (7.711 kg) STO
  • Motopropulsore: 1 × Bristol Siddeley Pegasus 5 turbofan a spinta vettoriale, spinta 15.000 lbf (67 kN).

Prestazioni:
  • Velocità massima: 617 nodi (710 mph, 1.143 km/h)
  • Velocità massima: Mach 0,92
  • Tangenza: 55.000 piedi (17.000 m)
  • Velocità di salita: 30.000 piedi/min (150 m/s)
  • Potenza/massa : 1.04.

Armamento:
  • Hardpoint: 2 piloni alari, con disposizioni per trasportare combinazioni di razzi: 2 lanciatori SNEB da 19 colpi / 2 lanciatori Microcell da 32 colpi da 2" (51 mm).

(Fonti delle notizie: Web, Google, Wikipedia, You Tube)








SPACCATO DEL SUCCESSIVO "HARRIER"