giovedì 13 aprile 2023

“Global Combat Air Programme (GCAP) Acceleration Initiative”: l’Italia si organizza per supportare il livello tecnologico britannico e giapponese.




https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, militaria, sicurezza e tecnologia. 



Il MoD italiano ha dato il via a circa 40 esplorazioni tecnologiche rivolte al mondo imprenditoriale e accademico; l’iniziativa denominata “GCAP Acceleration Initiative”, vuole dare una spinta alle eccellenze tecnologiche e industriali italiane per la fase di sviluppo del programma aeronautico italo-anglo-giapponese GCAP (Global Combat Air Programme, ex-TEMPEST).









Il nuovo velivolo in fase di studio di sesta generazione dovrà essere un sistema di sistemi di combattimento aereo basato su di un caccia pilotato e da “droni gregario”.
Il MoD italiano è intenzionato a scremare le migliori proposte di aziende nazionali sui: 
  • sistemi di propulsione, 
  • sistemi ottici e laser, 
  • sensori IR, 
  • materiali e metamateriali per bassa osservabilità o a elevate performance termiche, 
  • sistemi di navigazione, 
  • generazione di modelli e sviluppo di digital twins di sistemi aeronautici, 
  • intelligenza artificiale (AI) applicata alla gestione di sistemi autonomi e sistemi di missione, 
  • cyber security 
  • e dispositivi elettronici integrati. 
A breve verrà avviata la selezione delle migliori soluzioni progettuali e dei migliori talenti necessari nella fase di co-progettazione, insieme a Ministero della Difesa italiano e alle avanzatissime industrie italiane.
L’iniziativa consentirà all’Italia di partecipare a un buon livello tecnologico al programma GCAP con un contributo di assoluto pregio, al fine di esercitare la sovranità operativa, tecnologica e industriale nazionale, promuovendo al contempo la competitività dell’industria italiana nel settore, con evidenti positive ricadute sul tessuto economico nazionale.
La “GCAP Acceleration Initiative” procederà in collaborazione con il Politecnico di Milano tramite la Foresight Acceleration Platform. Il sito internet ospiterà diverse tematiche di esplorazione tecnologica che risponderanno a specifiche esigenze di sviluppo capacitivo per il programma. La Foresight Acceleration Platform costituirà un ponte tra la Difesa e l’ecosistema nazionale di innovazione, allo scopo di individuare le necessarie soluzioni tecnologiche.
All’iniziativa partecipano chiaramente la Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, l’AIAD, Leonardo, Avio Aero, Elettronica, MBDA Italia e Cefriel. Università, centri di ricerca, imprese e startup saranno coinvolte allo scopo di lavorare a soluzioni innovative che possano essere applicate nel processo di maturazione tecnologica dell’avanzatissimo velivolo stealth “GCAP”. Il tutto confluirà con le competenze tecnologiche allo stato dell’arte britanniche e giapponesi.

IL CONCEPT DEL “GCAP” ESPOSTO AL DSEI JAPAN 2023

Il modello concept del GCAP esposto al DSEI Japan 2023 presenta uno scarico del motore rivisto, con un design a bassa visibilità paragonabile a quello dell’F-22; il design è stato scelto sulla scorta dei requisiti delle tre nazioni fondatrici.
Separatamente, i tre produttori del GCAP hanno condiviso la loro visione per progettare il velivolo tramite moderne tecnologie di trasformazione digitale come la modellazione al computer, il calcolo e la simulazione basati su cloud, nonché l'analisi dei dati. "La capacità digitale sarà il fattore abilitante più importante del programma GCAP", ha dichiarato alla conferenza Herman Claesen, amministratore delegato di BAE Systems GCAP. Ha affermato che, sulla base dell'esperienza della progettazione basata su modelli nel programma Tempest, gli ingegneri sono stati in grado di identificare gli errori di progettazione prima che le parti siano costruite. È stato stimato che tali metodi potrebbero ridurre significativamente i costi di sviluppo e ottenere un risparmio di tempo del 40%.
Inoltre, con una differenza di fuso orario di otto ore tra il Regno Unito e il Giappone, lo sviluppo può continuare per 24 ore al giorno mentre il progetto viene passato avanti e indietro digitalmente, aumentando così la produttività.
La controparte italiana di Claesen, Guglielmo Maviglia, ha affermato che Leonardo utilizzerà il suo super computer Davinci-1 nello sviluppo dei modelli GCAP. Ha ribadito che il supercomputer è in grado di abbreviare i test che di solito richiedono da quattro ore a 30 secondi. Maviglia ha spiegato che poiché i partner lavoreranno con un set di strumenti simile, le altre due società investiranno molto in aree di potenza di calcolo per ridurre il rischio di eventuali carenze nelle capacità di calcolo.
Di fatto, si tratta di un'integrazione del programma Tempest della britannica Bae Systems, che vedeva già la collaborazione dell'Italia, con il programma nipponico F-X. E l'unione fa la forza non solo in un contesto geopolitico turbolento, dove le armi sempre più avanzate sfoderate da Cina e Russia fanno temere all'Occidente di perdere la supremazia nei cieli, ma anche nella concorrenza tra alleati. Il Gcap si pone infatti come contraltare ad un progetto analogo sviluppato da Francia, Germania e Spagna.
Anche dopo la Brexit, per Londra e Roma rimane quindi un imperativo strategico giocare di sponda quando c'è da riequilibrare la predominanza dell'asse franco-tedesco in Europa. Il coinvolgimento di Tokyo, frutto della crescente proiezione della "Global Britain" nell'Indo-Pacifico, ha consentito il necessario salto di qualità.
Il progetto è ancora in corso di definizione e tentare di abbozzare un possibile quadro tecnico è un azzardo. Non esiste ancora un design specifico. Il Tempest è un programma di vecchia data e non sono ancora chiare le coordinate del matrimonio con l’F-X made in Japan. Quel che è certo è che le ambizioni sono elevatissime. L'obiettivo è quello di far volare un velivolo da combattimento in grado di surclassare i rivali sul piano tecnologico.
Il GCAP dovrà volare a una velocità superiore a quella del suono, lanciare armi ipersoniche, potrà essere pilotato da remoto e sarà dotato di sensori avanzatissimi, grazie alla posizione d'avanguardia dell'italiana Leonardo nel campo delle tecnologie radar, con sistemi multifunzione in grado di elaborare una quantità di dati equivalente "al traffico internet di una grande città". Le linee guida del programma includono un massiccio ricorso all'intelligenza artificiale (AI) più avanzata, con l'obiettivo di gestire - anche senza intervento umano - operazioni come il comando di uno sciame di UCAV o “droni gregario”. 
Un altro fiore all'occhiello del cacciabombardiere, saranno poi le armi energetiche, destinate a essere più precise dei missili e finora apparse solo su navi militari. Il contesto sta cambiando e le minacce stanno cambiando, sarà il primo caccia armato anche con un'arma energetica. Sempre nell'auspicio che qualcuno, più a Est, non arrivi prima. 
L'aspetto più rivoluzionario del nuovo caccia potrebbe riguardare però il pilotaggio. Non ci sarà più alcun quadrante fisico o schermo nel cockpit, bensì un dispositivo indossabile e riconfigurabile per via informatica, con l'impiego di un caso "Striker II". Il copricapo consentirà al pilota di vedere il mondo esterno e visualizzare le informazioni in una sovrapposizione virtuale con il paesaggio esterno percepito attraverso un visore. Un software di tracciamento oculare consentirebbe di gestire più interfacce. 
Un'altra frontiera riguarda la "lettura della mente". I piloti del futuro non saranno gli unici protagonisti ma diventeranno operatori che forniranno input umani in un sistema ampiamente automatizzato, aveva spiegato alla testata specializzata Forces la responsabile della Ricerca e della Tecnologia nel campo del Fattore Umano di Bae, Suzy Broadbent. L'azienda ha diffuso immagini che mostrano cappucci per l'elettroencefalogramma, da indossare sotto il casco, che monitorerebbero i segnali cerebrali. 
I dati così acquisiti consentirebbero ai piloti di concentrarsi sui compiti più cruciali e di essere aiutati in casi critici, come la perdita di un segnale o un avviso. In questo caso potrebbe entrare in gioco un vero e proprio "copilota" virtuale che aiuterebbe il pilota e in carne ossa a relazionarsi con l'intelligenza artificiale. Sempre posto che non è noto fino a che punto tali innovazioni troveranno applicazione concreta. Londra è infatti molto generosa nel mostrare i livelli di eccellenza raggiunti dai suoi ricercatori, ovvero quello che il GCAP potrebbe contenere. l dettagli concreti del progetto rimangono, invece, quasi tutti classificati. In passato gli hacker cinesi erano riusciti a impadronirsi di dati delicatissimi degli F-22 e degli F-35 di Lockheed Martin. E a Londra non intendono ripetere gli stessi errori. 
I dettagli su quali aziende avrebbero costruito i vari componenti vengono elaborati durante colloqui regolari tra funzionari governativi di Gran Bretagna, Giappone e Italia. Questi includono la giapponese Mitsubishi Heavy Industries, che dovrebbe guidare la progettazione con la britannica BAE Systems. L'italiana Leonardo Spa sta lavorando con la giapponese Mitsubishi Electric sui sensori del velivolo, e Rolls Royce che lavora con il produttore giapponese di motori a reazione IHI Corp.
Dalla fine della seconda guerra mondiale, il Giappone ha sempre e soltanto lavorato con gli Stati Uniti sui grandi progetti di difesa. Solo negli ultimi anni ha iniziato a stringere legami di sicurezza con altri alleati degli Stati Uniti, tra cui Gran Bretagna e Australia, a causa dell'assertività della potenza militare della vicina Cina comunista.
Lo sviluppo del nuovo caccia avanzato dal 2025 sarà supervisionato da un'organizzazione di sviluppo congiunta. Conosciuto come Global Combat Air Program (GCAP), il progetto dovrebbe costare decine di miliardi di dollari prima che il nuovo jet da combattimento entri in servizio intorno alla metà del prossimo decennio: ”Il costo del progetto sarà probabilmente di circa il 40% ciascuno per Giappone e Gran Bretagna", ha detto alla Reuters una delle persone a conoscenza delle discussioni. 
Anche se non si prevede che il prossimo incontro produrrà alcun nuovo accordo importante, potrebbe servire a rafforzare il sostegno politico alla collaborazione.

LEONARDO AL DSEI JAPAN 2023

Al salone il gruppo italiano espone tecnologie, prodotti e sistemi in ambito aerospazio, difesa e sicurezza. Si consolida la collaborazione tra le industrie dei due Paesi.
Dal 15 al 17 marzo Leonardo espone tecnologie, prodotti e sistemi in ambito aerospazio, difesa e sicurezza. In evidenza anche il sistema di sistemi di sesta generazione, anche noto come GCAP (Global Combat Air Program), novità del settore che vede Leonardo in una posizione di primo piano nell’ambito dell’innovativo modello di collaborazione Italia-Giappone-UK: “il GCAP guiderà la rivoluzione tecnologica che caratterizzerà il nostro settore nei prossimi cinquant’anni – ha dichiarato Guglielmo Maviglia, svp Leonardo del programma GCAP –. Rappresenta una sfida finalizzata a tutelare e rafforzare la sovranità tecnologica e industriale dei paesi coinvolti assicurando prosperità, salvaguardia delle competenze distintive, ritorno occupazionale e competitività. Sarà una grande sfida perché dobbiamo sviluppare un sistema dei sistemi multidominio, con l’aereo che rimarrà la core platform e i vari assetti che saranno interconnessi generando un sistema integrato, che va dalle piattaforme senza pilota agli armamenti, in grado di comunicare con i 5 domini, terreste, navale, aereo, cyber e spazio”.
Il Gruppo è presente in Giappone da oltre 40 anni con più di 160 elicotteri scelti dalla Marina giapponese, dalla Guardia Costiera, Polizia, e da dipartimenti che operano in ambito antincendio e missioni sar (ricerca e salvataggio).
La stretta collaborazione tra le industrie dei due Paesi è consolidata anche attraverso accordi su licenza con partner industriai locali come: Kawasaki Heavy Industries, Mitsubishi Electric, Japan Radio Corporation e Japan Steel Works. Ad esempio, nell’ambito del programma per lo sviluppo del fighter di sesta generazione, Leonardo, Elettronica e la giapponese Mitsubishi Electric stanno sviluppando la tecnologia Isanke&Ics (Integrated Sensing and Non-Kinetic Effects & Integrated Communications System) che si configura come una “ragnatela” di sistemi interconnessi in grado di conferire al velivolo capacità superiori in termini di sensoristica e di auto-protezione.

UN ACCORDO A TRE PER UNA CERTEZZA DI FINANZIAMENTO A LUNGO TERMINE

Sia l'USAF che la US NAVY stanno sviluppando ed hanno già portato in volo i propri “concept” per un caccia di nuova generazione (NGAD e F/A-XX), sebbene i dettagli su tali sforzi siano finora strettamente tenuti segreti.
A un livello più ampio, la nuova partnership, in particolare i legami tra Regno Unito, Italia e Giappone, sembra essere un chiaro segnale che il finanziamento di un caccia di nuova generazione sarà molto più certo a lungo termine: ”Il fatto fondamentale della questione è che il Ministero della Difesa del Regno Unito non ha i soldi per finanziare qualcosa di simile a un programma di caccia completo da solo o anche per eguagliare i livelli di finanziamento che ha destinato al Typhoon come parte di un programma di quattro nazioni consorziate”, ha affermato Justin Bronk ricercatore senior per la potenza aerea e la tecnologia presso il Royal United Services Institute, un think tank della difesa.
"Considerando l'enorme economia del Giappone e l'inequivocabile requisito di caccia a causa della sua vicinanza alla ostile Cina e tutto ciò che ciò implica, l'accordo per il GCAP è uno degli unici modi pratici - dato lo stato delle relazioni tra Regno Unito, Germania e Francia - per arrivare verso livelli di finanziamento più sostenibili”.
Per rafforzare la stabilità finanziaria del GCAP, Londra prevede anche un aumento delle esportazioni con "paesi più affini" che dovrebbero aderire al GCAP in futuro. Tali ambizioni sono difficili da valutare alla luce del fatto che la Svezia non è ancora firmataria del GCAP. La nazione nordica ha collaborato con il Regno Unito sul Tempest/FCAS, ma l'incapacità di impegnarsi subito nel nuovo team GCAP suggerisce che i suoi piani aerei da combattimento a lungo termine sono ancora in fase di deliberazione.
"Saab è focalizzata sul supportare le autorità svedesi nella revisione del contesto FCAS svedese", ha dichiarato un portavoce del produttore in una dichiarazione del 9 dicembre 2022.
"Sebbene la Svezia non sia citata in questa partnership internazionale, lavoriamo con colleghi industriali svedesi da diversi anni per affrontare allineamenti, requisiti, tempistiche e budget... e rimaniamo impegnati", ha dichiarato John Stocker, direttore dello sviluppo aziendale di Tempest presso la BAE Systems. "Sappiamo da una prospettiva da governo a governo che la porta rimane assolutamente aperta per aderire al GCAP e il dialogo con la Svezia è in corso".
BAE Systems continuerà a guidare un gruppo ristretto di partner del settore Tempest del Regno Unito per il GCAP, i quali rimangono tutti impegnati a fornire un dimostratore supersonico pilotato destinato a volare per la prima volta nel 2027.
Andando avanti Bronk ha affermato che "sarà interessante vedere" come il governo del Regno Unito tenterà di difendere la sua industria della difesa avendo un ruolo di progettazione leader in "quello che potrebbe facilmente diventare un programma guidato dai giapponesi".
Perché questo tipo di scenario potrebbe rivelarsi collegato a una disparità di spesa militare tra Regno Unito e Giappone, che sembra destinata ad aumentare man mano che il budget per la difesa di Tokyo "aumenta in modo significativo" per contrastare le minacce cinesi, ha aggiunto: ”Se il Giappone sta ordinando molti più aerei e sta investendo più denaro nel tempo, o è almeno in grado di metterlo sul tavolo come posizione di contrattazione, allora possono chiedere una quantità piuttosto significativa di condivisione del lavoro e autorità di progettazione leader in vari parti di quello che finisce per essere prodotto", ha detto Bronk.
La decisione del Giappone di fondere l’F-X con il GCAP fa seguito all'esclusione di Lockheed Martin dal programma di caccia di sesta generazione di Toyko e alla sua sostituzione di fatto con la BAE Systems.
La collaborazione originale sull’F-X tra Lockheed Martin e Mitsubishi Heavy Industries soffriva di problemi tecnici che comportavano restrizioni sulle informazioni altamente classificate: ”Questa è la prima volta da molto tempo che il Giappone non sarà allineato con gli Stati Uniti sulla cooperazione con velivoli da combattimento", ha affermato Douglas Barrie, membro anziano presso l'International Institute for Strategic Studies. "Il Giappone è tradizionalmente abituato a essere un partner minore con gli Stati Uniti, includendo anche i propri progetti di caccia nazionali come l'F-16".
Nonostante non sia coinvolto nel GCAP, il DoD ha accolto con favore la mossa.
"Gli Stati Uniti sostengono la cooperazione in materia di sicurezza e difesa del Giappone con alleati e partner che la pensano allo stesso modo, tra cui il Regno Unito e l'Italia - due stretti partner di entrambi i nostri paesi - sullo sviluppo del suo prossimo aereo da combattimento", ha affermato in un comunicato dell'8 dicembre 2022.
Ad ogni buon fine, sono già iniziate colloqui tra gli Stati Uniti e il Giappone sulle "capacità dei sistemi autonomi" che potrebbero eventualmente "completare" il caccia GCAP.
La "cooperazione concreta" per lavorare sulle capacità autonome è iniziata nel 2023.

Leonardo e la Mitsubishi Electric insieme per i sensori del caccia GCAP

18 luglio 2022: JAGUAR rappresenta la più recente tecnologia di rilevamento dell'aria da combattimento e fornirà funzioni radar potenziate nonché nuove capacità avanzate che possono interrompere e negare i sistemi di sorveglianza avversaria.
Al Farnborough International Airshow, Leonardo e Mitsubishi Electric hanno annunciato di aver concordato il concetto di un dimostratore tecnologico radar chiamato JAGUAR, presentato per la prima volta a febbraio. La mossa dei rispettivi campioni del Regno Unito e del Giappone nell'elettronica aerea da combattimento segue il completamento del lavoro congiunto sul concetto e degli studi di fattibilità all'inizio di quest'anno.
I partner hanno concordato la ripartizione del lavoro di Jaguar e sia Leonardo UK che Mitsubishi Electric hanno firmato contratti con i rispettivi ministeri della difesa nazionale al fine di portare avanti il lavoro di sviluppo. Il progetto sta ora procedendo a ritmo sostenuto, in linea con l'approccio più ampio di Leonardo alle partnership FCAS (Future Combat Air System), in cui una stretta collaborazione è supportata da un processo decisionale agile e da un ethos di trasformazione importato dalla Silicon Valley. 
JAGUAR rappresenta il primo grande elemento costitutivo di un programma radar internazionale che soddisfa le ambizioni stabilite da Giappone e Regno Unito nell'ambito delle discussioni FX/FCAS. La tecnologia e gli apprendimenti generati dal lavoro di JAGUAR confluiranno nello sviluppo di ISANKE & ICS (Integrated Sensing and Non-Kinetic Effects & Integrated Communications System) di Tempest.
ISANKE è una "ragnatela" di capacità che si trova su un aereo, sbloccando il potenziale dei sensori di sesta generazione passando da apparecchiature distinte a sistemi integrati, mentre ICS collega il sistema ISANKE al più ampio sistema di sistemi FCAS. 
Il rapporto tra Leonardo e Mitsubishi Electric si è approfondito per diversi anni e i partner hanno esplorato la fattibilità di un'ulteriore collaborazione sui sottosistemi relativi a ISANKE per tutto il 2022. 
Nel dicembre 2021 il Giappone e il Regno Unito avevano firmato un memorandum di cooperazione sulle tecnologie dei caccia. I partner internazionali stanno ora portando avanti molteplici sviluppi tecnologici di sottosistemi e stanno esplorando le possibilità di collaborazione sulla piattaforma principale, il jet da combattimento al centro del sistema aereo da combattimento.

Sviluppo di un futuro sistema aereo da combattimento

Leonardo sta lavorando a fianco del Ministero della Difesa del Regno Unito e del Giappone per fornire le tecnologie, le conoscenze, le competenze e le competenze per sviluppare il Future Combat Air Sistems - GCAP, in grado di operare nell’ambiente aeronautico dal 2035.

Rolls-Royce svela un nuovo turbofan

La britannica Rolls-Royce ha rivelato ai media di aver progettato, costruito e provato un concetto innovativo di piccolo motore in meno di 18 mesi, un progetto di trasformazione che cambierà il modo in cui i prodotti e le tecnologie vengono sviluppati per il futuro GCAP.
Conosciuto come Orpheus, il primo concetto di motore dimostrativo, è stato sviluppato utilizzando un approccio completamente agile, costruito quasi il doppio della velocità rispetto a un programma di motori convenzionali. Un secondo dimostratore all'interno della famiglia è già in fase di test a Bristol, nel Regno Unito. Lanciato da un team di ingegneri, produttori e responsabili di programma altamente qualificati, il progetto Orpheus ha consentito la sperimentazione e la collaborazione in tutta l'azienda, combinando metodi collaudati di ingegneria con tecnologie digitali innovative.
Alex Zino, EVP business development and future programmes for Rolls-Royce Defence, ha dichiarato: “Il nuovo motore Orpheus ha oltrepassato i confini in tutte le fasi di sviluppo, progettazione e costruzione ed è un chiaro esempio di come possiamo mantenere il ritmo. Durante questo progetto abbiamo consentito alle nostre persone di lavorare in modo agile per interrompere i nostri attuali modi di pensare e sviluppare un prodotto veramente nuovo che possa aiutare i nostri clienti a ridurre i rischi dei loro programmi futuri ed esplorare diverse tecnologie per migliorare la loro capacità militare. Durante tutto il programma, Rolls-Royce ha attinto a più di 30 piccole e medie imprese con sede nel Regno Unito, lavorando su tecniche come la produzione di strati additivi per garantire che Orpheus sia adattabile e scalabile per la multi-applicabilità e combini sia la generazione di energia elettrica che la potenza propulsiva. Orpheus passerà dall'utilizzo di sottosistemi pronti all'uso per i veicoli prototipo, alla possibilità di sviluppare rapidamente soluzioni di alimentazione su misura che possono essere implementate rapidamente.

Anche GKN Aerospace Sweden partecipa agli studi di fattibilità per la futura tecnologia motoristica

Il 22 luglio, in occasione del programma virtuale Farnborough International Airshow Connect (FIA Connect), GKN Aerospace (Redditch, Regno Unito) ha annunciato la sua partecipazione a studi di fattibilità sullo sviluppo tecnologico per i futuri sistemi aerei da combattimento e motori per caccia di nuova generazione con industrie partner in Italia e la britannica GKN Aerospace e la compagnia aerospaziale e della difesa svedese, Svenska Aeroplan AB (Saab AB), sono le due società svedesi che fanno parte della cooperazione. Le capacità di combattimento aereo sono designate dalla Svezia come interesse per la sicurezza nazionale. Attraverso uno sviluppo tecnologico congiunto, l'industria aeronautica svedese sarà in grado di costruire e sostenere il proprio sviluppo di competenze e capacità in modo conveniente. GKN Aerospace afferma di aver ricevuto un contratto nel primo trimestre del 2020 da FMV per condurre uno studio in collaborazione con Rolls Royce (Londra, Regno Unito) sullo sviluppo tecnologico del futuro motore per un caccia stealth di sesta generazione. Secondo GKN Aerospace, i futuri caccia dovrebbero imporre requisiti completamente nuovi al motore, quindi la necessità di un sostanziale salto tecnologico nei loro motori. Si dice che non solo dovranno soddisfare le crescenti esigenze di propulsione, ma anche fornire sensori e armi sempre più esigenti che richiedono maggiore potenza e raffreddamento.
“Siamo orgogliosi di far parte di questa collaborazione. Si adatta perfettamente alla nostra ambizione di sviluppare la nostra posizione di mercato nei sistemi di motori e ci consente di beneficiare delle sinergie tra le nostre tecnologie di motori per aerei civili e militari", afferma Joakim Andersson, presidente dei sistemi di motori di GKN Aerospace. “Abbiamo molti anni di esperienza nella cooperazione internazionale e siamo convinti che questa sia la strada giusta da percorrere. Lo sviluppo di un sistema così complesso come un nuovo motore per jet da combattimento è una grande sfida che richiederà molte risorse per un lungo periodo di tempo. La cooperazione trarrà vantaggio dalle migliori competenze di ciascuna compagnia, rafforzando al contempo la capacità delle compagnie di supportare le forze aeree dei rispettivi paesi.''
Va notato che per i motori futuri, i motori ad alte prestazioni dovranno probabilmente incorporare plastica rinforzata con fibra di carbonio (CFRP) o compositi a matrice ceramica (CMC). 
GKN Aerospace Sweden ha una lunga esperienza nello sviluppo di tecnologia, motori, oltre a garantire sicurezza, disponibilità ed economicità per la difesa svedese. La società afferma di detenere il Type Certificate (TC) per il motore RM12 del caccia multiruolo JAS 39 Gripen C/D di Saab, ed è stata recentemente selezionata come fornitore per il supporto del prodotto per il motore RM16 del JAS 39 Gripen E.

UN TURBOFAN A CICLO VARIABILE

La giapponese IHI Corporation e la britannica Rolls-Royce hanno avviato lo sviluppo del motore che alimenterà il futuro aereo da combattimento proposto nell'ambito del Global Combat Air Program (GCAP). Atsushi Sato, vicepresidente delle attività di motori aeronautici, spazio e difesa di IHI, ha dichiarato che le due società stanno iniziando a scambiarsi personale e tecnologie dopo la firma di un accordo di sviluppo congiunto nel dicembre 2021. Sato ha affermato che il programma collaborativo, denominato progetto "motore dimostratore congiunto", mira a dimostrare capacità tra cui la generazione di energia e la gestione dell'energia termica in un motore sufficientemente compatto per il caccia GCAP: ”Ora stiamo inviando ingegneri IHI a Rolls-Royce e loro stanno inviando ingegneri a noi in Giappone", ha affermato Sato. “Ci sono molte nuove tecnologie che devono essere convalidate. Un'altra priorità è la progettazione del motore per garantire che possa essere integrato nel nuovo aereo da caccia”.
Ha affermato che le due società mirano a sviluppare un prototipo di motore entro la fine degli anni '20 per consentire l'integrazione nei lotti iniziali di caccia GCAP da produrre a partire dalla metà degli anni '30. I test iniziali del motore si svolgeranno nel Regno Unito, ha affermato.
Sato ha anche affermato che la portata dell'impegno IHI-Rolls-Royce (con la collaborazione dell’italiana AVIO) sul motore dimostratore congiunto dovrebbe approfondire ulteriormente attraverso un futuro accordo Regno Unito-Giappone-Italia che consentirà maggiori livelli di trasferimenti bilaterali di tecnologia. Il Giappone e il Regno Unito hanno firmato un accordo iniziale per il trasferimento di attrezzature e tecnologia per la difesa nel 2013.

IL TURBOFAN “Orpheus” DI Rolls-Royce SARA’ IL CUORE DEL “Global Combat Air Program (GCAP)”

Rolls-Royce Defense ha svelato di recente un motore dimostrativo sperimentale che è stato progettato e testato "in meno di 18 mesi" e a un costo significativamente inferiore rispetto ai metodi tradizionali. La società britannica descrive l’Orpheus come "un vero progetto di trasformazione che cambierà il modo in cui i prodotti e le tecnologie vengono sviluppati per il Global Combat Air Program (GCAP).
”Abbiamo trasformato il modo in cui affrontiamo lo sviluppo e il test dei motori", afferma Alex Zino, vicepresidente esecutivo dello sviluppo aziendale per i programmi futuri. "Abbiamo lanciato un programma e consegnato un motore da testare in quasi la metà del tempo, eliminando circa il 40% del costo", ha dichiarato alla fiera del 18 luglio. "Il progetto Orpheus ha consentito la sperimentazione e la collaborazione in tutta l'azienda, combinando metodi comprovati di ingegneria con tecnologie digitali innovative", afferma l'azienda. Questo lavoro ha comportato anche la collaborazione con più di 30 piccole e medie imprese con sede nel Regno Unito, aggiunge. Ad esempio, utilizzando tecniche di ingegneria basate su modelli durante la progettazione del combustore per Orpheus, oltre alla stampa 3D e alla produzione di strati additivi (ALM), Zino afferma che il suo ciclo di sviluppo è stato ridotto dell'80%. "Ha anche migliorato il consumo specifico di carburante, che alla fine cambia l'autonomia o ci consente di avere un combustore più piccolo, riducendo le dimensioni complessive del motore", aggiunge. Il design bi-albero presenta anche un numero di parti ridotto e offre una generazione di energia elettrica integrata, afferma RR. La società ritiene che Orpheus potrebbe essere applicabile a prodotti come gregario fedele o veicoli di trasporto remoti, ma osserva che la tecnologia è "scalabile e configurabile" per altre applicazioni. "I nostri test di successo sui motori hanno già incluso una gamma di componenti ALM e il programma Orpheus comprende piani per sviluppare e dimostrare la capacità ALM per tutti i componenti principali", afferma RR. “Questo esperimento ha mostrato cosa possiamo fare e come possiamo fare le cose in modo diverso. Questa è una parte importante dell'apprendimento che ora stiamo alimentando nella più ampia dimostrazione FCAS", afferma Zino. RR è uno dei partner industriali del gruppo Team Global Combat Air Program (GCAP).
Sviluppando rapidamente motori dimostrativi come l’Orpheus, Rolls Royce afferma che sarà in grado di "spostare il paradigma dall'utilizzo di sottosistemi standard per veicoli prototipo, alla possibilità di sviluppare rapidamente soluzioni di alimentazione su misura che possono essere implementate rapidamente".
Nel frattempo, Zino sottolinea anche gli sforzi di sostenibilità di RR, osservando: “Stiamo lavorando per garantire che questo motore sia certificato secondo le normative SAF (carburante per aviazione sostenibile) sin dal primo giorno, per renderlo un sistema di combustione sostenibile. Stiamo già modellando l'impronta di carbonio e il modo in cui si inserisce nella catena di approvvigionamento.
RR descrive Orpheus come un "primo concetto di motore dimostratore" e osserva che un "secondo dimostratore all'interno della famiglia è già da tempo in prova a Bristol".

L’APPORTO DELL’ITALIANA AVIO AERO

Come noto, AVIO AERO, nata in seno al GRUPPO FIAT, ha una storia molto lunga, iniziata nel 1908; solo cinque anni dopo il primo volo dei fratelli Wright e circa un quindicennio prima che la nostra Aeronautica diventasse una Forza Armata indipendente.  Inizialmente negli stabilimenti venivano fabbricati velivoli completi; una scelta che sarebbe stata successivamente accantonata per concentrarsi sulla produzione dei motori, che per decenni ha consentito all’Italia di operare con successo sul mercato dei velivoli militari. Dalla fine degli anni 80, grazie ad accordi con General Electric, Rolls-Royce e Pratt & Whitney, la società AVIO ha aumentato le capacità e le competenze tecnologiche investendo nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni. Un’eccellenza riconosciuta globalmente, tant’è che oggi oltre l’80% degli aerei civili vola con componenti realizzate da Avio Aero.  L’acquisizione da parte di General Electric nel 2013 ha, poi, gettato le basi per un processo di consolidamento che ha portato l’azienda a diventare una delle principali realtà per la propulsione civile e militare in Europa. Tutto questo sempre mantenendo una forte identità italiana e indipendenza rispetto all’azionista di riferimento; cosa resa possibile anche grazie all’identificazione di Avio Aero come azienda di interesse nazionale strategico e sottoposta allo strumento normativo “Golden Power” da parte del Governo italiano, un’iniziativa che va a tutelare il patrimonio tecnologico e le capacità strategiche aziendali.   Di programmi in corso ce ne sono diversi: in ambito militare quelli più significativi degli ultimi decenni sono dati dalla partecipazione alla realizzazione del turboalbero T700/CT7, che equipaggia la flotta di elicotteri EH101, NH90 e AW101, e allo sviluppo dell’Eurojet EJ200, ovvero il motore degli Eurofighter EF-2000 Typhoon. L’azienda assicura un quotidiano supporto ai velivoli in dotazione all’AMI; un’attività complessa svolta nelle basi aeree e nello stabilimento di Brindisi dedicato alla produzione di componenti, assemblaggio e revisione dei motori in uso con le nostre Forze Armate. Il T700/CT7 e l’EJ200 sono il passato e presente delle nostre attività; il futuro è rappresentato dalla partecipazione ad alcuni dei programmi di maggiore importanza strategica: l’Eurodrone, l’AW249 e il Global Combat Air Programme (GCAP). Il motore turboelica avanzato AVIO AERO Catalyst è stato selezionato da Airbus Defence & Space come propulsore dell’EURODRONE, nato dalla collaborazione industriale tra Italia, Francia, Germania e Spagna. L’AW249, ovvero il Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta dell’Esercito, sarà equipaggiato con il turboprop CT7-8E6, versione avanzata del GE T700/CT7, che costituirà la spina dorsale della componente elicotteristica italiana.
Come noto agli addetti ai lavori e agli appassionati, AVIO AERO, insieme a Rolls-Royce e IHI Corporation, sta già operando per sviluppare e realizzare il propulsore e il sistema di gestione della potenza di quello che sarà il caccia di 6^ gen.





Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, Report Difesa, Wikipedia, You Tube)

ROLLS ROYCE OPHEUS





Il turbofan EJ-200 coprodotto da AVIO AERO





































 

mercoledì 12 aprile 2023

4 nuove FUTURE SURFACE COMBATANT ASW DAMEN da oltre 6.000 tonn destinate alle Marine belga e olandese




https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, militaria, sicurezza e tecnologia. 



Belgio e Olanda hanno formalizzato l’avvio della costruzione di 4 nuove fregate destinate alle rispettive Marine: si tratta infatti del primo passo concreto dopo circa 10 anni di trattative; risale al 2013 l’annuncio del governo olandese di voler procedere al rinnovamento della propria componente di superficie attraverso la realizzazione di nuove unità prioritariamente dedicate alla operazioni ASW.
Il tempo ha provocato un incremento dei costi preventivati (1 miliardo di euro per ciascun esemplare), una situazione a cui si dovrebbe parzialmente rimediare affidando a società belghe la fornitura di un numero imprecisato di sistemi imbarcati. 
La costruzione delle 4 unità, 2 per ciascuna Marina, sarà affidata alla società olandese Damen, nell’ambito della collaborazione navale fra Belgio e Olanda, che da 25 anni operano una flotta comune con personale belga e olandese. Di questa collaborazione fa parte la costruzione anche dei 12 nuovi cacciamine (6 per ciascuna Marina), di cui è responsabile il governo belga.
Le nuove unità di scorta avranno: 
  • una lunghezza di 145 m, 
  • una larghezza di 17 m, 
  • un equipaggio di 115 membri + altri 35 effettivi per esigenze particolari,
  • dislocamento oltre 6.000 t.,
  • siluri leggeri Mk 54 di Raytheon, 
  • missili superficie-aria RIM-162 ESSM (Evolved SeaSparrow Missile) per la difesa di punto, 
  • missili superficie-superficie Naval Strike Missile(NSM), 
  • un elicottero imbarcato destinato alla lotta antisommergibili, 
  • una suite integrata per la sorveglianza aeronavale di Thales.

La prima fregata sarà consegnata alla Marina Olandese alla fine del 2029, mentre quella belga riceverà la capoclasse nella seconda metà del 2030; seguiranno quindi il secondo esemplare per, rispettivamente, Olanda e Belgio, con la fine del programma prevista entro il 2031. 
Le nuove fregate potranno rimpiazzare le fregate olandesi VAN AMSTEL e VAN SPEIJK nella Marina Olandese e LEOPOLD I e LOUISE-MARIE in quella belga.

Le Fregate ASW entreranno in servizio nel 2029

Il 3 aprile 2023 il Ministero della Difesa olandese ha dichiarato che la prima fregata del programma ASW Frigate entrerà in servizio per la Royal Dutch Navy nel 2029.
Le fregate ASW sostituiranno le quattro fregate polivalenti esistenti (fregate M). Le fregate olandesi e belghe hanno raggiunto la fine della loro vita utile ma possono ancora essere impiegate. La prima fregata sarà consegnata alla Royal Netherlands Navy nel 2029. La seconda nave sarà consegnata al Belgio un anno dopo. Le restanti due fregate saranno consegnate ai Paesi Bassi e al Belgio nei prossimi anni.

Cooperazione internazionale

I Paesi Bassi e il Belgio collaborano allo sviluppo, all'approvvigionamento, all'utilizzo e alla manutenzione programmata. Questo è anche il caso delle navi di contromisure mine. Ciò non solo consente di risparmiare denaro, ma promuove anche la cooperazione internazionale.
“Le nuove fregate ASW rappresentano una significativa espansione della capacità di attacco della Royal Netherlands Navy. Con la collaborazione, Belgio e Paesi Bassi stanno compiendo il passo successivo nella cooperazione internazionale in materia di difesa. In Europa, i due Paesi sono in prima linea in questo”.
Lo sviluppo di queste navi di alta qualità può offrire all'industria olandese una posizione di mercato internazionale più forte. Inoltre, la comunità imprenditoriale svolge un ruolo nella manutenzione delle navi. Il ministero della Difesa lo ha già pianificato.

Compiti principali

Il compito principale delle fregate ASW è il rilevamento e l'ingaggio a distanza dei sottomarini. Questo viene fatto, tra le altre cose, con l'elicottero NH90 imbarcato sulle navi. Sia la fregata che l'elicottero possono lanciare il siluro Mk54, che sarà disponibile tra qualche anno, per neutralizzare i sottomarino ostili. Le fregate ASW rappresenteranno una sfida per i sottomarini per rilevare e difendersi dagli attacchi dei siluri.
Le navi saranno inoltre dotate di armamenti e sensori all'avanguardia. L’Anti-Submarine Warfare Suite consentirà all'equipaggio di rilevare tempestivamente la minaccia rappresentata dai sottomarini. 


Le navi saranno inoltre armate con il Naval Strike Missile per bersagli di superficie navali e costieri e con l'ESSM Block 2 per la difesa aerea e anti-missile.



Il Dipartimento della Difesa sta acquistando questi e numerosi altri sistemi da un totale di dozzine di aziende diverse. Questa estate è prevista la firma di diversi contratti. I restanti contratti per questi sotto-progetti seguiranno quest'anno o non oltre il 2024. La costruzione delle 2 fregate ASW comporta un investimento di circa 1,9 miliardi di euro.
Le fregate ASW saranno certamente navi robuste e capaci e saranno in grado di ospitare un equipaggio di 117 persone. Inoltre, ci sarà spazio per 35 persone che potranno navigare per missioni speciali. Le 2 fregate olandesi prendono il nome da donne che hanno avuto grande importanza per la libertà olandese. Il Parlamento ha approvato una mozione in tal senso nel 2020.

FUTURE SURFACE COMBATANT ASW

La Future Surface Combatant è un progetto della Marina reale olandese e della Marina belga per sostituire le vecchie fregate multiruolo o M (classe Karel Doorman). Le future fregate sostituiranno HNLMS  Van Amstel  e HNLMS  Van Speijk  nella Marina olandese e  Leopold I  e  Louise-Marie  nella Marina belga.
Il ministero della Difesa olandese ha avviato gli studi di progettazione per la sostituzione delle fregate M nel 2013. Le nuove fregate sono destinate a svolgere un ruolo di uso generale con ASW come specialità. Tuttavia, dato il numero limitato di fregate nelle flotte della Royal Netherlands Navy (sei) e belga (due), le Future Surface Combatant devono eccellere in tutte le aree (difesa aerea, guerra anti-superficie...). Mentre la Marina belga è responsabile del  programma di sostituzione MCM  per entrambe le marine, allo stesso modo la Marina olandese è responsabile del programma di sostituzione delle fregate M sia per i Paesi Bassi che per il Belgio.

Sistemi d'arma imbarcati

La futura fregata imbarcherà il nuovissimo cannone Leonardo-OTO 76/62 Sovraponte,  missili antiaerei RIM-162 Evolved SeaSparrow Missile (ESSM) Block 2  e un successore del sistema d'arma ravvicinato Goalkeeper. Questi nuovi sistemi d'arma sono integrati da mitragliatrici pesanti azionate a distanza (RWS) e mitragliatrici leggere da utilizzare contro piccole minacce di superficie Leonardo-OTO. Per combattere bersagli di superficie più grandi, il Ministero della Difesa olandese ha selezionato Naval Strike Missile.



Il principale sistema d'arma sottomarino è un nuovo siluro Mk-54 acquistato attraverso il progetto "Replacement Mk46 Lightweight Torpedo". Per difendersi dai siluri nemici, le fregate saranno dotate di un sistema in grado di ingannare i siluri nemici.  In futuro, deve ancora essere sviluppato un cosiddetto sistema hardkill, un «sistema anti-siluro». La fregata ha spazio per un equipaggio di 110 persone, ma sono disponibili 40 letti supplementari e varie stanze per il personale specifico della missione e il suo equipaggiamento.


Cannoni Leonardo-OTO da 76/62 Sovraponte

Il Leonardo 76/62 SOVRAPONTE è l’ultima evoluzione di un cannone navale leggero e rapido che offre prestazioni e flessibilità senza rivali in qualsiasi ruolo di difesa aerea e anti-superficie, in particolare nel ruolo di anti-missile.  La capacità di un coinvolgimento molto efficace degli obiettivi basati sulla costa è anche fornita per prestazioni uniche multiruolo. 
Il “76/62 Sovraponte” è adatto per l'installazione su navi di qualsiasi tipo e classe, comprese piccole unità navali.  L'interfaccia con una vasta gamma di sistemi di gestione della lotta e / o FCS / EOS è fornita, secondo lo standard digitale e analogico, compresa l'architettura aperta. 
La frequenza di fuoco può essere selezionata da colpo singolo a tiro 120 rds / min.  In condizioni operative il tempo tattico è inferiore a 3 secondi e la deviazione standard al momento dello sparo è inferiore a 0,3 mrad, fornendo così un'eccellente precisione. Il 76/62 SOVRAPONTE è l'unico cannone navale di medio calibro disponibile in grado di fuoco continuo, che è un requisito fondamentale in qualsiasi scenario che coinvolge l'impegno simultaneo di più bersagli di manovra, come richiesto dal emergenti scenari di guerra asimmetrica. Il rapido caricamento è facilmente eseguibile anche durante l'azione di sparo da parte di due addetti alle munizioni. 
La fornitura standard include la nuova console di controllo digitale (DCC) che sfrutta la tecnologia digitale per aumentare le funzioni a disposizione dell'operatore e dei manutentori. 

Il nuovo 76/62 è pronto per il funzionamento del fusibile programmabile multifunzione 3AP. Ed ha la flessibilità necessaria per essere dotato dei seguenti optional: 

  • Scudo integrale invisibile per ridurre il totale RCS della nave;
  • Muzzle Velocity Radar per aggiornare l'FCS di eventuali deviazioni dai valori della tabella dei range;
  • Dispositivo di alimentazione multipla per la gestione, la selezione e l'alimentazione automatica di qualsiasi tipo di munizioni caricate;
  • Sistema STRALES - un sistema di guida per il proiettile guidato DART.

Il cannone è caratterizzato da una cadenza di tiro molto elevata pari a 120 colpi al minuto, che lo rende particolarmente adatto per la difesa antiaerea e anti-missile e per la difesa di punto, anche se, visto il suo calibro, può essere usato anche in altri ruoli come il bombardamento navale e costiero. Il cannone è dotato di munizionamento convenzionale, che varia a seconda del tipo di impiego e la sua polivalenza di usi è data anche dalla gran quantità di tipi di munizionamento che vanno dall'incendiario al perforante, fino ai proiettili a frammentazione con spoletta di prossimità. L'intero sistema è inoltre molto compatto ed è quindi installabile anche su navi di piccole dimensioni come le corvetta o le vedette costiere, oltre ad essere completamente controllabile da remoto. Recentemente è stato aggiunto il nuovo munizionamento guidato DART.


LEONARDO-OTO MARLIN




La torretta Marlin 40 è un sistema completamente digitalizzato, leggero, compatto e facile da integrare su tutti i tipi di piattaforme navali come sistema di difesa primario o anche secondario.

Il sistema è capace di difesa antiaerea e anti-superficie ed ha un raggio d’azione di oltre quattro Km; è privo di ITAR e può integrarsi con tutti i Combat Management Systems (CMS) navali attualmente disponibili.

La variante ILOS del Marlin 40 scelta dalla Marina indonesiana è un cannone di precisione altamente efficace che può funzionare autonomamente tramite una console di controllo locale che riunisce ed elabora i dati di puntamento ricevuti dal sistema elettro-ottico dedicato della torretta, dai sistemi di controllo del fuoco esterni e dai dati della nave, garantendo precisione e incorporando un livello di ridondanza.

Il sistema opto-elettronico può ruotare indipendentemente dalla linea di tiro per fornire una sorveglianza panoramica attraverso una suite di sensori estremamente accurata che comprende una telecamera diurna, una telecamera a infrarossi (IR) e un telemetro laser.

Quest'ultimo contratto sviluppa ulteriormente la forte partnership di Leonardo con la Marina indonesiana, che in precedenza aveva selezionato la compagnia per le sue esigenze di artiglieria navale.

Il Marlin 40 è l'ultima aggiunta al portafoglio di sistemi di difesa navale di Leonardo ed è in servizio con 30 forze navali in tutto il mondo. Oltre alla variante ILOS, Marlin 40 è disponibile come torretta telecomandata da 40 mm.

Leonardo offre anche il Marlin 30 in tre varianti: 

  • RC (Remotely-Controlled), 
  • COAX (Coaxial Electro-Optical Sensor Suite) 
  • e ILOS (Independent Line of Sight). 


RIM-162 Evolved SeaSparrow Missile (ESSM) Block 2


L'ESSM emerse subito come un'arma completamente nuova, comune solo nel nome con l'originale, sebbene utilizzasse tutte le stesse attrezzature di supporto che gli consentono di adattarsi alle navi che già montano i modelli precedenti. Rispetto al Sea Sparrow, l'ESSM ha un motore a razzo più grande e più potente per una maggiore portata e agilità, oltre a un'aerodinamica migliorata che utilizza corsi di fasciame e skid-to-turn. Inoltre, ESSM sfrutta la più recente tecnologia di guida missilistica, con diverse versioni per l'Aegis/ AN/SPY-1, il Sewaco/Active Phased Array Radar (APAR) e illuminazione del bersaglio tradizionale fino in fondo.



Negli anni 2000 il NATO Seasparrow Project Office aveva iniziato a pianificare una versione aggiornata del Block 2 dell'ESSM. Nel 2014 il Canada aveva promesso 200 milioni di dollari canadesi per sottoscrivere la propria quota del costo di sviluppo del Block 2.  L’ESSM Block 2 sfrutta il motore a razzo Block 1 esistente e presentava un cercatore di banda X a doppia modalità, una maggiore manovrabilità e altri miglioramenti. Il block 2 è dotato di sistemi di comunicazione avanzati che consentono la correzione della guida a metà rotta, il che rende i missili facili da collegare alla capacità di impegno cooperativo emergente della Marina.  A differenza del Block 1, l' homing radar attivo del Blocco 2 il cercatore supporterà l'ingaggio del terminale senza i radar di illuminazione del bersaglio della nave di lancio. La testata potenziata a frammentazione esplosiva è stata progettata, sviluppata e prodotta dalla turca Roketsan. Il migliorato ESSM Block II è stato schierato dalla US Navy dal 2020.


MISSILI LAND-ATTACK "Naval Strike Missile"


Il nome originale norvegese era Nytt sjømålsmissil (letteralmente nuovo missile bersaglio marino, che indica che è il successore del missile Penguin); il nome commerciale inglese Naval Strike Missile fu adottato più tardi.

Il contratto di produzione in serie del Naval Strike Missile fu firmato nel giugno 2007. 



Il missile fu scelto dalla Royal Norwegian Navy per le sue nuove fregate di classe Fridtjof Nansen e per le motovedette della classe Skjold. Nel dicembre 2008 il missile NSM fu selezionato dalla marina polacca, che ordinò 50 missili terrestri (di cui 2 per i test) in base alle offerte del 2008 e del 2011, con consegna prevista per il periodo 2013-2016. Il traguardo finale fu completato a giugno 2011 con i test di Point Mugu. Il 12 aprile 2011, il ministero della Difesa norvegese annunciò la fase 2 dello sviluppo.  

Il design e l'uso dei materiali compositi allo stato dell'arte hanno lo scopo di fornire al missile sofisticate funzionalità stealth. Il missile pesa poco più di 400 kg e ha una portata di almeno 185 km. Il missile NSM è progettato per le acque costiere e per gli scenari di mare aperto. L'utilizzo di una testata di scoppio / frammentazione in lega di titanio ad alta resistenza di TDW è in linea con il moderno design leggero e utilizza esplosivi insensibili ad altissimo potenziale. La testata è programmabile e intelligente a rilevamento del vuoto progettato per ottimizzare l'effetto contro bersagli duri. 

L’ NSM è in grado di volare sopra e attorno alle masse continentali, viaggiare in modalità skim mare, e quindi fare manovre casuali nella fase terminale, rendendo più difficile l’utilizzo di contromisure nemiche. La tecnologia di selezione degli obiettivi fornisce all’NSM una capacità di rilevamento, riconoscimento e discriminazione indipendente degli obiettivi in mare o sulla costa. Ciò è possibile grazie alla combinazione di un cercatore di immagini a infrarossi (IIR) e di un database di destinazione integrato. L’NSM è in grado di navigare tramite GPS, sistemi di riferimento inerziali o del  terreno.

Dopo essere stato lanciato nell'aria da un razzo a combustibile solido che viene espulso dopo essere stato bruciato, il missile viene spinto verso il bersaglio ad alta velocità subsonica da un motore di sostegno turbojet; la testata esplosiva multifunzione da 125 kg colpisce la nave in corrispondenza o in prossimità della linea di galleggiamento.




SUITE AWWS di Thales

La futura fregata sarà equipaggiata con la nuova suite AWWS (Above Water Warfare System) di Thales: consisterà in una nuova generazione di sensori, abbinata a un software di Intelligenza Artificiale che calcola continuamente quali azioni sono più adatte per affrontare nel modo giusto ogni minaccia rilevata dal radar e da altri sensori. Ciò massimizza le possibilità di sopravvivenza, mentre l'equipaggio mantiene il controllo.
Questo sistema utilizza la più recente tecnologia dei sensori di Thales per rilevare e monitorare tutte le minacce sopra l'acqua, inclusa la suite radar X/S dual-band completamente digitale di nuova generazione: una combinazione integrale di Active Phased Array Radar II (APAR II) e Tecnologie radar Sea Master 400.

LE FREGATE “ASWF”

L'Anti-Submarine Warfare Frigate (ASWF) è un progetto della Koninklijke Marine e della Marina belga per sostituire le fregate multiuso o M esistenti. Il progetto mostra somiglianze con la British Global Combat Ship (anch'essa precedentemente denominata programma FSC) ma lo sviluppo è completamente separato.

Contesto

Le attuali fregate M, originariamente tutte costruite nei Paesi Bassi, ma a parte due unità vendute a Belgio, Portogallo e Cile, stanno raggiungendo l'età pensionabile prevista intorno al 2020. Tuttavia, a causa di ampi tagli di bilancio negli ultimi decenni e di altri grandi programmi di materiale come l'acquisizione dell'F-35 per la Royal Netherlands Air Force, il Ministero della Difesa olandese inizialmente non aveva stanziato fondi sufficienti per iniziare a costruire le navi. Pertanto, la durata delle attuali navi è stata estesa fino al 2025. Mantenere le navi più a lungo causerà problemi con la NATO e compiti correlati perché la suite di armi della nave è obsoleta e non all'altezza degli standard attuali. Ad esempio: le fregate M trasportano solo 16 missili terra-aria sotto forma dell'obsoleto NATO Sea Sparrow (RIM-7). A bordo delle navi recenti l'Evolved Sea Sparrow (Block 2 in fase di sviluppo) fa il lavoro, ma quelle non si adattano alle celle VLS Mk48 anch'esse obsolete a bordo delle fregate M. Oltre a questi, le fregate M hanno un solo sistema CIWS. Le capacità offensive sono limitate ai missili Harpoon RGM-84 obsoleti. Il cannone da 76 mm non è adatto per le moderne munizioni guidate DART, Davide/STRALES o VULCANO. 
L'RNLN ha cercato partner europei con cui costruire le navi e ridurre i costi, e nel gennaio 2017 ha raggiunto un accordo con la Belgian Marine Component per costruire insieme un totale di quattro navi. Questo numero potrebbe essere adeguato in seguito durante le fasi successive del processo di acquisizione. Con un totale di quattro e due per l'RNLN, le attuali due fregate M devono essere sostituite da un numero uguale. Ci sono dubbi sul fatto che quel numero sia sufficiente per affrontare le sfide attuali e del prossimo futuro, poiché spesso accade che l'RNLN non abbia navi disponibili per adempiere solo ai compiti più basilari (come supportare le navi della marina straniera lungo la costa olandese). I costi per le 4 navi erano stimati in 1,50-2,50 miliardi di euro per le due fregate olandesi e 1 miliardo di euro per le due fregate belghe. Originariamente si sperava che la prima fregata sarebbe stata consegnata alla Marina reale olandese nel 2024, mentre la prima fregata per la Marina belga sarebbe stata consegnata nel 2027. Tuttavia, a partire dal 2020, la data di entrata in servizio per le due fregate olandesi era scivolata al 2028-29 con le fregate belghe subito dopo. Nel marzo 2023, il Ministero della Difesa olandese ha annunciato che prevedeva di schierare la prima fregata nel 2029, con il Belgio che schierava la prima nel 2030. Le altre due fregate rimanenti sarebbero state schierate negli anni successivi. 

Specifiche

Nel giugno 2020, il ministero della Difesa olandese ha inviato una lettera al parlamento, che includeva informazioni sulle specifiche e le capacità delle nuove fregate. 
Equipaggio: 
  • fino a 110 (con spazio per ulteriori 40).

Sistemi d'arma:
  • 1 cannone Leonardo-OTO da 76/62 Sovraponte in grado di sparare munizioni guidate;
  • 2 Mark 41 Vertical Launching System 16 celle per missili antiaerei (variante olandese); 
  • 1 Mk 41 VLS 8 celle (varianti belghe);
  • quadpacked RIM-162 Evolved Sea Sparrow Missile Block 2;
  • Missile anti-nave NSM;
  • Siluro leggero Mk54;
  • Sistema anti-siluro Softkill;
  • Siluro anti-siluro Hard-kill;
  • CIWS RAM, RIM-116 Rolling Airframe Missile;
  • mitragliatrici leggere OTO Lionfish;
  • Elicottero: 1 NH90NFH;
  • Altre attrezzature: ecoscandaglio a scafo integrato, sonar trainato, 2 RHIB con mitragliatrici MAG, piattaforma di lancio per droni.


Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, Wikipedia, You Tube)