domenica 14 aprile 2019

La pistola Beretta 92: un successo mondiale!



La Beretta 92 (conosciuta anche nelle varianti Beretta 96 e Beretta 98) è una pistola semi-automatica a chiusura geometrica con blocco oscillante, progettata e costruita dalla Fabbrica d'Armi Pietro Beretta.

Storia

Studiata nel 1972 e prodotta negli anni in molte varianti, nel 1978 venne adottata dall'esercito italiano. È divenuta universalmente conosciuta dopo essere stata adottata dall'esercito USA, in sostituzione della pistola Colt M1911, come arma da fianco per i soldati degli Stati Uniti, venendo però adottata nella variante Beretta M9.
In Italia, nel mercato civile, è commercializzata come Modello 98FS ed è in un munizionamento differente rispetto al modello 92, disponibile invece esclusivamente per le forze armate e le forze dell'ordine.
Le pistole della "serie 92" sono prodotte e commercializzate in tutto il mondo in vari calibri e configurazioni, e affiancano gli altri modelli della casa gardonese. È ancora oggi ritenuta un'arma di riferimento nel settore difesa militare e civile; essa rimane invece poco apprezzata nel settore del tiro sportivo, a causa dei dispositivi contro lo sparo accidentale, che ne rendono poco agevole l'uso in poligono: scatto troppo lungo, sicura sul carrello.
Il sistema di azione mista (doppia/singola) è stato in parte abbandonato per l'avanzata nel segmento di mercato della serie 92 di modelli caratterizzati da cane interno in parziale, ma perenne tensione, con una sola azione sempre del medesimo peso, avente una durezza inferiore a una doppia azione tradizionale.
Nella 92 e nei modelli analoghi, il primo tiro, salvo che si armi manualmente il cane, è in doppia azione (e dunque peculiarmente duro) e solo dal secondo tiro si fruisce di un'azione morbida. Resta indubbio che lo scotto di una maggior complicazione per il primo colpo, scotto che si paga appunto ove si adotti il sistema tradizionale tipico della serie 92, viene ampiamente ripagato in termini di maggior sicurezza rispetto ai sistemi a singola azione.



Modelli

La Beretta 92 è una evoluzione dei precedenti modelli della casa italiana, soprattutto della Beretta M34, dalla quale ha derivato il carrello aperto, che diventerà uno stile inconfondibile, e della Beretta M51, dalla quale ha ripreso il sistema di chiusura.
La Beretta 92 è stata costruita in quattro diverse configurazioni (FS, G, D, e DS) e in quattro calibri:
  • modello 92 in 9 × 19 mm Parabellum
  • modello 96 in .40 Smith & Wesson
  • modello 98 F e FS in 9 × 21 mm IMI (dove vietato il 9x19 mm Parabellum)
  • modello 98 SB e 99 in 7,65 × 21 mm Parabellum.



92

Circa 5.000 esemplari del modello 92 (il primo modello della serie) furono costruite tra il 1975 e il 1976. Come arma era una evoluzione del precedente modello assegnato ai corpi di polizia, il Beretta M51. Impiegava un caricatore bifilare a presentazione monofilare da 15 cartucce, ma del precedente modello conservava la sicura, la quale consisteva in un alberino che bloccava il cane nella sola posizione di armato.
Su specifiche, il modello 92 non venne adottato e venne modificato nel modello S (sicura), che presentava una sicura a levetta, svolgente una triplice funzione (disassava il perno del percussore dal percussore stesso, abbatteva il cane in completa sicurezza, abbassava la leva di collegamento disconnettendo il grilletto dal gruppo scatto).



92F

La Beretta modificò ulteriormente il modello 92 SB aggiungendo le seguenti modifiche:
Uniformate le componenti dell'arma per renderle intercambiabili con le varianti del Modello 92.
Modificato il profilo del ramo anteriore della guardia del grilletto e l'aggiunta di un supporto zigrinato nella sua metà inferiore per l'appoggio dell'indice.
Modificato il profilo anteriore della impugnatura.
Cromatura dell'anima della canna per migliorare la resistenza alla corrosione.

92FS

Ultima evoluzione della Beretta 92F: su espressa richiesta delle forze armate americane, viene aggiunta una sicurezza passiva per evitare che la parte posteriore dell'otturatore, in caso di una sua rottura, possa andare a colpire in volto l'operatore. La sicurezza passiva consiste nell'allargamento della testa del perno del cane e in una fresatura di parte della zona inferiore sinistra dell'otturatore: in caso di una sua rottura completa la parte posteriore, una volta che la sua corsa supera la lunghezza della fresatura, ruota verso destra e si "pianta" sul fusto.
In Italia, viene utilizzata da: Esercito Italiano, Marina Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia locale, Polizia Penitenziaria, Carabinieri Forestali, Corpo militare della Croce Rossa Italiana.

92G

Una versione leggermente modificata della 92F, adottata dalla Gendarmerie nationale nel 1987, dalla quale si differenzia per la leva della sicura con la sola funzione abbatticane, a ritorno automatico.

92S

A seguito di specifiche inoltrate alla Beretta da alcuni corpi di polizia, il modello 92 venne modificato aggiungendo una sicura sul carrello con funzione di abbatticane. Questa pistola fu adottata dalla Polizia di Stato italiana e da unità militari, tra cui l'Esercito Italiano. Innovativa per alcuni versi, per altri presentava alcune pecche. In primis pareva pensata per soli tiratori destri, in quanto la leva della sicura era sulla sinistra del carrello otturatore e quindi facilmente manovrabile dalla stessa mano che impugnava per un tiratore destro, mentre richiedeva l'ausilio della mano debole per i tiratori mancini, così come il pulsante di sgancio del caricatore che era posto sulla parte sinistra bassa dell'impugnatura.
Presentava inoltre un altro difetto, che ne determinò poi la sostituzione: il percussore, alloggiato nella culatta otturatore e reso elastico da una molla antagonista, non aveva alcun sistema di blocco, il che determinava che, se l'arma con la cartuccia camerata fosse caduta a terra su superficie dura con il vivo di volata esattamente perpendicolare al suolo e da una altezza di circa un metro, l'energia cinetica accumulata dal percussore sarebbe stata distribuita sullo stesso, vincendo la resistenza della molla antagonista, arrivando così alla efficace percussione dell'innesco. Fu sostituita dal modello 92 SB (Sicura Bivalente o Sicura Bilaterale).

92SB

Disegnata per partecipare al concorso della US Air Force, da cui fu poi adottata, la Beretta modificò il precedente modello aggiungendo la leva di sicura e abbatticane su entrambi i lati del carrello, e aggiungendo una "sicura automatica" al percussore. Dalla 92SB deriva un modello compatto chiamato 92SB Compact, con carrello e canna accorciati.
Di fatto particolarmente sicura e maneggevole (leva della sicura presente su entrambi i lati del carrello e pulsante di sgancio del caricatore reversibile spostato sull'impugnatura all'altezza del ponticello del grilletto), ha presentato un unico inconveniente: una particolare rottura del carrello otturatore, solitamente all'altezza dei recessi che presenta in corrispondenza del vivo di culatta della canna, poteva fare arrivare in faccia all'operatore la parte di otturatore staccatasi (si parla di circa tre casi accaduti).
Venne così modificata con un sistema molto semplice e alquanto ingegnoso: venne ingrandita la testa del perno del cane sino a farla fuoriuscire dalle guancette, ricavando sulla corrispondente parte del carrello otturatore una fresatura, che permetteva lo scorrimento di questa parte maggiorata. Una eventuale rottura del carrello avrebbe determinato un grippaggio dello stesso sulle guide di scorrimento quando la sua corsa fosse andata oltre la fresatura di scorrimento. Questa modifica venne adottata sul nuovo modello 92 FS (Full Security) ed è inserita anche nelle "vecchie" SB, che dopo revisione vennero riassegnate al personale. La modifica non venne però fatta, per limiti di materiale, sul modello Compact, o Type M, determinandone la progressiva sostituzione.

I principali conflitti dove è stata usata sono:
  • Operazioni antiguerriglia nelle Filippine
  • Guerra in Iraq
  • Invasione statunitense dell'Afghanistan.

Introduzione dei polimeri

Dal 1992 la Beretta cominciò a produrre modelli 92 con parti in polimeri per ridurre il peso complessivo dell'arma e in parte i costi di produzione. Le parti realizzate in polimeri in alcuni lotti di produzione sono: grilletto, leve sicura, asta guida molla, portacorreggiolo ed elevatori e basi dei caricatori.

Varianti

La Beretta 92 è disponibile in numerosi varianti, le principali sono:
  • modello 92 in 9 mm Parabellum
  • modello 96 in .40 S&W
  • modello 98 in 9 × 21 mm IMI (commercializzato solo in Italia dove il 9x19mm è tuttora vietato)
  • Inoltre la 92 è costruita nel modello Steel-I e Elite-II con carrello rinforzato, fusto in acciaio e finiture speciali e nel modello Brigadier, progettato su specifica del Immigration and Naturalization Service USA, con otturatore ridisegnato e rinforzato.


M9 


Beretta M9 è una pistola semiautomatica in calibro 9x19mm prodotta dalla Beretta Usa per le forze armate degli Stati Uniti a partire dal 1985 per sostituire la Colt M1911.
93R
La Beretta 93R è una variante, a raffica controllata, della 92. Introdotta nel 1977, può sparare brevi raffiche di tre colpi.



98FS
Beretta 98FS, del tutto identica a quella militare con l'esclusione di calibro e munizioni (9 × 21 mm IMI).

M9A1
Beretta M9A1, adottata dal corpo dei Marines. che differisce dal precedente modello 92FS per la presenza del castello tipo SD (Special Duty) con slitta Picatinny per laser e torce e un caricatore resistente alla corrosione della sabbia.

M9A3
La Beretta M9A3 presenta alcune semplici innovazioni rispetto alle precedenti versioni quali l'impugnatura dritta più simile a quella classica della Colt M1911, la slitta Picatinny già presente sulla M9A1 con tre slot anziché uno, e la canna più lunga già preparata per poter montare un soppressore di suono.

Configurazioni

FS (standard): versione corrente della Beretta 92, adottata dall'esercito USA come modello M9.
G (solo leva abbatticane): versione creata per l'Esercito francese, la leva funziona come abbatticane e non rimane in posizione di sicura.
D (doppia-azione): variante in sola doppia-azione senza leva sicura.
DS (doppia azione con sicura): variante in sola doppia-azione con leva sicura.

Caricatori

Il caricatore della pistola 92 contiene 15 colpi nel modello in 9 mm Parabellum. Serbatoi ridotti a 10 colpi sono prodotti per mercati, come quello statunitense, in cui la legge impone un limite. Esistono anche caricatori da 17 colpi 9 x 21 mm per chi ha la Beretta 98, specifica per tiro pratico, o da 20, che erano stati creati per la 93R, variante a raffica controllata della 92, come esisteva già il precedente modello Beretta M51R.

Licenze

La Beretta 92 brasiliana

La Taurus, un'azienda brasiliana, produce su licenza la Beretta 92 con il nome di PT-92 Pistola Dupla Açao e le esporta sui mercati civili europeo e americano.

La Beretta 92 sudafricana

Diverse pistole di questo tipo furono esportate in Rhodesia e nella Repubblica Sudafricana, che la produsse anche su licenza come Z-88. L'arma è ancora in uso presso l'esercito sudafricano.

Curiosità

Questa pistola è stata usata anche come tratto distintivo della lampada d'arredamento Gun, ideata dal designer Philippe Starck e prodotta dall'azienda FLOS, come denuncia nei confronti del mercato delle armi.

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Indigenous Aircraft Carrier (IAC) classe VIKRANT



La classe Vikrant è la nuova classe di portaerei che l'India sta costruendo autonomamente. Le unità che ne faranno parte sono le prime ad essere costruite in India. 
Il progetto è stato ufficialmente approvato nel gennaio 2003 e il primo taglio delle lamiere è avvenuto a Kochi l'11 aprile 2005. Nel frattempo il progetto della portaerei è stato rinominato Indigenous Aircraft Carrier (IAC) e per l'integrazione dell'apparato motore gli indiani hanno avuto la fondamentale assistenza dell'italiana Fincantieri che nel frattempo stava completando l'allestimento della portaerei della Marina Militare Italiana Cavour.
La INS Vikrant (in precedenza il Project 71 "Air Defence Ship" (ADS)) è la capoclasse dell'omonima classe di portaerei della Bhartiya Nāu Senā, la marina militare indiana, quasi interamente progettata e costruita in India, nei cantieri Cochin Shipyard Limited (CSL).
La portaerei Vikrant sarà la più grande nave da guerra costruita nel CSL. La costruzione della prima nave di questa classe è iniziata nel 2008, e la chiglia era stata ultimata nel febbraio 2009. L'80% della costruzione della portaerei sarà ultimato prima del suo varo nel 2010. Era inoltre previsto che la prima portaerei di questa classe sarebbe entrata in servizio entro il 2012, ma la data è stata posticipata di un anno a causa della mancata disponibilità della Russia per la fornitura di acciaio AB/A; questo ha spinto la SAIL alla creazione di infrastrutture per garantire una lavorazione interna dell'acciaio.



Storia del progetto

Nel 1987, la marina indiana ottiene dal governo che venga commissionato alla DCN (Direction des constructions navales française) lo studio di una nave comando da 25 000 tonnellate. Nel 1989 la DCN offre due opzioni: quella di una portaerei CATOBAR e quella di una portaerei STOVL per velivoli VTOL/STOL.
Dopo essere stati abbandonati questi studi vennero ripresi dal Directorate of Naval Design indiano che propose alla Indian Navy una portaerei STOVL da 16500 tonnellate e una portaerei CATOBAR da 20000 tonnellate entrambi denominate Air Defence Ship (ADS) e la scelta sembrò essere orientata sulla portaerei STOVL dovuta anche al fatto che l'Aviazione navale indiana disponeva dei Sea Harrier imbarcati sulla portaerei INS Viraat.
Nel 1996 la Marina Indiana prende seriamente in considerazione l'offerta della Russia per la portaerei della classe Kiev Admiral Gorškov che era stata ritirata dal servizio dalla Marina Federale Russa. Dopo varie controversie l'accordo definitivo dell'acquisto è stato raggiunto il 17 dicembre 2009.



Il progetto definitivo della portaerei di costruzione indiana venne presentato il 14 giugno 1999 ed era quello di una portaerei STOBAR di 37000 tonnellate, con ponte di volo con sky jump di 14° e propulsione costituita da quattro turbine a gas General Electric LM2500 da consentire alla nave una velocità di 28 nodi; alla data odierna la nuova unità supera ampiamente le 40.000 tonn di stazza a pieno carico.
I primi sensori di allarme e di capacità aerea anti-missile della prima portaerei sono simili a quelli dei cacciatorpediniere della classe Kolkata. Il CSL è in attesa da parte della Indian Navy di un ordine per una seconda portaerei i cui lavori sarebbero dovuti iniziare nei primi mesi del 2010 ed è prevista in futuro una terza portaerei.
L'equipaggio previsto sarà di circa 1400 effettivi, compreso il Gruppo Aereo Imbarcato. 




L'entrata in servizio della INS Vikrant è prevista nel 2020.

Nel 1989, l'India ha annunciato un piano per sostituire le sue vecchie navi portaereibritanniche, INS Vikrant e INS Viraat , con due nuove navi da difesa Air Force (ADS) da 28.000 tonnellate che avrebbero operato sul velivolo BAe Sea Harrier. La prima nave sostituirà la vecchia Vikrant, che fu messa in disarmo all'inizio del 1997. La costruzione dell'ADS doveva iniziare nel Cochin Shipyard (CSL) nel 1993 dopo che l'Organizzazione navale indiana aveva tradotto questo studio del design in un modello di produzione. In seguito alla crisi economica del 1991, i piani per la costruzione delle navi sono stati sospesi a tempo indeterminato.
Nel 1999, quindi, il ministro della Difesa George Fernandes rianimò il progetto e sancì la costruzione del Progetto 71 ADS. A quel tempo, data l'invecchiamento della flotta di Sea Harrier, la lettera di intenti richiedeva un vettore che avrebbe trasportato più moderni caccia a reazione. Nel 2001, CSL ha pubblicato un'illustrazione grafica che mostrava un design STOBAR da 32.000 tonnellate (Short Take-Off But Arrested Recovery) con uno Sky jump pronunciato. Il progetto della portaerei alla fine ebbe l'approvazione formale del governo nel gennaio 2003. A quel punto, gli aggiornamenti di progettazione richiedevano un vettore da 37.500 tonnellate per azionare il MiG-29K. L'India optò per una flotta a tre porta-aeromobili composta da un gruppo di battaglia per ogni area marittima e un terzo vettore tenuto in riserva, al fine di proteggere continuamente entrambi i suoi fianchi, per proteggere gli interessi economici e il traffico mercantile e fornire piattaforme umanitarie in caso di disastri, poiché un vettore può fornire una fornitura autogenerante di acqua dolce, assistenza medica o esperienza ingegneristica alle popolazioni bisognose di assistenza. 
Nell'agosto del 2006, l'ammiraglio Arun Prakash dichiarò che la designazione della nave era stata cambiata da Air Defense Ship (ADS) a Indigenous Aircraft Carrier (IAC). Le revisioni finali del progetto hanno aumentato il dislocamento da 37.500 tonnellate a oltre 40.000 tonnellate. Anche la lunghezza della nave è aumentata da 252 metri a oltre 260 metri. 




DESIGN

L’unità è lunga 262 metri, larga 60 metri e disloca circa 40.000 tonnellate. 
Presenta una configurazione STOBAR con uno Sky jump a prua che consente al MiG-29K di operare. Si prevede di trasportare un gruppo aereo di un massimo di trenta aeromobili, che includerà fino a 24-26 aerei da combattimento ad ala fissa, principalmente il Mikoyan MiG-29K, oltre a 10 elicotteri Kamov Ka-31 o Westland Sea King. Il Ka-31 assolverà al ruolo di aereo AEW e il Sea King fornirà la capacità di guerra anti sottomarino (ASW). 
La portaerei Vikrant è spinta da quattro turbine a gas General Electric LM2500 + su due alberi, che generano oltre 80 megawatt (110.000 hp) di potenza. I riduttori sono stati progettati e forniti da Elecon Engineering.




CARRIER GROUP

L'India ha considerato un numero di aeromobili per l'operazione dalla sua INS Vikramaditya e la prevista portaerei indigena. L'India ha valutato il caccia russo Sukhoi Su-33, ma ha scelto il Mikoyan MiG-29K in quanto la Vikramaditya è più piccola e non ha una catapulta aerea. Il 18 gennaio 2010 è stato riferito che India e Russia hanno raggiunto un accordo per 29 caccia imbarcati MiG-29K per operare da IAC-1. Inoltre, la marina indiana ha firmato un accordo per sei varianti navali dell'HAL Tejas indigeno. Nel giugno 2012, la Marina indiana stava considerando l'utilizzo anche del Rafale M (variante navale).
A dicembre 2016, la marina ha annunciato che l'HAL Tejas era sovrappeso per le operazioni navali, e sarebbero state esaminate altre alternative. 




COSTRUZIONE

La Vikrant è la prima portaerei ad essere progettata dalla Direzione Navale della Marina indiana e la prima nave da guerra costruita da Cochin Shipyard. La sua costruzione ha comportato la partecipazione di un gran numero di aziende private e pubbliche. La chiglia per Vikrant è stata impostata il 28 febbraio 2009 dal Ministro della Difesa AK Antony presso il Cochin Shipyard. L' acciaio di grado AB / A che doveva essere fornito dalla Russia ha avuto grossi problemi di consegna. Per risolvere questo problema, il Defense Metallurgical Research Laboratory (DMRL) e Steel Authority of India Limited (SAIL) hanno creato strutture per la produzione dell'acciaio in India. Secondo quanto riferito, sono state prodotte 26.000 tonnellate di tre tipi di acciaio speciale per lo scafo, la plancia di comando e per il ponte di volo negli stabilimenti Bhilai Steel, Chhattisgarh e Rourkela Steel Plant, Odisha. 
Questa sarà la prima nave della marina indiana ad essere costruita utilizzando acciaio prodotto internamente. Il quadro elettrico principale, il timone ed i portelli sono stati prodotti da Larsen & Toubro a Mumbai e Talegaon; impianti di condizionamento e refrigerazione ad alta capacità sono stati realizzati negli stabilimenti del Gruppo Kirloskar a Pune; la maggior parte delle pompe sono state fornite da Best e Crompton; Bharat Heavy Electricals (BHEL) ha fornito l'Integrated Platform Management System (IPMS), che viene installato da Avio, un'azienda italiana; i cavi elettrici sono forniti da Nicco Industries. 




Fincantieri ha fornito consulenza per il pacchetto di propulsione mentre il Nevskoye Design Bureau della Russia ha progettato il complesso aeronautico.
La nave utilizza una costruzione modulare, con 874 blocchi uniti per lo scafo. Nel momento in cui la chiglia fu posata, 423 blocchi di peso superiore alle 8.000 tonnellate erano stati completati. Il piano di costruzione prevedeva il varo nel 2010, quando avrebbe avuto un dislocamento di circa 20.000 tonnellate, in quanto una sistemazione più ampia non poteva essere sistemata nella baia del cantiere. Era previsto che dopo circa un anno di sviluppo il vettore sarebbe stato varato quando tutti i componenti principali, inclusi i sistemi sottomarini, sarebbero stati installati. L'allestimento finale sarebbe stato quindi ultimato dopo il varo. Come previsto dal Comitato di gabinetto sulla sicurezza (CCS), le prove in mare erano inizialmente programmate per iniziare nel 2013.
Nel marzo 2011 è stato riferito che il progetto era stato interessato dal ritardo nella consegna dei riduttori principali per il vettore. Il fornitore, Elecon, lo ha attribuito la causa ad una serie di complessità tecniche e alla lunghezza degli alberi di propulsione. Altre questioni che causavano ritardi comprendevano un incidente con un generatore diesel e un problema con il suo allineamento. Nell'agosto 2011, il ministero della Difesa ha riferito al Lok Sabha che il 75% dei lavori di costruzione per lo scafo del vettore principale era stato completato e il vettore sarebbe stato varato per la prima volta nel dicembre 2011, a seguito del quale sarebbero stati completati ulteriori lavori fino alla messa in servizio. Il 29 dicembre 2011, lo scafo completo è stato varato fuori dal suo bacino di carenaggio a CSL, con un dislocamento di oltre 14.000 tonnellate. I lavori interni e gli allestimento dello scafo sarebbero stati effettuati fino alla seconda metà del 2012, quando sarebbe stato di nuovo messo in bacino per l'integrazione con i suoi sistemi di propulsione e di generazione di energia.
Nel luglio 2012, The Times of India ha riferito che la costruzione della Vikrant è stata ritardata di tre anni e che la nave sarebbe stata pronta per la messa in servizio entro il 2018. Successivamente, nel novembre 2012, il canale di notizie in lingua indiana NDTV ha riferito che il costo della portaerei era aumentato notevolmente e la consegna era stata ritardata di almeno cinque anni rispetto alla data prevista per la consegna del 2014. 
I lavori sono quindi iniziati per la fase successiva di costruzione, che comprendeva l'installazione del sistema di propulsione integrato, la sovrastruttura, i ponti superiori, i cavi, i sensori e le armi.
A luglio 2016, il Controllore e revisore generale (CAG) ha pubblicato un piano di progetto per il 2014, fornito dal Cochin Shipyard, che mostra una data di completamento prevista nel 2023, anche se la Marina spera di commissionare parzialmente la nave prima di questa data. 
Nel luglio 2013, il Ministro della Difesa AK Antony ha annunciato che la portaerei Vikrant sarebbe stata varata il 12 agosto nel Cochin Shipyard. La nave è stata varata da sua moglie, Elizabeth Antony, il 12 agosto 2013. Le estese prove in mare dovevano iniziare a metà del 2017.
Secondo l'ammiraglio Robin Dhowan, circa l'83% dei lavori di fabbricazione e il 75% dei lavori di costruzione erano stati completati al momento del varo. Egli ha affermato che il 90% del lavoro sulla portaerei è stato progettato e realizzato in India, circa il 50% del sistema di propulsione e circa il 30% delle sue armi. Ha anche detto che la nave sarebbe equipaggiata con un sistema missilistico a lungo raggio con radar AESA multifunzione e un sistema di armi ravvicinate (CIWS). 
I lavori di cablaggio, tubazioni, riscaldamento e ventilazione sono stati  completati entro il 2017; le prove in mare sono iniziate subito dopo. Entro ottobre 2015, la costruzione dello scafo è stata quasi completata al 98%, con la costruzione della piattaforma di volo. L'installazione di macchinari, tubazioni e alberi di trasmissione era in corso a gennaio 2016; è stato riferito, tuttavia, che ci sono stati ritardi nella consegna di attrezzature dalla Russia per il complesso aeronautico del vettore. A maggio 2017, i ritardi nell'approvvigionamento sono stati risolti e l'allestimento della nave è stato completato al 62%, con prove dei sistemi ausiliari programmati entro la fine del 2017.
Secondo il Capo del personale navale, la nave dovrebbe entrare in servizio operativo entro la fine del 2020. Nel gennaio 2018, la Marina ha annunciato che i restanti ritardi nell'approvvigionamento che avevano bloccato la costruzione della Vikrant erano stati risolti e che l’unità navale sarebbe stata completata, consegnata e posta in servizio nell'ottobre 2020.

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