mercoledì 3 giugno 2020

15 maggio 2020: la perdita di un Raptor durante un volo di addestramento è un campanello d'allarme?


La perdita di un Raptor F-22 durante un volo di addestramento il 15 maggio 2020 è un campanello d'allarme per il Raptor.



Oltre un decennio fa, all’inizio delle operazioni contro-insurrezionali in Afghanistan e Iraq l’Usaf ha potuto inserire in attività operativa solo 187 F-22 contro i 381 del requisito militare ufficiale. 
Ora, messe da parte quelle attività di guerra, urge una nuova strategia di difesa nazionale che ponga nuovamente in primo piano le capacità offerte dall’F-22: esse sono più importanti che mai.
Questi velivoli stealth di quinta generazione sono ancora il perno principale dell'arsenale statunitense. Il recente incidente rafforza la necessità di raddoppiare le potenzialità dell'F-22 finanziando integralmente gli aggiornamenti necessari. Nessun'altra capacità - statunitense o straniera - si avvicinerà all'F-22 ancora per molti anni. È importante che le decisioni sulla gestione del bilancio e dell'inventario rispecchino tale necessità.
La missione principale dell'F-22 è quella di garantire la superiorità aerea, una condizione vitale per qualsiasi operazione militare di successo. Inoltre, l'aereo può anche colpire bersagli a terra con grande precisione e condurre attività di intelligence, sorveglianza e ricognizione all'interno dello spazio aereo ostile. 
A causa della sua vasta gamma di capacità - non tutte note - l'F-22 è il più grande deterrente convenzionale degli Stati Uniti. 
Nonostante l'attuale modesta dimensione, l'F-22 ha - almeno - un effetto di ordine di grandezza maggiore di qualsiasi altro combattente al mondo: è un aereo fondamentalmente unico grazie all'integrazione senza pari di invisibilità, tecnologia dei sensori, potenza di elaborazione e prestazioni di volo senza rivali. Mentre molti caccia hanno alcuni elementi di questo mix, nessuno possiede il pacchetto totale offerto dall'F-22. La furtività rende estremamente difficile per un nemico annientarlo. I sensori e la potenza di elaborazione gli consentono di comprendere lo spazio di battaglia con un acume eccezionale, consentendo agli F-22 di trovarsi nel posto e nel momento giusti per ottenere gli effetti desiderati minimizzando la vulnerabilità. Le sue caratteristiche di volo, di velocità e manovrabilità sono semplicemente ineguagliabili per qualsiasi altro aereo. Chiunque metta in dubbio il valore dell'F-22 dovrebbe considerare perché amici e nemici stanno tutti cercando opzioni per sviluppare capacità simili.
Il fatto che l’Usaf abbia bisogno di più F-22 non è fantascienza; tuttavia, poiché la linea di produzione dell'F-22 ha chiuso anni fa, questa non è un'opzione fattibile. Garantire che l'F-35 - un aereo progettato per integrare l'F-22 con una maggiore attenzione all'attacco al suolo - non ripeta questo stesso errore è certamente una lezione importante. Quel velivolo è anche un investimento essenziale nell’arsenale aereo statunitense. Un maggiore rateo di acquisto annuale dell'F-35 diventa sempre più importante data la modesta forza numerica degli F-22 Raptor. 
Anche i futuri concetti di dominanza aerea della prossima generazione devono andare avanti senza esitazioni. Tuttavia, le pressioni di bilancio relative al COVID-19 probabilmente ritarderanno significativi sviluppi in questo senso. I piani esistenti ed i concetti operativi teorici non devono essere confusi con le capacità concrete in grado di affrontare le sfide attuali e future. Ulteriori investimenti in progetti di rimodernamento di F-16 ed F-15, progettati oltre mezzo secolo fa, non riusciranno a soddisfare i requisiti del giorno d’oggi. Questi vecchi velivoli resteranno comunque nell'inventario per necessità, ma la loro utilità operativa e l’utilizzo in sicurezza diminuirà enormemente.
Per tale motivo l'F-22 resterà ancora a lungo la chiave di volta dell’Usaf. Gli avversari rispettano l'aereo ed è proprio per questo che vengono regolarmente impiegati come segnale di risolutezza. In caso di conflitto, gli F-22 saranno in prima linea nelle operazioni. Ciò pone un imperativo estremo nel finanziare i necessari aggiornamenti del Raptor per garantire che rimangano vitali per gli anni a venire. Il modo più economico per aumentare la capacità dell’F-22 sarà quello di aggiornare i 33 vecchi F-22 block 20 usati per l'addestramento portandoli alla piena capacità di combattimento. Questa opzione si tradurrebbe in uno squadrone aggiuntivo di F-22 ad un minimo costo. Per coloro che si concentrano sui costi, sono disposti a pagare il prezzo di non avere l'intera forza F-22 al suo massimo potenziale? 
Arrestare la produzione dell'F-22 alla metà del fabbisogno iniziale è una tragedia il cui impatto si farà sentire per ancora per molti anni ancora. 
Ciò che conta ora è sfruttare al massimo gli F-22 in inventario. L'aggiornamento della forza di F-22 block 20 alla piena capacità di combattimento fornirà un messaggio molto chiaro ai potenziali avversari. 

Le sfide alla sicurezza di oggi e di domani lo richiedono.




Il Lockheed Martin/Boeing F-22 Raptor è un caccia da superiorità aerea, con caratteristiche stealth, di costruzione statunitense, talvolta classificato dallo stesso Dipartimento della Difesa americano come velivolo da supremazia aerea. 

Era destinato originariamente ad entrare in servizio come F/A-22, ma quando i primi esemplari sono stati consegnati all'USAF il 15 dicembre 2005, sono stati ridenominati F-22A. L'USAF considera l'F-22A un elemento critico della sua forza d'attacco, e afferma che le sue prestazioni non sono comparabili con nessun velivolo attualmente operativo o in fase di progettazione. Il primo test in volo avvenne il 7 settembre 1997, mentre i primi esemplari prodotti in serie furono consegnati alla base aerea di Nellis, Nevada, il 4 gennaio 2003. La prima unità operativa è stata consegnata al 27th Fighter Squadron. L'aereo venne sviluppato per cercare di contrastare la nuova minaccia rappresentata dai nuovi caccia MiG-29 Fulcrum e Su-27 Flanker.



Sviluppo - Il programma ATF

L'origine dell'F-22 Raptor, come risultato del Programma ATF, può essere fatta risalire al giugno 1981 con l'emissione della relativa Rfl (Request for information). Successivamente, nel maggio 1983 fu anche lanciato, come sempre in anticipo rispetto a quello dell'aereo, un programma mirato allo sviluppo di un nuovo motore che portò, a settembre, alla scelta dei progetti YF120 e YF119 rispettivamente della General Electric e della Pratt & Whitney, all'epoca in competizione tra loro. Inizialmente, fu previsto di valutare i diversi progetti presentati per l’ATF solo sulla carta. Tuttavia, considerati i rischi tecnici di aerei così complessi e innovativi, nel maggio 1986 si decise di procedere ad una "fly-off competition" con la costruzione e sperimentazione in volo di dimostratori tecnologici, scegliendo 2 concorrenti tra i progetti presentati. Seguì, nel luglio di quello stesso anno, l’emissione della RfP (Request for Proposal). Venne quindi lanciata, il 31 ottobre 1986, la fase di Dem/Val (Demonstration/Validation), della durata prevista di 50 mesi, conseguente alla scelta dei 2 progetti considerati egualmente rispondenti ai requisiti: il Lockheed YF-22 e il Northrop YF-23. Vennero così assegnati 2 contratti, ciascuno del valore di 691 milioni di dollari, alle 2 ditte selezionate: Lockheed (associata con Boeing e General Dynamics) e Northrop (associata con McDonnell Douglas). Ad ogni modo, si stimava che le aziende interessate avrebbero contribuito al programma sperimentale con parecchie centinaia di milioni tratti dalle proprie casse. ln particolare, dei 691 milioni di dollari governativi, circa 100 andavano per lo sviluppo del radar e dei sensori elettro-ottici, mentre circa 200 finivano per l’architettura avionica e la relativa integrazione. Per l’altro più significativo elemento, il propulsore, le 2 ditte interessate, General Electric e Pratt & Whitney, ricevettero ciascuna 650 milioni di dollari. Per quanto riguarda la competizione in volo, si sarebbero costruiti 2 esemplari di ciascun modello di aereo equipaggiandone uno con i motori General Electric e l’altro con i Pratt & Whitney, anch’esse in concorrenza tra loro. ll primo modello a volare, il 27 agosto 1990, fu il Northrop YF-23 PAV-1 (Prototype Air Vehicle 1), equipaggiato con il motore Pratt & Whitney YFi119. Il Lockheed YF-22 PAV-1, invece equipaggiato con motore General Electric YF120, volò il successivo 29 settembre, con il capo collaudatore Dave Ferguson ai comandi. Era richiesto che l'ATF avesse incorporate le tecnologie emergenti, l'uso di materiale composito, gli avanzati sistemi di controllo fly-by-wire, i motori più potenti e le capacità stealth già utilizzate nell'F-117. Nell'aprile del 1991 l'YF-22 fu dichiarato vincitore e il consorzio Lockheed-Boeing divenne il costruttore del nuovo caccia stealth.
Il primo esemplare di pre-serie fu portato in volo il 7 settembre 1997 da Paul Metz, che, ironicamente, era stato il pilota collaudatore dell'YF-23.



La scelta

Il 23 aprile 1991 vennero annunciati i vincitori: per l'aereo il Lockheed F-22, e per il motore, il Pratt & Whitney F119. Seguì, a giugno 1991, l'annuncio dell‘FSD (Full Scale Development). Non sono mai state ufficialmente date le motivazioni che hanno portato alla scelta dell'F-22 e dell'YF119. Tuttavia l’YF-22, dotato di ugelli a spinta vettoriale (TVC: Thrust Vectoring Control) e di 4 superfici di coda, è stato probabilmente giudicato più “caccia” da superiorità aerea, con riferimento alla maneggevolezza e controllabilità anche ad assetti estremi e inusuali. L’YF-23 che, nella valutazione, pare sia risultato più veloce nella crociera supersonica e migliore in termini di bassa osservabilità, appariva tuttavia meno flessibile come impiego operativo, anche nell’aria-aria, risultando essere quasi più un intercettore che un caccia da superiorità aerea. Inoltre, a livello di riduzione del rischio, I’YF-22 aveva esplorato più settori, incluso il lancio di missili e angoli d’incidenza in volo controllabili fino a 60°. A ciò bisogna aggiungere la possibilità tecnica di ottenere una variante imbarcate dell’ATF e, non a caso, proprio l’YF-22 era considerato più “navalizzabile” dell’YF-23. Anche per la scelta del motore, il Pratt & Whitney YF119, di configurazione tradizionale. appariva termicamente meno rischioso dell’YF120 a ciclo variabile, il quale però aveva portato a prestazioni velocistiche e anche di autonomia, superiori durante la valutazione del duplice duo aereo/motore. In effetti, va considerato che proprio per i regimi di volo previsti per l’ATF, con almeno pari enfasi nel supersonico come nel subsonico, il ciclo variabile è senz’altro l’ideale. Posto che l'YF119 si è comunque dimostrato un buon motore, è possibile che considerazioni di tipo industriale abbiano giocato a favore della Pratt & Whitney, dal momento che in quegli anni la General Electric aveva conquistato buona parte del mercato dei motori per i velivoli da combattimento sia dell’USAF (B-1B, motorizzazione alternativa, rispetto ai Pratt & Whitney F100, nell’F-16 e potenzialmente, come sarebbe avvenuto successivamente, nell’F-15E, almeno per l’esportazione), che dell’US Navy (F/A-18, F-l4A+ e F-14D). Aveva quindi senso coinvolgere anche la Pratt & Whitney nello sviluppo e nella produzione di motori per aerei da combattimento, anziché tagliarla fuori per un’intera generazione, causandone un eccessivo indebolimento.
All'YF-22 fu originariamente dato il nome non ufficiale di "Lightning II", nome che poi è stato scelto per l'F-35 il 7 novembre 2006.
Nell'aprile 1992, in occasione di un volo di test dopo l'assegnazione del contratto di fornitura, il primo prototipo ebbe un incidente mentre atterrava alla Edwards Air Force Base, in California. Il pilota collaudatore, Tom Morgenfeld, non rimase ferito e la causa dell'incidente fu attribuita ad un errore del software del sistema di stabilizzazione longitudinale che consentiva, in certe condizioni, l'instaurarsi di oscillazioni non smorzate lungo l'asse di beccheggio. L'altro prototipo era già stato messo a terra per cui l'YF-22 concluse il giorno dell'incidente la sua attività di volo. L'aereo superstite è oggi esposto al National Museum of the United States Air Force presso la Wright-Patterson Air Force Base, a Riverside, vicino a Dayton (Ohio).
Tra il prototipo YF-22 e l'F-22 di serie sono presenti diverse differenze nella linea. Nell'F-22 la parte anteriore è stata completamente ridisegnata, spostando la carlinga in avanti e le prese d'aria indietro per migliorare aerodinamica e visibilità per il pilota.
Le ali, di forma trapezoidale, hanno una freccia meno marcata e un allungamento maggiore, con estremità tronche. Le derive sono più piccole e i piani di coda sono stati risagomati e ingranditi dopo diversi test nel tunnel del vento, test che hanno anche portato all'eliminazione del freno aerodinamico dorsale. La retrazione del carrello principale avviene lateralmente nell'F-22 mentre nell'YF-22 avveniva frontalmente.



Produzione

Passarono diversi anni per arrivare dal dimostratore YF-22 al primo prototipo dell’aereo di serie. Al di là di cambiamenti nelle specifiche e numerosi problemi tecnici, giocò un ruolo decisivo il mutamento, nella percezione della minaccia esterna, dovuto al crollo dell’Unione Sovietica e il successivo dissolversi del Patto di Varsavia, il che portò al conseguente slittamento dei tempi del programma, voluto anche a causa dei costi, nonostante, che un programma diluito nel tempo costi complessivamente sempre di più. Alla fine, il primo aereo della fase EMD (Engineering and Manufacturing Development) denominato RAPTOR 4001, definito anche “Air Dominance Fighter”, fu presentato il 9 aprile 1997, con il primo volo effettuato il 7 settembre dello stesso anno. Lo stesso RAPTOR 4001 venne successivamente utilizzato per le prove balistiche di sopravvivenza della struttura e riparabiiltà della stessa dopo i danneggiamenti. L’attività di produzione degli aerei EMD (8 in tutto) e dei successivi di serie, era stata nel frattempo spostata a Marietta, in Georgia, diversamente dai 2 dimostratori YF-22, che erano invece stati assemblati a Palmdale, California, nella storica Plant 42 dell'USAF, sembrerebbe al simbolico costo di affitto di un dollaro l’anno. La produzione iniziale a basso rateo LRIP (Low-Rate Initial Production) iniziò nel 1999, e il primo F-22 di serie venne consegnato all’USAF, presso la base di Nellis, nel Nevada, a gennaio 2003. L’F-22A, come nel frattempo era stato designato, raggiunse finalmente la capacità operativa iniziale lOC (Initial Operational Capability) il 15 dicembre 2005. Per l’occasione, si scelse la sigla definitiva di F-22. La FOC (Full Operational Capability) venne ufficializzata 2 anni dopo, nel dicembre 2007, ovvero una volta raggiunta la piena operatività del 1st Fighter Wing e del 192nd Fighter Wing della Virginia Air National Guard.
L'aeronautica statunitense pianificò inizialmente di ordinare 750 esemplari di ATF, la cui produzione sarebbe iniziata nel 1994; tuttavia, il piano venne modificato e gli ordini scesero a 648 esemplari da produrre a partire dal 1996. Nel 1994 venne deciso di produrre 442 esemplari, che sarebbero entrati in servizio nel 2003-2004, ma un rapporto del dipartimento della difesa del 1997 ritoccò gli ordinativi a 339 esemplari. Infine, nel 2006 il Pentagono affermò di essere intenzionato ad acquistare 183 esemplari. Il piano fu approvato dal congresso sotto forma di piano di fornitura pluriennale, che permetteva il piazzamento di ulteriori ordini. Il costo totale del programma nel 2006 era di 62 miliardi di $, mentre il costo unitario venne stimato dal Government Accountability Office in 361 milioni di $.
Al termine dell'acquisto dei 183 esemplari, il costo di produzione sarà pari a 34 miliardi, con un costo totale del programma di 62 miliardi e 339 milioni per esemplare. Il costo incrementale per ogni esemplare in più è attorno ai 138 milioni di dollari, in diminuzione con l'aumentare dei velivoli ordinati.
L'F-22 tuttavia non è l'aereo più costoso mai prodotto, essendo stato superato dal bombardiere strategico stealth B-2 Spirit, che vanta un valore di circa 1,157 miliardi di dollari, valuta del 1998, per esemplare.
Il primo incidente in cui venne coinvolto il nuovo aereo, si verificò durante il decollo di un esemplare di pre-serie dalla Nellis AFB il 20 dicembre 2004. Il pilota riuscì ad eiettarsi in tempo uscendone illeso. Le indagini rivelarono che l'incidente era stato provocato da un'interruzione imprevista della spinta del propulsore dovuta ad un malfunzionamento del sistema di volo. Per risolvere il problema vennero modificati i dati utilizzati dal software del sistema di volo.
Il 31 luglio 2007 la United States Air Force firmò con la Lockheed Martin un contratto pluriennale per la produzione di 60 esemplari ad un costo totale di 7,3 miliardi di dollari. Rispettando la consegna di 20 velivoli all'anno, gli esemplari destinati all'USAF sarebbero 183 e la linea di produzione rimarrebbe in funzione fino al 2011.
Il 29 agosto la Lockheed Martin poté festeggiare il traguardo del "100° F-22 Raptor" realizzato, avente numero di serie 05-4100.
Il 13 dicembre 2011 l'ultimo F-22 Raptor è uscito dalla linea di montaggio dello stabilimento di Marietta. Si tratta del 187º esemplare, numerato 4195.



Esportazione

Le opportunità di esportazione dell'F-22 Raptor, al contrario di molti altri caccia statunitensi come l'F-15 e l'F-16 ordinati anche all'estero in grande quantità, sono attualmente inesistenti, poiché l'estrema sofisticazione delle tecnologie adottate può rappresentare una seria minaccia per gli stessi Stati Uniti se ne venisse concesso l'utilizzo a forze aeree straniere.
Dal 27 settembre 2006, infatti, il Congresso statunitense, con voto unanime, vietò l'esportazione dell'F-22 e delle relative tecnologie anche in versioni depotenziate.
A causa delle severe restrizioni, molti paesi alleati degli Stati Uniti che avevano considerato l'acquisto del nuovo velivolo, pur dovendo affrontare costi di produzione molto elevati, sono ora in attesa di consegna dell'F-35 Lightning II che racchiude molte delle tecnologie dell'F-22, ma progettato per essere più economico e flessibile di quest'ultimo.
Il governo giapponese mostrò grande interesse nell'acquisto di alcuni esemplari dell'F-22A da consegnare alla sua forza aerea (JASDF). Questa richiesta, comunque, aveva bisogno dell'approvazione del Pentagono, del Dipartimento della Difesa e del Congresso degli Stati Uniti, per cui fu disattesa.
Il generale Ze'ev Snir, comandante dell'Heyl Ha'Avir, l'aeronautica militare israeliana (IAF), disse: «L'IAF sarebbe felice di schierare nelle proprie linee 24 F-22A, ma il problema a questo punto è il rifiuto degli USA di vendere il velivolo, e il prezzo di 200 milioni di dollari ciascuno».
Anche l'Australia avrebbe espresso il desiderio di acquistare un certo numero di F-22, invece dell'F-35 inizialmente ordinato, ma si scontrò col rifiuto del governo americano. Questo provocò un certo risentimento nell'opinione pubblica australiana per cui in molti sostennero che l'F-35 fosse un velivolo stealth di "serie B", avente caratteristiche di volo inferiori all'F/A-18 Hornet, già in servizio con le forze aeree australiane, e all'F/A-18 Super Hornet.
A sostenere la causa dell'F-22 era soprattutto il Partito Laburista australiano. Tuttavia, il governo Howard cancellò la decisione dell'acquisto degli F-22, spiegando che per quel tipo di aereo non sarebbe stata probabilmente rilasciata un'autorizzazione e non possedeva sufficienti capacità di attacco terrestre e marittimo. Questa valutazione era sostenuta dall'Australian Strategic Policy Institute, il quale affermò che l'F-22 «possedeva capacità multiruolo insufficienti e un prezzo troppo elevato», un'analisi che venne criticata dall'aeronautica australiana.
In seguito alla vittoria alle elezioni, nel 2007, del partito laburista, il nuovo governo ordinò di rivedere i piani per l'acquisizione dell'F-35 e dell'F/A-18 Super Hornet per fare spazio ad una valutazione per l'acquisto degli F-22. Il Ministro della Difesa Joel Fitzgibbon infatti ammise: «Intendo persuadere gli Americani per rendere accessibile il Raptor alla Royal Australian Air Force». Nel febbraio 2008, il segretario alla difesa Robert Gates dichiarò che non erano presenti obiezioni per la vendita dei Raptor all'Australia, ma il Congresso avrebbe dovuto modificare la legge.



Successive forniture

A novembre e dicembre 2007 vennero tenuti a terra circa 700 esemplari di F-15 A-D, e alcuni senatori statunitensi stilarono tre rapporti per l'acquisto di ulteriori esemplari di F-22. L'aeronautica richiese che l'F-22 fosse mantenuto in produzione dopo i 183 esemplari pianificati.
Nel gennaio 2008 il Pentagono annunciò la richiesta al Congresso di finanziare l'acquisto di ulteriori velivoli e impiegare i 497 milioni di dollari richiesti per terminare la produzione per acquistare quattro ulteriori esemplari, tenendo aperta la linea di produzione oltre al 2011 e fornendo alla successiva amministrazione l'opzione di acquistare ulteriori esemplari. I fondi per il termine della produzione vennero impiegati dal Pentagono per finanziare la riparazione della flotta di F-15, e la decisione di terminare la produzione venne rinviata al 2009. Il 12 novembre 2008 il Congresso approvò un finanziamento iniziale per l'acquisto di quattro ulteriori esemplari, da completare in futuro.
Il 6 aprile 2009, nell'annuncio del budget del Pentagono per il 2010, il segretario della difesa Gates richiese il termine della produzione dell'F-22 per il 2011, congelando a 187 gli esemplari in servizio nell'USAF. In compenso sarebbero stati aumentati i fondi per l'acquisizione di ulteriori esemplari del Lockheed Martin F-35. Gates osservò che gli Stati Uniti erano coinvolti in due guerre e il Raptor non aveva ancora compiuto una singola missione in entrambe. Per questo motivo, non erano presenti necessità militari per aumentare il numero di esemplari oltre a quello stabilito. Il segretario dell'aeronautica statunitense Michael Donley affermò di sostenere la decisione di Gates: «L'F-22 è uno strumento vitale nell'arsenale militare e resterà a nostra disposizione per decenni. Ma è giunto il momento di guardare avanti».




Controversie sul nome

Il modello di produzione fu chiamato formalmente F-22 Raptor in occasione della presentazione del primo esemplare di serie ("roll out") del 9 aprile 1997 presso lo stabilimento di Marietta, Georgia, della Lockheed-Georgia & Co.
Nel settembre 2002, i vertici dell'aeronautica USA cambiarono la designazione del Raptor da F-22 a F/A-22. La nuova designazione, simile a quella dell'F/A-18 Hornet dell'U.S. Navy, serviva a indicare il fatto che poteva essere usato anche come aereo da attacco al suolo. Il 12 dicembre dello stesso anno, il nome tornò ad essere di nuovo F-22.



Tecnica

L'F-22 è un aereo da combattimento di 5ª generazione con capacità stealth di 5ª generazione. Possiede due propulsori a turboventola con post-bruciatore Pratt & Whitney F119-PW-100 capaci di spinta vettoriale. La spinta massima è una informazione classificata, anche se la maggior parte delle fonti riporta il valore di 156 kN per propulsore. Si stima una velocità massima attorno a Mach 1,82 in modalità supercruise (ovvero senza l'uso di postbruciatori), come dimostrò il generale John P. Jumper, ex-Chief of Staff dell'USAF, quando il 13 gennaio 2005 con un Raptor superò Mach 1,7. Paul Metz, pilota a capo dei test dell'F-22 alla Lockheed, affermò che il velivolo possiede una presa d'aria fissa con cui riesce a raggiungere velocità superiori a Mach 2,0 senza avvalersi dell'impiego di labbra variabili al suo interno, soluzione adottata in altri aerei da combattimento per impedire lo stallo del compressore. Le performance sono superiori a quelle dell'F-15 Eagle grazie anche al rapporto spinta-peso di 1,2:1 per il Raptor e prossimo all'1:1 per l'F-15 Eagle.
I dati sulla vera velocità massima dell'F-22 non sono disponibili pubblicamente, ma la caratteristica di poter contenere tutte le armi al suo interno costituisce un vantaggio rispetto ad altri aerei, poiché se montate esternamente aumentano la resistenza aerodinamica. Un altro punto di forza del velivolo è la capacità di affrontare situazioni di forte stress meccanico e termico, in cui può mantenere un'ottima manovrabilità rimanendo controllabile anche a seguito di manovre ad un costante angolo di attacco superiore a 60º. Il sistema propulsivo permette di compiere strette virate ad elevatissimi angoli di attacco, tra queste la manovra di Herbst (detta J-turn), il Cobra di Pugačëv e il Kulbit. Durante le esercitazioni effettuate nei cieli dell'Alaska nel giugno 2006, i piloti del Raptor dimostrarono che l'altitudine di crociera, cioè mantenuta costante in una missione, ha un effetto positivamente significativo nelle performance di combattimento costituendo un fattore chiave per il raggiungimento di un tasso di abbattimenti elevatissimo contro altri aerei di 4ª e 4,5ª generazione.



Avionica

L'avionica dell'F-22 è tecnologicamente molto avanzata. Questa include il BAE Systems E&IS Radar Warning Receiver (RWR)AN/ALR-94, e il radar Northrop Grumman AN/APG-77 Active Electronically Scanned Array (AESA). L'AN/APG-77 è caratterizzato dalla sua capacità di acquisizione bersagli a lunga distanza, con una bassa probabilità d'intercettazione.
L'AN/ALR-94, è invece un sistema di ricezione passivo capace di localizzare i segnali radar nemici. È composto da più di 30 antenne affogate nella fusoliera, e viene descritto dall'ideatore principale del progetto dell'F-22, Tom Burbage, come "il sistema più tecnologicamente complesso imbarcato sul velivolo". Grazie ad un ottimo range operativo (250+ miglia), permette al Raptor di limitare le proprie emissioni radar per non compromettere la sua invisibilità (stealthness).
L'AN/APG-77 AESA, progettato per il ruolo da superiorità aerea e missioni d'attacco al suolo, rimanendo in configurazione di bassa visibilità può intercettare e seguire bersagli multipli con ogni condizione atmosferica. Il radar cambia la propria frequenza operativa circa 1000 volte al secondo minimizzando la possibilità di essere intercettati. Può inoltre aumentare le sue emissioni radar per sovraccaricare i sensori nemici, dando all'aereo la capacità di intraprendere azioni di guerra elettronica.
Le informazioni raccolte dal sistema radar vengono elaborate da due Raytheon Common Integrated Processor (CIP). Ciascun CIP opera ad una velocità di circa 10,5 miliardi di istruzioni al secondo e ha 300 MB di memoria. Le informazioni possono essere ricevute dal radar o altri sistemi di bordo o esterni. I dati ricevuti vengono quindi elaborati e visualizzati in modo intuitivo sui display del cockpit. Il software del Raptor è composto da oltre 1,7 milioni di linee di codice, la maggior parte di queste per l'elaborazione dei dati provenienti dal radar. La distanza massima d'operazione dell'AN/APG-77 è stimata attorno alle 125-150 miglia, estendibili attraverso aggiornamenti, a circa 250 miglia (402 km).
L'F-22 è in grado di agire come un "mini-AWACS", grazie alle capacità di identificazione delle minacce di cui possono beneficiare anche gli altri aerei. Il sistema permette di designare dei bersagli per velivoli come F-15 ed F-16, e anche determinare se due aerei alleati stanno puntando lo stesso bersaglio, permettendo ad uno di essi di scegliere un bersaglio diverso. Pur non avendo le capacità di un vero AWACS, come l'E-3 Sentry, grazie ai sistemi informatici più moderni è in grado di identificare gli obiettivi molto più velocemente.
Il radar a bassa probabilità di intercettazione ha ricevuto la capacità di trasmissione dati a banda larga, permettendo all'aereo di fungere come un ripetitore dati verso e da i trasmettitori e i ricevitori dati alleati nell'area di operazioni.
Il bus dati IEEE-1394B, sviluppato appositamente per questo velivolo, è derivato dal sistema commerciale IEEE-1394 FireWire. Lo stesso bus è stato impiegato anche nell'F-35 Lightning II.




Armamento

Il Raptor è stato progettato per operare in diversificate missioni, stivando i suoi missili aria-aria all'interno della fusoliera in modo da minimizzare il riflesso intercettato dai radar. I missili vengono lanciati con l'ausilio di braccia idrauliche che li lasciano cadere al di fuori dell'aereo in modo da poter richiudere tempestivamente i portelli d'apertura della stiva. Può trasportare bombe come le JDAM, in particolare la LMTAS/Boeing GBU-32, e le Small Diameter Bomb (SDB) con guida GPS, come le GBU-39, utilizzate principalmente per neutralizzare i radar e i sistemi di difesa aerea nemici. Il velivolo, inoltre imbarca un cannone rotante M61A2 Vulcan da 20 mm con 480 colpi, scaricabili in approssimativamente 5 secondi di fuoco continuo.
La capacità del Raptor di poter sostenere una velocità di crociera supersonica e una tangenza operativa molto elevata aumenta significativamente la gittata effettiva degli armamenti aria-aria e aria-suolo. Questi fattori hanno inciso molto sulla decisione dell'USAF di non equipaggiare l'F-22 con un armamento a lungo raggio. All'AIM-120C, è stato infatti preferito il MBDA Meteor, anche se l'USAF ha comunque intenzione di dotare i suoi aeromobili con il prossimo AIM-120D AMRAAM, che a breve rappresenterà l'ultima versione dell'AIM-120. Altra arma a corto e medio raggio è rappresentata dal Raytheon AIM-9X, missile a corto raggio a guida IR, equipaggiato col sensore all-aspect cioè con capacità di ingaggio bersagli non in asse fino a 90 gradi rispetto alla direzione di volo dell'aereo lanciatore.
Il Raptor, quindi, è in grado di raddoppiare l'effettiva portata dei suoi armamenti fornendo loro una velocità e un'altezza superiori rispetto a quelle di un velivolo utilizzato come piattaforma di lancio convenzionale. Nei test effettuati con una JDAM da 1.000 lb a 15.000 m di altitudine, è stata rilevata una velocità media di quest'ultima di circa 1.5 Mach, colpendo l'obiettivo a circa 39 km di distanza.
In altre configurazioni è possibile trasportare ulteriori carichi esterni utilizzando i quattro agganci subalari in grado di sostenere un peso di 5000 lb ciascuno, con un pilone su cui può essere collocato un serbatoio esterno sganciabile da 600 galloni (2 268 l) o un pod in grado di ospitare due missili aria-aria. Aggiungendo armi o componenti esterni, queste possono compromettere le capacità stealth dell'aereo e diminuire la manovrabilità, la velocità e il raggio d'azione (tranne nel caso in cui si usino serbatoi esterni). I due punti d'aggancio interni sono dedicati ai serbatoi esterni di carburante che ne permettono anche lo sgancio in volo, riacquistando le capacità stealth e le performance in seguito all'esaurimento delle riserve esterne[49]. Attualmente sono in corso ricerche per sviluppare piloni e armamenti stealth che non comprometterebbero l'invisibilità del velivolo aumentando così il carico utile.

Capacità stealth

La ridotta traccia radar è ottenuta tramite profili aerodinamici e tecniche all'avanguardia, come materiali radar assorbenti, prese d'aria a forma di "S", parti e condotti che riflettono le onde radar sul motore e che tendono a raffreddare i gas di scarico per una low-observance anche ai sensori infrarosso, il progetto dell'F-22 ha posto la massima importanza nel diminuire la rilevabilità non solo al radar, ma in tutto lo spettro dei sensori, tra cui trasmissioni radio, emissioni infrarosse e acustiche.
L'F-22 necessita di manutenzione della pellicola RAM (Radar Absorbent Material) a differenza dell'F-117 Nighthawk, il quale necessitava di un design a sfaccettature multiple più accentuato per aumentare la sua stealthness.
Con i dati disponibili oggi sul grado d'invisibilità ai radar dell'F-22, poiché quelli ufficiali sono segreto militare, si potrebbe ipotizzare una Radar Cross Section (RCS), che rappresenta l'unità di misura della riflettività radar di un oggetto, pari a 0,00025 m² cioè la grandezza di una palla da tennis.
Secondo un articolo del The National Interst del 17 ottobre 2017 a firma Stephen Bryen, dal titolo Russia's S-400 Is a Game Changer in the Middle East (and America Should Worry), il sistema SAM russo S-400, ha dei radar in grado di intercettare gli aerei stealth F-22 e F-35.

Sistema propulsivo

L'F-22 Raptor è propulso da due motori Pratt & Whitney F119-PW-100, ciascuno dei quali è in grado di sviluppare circa 35 000 libbre di spinta, sufficienti a garantire un rapporto spinta/peso superiore a 1,1 con l'aereo in configurazione standard. L'F-119 è un motore turboventola a basso rapporto di diluizione, estremamente avanzato ma di concezione abbastanza tradizionale.
Nel Raptor l'F119 è dotato di un sistema di controllo vettoriale della spinta, ottenuto mediante il movimento verticale degli ugelli di scarico che possono ruotare di 40 gradi lungo l'asse verticale. Il controllo vettoriale è governato dal sistema di volo in maniera automatica, mentre i motori sono controllati da un sistema FADEC di 4ª generazione. L'F119 non emette fumi, ed è stato costruito con il 40% di parti in meno rispetto agli altri turboventola destinati ai caccia, il tutto a vantaggio di una minore manutenzione (circa il 75% in meno).

Cabina di pilotaggio

La Cabina di pilotaggio dell'F-22 è una delle più avanzate in circolazione, totalmente elettronica e senza alcun tipo di strumentazione analogica. Gli strumenti principali della plancia sono sei grandi display multifunzionali LCD a colori che si suddividono in:
2 UFD (Up-Front Displays) che riguardano i dati di genere ICAW (Integrated Caution/ Advisory/ Warning data) e CNI (Communications/ Navigation/ Identification),
1 PMFD (Primary Multi-Function Display), posizionato al centro della plancia, è il display primario per la navigazione aerea in quanto può visualizzare rotta e waypoints, oltre che il Situation Assessment (SA),
3 SMFD (Secondary Multi-Function Displays), che si trovano sotto e a lato del PMFD e tra le gambe del pilota, vengono utilizzati per visualizzare informazioni tattiche (armamento) e non (checklist, diagnostica sottosistemi e stato motore).
Infine, un casco, anche questo multifunzionale, completa l'interfacciabilità del binomio uomo-macchina.
Il cupolino è costituito da una singola struttura in policarbonato, il più grande finora costruito impiegando questo materiale, che offre un'ottima trasparenza e visibilità, oltre che garantire una bassa segnatura radar. È anche in grado di garantire sicurezza al pilota in ambienti in cui sono presenti agenti NBC, e ha dato risultati positivi nelle prove di bird strike ad oltre 700 km/h.

Human-Machine Interface (HMI):
  • HUD - Durante la progettazione di questo velivolo si è cercato di perfezionare l'interfaccia utente che mette in comunicazione tra loro aereo e pilota. Strumento standard per raggiungere tale scopo è l'Head-Up Display (HUD), dove vengono visualizzati i dati più importanti (altitudine, velocità, frequenza radio, angolo di incidenza, reticolo di tiro); l'inclinazione e la forma di questo HUD sono state progettate anche per fornire uno scudo al pilota in caso di frantumazione del cupolino (ad esempio in caso di bird strike).
  • ICP - L’Integrated Control Panel (ICP) è l'interfaccia principale per gestire le comunicazioni, i dati per l'autopilota e i piani per la navigazione aerea, ed è posizionato sotto l'HUD, al centro della fascia più alta del cokpit. Costituito da un pannello comandi, è molto simile ad un mouse per facilitarne l'uso al pilota.
  • SFG/IMG - Lo Stand-by Flight Group e l'Instrument Meteorological Conditions rappresentano il sistema di navigazione aerea di emergenza, che viene attivato in caso di malfunzionamento generale dei sistemi di bordo, permettendo al pilota di continuare il volo.
  • ICAW - Per ridurre la mole di lavoro del pilota nel corso di un volo, il sistema ICAW può visualizzare un totale di 12 messaggi di allarme. Tutti i messaggi ICAW vengono filtrati per eliminare quelli imprecisi, in modo da informare il pilota di quale sia precisamente il problema riscontrato. Ad esempio, in caso di perdita di potenza al motore, gli allarmi del generatore e dell'impianto idraulico, che solitamente vengono associati a questo tipo di problema, vengono soppressi e il pilota può disporre dei dati relativi alla vera natura del problema. L'ICAW inoltre, dispone di una checklist elettronica per le procedure di volo.


HOTAS (Hands On Throttle And Stick).

L'F-22 dispone di un joystick laterale, posizionato alla destra della console e di due controller di spinta motore sulla sinistra.

Simbologia dei display

Sui display del Raptor, in cui il pilota può navigare con un cursore ottenendo maggiori informazioni su obbiettivi o minacce, i velivoli intercettati vengono rappresentati in base alla loro tipologia con specifici colori e figure geometriche:
  • Velivolo nemico: triangolo di colore rosso
  • Velivolo amico: cerchio di colore verde
  • Velivolo sconosciuto: quadrilatero giallo
  • Velivolo gregario: quadrilatero blu
  • Missile terra-aria: pentagono (con indicazioni sulla tipologia di missile e di gittata)
  • Missile in rotta di collisione: pentagono con un triangolo inscritto
  • L'Inter/Intra Flight Data Link (IFDL) permette di far collegare tra loro un numero imprecisato di F-22 durante il volo, in modo da comunicare e scambiarsi informazioni senza l'utilizzo di apparecchiature radio che potrebbero tradire la loro presenza.

Standard di sicurezza

ACES II

Il seggiolino eiettabile scelto dall'USAF per l'F-22, è una nuova versione dell'ACES II (Advanced Concept Ejection Seat), adottato precedentemente anche sul caccia multiruolo della General Dynamics F-16 Fighting Falcon. I miglioramenti effettuati rispetto al precedente modello includono:
  • Un sistema attivo di contenimento per le braccia, eliminando delle possibili contusioni nelle eiezioni ad alta velocità;
  • Un migliore sgancio rapido del paracadute pilota (situato dietro la testa del pilota), in modo da rendere più stabile il seggiolino nei lanci più violenti;
  • Una nuova sequenza di lancio che diminuisce lo scarto di tempo tra il comando impartito dal pilota e l'eiezione;
  • Una bombola di ossigeno più grande per aumentare la riserva di ossigeno in caso di lanci ad alta quota.

Sistema di supporto vitale

Il Life Support System (Sistema di supporto vitale) del Raptor integra tutti i componenti principali del vestiario e dell'equipaggiamento necessario per provvedere al sostentamento del pilota durante il volo o una volta eiettatosi.
Nel sistema di supporto vitale vengono quindi inclusi:
  • Un generatore di ossigeno a bordo del velivolo (OBOGS)
  • Una valvola che controlla il flusso e la pressione dell'aria diretta alla maschera, detta Breathing Regulator/Anti-G (BRAG)
  • Una protezione completa Chimico/Batteriologica/Immersione in acque gelide
  • Un sistema di gonfiaggio per la tuta anti-G.
  • Un sistema di riscaldamento abitacolo
  • Un casco HGU-86/P con occhiali per la visione notturna e una maschera MBU-22/P.

Grazie al suo peso contenuto, l'HGU-86/P riduce la sollecitazione del collo durante le eiezioni del 20% rispetto al casco attualmente in servizio, HGU-55/P. Il casco che in futuro verrà dato in dotazione ai piloti degli F-22 garantirà una protezione dal rumore sia passiva che attiva, grazie all'Active Noise Reduction System.

Varianti

Per il programma NATF (Navalized Advanced Tactical Fighter), venne presentata all'U.S. Navy una versione imbarcata dell'F-22 per rimpiazzare l'F-14 Tomcat, ma il progetto venne cancellato nel 1993. Fu pianificata anche la costruzione di un addestratore biposto, denominato F-22B, anche questa interrotta, nel 1996, per gli eccessivi costi di sviluppo.
Altra versione fu l'FB-22, con cui si voleva fornire all'USAF un bombardiere strategico, di cui ancora non è chiaro il destino. Altro tentativo fu l'X-44 MANTA (acronimo per Multi-Axis No-Tail Aircraft), velivolo senza piani di coda né verticali, né orizzontali derivato sempre dall'F-22, che utilizzava gli ugelli orientabili sui 4 assi per determinare l'assetto di volo. Il progetto, per mancanza di fondi, venne congelato nel 2000.
Nel 2016, il Dipartimento della Difesa si convince che la scelta fatta negli anni passati, di produrre solo 187 esemplari sia stata errata, perché è venuta a mancare la previsione che con la caduta dell’Unione Sovietica, non ci sarebbe stata alcuna minaccia aerea futura, considerando che oggi gli investimenti cinesi e russi nei caccia di nuova generazione hanno prodotto aerei all'altezza del caccia Lockheed. In considerazione di ciò si sta valutando l'ipotesi di produrre un F-22B. Se la configurazione aerodinamica è ancora all'altezza dei tempi, lo stesso non si può dire per elettronica e avionica, ormai datate. Il problema verrebbe risolto dotando l'aereo di elettronica e avionica derivate da quelle dell'F-35. Nel caso questa proposta venisse approvata dalla Commissione dei Servizi Armati del Senato, il primo F-22B uscirebbe di fabbrica entro la fine del 2020 e gli inizi del 2021. Con la produzione di 194 nuovi aerei e l'aggiornamento degli F-22A, l'USAF raggiungerete i 382 Raptor di cui ha bisogno.

Costi

Progettato per essere il nuovo caccia da difesa degli Stati Uniti per la prima parte del XXI secolo, il Raptor è un caccia estremamente costoso.
Fino all'aprile 2005 il programma è costato 70 miliardi di dollari, e il numero di aerei che doveva essere costruito è passato da 438 a 381 e ora a 180, mentre il requisito iniziale era di 750. Una ragione del calo di esemplari richiesti è che il futuro F-35 usa molta della tecnologia usata sull'F-22, ma è molto più economico. Inoltre il costo di queste tecnologie è più basso per l'F-35 anche perché sono già state sviluppate per l'F-22.
Nel 2014, il presidente Barack Obama annuncia la cancellazione del programma e la fornitura di ulteriori velivoli per motivi di bilancio.

Impiego operativo: La notte del 22 settembre 2014, l'F22 è stato usato per la prima volta in teatro operativo. La missione riguardava il bombardamento di postazioni dell'ISIS in Siria.

Operatori: Stati Uniti - United States Air Force. Al mese di settembre 2019, erano 186 gli esemplari in organico.

ENGLISH

The loss of an F-22 Raptor during a training flight on May 15 serves as a wake-up call regarding the size of the Raptor inventory.
Tunnel vision over a decade ago related to counterinsurgency operations in Afghanistan and Iraq saw the nation buy too few F-22s, with just 187 purchased versus the 381 official military requirement. Now, with those wars largely in the rear-view mirror and a new National Defense Strategy, the capability attributes afforded by the F-22 are more important than ever.
These 5th generation stealth aircraft are the crown jewels in the nation’s military arsenal. The recent crash reinforces the need to double down on the F-22 force by fully funding necessary upgrades. No other capability — U.S. or foreign — will come close to the F-22 for years into the future. It is important that budget and inventory management decisions mirror that reality.
The F-22’s primary mission is to secure air superiority — a condition vital for any successful military operation. While the aircraft can also strike targets on the ground with great precision, and conduct intelligence, surveillance, and reconnaissance inside contested airspace, at its heart the Raptor will remain an air-to-air champion. Because of its vast array of capabilities — not all known — the F-22 is our nation’s greatest conventional deterrent. While the current force size is small relative to other fighter forces, the F-22 has — at a minimum — an order of magnitude greater effect than any other fighter in the world.
The F-22 is a fundamentally unique airplane due to the unparalleled integration of stealth, sensor technology, processing power, and unrivaled flight performance. While many fighters have some elements of this mix, none possess the total package afforded by the F-22. Stealth makes it exceedingly difficult for an enemy to close the kill chain. Sensors and processing power allow it to understand the battlespace with tremendous acumen — allowing F-22s to be at the right place and time to achieve desired effects while minimizing vulnerabilities. Its flight characteristics of speed and maneuverability are simply unequaled by any other aircraft. Anyone questioning the value of the F-22 should consider why friends and foes alike are all pursuing options to develop like-capabilities — they are game-changing.
The fact that the nation needs more F-22s is not rocket science. However, since the F-22 production line closed years ago, this is not a feasible option. Ensuring the F-35 — a plane designed to complement the F-22 with a greater focus on ground attack — does not repeat this same mistake is certainly an important lesson. That aircraft is also an essential investment in our aerial arsenal. In fact, a greater F-35 annual buy-rate becomes more important given the small F-22 force. Future next generation air dominance concepts must also proceed. However, COVID-19-related budget pressures are likely going to delay meaningful advancement in this regard. Plans that exist at the PowerPoint level and theoretical operational concepts must not be confused with concrete capabilities that are able to meet current and future challenges. Further investments in aging designs like the F-16 and F-15, originally designed a half a century ago, simply fail to meet modern requirements. While these aircraft will remain an important part of the inventory out of necessity, their operational utility will diminish given they do not address the challenges that will increasingly dominate the security environment.
This leaves the F-22 as the nation’s keystone air superiority capability. Adversaries respect the aircraft and that is precisely why they are regularly deployed as a signal of resolve. If conflict erupts, F-22s will be at the forefront of operations. This places an extreme imperative upon funding Raptor upgrades to ensure they remain viable for years into the future. The most cost-effective way to increase the capacity of the F-22 force is to upgrade the 33 older block 20 F-22s used for training and test to full combat capability. This effects-based option would result in an additional squadron of F-22s for a minuscule fraction of the cost of attaining 5th generation fighter capacity any other way. For those who focus on cost, are they prepared to pay the price of not having the entire F-22 force at its peak potential? That bill would be measured in strategic objectives surrendered, significant force attrition, and lives lost.
Canceling the F-22’s production with half the military requirement unmet was a tragedy whose impact will be felt for years. However, that is runway behind us. What matters now is how we make the most of the F-22s we do have. Upgrading the older block 20 force of F-22s to full combat capability will deliver a very clear message to potential adversaries. It all comes down to real capability and capacity with the F-22s we possess. Let’s optimize that number. The security challenges of today and tomorrow demand nothing less.

(Web, Google, Defensenews, Wikipedia, You Tube)

































































































































martedì 2 giugno 2020

La carabina Winchester 1873


La carabina Winchester è un tipo di fucile a leva a ripetizione manuale di fabbricazione statunitense.
Prodotto dalla Winchester Repeating Arms Company prima e dalla U.S. Repeating Arms Company poi, divenne famosa nel far west.




Storia

Il suo progetto, studiato dal famoso costruttore d'armi Oliver Winchester, risale alla metà del XIX secolo e fu ispirato dal similare Fucile a leva Henry che però presentava alcuni inconvenienti tecnici, risolti grazie all'adozione di un guardamano in legno, all'abolizione della fessura del serbatoio, all'adozione di una finestrella di caricamento sul lato destro del fucile e all'adozione di cartucce a percussione centrale. Quest'ultima modifica sortì anche l'effetto di migliorare le prestazione dell'arma. Le cartucce calibro .44 usate nel fucile Henry, infatti, erano a percussione anulare e quindi, per loro stessa natura, piuttosto deboli. Le prime cartucce a percussione centrale usate nel Winchester furono le .44-40, nate insieme all'arma stessa, e poi adottate anche per la rivoltella Colt Single Action Army che fu, insieme all'arma in questione, una delle protagoniste della conquista dell'Ovest americano.
A partire dal 1866 in poi furono costruiti in una grande varietà di calibri, dal piccolo .22 al potente .50-110 express. I modelli più famosi furono il mod. 1866 detto "Yellow Boy" a causa della cassa gialla, in ottone; i modd.1873 e 1892, in vari calibri (ma soprattutto nel già citato.44-40), ed il mod. 1894 in calibro .30-30.
Dopo l'acquisizione della Winchester Repeating Arms Company da parte di Fabrique Nationale de Herstal, ancora oggi la produzione continua; molte sono inoltre le ditte che ancora oggi producono repliche delle carabine Winchester, tra le quali le italiane Aldo Uberti S.p.A. di Gardone Val Trompia e la ditta Armi Sport, di Azzano Mella.



Descrizione

Si tratta di un'arma a ripetizione manuale attuata mediante un meccanismo a leva che si aziona tramite un prolungamento del ponticello del grilletto che può essere abbassato ruotandolo nel contempo in avanti e che permette prima l'espulsione del bossolo e l'armamento del cane, e poi (facendolo tornare in posizione) l'introduzione di una nuova cartuccia nella camera di scoppio e la chiusura dell'otturatore. Il caricamento avviene attraverso uno sportello a molla situato su di un lato della cartella. Le cartucce trovano alloggiamento in un serbatoio tubulare sotto la canna. Il numero di colpi varia a seconda del calibro e della lunghezza del serbatoio stesso.
Inizialmente usava cartucce a polvere nera, ma poi fu sviluppata la Winchester M1901, un modello rinforzato che usava cartucce a polvere infume calibro 10 (19,7 mm).



Il successo

Il modello più famoso e diffuso fu il 1873; ciò particolarmente popolare, oltre all'intrinseca validità, fu la possibilità di utilizzare le cartucce in calibro .44-40 per le quali la Colt aveva camerato il suo revolver Colt 1873 SAA. All'atto pratico, tale munizione essendo concepita per l'uso in armi corte (revolver) aveva scarse prestazioni balistiche, in particolare una gittata ridotta e una traiettoria poco tesa, e per tale motivo i militari rifiutarono sempre i fucili a ripetizione a leva, dominati com'erano dal culto della lunga gittata e della precisione a grandi distanze; ma entro i 200 metri la cartuccia .44-40 si rivelava invece ottima, e sparata nella canna da 24 pollici del Winchester 1873 dimostrò anche un'eccellente precisione intrinseca. In mani esperte il Winchester 1873 infatti poteva mettere 5 colpi in 4 pollici (10 cm) a 100 yarde (la distanza normalmente usata a caccia o in combattimento), dimostrandosi una delle armi lunghe più precise dell'epoca, alle brevi distanze. Oltre a ciò, l'arma offriva anche un volume di fuoco senza precedenti: un tiratore allenato poteva sparare 15 colpi mirati in meno di un minuto, una cosa mai vista fino ad allora. Non sorprende perciò che, malgrado l'elevato prezzo di vendita, il '73 Rifle divenne presto il favorito della Frontiera.
L'arma fu talmente popolare durante gli anni della colonizzazione dell'Ovest americano che venne soprannominata "the gun that won the West": "il fucile che conquistò il West”.



I modelli

1866

Il modello 1866 deriva direttamente dalla carabina Henry, della quale Winchester aveva acquistato i diritti. Questo modello, se marcato Winchester, era definito mod.1860. I tecnici della Winchester trovarono particolarmente critico il serbatoio dotato di fessura inferiore per far scorrere l'elemento che, tramite una molla, spingeva le cartucce verso l'elevatore. Il mod.1866 pertanto, pur mantenendo la stessa architettura interna, portava per primo lo sportellino (detto "King" dal cognome del tecnico che lo mise a punto) sulla cartella destra, consentendo di utilizzare un tubo completo per il serbatoio e di applicare un sottocanna in legno. Nel modello 1860, infatti, oltre la possibilità di ingresso di corpi estranei nel serbatoio, richiedeva di posizionare correttamente la mano debole per consentire alla leva di comando esterno dello spingicartucce di scorrere indietro senza impigliarsi su essa, senza contare che le cartucce a polvere nera in uso all'epoca scaldavano rapidamente la canna rendendo a volte doloroso reggere la carabina dopo alcuni colpi in sequenza.



1873

Del modello 1866 l'arma riprende la meccanica, la linea estetica e il funzionamento ma fu realizzata con alcuni accorgimenti che la resero più efficiente, affidabile e robusta. La più importante delle migliorie apportate fu la realizzazione della bascula in acciaio e non più in ottone come accadeva per il '66 (detto per il suo colore "Yellow Boy") in modo da renderla più robusta, resistente all'usura e agli urti. Venne poi anche aggiunto uno sportellino scorrevole sopra la bascula, il dust cover, che serviva a chiudere la finestra d'espulsione dei bossoli quando il fucile non veniva utilizzato in modo da evitare che polvere, sabbia o altri corpi estranei penetrassero nel meccanismo compromettendo il funzionamento della carabina. Il dust cover doveva essere chiuso a mano una volta terminato l'utilizzo dell'arma mentre poteva essere aperto automaticamente semplicemente azionando la leva del fucile. Altro miglioramento fu una speciale sicura dietro al grilletto, per evitare spari accidentali: consisteva in una piccola sporgenza metallica, disinserita meccanicamente con la pressione della leva una volta azionata e portata in posizione di completa chiusura.
Del modello '73 sono state prodotte due versioni base, la carabina ed il fucile mentre una terza fu destinata solo all'esercito: il moschetto. Il fucile aveva una canna da 30 pollici (76,2 cm.) che poteva essere a sezione circolare od ottagonale, legni in noce americano finiti a olio, calciolo a mezzaluna in ferro con sportello in ottone per l'inserimento della bacchetta per la pulizia nel calcio, anello da sella e tacca di mira Buck Horn. La carabina aveva una canna più corta, 24 pollici (60,96 cm.). Il moschetto aveva una canna a sezione circolare; calciolo dritto in ferro anch'esso con sportello per la bacchetta e tacca di mira a ritto e cursore, a sezione tonda da 30 pollici e un'astina un poco più corta, in modo da proteggere serbatoio e canna dagli urti; calciolo dritto in ferro e maglie per la cinghia da tracolla.
Nel corso degli anni son state prodotte diverse varianti del '73, tra cui le versioni Trapper con canne più corte da 12, 14 e 16 pollici, e le ricercatissime versioni "one of hundred" (1 di 100) e "one of thousand" (1 di 1000) che presentavano particolari incisioni e finiture sulla canna e sulla bascula.




1876

Stante la richiesta di armi a ripetizione in calibri più potenti, la Winchester mise in produzione il modello 1876 che risultava praticamente una versione ingrandita del precedente modello 1873, in grado di camerare munizioni a polvere nera con bossolo di lunghezza di circa 50/60 mm, tra cui il 40-65 ed il 45-70 Government.



1886

A dieci anni dalla presentazione del modello 1876, la Winchester cercò di superarne i limiti imposti dal meccanismo di chiusura a ginocchiello e dall'elevare/espulsore a corsa verticale; J.M. Browning progettò quindi una meccanica concettualmente differente in cui l'otturatore veniva mosso direttamente da un prolungamento della leva e la chiusura avveniva tramite due chiavistelli scorrevoli che si impegnavano ai lati dell'otturatore lungo due scanalature sul fusto dell'arma.



1892

La versione della carabina Winchester del 1892, progettata da John Browning, è una versione in scala ridotta della mod. 1886, idonea all'impiego di munizioni di potenza intermedia a polvere infume ma con bossolo di lunghezza limitata a circa 40 mm quali i vari .44-40, .38-40, .32-20 e .25-20, ed anche cartucce molto potenti di produzione recente come le .357 Magnum, le .44 Magnum e le .454 Casull.



1894

Questa versione, anch'essa progettata da John Browning, è esteticamente assai simile al modello precedente ma fu calibrata, secondo la tendenza alla riduzione dei calibri in favore di un aumento della velocità, nel .30-30 Winchester e più tardi in altri calibri come il .25-35 WCF, il .32-40 WCF, il .32 Winchester Special ed il .38-55 Winchester. Per consentire l'utilizzo di munizioni con bossolo di lunghezza di 2 pollici (51 mm), la leva venne imperniata su un piano mobile al di sotto della carcassa ed il sistema di chiusura fu modificato applicando un unico chiavistello posteriore che si abbassava per liberare l'otturatore e si rialzava per bloccarlo in chiusura, vincolato alla parte posteriore del piano mobile. Il chiavistello porta con sé una parte del percussore in modo da impedire partenze accidentali del colpo se l'otturatore non è perfettamente chiuso e bloccato.



1895

La meccanica modello 1895 ha visto l'abolizione del serbatoio tubolare parallelo alla canna, sostituito da un serbatoio prismatico (sempre inamovibile) posto davanti al grilletto. la meccanica permetteva di gestire munizioni a polvere infume con bossoli di lunghezza attorno ai 2 pollici (51 mm) tra cui, oltre al citato 30-30 WCF, anche il 405 Winchester ideato appositamente per quest'arma.

1915

Nel 1915 l'esercito imperiale russo commissionò alla fabbrica americana la produzione di questa carabina in 300.000 esemplari per dotarne le proprie forze di fanteria afflitte da una pesante penuria di fucili. Rispetto alle precedenti versioni, il modello russo implementava due blocchetti montati sulla parte posteriore della scatola di culatta che svolgevano la funzione di guida per la lastrina di caricamento ed adottava un tipo di munizione differente, in calibro 7.62x54R. Oltre ai fucili, vennero fornite anche le relative baionette.

ENGLISH

Winchester rifle is a comprehensive term describing a series of lever-action repeating rifles manufactured by the Winchester Repeating Arms Company. Developed from the 1860 Henry rifle, Winchester rifles were among the earliest repeaters. The Model 1873 was particularly successful, being marketed by the manufacturer as "The Gun That Won the West".

Predecessors

In 1848, Walter Hunt of New York patented his "Volition Repeating Rifle" incorporating a tubular magazine, which was operated by two levers and complex linkages. The Hunt rifle fired what he called the "Rocket Ball", an early form of caseless ammunition in which the powder charge was contained in the bullet's hollow base. Hunt's design was fragile and unworkable, but in 1849 Lewis Jennings purchased the Hunt patents and developed a functioning, if still complex, version which was produced in small numbers by Robbins & Lawrence of Windsor, Vermont until 1852.
Horace Smith and Daniel Wesson of Norwich, Connecticut, acquired the Jennings patent from Robbins & Lawrence, as well as shop foreman Benjamin Tyler Henry. Smith made several improvements to the Jennings design, and in 1855 Smith and Wesson together with several investors formed a corporation, the Volcanic Repeating Arms Company, to manufacture Smith's modification of the Hunt-Jennings, the Volcanic lever-action pistol and rifle. Its largest stockholder was Oliver Winchester.
For the Volcanic rifle, Smith added a primer charge to Hunt's "Rocket Ball" and thus created one of the first fixed metallic cartridges which incorporated bullet, primer and powder in one self-contained unit. While still with the company Smith went a step further and added a cylindrical copper case to hold the bullet and powder with the primer in the case rim, thus creating one of the most significant inventions in firearms history, the metallic rimfire cartridge. Smith's cartridge, the .22 Short, would be introduced commercially in 1857 with the landmark Smith & Wesson Model 1 revolver and is still manufactured today.
The Volcanic rifle had only limited success, which was partially attributable to the design and poor performance of the Hunt-derived Volcanic cartridge: a hollow conical ball filled with black powder and sealed by a cork primer. Although the Volcanic's repeater design far outpaced the rival technology, the unsatisfactory power and reliability of the .25 and .32 caliber "Rocket Balls" were little match for the competitors' larger calibers. Wesson had left Volcanic soon after it was formed and Smith followed eight months later, to create the Smith & Wesson Revolver Company. Volcanic moved to New Haven in 1856, but by the end of that year became insolvent. Oliver Winchester purchased the bankrupt firm's assets from the remaining stockholders, and reorganized it as the New Haven Arms Company in April 1857.
Benjamin Henry continued to work with Smith's cartridge concept, and perfected the much larger, more powerful .44 Henry cartridge. Henry also supervised the redesign of the rifle to use the new ammunition, retaining only the general form of the breech mechanism and the tubular magazine. This became the Henry rifle of 1860, which was manufactured by the New Haven Arms Company, and used in considerable numbers by certain Union army units in the American Civil War. Confederates called the Henry "that damned Yankee rifle that they load on Sunday and shoot all week!”

Development

After the war, Oliver Winchester renamed New Haven Arms the Winchester Repeating Arms Company. The company modified and improved the basic design of the Henry rifle, creating the first Winchester rifle: the Model 1866. It retained the .44 Henry cartridge, was likewise built on a bronze-alloy frame, and had an improved magazine and a wooden forearm. In 1873 Winchester introduced the steel-framed Model 1873 chambering the more potent .44-40 centerfire cartridge. In 1876, in a bid to compete with the powerful single-shot rifles of the time, Winchester brought out the Model 1876 (Centennial Model). While it chambered more powerful cartridges than the 1866 and 1873 models, the toggle link action was not strong enough for the popular high-powered rounds used in Sharps or Remington single-shot rifles.
From 1883, John Moses Browning worked in partnership with Winchester, designing a series of rifles and shotguns, most notably the lever-action Winchester Model 1886, Model 1892, Model 1894, and Model 1895 rifles, along with the lever-action Model 1887/1901 shotgun, the pump-action Model 1890 rifle, and the pump-action Model 1893/1897 shotgun.

Winchester lever-action repeating rifles

Model 1866

The first Winchester rifle – the Winchester Model 1866 – was originally chambered for the rimfire .44 Henry. Nicknamed the "Yellow Boy" because of its receiver of a bronze/brass alloy called gunmetal, it was famous for its rugged construction and lever-action "repeating rifle" mechanism that allowed the user to fire a number of shots before having to reload. Nelson King's improved patent remedied flaws in the Henry rifle by incorporating a loading gate on the side of the frame and integrating a round, sealed magazine which was partially covered by a forestock.
France purchased 6,000 Model 1866 rifles along with 4.5 million .44 Henry cartridges during the Franco-Prussian War. The Ottoman Empire purchased 45,000 Model 1866 rifles and 5,000 carbines in 1870 and 1871. These rifles were used in the 1877 Russo-Turkish War, causing much surprise when outnumbered Turks at the Siege of Plevna inflicted many times more casualties than their opponents armed with single-shot Krnka and Berdan rifles. The Model 1866 compelled Russians to develop a new rifle, the Mosin–Nagant, after the war.
The Swiss Army initially selected the Model 1866 to replace their existing single-shot Milbank-Amsler rifles. However, ensuing political pressure to adopt a domestic design resulted in the Vetterli Model 1867, a bolt-action design utilizing a copy of the Winchester's tubular magazine, being adopted instead.
Due to public demand, the Model 1866 continued to be manufactured and sold until 1899, mainly because they were less expensive than the later steel-framed centerfire models. Later models were chambered for the .44-40 Winchester cartridge.

Model 1873

The Model 1873 was one of the most successful Winchester rifles of its day, with Winchester marketing it as "The Gun That Won the West". Still an icon in the modern day, it was manufactured between 1873 and 1923. It was originally chambered for the .44-40 cartridge, which was the first centrefire cartridge and which became immensely popular. The 1873 was later produced in .38-40 and .32-20, all of which later became popular handgun cartridges of the day, allowing users to carry just one type of ammunition. The Model 1873 was produced in three variations: a 24-inch barrel rifle, a 20-inch barrel carbine, and a "musket"—which was aimed at military contracts and only made up less than 5% of production. (Musket was a term that, at the time, denoted a full length military-style stock, not to be confused with a true smoothbore musket). The standard rifle-length version was most popular in the 19th century, although Winchester would make rifles to order in any configuration the customer wished, including longer barrels or baby carbines with barrels as short as 12 inches, octagonal-shaped barrels, colour case hardened receivers and fancy engraving.
The original Model 1873 was never offered in the military revolver .45 Colt cartridge, but a number of modern reproductions are chambered for the round.
To both celebrate and enhance the Model 1873's prestige, Winchester established a coveted "One of One Thousand" grade in 1875. Barrels producing unusually small groupings during test-firing were fitted to rifles with set triggers and a special finish. Marked "One of One Thousand", they sold for a then pricey $100 (equivalent to $2,300 in 2019). A popular 1950 Western starring Jimmy Stewart, Winchester '73, was based on the coveted gun. Promotions included a search for "One of One Thousand" rifles by Universal Studios, with advertisements in sporting magazines and posters in sporting goods stores.
A second grade of Model 1873 barrels producing above average accuracy were fitted to rifles marked "One of One Hundred", and sold for $20 over list. Approximately 136 "One of One Thousand" Model 1873s were sold, and only eight "One of One Hundreds".
In all, over 720,000 Model 1873s were produced up until 1923. With a return to popularity due to present-day Cowboy action shooting, '73 rifles and carbines of a high quality have been made in Italy by Uberti, encouraging a return to production under license from the Olin company in 2013, joining the Model 1892 and the Model 1894 being manufactured in Japan by the Miroku Corporation for FN/Browning. Nearly faithful in design to the original, including the trigger disconnect safety, sliding dustcover, and a crescent-shaped buttplate, it incorporates two safety improvements: a firing pin block preventing it from moving forward unless the trigger is pulled, and a cartridge carrier modification to eject used casings away from the shooter.
In 2014, a weathered model 1873 was found leaning against a tree in Great Basin National Park. It became known as the Forgotten Winchester and sparked media interest because of the mystery about who left it there and why they never came back for it.

Model 1876

The Winchester Model 1876, or Centennial Model, was a heavier-framed rifle than the Models 1866 and 1873, chambered for full-powered centerfire rifle cartridges suitable for big-game hunting, rather than the handgun-sized rimfire and centerfire rounds of its predecessors. While similar in design to the 1873, the 1876 was actually based on a prototype 1868 lever-action rifle that was never commercially produced by Winchester.
Introduced to celebrate the American Centennial Exposition, the Model 1876 earned a reputation as a durable and powerful hunting rifle. Four versions were produced: a 22-inch (56 cm) barrel Carbine, a 26-inch (66 cm) barrel Express Rifle with a half-length magazine, a 28-inch (71 cm) barrel Sporting Rifle, and a 32-inch (81 cm) barrel Musket. Standard rifles had a blued finish while deluxe models were casehardened. Collectors identify a first model with no dust cover, a second model with a dust cover rail fastened by a screw, and a third model with an integral dust cover. Total production was 63,871 including 54 One of One Thousand Model 1876s and only seven of the One of One Hundred grade.
Originally chambered for the new .45-75 Winchester Centennial cartridge (designed to replicate the .45-70 ballistics in a shorter case), versions in .40-60 Winchester, .45-60 Winchester and .50-95 Express followed; the '76 in the latter chambering is the only repeater known to have been in widespread use by professional buffalo hunters. The Canadian North-West Mounted Police used the '76 in .45-75 as a standard long arm for many years with 750 rifles purchased for the force in 1883; the Mountie-model '76 carbine was also issued to the Texas Rangers. Theodore Roosevelt used an engraved, pistol-gripped half-magazine '76 during his early hunting expeditions in the West and praised it. A '76 was also found in the possession of Apache warrior Geronimo after his surrender in 1886.
The Model 1876 toggle-link action receiver was too short to handle popular big-game cartridges, including the .45-70, and production ceased in 1897, as big-game hunters preferred the smoother Model 1886 action chambered for longer and more powerful cartridges.

Model 1886

The Model 1886 continued the trend towards chambering heavier rounds, and had an all-new and considerably stronger locking-block action than the toggle-link Model 1876. It was designed by John Moses Browning, who had a long and profitable relationship with Winchester from the 1880s to the early 1900s. William Mason made some improvements to Browning's original design. In many respects the Model 1886 was a true American express rifle, as it could be chambered in the more powerful black powder cartridges of the day, such as the .45-70 Government, long a Winchester goal. The 1886 proved capable of handling not only the .45 Gov't but also .45-90 and the huge .50-110 Express "buffalo" cartridges, and in 1903 was chambered for the smokeless high-velocity .33 WCF. In 1935, Winchester introduced a slightly modified M1886 as the Model 71, chambered for the more powerful .348 Winchester cartridge.

Model 1892

In order to compete with newer Marlin offerings, Winchester returned to its roots with the Model 1892, which was chambered for the same low-pressure cartridges as the Model 1873. The Model 1892 incorporates a much-stronger Browning action that was a scaled-down version of the Model 1886. It was also a much-lighter rifle than the 1873 model, with which it was sold concurrently for over twenty years, for the same price.
A total of 1,004,675 Model 1892 rifles were made by Winchester, and it was exported internationally, becoming very popular in South America and Australasia. Although Winchester stopped manufacture in 1941, today versions are still being made by the Brazilian arms maker Amadeo Rossi, and by Chiappa Firearms, an Italian maker. In its modern form, using updated materials and production techniques, the Model 1892's action is strong enough to chamber high-pressure handgun rounds, such as .357 Magnum, .44 Magnum, and .454 Casull. The Winchester '92 was often used in Hollywood Western movies and TV shows out of its correct period, achieving some fame as a 'cowboy' lever action, although it was historically too late for that.

Model 1894

The John Browning–designed Winchester Model 1894 is the most prevalent of the Winchester repeating rifles. The Model 1894 was first chambered for the .32-40 and .38-55 cartridges, and later, a variety of calibers such as .25-35 WCF, .30-30, and .32 Winchester Special. Winchester was the first company to manufacture a civilian rifle chambered for the new smokeless propellants, and although delays prevented the .30-30 cartridge from appearing on the shelves until 1895, it remained the first commercially available smokeless powder round for the North American consumer market. Though initially it was too expensive for most shooters, the Model 1894 went on to become one of the best-selling hunting rifles of all time—it had the distinction of being the first sporting rifle to sell over one million units, ultimately selling over seven million before U.S.-production was discontinued in 2006. The Winchester .30-30 configuration is practically synonymous with "deer rifle" in the United States. In the early 20th century, the rifles designation was abbreviated to "Model 94", as was done with all older Winchester designs still in production (for example, Model 97, Model 12, etc.).

Model 1895

The Winchester Model 1895 has the distinction of being the first Winchester lever-action rifle to load from a box magazine instead of a tube under the barrel. This allowed the Model 1895 to be chambered for military cartridges with spitzer (pointed) projectiles, and the rifle was used by the armed forces of a number of nations including the United States, Great Britain, and Imperial Russia. The Russian production models could also be loaded using charger clips, a feature not found on any other lever-action rifle. Calibers included .30-40 Krag (.30 US or .30 Army), .303 British, .30-03 Springfield, .30-06 Springfield, 7.62×54mmR, and .405 Winchester. Theodore Roosevelt used a Model 1895 in .405 on African safaris and called it his "medicine gun" for lions. In 1908 the 1895 Winchester became the first commercially produced sporting rifle chambered in .30-06 (then called ".30 Gov't 06”).

Model 88

Introduced in 1955, 60 years after Winchester's last all-new lever-action design, the Model 88 was unlike any previous lever-action. A short-throw lever operated a three-lug rotating bolt and rounds were fed vertically from a detachable box magazine: in effect it was a lever-operated bolt action. These features in a lever-action permitted the use of high-powered modern short-case cartridges with spitzer bullets: .243 Winchester, .284 Winchester, .308 Winchester and .358 Winchester. The Model 88 was discontinued in 1973 and is the third best-selling lever-action rifle in Winchester's history, following only the M1894 and M1892. The later Sako Finnwolf and Browning BLR have similar actions. The Model 88 Carbine was offered with a 19-inch barrel.

Model 9422

Winchester's Model 9422 was introduced in 1972. It was designed to capture the image of the traditional lever-actions with exposed hammer, straight grip, tube magazine and barrel bands. Unlike older Winchester lever actions it came grooved for scope mounting. It was offered in .22 Long Rifle and .22 WMR, and was priced at the high end of the .22 LR sporting rifle market.
The 9422 action design was original and extremely reliable. The feed system handled the cartridge from the magazine to the breech face by its rim, and the slide cammed the rear of the breechblock up into the locking recess. A concealed polymer buffer above the breech gave a firm-feeling lockup and a very positive unlocking motion.
The 9422 had worldwide appeal to customers raised on Western fiction and to parents looking for a way to introduce their children to shooting. Over the course of production a higher-finished model called the 9422 XTR, a .17 rimfire model, and several commemorative models were offered. Production ended in 2005.

New production

In 2013 Winchester brought back the Model 1873, manufactured under license from the Olin company by FN/Browning in the Kōchi Prefecture of Japan by the Miroku Corporation. It joins the Model 1892 and Model 1894 as the third classic Winchester rifle model to be reintroduced. The new 1873 model is available with a 20″ or 24″ barrel, either round or octagonal, and a chambering of .357 Magnum/.38 Special, .44-40 Winchester, or .45 Long Colt. It is nearly identical in design to the originals including the trigger disconnect safety, sliding dustcover, and crescent-shaped buttplate, but with two notable exceptions. An additional safety mechanism, a firing pin block that prevents it from moving forward unless the trigger is pulled, was integrated, and the cartridge carrier was changed to eject used casings away from the shooter. The fixed, tubular magazine has a maximum capacity of fourteen rounds (thirteen for .44 and .45 caliber rifles).

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)

























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