domenica 1 novembre 2020

Gruppo aeronavale della Guardia di Finanza: le motovedette MONTE SPERONE e MONTE CIMONE del cantiere navale "Vittoria" costruite su progetto Damen Stan 5009 "Sea Axe”


Le motovedette MONTE SPERONE e MONTE CIMONE sono state costruite presso il cantiere navale "Vittoria" di Adria (RO) sulla base del progetto della classe di pattugliatori tipo Damen Stan 5009 "Sea Axe”. 


La Damen Schelde Naval Shipbuilding di Flessinga è un cantiere navale olandese attivo soprattutto nella costruzione di unità militari navali, anche se nel passato ha prodotto altre tipologie di imbarcazioni quali le navi da crociera. Il cantiere fu fondato il giorno 8 ottobre 1875, quando l'imprenditore e politico olandese Arie Smit, rilevando il Marine Etablissement già costruttore di navi per la Marina militare olandese e da questa precedentemente posseduto, istituì la NV Koninklijke Maatschappij De Schelde (KMS) (in olandese Reale Compagnia della Schelda). Negli anni la Compagnia crebbe diversificando la propria produzione oltre la costruzione e riparazione di navi, costruendo motori, turbine, manufatti in lega di alluminio (con una fabbrica a Rotterdam e poi a Middelburg), anche aeroplani di propria progettazione (dopo aver rilevato la Pander & Zonen fallita nel 1934) ed infine nel dopoguerra autovetture, queste ultime assemblate per conto della Hino Motors. Nel 1965 la Compagnia si fuse con la NV Rotterdamsche Droogdok Maatschappij (RDM) e la NV Motorenfabriek Thomassen in De Steeg, la società così ottenuta si ridenominò dal 1966 NV Rijn-Schelde Machinefabrieken en Scheepswerven (RSMS). In seguito alle pressioni da parte del Governo olandese, la società incorporò nel 1971 la NV Verolme Verenigde Scheepswerven, ridenominandosi NV Rijn-Schelde-Verolme Machinefabrieken en Scheepswerven (RSV). La società fallì nel 1983 e fu sottoposta a scorpori, parte dei quali furono presi in carico dal Governo e dalla provincia della Zelanda. La parte relativa al cantiere venne quindi ridenominata Koninklijke Schelde Groep BV (KSG). I proprietari cedettero infine nel 2000 il cantiere al Damen Group di Gorinchem, importante società olandese attiva anche nell'industria della difesa, divenendone la sezione incaricata della produzione di grandi navi e delle unità militari e prendendo il nome, in lingua inglese, di Damen Schelde Naval Shipbuilding.


Il Monte Sperone, distintivo ottico P 01 (situato nello specchio di poppa), è un pattugliatore multiruolo del Servizio navale della Guardia di Finanza. È l'unità capoclasse di una serie di due che assieme rappresentano le navi più grandi mai costruite per le Fiamme Gialle.
Il Monte Sperone è stato costruito presso il cantiere navale "Vittoria" di Adria (RO) e finanziato dall'Agenzia europea per il controllo delle frontiere marittime (Frontex). L'unità deve il proprio nome alla località della Val di Ledro dove ebbero luogo i combattimenti sostenuti da parte dei finanzieri del III battaglione "Milano" durante la prima guerra mondiale (6-14 aprile 1916), ed è la seconda unità battezzata in tal modo preceduta soltanto dalla motovedetta omonima entrata in servizio nel 1959. Il pattugliatore è stato varato il 7 ottobre 2013 con una cerimonia solenne che ha visto la partecipazione del comandante generale della Guardia di Finanza, il gen. c.a. Saverio Capolupo.


Il pattugliatore, che ha lo scafo in acciaio ad alta resistenza e le sovrastrutture in lega leggera di alluminio, è entrato in servizio il 23 settembre 2015 con la consegna della bandiera navale, ha un dislocamento a pieno carico pari a 460 tonnellate ed è dotato di un sistema di comando e controllo della AlmavivA, mentre caratteristica progettuale distintiva è la prua a taglio dritto («axe bow») che riduce l'accelerazione verticale, attutendo i colpi e migliorando la tenuta del mare contribuendo alla qualità della vita di bordo. Posto alle dipendenze del COAN (Comando operativo aeronavale della Guardia di Finanza) di Pratica di Mare è basato presso la Stazione navale di manovra di Messina unitamente al gemello Monte Cimone, da dove prendono parte all'operazione Triton per il contrasto del traffico di esseri umani, il controllo dei flussi migratori ed eventuali operazioni di ricerca e soccorso (SAR) in mare.


Il Monte Cimone, distintivo ottico P 02 (situato nello specchio di poppa), è un pattugliatore multiruolo del Servizio navale della Guardia di Finanza. È la seconda di una classe di due unità che assieme rappresentano le navi più grandi mai costruite per le Fiamme Gialle.
Anche il Monte Cimone è stato costruito presso il cantiere navale "Vittoria" di Adria (RO) sulla base del progetto della classe di pattugliatori tipo Damen Stan 5009 "Sea Axe" e finanziato dall'Agenzia europea per il controllo delle frontiere marittime (Frontex). L'unità deve il proprio nome alla località dove ebbero luogo i due distinti assalti sostenuti da parte dei finanzieri del V battaglione "Bologna" durante la prima guerra mondiale (2 e 4 luglio 1916), ed è la seconda unità battezzata in tal modo preceduta soltanto dalla motovedetta ominoma entrata in servizio nel 1959. Il pattugliatore è stato varato il 5 novembre 2013 con una cerimonia solenne che ha visto la partecipazione del comandante in seconda della Guardia di Finanza, il gen. c.a. Vito Bardi.


Il pattugliatore, che ha lo scafo in acciaio ad alta resistenza e le sovrastrutture in lega leggera di alluminio, è entrato in servizio il 23 settembre 2015 con la consegna della bandiera navale, ha un dislocamento a pieno carico pari a 460 tonnellate ed è dotato di un sistema di comando e controllo della AlmavivA, mentre caratteristica progettuale distintiva è la prua a taglio dritto («axe bow») che riduce l'accelerazione verticale, attutendo i colpi e migliorando la tenuta del mare contribuendo alla qualità della vita di bordo. Posto alle dipendenze del COAN (Comando operativo aeronavale della Guardia di Finanza) di Pratica di Mare è basato presso la Stazione navale di manovra di Messina unitamente al gemello Monte Sperone, da dove prendono parte all'operazione Triton per il contrasto del traffico di esseri umani, il controllo dei flussi migratori ed eventuali operazioni di ricerca e soccorso (SAR) in mare.


ENGLISH

The MONTE SPERONE and MONTE CIMONE patrol boats were built at the "Vittoria" shipyard in Adria (RO) based on the design of the Damen Stan 5009 "Sea Axe" patrol class. The Damen Schelde Naval Shipbuilding in Flessinga is a Dutch shipyard mainly active in the construction of military naval vessels, although in the past it has produced other types of vessels such as cruise ships. The shipyard was founded on 8th October 1875, when the Dutch entrepreneur and politician Arie Smit, taking over the Marine Etablissement already a shipbuilder for the Dutch Navy and previously owned by the latter, established the NV Koninklijke Maatschappij De Schelde (KMS) (Dutch Royal Scheldt Company). Over the years the Company diversified its production beyond shipbuilding and repair, building engines, turbines, aluminium alloy products (with a factory in Rotterdam and then in Middelburg), even aeroplanes of its own design (after taking over Pander & Zonen, which went bankrupt in 1934) and finally, after the war, cars, the latter assembled on behalf of Hino Motors. In 1965 the company merged with NV Rotterdamsche Droogdok Maatschappij (RDM) and NV Motorenfabriek Thomassen into De Steeg, the resulting company was renamed NV Rijn-Schelde Machinefabrieken en Scheepswerven (RSMS) in 1966. Under pressure from the Dutch government, the company incorporated NV Verolme Verenigde Scheepswerven in 1971, renamed NV Rijn-Schelde-Verolme Machinefabrieken en Scheepswerven (RSV). The company went bankrupt in 1983 and underwent a hive-off, part of which was taken over by the Government and the province of Zeeland. The part of the site was renamed Koninklijke Schelde Groep BV (KSG). In 2000 the owners finally sold the yard to the Damen Group of Gorinchem, an important Dutch company also active in the defence industry, becoming the section responsible for the production of large ships and military units and taking the name, in English, of Damen Schelde Naval Shipbuilding.

The Monte Sperone, optical badge P 01 (located in the transom), is a multi-role patrol vessel of the Guardia di Finanza Naval Service. It is the class-leading unit of a series of two that together represent the largest ships ever built for the Yellow Flames.
The Monte Sperone was built at the "Vittoria" shipyard in Adria (RO) and financed by the European Maritime Border Control Agency (Frontex). The unit owes its name to the locality of Val di Ledro, where the fighting sustained by the financiers of the 3rd battalion "Milano" during the First World War (6-14 April 1916) took place, and it is the second unit baptised in this way only preceded by the patrol boat of the same name that entered service in 1959. The patrol vessel was launched on 7 October 2013 with a solemn ceremony attended by the commander general of the Guardia di Finanza, General  Saverio Capolupo.
The patrol vessel, which has a high-strength steel hull and light aluminium alloy superstructures, entered service on 23 September 2015 with the delivery of the flag, has a full load displacement of 460 tons and is equipped with an AlmavivA command and control system, while a distinctive design feature is the straight-cut bow ("axe bow") which reduces vertical acceleration, cushioning shocks and improving seaworthiness, contributing to the quality of life on board. It is based at the Sea Practice COAN (Guardia di Finanza's Air and Sea Operations Command) at the Messina Naval Manoeuvring Station, together with its twin ship, Monte Cimone, from where they take part in the Triton operation to combat human trafficking, control migration flows and possible search and rescue (SAR) operations at sea.
Monte Cimone, optical badge P 02 (located in the transom), is a multi-role patrol vessel of the Guardia di Finanza Naval Service. It is the second in a class of two units that together represent the largest ships ever built for the Yellow Flames.
The Monte Cimone was also built at the "Vittoria" shipyard in Adria (RO) on the basis of the Damen Stan 5009 "Sea Axe" patrol class project and financed by the European Maritime Border Control Agency (Frontex). The unit owes its name to the location where the two separate assaults sustained by the financiers of the 5th Battalion "Bologna" during the First World War (2 and 4 July 1916) took place, and is the second unit baptised in this way preceded only by the homonymous patrol boat which entered service in 1959. The patrol vessel was launched on 5 November 2013 with a solemn ceremony attended by the second commander of the Guardia di Finanza, General Vito Bardi.
The patrol vessel, which has a high-strength steel hull and light aluminium alloy superstructures, entered service on 23 September 2015 with the delivery of the flag, has a full load displacement of 460 tons and is equipped with an AlmavivA command and control system, while a distinctive design feature is the straight-cut bow ("axe bow") which reduces vertical acceleration, cushioning shocks and improving seaworthiness, contributing to the quality of life on board. It is based at the Naval Maneuvering Station of Messina, together with its twin ship, Monte Sperone, from where they take part in the Triton operation to combat human trafficking, control migration flows and possible search and rescue (SAR) operations at sea.

(Web, Google, Wikipedia, Forumfree, Enrico Veneruso, You Tube)










































 

Il Falco è un aeromobile a pilotaggio remoto (APR) progettato e costruito da Leonardo


Il Falco è un aeromobile a pilotaggio remoto (APR) progettato e costruito dall'azienda italiana Selex ES (oggi Leonardo). L'APR è di tipo “media altitudine, media autonomia” ed è stato progettato per scopi di sorveglianza; può trasportare diversi tipi di carico, tra cui vari sensori ad alta risoluzione; non è tuttavia in grado di trasportare armamenti. Il cliente di lancio, il Pakistan, ha chiesto che venisse prodotta una versione del Falco armata: tale versione, denominata Falco Evo, è in grado di trasportare missili e bombe guidati.


Sviluppo

Il primo volo del Falco è avvenuto nel dicembre 2003 e nell'ottobre 2004 Galileo Avionica ha completato il processo di omologazione dell'APR. Sono state condotte più di 40 ore di volo di prova presso il Poligono sperimentale e di addestramento interforze del Salto di Quirra, in Sardegna. L'omologazione dei controlli di volo è stata completata nel settembre 2004, la prova dei sistemi di bordo è cominciata all'inizio del 2005 e l'integrazione dei sensori elettro-ottici nel luglio 2005; il radar è stato installato nel 2006.
Nel gennaio 2007 Galileo Avionica ha completato le prove in fabbrica e ha cominciato la consegna dei primi Falco al cliente di lancio, il Pakistan.
Nel marzo 2009 è stato annunciato lo sviluppo di una versione modificata dell'APR chiamata Falco Evo. Tra le sue caratteristiche, travi di coda più grandi, apertura alare quasi raddoppiata a 12,5 metri e carico utile aumentato da 70 kg a 100 kg.
Intanto il Pakistan ha ordinato 5 sistemi, composti da 25 aeromobili Falco, unità di scorta e stazioni di terra. Due dei sistemi sono entrati in servizio nel marzo 2009, altri due sono stati consegnati e l'assemblaggio del quinto è avvenuto in Pakistan.
Nell'agosto 2009 il Falco ha completato le prove di lancio usando una catapulta pneumatica Robonic MC2555LLR. Il Pakistan ha cominciato la costruzione del Falco presso il Pakistan Aeronautical Complex a Kamra, nel distretto di Attock.
Nel settembre 2009 è avvenuto il primo volo del Falco con a bordo un radar ad apertura sintetica AESA chiamato PicoSAR.
SELEX Galileo, diventata poi Selex ES, ha annunciato il 23 luglio 2012 che il Falco Evo ha completato con successo il suo primo volo di 40 minuti nella base aerea di Cheshnegirovo in Bulgaria.
Nell'agosto 2013 il Falco è stato selezionato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per essere dispiegato nella Repubblica Democratica del Congo per monitorare i movimenti dei gruppi armati nella regione per meglio proteggere i civili.


Progetto

Il sistema Falco è composto da:
  • stazione di terra (Ground Control Station, GCS);
  • ricevitore dati di terra (Ground Data Terminal, GDT);
  • equipaggiamento di supporto di terra (Ground Support Equipment, GSE);
  • 4 APR Falco con carico utile indicato dall'utilizzatore.
L'APR Falco è: 
  • lungo 5,2 metri (17 ft), 
  • alto 1,8 metri (6 ft), 
  • ha un'apertura alare di 7,3 metri (24 ft) 
  • e una velocità massima di 216 km/h (134 mph). 
  • L'altitudine massima è di 5 000 metri (16 400 ft) 
  • e ha un'autonomia di 14 ore. 
Insieme al velivolo Selex ES fornisce una serie di sensori, tra i quali la torretta elettro-ottica/infrarossa EOST 46, il radar di sorveglianza multimodale Gabbiano 20 e il radar PicoSAR.


Falco EVO

Il Falco EVO è una versione evoluta del Falco, progettata per offrire prestazioni di fascia più alta. Questa versione è progettata per operare in un'ampia gamma di missioni, integrando ruoli militari come sorveglianza, con missioni di governo/commerciali, come il pattugliamento di frontiera o il monitoraggio ambientale. L'EVO presenta quindi un motore più potente, fornendo una capacità di carico aumentata a 100 kg, oltre a lunghezza incrementata a 6,2 m, apertura alare di 12,5 m, peso max al decollo di 650 kg e ad un'autonomia di oltre 20 ore. Tra gli strumenti di cui è equipaggiato bisogna considerare il radar Gabbiano Ultra Light, per missioni diurne e notturne a lungo raggio, il sistema di ottica a infrarossi ad alta definizione e un collegamento dati satellitari oltre la linea di vista.
Nel dicembre 2018 è iniziata una campagna di voli di 300 ore, facente parte del programma europeo Frontex. I voli partono dall'aeroporto di Lampedusa, avvengono nello spazio aereo civile italiano e maltese e sono pianificati dalla Guardia di Finanza, sotto il coordinamento del Ministero dell'Interno. Tra il 19 e il 24 maggio 2019 è stata svolta a Lampedusa una simulazione su vasta scala per testare le potenzialità del Falco EVO in operazioni di emergenza e di salvaguardia delle popolazioni: in particolare è stato impiegato nella simulazione di eventi catastrofici, come in caso di terremoto.
Gli attuali velivoli Falco possono essere convertiti in modelli EVO attraverso un retrofit che aggiunge ali più lunghe e un piano di coda allungato, consentendo al sistema di volare a un’altitudine di 6.000 metri con un raggio operativo di oltre 200 km in linea di vista (LOS – line of sight).


Utilizzatori

Il Falco è l'unico sistema APR tattico sviluppato completamente in Europa ad essere esportato ed utilizzato in operazioni. L'azienda israeliana Elbit Systems ha ordinato a Selex ES il radar Gabbiano per i suoi APR Hermes 450 e Hermes 900 per sorveglianza a lungo raggio su mare e su terra. Il Falco è stato acquistato dai seguenti paesi:
  • Pakistan - Pakistani Fida'iyye - Nel gennaio 2007 il Pakistan è diventato il primo cliente estero del Falco, ordinandone 25 esemplari che risultano tutti in servizio al maggio 2019.
  • Libia - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya - Nel luglio 2009 è stato siglato un accordo per la vendita del Falco alla Libia.
  • Giordania - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-malikiyya al-Urdunniyya - Nel novembre 2009 le forze armate giordane hanno stretto un accordo con SELEX Galileo per sviluppare in Giordania tecnologie APR e sensori elettro-ottici basati sul sistema Falco per le forze speciali giordane.
  • Arabia Saudita - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Sa'udiyya - Il 13 luglio 2012 è stato siglato un accordo per la vendita del Falco all'Arabia Saudita. Questo ha portato a più di 50 i velivoli Falco operativi nel mondo.
  • Turkmenistan - Turkmenistan Air Force - Nel 2011 il Turkmenistan ha acquistato 3 sistemi Falco XN, per un valore di 8,7 milioni di euro.
  • Nazioni Unite - Le forze di peacekeeping dell'ONU utilizzano il Falco nella Repubblica Democratica del Congo. Sono impiegati 5 esemplari di Falco, consegnati nel luglio 2013 con un contratto di $50 milioni.


Impiego operativo

Dopo aver acquistato 24 Falco, l'aeronautica del Pakistan li ha dispiegati nella valle dello Swat. È stato inoltre siglato un accordo tra SELEX Galileo e il Pakistan Aeronautical Complex, una compagnia statale del settore della difesa, per produrre il Falco in Pakistan. Il Pakistan ha optato per il Falco, un APR privo di armamenti, dopo che gli Stati Uniti hanno rifiutato di vendere al Pakistan i loro APR più avanzati per proteggere le loro tecnologie sensibili.
Si ritiene che il Falco sia stato usato durante le operazioni del 2009 nella valle dello Swat per localizzare le infrastrutture utilizzate dai rivoltosi.
Uno degli APR costruiti in Pakistan è precipitato in una base militare. Il velivolo ha subito solo lievi danni e non ci sono stati feriti.

Il drone Falco Evo di Leonardo impiegato in un’operazione Frontex di monitoraggio di immigrazione irregolare

In una missione per conto dell’agenzia europea Frontex, il 20 giugno 2019 il Falco EVO ha contribuito a identificare una nave sospettata di trasportare migranti irregolari. Il 26 giugno 2019 il drone ha effettuato la sua missione più lunga durata 17 ore e 21 minuti. Il progetto per la sorveglianza marittima aerea dell’Agenzia sta dimostrando che i droni, insieme a velivoli, elicotteri e mezzi navali, possono essere decisivi nelle operazioni di controllo delle frontiere nazionali. Il 20 giugno 2019 il drone Falco EVO di Leonardo è stato impiegato in un’operazione di monitoraggio nel Mar Mediterraneo che ha coinvolto un’imbarcazione con migranti irregolari, nell’ambito di un’attività dell’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera Frontex. Partita dall’isola di Lampedusa, la missione ha visto il Falco EVO, insieme ad altri asset dell’Agenzia, identificare la “nave madre” dalla quale 81 migranti irregolari sono stati trasferiti su imbarcazioni più piccole, documentando così una pratica utilizzata sempre più spesso da organizzazioni criminali. In seguito al trasbordo, il Falco EVO, in una configurazione specifica per la sorveglianza, ha continuato a monitorare la nave fino a quando è scattata un’operazione delle autorità italiane per bloccarla.  
Il drone, schierato presso l’aeroporto di Lampedusa, ha già svolto oltre 280 ore di volo per conto di Frontex, arrivando a compiere il 26 giugno il record di 17 ore e 21 minuti consecutivi. Questa missione particolarmente lunga si è resa necessaria a fronte di un’esigenza di Frontex di supportare l’intercettazione di due imbarcazioni nell’area di Lampedusa, come richiesto dalle autorità italiane. Grazie allo stretto coordinamento tra ENAV, ENAC, AST Aeroservizi Lampedusa, la Guardia di Finanza e Leonardo, è stato possibile prolungare di due ore l’operazione, terminata così alla mezzanotte, e identificare i natanti con l’aiuto del Falco EVO.
Il Falco EVO è dispiegato presso la base aerea di Lampedusa da dicembre 2018 nell’ambito di un progetto di sorveglianza marittima di Frontex. I voli sono pianificati in coordinamento con la Guardia di Finanza e il Ministero dell’Interno e sono operati da Leonardo in base a un accordo di servizio. Contribuiscono alle operazioni anche ENAC, l'Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ENAV, la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, e AST Aeroservizi che gestisce l'aeroporto siciliano.
Nella sua configurazione per le attività Frontex, il Falco EVO è equipaggiato con una suite avanzata di sensori di bordo che include anche il radar Gabbiano TS Ultra Light di Leonardo per missioni a lungo raggio diurne e notturne. Operazioni e manutenzione del velivolo sono gestite da un equipaggio Leonardo. 

ENGLISH

The Falco is a remotely piloted aircraft (APR) designed and built by the Italian company Selex ES (today Leonardo). The APR is of the "medium altitude, medium range" type and has been designed for surveillance purposes; it can carry different types of cargo, including various high-resolution sensors; however, it is not capable of carrying armaments. The launch client, Pakistan, requested that a version of the Armed Hawk be produced: this version, called Falco Evo, is capable of carrying guided missiles and bombs.

Development

The first flight of the Falco took place in December 2003 and in October 2004 Galileo Avionica completed the APR homologation process. More than 40 hours of test flights were conducted at the Salto di Quirra Experimental and Interforce Training Range in Sardinia. Flight control homologation was completed in September 2004, testing of on-board systems began in early 2005 and the integration of electro-optical sensors in July 2005; the radar was installed in 2006.
In January 2007, Galileo Avionica completed the factory tests and began delivery of the first Falco to the launch customer, Pakistan.
In March 2009, the development of a modified version of the APR called Falco Evo was announced. Its features include larger tail beams, wingspan almost doubled to 12.5 metres and increased payload from 70 kg to 100 kg.
Meanwhile, Pakistan ordered 5 systems, consisting of 25 Falco aircraft, escort units and ground stations. Two of the systems entered into service in March 2009, another two were delivered and the fifth was assembled in Pakistan.
In August 2009, Falco completed launch tests using a Robonic MC2555LLR pneumatic catapult. Pakistan began construction of the Falcon at the Pakistan Aeronautical Complex in Kamra, Attock District.
In September 2009, the first flight of the Falcon took place with an AESA synthetic aperture radar called PicoSAR.
SELEX Galileo, later to become Selex ES, announced on 23 July 2012 that the Falco Evo successfully completed its first 40-minute flight at Cheshnegirovo Air Base in Bulgaria.
In August 2013, the Falcon was selected by the United Nations Organization to be deployed in the Democratic Republic of Congo to monitor the movements of armed groups in the region to better protect civilians.

Project

The Falco system is composed of:
  • Ground Control Station (GCS);
  • ground data receiver (Ground Data Terminal, GDT);
  • Ground Support Equipment (GSE);
  • 4 APR Falco with payload indicated by the user.
The APR Falco is 5.2 metres (17 ft) long, 1.8 metres (6 ft) high, has a wingspan of 7.3 metres (24 ft) and a maximum speed of 216 km/h (134 mph). The maximum altitude is 5 000 meters (16 400 ft) and has a range of 14 hours. Together with the aircraft Selex ES provides a range of sensors, including the EOST 46 electro-optical/infrared turret, the Seagull 20 multi-modal surveillance radar and the PicoSAR radar.

Hawk EVO

The Falco EVO is an advanced version of the Falco, designed to offer higher end performance. This version is designed to operate in a wide range of missions, integrating military roles such as surveillance, with government/commercial missions such as border patrols or environmental monitoring. The EVO therefore features a more powerful engine, providing increased load capacity to 100 kg, plus increased length to 6.2 m, a wingspan of 12.5 m, a maximum take-off weight of 650 kg and a range of over 20 hours. Among the instruments it is equipped with are the Ultra Light Seagull radar, for long-range day and night missions, the high definition infrared optics system and a satellite data link beyond the line of sight.
In December 2018, a 300-hour flight campaign began as part of the European Frontex programme. The flights depart from Lampedusa airport, take place in Italian and Maltese civil airspace and are planned by the Guardia di Finanza, under the coordination of the Ministry of the Interior. Between 19 and 24 May 2019, a large-scale simulation was carried out in Lampedusa to test the potential of the Falco EVO in emergency operations and population protection: in particular, it was used in the simulation of catastrophic events, such as earthquakes.
The current Falco aircraft can be converted into EVO models through a retrofit that adds longer wings and an elongated tail plane, allowing the system to fly at an altitude of 6,000 metres with an operating range of over 200 km in line of sight (LOS - line of sight).

Users

The Hawk is the only fully developed tactical APR system in Europe to be exported and used in operations. The Israeli company Elbit Systems ordered from Selex ES the Seagull radar for its APR Hermes 450 and Hermes 900 for long-range surveillance on sea and land. The Hawk was purchased from the following countries:
  • Pakistan - Pakistani Fida'iyye - In January 2007 Pakistan became the Falco's first foreign customer, ordering 25 units, all in service as of May 2019.
  • Libya - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya - In July 2009 an agreement was signed for the sale of the Falcon to Libya.
  • Jordan - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-malikiyya al-Urdunniyya - In November 2009, the Jordanian armed forces entered into an agreement with SELEX Galileo to develop APR technologies and electro-optical sensors based on the Falco system for Jordanian special forces in Jordan.
  • Saudi Arabia - Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Sa'udiyya - An agreement was signed on 13 July 2012 for the sale of the Falcon to Saudi Arabia. This led to more than 50 Falco aircraft operating worldwide.
  • Turkmenistan - Turkmenistan Air Force - In 2011, Turkmenistan purchased 3 Falco XN systems, for a value of €8.7 million.
  • United Nations - The UN peacekeeping forces use the Falco in the Democratic Republic of Congo. They employ 5 Falco, delivered in July 2013 with a contract worth $50 million.

Operational deployment

After purchasing 24 Falco, the Pakistan Air Force deployed them in the Swat Valley. An agreement was also signed between SELEX Galileo and Pakistan Aeronautical Complex, a state defence company, to produce the Falco in Pakistan. Pakistan opted for the Falcon, an armaments-free APR, after the US refused to sell its most advanced APRs to Pakistan to protect its sensitive technologies.
The Falcon is believed to have been used during 2009 operations in the Swat Valley to locate the infrastructure used by insurgents.
One of the APRs built in Pakistan crashed on a military base. The aircraft suffered only minor damage and there were no injuries.

Leonardo's Falco Evo drone used in a Frontex operation to monitor irregular immigration.

In a mission on behalf of the European agency Frontex, on 20 June 2019 the Hawk EVO helped to identify a vessel suspected of transporting irregular migrants. On 26 June 2019 the drone carried out its longest mission lasting 17 hours and 21 minutes. The Agency's aerial maritime surveillance project is demonstrating that drones, together with aircraft, helicopters and vessels, can be decisive in national border control operations. On 20 June 2019, Leonardo's Falco EVO drone was deployed in a monitoring operation in the Mediterranean Sea involving a vessel with irregular migrants, as part of an activity of the European Border and Coastal Guard Agency Frontex. Leaving the island of Lampedusa, the mission saw the EVO Hawk, together with other Agency assets, identify the "mother ship" from which 81 irregular migrants were transferred to smaller vessels, thus documenting a practice increasingly used by criminal organisations. Following the transhipment, the Falco EVO, in a specific surveillance configuration, continued to monitor the vessel until an operation by the Italian authorities to block it was triggered.  
The drone, deployed at Lampedusa airport, has already performed over 280 hours of flight time on behalf of Frontex, reaching the record of 17 hours and 21 minutes on 26 June. This particularly long mission was necessary in view of Frontex's need to support the interception of two vessels in the Lampedusa area, as requested by the Italian authorities. Thanks to the close coordination between ENAV, ENAC, AST Aeroservizi Lampedusa, the Guardia di Finanza and Leonardo, it was possible to extend the operation by two hours, thus ending at midnight, and identify the vessels with the help of the Falco EVO.
The Falco EVO has been deployed at Lampedusa air base since December 2018 as part of a Frontex maritime surveillance project. Flights are planned in coordination with the Guardia di Finanza and the Ministry of the Interior and are operated by Leonardo under a service agreement. ENAC, the National Civil Aviation Authority, ENAV, the company that manages civil air traffic in Italy, and AST Aeroservizi that manages the Sicilian airport also contribute to the operations.
In its configuration for Frontex activities, the Falco EVO is equipped with an advanced suite of on-board sensors that also includes Leonardo's TS Ultra Light seagull radar for long-range day and night missions. Operations and maintenance of the aircraft are managed by a Leonardo crew. 

The FALCO EVO UAV system is a persistent unmanned surveillance asset able to carry a wide selection of multispectral sensors suites allowing reliable Real Time stand-off target detection, classification, identification and shadowing, becoming a valuable information and intelligence node integral with any national C4I network.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)