sabato 1 aprile 2023

Il fucile a pompa bullpup “keltecweapons KS7” cal.12





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Il fucile a pompa keltecweapons KS7 è progettato per molte applicazioni, ma si presta perfettamente alla difesa domestica, alle escursioni in campagna o ovunque sia necessario un fucile calibro 12 compatto. 
Le sue caratteristiche intuitive e semplici, la guida in stile Picatinny opzionale e le soluzioni di montaggio degli accessori M-LOK lo rendono molto versatile.








Il KSG è stato il primo ingresso di keltecweapons sul mercato dei fucili calibro 12, quindi naturalmente si è dovuto ridefinirlo completamente stabilendo un nuovo standard, nella capacità del caricatore e nella lunghezza complessiva. Il KSG contiene 6+6+1 (o 7+7+1 a seconda della lunghezza) in un pacchetto da 26,1”. Non è un errore di battitura: contiene molte munizioni a poco più di due piedi di lunghezza. Viene fornito di serie con guide in stile Picatinny per montare i tuoi accessori preferiti sia in alto che in basso.

Capacità

Il KS7 potrebbe essere corto e sottile all'esterno, ma è abbastanza lungo. Il suo tubo caricatore da 18,5″ contiene 6+1 o 7+1 a seconda della scelta della dimensione della calotta. La canna da 18,5 pollici offre una velocità di 12 ga per massimizzare le prestazioni.

Maniglia per il trasporto

A prima vista, si noterà una caratteristica di ritorno al passato del KS7: la maniglia per il trasporto. A volte le vecchie idee vengono reinventate per soddisfare le esigenze moderne e questo è sicuramente il caso. La maniglia per il trasporto del KS7 funge anche da soluzione di mira e viene fornita di serie. Si adatta bene alle spalle e la vista del tallone in fibra ottica cattura immediatamente l'attenzione.

Design bullpup

Con il caricamento posteriore e l'espulsione verso il basso, il KS7 risulta facile da maneggiare. I fucili sono armi da combattimento ravvicinato e i bullpup sono più corti e più manovrabili. Un fucile a pompa più leggero è un fucile a pompa più veloce con meno peso da portare in giro mentre ti muovi intorno ai muri o attraverso le porte. Ricaricare è più difficile, ma i fucili non sono armi ad alto volume di fuoco. I fucili non sono armi soppressive e il loro potere ti offre un'eccellente possibilità di sparare a distanza. L'86% dei colpi sparati da un fucile che ha colpito il bersaglio lo ha fermato in un colpo secondo uno studio condotto da Greg Ellifritz. 
Questo ci porta al KS7 di KelTec. Il KS7 è il fucile più tradizionale in forma bullpup: il TS-12, il DP-12, l'SRM 1216 e persino l'originale KSG sono tutti fucili bullpup, ma tendono ad allontanarsi dalle convenzioni. 
Il KS7 è un fucile a pompa bullpup alimentato da un caricatore a tubo standard. I fucili sono armi semplici e mantenere le cose semplici tende a mantenerle affidabili. Rinunciando ai caricatori di maggiore capacità, i KSG, TS 12 e DP 12 offrono anche un'arma molto più leggera e sottile. 

L’efficacia del KS7 

Il KS7 prende il nome dalla sua capacità di sette colpi. Sette colpi di calibro 12 sono una notevole quantità di munizioni per un fucile di queste dimensioni. Il KS7 è efficiente nelle sue dimensioni, che si presta ad essere un fucile più efficace. 

Fucile compatto KelTec KS7

Ha un aspetto unico che incorpora una maniglia per il trasporto dell'era della Guerra Fredda che funge sia da sistema di mira che da luogo per montare gli accessori. Le maniglie per il trasporto sono sciocche in questi giorni, ma risultano essere piuttosto utili per montare le luci.  Sebbene il sistema di mira ad alta visibilità sia piacevole, la possibilità di montare accessori su di esso è l'attrazione principale. Per accessori si intendono torce e forse un laser. Montare le luci su di un fucile a pompa è difficile in una configurazione standard e ancora di più su di un bullpup. Non è possibile montare una luce sulla pompa, è semplicemente troppo piccola. Inoltre, come qualsiasi luce montata sulla pompa, ti imbatteresti nel problema di una luce mobile mentre esegui l’azione. Montare la luce sulla maniglia per il trasporto le consente di rimanere in posizione, ma è comunque di facile accesso. 
La vista esterna dell’arma merita qualche lode: è verde brillante e molto facile da vedere. È una fibra ottica, ma invece di essere il tuo punto tradizionale, è un triangolo enorme e difficile da perdere. Cattura l'attenzione quando si monta l’arma e rende più veloce la visione  sull'obiettivo. 
Il KS7 presenta anche un punto di imbracatura posteriore e, per un punto di imbracatura anteriore, dovrai collegare un attacco adattatore per imbracatura M-LOK. L'imbracatura larga 1 pollice si adatta perfettamente alle fessure M-LOK. 

L'angolo difensivo 

Di tutti i fucili bullpup attualmente disponibili, il KS7 è il più adatto per l'uso difensivo. È leggero e veloce e all'incirca della stessa lunghezza di un Mossberg Shockwave. Il KS7 è costruito per essere un fucile difensivo e sicuramente non è progettato pensando alla caccia! 
Un fucile corto a pompa con una capacità di 7 colpi + 1 è un'ottima arma di difesa domestica. Oltre al vantaggio di un fucile bullpup, il KS7 è anche conveniente, molto conveniente. È in linea con la maggior parte dei modelli tattici delle serie 870 e 500/590. 

E’ possibile aggiungere un'ottica? 

Il manuale KS7 afferma che la maniglia per il trasporto può essere sostituita da un binario KSG aftermarket. Una società chiamata Hi-Tech Customs produce un binario Mil-Spec che sostituirà la maniglia per il trasporto. 

Ergonomia

KelTec ha svolto un ottimo lavoro nel prendere le critiche dal KSG e nell'incorporare miglioramenti nel KS7. Ciò include la pompa, che ha un paramano integrato più grande. La mano non scivola davanti alla canna. Lo svantaggio di quel grande paramano è il dolore che provoca al pollice che non poggia in alcun modo contro la protezione. Se lo è, il rinculo torna indietro e lo colpisce. 
E’ necessario avvolgere il pollice sopra e attorno alla pompa, non accanto ad essa. 
La sicura è posizionata proprio sopra l'impugnatura a pistola ed è una sicura a croce quadrata più grande. È un design semplice, funzionale ed ergonomico. Il rilascio della pompa è davanti alla protezione del grilletto ed è ambidestro.  È anche raggiungibile con il dito sul grilletto e tutto ciò che devi fare è tirarlo verso il basso. 
Sia l'impugnatura a pistola che la pompa sono testurizzate e confortevoli. L'impugnatura a pistola sembra e si sente come l'impugnatura PMR 30, ma un po' più sottile. Sia l'impugnatura che la pompa utilizzano la trama Gator che KelTec sembra preferire. 
Caricare la pistola è complicato. Probabilmente verrai pizzicato qua o là mentre carichi l'arma.
La porta di caricamento è un po' sottile, ma potrei anche avere grandi pollici che lo rendono più impegnativo.
Il tubo è interessante e lungo il tubo c'è una serie di tagli che permettono di vedere al suo interno. Questi intagli permettono anche di vedere il seguace bianco brillante e fungono da mezzo rapido per controllare la scorta di munizioni immagazzinate. 
Solo due di quei tagli sono visibili con la pompa completamente in avanti, e quelli fanno sapere quando restano solo pochi colpi. È una funzione utile, mai vista prima su un fucile. 

Tempo di autonomia con il KS7

Il design bullpup rende più semplice raggiungere un bersaglio e passare da un bersaglio all'altro. Un design più leggero e la natura corta dell’arma la rendono eccezionalmente manovrabile.
Anche il grande triangolo verde era accattivante e rapido sul bersaglio. 
Ricaricare questo fucile a pompa è completamente diverso da un fucile standard: può essere fatto rapidamente. Con il KS7 ci sono voluti 7 secondi.

Modello e precisione 

Il mirino ad alta visibilità è perfetto con il KS7. Il trucco è allineare il mirino con una piccola linguetta posteriore sul retro della maniglia di trasporto. Funziona perfettamente per i pallettoni e i modelli di fucile come ci si aspetta da pallettoni standard. 
I test sono stati eseguiti con pallettoni Olin Military Spec da 5, 10 e 15 yard, ottenendo un centro nell’obiettivo Flitecontrol.
Una caratteristica impressionante dell’arma è la fluidità dell'azione e della pompa. Sono privi di sbavature e una vera gioia da attivare.
Il mirino grande, ottimo per i pallettoni, è un po' più difficile da usare con le pallottole. Non è certamente un fucile a pallini, e bisogna limitarsi a sparare a pallettoni.  Il grilletto è un po' spugnoso, ma leggero. 

Rinculo

Il KS7 non ha un design leggero che assicura di sentire il rinculo. La cosa migliore che si può fare è imparare a mitigare correttamente il rinculo con un fucile e praticarlo. 
Spara sette colpi in 3,59 secondi con pallettoni standard dal basso pronti. Non è troppo brutale con una tecnica adeguata. 

Specifiche e caratteristiche di KelTec KS7:
  • Lunghezza della canna: 18,5 pollici
  • Lunghezza totale: 26,1 pollici
  • Peso: 5,9 libbre
  • Capacità: 7+1 
  • Calibro: calibro 12 camera da 3 pollici
  • Design bullpup
  • Maniglia per il trasporto
  • 3in camera
  • Azione della pompa
  • Mirino in fibra ottica e tacca di mira regolabile
  • Guida Picatinny
  • Sicurezza manuale
  • Fusto e calcio in polimero
  • Viene fornito con uno strozzatore modificato.

Il KelTec KS7 è meglio di quanto possa sembrare: è anche divertente da sparare, corto e leggero, ed è tutto ciò che dovrebbe essere un fucile.  Il KelTec KS7 è un piccolo fucile bullpup fantastico che lo rende disponibile a tutti gli appassionati del settore. 





Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, keltecweapons, pewpewtactical, Wikipedia, You Tube)





































 

venerdì 31 marzo 2023

La Francia starebbe cercando di trasferire caccia Mirage 2000-9 dagli Emirati Arabi Uniti all'Ucraina





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La Francia non starebbe attualmente prendendo in considerazione un piano per riacquistare i caccia Mirage 2000-9 dagli Emirati Arabi Uniti (EAU) e consegnarli all’Ucraina.
Il Mirage 2000-9 è la variante di esportazione di Mirage 2000-5 Mk.2. Gli Emirati Arabi Uniti sono stati il cliente di lancio, ordinando 32 velivoli di nuova costruzione, di cui 20 Mirage 2000-9 monoposto e 12 Mirage 2000-9D biposto. Anche altri 30 Mirage 2000 più vecchi di Abu Dhabi saranno aggiornati allo standard Mirage 2000-9: “In questa fase non è previsto alcun riacquisto per la spedizione in Ucraina", ha ribadito un funzionario francese, parlando a condizione di anonimato per discutere la questione. Il funzionario stava rispondendo alle informazioni contenute in un rapporto di Intelligence Online secondo cui parte "della flotta Mirage 2000-9 di Abu Dhabi potrebbe essere utilizzata per effettuare una prima consegna di aerei da combattimento francesi all'Ucraina".
Intelligence Online ha riferito che gli Emirati Arabi Uniti stavano acquistando 80 Rafale dalla Francia; l'entourage del presidente degli Emirati Mohamed bin Zayhed Al Nahyan "ha fatto sapere che è pronto a mettere la sua flotta di Mirage 2000-9 sul mercato dell'usato».
Il ministro della Difesa indonesiano, Prabowo Subianto, "che sta cercando di rafforzare l'aviazione del suo Paese ed è diventato negli ultimi anni una figura chiave sui mercati internazionali della difesa, si è detto interessato, così come il governo greco, che vorrebbe 36 velivoli. "In ogni caso, qualsiasi cambio di proprietà dell'aereo degli Emirati dovrà essere approvato dalla Francia".
Il piano "che sta prendendo forma vedrebbe l'Indonesia acquistare circa 40 aerei degli Emirati mentre gli altri sarebbero recuperati dalla Francia o da un paese alleato, come la Bulgaria”. Se la guerra continua a intensificarsi, quegli aerei sarebbero utilizzati per equipaggiare le forze armate ucraine".
"Le informazioni sono sbagliate", ha ribadito un funzionario francese a proposito di qualsiasi piano francese per l'acquisto di quei jet da dare all'Ucraina.
Kiev "spera di ottenere circa 40 degli oltre 70 aerei costruiti dalla Dassault e di proprietà dell'aeronautica degli Emirati che sono attualmente idonei al volo”. "L'operazione evidenzierebbe ulteriormente il difficile supporto fornito dagli Emirati al campo occidentale in Ucraina".
Tale opzione “sembra destinata ad essere adottata” e rappresenta “una nuova fase di un lungo processo che è in discussione da diverse settimane - e potrebbe continuare ancora per diversi mesi - tra i mediatori di armi che operano per l'Ucraina e autorità dei diversi paesi interessati”.
Rimane un dubbio sul fatto che gli Emirati Arabi Uniti vogliano infastidire la Russia fornendo all'Ucraina aerei da combattimento di quarta generazione.
Non è inoltre chiaro se la Francia consentirebbe ad altre nazioni, come gli Emirati Arabi Uniti, di venderli all'Ucraina. Quando è stato chiesto oggi dalla pubblicazione francese Le Figaro se la Francia dovrebbe svolgere un ruolo nelle capacità dell'aviazione da combattimento dell'Ucraina, il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu ha detto che nulla era fuori discussione, ma che l'Ucraina ha anche altre esigenze.  "Gli ucraini chiedono aerei per pattugliare i loro cieli", ha detto Lecornu. "La Francia sta già rispondendo a questo con attrezzature terra-aria che forniscono difesa e protezione contro attacchi di droni, missili o aerei".
Lecornu ha sottolineato che la Francia, unitamente all’Italia, sta già inviando all’Ucraina un sistema di difesa aerea SAMP/T.
Il premier francese "Emmanuel Macron ha confermato che non ci sono tabù quando si tratta di aiuti utili ed efficaci all’Ucraina, ma l'aviazione da combattimento presenta sfide di manutenzione e addestramento che non possono essere ignorate".
Tuttavia, l'idea di fornire all'Ucraina i Mirage 2000 ritirati dall'aeronautica militare francese è stata precedentemente discussa e approfondita.
A gennaio, Thomas Gassilloud, presidente del Comitato per la difesa nazionale e le forze armate dell'Assemblea nazionale, ha affermato che il governo francese potrebbe accettare di fornire all'Ucraina gli aerei da combattimento: ”Per quanto riguarda le consegne di aerei da combattimento all’Ucraina, dobbiamo studiare le richieste caso per caso e lasciare tutte le porte aperte", ha detto Gassilloud, dopo i colloqui a Londra con le controparti britanniche, tra cui il ministro della Difesa britannico Ben Wallace. Lo scorso anno la Francia ha ritirato dal servizio operativo la sua flotta di cacciabombardieri Mirage 2000-C.















Dassault Mirage 2000

Il Dassault Mirage 2000 è un caccia multiruolo di costruzione francese entrato in servizio nella prima metà degli anni ottanta. È stato il primo caccia da superiorità aerea ed intercettazione europeo della nuova generazione (quella degli anni settanta) ad essere entrato in servizio operativo. Ha conosciuto un'evoluzione tecnica considerevole, fermo restando la struttura basica, ed ha ricoperto praticamente tutti i ruoli possibili per un caccia leggero classe 10 tonnellate, ottenendo un notevole successo commerciale in quattro diversi continenti.

Storia

Sviluppo

L'ala a delta dei caccia francesi della prima generazione dei Dassault Mirage era molto indicata per le alte velocità e quote operative perché massimizzava la sua superficie rispetto alla resistenza indotta; presentava però anche degli inconvenienti, come la scarsa maneggevolezza a bassa velocità e gli spazi di decollo ed atterraggio molto consistenti.
Il tentativo di ovviare a questi problemi portò a numerosi studi e sviluppi da parte della Dassault-Breguet, che si materializzarono prima nei Mirage F1 e F2 con ali a freccia a larga corda, poi a sviluppi più avanzati nel campo della geometria variabile, con il Dassault Mirage G.8, prodotto dal programma congiunto AFVG per lo studio anglo-francese della struttura a geometria variabile della forma dell'ala.
Abbandonando definitivamente l'idea dell'ala a geometria variabile, troppo complessa malgrado i vantaggi che consentiva, questo aereo venne rielaborato come G.8A con ali a freccia. Il velivolo era tuttavia ancora troppo grande e complesso e il suo programma, ora chiamato ACF e simile a quello che portò all'F-15 Eagle, venne in seguito cancellato. Questo accadde non più tardi del 1975.
Ritornando alla forma a delta puro dei caccia Mirage III e cercando di ottenere il massimo dell'efficacia da quello che poteva essere solo un caccia leggero, la Dassault applicò allora le nuove tecnologie di controllo del volo con i principi del fly-by-wire con i comandi elettronici e la stabilità rilassata. Questo impedisce all'aereo di restare pienamente stabile se usato senza i computer di volo, ma lo rende molto reattivo rispetto alle macchine a stabilità naturale. Il risultato che si vide in aria a Parigi nel 1979 fu la possibilità di volare in maniera controllata ad appena 204 km/h e 26 gradi d'angolo d'attacco. I primi aerei cominciarono ad entrare in servizio nel 1984, dotati dei motori M-53 "Super Atar" e del radar RDM.
La linea di produzione del Mirage 2000 è stata chiusa nel 2007 con la consegna dell'ultimo aereo costruito (il 601º, un Mirage 2000-5 Mk2) alla Polemikí Aeroporía (aeronautica greca) avvenuta il 23 novembre 2007.
Negli anni 2000, l'Aeronautica Militare italiana, in vista della restituzione dei Tornado ADV presi in leasing dalla Royal Air Force, dovendo rimpiazzare i vecchi F-104 Starfighter e in attesa di schierare i nuovi Typhoon, ha valutato la possibilità di prendere 28 Mirage 2000; la scelta è poi ricaduta sul leasing dall'USAF di 34 F-16A Block 15, per via del fatto che gli armamenti in dotazione dell'Aeronautica Militare italiana erano compatibili con gli F-16A Block 15 e non con i Mirage 2000.

Concezione

Nel 1972, l'Armée de l'air lancia il programma ACF (Avion de Combat Futur) per il quale cerca un aereo con due motori Snecma M53 ad ala fissa progettato per le missioni di superiorità aerea. Mentre si prepara una risposta a questa richiesta, il produttore Dassault Aviation lancia l'anno successivo, con fondi propri, lo studio di un aereo monomotore con ala a delta noto come Delta 2000. Il 12 dicembre 1975, il programma ACF è fermato per problemi di costi e il governo decide di adottare al suo posto il progetto del Delta 2000.
Quattro prototipi di aerei da combattimento monoposto (Mirage 2000C) sono ufficialmente ordinati nel 1976. Essi devono essere propulsi da un reattore M53-2 da 7500 kg/p in attesa del M53-5 più potente (9.000 kg/p) per gli aeromobili di produzione. Il primo prototipo fece il suo primo volo 10 marzo 1978. Il primo aereo di produzione ha volato a sua volta il 20 novembre 1982, equipaggiato col reattore M53-5, e le consegne all'Armée de l'air sono iniziate l'anno successivo. I primi 37 velivoli della serie sono consegnati con un radar RDM (Radar Doppler multimode) poiché lo sviluppo del radar RDI (Radar Doppler à Impulsions) si dimostra difficile. E alla fine sarà solo nel 1987 che finalmente saranno consegnate le prime unità dotate di radar RDI, e sono dotate anche un motore M53-P2 ancora più potente (9.700 kg/p). Alla fine degli anni 1990, l'aggiornamento dei 37 Mirage 2000C allo standard Mirage 2000-5 (radar RDY multimode e multi-target, aggiunta di quattro punti d'attacco per i missili MICA) permette di recuperare tanto dei radar RDI e di aggiornare gli aerei che erano stati consegnati con il radar RDM.
Il prototipo della versione biposto da addestramento (Mirage 2000B), interamente finanziati con fondi propri della Dassault Aviation, ha fatto il suo primo volo il 10 ottobre 1980. Dall 1979, l'Armée de l'air aveva commissionato una versione biposto destinata da attacco nucleare e capace di trasportare il missile ASMP, allora in fase di sviluppo. Designato Mirage 2000N, ha una struttura rinforzata per volare a bassa quota e a grande velocità, nonché un sistema di navigazione e d'attacco basati sul radar Antilope V, dotato della modalità terrain-following. I cannoni sono stati rimossi ed i coni di aspirazione sono ora fissi, limitando la velocità a 1,5 Mach. Il sedile posteriore è occupato da un Navigateur Officier système d'armes (NOSA). Il primo prototipo del Mirage 2000N fece il suo primo volo il 3 febbraio 1983 e la versione fu messa in servizio nel 1988. I primi 31 esemplari non potevano che trasportare il missile ASMP, ma gli aeromobili seguenti (standard 2000N-K2) sono in grado di effettuare anche missioni convenzionali con una vasta gamma di bombe convenzionali, a guida laser, anti-traccia oppure di missili anti-radar, anti-nave, ecc.

Tecnica

Cellula

L'aereo fu realizzato dopo tante elaborazioni progettuali, paragonabili a quelle quasi contemporanee che avevano portato all'F-16 (anch'esso a stabilità rilassata e fly-by-wire), ed è solo apparentemente "tradizionale". Il sistema dei comandi di volo si basa su computer digitali capaci di mantenere il velivolo controllabile anche in assetti che non dovrebbero essere tollerati dalla configurazione a delta puro. La macchina, caratterizzata da una forma molto aggraziata ed elegante, ha un'elevata maneggevolezza, specie ad alte quote e velocità, grazie alla grande superficie alare di ridotta resistenza tipica del delta puro.
L'ala ha un angolo sul bordo d'entrata di 58 gradi ma in quello d'uscita ha -4 gradi, dandogli la complessiva struttura di un rombo. La fusoliera ha una costruzione metallica di tipo relativamente convenzionale, con un abitacolo molto stretto e senza tettuccio a goccia.
Il muso contiene il moderno ma parecchio angusto abitacolo, l'eventuale sonda a scomparsa per il rifornimento in volo e la maggior parte delle attrezzature elettroniche, culminando in una tozza sonda per i dati aerodinamici (tubo di Pitot).
Il caccia nel suo complesso risulta estremamente agile: può raggiungere (in configurazione leggera) 9 g di accelerazione senza danni e 11 in sovraccarico; sale a 15.000 metri accelerando a Mach 2 in 4 minuti ed ha un'eccellente velocità di rollio grazie all'ala di ridotta apertura. Solo il raggio d'azione, tra i 600 e i 1.100 km in configurazione aria-aria a seconda delle velocità e del carburante aggiuntivo trasportato, rimane assai limitato.

Motore

Il velivolo ha un motore M-53 a doppio flusso, molto più potente dei turbogetti precedenti e, nonostante il basso rapporto di diluizione, ha un consumo abbastanza contenuto a tutte le velocità. La capacità dei serbatoi è di circa 4.000 litri, in gran parte contenuti sotto l'elegante schiena del velivolo. Non molto per alimentare un motore che, pur consumando meno dei predecessori, è pur sempre da 9.000 chili di spinta statica, incrementata poi a 9.700 nei modelli migliorati che sono giunti in seguito.
Le prese d'aria sono a cono centrale mobile, come i modelli precedenti. Il cono si sposta a seconda della velocità, arretrando progressivamente al suo aumentare. In questo modo si può regolare la geometria del flusso d'aria adattandolo a tutte le velocità pratiche sostenibili dall'aereo, senza avere un complesso disegno delle prese d'aria stesse, come nel caso di velivoli quali il Panavia Tornado. Sopra di esse esistono due "baffi" fissi che hanno il compito di destabilizzare l'aereo, aiutando paradossalmente il sistema di stabilità artificiale a prenderne il pieno controllo.

Elettronica

L'elettronica di missione è molto complessa e variegata per una macchina tanto leggera. Il radar è il sensore principale, del tipo RDM nei modelli base. Si tratta di un sensore multiruolo per compiti aria-aria e aria-suolo. Il successivo RDI ha la funzione quasi esclusiva dell'intercettazione e una portata di 150 km anziché 90. Il pilota può disporre di un'HUD CSF VE-130 per visualizzare i dati nei primi modelli, poi sostituito da altri più avanzati.
Esiste un sistema ECM basato su un RWR e un disturbatore attivo; i modelli sono di vario genere, inclusi quelli esterni in appositi pod come lo Spiral. Il sistema di navigazione comprende una piattaforma inerziale e ausili per la radionavigazione. Infine sono presenti radio HUF/VHF, radioaltimetro e altre attrezzature.
I principali componenti dell'avionica sono:
  • Radar: Thomson-CSF RDM (multimode, 90 km portata strumentale), RDI (intercettazione, 150 km), Antelope V (TFR) o RDY (multimode, 150 km)
  • RWR: Thomson-CSF (dal 2000 diventata Thales) Serval
  • ECM: Matra Spiral
  • INS: SAGEM Uliss 5
  • HUD: Thomson-CSF VE-130, oppure VEH-3020 (olografico).

Armamento

L'armamento base è costituito da due cannoni Giat DEFA M 554 calibro 30 mm con 250 colpi sparabili a 1.300 colpi al minuto. Il peso di una singola munizione è di 270 grammi e la velocità iniziale è di 800 m/s. In 5 piloni subalari e di fusoliera, incrementati poi a 9 con il Mirage 2000-5, si può trasportare circa 6.300 chili di armi, serbatoi da 1.300 o 1.700 litri, sistemi elettronici di vario genere.
Un carico tipico è dato da:
  • Per l'intercettazione: due missili Matra Super 530 F e due Matra R550 Magic II sotto le ali, un serbatoio sotto la fusoliera da 1.300 litri.
  • Per le missioni aria-aria a lungo raggio: due Magic, due serbatoi da 1.300-1.700 litri sotto le ali e un R.530 sotto la fusoliera.
  • Attacco nucleare (Mirage 2000N): due serbatoi da 1.700 litri e due Magic sotto le ali, il missile ASMP sotto la fusoliera.
  • Il Mirage 2000 può disporre di armi aria-suolo, ed un carico tipico è dato dai soliti due Magic e 4 bombe da 250 kg sotto le ali (Apache, SCALP, AASM), oltre ad un serbatoio sotto la fusoliera. Raggio d'azione dichiarato: 740 km.
  • Attacco di precisione (Mirage 2000D): può operare con due AS-30L a guida laser sotto le ali, oltre al solito corredo di serbatoi e missili da autodifesa.
  • Attacco antinave: il Mirage 2000 in appositi modelli export (Mirage 2000E) può operare con due missili Exocet sotto le ali, oppure uno sotto la fusoliera; analogo discorso per i carichi accessori.
  • Aria-aria con i MICA: Il Mirage 2000-5 può disporre di quattro di questi nuovi missili sotto la fusoliera, un serbatoio da 1.300 litri in mezzo ad essi e/o due sotto le ali, e infine due Magic. Con un sistema d'arma capace di localizzare aerei a 150 chilometri ed ingaggiarne fino a 4 simultaneamente con questi missili a guida radar attiva a 50 chilometri contro i 40 possibili per i Super R530 (ingaggio limitato ad un singolo bersaglio alla volta) dà l'idea di quanto il Mirage si sia evoluto nel combattimento aereo in circa 10 anni di tempo.

In missione con il Mirage 2000C

Entrando nell'abitacolo, dotato di sedile Martin-Baker 10 costruito su licenza, il pilota si trova in spazi ristretti ma ergonomicamente molto ben concepiti. Il sedile non è marcatamente inclinato verso l'indietro come nell'F-16, onde poter sopportare l'accelerazione di gravità durante le manovre, mentre la visibilità verso l'indietro è assai ridotta, anche se accettabile.
Il tettuccio non è a goccia per motivi aerodinamici, ma è molto rialzato rispetto alla fusoliera, raccordato al dorso della stessa con una chiusura robusta e assai convenzionale. I montanti sono sottili, per non ostacolare la visibilità in maniera apprezzabile, nondimeno marcano una sensibile differenza rispetto all'F-16.
Il pannello strumenti offre una serie di interfacce analogiche, ma esiste anche un display multifunzione a colori VCM-180 dedicato prevalentemente al radar. Sopra esiste il HUD VE-130 per la lettura di dati "a testa alta", a destra vi sono i comandi e i controlli del motore, a sinistra esistono due orizzonti artificiali e altri apparati di controllo, radio e controllo armamento con relativo pannello. Nei modelli avanzati esistono ben tre display multifunzione, ma in tutti i casi sotto l'HUD vi è uno schermo di ripetizione dei dati pannello strumenti, molto utile come apparato "intermedio" tra l'HUD e il pannello controlli.
Nell'insieme il pilota si trova davanti ad un pannello di controlli molto stretto, come tutto l'abitacolo, e il layout è molto simile a quello del Saab 37 Viggen, ovvero l'anello di congiunzione tra la generazione analogica e quella digitale.
La cloche è di tipo tradizionale, in posizione classicamente centrale, con limitata applicazione della tecnologia HOTAS.
Grazie alla capacità di programmazione rapida del calcolatore digitale ESD, il pilota può pianificare la missione, mentre la piattaforma inerziale Uliss 52 viene poi allineata al punto esatto di partenza del velivolo. Ovviamente tale operazione non è indispensabile, specie se il decollo deve avvenire in tempi ridotti, ma altamente raccomandata.
L'AFCS, il sistema computerizzato per il controllo del volo, aiuta il pilota a non andare oltre i limiti del velivolo, come nel caso dell'accelerazione subita durante le manovre. Il sistema è bypassabile, ma ovviamente non è consigliato farlo.
Sistemato il pilota, allineata la piattaforma, avviati i sistemi di bordo, con il motore avviabile anche con le batterie di bordo come anche con sistemi esterni, l'aereo può iniziare a muoversi con un buon livello di manovra a terra, grazie all'ampia carreggiata del carrello e la possibilità di sterzare per circa 45 gradi per lato.
Con il motore al massimo, in appena 12 secondi il caccia accelera a 120 nodi e poi ruota il muso verso l'alto, decollando a circa 150 (270 km/h). La salita è tale da raggiungere i 15.000 metri e Mach 2 in appena 4 minuti, anche se solo in condizioni di carico leggero, tipico dell'intercettazione a breve raggio. Il pilota può disporre di un velivolo capace di raggiungere quasi 1:1 come kg di spinta e kg di peso, mentre la velocità di rollio raggiunge almeno i 270 gradi, grazie alla ridotta apertura alare garantita dalla formula a delta.
La manovrabilità ad alta quota e la velocità sono superbe, ma il motore rischia di perdere il confronto con la resistenza indotta, dato che non raggiunge una spinta totalmente accettabile. Nondimeno, il Mirage 2000 ha una capacità di manovra di 3g sostenuti a Mach 2, contro circa 2g per il F-4 o l'F-104G.
La manetta del gas è utilizzabile in maniera rapida e senza problemi di stallo del compressore, il motore è un turbogetto quasi puro, ideale per un caccia puro, meno per il ruolo di attacco a bassa quota, compito che viene nondimeno eseguito dal Mirage 2000N/D, con i radar Antilope che consente di volare a 1110 km/h e a 90 metri di quota. Il consumo è però elevato in tale profilo di volo, come la configurazione delta puro risulta poco stabile per una macchina leggera in volo a bassissime quote.
Il Mirage 2000 ha un ottimo apparato fly-by-wire, che consente il volo controllato da 100 nodi un su, con l'acrobazia possibile da 120 nodi. L'aereo riesce a restare controllabile anche nella scampanata, con i piloti francesi che a quanto si dice hanno fatto spesso gare non ufficiali di velocità massima "in retromarcia". Il Mirage ha una capacità di carico massima nominale di 9 g ma può arrivare in sovraccarico a 11 e come massimo a 13.
Il pilota, con il radar RDM può ingaggiare prevalentemente bersagli ad alta quota, su di un raggio massimo di 90 km e pratico di circa 65. Il radar RDI ha una capacità nominale massima di 150 km, ma il nuovo RDY può anche eseguire il tracking di più bersagli simultaneamente, con la possibilità di ingaggiare almeno 4 bersagli simultaneamente con i Mica, entro un raggio di almeno 50 km. Un piccolo aereo da combattimento come l'Alpha Jet ha una sezione radar frontale di circa 1,5 m², e nondimeno può essere agganciato a circa 80 km, appena meno in modalità look-down. La manovrabilità del Mirage è eccellente e non vi sono vizi di volo particolari, grazie al sistema di controllo computerizzato di volo che corregge eventuali errori del pilota.
All'atterraggio, il Mirage ha un assetto cabrato che rende assai difficile vedere bene verso il basso, ma la velocità di atterraggio è ragionevolmente bassa. Slat estratti, elevoni abbassati a 25 gradi, freni aerodinamici attivati (ma sono poco efficaci se non ad alta velocità) e la macchina tocca terra con sicurezza.

Versioni:
  • Mirage 2000A: (1978) denominazione dei prototipi.
  • Mirage 2000C: (1983) caccia intercettore monoposto per la difesa aerea.
  • Mirage 2000C/RDM : prima versione di serie con radar multimodale RDM compatibile con i missili aria-aria Matra Super R530F. Gli esemplari costruiti sono stati quasi tutti convertiti allo standard 2000-5F.
  • Mirage 2000C/RDI: seconda versione di serie con radar RDI compatibile con i missili aria-aria Matra Super R530D. Ottimizzato per l'intercettazione.
  • Mirage 2000B: (1984) biposto da conversione operativa sprovvisto dei cannoni.
  • Mirage 2000E: (1986) versione multiruolo basata sul Mirage 2000C/RDM, per l'esportazione.
  • Mirage 2000ED: versione biposto da conversione operativa, basata sul Mirage 2000B, per l'esportazione.
  • Mirage 2000N: (1988) cacciabombardiere nucleare biposto, con radar TF Antilope e missili ASMP.
  • Mirage 2000N K3 ultima versione armata del missile ASMP-A (50 aerei previsti 2010).
  • Mirage 2000-5: (1992) versione aggiornata e avanzata da esportazione, con radar multiruolo RDY, missili MICA. Realizzato sia in versione monoposto che biposto da addestramento.
  • Mirage 2000-5F: versione di aggiornamento del Mirage 2000-5 destinata alla Francia.
  • Mirage 2000-5F Vi: l'ultima versione di aggiornamento in corso di sviluppo dalla Dassault nel 2009 per l'integrazione della connessione Link 16.
  • Mirage 2000-5 Mk2: (2000) variante aggiornata del 2000-5 per la Grecia, compatibile con il pod di designazione laser Damocles. Monta il radar RDY-2.
  • Mirage 2000-9: (2003) variante aggiornata del Mirage 2000-5 Mk2 per gli Emirati Arabi Uniti.
  • Mirage 2000D: (1993) cacciabombardiere convenzionale biposto, con radar TF Antilope.
  • Mirage 2000D Vi: l'ultima versione di aggiornamento in corso di sviluppo dalla Dassault nel 2009 per l'integrazione della connessione Link 16.
  • Mirage 4000: proposta Dassault per un caccia multiruolo bimotore pesante, ottenuto ingrandendo il Mirage 2000. Un solo prototipo costruito senza seguito.

Operatori potenziali

L'Indonesia ha preso in considerazione l'acquisizione di Mirage 2000 usati per l'aeronautica militare indonesiana. 12 Mirage 2000-5 del Qatar sarebbero stati scelti dall'Indonesia. Nel novembre 2022, il Ministero delle finanze dell'Indonesia ha approvato prestiti esteri per finanziare diversi programmi di approvvigionamento dell'aeronautica militare indonesiana, inclusa la proposta dell'ex Qatar Mirage 2000s. 
L'Ucraina ha espresso interesse per il Mirage 2000 e nel marzo 2023 è stato riferito che la Francia ha addestrato piloti ucraini su questo aereo in possibile previsione dell'invio di alcuni dei caccia in Ucraina.

Specifiche (Mirage 2000)

Caratteristiche generali:
  • Equipaggio: 1
  • Lunghezza: 14,36 m (47 ft 1 in)
  • Apertura alare: 9,13 m (29 piedi 11 pollici)
  • Altezza: 5,2 m (17 ft 1 in)
  • Area alare: 41 m2 (440 piedi quadrati)
  • Peso a vuoto: 7.500 kg (16.535 libbre)
  • Peso lordo: 13.800 kg (30.424 libbre)
  • Peso massimo al decollo: 17.000 kg (37.479 lb)
  • Capacità carburante: 3.950 L interno / 8.000 L massimo 
  • Motopropulsore: 1 × SNECMA M53-P2 motore turbofan con postcombustione, 64,3 kN (14.500 lbf) di spinta a secco, 95,1 kN (21.400 lbf) con postbruciatore.

Prestazioni:
  • Velocità massima: 2.336 km / h (1.452 mph, 1.261 kn) / Mach 2.2 in alta quota
  • 1.110 chilometri all'ora (690 mph; 600 kn) a livello del mare
  • Raggio d’azione: 1.550 km (960 mi, 840 nmi)
  • Autonomia: 3.335 km (2.072 mi, 1.801 nmi) con carburante ausiliario
  • Tangenza di servizio: 17.060 m (55.970 piedi)
  • Velocità di salita: 285 m/s (56.100 ft/min) 
  • Carico alare: 337 kg/m2 ( 69 lb/sq ft)
  • Spinta/peso : 0,7.

Armamento:
  • cannone revolver DEFA 554 2 × 30 mm (1,2 pollici) , 125 colpi per pistola
  • Punti critici: 9 totali (4 × sotto l'ala, 5 × sotto la fusoliera) con una capacità di 6.300 kg (13.900 lb) di carburante e ordigni esterni
  • Razzi: razzi Matra da 68 mm non guidati, 18 razzi per capsula
  • Missili: Missili aria-aria:
  • 6× MBDA MICA IR/RF (Mirage 2000-5, Mirage 2000-9, Mirage 2000 I)
  • 2× Matra R550 Magic-II e 2× Matra Super 530 D (Mirage 2000 C)
  • Astra (Indian Air Force).

  • Missili aria-superficie :
  • 2 × AM.39 Exocet (Mirage 2000 EG, Mirage 2000-5 Mk2)
  • 1 × SCALP EG ( Hellenic Air Force ) 
  • Bombe non guidate Mc.82
  • Bombe guidate modulari PGM 500 e PGM 2000 (Mirage 2000-9)
  • 2 missili a guida laser AS-30L (Mirage 2000 D)
  • 2 bombe a guida laser GBU-12 (Mirage 2000 D, Mirage 2000 C e Mirage 2000 N con designazione laser esterna)
  • 1 bomba a guida laser GBU-16 (Mirage 2000 D, Mirage 2000 C e Mirage 2000 N con designazione laser esterna)
  • 1 bomba a guida laser GBU-24 (Mirage 2000 D, Mirage 2000 C e Mirage 2000 N con designazione laser esterna)
  • 2 bombe a guida laser GBU-49 (Mirage 2000 D)
  • 1 × missile da crociera nucleare tattico ASMP-A (Mirage 2000 N)
  • 1x Spice 2000 (Mirage 2000 N). 

Avionica:
  • Radar Thomson-CSF RDY (Radar Doppler Multi-target) (Mirage 2000-5).





Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Thedrive, Wikipedia, You Tube)