mercoledì 20 marzo 2024

REALE MARINA OLANDESE: i nuovi sottomarini AIP si chiameranno HNLMS Orka, Zwaardvis, Barracuda e Tijgerhaai; saranno realizzati su progetto di Naval Group denominato Black Sword, una versione con propulsione convenzionale della famiglia Barracuda.







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La Koninklijke Marine (KM) è la marina militare dei Paesi Bassi. 

Le sue origini risalgono alla guerra degli ottant'anni (1568–1648), la guerra d'indipendenza delle Province Unite dalla Casa d'Asburgo che governava i Paesi Bassi asburgici.
Durante il XVII secolo la Marina della Repubblica delle Sette Province Unite fu la più potente forza navale del mondo e ha svolto un ruolo attivo nelle guerre anglo-olandesi, nella guerra franco-olandese e nelle guerre contro la Spagna e molte altre potenze europee. La Marina batava della successiva Repubblica Batava (1795–1806) e il Regno d'Olanda (1806–1810) hanno svolto un ruolo attivo nelle guerre napoleoniche.
Dopo l'istituzione del moderno Regno dei Paesi Bassi, svolse un ruolo importante nella protezione del dominio coloniale olandese, specialmente nel Sud-Est asiatico, e avrebbe svolto un ruolo minore nella seconda guerra mondiale, specialmente contro la marina imperiale giapponese. Dopo la seconda guerra mondiale, la Marina reale olandese in tempi più recenti, la Koninklijke Marine ha preso parte a operazioni di peacekeeping e peace-enforcing anche a notevole distanza dal territorio nazionale.





I SOTTOMARINI AIP “Black Sword”

E’ notizia recente che i Paesi Bassi acquisiranno 4 nuovi sottomarini a propulsione convenzionale “Black Sword” da Naval Group in Francia, allo scopo di sostituire la datata classe Walrus dell’epoca della Guerra Fredda e per contribuire a potenziare le capacità di attacco convenzionale a lungo raggio.  La decisione è anche una buona notizia per il gruppo francese, i cui sottomarini a propulsione convenzionale erano stati precedentemente selezionati dall'Australia prima di essere respinti a favore di alternative a propulsione nucleare anglo-statunitensi.

Il rilevamento e il monitoraggio dei sottomarini erano tradizionalmente dominio esclusivo di unità militari altamente classificate specializzate nella guerra navale ASW. 

L'ASW impiega tecnologie come rilevatori di anomalie magnetiche (MAD), che rilevano piccoli disturbi al campo magnetico terrestre causati dagli scafi metallici dei sottomarini, sensori sonar passivi e attivi che utilizzano la propagazione del suono per rilevare oggetti sott'acqua, nonché radar e satelliti ad alta risoluzione delle immagini per rilevare sottomarini in superficie. I recenti progressi negli strumenti e nelle tecnologie commerciali ora offrono ai ricercatori open source una certa capacità di monitorare le flotte sottomarine. Con immagini satellitari commerciali, radar ad apertura sintetica (SAR), sensori idroacustici e persino analisi dei social media, i ricercatori open source possono comprendere meglio le dimensioni e la composizione delle flotte sottomarine mondiali, monitorare la costruzione di sottomarini e basi sottomarine e potenzialmente apprendere modelli e comportamenti nel pattugliamento.

Un sottomarino può essere rilevato da numerosi sensori e metodi diversi. 

Ecco alcuni di essi:
Il metodo più comunemente trascurato per localizzare un sottomarino: esperienza e buon senso. Se monitori costantemente la metodologia operativa delle forze sottomarine di un altro paese, puoi fare un'ipotesi abbastanza plausibile su dove si troveranno i loro sottomarini in un determinato momento. Il monitoraggio satellitare regolare delle basi sottomarine consente di conoscere quando i sottomarini lasciano la base o ritornano in porto. La meticolosa tenuta dei registri degli eventi di rilevamento passati ti fornirà un database delle posizioni dei sottomarini.
Le immagini satellitari commerciali ad alta risoluzione facilmente accessibili sono uno degli strumenti essenziali per l’analisi open source dell’attività sottomarina e consentono ai ricercatori di monitorare visivamente i cantieri navali e le attività, come quelli in Russia, Cina e Corea del Nord.
L’ascesa dei social media ha reso il mantenimento della segretezza e della sicurezza operativa molto più difficile per i militari. Negli ultimi anni alcuni tweet e immagini di Instagram apparentemente innocui si sono rivelati gravi violazioni della sicurezza. È interessante notare che le ricerche su “X” e Instagram mostrano molte persone che esercitano "sub spot" come hobby. 
Un sottomarino moderno può far apparire il periscopio per verificare la sua posizione o identificare visivamente una nave di superficie. Potrebbe anche essere necessario sollevare un'antenna radio per comunicare via radio o sollevare l'antenna radar per effettuare un paio di passaggi radar. Non è facile individuare un periscopio/albero con un radar, soprattutto se ci sono onde di una certa ampiezza. Il periscopio di solito non resta attivo per molto tempo. Il sottomarino spesso solleva il periscopio, esplora l'orizzonte di 360°, lo abbassa e analizza la registrazione video della scansione con il periscopio abbassato. 
Se il mare è calmo e il periscopio resta alzato abbastanza a lungo, un radar può rilevarlo. Un sottomarino diesel-elettrico senza AIP (Air Independent Propulsion) deve sollevare lo snorkel per far funzionare i diesel e caricare le batterie. I sottomarini durante lo snorkeling possono essere rilevati dal radar se le onde non sono troppo alte.
Il sonar attivo è come il radar subacqueo, tranne che trasmette onde sonore invece della radio. La differenza è che il sonar ha una portata molto, molto inferiore a quella di un radar poiché c'è molto più riverbero (cose che fanno rimbalzare l'onda indietro) nell'acqua che nell'aria. 
Non solo, mentre un segnale radar va praticamente dritto ed è praticamente limitato solo dall'orizzonte (in determinate condizioni meteorologiche, può persino vedere oltre l'orizzonte), le onde sonore rimbalzeranno su e giù e si piegheranno attraverso diversi strati di temperatura e salinità dell'acqua. 
Un sottomarino può “nascondersi” sotto uno strato di acqua fredda dove un sonar attivo montato sullo scafo non lo può raggiungere poiché l'onda sonora rimbalza sullo strato contro la superficie. Per questo motivo, le navi di superficie dispongono di sonar a profondità variabile (VDS) che possono immergersi sotto gli strati ed effettuare ricerche. Spesso ci sono più livelli, il che rende il tutto ancora più difficile.
Il vantaggio principale del sonar attivo è che puoi ottenere la posizione esatta del sottomarino necessaria per un attacco riuscito. Tuttavia, il sottomarino può rilevare un sonar attivo a 2-5 volte il raggio di rilevamento del sonar rispetto al sottomarino, quindi può spostarsi velocemente e abbastanza facilmente da parte quando sente arrivare la nave di superficie ostile. 
Il sonar attivo potrebbe essere efficace dopo che il sottomarino viene rilevato con sensori passivi e/o rapporti di intelligence.
Questo è il metodo principale per rilevare un sottomarino: si tratta essenzialmente di microfoni molto avanzati che ascoltano il suono sott'acqua. Non devi necessariamente essere in grado di sentire il sottomarino ad orecchio nudo; ci sono computer (come LOFAR, LO Frequency Analysis and Ranging) in grado di analizzare il suono e trovare modelli in grado di fornire una varietà di informazioni sulla nave che è la fonte del rumore: il numero di eliche, il numero di pale su ciascuna l'elica, la profondità delle eliche nell'acqua (profonda o non profonda), se la nave gira, ecc. Se la fonte ha i motori diesel in funzione, è possibile determinare il numero di cilindri, se è turbo-compressa, gli ingranaggi, ecc. Questo è il caso di un sottomarino SSK per lo snorkeling.
Un SSK alimentato a batteria e un SSK con propulsione indipendente dall'aria (AIP), sostanzialmente non vengono rilevati dal sonar passivo a meno che non vada abbastanza veloce da cavitare (cosa che i sottomarini non fanno a meno che non siano costretti). In genere, sono più silenziosi dell'acqua circostante.
Le navi di superficie possono trainare un sonar passivo dietro la nave in una rete lunga un miglio (non può essere montato sullo scafo, in quanto la nave è troppo rumorosa per questo). Può anche schierare boe sonar passive dal suo elicottero o dagli aerei ASW.
Il vantaggio principale del sonar passivo è che il bersaglio non sa di essere stato rilevato.
Una trasmissione radio, anche se impiega solo una frazione di secondo per essere inviata, può essere captata e fornire la direzione del sottomarino.
Un  rilevatore di anomalie magnetiche  (MAD) è uno strumento utilizzato per rilevare piccole variazioni nel campo magnetico terrestre. I magnetometri utilizzati per rilevare i sottomarini (una massa di materiale ferromagnetico crea un disturbo rilevabile nel campo magnetico).
Viene generalmente utilizzato dagli aerei. L'aereo effettuerà uno schema di ricerca a griglia su una determinata area; se passa direttamente sopra una grande massa di metallo  (ad esempio un sottomarino) all'interno del raggio di rilevamento (non troppo in profondità), verrà rilevato dall'aereo in ricerca.
Le marine stanno cercando di ridurre la firma magnetica facendo passare correnti attraverso lo scafo e utilizzando materiali dello scafo non magnetici. I russi hanno costruito sottomarini in titanio non magnetico, e la nuova classe svedese A26 sarà parzialmente costruita in vinile rinforzato con fibra di carbonio, non magnetico (e 5 volte più resistente dell’acciaio). Il sottomarino può sentire una nave di superficie molto prima che la nave di superficie possa rilevarla, e quindi può intraprendere un'azione evasiva prima che venga rilevata. 
A causa della fisica dell'acqua, il suono è il modo più efficace per rilevare un sottomarino immerso. Le condizioni oceanografiche possono ridurre significativamente l'efficacia dei sensori. Molti fattori influenzano il modo in cui il suono si propaga attraverso l’acqua, inclusa la stessa colonna d’acqua. Tuttavia, il problema più grande è che l'oceano stesso è rumoroso ed è indispensabile distinguere il rumore del sottomarino da tutti gli altri rumori di fondo presenti in mare. 
I nuovi sottomarini avanzati possono rimanere immersi per settimane o addirittura mesi e spostarsi relativamente inosservati durante il pattugliamento. Molti sottomarini emettono meno rumore del rumore ambientale dell'acqua. 
Quindi trovare il sottomarino nell’oceano è come cercare il proverbiale ago in un pagliaio.
Per riassumere, per rilevare un sottomarino, le nazioni marittime necessitano di intelligence dettagliata (dati ottenuti da molto tempo), sensori attivi e passivi, molte risorse (MPA, satelliti, unità ASW, elicotteri, UAV, ecc.) e fonti adeguate per sostenere gli sforzi di ricerca.
Le marine militari stanno lavorando per ridurre questi svantaggi con nuovi sensori come sonar attivi a bassa frequenza, boe sonore attive e passive, unità ASW senza pilota (USV, UUV e UAV). D’altro canto, i sottomarini stanno diventando sempre più furtivi. Sembra che i sottomarini manterranno il loro vantaggioso ruolo anche in un prossimo futuro.

Sulla scorta di tali considerazioni, il Segretario di Stato olandese alla Difesa Christophe van der Maat, ha annunciato ai media la decisione preliminare di aggiudicazione ai cantieri Naval Group dei nuovi sottomarini A.I.P.

Il contratto sarà firmato dopo l'approvazione della valutazione dell'offerta da parte della Camera dei Rappresentanti olandese. Intervenendo alla base navale olandese di Den Helder, il ministro ha anche rivelato i nomi dei nuovi sottomarini: HNLMS Orka (Orca), Zwaardvis (Pesce spada), Barracuda e Tijgerhaai (Squalo tigre).
Questi saranno completati secondo un progetto noto al Naval Group come Black Sword, una versione con propulsione convenzionale della sua famiglia Barracuda. Questo progetto ha battuto i progetti concorrenti: 
  • della tedesca Thyssenkrupp Marine Systems (una versione del sottomarino Type 212CD);
  • un'offerta congiunta dell'olandese Damen Group; 
  • E della svedese Saab Kockums per un sottomarino derivato dalla  classe A26 Blekinge.

“Naval Group è riuscita a presentare un'offerta equilibrata, versatile e realistica", ha affermato Van der Maat. “Il cantiere ha ideato un degno successore della classe Walrus. Ciò include un ruolo solido per l’industria olandese, un requisito importante per questo contratto, non solo nella costruzione ma anche nella manutenzione. Quindi, questa decisione non è positiva solo per la Marina olandese e per i nostri interessi in materia di sicurezza, ma certamente anche per le aziende olandesi e per la creazione della nostra base di conoscenze”.
L’offerente Saab/Damen ha affermato di “rimanere convinto che la sua offerta sia la soluzione migliore e più olandese. L’offerta si basava sulle conoscenze e competenze olandesi esistenti. Solo in questo modo possiamo contribuire alla sicurezza e all’autonomia dei Paesi Bassi”.
In un comunicato stampa, il Ministero della Difesa olandese ha sottolineato la natura duplice del progetto “Black Sword”, che sarà in grado di operare sia in acque poco profonde, come si trova intorno alla costa olandese, sia per missioni in tutto il mondo in acque più profonde e operare in autonomia per periodi prolungati. Come i loro predecessori Walrus, sono “relativamente piccoli”, ma sono anche più grandi dei modelli tipici ottimizzati per le operazioni costiere. La Marina reale olandese ha già una preziosa esperienza nelle operazioni sottomarine fuori area, avendo utilizzato la classe Walrus per contribuire a far rispettare un embargo commerciale al largo delle coste della ex Jugoslavia negli anni '90 e per raccogliere informazioni durante l'operazione Enduring Freedom.
Fondamentale per queste prestazioni è la moderna tecnologia delle batterie dei nuovi sottomarini, che fornirà maggiori riserve di potenza, consentendo loro di rimanere immersi più a lungo senza dover emergere e caricare le batterie con i motori diesel. "Ciò li renderà ancora più silenziosi e meno vulnerabili al rilevamento del nemico", afferma il ministero della Difesa.
Anche se non è stato rivelato il tipo esatto di propulsore dei nuovi sottomarini, questi potrebbero essere dotati di propulsione indipendente dall’aria (AIP).

Gli enormi vantaggi dell’AIP

L’avvento della moderna propulsione indipendente dall’aria per i sottomarini diesel-elettrici e il miglioramento della potenza delle batterie negli ultimi due decenni, hanno fornito capacità simili ai sottomarini nucleari in progetti di sottomarini molto meno complessi, più piccoli ed economici. Le imbarcazioni AIP più moderne possono rimanere immerse per settimane e in alcuni casi sono ancora più silenziose – e quindi più difficile da rilevare – delle loro controparti nucleari. Questo non è un segreto, poiché è noto che i piccoli sottomarini con capacità AIP hanno devastato le flottiglie statunitensi durante le complesse esercitazioni alleate.
Esiste anche la possibilità che i nuovi sottomarini utilizzino un ampio sistema di batterie agli ioni di litio. Questa tecnologia può sostituire alcune delle funzionalità offerte dal sistema AIP offrendo un accumulo di energia molto maggiore rispetto alle batterie al piombo-acido. Si sostiene inoltre che le batterie agli ioni di litio offrano anche alcuni vantaggi in termini di prestazioni, tra cui una maggiore resistenza a velocità più elevate in immersione. Inoltre non hanno parti mobili, il che aiuta con la firma acustica. Il rischio di incendio è motivo di preoccupazione, con sistemi speciali costruiti attorno alle batterie per estinguere le fiamme se dovesse verificarsi. Tuttavia, anche l’AIP, inclusa la tecnologia delle celle a combustibile, presenta i suoi vantaggi.
Altri vantaggi chiave delle nuove imbarcazioni includono sensori e sistemi di comunicazione molto più moderni rispetto a quelli della classe Walrus, commissionata negli anni '90. “La nuova classe è ancora meglio attrezzata rispetto ai suoi predecessori per raccogliere, analizzare e condividere informazioni”, afferma il ministero della Difesa, inclusa la raccolta di informazioni sia durante i conflitti che in tempo di pace.
Un grafico pubblicato dal ministero della Difesa suggerisce che il supporto alle forze per le operazioni speciali svolgerà un ruolo importante per i nuovi sottomarini, espandendo l'utilizzo della classe Walrus come base per portare verso gli obiettivi uomini rana, UUV e altre unità subaqueee per la guerra speciale.
In termini di potenza di fuoco, il miglioramento più importante è la prevista introduzione di missili da crociera a lungo raggio.
Nell’aprile 2023, il Ministero della Difesa olandese ha annunciato l’intenzione di rafforzare notevolmente le sue capacità di attacco convenzionale a lungo raggio per tutti e tre i servizi.
I caccia stealth F-35A dell'aeronautica reale olandese riceveranno il missile Joint Air-to-Surface Standoff Missile-Extended Range AGM-158B, o JASSM-ER, mentre l'esercito reale olandese utilizzerà i PULS (Precise and Universal Launch) di fabbricazione israeliana e i lanciarazzi multipli.
Mentre la flotta olandese di F-16 – ora in fase di pensionamento – non ha mai avuto alcuna capacità di attacco a lungo raggio, l’aggiunta del furtivo JASSM-ER all’F-35 consentirà di ingaggiare obiettivi ben difesi a una distanza di circa 600 miglia.
Da parte sua, il sistema PULS – che è stato scelto rispetto al rivale HIMARS – ripristina l’artiglieria missilistica olandese per la prima volta dopo anni. Prima del suo arrivo, l’artiglieria olandese a più lungo raggio poteva colpire bersagli a circa 50 miglia di distanza. Il PULS ha una gittata fino a 186 miglia, secondo il produttore.
La Marina reale olandese, nel frattempo, otterrà missili da crociera Tomahawk RGM/UGM-109, che armeranno i nuovi sottomarini e le fregate esistenti della classe De Zeven Provinciën.
In passato gli olandesi avevano preso in considerazione il Tomahawk per aggiungere una capacità di attacco a lungo raggio alla sua marina prima di abbandonare l'idea. Tuttavia, i drammatici cambiamenti nel contesto della sicurezza europea, provocati dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, hanno visto il piano assumere una nuova alta priorità.
Nell’annunciare i nuovi programmi di attacco a lungo raggio, il Ministero della Difesa olandese ha osservato che “Attualmente, le navi da guerra olandesi non dispongono di armamenti abbastanza potenti e con una portata sufficiente per eliminare, ad esempio, i bunker”.
Aggiungendo il Tomahawk ai sottomarini e alle fregate, gli olandesi si uniranno a un gruppo selezionato di paesi dotati di questa capacità.
L’ultimo Tomahawk Block IV, ad esempio, può colpire obiettivi a quasi 1.600 miglia di distanza con una testata unitaria da 1.000 libbre. Può essere reindirizzato durante il volo e può indugiare su un'area per colpire i bersagli non appena emergono, grazie alla capacità di ricerca di immagini a infrarossi. La variante Block V è una versione migliorata con miglioramenti alla sopravvivenza che può essere utilizzata anche per colpire bersagli in movimento, specialmente nel ruolo di missile antinave a lungo raggio.
In questa fase, non è chiaro quale variante del Tomahawk riceveranno gli olandesi, ma si tratta di uno sviluppo significativo e, se combinato con il JASSM-ER e il PULS, rappresenta un’enorme revisione della posizione di difesa dei Paesi Bassi.
Come spiegò all’epoca Van der Maat: “La guerra in Ucraina dimostra ancora una volta che il supporto del fuoco a breve, media e lunga distanza è essenziale. Ciò vale sia per terra che per aria e per mare. Con i nuovi sistemi, la Difesa rafforza ulteriormente il potere di combattimento e di deterrenza congiunto della NATO. I Paesi Bassi dimostrano quindi di assumersi la responsabilità fornendo un forte contributo a questo scopo. Inoltre, con ciò, i Paesi Bassi soddisfano il desiderio di possedere la propria artiglieria missilistica e armi a lungo raggio, come delineato nel Libro bianco sulla difesa del 2022”.
Gli olandesi hanno già concordato che Naval Group consegnerà i primi due nuovi sottomarini entro 10 anni dalla firma del contratto di consegna.
Nel frattempo, la classe Walrus, che ha uno status quasi leggendario, rimarrà in servizio fino alla metà degli anni '30, con il beneficio di aggiornamenti. Per garantire una fornitura continua di pezzi di ricambio per queste vecchie imbarcazioni, uno dei quattro sottomarini della classe Walrus è stato gradualmente messo fuori servizio lo scorso ottobre, e un altro ne seguirà, lasciando in servizio due esemplari.
Nel complesso, l’acquisizione dei quattro nuovi sottomarini non è solo un caso di ammodernamento della vecchia flotta sottomarina olandese, ma parte di una risposta più ampia alle sfide poste da una Russia sempre più aggressiva.




Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Thedrive, Navalpost, Wikipedia, You Tube)




























 

AERONAUTICA MILITARE ITALIANA: In data 18 marzo 2024, si è svolta presso l’aeroporto di Grosseto, sede del 4° Stormo dell’Aeronautica Militare, la celebrazione dei 20 anni dalla consegna del primo Eurofighter TYPHOON di serie all’AMI.







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In data 18 marzo 2024, si è svolta presso l’aeroporto di Grosseto, sede del 4° Stormo dell’Aeronautica Militare, la celebrazione dei 20 anni dalla consegna del primo Eurofighter TYPHOON di serie all’AMI, avvenuta nel lontano 16 marzo 2004. Il velivolo consegnato 20 anni fa al 4° Stormo (MM.55093 - TF-2000A), presentava una livrea “special color”. Il velivolo MM.55093 ha sorvolato la base aerea unitamente ad altri 4 TYPHOON monoposto, appartenenti al 36° Stormo, al 37° Stormo, al 51° Stormo e 4° Stormo caccia.









Velivoli in dotazione all’ Italia:
  • Aeronautica Militare Italiana - 96 ordinati di cui 96 consegnati e 94 in funzione a dicembre 2022. 
  • Base Aerea di Grosseto, 4º Stormo "Amedeo d'Aosta" (4° Stormo) 
  • 9° Gruppo Caccia (9° Squadrone Caccia)
  • 20° Gruppo OCU Caccia (20° Squadrone di Conversione Operativa da Caccia)
  • Base Aerea di Gioia del Colle, 36° Stormo "Riccardo Hellmuth Seidl" (36° Stormo) 
  • 10° Gruppo Caccia (10° Squadrone Caccia)
  • 12° Gruppo Caccia (12° Squadrone Caccia)
  • Base Aerea di Trapani, 37° Stormo "Cesare Toschi" (37° Stormo) 
  • 18° Gruppo Caccia (18° Squadrone Caccia)
  • Base Aerea di Istrana, 51° Stormo "Ferruccio Serafini" (51° Stormo) 
  • 132° Gruppo Caccia (132° Squadrone Caccia)
  • Base Aerea di Pratica di Mare, Reparto Sperimentale Volo.





L'Eurofighter Typhoon EF-2000

L'Eurofighter Typhoon, il cui prototipo era designato EFA (European Fighter Aircraft), è un aeroplano militare multiruolo (Swing Role) di quarta generazione avanzata, bimotore, con ruolo primario di caccia intercettore e da superiorità aerea.


Progettazione e produzione del Typhoon fanno carico a un consorzio di tre società, Alenia Aermacchi (confluita in Leonardo, nuovo nome di Finmeccanica dal 2017), Airbus Group e BAE Systems, attraverso una holding comune, Eurofighter GmbH, costituita nel 1986. Il progetto è gestito dalla NETMA (NATO Eurofighter and Tornado Management Agency), che agisce anche come primo cliente.
L'Eurofighter Typhoon è un velivolo estremamente agile, progettato per un combattimento aria-aria estremamente efficace contro altri aeromobili, ed è stato descritto come secondo solo al F-22 Raptor e al F-35 Lightning II, tutti e due statunitensi e di quinta generazione anche se il Raptor e l'F-35 costano quasi il doppio. In seguito, i velivoli prodotti hanno beneficiato di diverse migliorie, come attrezzature atte a intraprendere missioni di attacco aria-superficie e la compatibilità con un numero altrettanto crescente di diversi armamenti ed equipaggiamenti, tra cui il missile da crociera SCALP e il Brimstone della RAF. L'aereo ha visto il suo esordio in combattimento durante l'intervento militare in Libia del 2011 con la Royal Air Force e l'Aeronautica Militare, eseguendo missioni di ricognizione e bombardamento a terra. Il Typhoon ha anche assunto la responsabilità primaria per le funzioni di difesa aerea per la maggior parte delle nazioni coinvolte nel progetto.

Sviluppo

Un primo programma per lo sviluppo di un nuovo caccia europeo venne avviato nel 1979, quando Regno Unito e Germania Ovest avviarono, rispettivamente con British Aerospace e Messerschmitt-Bölkow-Blohm, il programma ECF (European Collaborative Fighter), al quale si unirono nello stesso anno la Francia con Dassault e nel 1980 l'Italia con Aeritalia. BAe, MBB e Dassault iniziarono a produrre diversi prototipi, denominati rispettivamente P.106B e P.110 (rispettivamente monomotore e bimotore), TKF-90 e ACX. Il progetto, ora denominato European Combat Aircraft, venne annullato nel 1981 a causa di richieste differenti delle varie nazioni e delle pressioni di Dassault per assumere la leadership.
Nel 1982 i partner di Panavia, ovvero MBB, BAe e Aeritalia, lanciarono il progetto Agile Combat Aircraft (ACA) e ne presentarono un mock-up al salone di Farnborough. L'ACA si evolse nell'Experimental Aircraft Programme (EAP) ma nel 1983, in seguito alla diminuzione dei fondi erogati da Germania e Italia, il progetto venne sviluppato esclusivamente dall'industria britannica finanziata dal governo britannico, interessato dalla produzione di un dimostratore tecnologico e intenzionato a procedere collaborando con altre nazioni.
Il 2 agosto 1985 Germania, Regno Unito e Italia confermarono l'intenzione di procedere unitamente nello sviluppo del nuovo caccia multiruolo europeo, mentre la Francia si ritirò definitivamente dopo che vennero rifiutati lo sviluppo di una versione imbarcata e la sua assunzione del comando nel progetto. La Spagna, inizialmente ritirata dal progetto, vi riprese parte da settembre 1985.
L'8 agosto 1986 volò per la prima volta il BAe EAP, che venne presentato al salone di Farnborough a fine mese contemporaneamente al rivale Dassault Rafale. Nello stesso anno sono state fondate Eurofighter GmbH e Eurojet Turbo GmbH, consorzi rispettivamente responsabili dello sviluppo dell'aereo e del turbofan EJ200, scelto come propulsore del nuovo caccia a discapito dello Snecma M88. La decisione di non affidarsi a un propulsore francese fu tra le cause del ritiro della Francia dal programma.
Il lavoro di Eurofighter GmbH fu diviso: 33% per la British Aerospace, 33% per la Messerschmitt-Bölkow-Blohm (dal 1989 DaimlerChrysler Aerospace, DASA) tedesca, 21% per Alenia Aeronautica e 13% per la CASA spagnola, mentre la divisione di Eurojet Turbo GmbH è divisa in: 33% per Rolls Royce plc., 33% MTU Aero Engines, 21% FiatAvio (oggi Avio), 13% ITP Aero. Nel 1992 è stata fondata EuroDASS, inizialmente composta da Regno Unito e Italia, consorzio dedicato allo sviluppo della suite difensiva del velivolo; nel 1995 la Spagna entrò nel consorzio seguita dalla Germania nel 1998, dopo che invano tentò di ricercare una suite difensiva più economica.
Alla fine degli anni ottanta si prevedeva che la Royal Air Force avrebbe acquistato 250 esemplari, la Luftwaffe 200, l'Aeronautica Militare tra 150 e 200, l'Ejército del Aire tra 75 e 100.
La fine improvvisa della guerra fredda ha ridotto la domanda europea di aerei da combattimento: nel 1992 il parlamento tedesco votò per ritirare la Germania dal consorzio per reinvestire l'esperienza maturata nella realizzazione di un nuovo aereo da combattimento leggero. Dopo avere commissionato uno studio per la riduzione di spese, Eurofighter GmbH elaborò una revisione del progetto in modo tale che il velivolo, rinominato Eurofighter 2000, fosse adattabile alle esigenze delle aeronautiche coinvolte. Italia e Regno Unito prevedevano di consegnare i loro primi esemplari nel 2000, mentre Germania e Spagna prevedevano di consegnare i propri non prima del 2002. Nel 1995 gli ordini vennero tagliati: il Regno Unito passò da 250 a 232, la Germania da 250 a 140, l'Italia da 165 a 121 e la Spagna da 100 a 87; secondo questa ripartizione di lavoro il lavoro doveva essere ripartito in 39% Regno Unito, 24% Germania, 22% Italia e 15% Spagna ma, a causa dei posti di lavoro che sarebbero andati persi in seguito a questo taglio di produzione, nel 1996 la Germania ordinò ulteriori 40 velivoli e il lavoro venne ripartito 37,42%/29,03%/19,52%/14,03%.

Produzione

Dei sette prototipi prodotti, denominati Development Aircraft (da DA1 a DA7), il primo a essere in condizioni di volo fu il tedesco DA1, che nel maggio 1992 venne trasferito a Manching; dopo quasi due anni di test, il DA1 effettuò il suo primo volo il 27 marzo 1994, seguito il 6 aprile dal DA2. Il 4 giugno 1995 l'italiano DA3 fu il primo prototipo a volare con gli EJ200, che sui DA1 e DA2 erano sostituiti da due RB199-122, una versione modificata degli RB199 Mk 104D.
In seguito a un ritardo nell'erogazione dei fondi da parte della Germania, il primo contratto di produzione venne firmato il 30 gennaio 1998 e prevedeva la fornitura di 232 velivoli al Regno Unito, 180 alla Germania, 121 all'Italia e 87 alla Spagna. Il 2 settembre 1998 il velivolo venne ufficialmente denominato Typhoon nonostante le proteste della Germania, che non riteneva opportuno questo nome in quanto l'Hawker Typhoon era un cacciabombardiere utilizzato nella seconda guerra mondiale proprio contro obiettivi tedeschi. Nello stesso mese il contratto di produzione venne mutuato in un contratto per 148 aerei Tranche 1 (55 al Regno Unito, 44 alla Germania, 29 all'Italia e 20 alla Spagna) e 363 EJ200. Tutti i contratti tra i partner e i clienti sono gestiti dalla NATO Eurofighter and Tornado Management Agency (NETMA), una società creata dai partner per gestire la commercializzazione del programma tra le rispettive forze aeree.
La commercializzazione dell'Eurofighter venne assegnata direttamente a ciascuna delle quattro aziende del consorzio. Il primo cliente export fu la Grecia, che nel 1999 avviò i contatti per la fornitura di almeno 60 Typhoon, che tuttavia nel 2001 venne posticipata a dopo il 2004 per destinare fondi alle imminenti olimpiadi.
La produzione in serie iniziò nel 2000 quando venne avviato l'assemblaggio del primo di cinque esemplari denominati Instrumented Production Aircrafts (IPA), di cui tre biposto e due monoposto, che erano velivoli di serie dotati di strumentazione per test su armamenti aria-aria e aria-superficie e sul Defensive Air Sub-System; il primo di questi velivoli a entrare in produzione fu il tedesco IPA3 mentre il primo a volare fu l'italiano IPA2, che decollò per la prima volta il 5 aprile 2002 da Torino-Caselle. Il primo velivolo monoposto di serie volò il 27 febbraio 2004. Oltre a otto IPA complessivi, di cui cinque per la Tranche 1, due per la Tranche 2 e uno per la Tranche 3, sono stati prodotti anche cinque Instrumented Serial Production Aircrafts (ISPA), che svolgevano le stesse funzioni degli IPA ma con strumentazione semplificata in quanto dedicati esclusivamente all'avionica. Il primo esemplare Tranche 1 è stato consegnato alla Royal Air Force il 30 giugno 2003; il 4 agosto la Luftwaffe ha ricevuto il suo primo aereo, seguita il 5 settembre dall' Ejército del Aire e il 19 febbraio 2004 dall'Aeronautica Militare.
Il contratto per la fornitura di 236 Typhoon Tranche 2 è stato firmato il 14 dicembre 2004, circa tre anni dopo le previsioni. Nel novembre 2005 è iniziata la produzione del primo modello aggiornato allo standard Tranche 2, il cui assemblaggio è iniziato circa un anno più tardi. Il primo Typhoon Tranche 2, IPA7, ha volato da Manching il 16 gennaio 2008. Il primo esemplare della Tranche 2 è stato consegnato il 10 ottobre 2008 alla Royal Air Force.
Il 31 luglio 2009 è stato firmato dai partner il contratto per la produzione di 112 esemplari Tranche 3A e 241 EJ200. La commessa iniziale era per 236 aerei, ma a causa di divergenze tra i partner, venne divisa in due commesse da 112 e 124 aerei, la quale non è mai stata firmata.
L'11 aprile 2017 è stato consegnato all'Aeronautica Militare il 500º Typhoon prodotto, mentre il 9 novembre 2018 la flotta globale ha raggiunto le 500 000 ore di volo.
Il 5 novembre 2020 la Germania ha ordinato i primi 38 esemplari della Tranche 4.
La Spagna ne ha ordinati 25 il 18 settembre 2023.
A partire dal 2035 l'Aeronautica Militare Italiana e la RAF del Regno Unito lo sostituiranno progressivamente con il frutto del programma Global Combat Air Programme (GCAP). La Germania e la Spagna, invece, stanno portando avanti il progetto Future Combat Air System (SCAF).

Descrizione

L'Eurofighter Typhoon è un caccia multiruolo della quarta generazione e mezza concepito come caccia intercettore e da superiorità aerea ma adattato, nel corso degli anni, anche a cacciabombardiere, ricognitore e aereo da supporto aereo ravvicinato.

Struttura

L'82% della cellula è realizzato in materiali compositi (principalmente in fibra di carbonio ma anche in fibra di vetro), mentre il 15% è realizzato in metalli e il restante 3% da altri materiali; l'impiego dei materiali è riassunto come segue:
compositi in fibra di carbonio: fusoliera, aerofreno, ali, flaperon interni, deriva
compositi in fibra di vetro: radome, bordo d'entrata in prossimità della radice alare
lega di alluminio-litio: flaperon esterni, timone, prese d'aria ventrali, presa d'aria sulla deriva, bordo d'ingresso della deriva
alluminio stampato: struttura del cupolino
lega di titanio: canard, slat, ugelli.

L'ampio utilizzo di materiali compositi riduce del 30% il peso delle strutture rispetto all'impiego di materiali tradizionali, conferendo all'aereo maggiore agilità grazie ad un alto rapporto spinta/peso e a un ridotto carico alare.
Sebbene non sia concepito come aereo stealth, alcune soluzioni adottate contribuiscono alla riduzione della sezione radar equivalente: ad esempio, i condotti a S che collegano le prese d'aria ai motori sono progettati per non esporre i motori al tracciamento radar e i materiali compositi, unitamente all'utilizzo di vernici radar-assorbenti, consentono di non disperdere parte dell'energia dei radar che investe l’aereo.

Aerodinamica

La configurazione canard contribuisce ad aumentare l'agilità del velivolo: questa configurazione, infatti, è instabile longitudinalmente ed è detta stabilità statica rilassata. La posizione molto avanzata delle alette canard rispetto alla posizione del baricentro ne aumenta il loro effetto come superfici di controllo e ne riduce la resistenza quando sono impiegate come trim. Data la configurazione dell'aereo, i canard generano una portanza che si somma a quella generata dalle ali, consentendo quindi di ridurre il carico alare. Questo effetto, la leggerezza della struttura e le funzioni delle alette canard, rendono l'Eurofighter estremamente maneggevole. La posizione dei canard influenza anche il flusso che investe l'ala: i vortici generati dalle alette investono l'ala consentendo al flusso d'aria di rimanere attaccato alla superficie alare anche ad alti angoli di incidenza e durante le manovre.
I requisiti di progettazione, che richiedevano un aereo in grado di volare a velocità supersoniche e in grado di manovrare a velocità basse e medie, hanno portato l'aereo ad avere un'ala a delta con angolo di freccia di 53°. Per quasi tutta la sua apertura, sul bordo d'attacco sono installati degli slat che si estendono a basse velocità o durante il volo manovrato per incrementare la superficie alare e dunque la portanza, oppure in volo transonico per ridurre la resistenza indotta. Questo utilizzo è giustificato dal fatto che, in volo supersonico, il centro di pressione si sposta verso il bordo d'uscita e durante la fase transonica si sposta ancora più indietro e la resistenza indotta subisce un notevole incremento: l'estensione degli slat allunga il profilo alare e contribuisce a non fare arretrare eccessivamente il centro di pressione.
Dietro il cockpit, nella parte superiore della fusoliera, è installato un aerofreno e nella parte posteriore della fusoliera è alloggiato un parafreno.
I tubi di Pitot sono collocati sotto il muso dell'aereo e sono orientabili liberamente per seguire il flusso d'aria che le investe e ridurre gli errori di misurazione.
La parete superiore della presa d'aria è fissa e presenta uno spazio con la fusoliera per rimuovere lo strato limite, caratterizzato da un basso livello di energia, mentre la parete inferiore è mobile per adattare la sezione di ingresso del condotto in base alle condizioni esterne: infatti, quando si vola a basse velocità, l'area di cattura dell'aria è maggiore rispetto alla sezione della presa d'aria, pertanto il flusso converge verso la presa d'aria venendo accelerato analogamente a quanto succede negli ugelli; al contrario, ad alte velocità di volo, l'area di cattura dell'aria è minore di quella della presa e il flusso viene rallentato già prima che entri nella presa. Altre situazioni in cui la presa d'aria aumenta la propria aerea sono quelle di volo ad alti angoli d'incidenza e per generare, in volo supersonico, un'onda d'urto obliqua seguita, nel caso il flusso sia ancora supersonico, da una normale all'ingresso della presa che porta il flusso a essere subsonico. Il flusso che scorre sulla parete del condotto a S a valle della presa d'aria viene rimosso e portato sulle ali, in prossimità della radice alare, dove contribuisce, grazie ai suoi vortici, a mantenere attaccato all'ala il flusso che vi scorre.

Motori

Ciascun Eurofighter è dotato di due turbofan a basso rapporto di bypass Eurojet EJ200, in grado di generare una spinta di 60 kN nominale e di 90 kN con il postbruciatore attivo. Gli EJ200 sono motori bialbero, hanno un peso a vuoto di 989 kg, un rapporto di bypass 0,4 e rapporto di compressione totale di 26; il compressore di bassa pressione è composto da tre stadi mentre quello di alta da cinque; sia la turbina di alta pressione sia quella di bassa pressione sono formate da uno stadio.
Il postbruciatore è avviato tramite metodo hot shot, che consiste nell'iniettare una quantità supplementare di combustibile nelle camere di combustione che sprigiona una fiamma che, per un istante molto breve, supera le turbine e innesca il combustibile immesso nel postcombustore. Il Typhoon è capace di volare in supercrociera, ovvero di volare a velocità supersoniche senza utilizzare il postbruciatore.
L'ugello è a geometria variabile per garantire il massimo valore di spinta in qualunque condizione ambientale.
Il motore è controllato da un sistema digitale, integrato a partire dalla Tranche 2, denominato Digital Engine Control and Monitoring Unit (DECMU), che registra le informazioni provenienti da sensori installati nel motore e controlla i parametri del motore. Sugli aerei precedenti alla Tranche 2, le unità di controllo erano due distinte: la EMU (Engine Monitoring Unit) riceveva le informazioni dai sensori e la DECU (Digital Engine Control Unit) regolava i parametri del motore.
L'aereo è dotato di una Auxiliary Power Unit, che provvede ad avviare i motori e ad alimentare i sistemi quando le turbine non sono attive e il cui scarico si trova in prossimità della radice alare sinistra.
Il combustibile, la cui capacità è secretata, è immagazzinato in diversi serbatoi collocati nella fusoliera e nelle ali; per bilanciare la variazione del baricentro causata dal rilascio di carico bellico o consumo di combustibile, quest'ultimo viene pompato automaticamente attraverso i serbatoi per mantenere invariata la posizione del baricentro. La capacità di combustibile può essere aumentata grazie a tre serbatoi ausiliari, uno collocabile sotto la fusoliera e due sotto le ali, da 1 000 L progettati per il volo supersonico. Il Typhoon è dotato di una sonda retraibile che gli consente di rifornirsi in volo. Nel 2014 BAe Systems ha provato in galleria del vento un modello di Typhoon equipaggiato con due serbatoi conformi da 1 500 L ciascuno.
Sui primi due prototipi era installata una versione modificata del RB199 Mk 104D.

Sistemi e impianti

L'Eurofighter dispone di due impianti idraulici ridondanti che lavorano a pressione di 272 atm (4 000 psi) che controllano gli attuatori delle superfici di controllo, il carrello, i freni, la parete mobile della presa d'aria, il cupolino, la sonda per il rifornimento e il cannone.
Sull'aereo sono presenti due impianti elettrici, uno principale e uno secondario: il primario, alimentato dai motori, produce sia corrente alternata sia corrente continua tramite raddrizzatori multipli, mentre il secondario, alimento da ram air turbine, viene attivato in caso di avaria parziale o totale al sistema primario.
L'aereo è comandato attraverso un sistema fly-by-wire quadruplo ed è controllato da un sistema di controllo di volo digitale (DFCS) che, oltre a impedire all'aereo di uscire dal suo inviluppo di volo, consente di riportarlo in volo orizzontale in caso di disorientamento del pilota ed è integrato con un sistema Automatic Low-Speed Recovery (ALSR), che impedisce all'aereo di raggiungere alti angoli di incidenza a basse velocità prima emettendo segnali visivi e acustici che avvisano il pilota e in seguito, se questo non interviene sui comandi, prendendo il controllo dell'aereo.
Ogni Eurofighter è dotato di uno Structure Health Monitoring System (SHMS), composto da dieci o sedici sensori che monitorano lo stato di usura delle strutture confrontando i dati raccolti con la vita utile.
La navigazione avviene tramite un sistema di navigazione inerziale Litton Italia LN-93EF e tramite un GPS militare.

Avionica

Il Typhoon dispone di un glass cockpit dotato di tre schermi detti multi-function displays (MFD) operabili tramite pulsanti o a voce (Direct Voice Input) che mostrano le condizioni del radar, informazioni sulla situational awareness, informazioni sui sistemi di bordo e immagini FLIR; inoltre, sono presenti un head-up display e un head-up panel collocato immediatamente sotto l'HUD. L'aeromobile è controllato tramite il sistema VTAS (Voice, Throttle And Stick), che è uno sviluppo dell'HOTAS e nel quale è integrato un Direct Voice Input. L'Eurofighter è il primo aereo militare a essere dotato di un DVI. L'Eurofighter è dotato di Instrument Landing System e di Enhanced Ground Proximity Warning System, derivato dal TERPROM Terrain Referenced Navigation (TRN) utilizzato sui Tornado.
Nel casco è integrato un Helmet-mounted display denominato Helmet Mounted Sighting System (HMSS), che consente al pilota di visualizzare riferimenti di volo e di localizzare bersagli.
L'Eurofighter è equipaggiato con un Multifunctional Information Distribution System (MIDS), che gli consente di scambiare dati di volo, obiettivi e posizioni con altri velivoli o piattaforme a terra attraverso la rete Link 16.

Praetorian DASS

La suite difensiva, nominata Praetorian Defensive Aids Sub-System (DASS) è progettata e prodotta dal consorzio EuroDASS ed è interamente integrata nel velivolo: ciò significa che non è necessario installare alcun dispositivo sui piloni esterni, beneficiandone sia dal punto di vista aerodinamico sia del carico bellico. L'intero sistema è controllato da un Defensive Aids Computer (DAC).
Electronic Support Measures: un sistema di antenne per la rilevazione di segnali radar potenzialmente ostili o di datalink è localizzato in appositi pod alle estremità alari consentendo una rilevazione a 360 gradi; il sistema è in grado di elaborare una mappa nella quale localizza la fonte del segnale e la identifica grazie a un database di frequenze ed è in grado di definire l'area in cui il sistema ostile è efficace, consentendo quindi al pilota di portarsi fuori dalla sua portata.
Contromisure elettroniche: un sistema di contromisure elettroniche è ospitato nel pod all'estremità alare sinistra ed è in grado di disturbare più radar in volo e a terra contemporaneamente tramite l'utilizzo di una digital radio frequency memory e un generatore di segnali. Un'altra contromisura elettronica è il Towed Radar Decoy (TRD), un'esca trainata che viene dispiegata dal pod destro attraverso un cavo in kevlar lungo 100 metri contenente un collegamento in fibra ottica.
Missile Approach Warning: un sistema di antenne posizionate in corrispondenza delle radici alari e una in coda sopra gli ugelli rintraccia missili lanciati contro il velivolo tramite un radar Doppler a impulsi, che è in grado di rilevare non solo armi a guida radar ma anche armi a guida laser. Una volta che il missile è intercettato, la sua posizione verrà mostrata su uno schermo del cockpit. Il MAW è in grado di attivare automaticamente il rilascio di chaff o flare. L'Eurofighter è dotato di due lanciatori di flare e due lanciatori di chaff che, oltre che dal MAW, sono controllati dal DAC o dal pilota; ciascun lanciatore contiene 160 flare o chaff.
Per incrementare la risposta a missili a guida laser, sugli Eurofighter britannici e sauditi sono installati quattro Laser Warning Receivers, due davanti ai canard e due in prossimità della deriva, che sono in grado di rilevare sistemi laser che puntano l'aereo e di identificarne la posizione.

Euroradar CAPTOR

L'Euroradar CAPTOR-C e il suo sviluppo CAPTOR-M (precedentemente CAPTOR-D) è un radar Doppler multimodale a impulsi a controllo meccanico sviluppato dal consorzio Euroradar; una versione Active electronically scanned array denominata CAPTOR-E è in fase di integrazione. Le funzioni del radar CAPTOR sono ricerca, acquisizione e tracciamento di bersagli e controllo del tiro aria-aria e aria-terra. Il CAPTOR-C, installato sugli aerei di Tranche 1, ha un raggio d'azione di circa 185 km ed è in grado di seguire contemporaneamente venti bersagli e di ingaggiarne sei. Il cliente di lancio del CAPTOR-E è stato il Kuwait nel 2015, seguito dal Qatar nel 2017; la Germania ha annunciato l'intenzione di integrare il CAPTOR-E sui propri Typhoon a partire dal 2022.

Eurofirst PIRATE

Il Passive Infra-Red Airborne Track Equipment (PIRATE) è il sistema FLIR/IRST dell'Eurofighter, sviluppato dal consorzio Eurofirst guidato da Selex ES e installato su tutti i velivoli a partire dalla Tranche 1 Block 5. Le immagini, quando utilizzato in funzione FLIR, sono riportate su uno schermo del cockpit, mentre le informazioni acquisite quando opera come IRST sono presentate sull'HUD, su uno schermo del cockpit o sul HMSS. Può essere utilizzato affiancandolo al radar o a sua volta affiancato da pod, come ad esempio il LITENING.

Sistemi d’arma

Il Typhoon è nato come caccia intercettore ma nel corso del suo sviluppo ha acquisito il ruolo di cacciabombardiere e aereo d'attacco al suolo, di conseguenza gli armamenti inizialmente previsti sono stati integrati da armamenti aria-superficie.
L'aereo è dotato di tredici piloni, cinque in fusoliera e otto alari, e di un cannone Mauser BK-27 da 27 mm; il Typhoon è compatibile con un'ampia gamma di carichi bellici per soddisfare le richieste dei vari utilizzatori. 

Specifiche e Caratteristiche generali:

  • Equipaggio: 1 o 2
  • Lunghezza: 15,96 m (52 piedi 4 pollici)
  • Apertura alare: 10,95 m (35 piedi 11 pollici)
  • Altezza: 5,28 m (17 piedi 4 pollici)
  • Superficie alare: 51,2 m2 (551 piedi quadrati)
  • Peso a vuoto: 11.000 kg (24.251 libbre)
  • Peso lordo: 16.000 kg (35.274 libbre)
  • Peso massimo al decollo: 23.500 kg (51.809 lb)
  • Capacità carburante: 4.996 kg (11.010 lb) / 6.215 L (1.642 US gal; 1.367 imp gal) interna 
  • Motopropulsore: 2 motori turbofan con postcombustione Eurojet EJ200, spinta da 60 kN (13.000 lbf) ciascuno  a secco, 90 kN (20.000 lbf) con postcombustore.

Prestazioni
  • Velocità massima: 2.125 km/h (1.320 mph, 1.147 kn) / Mach 2,35 (2.125 km/h o 1.320 mph a 11.000 m di altitudine)
  • 1.530 kmh (950 mph; 830 kn) / Mach 1,25 al livello del mare (1.530 kmh o 950 mph) 
  • Supercrociera: Mach 1,5 
  • Autonomia: 2.900 km (1.800 mi, 1.600 nmi)
  • Raggio d’azione: 1.389 km (863 mi, 750 nmi) difesa aerea con 10 min. bighellone / attacco al suolo, hi-lo-hi (con 3  serbatoi esterni da 1.000 l) 
  • Difesa aerea da 185 km (100 nmi; 115 mi) con pattuglia aerea da combattimento di 3 ore (con 3  serbatoi esterni da 1.000 l)
  • 601 km (325 nmi; 373 mi) attacco al suolo, lo-lo-lo (con 3  serbatoi esterni da 1.000 l)
  • Autonomia: 3.790 km (2.350 mi, 2.050 nmi) con 3 serbatoi sganciabili
  • Servizio soffitto: 19.812 m (65.000 piedi) 
  • limiti g: + 9 / - 3 
  • Velocità di salita: 315 m/s (62.000 piedi/min)
  • Carico alare: 312 kg/m2 (64 lb/piedi quadrati) 
  • Spinta/peso : 1,15 (configurazione interceptor)
  • Accelerazione dal freno all'accelerazione del decollo: <8  s
  • Da frenata ad accelerazione supersonica: <30  s
  • Freni fino a Mach 1,6 a 11.000 m (36.000  piedi): <150  s.

Armamento

  • Armi: 1 cannone revolver Mauser BK-27 da 27 mm con 150 colpi
  • Punti critici: totale di 13: 8 × sotto l'ala; e 5 stazioni di piloni sotto la fusoliera; contenere un carico utile superiore a 9.000 kg (19.800 lb) 
La tipica configurazione multiruolo per una tranche 2-P1E sarebbe 4 × AMRAAM, 2 × ASRAAM/IRIS-T, 4 × EGBU-16/Paveway-IV, Serbatoi di carburante supersonici 2 × 1000 litri e una capsula di puntamento. 

Missili: 
  • Missili aria-aria :
  • AIM-120 AMRAAM
  • MBDA Meteor
  • IRIS-T
  • AIM-132 ASRAAM
  • AIM-9 Sidewinder.
Missili aria-superficie :
  • SCALP EG
  • Zolfo
  • AGM-88 DANNO
  • AGM-65 Maverick
  • Toro KEPD 350
  • LANCIA 3 (in corso), 
Missili antinave :
  • Marte ER (fino a 6 missili antinave Marte ER in 6 punti d'attacco) 
  • Missile d'attacco congiunto (pianificato).

Bombe:
  • Serie Paveway II/III/Enhanced Paveway di bombe a guida laser (LGB)
  • Paveway IV da 500 libbre
  • Bomba di piccolo diametro (pianificata per P2E)
  • Munizioni congiunte di attacco diretto (JDAM), lavori iniziati nel 2018 
  • HOPE/HOSBO, nel futuro
  • Spezie 250.

Altri:
  • Fino a 3 serbatoi sganciabili per voli in traghetto o per autonomia prolungata/tempo di sosta
  • Serbatoi di carburante conformi sulla Tranche 3 o successiva.

Avionica
  • Euroradar CAPTOR :
  • Captor-M: radar array allo stato solido, a scansione meccanica
  • European Common Radar System (ECRS) Mk0: radar attivo AESA (array a scansione elettronica) sviluppato dai 4 membri originali del consorzio Eurofighter. Comunemente indicato come Captor-E. Montato sugli Eurofighter del Qatar e del Kuwait.
  • ECRS Mk1: Mk0 aggiornato, prodotto da Hendsoldt e Airbus. Da montare sugli Eurofighter tedeschi e spagnoli esistenti.
  • ECRS Mk2: nuovo radar (AESA) con capacità aggiuntive di guerra elettronica. Prodotto a Edimburgo da Leonardo UK. Da montare sugli Eurofighter della Tranche 3 del Regno Unito esistenti.
  • Apparecchiature di localizzazione aerea a infrarossi passivi (PIRATE)
  • DASS Praterorian
  • Pod di puntamento laser LITENING III (LITENING 5 nei test RAF).



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, RID, Wikipedia, Flight International, You Tube)