lunedì 17 agosto 2020

Il bombardiere strategico Xian H-6 轰-6 Hōng-6


Lo Xian H-6 (轰-6; Hōng-6) è un bombardiere strategico a medio raggio bimotore a getto ad ala bassa a freccia. È la versione costruita su licenza del sovietico Tupolev Tu-16, nome in codice NATO Badger, progettato negli anni cinquanta e prodotto nella Repubblica Popolare Cinese dall'azienda statale Xi'an.



Storia del progetto

Nel corso del 1958 il primo ministro cinese Zhou Enlai concluse con l'Unione Sovietica l'accordo per l'acquisto della licenza di costruzione del bombardiere a reazione Tupolev Tu-16, ribattezzato "Badger" dalla NATO, che era entrato in servizio con l'aeronautica militare sovietica nel corso del 1954. Per produrre il grosso velivolo vennero designati gli stabilimenti di Harbin (HAMC-Harbin Aircraft Manufacturing Company) e di Xian (Xi'an Aircraft Industrial Corporation) che dal 1958 furono oggetto di massicci lavori di ampliamento e trasformazione. I primi due Tu-16 di costruzione russa, destinati a servire da campione, furono consegnati alla Cina nel maggio 1959, uno disassemblato e l'altro in componenti, e a tempo di record lo stabilimento di Harbin ricostruì il primo aereo che volò il 27 settembre 1963. Il Tu-16 cinese venne inizialmente designato Feilong 201, ma il nome definitivo fu quello di H-6 dove la H stava per Hongzhaji (bombardiere) mentre i motori Mikulin RD-3M-500 furono costruiti anch'essi su licenza come WP-8. Lo stabilimento della XAC fu completato nel 1958 e fu qui che venne deciso nel 1961 di concentrare la linea del bombardiere che divenne operativa nel 1964. Il primo velivolo di costruzione interamente cinese, destinato alle prove statiche, fu pronto nell'ottobre 1966 ed il primo volo seguì il 24 dicembre 1968 con un ritardo dovuto agli effetti della Rivoluzione Culturale. Nell'agosto 1958 venne creata la XAE (Xian Aero-Engine Factory), ed il suo primo prodotto fu, in collaborazione inizialmente con HEF (Harbin Engine Factory poi DEMC-Dongan Engine Manufacturing Company) e SEF (Shenyang Engine Factory poi SAC-Shenyang Aero-Engine Company), lo sviluppo e la produzione del WP-8. Si trattò di un lavoro molto impegnatIvo perché Mosca non fornì tutte le informazioni e la documentazione necessarie, in particolare sulla sezione delle alette di guida dell'ugello. Nel 1963 tutta l'attività sul motore venne affidata alla XEF che riuscì a certificare e introdurre in produzione il propulsore nel gennaio 1967.



Versioni

H-6A

Il primo modello fu l'H-6A, corrispondente al Tu-16A sovietico, che era in grado di trasportare armi nucleari, una capacità dimostrata il 14 maggio 1965 con lo sgancio sul poligono di Lop Nor di una bomba da 20 chilotoni. Le prime immagini dal satellite spia americano KH-11 rivelarono la presenza in linea del velivolo nell'agosto 1971 e nel marzo dell'anno seguente la CIA stimava che la Cina disponesse di 32 velivoli operativi con altri 19 in fase di costruzione.



H-6C

Nel 1975 iniziarono le prove di un sistema integrato di navigazione e attacco ad alto grado di automazione che venne introdotto sulla linea nel 1982 dando vita alla versione H-6C (H-6 III) del velivolo in grado di trasportare armamento convenzionale o nucleare.



H-6D

Sempre nel 1975 iniziò anche lo sviluppo dell'H-6D (H-6IV), destinato alla Marina, e specializzato nell'attacco antinave con 2 missili C-601/YJ-6L (NATO CAS-1 Kraken) montati a 2 piloni fissati alle ali debitamente rinforzate, che conservava, però, la capacità di trasporto di armamento di caduta nella stiva bombe interna. Per la guida dei C-601, poi, sostituti dai C-611/YJ-61, esso montava un radar da sorveglianza Type 245 con antenna in un radome ingrandito e appiattito posto al di sotto del muso, un sistema di guida per i missili ed un nuovo sistema di navigazione. Il radar era in grado di scoprire una nave fino a 150 km di distanza da un'altezza di 9.000 m. Questa versione volò per la prima volta il 29 agosto 1981 ed il primo lancio di un missile strumentato avvenne con successo nel dicembre dello stesso anno con ingresso in servizio del velivolo nel dicembre 1985.



H-6E

Negli ultimi anni '80 entrò in servizio l'H-6E specializzato nell'attacco nucleare con motori potenziati, nuovo sistema di guerra elettronica ed equipaggiamenti migliorati. L'H-6E, che non poteva trasportare armamenti standoff, era identificabile per l'eliminazione del cannone fisso in caccia sul lato destro del muso, inutile visto il ruolo operativo specifico.



H-6F

La versione successiva fu l'H-6F, frutto di un programma di aggiornamento di mezza vita dell'avionica di bordo attuato nei primi anni '90 sugli H-6A e H-6C in linea. Fu introdotta una suite integrata di navigazione con INS/GPS dotato di radar Doppler di navigazione ed il sistema di puntamento a comando manuale fu sostituito da un sistema automatico adatto a missioni di interdizione a lungo raggio e di strike marittimo a bassa quota e in cattive condizioni di visibilità. L'H-6F, su cui venne eliminato il cannone in caccia nel muso, non poteva usare armi di precisione.




H-6H

Essendo i limiti dell'H-6F pesanti, la Cina pensò di ovviare a questo problema acquisendo dall'Unione Sovietica bombardieri delle nuove generazioni. Vistasi rifiutare il Tupolev Tu-22M3 Backfire C, si rese necessaria la decisione di rivisitare il vecchio H-6, e la XAC alla fine degli anni '90 rimise in produzione il modello nella nuova versione H-6H capace di usare armamenti di precisione. L'H-6H volò nel dicembre 1998 entrando in servizio nel 2004. L'aereo era privo di torrette difensive e montava un nuovo radome nel ventre della fusoliera dietro la stiva bombe con l'antenna di comando dell'armamento intelligente. Al di sotto delle ali potevano essere agganciati 2 KD-63 (KongDi-63). Il primo lancio del KD-63 dall'H-6H ebbe luogo nel novembre 2002.



H-6G ed H-6M

Dotato di 4 anziché 2 piloni, quelli interni erano destinati ai missili da crociera, mentre quelli esterni ai pod ECM che completavano il sistema di autoprotezione con sensori all'estremità della deriva e lanciatori chaff/filare sui fianchi della fusoliera posteriore. L'aereo, caratterizzato nelle due versioni dal radome allargato e appiattito e armato solo con la postazione difensiva di coda, fu denominato H-6M dall'Aeronautica ed H-6G dalla Marina.



HU-6 ed H-6DU

Nel settembre 1986 venne siglato un MoU (Memorandum of Understanding) tra la britannica FLR e CATIC per fornire assistenza nella conversione in cisterna di un certo numero di H-6 e venne messo a punto uno specifico sistema di Hose-and-Droghe (a sonda flessibile e cestello) a due punti destinato a supportare velivoli tattici. Il Pod, designato RDC-1, fu realizzato dal China Institute of Aero Accessories e la conversione venne autorizzata solo ai primi del 1990. Le cisterne dell'Aeronautica, frutto della trasformazione di H-6D e designate HU-6, hanno un nuovo musetto solido in cui è stato trasferito il radar di navigazione e meteorologico prima posto ventralmente nel radome sotto al muso ora eliminato. Alle spalle dell'antenna resta la postazione del navigatore con una vettura molto ridotta.[1] La postazione dell'operatore è ricavata in quella che era la torretta difensiva di coda e l'aereo, con una dotazione potenziata di equipaggiamenti di navigazione, è in grado di trasferire 18,5 t delle 37 t di carburante presenti nei serbatoi di bordo. Le cisterne della Marina, sempre basate sull'H-6D, ma designate H-6DU, sono prive di torrette difensive, ma conservano il muso vetrato del navigatore ed il radome ingrandito e appiattito della versione da attacco missilistico. Il velivolo è divenuto operativo nel 1998.



H-6K

Sviluppato a partire dal 2000, l'H-6K rappresenta un notevole passo in avanti sia per prestazioni di volo che per capacità belliche. Il nuovo modello ha volato nel 2007 entrando in servizio intorno al 2010. Rispetto ai predecessori il velivolo è stato radicalmente ammodernato, con la sezione anteriore della fusoliera e il raccordo con il cockpit sono stati modificati ed il naso vetrato è stato sostituito da uno solido di elettrico. Nella sezione anteriore ventrale della fusoliera è stata installata una torretta elettro-ottica e lungo la fusoliera sono comparse una serie di antenne per la guerra elettronica (ECM, ESM), mentre dietro la baia armi è presente una carenatura che potrebbe nascondere l'antenna di datalink per la variante lanciabile da aereo del missile da crociera a lungo raggio CJ-10/KD-20. Sulla deriva verticale, inoltre, sono presenti le antenne dei sistemi RWR (Radar Warning Receiver) e MWR (Missile Warning Receiver). Ulteriore spazio per altri apparati avionici è stato, infine, ricavato rimuovendo la torretta per il cannone da 23 mm in coda. La cellula è stata rinforzata in diverse parti e dovrebbero essere stati impiegati pure materiali compositi. Il velivolo è stato rimotorizzato e al posto dei due turbogetti Xian WP8 (copia del Mikulin RD-3M che spingeva il Tu-16) sono stati installati i più potenti e moderni turboventola Saturn D-30KP-2, ciascuno tarato per erogare fino a 23.150 libbre (103kN) di spinta, che ha comportato anche l'allargamento delle prese d'aria. Un'altra modifica importante è stata la soppressione della stiva armi interna, il cui spazio è stato riutilizzato per ospitare ulteriore carburante, aumentando l'autonomia ed il raggio d'azione del velivolo. Le fonti concordano nel ritenere che l'autonomia del velivolo sia pari a circa 3.500 km. Il velivolo è così armato "solo" con 6 missili KD-20, 3 per ogni semiala, con 2.000 km di portata, che fa si che l'H-6K potrebbe colpire bersagli strategici fino a Guam, Alaska ed Hawaii restando entro la copertura delle difese aeree amiche.



H-6N

Nuova versione sviluppata dal precedente H-6K, ed entrata in servizio con l'Aeronautica cinese a partire dal settembre del 2019. Questa può trasportare oltre 9.500 kg di carichi per un raggio di 5200 chilometri (sotto forma di bombe e missili da crociera sotto punti di attacco esterni) ed è stato rinnovato nel sistema avionico e degli armamenti. Si caratterizza per la prominente sonda frontale per il rifornimento in volo e, soprattutto, per l’eliminazione della stiva bombe, rimpiazzata da un recesso aerodinamico destinato al trasporto semi-conformale di un grande missile ancora da scoprire, che secondo alcuni rapporti si chiamerebbe CH-AS-X-13 e sarebbe un derivato aerolanciato del missile balistico con capacità antinave DF-21D.

Impiego operativo

Il modello è stato usato per testare bombe atomiche e missili in test nucleari nei laghi salati di Lop Nur.
Alcuni esemplari sono stati venduti all'Egitto e all'Iraq che li ha persi tutti durante la prima guerra del Golfo.

Utilizzatori

Cina
People's Liberation Army Air Force
180 esemplari delle varie versioni da bombardamento consegnati, 120 esemplari in servizio al maggio 2018. 10 aerocisterne HY-6U consegnate, 10 in servizio al maggio 2018.
People Liberation Army Navy Air Force

Ex utilizzatori

Egitto
Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Misriyya
Iraq
Al-Quwwat al-Jawwiyya al-'Iraqiyya

ENGLISH

H-6 (Chinese: 轰-6; pinyin: Hōng-6) is a licence-built version of the Soviet Tupolev Tu-16 twin-engine jet bomber, built for China's People's Liberation Army Air Force (PLAAF).
Delivery of the Tu-16 to China began in 1958, and the Xi'an Aircraft Industrial Corporation (XAC) signed a licence production agreement with the USSR to build the type in the late 1950s. The first Chinese Tu-16, or "H-6" as it was designated in Chinese service, flew in 1959. Production was performed by the plant at Xian, with at least 150 built into the 1990s. China is estimated to currently operate around 120 of the aircraft.
The latest version is the H-6N, a heavily redesigned version capable of aerial refueling and carrying air-launched cruise missiles. According to United States Department of Defense, this will give the Chinese Air Force a long-range standoff offensive air capability with precision-guided munitions.

Design and development

The first domestically produced H-6 was completed in 1968 and evidence of bombing training was recorded by U.S. spy satellites on August 13, 1971. By March of the following year, the CIA estimated that the PRC had 32 aircraft operational with an additional 19 awaiting completion.
The H-6 was used to drop nine nuclear devices at the Lop Nur test site. However, with the increased development in ballistic missile technology, the nuclear delivery capabilities that the H-6 offered diminished in importance. The CIA estimated in 1976 that the H-6 had moved over to a dual nuclear/conventional bombing role.

Developed versions

Along with the H-6 free-fall bomber, an "H-6A" nuclear bomber was built, as well as an "H-6B" reconnaissance variant, "H-6C" conventional bomber and "H-6E" nuclear bomber with improved countermeasures, the "H-6D" antiship missile carrier, and the "HY-6" series capable of acting as an in-flight fuel tanker. The H-6D was introduced in the early 1980s and carried a C-601 antishipping missile (NATO codename "Silkworm"), an air-launched derivative of the Soviet P-15 Termit ("Styx") under each wing. The H-6D featured various modernized systems and sports an enlarged radome with a Type 245 Kobalt I-band surveillance radar under the nose. The Type 245 radar was based on the Soviet PSBN-M-8 NATO codename Mushroom radar used on the Tupolev Tu-16. Earlier versions (Type 241, 242 and 244) were installed on the early models of the H-6. The H-6 has also been used as a tanker and drone launcher. Later H-6 production featured extended curved wingtips.
Many H-6A and H-6C aircraft were updated in the 1990s to the "H-6F" configuration, the main improvement being a modern navigation system, with a Global Positioning System (GPS) satellite constellation receiver, Doppler navigation radar, and inertial navigation system. New production began in the 1990s as well, with Xian building the "H-6G", which is a director for ground-launched cruise missiles; the "H-6H", which carries two land-attack cruise missiles. In terms of land attack cruise missiles five immediate possibilities were considered by PLAAF - the indigenous HN-1, HN-2 and HN-3, DH-10/CJ-10, and a variant of Russian designed cruise missile. It is believed CJ-10 is chosen to be the main land attack missile for H-6 bombers, and now the "H-6M" cruise missile carrier, which has four pylons for improved cruise missiles and is fitted with a terrain-following system. Apparently these variants have no internal bomb capability, and most or all of their defensive armament has been deleted.

H-6K

The H-6K, first flying on January 5, 2007, entered service in October 2009 during the celebrations of the 60th anniversary of the People's Republic of China, and is claimed to make China the fourth country with a strategic bomber after US, Russia and the United Kingdom. With a reinforced structure making use of composite materials, enlarged engine inlets for Russian Soloviev D-30 turbofan engines giving a claimed combat radius of 3,500 kilometres (2,200 mi), a glass cockpit with large size LCD multi-function display, and a reworked nose section eliminating the glazed navigator's station in favour of a more powerful radar, the H-6K is a significantly more modern aircraft than earlier versions. Six underwing hardpoints for CJ-10A cruise missiles are added. The rear 23 mm guns and gunner position are replaced by electronic components.
The H-6K is designed for long-range attacks and stand-off attacks. It is capable of attacking US carrier battle groups and priority targets in Asia. This aircraft has nuclear strike capability. While previous models had limited missile capacity (the H-6G could only carry two YJ-12 anti-ship missiles and the H-6M two KD-20/CJ-10K/CJ-20 land attack cruise missiles), the H-6K can carry up to six YJ-12 and 6-7 ALCMs; a single regiment of 18 H-6Ks fully loaded out with YJ-12s can saturate enemy ships with over 100 supersonic missiles. Although the aircraft has a new nose radome housing a modern air-to-ground radar, it is not clear if the bomber or other Chinese assets yet have the capability to collect accurate targeting information for successful strikes against point targets in areas beyond the first island chain. An electro-optical targeting system is fitted under the nose.
In January 2009, it was reported that an indigenous turbofan engine, the WS-18 (Soloviev D-30 copy), was under development for use in the H-6K.
In 2015, about 15 H-6Ks were in service.
A H-6K fitted with a refuelling probe may have first flown in December 2016. Besides extending range, a possible mission for the variant may be to launch satellites or ballistic missiles.
Defense Intelligence Agency chief Ashley confirmed that China is developing two new air-launched ballistic missiles, (CH-AS-X-13) one of which can carry a nuclear warhead. The H-6K would be suited to launch such missiles.
In January 2019, Norinco announced it had tested an analogous of the American "Mother of all Bombs." The weapon is carried by an H-6K and takes up the whole of the bomb bay, making it roughly 5–6 m (16–20 ft) long and weighing 10 tons. Chinese media claimed it could be used for wiping out reinforced buildings and shelters as well as clearing obstacles to create an aircraft landing zone.

Operational history

China has repeatedly used H-6 aircraft to perform long-range drills near Japan, prompting the Japanese Air Self-Defense Force to scramble fighters.

Variants

Production versions

Xian H-6 – Conventional bomber. Tupolev Tu-16 produced under license in China, first flew in 1959. A prototype conducted China’s first aerial nuclear weapon test at Lop Nor on 14 May 1965.
Xian H-6A – Nuclear bomber.
Xian H-6B – Aerial reconnaissance variant.
Xian H-6C – Conventional bomber with improved counter-measures suite. Initially designated H-6III.
Xian H-6D – Anti-ship missile carrier introduced in early 1980s, armed with two air-launched C-601 missiles, one mounted under each wing. Fitted with larger radome under the nose and various improved systems.
Later upgraded to either two C-301 supersonic anti-ship missiles, or four C-101 supersonic anti-ship missiles. An upgraded version, capable of carrying four YJ-8 (C-801) anti-ship missiles is currently under development. Initially designated H-6IV.
Xian H-6E – Strategic nuclear bomber with improved counter-measures suite, entered service in 1980s.
Xian H-6F – New designation for upgraded H-6A and H-6C. Many aircraft upgraded in the 1990s with new inertial navigation systems, doppler navigation radar and GPS receiver.
Xian H-6G – Provides targeting data to ground-launched cruise missiles, built in the 1990s. No internal bomb bay or defensive armament. Electronic-warfare aircraft with underwing electronic countermeasures pods.
Xian H-6H – Land-attack cruise missile carrier armed with two missiles, built in the 1990s. No internal bomb bay or defensive armament.
Xian H-6K – Latest H-6 variant, re-engined with D-30KP turbofan engines of 12,000 kg thrust replacing the original Chinese turbojets. Other modifications include larger air intakes, re-designed flight deck with smaller/fewer transparencies and large dielectric nose radome.
Xian H-6J – Version of H-6K for use by the People’s Liberation Army Navy Air Force (PLANAF) to replace the H-6G; has greater payload and range with performance similar to H-6K.
Xian H-6M – Cruise missile carrier, fitted with terrain-following system and four under-wing hardpoints for weapons carriage. No internal bomb bay or defensive armament. Production of this variant is believed to have resumed in early 2006.
Xian H-6N/H-6X1 – Air-launched ballistic missile carrier in service as of 2019. This variant has a semi-recessed area hard point underneath its fuselage. It is capable of mounting an air-derivative of the Dongfeng-21D anti-ship ballistic missile or the CJ-100 supersonic cruise missile, with an added 3,700 mile range including aerial refueling or a variety of other oversized payloads - including those with nuclear warheads. It may be also possible that the modification is to enable carriage of the WZ-8 high-speed, high-altitude reconnaissance unmanned aerial vehicle.
Xian HD-6 (Hongzhaji Dian-6) – Electronic warfare version with solid nose and canoe fairing believed to contain electronic counter-measures equipment.

Aerial refuelling versions

Xian HY-6 (Hongzhaji You-6) – First successful in-flight refuelling tanker variant in Chinese service. Retained PV-23 fire control system of H-6 and thus can still be deployed as a missile launcher.
Xian HY-6U – Modified HY-6 tanker in service with the PLAAF, with PV-23 fire control system and Type 244 radar deleted, and thus a dedicated refueling aircraft Also referred as H-6U
Xian HY-6D – First aerial refueling tanker for PLANAF, converted from H-6D. The most distinct difference between HY-6U and HY-6D is that HY-6U has a metal nose cone, while HY-6D still has the transparent class nose. Like the original HY-6, PV-23 fire control system is also retained on HY-6D, which enables the aircraft also to serve as a missile carrying and launching platform.
Xian HY-6DU – Aerial refuelling tanker for the PLANAF, modified HY-6D, also referred as H-6DU. Similar to HY-6U, HY-6DU is a dedicated aerial refueling tanker when its PV-23 fire control system is removed from the aircraft.

Export versions

Xian B-6D – Export version of the H-6D.

Testbeds, prototypes and proposed variants

Xian H-6I – Modified version powered by four Rolls-Royce Spey Mk 512 turbofan engines, originally purchased as spare engines for Hawker Siddeley Tridents in service with CAAC. Modifications included a lengthened fuselage and smaller engine nacelles with smaller air intakes in the wing roots, where the original two turbojet engines were replaced with two Spey turbofans. Two more Spey engines mounted on pylons, one under each wing, outboard of the undercarriage sponsons. Ferry range increased to 8,100 km (with standard payload), and combat radius increased to over 5,000 km (with nuclear payload). Development began in 1970, maiden flight took place in 1978 and state certification received in the following year.
H-6 Engine Testbed – One H-6, serial number # 086, was converted into an engine testbed. Remained in service for 20 years until replacement by a converted Ilyushin Il-76.
H-6 Launch Vehicle – Proposed variant intended to launch a 13 tonne Satellite Launch Vehicle at an altitude of 10,000 m. In 2000 preliminary studies began on the air-launched, all solid propellant SLV, capable of placing a payload of 50 kg in earth orbit. Mock-up of the SLV and H-6 launch platform shown during 2006 Zhuhai Air Show.

Operators

Current operators

China
People's Liberation Army Air Force - 140 H-6/H-6E/H-6F/H-6H/H-6K, and 10 H-6U in service in 2014
People's Liberation Army Navy - 30 H-6D in service in 2010[40]

Former operators:
  • Egypt Egyptian Air Force — "Some" B-6 acquired post-1973 along with spares for the Egyptian Tu-16 fleet. Last aircraft retired in 2000.
  • Iraq - Iraqi Air Force — Four H-6D, armed with C-601 missiles, acquired during Iran–Iraq War, during which one of them was downed. All remaining ones were destroyed in the Persian Gulf War of 1991.

Specifications (H-6)

General characteristics:
  • Crew: 4
  • Length: 34.8 m (114 ft 2 in)
  • Wingspan: 33 m (108 ft 3 in)
  • Height: 10.36 m (34 ft 0 in)
  • Wing area: 165 m2 (1,780 sq ft)
  • Airfoil: root: PR-1-10S-9 (15.7%) ; tip: PR-1-10S-9 (12%)
  • Empty weight: 37,200 kg (82,012 lb)
  • Gross weight: 76,000 kg (167,551 lb)
  • Max takeoff weight: 79,000 kg (174,165 lb)
  • Powerplant: 2 × Xian WP-8 turbojet engines, 93.2 kN (21,000 lbf) thrust each.

Performance:
  • Maximum speed: 1,050 km/h (650 mph, 570 kn)
  • Cruise speed: 768 km/h (477 mph, 415 kn) / 0.75M
  • Range: 6,000 km (3,700 mi, 3,200 nmi)
  • Combat range: 1,800 km (1,100 mi, 970 nmi)
  • Service ceiling: 12,800 m (42,000 ft)
  • Wing loading: 460 kg/m2 (94 lb/sq ft)
  • Thrust/weight: 0.24.

Armament

Guns:
  • 2× 23 mm (0.906 in) Nudelman-Rikhter NR-23 cannons in remote dorsal turret
  • 2× NR-23 cannons in remote ventral turret
  • 2× NR-23 cannons in manned tail turret
  • 1× NR-23 cannons in nose (occasional addition).

Missiles:
  • 6 or 7 KD-88 missile (anti-ship or air-to-surface)
  • YJ-100 (CJ-10) anti-ship missile
  • C-601 anti-ship missile
  • YJ-62 (C-602) anti-ship missile
  • C-301 anti-ship missile
  • C-101 anti-ship missile
  • CM-802A
  • YJ-12 anti-ship missile
  • DF-21D (H-6N)

Bombs: 9,000 kg (20,000 lb) of free-fall weapons
Guided bombs
  • GB6
  • CS/BBC5
  • GB2A
  • GB5.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)


















































 

domenica 16 agosto 2020

L'elicottero medio Ka-65 "Minoga" di Kamov


Una foto di un modello in scala reale o del primo prototipo dell'elicottero di nuova generazione Ka-65 Minoga che sta per essere assemblato presso l'officina dell'ufficio di progettazione della Kamov è stata svelata nei forum militari russi all'inizio di giugno. 



Il nuovo elicottero medio Minoga sembra essere di dimensioni simili al Mil Mi-38, con la più grande differenza che è la caratteristica disposizione del rotore coassiale di Kamov con la possibile aggiunta di un'elica di spinta in coda.
Il Minoga costituirà la quarta generazione degli elicotteri imbarcati Kamov dopo il Ka-15, il Ka-25 e il Ka-27 introdotti nel lontano 1981. 




Il Ka-27 che sarà sostituito in futuro proprio dalla nuova piattaforma Minoga che è una macchina totalmente nuova. La Marina russa riceverà diverse versioni di questa piattaforma elicotteristica, incluse la versione antisommergibile (ASW) e quella d’assalto aereo e trasporto truppe anfibie così come avvenuto per il precedente Ka-27; se richiesta dalla Difesa russa, ne verrà sviluppata anche una specifica versione priva di equipaggio.
Il Minoga entrerà in produzione di serie dal 2022 e sarà in grado di sviluppare una velocità fino a 500 km/h utilizzando alcune soluzioni tecniche recentemente collaudate dai russi in merito agli elicotteri ad alta velocità, l’impiego di materiali compositi e pale rotore sperimentali.
La fusoliera semi-assemblata appare in alcune foto con il titolo dell'aviazione navale russa e con insegne navali. Il confronto con elicotteri Ka-52 e Ka-226 aiuta a fornire una valutazione delle sue dimensioni: il Minoga avrà lo stesso propulsore del Mi-38, composto da due turboalberi Klimov TV7-117 che sviluppano ciascuno 3.000 shp al decollo e 3.750 shp in emergenza.
Il Minoga è in fase di sviluppo in base al contratto di difesa russo assegnato il 28 novembre 2014, secondo il quale il nuovo aeromobile è destinato alle operazioni imbarcate delle navi da guerra. Utilizza materiali compositi per risparmiare peso e le sue pale del rotore saranno realizzate in materiali compositi e saranno sagomate per le alte velocità. 
La specifica richiede una velocità di crociera fino a 173 nodi. Secondo le recenti presentazioni della holding Russian Helicopters, che controlla l'industria nazionale degli aeromobili a rotore, compresi gli uffici di progettazione Mil e Kamov, il Ka-65 Minoga è "un elicottero imbarcato multimpiego". Il tipo in esame è nella lista della futura gamma di prodotti del produttore che include anche "l'elicottero multimpiego Ka-60", un “complesso di elicotteri d'attacco" e un veicolo aereo da combattimento senza pilota. Il Ka-65 sarà notevolmente più grande del Ka-60 Kasatka. Ciò è contrario ai suggerimenti precedenti, compresi quelli dello stesso ufficio di progettazione, che inizialmente era stato progettato come un Kasatka navalizzato.
Il progettista generale di Kamov, Sergei Mikheyev, ha confermato ai giornalisti che "l'enorme progresso" con la riduzione al minimo delle dimensioni e del peso dell'equipaggiamento di missione consente la creazione di un elicottero navale di nuova generazione che ha la stessa o più ampia funzionalità rispetto al Ka-27 della marina russa pur essendo nella classe delle 5 tonnellate rispetto alle 12 tonnellate del modello precedente. La marina russa ha optato invece per il Minoga e ciò ha determinato la scelta del propulsore: il TV7-117 al posto del Rybinsk RD-600V del Ka-60 con metà della potenza.



A sua volta, la recente ricomparsa del Ka-60 nella futura gamma di prodotti di Russian Helicopters - dopo che il progetto è stato rifiutato dal ministero della Difesa per motivi di costo - comporterà probabilmente l'inizio della produzione in serie dell'RD-600V da 1.550 Hp. Questo motore, concepito come un equivalente russo della serie General Electric CT7 / T700 in epoca sovietica, ha ottenuto la certificazione di tipo all'inizio di questo secolo ma non è entrato in produzione.
La versione civile del Ka-62 del Ka-60 presenta numerose alternative di design, tra cui i turboalberi Safran Ardiden 3G. Certificati un anno fa, questi motori sembrano tecnologicamente più avanzati, ma è improbabile che siano disponibili per il ministero della Difesa russo a causa dell'inasprimento delle sanzioni occidentali.

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A photo of either a full-scale mockup or the first prototype of the Ka-65 Minoga next-generation deck helicopter being assembled at the Kamov design bureau’s workshop surfaced on Russian internet military forums earlier in June. The Minoga appears to be similar in size to the Mil Mi-38, with the biggest difference being Kamov’s characteristic coaxial rotor layout with the possible addition of a pusher propeller at the tail.
The semi-assembled fuselage appears with Russian naval aviation titling and a naval flag. The presence of Ka-52 and Ka-226 helicopters helps provide an assessment of its dimensions. The Minoga will have the same powerplant as the Mi-38, comprising two Klimov TV7-117 turboshafts that each develop 3,000 shp at takeoff and 3,750 shp at emergency power.
The Minoga is being developed under the Russian defense contract awarded on November 28, 2014, according to which the new rotorcraft is intended for operations from the decks of warships. It uses composite materials for weight saving, and its rotor blades will be made of composites and be shaped for high speeds. Reportedly, the specification calls for a cruise speed of up to 173 knots. The Minoga is intended to replace the Ka-27, which was introduced in 1981.
According to recent presentations by the Russian Helicopters holding company that controls the national rotorcraft industry, including the Mil and Kamov design bureaus, the Ka-65 Minoga is “a multipurpose deck helicopter.” The type is on the list of the manufacturer’s future product range that also includes “the Ka-60 multipurpose helicopter,” a “rotorcraft strike complex,” and an unmanned combat air vehicle. According to these presentations, the Ka-65 will be notably larger than the Ka-60 Kasatka. This is contrary to earlier suggestions—including those from the design bureau itself—that it had initially been schemed as a navalized Kasatka.
Earlier this century Kamov general designer Sergei Mikheyev told reporters that “the tremendous progress” with minimization of mission equipment size and weight permits the creation of a next-generation deck helicopter that would have the same or wider functionality than the Russian navy’s standard Ka-27, while being in the 5-tonne mtow class compared to 12 tonnes for the previous design. As it appears today, the navy decided against such an idea, opting instead for the Minoga to be the same or even larger than the Ka-27. This determined the choice of the powerplant: the TV7-117 in place of the Ka-60’s Rybinsk RD-600V with half the power.

In turn, the recent reappearance of the Ka-60 in Russian Helicopters' future product range—after the project was once rejected by the defense ministry on the cost grounds—will likely entail the start of series production of the 1,550-shp RD-600V. This engine, conceived as a Russian equivalent to the General Electric CT7/T700 series back in Soviet times, attained type certification earlier this century but did not enter production.
The Ka-62 civilian version of the Ka-60 features numerous design alternations, including Safran Ardiden 3G turboshafts. Certified a year ago, these engines appear more technologically advanced, yet are unlikely to be available for the Russian defense ministry due to the tightening of Western sanctions on Moscow.

(Web, Google, Wikipedia, ainonline, Analisidifesa, You Tube)