domenica 27 settembre 2020

La classe Suffren, incrociatori pesanti della Marine Nationale francese


Il Suffren fu un incrociatore pesante della Marine Nationale francese, prima unità dell'omonima classe ed entrato in servizio nel 1930.
Attivo durante la seconda guerra mondiale, l'incrociatore compì missioni operative nell'oceano Indiano e nel mar Mediterraneo orientale ma, a seguito dell'armistizio della Francia nel giugno 1940, trascorse gran parte del conflitto internato ad Alessandria d'Egitto; tornato brevemente operativo alla fine del 1943, fu disarmato in quanto obsoleto ma nell'immediato dopoguerra prese parte alle fasi iniziali della guerra d'Indocina. Definitivamente radiato il 1º ottobre 1947, lo scafo fu usato come pontone fino alla demolizione nel 1974.


Storia

Impostata il 17 aprile 1926 (secondo altre fonti il 4 aprile 1926) presso l'arsenale navale di Brest, la nave venne varata il 3 maggio 1927 con il nome di Suffren in onore dell'omonimo ammiraglio francese del XVIII secolo, entrando poi in servizio il 1º gennaio 1930.
Assegnato alla 1ª Divisione leggera, il Suffren passò la maggior parte dei primi anni di servizio dislocato nel mar Mediterraneo; il 21 giugno 1939 lasciò Tolone per dirigere sulla colonia dell'Indocina francese come rimpiazzo dell'incrociatore leggero Primauguet richiamato in patria, raggiungendo Saigon il 23 luglio dove assunse il ruolo di nave ammiraglia della squadra francese dislocata in Estremo Oriente. Allo scoppio della seconda guerra mondiale nel settembre seguente operò nel Mar Cinese Meridionale e al largo delle Indie Orientali Olandesi a caccia di mercantili tedeschi, mentre a partire da novembre fu dislocato a Singapore per partecipare alla scorta dei convogli di truppe australiane attraverso l'Oceano Indiano in coppia con il britannico HMS Kent. Il Suffren fu liberato da questi compiti di scorta solo nell'aprile 1940, salpando il 5 maggio da Colombo per dirigere a Beirut via Aden e Canale di Suez.
Il 18 maggio il Suffren raggiunse Alessandria d'Egitto per essere aggregato alla Force X dell'ammiraglio René-Émile Godfroy, formazione francese distaccata in appoggio alla Mediterranean Fleet britannica operante nel bacino. All'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940, il Suffren fu impiegato nelle brevi operazioni belliche dello squadrone di Godfroy: tra l'11 e il 13 giugno compì una puntata offensiva nelle acque del mar Egeo senza trovare traccia del nemico, mentre il 21 giugno cannoneggiò Bardia in Libia insieme alla nave da battaglia Lorraine e all'incrociatore Duguay-Trouin. Al momento della stipula dell'armistizio della Francia con Italia e Germania il 22 giugno il Suffren, come il resto della Force X, si trovava ad Alessandria: dopo aver impedito alla squadra di lasciare il porto, il 3 luglio i britannici ne negoziarono un pacifico internamento ottenendo lo sbarco di combustibile e otturatori dei cannoni in cambio della promessa di lasciare le navi sotto il pieno controllo dei francesi.
Il Suffren rimase alla fonda all'interno del porto di Alessandria per i successivi tre anni, con un equipaggio via via ridotto da rimpatri e diserzioni. L'ammiraglio Godfroy si attenne scrupolosamente alle norme d'internamento e rifiutò qualunque collaborazione con i britannici o richiesta di adesione alla "Francia libera"; solo nel maggio 1943, dopo la completa sconfitta delle forze dell'Asse in Nordafrica, l'ammiraglio acconsentì a riunire la sua squadra al resto della flotta francese schierata con gli Alleati, decidendo di trasferire le sue unità a Dakar. Non senza qualche difficoltà a causa del lungo periodo di immobilità, il Suffren lasciò Alessandria il 22 giugno 1943 arrivando a Dakar il 3 settembre seguente dopo un lungo viaggio via Aden, Mombasa, Durban, Città del Capo e Libreville; durante lo spostamento, il 22 luglio l'incrociatore prestò soccorso ad alcuni naufraghi del mercantile City of Canton, affondato cinque giorni prima da un sommergibile tedesco al largo delle coste settentrionali del Mozambico.
Dal porto nordafricano il Suffren compì alcune missioni nell'Atlantico centrale a caccia di violatori di blocco tedeschi, ma senza ottenere risultati; la richiesta francese che l'incrociatore, come molte altre unità della Marine Nationale, fosse revisionato e ammodernato presso i cantieri degli Stati Uniti d'America fu rifiutata dalle autorità statunitensi a causa dell'obsolescenza dell'unità, e il Suffren fu di fatto posto in disarmo nel giugno 1944 trascorrendo il resto della guerra alla fonda a Casablanca.
Nel dopoguerra l'incrociatore tornò in servizio attivo, compiendo missioni di rimpatrio del personale militare francese oltremare e venendo impiegato operativamente durante le fasi iniziali della guerra d'Indocina tra il febbraio 1946 e il marzo 1947. Rientrato a Tolone il 21 marzo 1947, il 1º ottobre seguente il Suffren fu radiato dal servizio attivo e trasformato in un pontone per scopi addestrativi; lo scafo fu quindi venduto per la demolizione nel 1974.

ENGLISH

Suffren was a heavy cruiser of the French Navy, the name ship of the four-ship Suffren class. Launched in 1927, she was named for the 18th-century French admiral Pierre André de Suffren de Saint Tropez, becoming the sixth vessel to bear the name Suffren.

Design and description

The design of the Suffren class was derived from the preceding Duquesne class with more armor exchanged for less speed. The ships had an overall length of 194 meters (636 ft 6 in), a beam of 19.26 meters (63 ft 2 in), and a draft of 6.57 meters (21 ft 7 in). They displaced 10,160 metric tons (10,000 long tons) at standard load and 13,135–13,644 t (12,928–13,429 long tons) at deep load. Their crew normally consisted of 647 men and increased by 84 when serving as flagships.

Service history

Onset of war

At the outbreak of the Second World War, Suffren was part of the Force X, under Vice Admiral Godfroy. In early June 1940, at the outset of World War II, the cruisers Suffren, Duquesne, Tourville and Duguay-Trouin, along with three destroyers, operated against the Italian-occupied Dodecanese Islands. Later in that same month, Suffren participated in a joint operation with the Royal Navy - the last such operation before the French surrender to Nazi Germany on 22 June 1940.

Surrender

At the time of the French surrender, Suffren was stationed in Alexandria, Egypt, with other French warships. In contrast to the violent confrontation that took place at the same time at Mers-el-Kébir, Algeria, Suffren surrendered peacefully after the British admiral Andrew Browne Cunningham and the French admiral René-Émile Godfroy reached an agreement. The ship was disarmed and interned by the British on 3 July 1940.

Allied career

Suffren rejoined the Allied cause and was rearmed on 30 May 1943. On 17 July 1943, Suffren rescued survivors of the vessel City of Canton, which was torpedoed off Beira, Mozambique.

Postwar service

For other ships with the same name, see French ship Océan.
Suffren reentered service with the French Navy after World War II. She was wrongly alleged to have participated in the shelling of the Vietnamese port of Haiphong on 23 November 1946, an event that caused over six thousand casualties and contributed to the start of the First Indochina War; three avisos were the actual perpetrators.
On 1 October 1947, after almost twenty years of service, Suffren was decommissioned, and was used as a hulk in Toulon. She was renamed Océan in 1963, and was ultimately broken up in 1974.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)





































 

Il Breda BZ 308 fu un aereo di linea quadrimotore monoplano ad ala bassa


Il Breda BZ 308 fu un aereo di linea quadrimotore monoplano ad ala bassa realizzato dalla divisione aeronautica dell'azienda italiana Breda in un unico esemplare nel periodo immediatamente successivo al termine della seconda guerra mondiale.
Pur realizzato in tempi velocissimi, considerando i danni inflitti alle strutture dell'azienda dagli eventi bellici, a causa di ritardi che costrinsero più volte a rimandare il volo inaugurale il progetto, seppur competitivo a livello tecnico, venne annullato dalla produzione civile britannica e statunitense che intanto si erano accaparrate il mercato a livello mondiale. Benché si fosse riusciti comunque ad ottenere dei contratti di fornitura, la situazione economica dell'azienda portò alla chiusura della linea produttiva e dell'intera sezione aeronautica nel 1951, interrompendo lo sviluppo del velivolo.
A causa della sua somiglianza stilistica con lo statunitense Lockheed Constellation, il BZ.308 venne soprannominato dalla stampa dell'epoca il Connie italiano.


Storia del progetto

I progetti dell’Ing. Filippo Zappata, famoso designer italiano noto per le serie CANT Z 10XX e 5XX, mentre lavorava a Breda (1942-1950 circa) sono uno dei maggiori enigmi della storia dell'aviazione italiana.
Gli archivi della Breda andarono completamente distrutti quando il ramo aviazione della società fallì nel 1950: le lastre fotografiche dell'archivio furono addirittura graffiate per rimuovere alcuni milligrammi di argento. 
L’Ing.Zappata giunse alla Breda con un paio di concept in mente, uno in più evoluto e un'altro meno. Il primo era il bombardiere bimotore CANT Z-1018; il secondo era una versione terrestre dell'idrovolante transatlantico CANT Z-511. In realtà, il trasferimento della Zappata dai Cantieri Aeronautici a Breda fu deciso proprio per avviare sul serio la produzione della costruzione interamente metallica del Leone. Filippo Zappata derivò dal Leone quattro diversi velivoli, con la stessa disposizione generale, ma destinati a usi diversi, erano i BZ-301 fino al 304. La storia di questi (solo il 301 e il 303 furono accettati per la produzione) è piuttosto nota: non sono sopravvissuti i disegni del 302 e del 304. Meno conosciuta è l'evoluzione dello Z-511. 
Zappata alla fine del 42 derivò quattro diversi velivoli, partendo dalla base Z-511 e ingrandendola: BZ-305, 306, 308 e 408.
Alla fine del secondo conflitto mondiale la produzione aeronautica italiana era stata drasticamente ridotta dalle incursioni alleate che bombardando sistematicamente gli impianti di produzione avevano impedito la costruzione di nuovi aerei militari. Le maggiori aziende avevano sede nel nord Italia, che nell'ultima parte del conflitto era sotto l'occupazione tedesca, e queste erano state impiegate esclusivamente nel settore bellico. Aeronautica Caproni, Breda, CANT, Fiat Aviazione, Macchi, SIAI-Marchetti avevano prodotto nel periodo interbellico velivoli da trasporto civile che avevano ottenuto numerosi primati e che fornirono i mezzi aerei per l'espansione delle rotte commerciali internazionali inaugurate negli anni venti e trenta dalle trasvolate atlantiche.
La Breda puntò il suo rilancio in campo aeronautico affidando la progettazione di un grande velivolo di linea all'ingegnere Filippo Zappata, già noto per alcuni progetti come il CANT Z.511, ancor oggi l'idrovolante a scarponi più grande mai costruito. L'esigenza del mercato era quella di produrre un mezzo in grado di collegare l'Europa alle Americhe, soprattutto a Stati Uniti d'America, per permettere la ricostruzione economica dello Stato italiano tramite accordi commerciali con l'ex nazione avversaria.
Il progetto venne concretizzato in brevissimo tempo; Zappata iniziò i disegni nel 1945, poco tempo dopo la firma della definitiva cessazione delle ostilità, e nel 1946 il velivolo era già pronto per essere portato in volo, se non fosse stato per la mancanza dei motori, i britannici Bristol Centaurus, a cui si dovette ricorrere perché la produzione italiana non era in grado di fornire motorizzazioni della potenza necessaria. La fornitura non fu disponibile che due anni più tardi, troppo per poter diventare una concreta minaccia per le aziende estere che oramai avevano monopolizzato il mercato. Tuttavia il prototipo venne portato finalmente in volo il 27 agosto 1948, ai comandi del collaudatore storico dell'azienda, Mario Stoppani, dimostrando le qualità del BZ 308 che vennero comunque riconosciute a livello internazionale. L'azienda infatti riuscì a stipulare contratti con Argentina, India ed Iran, troppo tardi però per salvare economicamente la Breda che fu costretta a chiudere la sezione aeronautica nel 1951.
Una teoria dell'epoca, tra le altre divulgata dal quotidiano polacco Trybuna Ludu, sostenne che il ritardo nella fornitura dei motori fosse stata frutto non di una spiacevole fatalità ma di un'operazione commerciale anglo-americana atta a difendere il mercato da un potenziale scomodo concorrente. Le dichiarazioni continuarono nell'affermare delle pressioni statunitensi sull'allora Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana Alcide De Gasperi per esortare il licenziamento del personale Breda affinché ci fossero dei ritardi nell'ultimazione del velivolo a favore della produzione estera. La stampa italiana però, pur ritenendo possibile un simile intreccio si limitò a riportare la notizia ricordando che la fonte era politicamente anti-americana.


Tecnica

L'aereo era un quadrimotore dalla costruzione interamente metallica, con eliche a cinque pale e doppia deriva di coda. Con una lunghezza di 33 m ed una apertura alare di 42, poteva portare da 60 ad 80 passeggeri (a seconda delle fonti) fino a 7 700 km.



Impiego operativo

Il solo esemplare costruito, dopo il primo volo del 27 agosto 1948, venne preso in carico con matricola MM 61802 dall'Aeronautica Militare, che lo utilizzò con i contrassegni del Reparto Volo Stato Maggiore per alcuni anni sulla rotta Roma-Mogadiscio, fino ad un grave incidente nel 1954 che lo danneggiò in modo importante. La chiusura della Breda e la mancanza di pezzi di ricambio lo condannarono definitivamente.


Utilizzatori:
  • Italia - Aeronautica Militare

ENGLISH

The Breda-Zappata B.Z.308 was an Italian four-engined airliner produced by Breda.

Design and development

The B.Z.308 was a four-engined civil transport developed in the late 1940s for operation over both European and transatlantic routes. A large low-wing monoplane of all-metal construction, it was powered by four Bristol Centaurus radial engines driving five-bladed propellers. It had a large tailplane with endplate fins and rudders, and had retractable landing gear. The fuselage, oval in cross-section, accommodated a flight crew of five and 55 passengers in two cabins; a high-density model was planned with seats for 80.
Construction began during 1946, under aircraft designer Filippo Zappata at Breda's Sesto San Giovanni works. The Allied Commission halted the work, which was not resumed until January 1947. Further delays in the delivery of Bristol Centaurus engines delayed the first flight, which was on 27 August 1948, piloted by Mario Stoppani. Although flight testing went well, the project was abandoned as a result of financial problems, anticipated competition from American airliners in the postwar market, and pressure (under the Marshall plan) to close down Breda's aeronautical section. Breda subsequently stopped producing aircraft entirely.

Operational history

The prototype B.Z.308 was acquired by the Italian Air Force in 1949 as a transport aircraft (MM61802). Despite orders in 1950 from India, Argentina and Persia, only the prototype was built, allegedly also due to pressure from the allies for Italy to refrain from competing in civilian aircraft manufacture after the war.
On 27 August 1948 the Bz 308 made its maiden flight in front of civil and military authorities, politicians and the Italian President. The prototype, which passed to the Italian Air Force in 1950, was used to fly between Rome and Mogadishu until 21 February 1954, when it was damaged beyond repair by a collision with a cement truck, and was abandoned in a field in Somalia before being broken up.
It was also the first Italian transatlantic aircraft, and the first aircraft to fly into the new Malpensa airport in 1948.
The aircraft has a brief appearance in the 1953 movie Roman Holiday.

Operators:
  • Italy - Italian Air Force

Specifications (B.Z.308)

General characteristics:
  • Crew: five (two pilots, flight engineer, navigator and radio operator)
  • Capacity: 54 passengers
  • Length: 33.52 m (110 ft 0 in)
  • Wingspan: 42.1 m (138 ft 1 in)
  • Height: 7.15 m (23 ft 5 in)
  • Wing area: 208 m2 (2,240 sq ft)
  • Aspect ratio: 8.55:1
  • Empty weight: 27,500 kg (60,627 lb)
  • Max takeoff weight: 46,500 kg (102,515 lb)
  • Fuel capacity: 18,000 L (4,800 US gal; 4,000 imp gal)
  • Powerplant: 4 × Bristol Centaurus 568 18-cylinder air-cooled radial engines, 1,900 kW (2,500 hp) each.

Performance:
  • Maximum speed: 573 km/h (356 mph, 309 kn)
  • Cruise speed: 441 km/h (274 mph, 238 kn) at 4,300 m (14,100 ft)
  • Stall speed: 135 km/h (84 mph, 73 kn)
  • Range: 7,700 km (4,800 mi, 4,200 nmi)
  • Service ceiling: 8,000 m (26,000 ft).

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)