giovedì 19 dicembre 2024

ESERCITO ITALIANO 2027: il Leonardo Helicopters AW249 Fenice (inglese: Phoenix) è un progetto di elicottero d'attacco in fase avanzata di sviluppo.







https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.






Il Leonardo Helicopters AW249 Fenice (inglese: Phoenix) è un progetto di elicottero d'attacco in fase di sviluppo da parte dell'azienda italiana Leonardo.
Lo sviluppo dell'AW249 è iniziato formalmente dopo aver ricevuto un contratto da 487 milioni di euro dall'esercito italiano come sostituto dell'Agusta A129 Mangusta. È più grande, più resiliente e con una maggiore autonomia rispetto al Mangusta, incorporando tecnologie stealth e sistemi di missione per controllare i veicoli aerei senza equipaggio (UAV). Saranno incorporate anche numerose tecnologie mature, come il cannone OTO Melara TM197B da 20 mm montato sotto il muso, il sistema di mira Rafael Advanced Defense Systems Toplite (è in forse) e il missile Spike; l’AW-249 dovrà avere costi operativi inferiori rispetto al precedente Mangusta. 
Leonardo è attivamente alla ricerca di partner per collaborare all'AW249; una lettera di intenti su questo argomento è stata firmata con il Polish Armements Group nel luglio 2018.
Il volo inaugurale dell'AW249 era originariamente previsto per il 2020, ma è stato effettuato per la prima volta il 12 agosto 2022 dallo stabilimento della compagnia a Vergiate. Ci saranno un singolo prototipo e tre aeromobili di produzione pre-seriale costruiti prima della produzione in serie dell’AW249. Come da programmazione, l'AW249 FENIX dovrebbe essere introdotto in servizio entro il 2027 per consentire l'inizio del ritiro dell’AH-129 Mangusta.
Primo e unico nuovissimo progetto di elicottero da combattimento occidentale con digitalizzazione, connettività, fusione di sensori, superiorità delle informazioni e interoperabilità che consente un moltiplicatore di forza nelle operazioni multidominio.
L'elicottero da esplorazione e scorta di nuova generazione AW249 ha avuto la sua prima pubblica internazionale all'Eurosatory (Parigi 17-21 giugno 2024) durante una cerimonia ufficiale a cui hanno partecipato rappresentanti dell'industria, della difesa italiana e delle delegazioni internazionali.
Risultato della forte collaborazione tra il Ministero della Difesa italiano e Leonardo, l'AW249 (designato AH-249A NEES - Nuovo Elicottero da Esplorazione e Scorta – noto come “Fenice") è l'unico progetto di elicottero da combattimento occidentale, in fase di sviluppo per soddisfare rigorosi requisiti operativi emergenti per i prossimi 30 anni. Sfrutta capacità e tecnologie disponibili, colmando in modo univoco e idealmente un'ulteriore evoluzione graduale degli “aeromobili militari idonei all’assalto verticale”.




In una prima fase, lo sviluppo dell’elicottero ha beneficiato di un mock-up in scala 1:1, per valutare l’accessibilità, gli spazi e la posizione dei pannelli di controllo EDCU (Enhanced Display Control Unit) e del LAD (Large Area Display) nel cockpit dell’elicottero:
  • LARGE AREA DISPLAY (LAD) - Display a colori multifunzione, unico e di ampia superficie, con capacità touch-screen per accedere a funzioni e controlli; 
  • EDCU (ENHANCED DISPLAY CONTROL UNIT) - Display per la gestione delle principali funzioni di volo .

È stato poi utilizzato il Mission Task Simulator (MTS) – simulatore di missione, per ottimizzare la Human Machine Interface (HMI) – l’interfaccia che consente l’interazione tra l’operatore e la macchina – e minimizzare il carico di lavoro dell’equipaggio, grazie a un sistema di monitoraggio dello stress nella simulazione delle missioni in diversi contesti operativi.
L’AW249 è pensato per operare in scenari complessi e congestionati, in ambienti sempre più interconnessi dal punto di vista dell’informazione e della comunicazione, e caratterizzati da un alto profilo di minaccia (cinetica, cyber e cognitiva). Scenari – cosiddetti peer o near peer, in cui la minaccia è rappresentata da un livello di organizzazione e capacità comparabile – in cui sono presenti aree geografiche strategiche di difficile accesso, le cosiddette bolle A2/AD (Anti Access/Area Denial).
Da questo tipo di esigenze deriva la necessità del FENICE di essere impiegato secondo la logica e il concetto delle operazioni multi-dominio. In quest’ottica, l’elicottero è stato dotato by-design di una serie di capacità “native”, presenti sulle macchine che saranno consegnate all’Esercito Italiano a partire dal 2027.

Rispetto all’AW129, l’elicottero è caratterizzato da raggio d’azione e velocità superiori, maggiore persistenza in area operativa, oltre che da elevata reattività, manovrabilità e maneggevolezza in ogni condizione. 

Che cosa significa, nel concreto? Ad esempio, avere la possibilità di nascondersi dietro a ostacoli o file di alberi, effettuare rapidamente manovre evasive e allontanarsi sfruttando le pieghe del terreno. O, ancora, di operare agevolmente avendo maggiore consapevolezza delle condizioni ambientali, grazie ai sensori e ai sistemi anticollisione, in condizioni di quota elevata e ad alte temperature ambientali.

FLIGHT CONTROL SYSTEM (FCS)

Tecnologia e sistemi responsabili del controllo del volo di un velivolo. Garantiscono la stabilità, la manovrabilità e la sicurezza, consentendo ai piloti di avere un controllo preciso sui suoi movimenti.
Il cuore del sistema è un Battlefield Management System (BMS) – software che integra l'acquisizione e l'elaborazione delle informazioni, per migliorare il comando e il controllo di un'unità militare – di nuova generazione, in grado di gestire, elaborare e fondere un'enorme quantità di dati e trasmetterli all’equipaggio in maniera friendly e intuitiva, attraverso un cockpit moderno dotato di LAD o sull’Integrated Helmet Display System (IHDS), ovvero su un sistema di presentazione dei dati e delle informazioni direttamente sul casco del pilota.

INTEGRATED HELMET DISPLAY SYSTEM (IHDS)

Elemento centrale per l’AW249, l’IHDS è un casco dotato del sensore Low Light Level TV, che garantisce la proiezione di immagini e simbologia direttamente sulla visiera, con una nitidezza delle immagini elevata anche in assenza di luminosità notturna.
Il casco è in grado di operare in condizioni Degraded Visual Environment (DVE), in presenza di limitazioni della visibilità dovuta a polvere o sabbia (brown out), alla neve (white out), a pioggia o nuvole. In che modo? Attraverso una ricostruzione tridimensionale dell’ambiente circostante, sulla base dei dati raccolti da tutti i sensori.
L’immagine 3D del terreno proiettata nella visiera consente a pilota e copilota, muovendo la testa, di vedere anche in assenza di visuale o con condizioni degradate, potendo così operare, atterrare in sicurezza ed evitare eventuali ostacoli.
Il modello del BMS consente di alleggerire il carico di lavoro di pilota e copilota – le cui postazioni sono identiche e intercambiabili – e di accelerare il processo decisionale, elemento sempre più essenziale in contesti multi-dominio. Attraverso il LAD o la EDCU, è possibile assumere il controllo dei velivoli senza pilota (Uncrewed Aerial Vehicle - UAV), dirigerli in maniera semplice nella zona di interesse e gestire i loro sensori elettro-ottici per l’acquisizione di immagini e video. Tramite i due pannelli è possibile, inoltre, controllare e gestire i parametri di volo, di missione e di status della macchina.

L’impatto dell’intelligenza artificiale AI

L’AW249 è dotato di una serie di apparati e sensori – tecnologia LIDAR, sensore IR e radar a microonde – che ne garantiscono un’eccellente “situational awareness”, ovvero la consapevolezza della condizione operativa, fondamentale per operare a bassa quota ed eludere la minaccia.
Per gestire uno scenario in rapida evoluzione, l'AW249 presenta un'architettura aperta completa con un'ulteriore crescita significativa e adattamento del sistema/capacità per rispondere alle esigenti esigenze del mercato. Oltre alle alte prestazioni (velocità, portata, margine di potenza e carico utile, condizioni calde e alte, manovrabilità per un volo “nap-of-the-earth” senza pari), il nucleo dell'AW249 è la sua capacità di essere completamente integrato e interoperabile nel moderno campo di battaglia multidominio (air-land-sea-space-cyber). Come già evidenziato, l’AW249 è dotato di un'interfaccia uomo-macchina avanzata con display di grande area e di dispositivi di riconoscimento touch screen/gestico nella cabina di pilotaggio dei posti a sedere in tandem e di un sistema di gestione della battaglia altamente sofisticato sviluppato da Leonardo. I display e un moderno casco da pilota consentono all'equipaggio di accedere rapidamente alle informazioni critiche sul volo, sulla navigazione e sulla missione fornite da rilevamento multiplo e connettività avanzata.
L'AW249 può svolgere una varietà di missioni tra cui la scorta aerea, il supporto aereo ravvicinato, l'attacco ravvicinato di combattimento e l'interdizione aerea. L'elicottero può anche fungere da elemento di acquisizione delle informazioni di un sistema C4 (ISTAR), utilizzando i sistemi di sorveglianza (sia propri che quelli delle unità che collaborano) per scansionare il territorio, identificare le unità di terra (sia amici che nemici) per il proprio uso o per diffondere le informazioni attraverso un canale sicuro al Centro di comando e controllo. Pertanto, l'AW249 sfrutta al meglio le opportunità avanzate di teaming con equipaggio-uncrewed. 
I potenti motori consentono operazioni nelle condizioni più estreme con capacità operativa di bordo progettate fin dall'inizio. L'AW249 è dotato di un sistema d'arma flessibile che include razzi guidati e non guidati da 70 mm, missili guidati a infrarossi aria-aria e missili guidati a radiofrequenza aria-terra o in fibra ottica oltre a un cannone Gatling da 20 mm a 3 canne. L'eccezionale sopravvivenza sfrutta un'avanzata “Integrated Defensive Aids Suite (IDAS)”, insieme a sedili blindati e serbatoi di carburante tolleranti balistici, resistenza agli incidenti e bassa rilevabilità e oltre alla superiore consapevolezza situazionale fornita dalla sua capacità di navigazione e fusione dei sensori. L'AW249 viene sviluppato anche con capacità di simulazione digitale e un approccio di servizio di supporto tecnico e formazione all'avanguardia, beneficiando della simulazione di missione ad alta fedeltà e della realtà virtuale e della manutenzione prescrittiva tramite raccolta e analisi dei dati, tra gli altri.
Lorenzo Mariani, Co-General Manager di Leonardo, ha dichiarato: “L'AW249 incarna i fattori chiave e gli abilitanti che abbiamo identificato nella nostra strategia di difesa e sicurezza: digitale e con un forte uso delle tecnologie AI, connessi in uno scenario multi-dominio/net-centrico, cyber-protetto, con grande autonomia e in grado di operazioni collaborative con sistemi pilotati a distanza. Tutto questo è completamente incorporato in un sistema avanzato che sfrutta il meglio della nostra posizione competitiva in campo delle aeronautico e dell'elettronica aerea. Questo è anche il motivo per cui crediamo che questo sia un settore a cui possiamo contribuire a uno sforzo coordinato più forte in Europa. Siamo fiduciosi che le caratteristiche e le possibilità dell'AW249 rappresentino una proposta di valore altamente competitiva anche per il mercato internazionale.”
Gian Piero Cutillo, amministratore delegato di Leonardo Helicopters, ha sottolineato: “Con l'AW249 abbiamo raggiunto la vetta, e forse anche spinto i confini oltre le aspettative, nel nostro know-how militare elicotteristico. Abbiamo dimostrato che possiamo portare avanti tutte le nuove tecnologie e capacità di missione, rendendo possibile il domani oggi a beneficio del nostro partner militare. La collaborazione con l'esercito italiano, la sua guida lungimirante e i requisiti chiari sono stati fondamentali per questo sforzo. Vorrei ringraziare le autorità di difesa italiane per il loro forte sostegno.”

Con un peso massimo al decollo di 8,3 tonnellate, l'AW249 è in fase di sviluppo per sostituire la flotta AW129 dell'esercito italiano che si sta avvicinando alla fine del suo ciclo di vita. 

Un prototipo AW249 ha effettuato il suo volo inaugurale nell'estate del 2022. Da allora sono stati costruiti quattro prototipi, con due aerei volanti coinvolti nelle prestazioni, nell'integrazione del sistema e nei test del carico utile e altri due ora completati e da iniziare presto i test. Il contratto di produzione è previsto a breve, con consegne all'esercito italiano che inizieranno nel 2027. L'AW249 è disponibile per il mercato EXPORT grazie alle sue eccezionali capacità e al design moderno.

Sviluppo

Nel gennaio 2017, l'esercito italiano ha assegnato un contratto di 487 milioni di euro (515 milioni di dollari) a Leonardo per lo sviluppo di un successore dell'elicottero d'attacco Agusta A129 Mangusta. Il costo totale dell'AW-249 è stato annunciato per essere di 2,7 miliardi di euro in totale, include il costo di sviluppo di 487 milioni di euro.
Un totale di 59 Mangusta sono stati introdotti nell'esercito italiano e il tipo è in servizio dal 1990; nel 2018, secondo quanto riferito, solo 32 A129 sono rimasti operativi. Al momento dell'aggiudicazione del contratto, il Mangusta doveva essere ritirato dal 2025, a quel punto il tipo dovrebbe iniziare ad essere sostituito da 48 AW249, che sono designati dall'esercito italiano come AH-249. Prima del contratto del 2017, l'esercito italiano e Leonardo avevano studiato le opzioni per il futuro del Mangusta, il servizio aveva respinto una proposta per sostituire l’aeromobile con una variante orientata all'attacco dell'elicottero AgustaWestland AW149; invece, ha optato per una serie di aggiornamenti e miglioramenti a basso rischio da applicare agli A129 esistenti per aumentare la sua resistenza, la consapevolezza situazionale e le capacità di gestione delle informazioni come misura a medio termine.
Al Dubai Airshow di novembre 2017, Leonardo ha indicato che stava attivamente cercando partner per collaborare al progetto AW249; un candidato ipotizzato era la Turkish Aerospace Industries statale, che è separatamente in procinto di sviluppare il proprio successore dell'elicottero T129 ATAK derivato da Mangusta, indicato come T929 ATAK 2. Nel luglio 2018, Leonardo e il Polish Armaments Group hanno firmato una lettera di intenti per quanto riguarda la collaborazione su un'offerta per fornire l'AW249 per soddisfare il programma di elicotteri da combattimento Kruk della Polonia e hanno ipotizzato l'uso della sua filiale PZL-Świdnik per produrre localmente elementi del rotorcraft. La collaborazione può comprendere molteplici aspetti dell'AW249, tra cui la progettazione, la produzione e il supporto per tutta la vita.
Il contratto originale del 2017 includeva un singolo prototipo, tre esempi pre-seriali e il primo elicottero di produzione, tutti tranne il prototipo che deve essere in una configurazione di capacità operativa iniziale (IOC). Originariamente, il volo inaugurale dell'AW249 doveva essere condotto nel corso del 2020. Il 12 agosto 2022, il prototipo AW249 ha effettuato il suo primo volo dallo stabilimento dell'azienda a Vergiate.

Progettazione

Il Leonardo Helicopters AW249 sarà un moderno elicottero d'attacco. È destinato ad essere più sopravvivibile e ad avere una maggiore capacità offensiva rispetto al Mangusta, essendo fornito per una maggiore autonomia, oltre a utilizzare gli ultimi sistemi di comunicazione digitale disponibili e di gestione del campo di battaglia. Tra le altre capacità, il sistema di missione sarà in grado di azionare a distanza veicoli aerei senza equipaggio (UAV) e incorporerà numerosi aiuti alla consapevolezza situazionale per ridurre il carico di lavoro pilota e aumentare la sicurezza. L'AW249 deve avere un'architettura aperta, facilitando l'integrazione dei sistemi di missione di vari fornitori con l'avionica di bordo. L'AW249 deve essere dotato di contromisure elettro-ottiche e altri sistemi di autodifesa, come il DIRCM (Direct InfraRed Counter Measures) ELT\577 QUIRIS e il ricevitore di avviso radar ELT\162.
Leonardo ha indicato che l’elicottero sarà più furtivo del suo predecessore, possedendo sia una sezione trasversale radar ridotta che una firma a infrarossi soppressa. Inoltre, l'AW249 possiederà costi operativi inferiori rispetto all'A129, che si dice sia realizzabile attraverso l'applicazione di nuove tecnologie e miglioramenti progettuali. Il Ministero della Difesa italiano ha richiesto l'incorporazione di tecnologie mature come il cannone OTO Melara TM197B da 20 mm montato sul mento, il sistema di mira Rafael Advanced Defense Systems Toplite (in forse) e il missile Spike dell'A129; l’elicottero sarà dotato di un sistema d'arma flessibile che comprende stazioni di archiviazione a sei ali che possono trasportare una combinazione di missili aria-terra o aria-aria, razzi non guidati/guidati o serbatoi di carburante esterni.
Una presentazione dell'esercito italiano a una conferenza del 2017 a Cracovia aveva mostrato un MTOW di 7-8 tonnellate, superiore alle 5 tonnellate dell'AW129; aveva anche più del doppio del carico di armi da 800 kg (1.800 libbre) a quasi 2.000 kg (4.400 libbre), oltre a un aumento della velocità di crociera, del soffitto e della resistenza. 

La maggior parte degli elementi dinamici, come la trasmissione e i rotori, sono stati derivati da quelli dell'elicottero utilitario di medie dimensioni AgustaWestland AW149. 

All'inizio dello sviluppo, due propulsori sono stati considerati per l'uso sui motori turboalbero AW249, General Electric T700 e Safran Aneto, quest'ultimo è stato recentemente selezionato per il commerciale AgustaWestland AW189K. Nel febbraio 2021, è stato annunciato che l'esercito italiano aveva selezionato General Electric per fornire il suo motore T700 per l’AW249.

Operatori futuri:
Italia - L'esercito italiano ha ordinato 48 elicotteri AW249 in sostituzione dei suoi elicotteri datati A129 Mangusta.

Specifiche e caratteristiche generali:
  • Equipaggio: due
  • Capacità: >1.800 kg
  • Lunghezza: 17,63 m (57 piedi 10 in)
  • Apertura alare: 14,6 m (47 piedi 11 in)
  • Altezza: 4,26 m (14 piedi 0 in)
  • Peso massimo di decollo: 8.300 kg (18.298 libbre)
  • Centrale elettrica: 2 × General Electric CT7-8E6 turboalbero, 1.866 kW (2.503 hp) ciascuno.
Prestazioni:
  • Velocità massima: 287 km/h (178 mph, 155 kn)
  • Velocità di crociera: 259 km/h (161 mph, 140 kn)
  • Portata: 796 km (495 mi, 430 nmi)
  • Resistenza: 4 ore
  • Sotto di servizio: 6.100 m (20.000 piedi)
Armamento:
  • Pistole: OTO Melara TM197B cannone Gatling da 20 mm
  • Missili: RAFAEL Spike.






Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Leonardo, Wikipedia, You Tube)


































 

martedì 17 dicembre 2024

GUERRA RUSSIA - UCRAINA: Risultati modesti al prezzo di oltre 750.000 tra morti e feriti da ambo le parti.








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…una vita che meriti di esser vissuta.







Sebbene le forze russe non siano finora riuscite a raggiungere una svolta operativa e a spingere le linee di battaglia più in profondità in Ucraina, stanno facendo importanti guadagni tattici. Questi guadagni tattici stanno lentamente rimodellando il campo di battaglia a beneficio di Mosca e minacciando importanti punti ucraini sulla linea di contatto.






La leadership militare russa continua a gettare la maggior parte delle sue truppe e risorse nei combattimenti che si stanno svolgendo nell'Oblast di Donetsk, nell'Ucraina orientale.

"La maggior parte dei progressi russi nelle ultime settimane è stata incentrata su tre aree, l'asse Pokrovsk, l'asse Kurakhove e l'asse Velyka Novosilka, tutti nell'oblast di Donetsk, nel sud-est dell'Ucraina e strettamente collegati", ha valutato l'intelligence militare britannica nella sua ultima stima operativa dei combattimenti in Ucraina.
Sull'asse Pokrovsk, le forze russe hanno fatto guadagni graduali verso il centro urbano. Pokrovsk è un hub logistico chiave che può supportare sia operazioni offensive che difensive. È un punto chiave della linea di difesa ucraina.
“Le forze russe stanno probabilmente combattendo nel centro di Kurakhove che costituisce una sezione importante della linea del fronte e la sua conquista consentirebbe alle forze russe di consolidare le posizioni nell'area e stabilire le condizioni per ulteriori avanzamenti verso ovest".
Nel frattempo, ”le forze armate ucraine avrebbero organizzato un contrattacco limitato a nord di Velyka Novosilka, una riconquista del villaggio di Novyy Komar dalle forze russe”.
Attraverso queste controffensive limitate, le forze ucraine stanno cercando di tenere sbilanciati gli attacchi russi e ritardare ulteriori progressi tattici. Tuttavia, senza gli uomini e le risorse, questi contrattacchi servono semplicemente a prendere tempo.
Nonostante ciò, gli sforzi russi per tagliare le rotte di approvvigionamento sull'approccio settentrionale di Velyka Novosilka e circondare la città continuano. Le forze russe stanno anche spingendo verso Velyka Novosilka da sud, ed hanno catturato recentemente il villaggio di Blahodante”.



Oltre 750.000 vittime russe e altrettanto ucraine?

Naturalmente, i guadagni tattici russi non sono economici o privi di perdite. Al contrario, Mosca può fare questi guadagni territoriali grazie alla sua ferrea volontà di sacrificare uomini e sistemi di armi pesanti. Questa strategia di attrito ha visto le vittime russe salire alle stelle a più di 750.000, secondo gli ultimi dati rilasciati dal Ministero della Difesa ucraino. (I servizi di intelligence occidentali e i militari hanno spesso avvalorato questi dati).

Le forze russe stanno subendo perdite estremamente pesanti ogni giorno. Ad esempio, nelle ultime 24 ore, l'esercito russo, le unità paramilitari e le forze separatiste filo-russe avrebbero perso quasi 1.500 uomini uccisi o feriti.

Inoltre, hanno perso circa trentasei veicoli da combattimento di fanteria e mezzi cingolati, ventinove sistemi aerei senza equipaggio, diciassette veicoli tattici e camion carburante, cinque carri armati principali, tre sistemi di artiglieria e sistemi di lancio multipli di razzi, due pezzi di equipaggiamento speciale e una batteria di difesa aerea distrutta o danneggiata.
Queste perdite materiali sono piuttosto leggere rispetto ad altri giorni in cui le forze russe perdono più di 200 sistemi di armi pesanti e veicoli tattici in un solo giorno.





Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
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Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
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per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, TheNationalInterest, NationalGeografic,  Wikipedia, You Tube)


























 

US AIR FORCE 1962: l'SR-71 Blackbird fu una delle macchine più straordinarie mai costruite, ma nessuno degli aerei cisterna in servizio all’epoca nell’US Air Force era in grado di erogare il carburante JP-7; fu quindi messo a punto il Boeing KC-135Q che permise di effettuare le missioni sulla penisola di Kola.








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La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
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E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.








Nessuno degli aerei cisterna in servizio nell’US Air Force era in grado di erogare il carburante JP-7. Il KC-135 venne quindi modificato per adattarsi al nuovo carburante. Il risultato è stato il KC-135Q, una variante completamente nuova dell'aerorifornitore.
L'SR-71 Blackbird fu una delle macchine più straordinarie mai costruite e progettato durante la Guerra Fredda per la ricognizione a lungo raggio; l'SR-71 servì sia con la CIA che con l’US Air Force e operava ai limiti delle possibilità tecniche dell’epoca.
Con una velocità massima di Mach 3+, una tangenza operativa di 85.000 piedi e una velocità di salita di 11.820 piedi al minuto, l'SR-71 poteva volare così veloce e così in alto che il jet supersonico era semplicemente in grado di superare i missili terra-aria.
Ma il funzionamento dell'SR-71 a tali velocità e altitudini richiedeva molte attrezzature specializzate, che a loro volta richiedevano molti investimenti in ricerca e sviluppo e, sotto alcuni aspetti, la messa a punto di componenti specializzati che venivano utilizzati solo con l'SR-71. Il rifornimento di carburante in particolare aveva richiesto un'attenzione speciale, a causa di quanto erano diventati caldi i motori e le superfici dell'SR-71 mentre volavano a Mach 3+. 

Le esigenze di alimentazione dell’SR-71.

“Ogni ultimo componente del Blackbird era specializzato e distinto; il velivolo aveva bisogno di fare cose che nessun altro jet poteva fare. Di conseguenza, l'SR-71 condivideva praticamente zero comunalità con qualsiasi altra cellula". Ogni singolo pezzo dell'SR-71 doveva essere finanziato, progettato e costruito da zero. Come si può immaginare, il progetto divenne molto costoso.
La fornitura di carburante dell'SR-71 è indicativa della natura unica del ricognitore strategico. La maggior parte dei velivoli nell'inventario statunitense utilizzavano il JP-4, o successivamente, il JP-8, carburanti standardizzati attraverso le piattaforme statunitensi e NATO. 

Ma nessuno dei due carburanti era adatto per l’SR-71: perché? 

L'SR-71 generava temperature oltre il punto di infiammabilità del carburante, il che significa che il motore avrebbe raggiunto temperature che avrebbero causato l'accensione del carburante, sicuramente una evenienza fatale per l’equipaggio a bordo. Invece, l'SR-71 richiedeva una fonte di carburante unica, progettata da zero. La risposta fu il JP-7 di Pratt & Whitney, progettato con un punto di infiammabilità super basso e un'elevata stabilità termica. Le fonti sostengono che il punto di infiammabilità del JP-7 fosse abbastanza basso da consentire il contatto con una fiamma viva. Ma mentre il basso punto di infiammabilità del JP-7 era in grado di servire il vorace consumo di carburante dell'SR-71 senza accendersi, il nuovo carburante aveva un problema diverso: doveva accendersi del tutto per l'accensione dei propulsori adattivi. Ancora una volta, furono sviluppate attrezzature specializzate per consentire all'SR-71 alimentato da JP-7 di raggiungere l'accensione dei turbofan a ciclo variabile. La soluzione fu quella di iniettare il borano trietilico (TEB) nei motori dell'SR-71, una procedura complessa e costosa che aveva aumentato la complessità e le spese del progetto.
Gli aerei cisterna in servizio all’epoca nell'Air Force erano in grado di erogare il JP-7. Invece, il KC-135 fu quindi modificato per adattarsi al nuovo carburante. Il risultato fu il KC-135Q, una variante completamente nuova dell'aerorifornitore.
Mentre progettare un nuovo aereo solo per consentire all'SR-71 di fare rifornimento in aria può sembrare semplice, era assolutamente necessario per le operazioni SR-71. Il Blackbird consumava carburante in modo costante tra 36.000 e 44.000 libbre all’ora; senza il rifornimento in volo, l'SR-71 avrebbe bruciato la sua scorta di carburante dopo solo 3.000 miglia, il che non sarebbe stato sufficiente per un aereo da ricognizione a lungo raggio: il rifornimento in volo, ogni 90 minuti, era quindi vitale per la funzione prioritaria dell’SR-71.






Il KC-135Q/T Stratotanker

La variante KC-135Q venne preparata per trasportare il carburante JP-7 necessario per il Lockheed SR-71 Blackbird separando il JP-7 dall'approvvigionamento di carburante del KC-135 (i serbatoi in fusoliera che contenevano il JP-7 ed i serbatoi alari che trasportavano il JP-4 o il JP-8). Il velivolo aveva anche speciali sistemi di carburante per spostare i diversi combustibili tra i diversi serbatoi. 


Quando il modello KC-135Q ricevette i motori CFM56, fu rinominato modello KC-135T, che era in grado di separare i serbatoi della fusoliera principale dai serbatoi alari dove il KC-135 attingeva il suo carburante per i motore. L'unica differenza esterna tra un KC-135R e un KC-135T era la presenza di una finestra trasparente sul lato inferiore del KC-135T dove era montato un proiettore telecomandato. Aveva anche due porte di rifornimento a terra, situate in ogni pozzetto della ruota posteriore in modo che gli equipaggi di terra potessero alimentare sia i serbatoi in fusoliera che i serbatoi delle ali separatamente.
Il KC-135Q/T Stratotanker era l'eroe non cantato del programma “Blackbird”. Senza rifornimento, un Sr-71 aveva una autonomia operativa massima di circa 3000 miglia. Alcune missioni furono effettuate da Kadena AFB con solo il carburante a bordo, ma quelle erano le  eccezioni. La maggior parte delle missioni richiedeva almeno uno e talvolta fino a sei rifornimenti aerei, a seconda del profilo della missione “top-secret”.


Delle 803 unità prodotte tra il 1954 e il 1965, 56 dei KC-135 furono convertiti alle specifiche Q (e successivamente T). L'unica grande differenza tra un aerorifornitore Q/T e un KC-135 standard era che il combustibile da carico utile nella fusoliera dell'aereo era isolato dal carico di carburante del KC-135 nelle ali. Questo era necessario perché mentre quasi tutti gli aerei nell'inventario USAF utilizzavano carburante per aerei JP-4, mentre i “Blackbird” il JP-7 che aveva diverse proprietà uniche che lo rendevano perfetto per l'uso in un aereo che volava a oltre 2.000 miglia all'ora, ad un'altitudine di 17 miglia e una temperatura del rivestimento esterno compresa tra 400 e 1200 g.
Il carburante dell’aerorifornitore veniva pompato sull’Sr-71 ad una temperatura di circa -60 gradi Fahrenheit (il carburante non era refrigerato; questa era la temperatura esterna ambientale alla velocità e all'altitudine del KC-135). Una volta portato a bordo, il carburante freddo veniva utilizzato come dissipatore di calore per raffreddare il “Blackbird”; il carburante veniva fatto circolare in tutto l'aereo per aiutare a tenerne sotto controllo la temperatura. Solo il carburante più caldo veniva pompato nei motori e nei postbruciatori. Quando raggiungeva i motori del velivolo, la temperatura del carburante JP-7 era di oltre 400 gradi Fahrenheit: il JP-4 si sarebbe auto-acceso molto prima di arrivarci!
L'altro motivo importante per mantenere i combustibili separati era che il JP-7 era molto difficile da bruciare. Lo stesso punto di infiammabilità elevato che gli impediva di esplodere nei serbatoi, lo rendeva anche difficile da accendere. I “Blackbird” portavano contenitori di una sostanza chimica altamente volatile chiamata Tri-Ethyl Borane (TEB). Quando esposto all'ossigeno, il TEB si autoaccendeva ad una temperatura di oltre 2000 gradi Fahrenheit. Questo flash era abbastanza caldo da accendere il carburante e mandare il velivolo in volo.
I KC-135 non trasportavano TEB e non potevano bruciare il JP-7 puro. Gli operatori degli aerorifornitori hanno riferito che, se le circostanze lo avessero richiesto, avrebbero potuto bruciare il JP-7 mescolandolo.
La differenza principale tra il KC-135Q e il KC-135T fu l'aggiornamento del motore CFM-56. Altri miglioramenti includevano un nuovo sistema di generazione elettrica e il carrello di atterraggio principale.
Contrariamente alla credenza popolare, il KC-135Q (e successivamente T) non era l'unico aereo in grado di rifornire il merlo. Tre KC-135 che non sono mai stati modificati alle specifiche Q/T furono utilizzati a volte per rifornire il ricognitore. Vennero utilizzati anche almeno cinque aerei KC-10A e Boeing una volta modificò il prototipo del B-747 come prova di concetto per usarlo come aereo cisterna. Solo quattro aerorifornitori KC-33A sono stati venduti  e tutti allo stesso governo estero.

LE MISSIONI SULLA PENISOLA DI KOLA DI UN PILOTA DI BLACKBIRD

Per le operazioni a Kadena e Mildenhall di solito c'erano sei KC-135Q in ogni posizione in ogni momento. C'erano due squadroni di KC-135Q, il 349th Air Refueling Squadron (AREFS) e il 350th AREFS. Normalmente gli equipaggi di TDY erano equamente divisi da ogni squadrone, quindi non c'erano litigi su chi doveva andare a TDY o avesse ottenuto il maggior tempo di volo. Sono stato assegnato al 350° AREFS.
Le missioni fino alla penisola di Kola dell'Unione Sovietica dalla RAF Mildenhall erano comuni per l'SR-71, tuttavia una memorabile per me ha avuto luogo all'inizio del 1987.
La SR-71 aveva terminato la sua missione di ricognizione al largo della costa di Murmansk ed era di ritorno a Mildenhall. L'aereo volava vicino a 80.000 piedi (24.384 m) e a Mach 3+. Il nostro KC-135Q stava aspettando al largo della costa settentrionale della Norvegia in modo che il Merlo potesse completare il viaggio veloce di ritorno nel Regno Unito. Stavamo orbitando attorno a 27.000 piedi (8.230 m) e ci siamo diretti direttamente verso di lui. L'SR-71 stava scendendo sulla sua discesa supersonica programmata. Normalmente un pilota KC-135Q non aveva accesso diretto all'apparecchiatura di misurazione della distanza aria-aria (DME). Per curiosità ho chiesto al navigatore di passare dalla lettura al cruscotto di volo del pilota. I numeri DME hanno superato la velocità di oltre 37 nm (59 km) al minuto; non riuscivo a credere ai miei occhi. Il nostro KC-135Q volava a Mach 0,7 e l'SR-71 stava scendendo verso di noi a velocità fino a Mach 3. Alcuni rapidi calcoli mentali mi hanno detto che ci stavamo avvicinando l'uno all'altro a oltre 2.200 nm all'ora o più di 2.500 miglia all’ora….


Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, TheNationalInterest, Habu, Key,aero, Wikipedia, You Tube)



















 

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