domenica 2 febbraio 2020

I nuovi sensori radar AESA KRONOS in banda X dei nuovi PPA hanno superato i test a terra presso il centro Leonardo di Pratica di Mare (RM)


Nuova “suite” di sensori “ATTIVI” a facce piane

I nuovi sensori radar KRONOS in banda X dei nuovi PPA classe Paolo Thaon Di Revel hanno superato i test a terra presso il centro Leonardo di Pratica di Mare (RM) con l'integrazione dei primi due array di sensori fissi del nuovo Radar Dual Band Radar (DBR) X/C.
Le informazioni provengono dall'OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en matière d'Armement / Organizzazione per la cooperazione congiunta in materia di armamento) che gestisce il programma PPA.
A seguito del completamento con successo dei Factory Qualification Trials (FQT), sono state integrate due facce in X-Band e, per la prima volta, sono stati rilevati e tracciati gli obiettivi su un settore di 180 gradi.
Entro il 2020, le due facce X-Band FQT dovranno essere completate e saranno effettuate le prove di sistema a bordo dell’unità Paolo Thaon di Revel (PPA1), con quattro facce installate. Il DBR testimonia l'eccellente lavoro di squadra sinergico della società Leonardo, sotto l'egida della Marina Militare Italiana, attraverso l’OCCAR. Si tratta di un sensore di sorveglianza multifunzionale 3D ad alte prestazioni con capacità di guida missilistica (versione DBR-C), che posizionerà le navi PPA e la Marina Militare Italiana all'avanguardia nel mondo.
Tutte le unità della classe sono in costruzione presso il Cantiere Integrato Fincantieri di Riva Trigoso e Muggiano, con consegna prevista, per la prima unità della classe, nel 2021; le consegne successive avverranno nel 2022, 2023, 2024 (due unità), 2025 e 2026.
La versione "full" del PPA vedrà il suo dislocamento totale aumentato a 6.400 tonnellate (contro le 4.500 tonnellate della versione "light") e la sua lunghezza aumentata a 143 metri. La PPA "full" sarà quindi paragonabile alle fregate italiane del tipo FREMM (dislocamento totale di 6900 tonnellate e lunghezza di 144 metri).
La suite di sensori e armi di queste cosiddette "navi pattuglia" è rilevante: i PPA in configurazione "full" saranno equipaggiate con il sistema radar a doppia banda Leonardo KRONOS (bande C e X), che fornisce capacità di difesa missilistica oltre ad un sonar trainato e montato sullo scafo.




Zona poppiera modulare

La nuova unità è una nave altamente flessibile con la capacità di servire molteplici funzioni, che vanno dal pattugliamento con capacità di salvataggio in mare alle operazioni di protezione civile e, nella sua versione “full”, nave da combattimento di prima linea. Ci saranno infatti diverse configurazioni del sistema di combattimento: a partire da una versione "leggera" per il compito di pattugliamento, integrata per la capacità di autodifesa, ad una "completa", attrezzata per una completa capacità di difesa. Il vascello è anche in grado di operare con navi ad alta velocità come RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) fino a 11 metri di lunghezza attraverso gru laterali o una rampa di alaggio situata all'estrema poppa.
Un gommone a scafo rigido di 11 metri di lunghezza (RHIB) sarà trasportato al centro della nave per missioni di pattugliamento e trasporto. Il lancio e il recupero dell'RHIB sarà effettuato o con le gru laterali situate accanto all'RHIB o attraverso una rampa di alaggio situata nella parte posteriore. Il ponte della nave è posizionato a metà nave.
Un hangar situato a poppa della nave può contenere fino a due NH90 o un elicottero di media portata EH101. Un ponte di volo, che è posizionato accanto all'hangar vicino alla poppa della nave, è destinato a sostenere le operazioni di un NH90 o di un elicottero EH101.
La nave sarà caratterizzata da due zone modulari a poppa e al centro dello scafo, consentendo l'arginamento dei moduli logistici, residenziali, sanitari e operativi.
La nave pattuglia sarà in grado di fornire acqua potabile e 2.000kW di elettricità per l'atterraggio.
I PPA hanno 2 zone modulari a poppa e al centro della nave che consentono l'imbarco di vari tipi di moduli operativi / logistici / residenziali / sanitari containerizzati (in particolare, la zona di poppa può ricevere e gestire all'interno di un'area coperta fino a 5 moduli in contenitori ISO 20", mentre la zona centrale può ricevere e gestire fino a 8 contenitori ISO 20”). 




Armamento delle navi classe PPA

L'armamento della nave dovrebbe includere il sistema missilistico antiaereo SAAM-ESD con 16 lanciatori verticali per Aster 15 e Aster 30 SAM, otto missili Teseo / Otomat Mk 2A Evolved, un cannone principale Leonardo LW da 127 mm / 64 e un cannone secondario da “76 mm Sovraponte” con munizioni guidate Strales / Davide, due sistemi d'arma remoti da 25 mm, due lanciasiluri da 533 mm. L'hangar potrà ospitare due NH90 o un singolo elicottero AW101. A poppa della nave c'è una rampa per il lancio e il recupero rapido di un RHIB di 11 metri, oltre a due cosiddette zone modulari con la possibilità di collocarvi un totale di 13 container standard per il carico utile riconfigurabile. L'equipaggio della configurazione "completa" del PPA sarà composto da 173 uomini e donne tra ufficiali, sottufficiali e marinai.
Le navi pattuglia offshore classe Paolo Thaon Di Revel saranno armate con il sistema di cannoni OTO Melara 127/64 LW Vulcano (armamento principale) e i supporti per cannoni OTO Melara 76/62 Sovraponte per la difesa contro bersagli di superficie, aerei, marittimi e asimmetrici. Le navi sono destinate a svolgere una serie di compiti nelle acque territoriali italiane e limitrofe.
Due sistemi di armi di piccolo calibro da 25 mm controllati a distanza saranno utilizzati per operazioni di combattimento a distanza ravvicinata, anti-contrabbando e interdizione marittima. Il sistema di autodifesa esteso per missili antiaerei di superficie di MBDA (SAAM-ESD) e il sistema missilistico antinave Teseo Mk.2E Evoved saranno installati per aumentare ulteriormente la capacità di difesa antinave e controcosta della nave sino ad oltre 400 Km.
Le navi multiruolo utilizzeranno un sistema di siluri pesanti per colpire obiettivi sottomarini.



Caratteristiche di protezione

La protezione passiva della nave sarà fornita da due sistemi di lancia-esca OTO Melara a distanza (ODLS), che sono efficaci contro i missili e i radar a infrarossi equipaggiati con cercatori, così come contro le esche per la guerra antisommergibile (ASW).
Il sistema di guerra elettronica di Elettronica sarà utilizzato per fornire autoprotezione alla nave.

Navigazione e comunicazioni

Le operazioni di navigazione e le operazioni del sistema di combattimento della nave saranno effettuate dai membri dell'equipaggio dal ponte utilizzando un sistema di gestione del combattimento, che integra armi, sensori e altre unità a bordo della nave.
Una serie di sensori da installare sulla nave includerà l'identificazione di nuova generazione di amici e nemici (IFF) con un'antenna circolare, infrarossi, sonar per il rilevamento dei subacquei e un sistema di sonar a traino attivo. Sarà installato il sistema di controllo delle armi NA30S MK2 basato su un radar di controllo del fuoco multisensore (X e Ka), così come il radar di sorveglianza aerea e terrestre LPI SPS732, e il radar KRONOS dual-band 3D multi-funzione attiva a scansione elettronica (AESA) con quattro radar C e X-dual band.
Sui quattro lati della nave saranno installate più teste ottiche non rotanti per fornire una sorveglianza a 360°. Il rilevamento e l'inseguimento dei bersagli può essere effettuato da un sistema statico IRST (ricerca e tracciamento a infrarossi). Per la misurazione della temperatura dell'acqua verrà utilizzata un'unità batitermografica.
La comunicazione per l'imbarcazione sarà fornita da sistemi di comunicazione integrati, compresi sistemi satellitari multibanda, radio definite via software e dispositivi acustici a lungo raggio (LRAD).




PROPULSIONE “HIBRID”

Il Pattugliatore Polivalente d'Altura è lungo 133 metri e può trasportare 90 membri dell'equipaggio con alloggi aggiuntivi fino a 171 membri. L'impianto di propulsione ibrida flessibile della nave è dotato di piccoli moto-riduttori per operazioni a bassa velocità, due diesel di propulsione per la media velocità e la turbina a gas LM2500+G4 per gli spunti oltre i 31 nodi.
La prima unità della classe ha iniziato le prove in mare il 12 novembre 2019. E’ dotata di un impianto combinato diesel, di un impianto a turbina a gas (CODAG) e di un sistema di propulsione elettrica; ha capacità di fornire acqua potabile a terra, fornire elettricità a terra con 2000 kw di potenza.
Le unità della classe Thaon Di Revel saranno alimentate da un sistema di propulsione combinato diesel e gas (CODAG) composto da due motori MTU 20V 8000 M91L, ognuno dei quali sviluppa 10.000kW di potenza, e una turbina a gas GE LM2500+G4 con una capacità di 35.320kW.
Saranno dotate di quattro gruppi elettrogeni MAN 12V175D, ciascuno con potenza nominale di 1.640kW, e di due alberi, che azionano eliche a passo controllabile.
Sono guidati dagli azionamenti a prova d'urto MV3000 di GE, i piccoli motori elettrici montati su riduttore azioneranno la nave a bassa velocità, generando al contempo energia per i sensori e le armi di bordo.
Il pattugliatore può raggiungere una velocità massima di oltre 32k con una autonomia di 5.000nm. I soli motori diesel MTU permettono alla nave di navigare a velocità di 24k.
I sensori e i sistemi d'arma per le navi PPA sono forniti da MBDA, Leonardo OTO Melara, Wass ed Elettronica.
Leonardo è responsabile della fornitura dei sistemi di gestione del combattimento per le navi. La società ha sviluppato un sistema ponte in collaborazione con Fincantieri. Inoltre, Leonardo fornisce assistenza per i sottosistemi come sensori e armi.
La Marine Solutions di GE è stata selezionata per fornire sette turbine a gas LM2500+G4 nel marzo 2016. Le turbine sono sviluppate da Avio Aero in Italia, mentre GE Power Conversion produce azionamenti.
Rolls-Royce si è aggiudicata un contratto per la fornitura di 14 motori MTU 20V 8000 M91L per sette navi PPA nell'ottobre 2016.




ENGLISH

PPa’s X-Band Radar Arrays Pass Milestone At Land-Based Test Facility: the integration of the first two X-Band fixed sensor arrays of the new Dual Band Radar (DBR) X/C at the test bed in Pratica di Mare airfield, near Rome.

The information comes from OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en matière d’Armement / Organisation for Joint Armament Co-operation) who manages the PPA programme.
Following the successful completion of a single face Factory Qualification Trials (FQT), two X-Band faces were integrated and, for the first time, targets were detected and tracked over a 180 degrees sector.
According to OCCAR, within 2020, the two X-Band faces FQTs have to be completed and the system trials onboard Thaon di Revel (PPA1), with four faces installed, will be performed. The DBR bears witness of the excellent synergistic teamwork of the contractor Leonardo Company, under Italian Navy requirements, through OCCAR as Contracting Authority. It is a 3D high performance multifunctional surveillance sensor with missile-guidance capability (DBR-C version), that will position PPA vessels and the Italian Navy at the forefront of the European defense panorama.
The PPA (Pattugliatore Polivalente d’Altura) patrol ship is 133 meters long and can carry 90 crew members with additional accommodations for up to 171 members. The ship’s flexible hybrid propulsion plant features small gearbox mounted-motors for low speed operations, two propulsion diesels for mid-speed service and the LM2500+G4 gas turbine to reach more than 31 knots.
The PPA is a highly flexible ship with the capacity to serve multiple functions, ranging from patrol with sea rescue capacity to Civil Protection operations and, in its most highly equipped version, first line fighting vessel. There will be indeed different configurations of combat system: starting from a “light” version for the patrol task, integrated for self-defence ability, to a “full” one, equipped for a complete defence ability. The vessel is also capable of operating high-speed vessels such as RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) up to 11 meters long through lateral cranes or a hauling ramp located at the far stern.
The first of class ship started sea trials on November 12, 2019.

PPA Specifications:

• 132.5 meters long 
• Speed more than 31 knots according to vessel configuration and operational conditions
• 171 persons of the crew 
• Equipped with a combined diesel, a gas turbine plant (CODAG) and an electric propulsion system
• Capacity to supply drinking water to land 
• Capacity to provide electricity to land with 2000 kw of power 
• 2 modular zones at the stern and at the center of the ship that allow the embarking of various types of containerized operating/logistic/residential/healthcare modules (in particular, the stern area may receive and handle within a covered area up to 5 modules in ISO 20” containers, while the central zone may receive and handle up to 8 ISO 20” containers) .

The PPAs are being built at Fincantieri’s Integrated Shipyard of Riva Trigoso and Muggiano, with delivery expected, for the first vessel of the class, in 2021, while the following deliveries will take place in 2022, 2023, 2024 (two units), 2025 and 2026.
The PPA “full” version will see its total displacement increased to 6,400 tons (compared to 4,500 tons for the “light” version) and its length increased to 143 meters. PPA “full” will thus be comparable to Italian FREMM type frigates (total displacement of 6900 tons and a length of 144 meters).
The sensor and weapon suite of these “patrol ships” is quite impressive, as the PPA in “full” configuration will be fitted with the Leonardo dual-band radar system AFAR (C and X bands), which provides missile defense capabilities as well as a towed and hull mounted sonar.
The armament of the ship should include the SAAM-ESD anti-aircraft missile system with 16 vertical launchers for Aster 15 and Aster 30 SAM, eight Teseo / Otomat Mk 2A Evolutio anti-ship missiles, a 127-mm / 64 Leonardo LW main gun and a 76mm secondary gun with Strales / Davide guided ammunition, two 25-mm remote weapon systems, two 533-mm torpedo launchers. The hangar will be able to accommodate two NH90 or a single AW101 helicopter. At the stern of the ship there is a ramp to quickly launch and recover a 11-meter RHIB, as well as two so-called modular zones with the possibility of placing there a total of 13 standard containers for reconfigurable payload. The crew complement of the PPA “full” configuration should be 173 people.

An 11m-long rigid hull inflatable boat (RHIB) will be carried in the middle of the ship for patrol and transportation missions. Launch and recovery of the RHIB will be performed either by the lateral cranes located beside the RHIB or through a hauling ramp located at the rear. The vessel’s bridge is placed amidships.
A hangar located at the aft of the vessel can hold up to two NH90 or one EH101 medium-lift utility helicopter. A flight deck, which is placed next to the hangar near the stern of the ship, is intended to support the operations of one NH90 or one EH101 helicopter.
The vessel will feature two modular zones at the stern and centre of the hull, allowing embankment of logistic, residential, healthcare and operating modules.
The patrol vessel will be capable of supplying drinking water and 2,000kW of electricity to land.

Armament of the PPA-class vessels

The PPA-class offshore patrol vessels will be armed with OTO Melara 127/64 LW high-calibre Vulcano gun system (main armament) and OTO Melara 76/62 medium-calibre gun mounts for defence against surface, airborne, maritime and asymmetric targets.
“The ships are intended to perform a number of duties in territorial waters of Italy.”
Two 25mm remotely controlled small-calibre gun systems will be used for close-range combat operations, anti-smuggling and maritime interdiction. MBDA’s surface anti-air missile-extended self-defence (SAAM-ESD) system and Teseo anti-ship missile system will be fitted to further increase the vessel’s anti-ship defence capability.
The multi-role vessels will use a heavy-weight torpedo system to strike under-water targets.

Protection features

Passive protection for the vessel will be provided by two remote-control OTO Melara decoy launching systems (ODLS), which are effective against infrared seeker-equipped missiles and radars, as well as anti-submarine warfare (ASW) decoys.
Elettronica’s electronic warfare system will be used to provide self-protection for the ship.

Navigation and communications

The vessel’s navigation and combat system operations will be performed by crew members from the bridge using a combat management system, which integrates weapons, sensors and other units on board the ship.
A number of sensors to be installed on the vessel will include next-generation identification friend and foe (IFF) with a circular antenna, infrared, diver detection sonar, and active towed array sonar system. NA30S MK2 weapon control system based on a multi-sensor fire control radar (X and Ka) will be fitted, as well as LPI SPS732 air and ground surveillance radar, and KRONOS dual-band 3D multi-function active electronically scanned array (AESA) radar with four C- and X-dual band radars.
Multiple non-rotating optical heads will be fitted on the four sides of the ship to provide 360° surveillance. Target detection and tracking can be performed by a static IRST (infrared search and track) system. A bathythermograph unit will be used for measuring the water’s temperature.
Communication for the boat will be provided by integrated communications systems, including multi-band satellite systems, software-defined radios and long-range acoustic devices (LRAD).

PPA-class OPVs propulsion and performance

The PPA-class will be powered by a combined diesel and gas (CODAG) propulsion system consisting of two MTU 20V 8000 M91L engines, each developing 10,000kW of power, and one GE LM2500+G4 gas turbine with a capacity of 35,320kW.
The vessel will also feature four MAN 12V175D GenSets, each rated at 1,640kW, and two shafts, driving controllable-pitch propellers.
Driven by GE’s shock-proof MV3000 drives, the small gearbox-mounted electric motors will drive the ship at low speeds while generating power for the on-board sensors and weapons.
The offshore patrol vessel can achieve a maximum speed of more than 32k and a range of 5,000nm. The MTU diesel engines alone allow the vessel to sail at speeds of 24k.

Contractors involved

Sensors and weapon systems for the PPA multi-role offshore patrol vessels are supplied by MBDA, OTO Melara, Elettronica, and WASS.
Leonardo’s subsidiary Selex is responsible for providing combat management systems for the vessels. The company developed a bridge system in co-operation with Fincantieri. In addition, Selex provides assistance for subsystems such as sensors and weapons.
GE’s Marine Solutions was selected to supply seven LM2500+G4 gas turbines in March 2016. The turbines are developed by Avio Aero in Italy, while GE Power Conversion produces drives.
Rolls-Royce won a contract to provide 14 MTU 20V 8000 M91L engines for seven PPA vessels in October 2016.

(Web, Google, Navalnews, You Tube, Forumfree, dr.Giorgio Arra, Wikipedia)

































sabato 1 febbraio 2020

L'AR 70/90 è un fucile d'assalto prodotto dalla Fabbrica d'Armi Pietro Beretta calibro 5,56 × 45 mm NATO



L'AR 70/90 è un fucile d'assalto prodotto dalla Fabbrica d'Armi Pietro Beretta camerato per il calibro 5,56 × 45 mm NATO, già in uso dall'Esercito italiano.
A partire dalla fine del 2010 lo si sta gradualmente sostituendo col beretta ARX-160, nell'ambito del programma Soldato Futuro dell'Esercito Italiano.



Storia e sviluppo

L'ideazione e il modello AR 70

La Beretta cominciò a svilupparlo nel 1968, sfruttando alcune collaborazioni con la svizzera SIG (in quel tempo conosciuta come SIG-Manurhin in quanto collaborante a sua volta con la francese Manurhin per essere poi conosciuta, soprattutto negli Stati Uniti d'America, come SIG Sauer, oggi SAN - Swiss Arms) che, dopo aver abbandonato la collaborazione con Beretta, continuò nello sviluppo del proprio modello SIG-530, quasi uguale al Beretta AR70 da cui differiva inizialmente per il diverso sistema di chiusura e ritardo dell'otturatore. Il modello iniziale della Beretta apparve nel 1972 circa, e dopo le prove fu adottato dalle Forze speciali italiane (in particolare il Comando subacquei ed incursori), dal Reggimento San Marco della Marina Militare Italiana, dai NOCS della Polizia di Stato, dall'Aeronautica Militare per equipaggiare gli uomini della VAM (Vigilanza Aeronautica Militare), così come da alcuni eserciti stranieri, come quelli della Giordania, della Malaysia ed altri. Il fucile fu designato AR-70 (poi conosciuto come AR-70/223 per distinguerlo dal successivo AR 70/90), ed era disponibile in tre versioni di base (fucile d'assalto standard AR-70/223, carabina SC-70/223 con lo stesso tromboncino ma con calcio ripiegabile, ed una carabina speciale SCS-70/223 con tromboncino accorciato rimovibile e calcio ripiegabile). Venne sviluppata anche la versione da appoggio tattico (mitragliatrice leggera), variazione sul modello base del 70/223, con caricatore a cassetta amovibile e canna di rapida sostituzione, ma non ottenne un notevole successo.



L'adozione dell'esercito italiano ed il caso Gamba

Quando l'Esercito italiano decise di sostituire il fucile da battaglia Beretta BM 59 con un nuovo fucile camerato per l'altrettanto nuovo calibro 5,56 × 45 mm NATO, la Beretta partecipò alla gara d'appalto con un derivato dell'AR 70/223 denominato alla fine AR 70/90. Questa versione migliorata apparsa nel 1985 vinse le prove di valutazione (effettuate presso lo Stabilimento Militare di Armamento Leggero di Terni negli anni 1988/89) sconfiggendo i due prototipi di ditte concorrenti: il fucile HK G41 proposto dalla Franchi ed il VB (clone del Galil) della Bernardelli. Era intenzione chiamare a partecipare anche la Colt, con il suo M16A2, ma il caso giudiziario che vide coinvolto Renato Gamba e la sua ditta - che doveva presentare tale arma - bloccò sul nascere la valutazione dell'arma americana.



La versione AR 70/90 e le versioni per il mercato civile

Nel 1990 il modello AR 70/90 fu adottato come fucile d'assalto standard; oltre alla versione base con calcio fisso, furono adottate le varianti SC 70/90 (Special Carabine) con calcio ripiegabile, principalmente in uso presso le truppe alpine, e l'SCP 70/90 (Special Carabine Paratroopers) carabina per reparti paracadutisti con calciolo ripiegabile e tromboncino più corto rispetto all'SC che consente l'inserimento nella guaina per fucile impiegata nei lanci con paracadute. Una versione da appoggio tattico, la mitragliatrice leggera AS 70/90, non è stata adottata. Al posto della mitragliatrice leggera 70/90 le Forze Armate italiane hanno preferito la FN Minimi, prodotta dalla Fabrique Nationale de Herstal belga, che è alimentabile sia a nastro che con il caricatore standard STANAG da 30 colpi, identico a quello dell'AR 70/90 e sue varianti. Oltre al FAL BM59 l'AR 70/90 ha rimpiazzato anche il precedente modello AR 70 in tutti i reparti che lo adottavano.
Sia i fucili d'assalto 70/223 che i fucili d'assalto 70/90 sono disponibili anche in versione solo semi-automatica per la polizia ed il mercato civile. La versione per il mercato civile non è dotata di tromboncino e di maniglia di trasporto, ed in Italia la capacità del caricatore è limitata a 5 cartucce. Da gennaio 2018 tali ultime verisoni sono commercializzate da Nuova Jager S.r.l.. Le armi provengono dalle riserve di reparto dell'Arma dei Carabinieri, sono state modificate e certificate dal distributore per il solo funzionamento semiautomatico rimanendo sempre nel calibro originale .223 Remington con caricore STANAG NATO ridotto a 5 colpi per costruzione e tromboncino di diametro ridotto a 21mm.



Caratteristiche

Descrizione generale

Gli AR-70/223 ed i fucili d'assalto AR-70/90 sono molto simili nel progetto base, ma con delle differenze notevoli: il processo di sviluppo dell'AR70 che ha portato all'AR70/90 per potersi adeguare ai desideri che l'Esercito Italiano aveva espresso promuovendo la competizione destinata a selezionare il sostituto del FAL BM-59, ha portato a riprogettare quasi completamente l'arma definitiva che ha ben poche parti intercambiabili con il proprio progenitore. La descrizione sotto riportata è per l'AR-70/90, con riportate le differenze rispetto al celebre 70/223, dove necessario.
L'AR-70/90 è un fucile d'assalto automatico a recupero indiretto di gas con canna rigata con sei righe destrorse con passo da 178 mm. Il castello è fatto in lamiera d'acciaio stampata, composto da due metà unite sul retro e sul fronte. Per la manutenzione da campo si può aprire il castello spingendo il pulsante sul retro, svincolando il castello che è incardinato sulla parte anteriore. Se necessario, può essere svincolato anche il cardine anteriore per separare completamente il castello. Sull'AR-70/223 il castello superiore è di sezione trasversale quadrata, con nervature di rinforzo separate. Questa conformazione si dimostrò meno robusta di quanto desiderato dall'EI per cui l'AR-70/90 presenta una sezione trasversale del castello superiore sagomata di forma trapezoidale saldata con delle nervature di rinforzo: tale soluzione ha irrobustito notevolmente la cassa del fucile rendendolo però decisamente più pesante, passando il peso a vuoto da 3,4 kg del AR70 a 4 kg del AR70/90 nella stessa configurazione di base con il "calcio pieno".
L'azione a recupero di gas dell'AR-70/90 è di tipo convenzionale col pistone del recupero del gas lungo posizionato sopra la canna. L'asta del pistone del gas è collegata al gruppo otturatore con un chiavistello e la molla di ritorno è posizionata sul pistone del gas, fin sopra il caricatore. Il gruppo di recupero del gas presenta fori di parzializzazione dell'uscita dei gas (per le condizioni ordinarie o critiche), e la chiusura completa della fuoriuscita gas avviene alzando l'apposita leva ad anello per il lancia granate. Quando la leva per il lancia granate è alzata nella posizione di fuoco, chiude automaticamente e del tutto la fuoriuscita dei gas che vengono convogliati nel vivo di volata. La leva selettore è piuttosto simile a quella dei fucili d'assalto Kalashnikov AK-47 ed ha i lati massicci i quali sono imperniati nel manicotto del tromboncino che è solidale alla canna. L'astina, o impugnatura anteriore, è agganciata al tubo che contiene il pistone.
È possibile la sostituzione rapida della canna (ma solo per la manutenzione non da campo) senza l'esecuzione delle rettifiche estese della testata. L'anima della canna è cromata internamente. Il selettore per il tiro ordinario/automatico sui fucili d'assalto della serie AR-70/90 è per colpo singolo, raffica controllata di tre colpi (accessorio extra sui fucili d'assalto AR-70/223) e raffica continua. Il selettore della sicura ordinaria è ambidestro sui fucili d'assalto della serie AR-70/90, mentre è localizzato sul lato destro del castello sui fucili d'assalto della serie AR-70/223. Il caricatore delle armi della serie dei fucili d'assalto AR-70/90 è realizzato secondo lo standard STANAG NATO per assicurarne la compatibilità con quelli del Colt M16, col pulsante di sgancio localizzato in basso su ambo i lati del castello sotto il selettore di tiro. Sui fucili d'assalto AR-70/223 il caricatore era semilunare per trenta colpi e non compatibile con i caricatori dell'M16, con la levetta di sgancio localizzata davanti al ponticello del grilletto (soluzione simile a quella del precedente Beretta BM-59). Sia i fucili d'assalto AR-70/90 che i fucili d'assalto serie AR-70/223 sono dotati di hold open. Il pulsante di sgancio dell'OACE è localizzato sul lato sinistro del castello, sopra il selettore di tiro.

Organi di mira

Il mirino dei fucili d'assalto AR-70/90 si trova sopra il gruppo di recupero del gas e la diottra/tacca di mira del tipo ad alette è tarata per 250 o 400 metri. Sulla superficie del castello è presente una maniglia sganciabile che ha degli agganci di tipo STANAG NATO per potervi apporre tutti i vari accessori disponibili (intensificatori di luce lunare Orion o Aimpoint, ottica 4× Zeiss), se richiesto possono essere installati facilmente anche altri mirini con attacchi compatibili. Le impugnature su tutti i fucili è fatta di plastica, sia sui fucili standard che hanno il calcio di plastica o fisso. Il fucile d'assalto SC-70/223, il fucile d'assalto SC-70/90 ed il fucile d'assalto SCP-70/90 sono solamente varianti dei fucili AR avendo di particolarità il calcio metallico ripiegabile e non coperto di plastica. La carabina dell'SCP-70/90 è simile all'SC-70/90 e si differenzia per il tromboncino spegni-fiamma estraibile tramite un innesto a baionetta che non può essere usato per lanciare granate. Comunque, un lanciatore di granata amovibile è disponibile ed è agganciabile con un morsetto sotto l'astina subito dopo il ponticello del grilletto. L'impugnatura a pistola di tutti i fucili d'assalto AR-70/90 è dotata di un alloggiamento per un kit di pulizia fornito di serie.

Sistemi di sicurezza

Il fucile d'assalto dispone di tre sistemi di sicurezza:
  • Sicurezza ordinaria: agisce sulla leva di scatto
  • Sicurezza contro l'apertura prematura dell'otturatore: realizzata da una corsa retrograda a vuoto di 8mm del carrello porta otturatore, provoca un ritardo in apertura dell'otturatore che permette la fuoriuscita di tutti i gas dalla canna
  • Sicurezza contro lo sparo prematuro: garantita dall'incompleta chiusura dell'otturatore, che non consente la percussione.


Accessori

Un'ampia varietà di accessori è inoltre disponibile per i fucili d'assalto AR-70/90 come la baionetta, i bipiedi pieghevoli amovibili, spegnifiamma (filettatura 1/2 × 28 TPI), ecc. La baionetta in dotazione all'EI, per motivi logistici, è la stessa del BM-59, a sua volta derivata dall'americana M4 dell'M1 Garand. Alcuni reparti di paracadutisti adottano una particolare astina dotata di slitte Weaver per applicare accessori come puntatori laser, torce ed impugnature anteriori.

Lanciagranate

Da notare che l'arma è ora in distribuzione anche integrata del lanciagranate statunitense M203 per granate da 40 × 46 mm. L'installazione del lanciagranate sulle armi della serie 70/90 era stata inizialmente ritenuta impraticabile, vista l'incompatibilità dell'interfaccia di fabbrica del lanciatore con i fucili. In sostituzione, la Franchi S.p.A. propose inizialmente il lanciagranate GLF-40, una versione prodotta su licenza del CIS-40GL originario di Singapore, la cui installazione richiedeva però a sua volta un'interfaccia dedicata e la rimozione dell'astina del fucile.[5] Successivamente, l'installazione degli M203 sui fucili e le carabine della serie 70/90 è stata resa possibile grazie alla realizzazione presso il PMAL (Polo di Mantenimento delle Armi Leggere) dell'Esercito Italiano a Terni di una linea di produzione per Receiver di lanciagranate M203 con apposita interfaccia che consente l'installazione sulle armi Beretta 70/90 senza necessità di rimozione del guardamani. La distribuzione di lanciagranate M203 installati sui fucili 70/90 è iniziata presso il Reggimento "San Marco" durante il dispiegamento in Somalia in seno all'Operazione Restore Hope e nelle successive missioni nei Balcani. La distribuzione ha in seguito preso piede presso le restanti unità dell'Esercito Italiano e presso le Forze dell'ordine: Carabinieri e Guardia di Finanza hanno utilizzato fucili Beretta 70/90 equipaggiati con lanciagranate M203 per il lancio di artifizi antisommossa durante i fatti del G8 di Genova del 2001. In seguito a questa dotazione, il tromboncino lanciagranate e la relativa leva sulla valvola di recupero gas, progettate per il lancio delle granate a codolo Energa o Super-Energa con testate controcarro, anti-uomo e/o fumogene e lacrimogene (al giorno d'oggi non più in distribuzione) sono oggi in disuso. Le prestazioni del lanciagranate M203, giudicate carenti da molti operatori, e il suo peso eccessivo da assommarsi a quello già elevato dell'arma in sé, sono le ragioni principali dello sviluppo, da parte di Beretta, del lanciagranate avanzato GLX-160 da accoppiarsi al fucile d'assalto di nuova concezione Beretta ARX-160, ma che potrà essere installato anche sui 70/90.

Utilizzatori
  • Italia: 105.000 AR70/90 e 15.000 SCP70/90 in servizio con l'Esercito Italiano, la Marina Militare, l'Aeronautica Militare, l'Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Penitenziaria, la Polizia di Stato, Il Corpo Forestale dello Stato e il Corpo Militare CRI.
  •  Burkina Faso
  •  Egitto almeno 2.450 SCP70
  •  Giordania
  •  Honduras 1.000 AR70 acquistati nel 2006
  •  Lesotho
  •  Malaysia
  •  Malta
  •  Messico
  •  Marocco
  •  Nigeria
  •  Paraguay
  •  Zimbabwe
  • Albania 5.000 AR70 donati dall'Italia nel 2017.


ENGLISH

The Beretta AR70/90 is a gas operated assault rifle chambered for the 5.56×45mm NATO cartridge, and is the standard issue service rifle of the Italian Armed Forces. The weapon is also designed to be fitted with a rifle grenade, and has grenade sights. The AR series comes in many variants such as the AR90, with a wire folding stock, for use by paratroopers.

History

The Beretta AR70/90 rifle was developed in the 1980s when the Italian Government decided that its military and law enforcement agencies needed a new standard service weapon. It was made to be compatible with other NATO weapons by the adoption of standard 5.56 mm STANAG loaders, whereas the AR70/90's predecessor, the BM59, derived from the U.S. M1 Garand, was chambered in 7.62 mm (.308), another NATO caliber which today is considered suitable mostly for sniper or machine gun use. There is a semi-auto version called the AR70/90S which lacks a flash hider and bayonet mount.
As of late 2010 the AR70/90 is supplemented in service by the new Beretta ARX-160, a new project which sees a great leap forward in soldier-to-weapon interfacing, several major developments in sighting and firepower such as the integrated (and also detachable) grenade launcher GLX-160, and the "Future Soldier Program" integration.
Description
The AR70/90 is manufactured according to 1980s standards, i.e. with limited use of polymer plastic parts and using stainless steel whenever possible (a Beretta staple). It weighs approximately 4 kg in standard configuration. It has three firing positions (full auto, three-round burst, and semi-auto) and a safe, and has a carrying handle not unlike the Vietnam-era M16, a long, bulky barrel, and a hollow stock. It is usually fitted with an ACOG or a red dot optic.

Users:
  • Albania – 5,000 units gifted to the Albanian Armed Forces by Italy.
  •  Burkina Faso Police
  •  Egypt: Used by police forces
  •  Honduras: Delivered 1,000 in 2006.
  •  Indonesia: Indonesian Navy (Special Forces)
  •  India: Used by National Security Guard (N.S.G.)
  •  Italy: Army has 105,000 AR70s and 15,000 SCP70s in service; the weapons are also in service with the Navy, Air Force, Carabinieri, Guardia di Finanza and Polizia di Stato. Those models will be decommissioned in favor of the ARX-160.
  •  Jordan - SC70/223 is the standard carbine of the Special Forces from the 1980s
  •  Lesotho
  •  Malaysia
  •  Mexico
  •  Morocco
  •  Nigeria
  •  Paraguay
  • Zimbabwe.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)

















































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