https://svppbellum.blogspot.com/
Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,
storia militare, sicurezza e tecnologia.
La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri
di un reparto militare
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
La Bundesmarine è stata la marina militare della Germania Ovest dal 1956 fino al 1990, anno della riunificazione tedesca.
La marina tedesca venne ricostituita sulle ceneri della disciolta Kriegsmarine nel 1955, dieci anni dopo la fine della seconda guerra mondiale e di totale demilitarizzazione, insieme alle altre forze armate della Repubblica Federale di Germania, allo scopo di fronteggiare la minaccia portata dall'Unione Sovietica e dalle nazioni del Patto di Varsavia alle nazioni del blocco occidentale e in contemporanea all'ammissione della Germania Occidentale nella NATO. Il primo personale militare venne immesso in servizio l'11 novembre 1955, nel duecentesimo anniversario della nascita del riformatore del militarismo prussiano Scharnhorst. I tre servizi, Heer (esercito), Marine (marina) e Luftwaffe (aeronautica), vennero ufficialmente fondati il 2 gennaio 1956. Con la riunificazione tedesca nel 1990, la Volksmarine, la Marina della Repubblica Democratica Tedesca venne sciolta il 2 ottobre 1990, insieme alle altre branche della Nationale Volksarmee e incorporata nella Bundesmarine che assunse la nuova denominazione di Deutsche Marine, mentre per quanto riguarda il personale, parte fu assorbito dalla Deutsche Marine, altri nella Polizia di frontiera tedesca, e gran parte delle navi venduta o demolita.
La classe Hamburg Type 101
La classe Hamburg o classe Type 101 fu una classe di cacciatorpediniere della Bundesmarine, composta da quattro unità entrate in servizio tra il 1964 e il 1968.
Tra le unità di maggiori dimensioni della Germania Ovest durante il periodo della guerra fredda, gli Hamburg erano grosse unità con armamento convenzionale per la scorta e la lotta antinave ma rivelarono alcuni difetti di progettazione che comportarono la costruzione di sole quattro unità rispetto alle dodici inizialmente previste. Rimodernate negli anni 1970 con l'aggiunta di armamenti missilistici, gli Hamburg transitarono brevemente in servizio con la Deutsche Marine prima di essere radiati tra il 1990 e il 1994.
Caratteristiche
Prima e unica classe di cacciatorpediniere a essere realizzata nei cantieri tedeschi dopo la conclusione della seconda guerra mondiale (la successiva classe Lütjens fu realizzata in cantieri statunitensi), gli Hamburg erano grosse unità capofila destinate principalmente alla scorta dei convogli navali, alla lotta antinave e al bombardamento costiero. Concepiti principalmente per operare nelle tranquille acque del mar Baltico, gli Hamburg non avevano una gran tenuta del mare anche per via del basso bordo libero, replicando molti dei difetti dei cacciatorpediniere tedeschi della seconda guerra mondiale. Ordinata nell'agosto 1957, la classe si doveva inizialmente comporre di dodici esemplari ma la realizzazione si fermò a sole quattro unità, in ragione dell'accresciuto costo dovuto all'incremento delle dimensioni rispetto al progetto originale: il limite al dislocamento di 2.500 tonnellate inizialmente progettato si rivelò impossibile da rispettare, e il valore finale risultò quasi il doppio rispetto a quanto preventivato.
Lo scafo degli Hamburg era lungo fuori tutto 133,7 metri, largo nel punto massimo 13,4 metri e con un pescaggio di 5,2 metri, per un dislocamento standard di 3.340 tonnellate che saliva a 4.330 tonnellate con la nave a pieno carico; l'equipaggio ammontava a 244 uomini di tutti i gradi.
L'apparato motore si basava su due turbine a vapore Wahodag ad alta pressione, alimentate da quattro caldaie e capaci di una potenza di 72.000 hp; questo potente apparato era capace di spingere le unità a una velocità massima di 36 nodi, con un'autonomia di 6.000 miglia a 13 nodi di velocità. L'apparato sensori originario consisteva in un radar LW-02, un radar DA-02, un radar Kelvin Hughes 14/9 e un sonar 1BV.
L'armamento degli Hamburg era ancora di tipo convenzionale, affidandosi principalmente ad artiglierie e siluri.
ARMAMENTO ANTI-NAVE
Per l'ingaggio di bersagli di superficie erano disponibili quattro cannoni Compact 100 mm di origine francese, sistemati in altrettante torri singole posizionate a coppie sovrapposte a prua e a poppa:
Il cannone navale francese Creusot-Loire Compact da 100 mm è un'arma discendente di una serie di armi simili del secondo dopoguerra, e passata attraverso molte versioni. Nella sua forma degli anni settanta esso era un'arma da ben 60 colpi al minuto ed utilizzava proiettili da 13 kg con gittata di 13 km (6 km contraerei). La sua ultima evoluzione comprende impianti che pesano solo 17 tonnellate piuttosto che 21 (lo stesso peso degli Mk 45 statunitensi). Esiste infine un modello perfezionato, che consente 80 colpi al minuto e dotato di torretta stealth.
Troppo grande per le corvette, era ideale per le fregate e più in generale per le navi tra le 1.500 e le 3.000 tonnellate.
ARMAMENTO ANTI-AEREO
La protezione antiaerea era data da quattro impianti binati di cannoni Bofors 40 mm, posizionati a centronave due per lato:
Il Bofors da 40 mm è un cannone prodotto dalla Bofors nonché una delle armi antiaeree più diffuse durante il XX secolo, ancora oggi in servizio presso varie forze armate. La sua progettazione iniziò nel 1928 su specifica della Marina Svedese che intendeva avere un sostituto al cannone Vickers da 40/39mm anche in relazione agli sviluppi dell'arma aerea. Nel dopoguerra ci si rese conto che il cannone da 40mm/L60 avrebbe avuto un'inevitabile obsolescenza; così fu progettato il 40L70, con canna da 70 calibri, maggiore velocità del proiettile, dovuta all'estrazione anticipata del bossolo dalla canna, gittata utile aumentata a 4000m e cadenza di tiro sui 300 colpi al minuto, contro i 120 colpi della versione iniziale. Il cannone Bofors da 40 mm ha continuato anche dopo la seconda guerra mondiale ad essere una delle armi antiaeree più diffuse, sia in versione terrestre, anche semovente (M247 DIVAD), sia in versione marittima. In Italia la Breda ha prodotto l'arma su licenza dal 1969, utilizzandola anche con funzioni antimissile, come nel CIWS Dardo prodotto dall'azienda e basato su due cannoni Bofors con munizionamento di prossimità ad elevata precisione. Ultime evoluzioni dell'arma sono state il Bofors Trinity e l'italiano Fast Forty con una cadenza di 450 colpi al minuto. Tra le ultime vicende belliche che hanno visto quest'arma in azione va ricordata la guerra delle Isole Falkland tra Gran Bretagna ed Argentina. Attualmente il cannone Bofors è in progressiva radiazione, come gli oltre 250 in dotazione all'Esercito Italiano presenti fino alla fine degli anni '80 nelle unità antiaeree.
ARMAMENTO SILURANTE E ASW
L'armamento silurante si basava su quattro impianti singoli di tubi lanciasiluri da 533 mm collocati a centro nave, mentre per la lotta antisommergibili erano disponibili due lanciarazzi antisommergibili a quattro canne Bofors 375 mm (posizionati a prua dietro la seconda torre d’artiglieria):
Il Bofors M/50 venne acquisito per la prima volta da Svezia e Paesi Bassi, entrambi utilizzando il lanciatore quadruplo B4 sui loro cacciatorpediniere. La Francia sviluppò la variante a sei tubi negli anni '60 e l'ha utilizzata in varie classi di fregate. All'inizio degli anni '70 il Giappone acquisì una licenza di produzione locale e utilizzò il lanciatore B4 su varie classi di fregate. L'introduzione del lanciatore leggero B2 ha consentito l'installazione su corvette e fregate più piccole, portando a varie vendite all'esportazione in tutto il mondo.
Lanciatore quadruplo introdotto dalla Bofors nel 1956. Inizialmente noto come M/50 e successivamente designato B4. Prodotto su licenza in Giappone come Tipo 71. Lo stoccaggio nominale di munizioni è di 48 razzi per lanciatore. Il sistema di caricamento semiautomatico carica un colpo alla volta, ricaricando quattro tubi in 3 minuti.
Modello 54: lanciatore sestuplo sviluppato dalla società francese Creusot-Loire, introdotto per la prima volta nel 1967. Il lanciatore sestuplo è stato progettato per approssimare la potenza di fuoco di due lanciatori quadrupli B4 in un'unica montatura. Le munizioni variavano in base alla classe ed erano comprese tra 30 e 72 razzi.
Tutti i lanciatori Bofors M/50 erano senza equipaggio e utilizzavano un sistema di controllo del fuoco. I primi modelli introdotti negli anni '50 utilizzavano un predittore elettromeccanico. Successivamente furono sviluppati almeno quattro tipi di sistemi digitali di controllo del tiro in Svezia e all'estero. In tutti i casi l'input del sonar veniva utilizzato per determinare l’alzo, la portata e la profondità. La portata era controllata dall'elevazione del lanciatore in combinazione con il peso e la velocità del tipo di munizioni selezionato.
Diversi tipi di razzi da 375 mm potevano essere utilizzati nel Bofors M/50. La maggior parte utilizzava una testata con oltre 100 kg di carica esplosiva. I primi razzi avevano un misero raggio di 0,8 km, raddoppiato nell'Erika, il tipo più comune di razzo. I primi tipi di razzi utilizzavano micce a impatto e tempo. Il razzo Nelli introdotto negli anni '70 ha introdotto una miccia di prossimità. Il Nelli ha anche una portata maggiore di 3,6 km e una testata più leggera di 80 kg.
Due lanciatori per bombe di profondità erano collocati a poppa. Vi erano poi le predisposizioni per l'imbarco e il rilascio di 60-80 mine navali.
INSTALLAZIONE DEI MISSILI ANTI-NAVE EXOCET
Tra il 1976 e il 1979, gli Hamburg furono sottoposti a un esteso programma di ammodernamento: le sovrastrutture furono ridisegnate, le caldaie modificate e gli apparati radar originari sostituiti da altri più moderni; la torre d'artiglieria sopraelevata di poppa venne sbarcata e nel suo spazio furono collocati due lanciatori binati per missili antinave Exocet, un'aggiunta quanto mai necessaria per migliorare le capacità di combattimento delle unità che tuttavia rimasero dotate di un armamento antiaereo troppo leggero per gli standard dell’epoca:
L'Exocet è un missile antinave a medio raggio multipiattaforma, sviluppato dall'azienda francese Aérospatiale negli anni settanta e ancora prodotto dal consorzio europeo MBDA.
L'Exocet, disponibile in varie versioni ottimizzate in configurazione superficie-superficie da unità navali e sommergibili e in configurazione aria-superficie da velivoli ad ala fissa, venne utilizzato in numerose azioni belliche durante gli anni ottanta; in particolare i piloti argentini ottennero alcuni brillanti successi durante la guerra delle Falkland. Il nome proviene da una parola francese che descrive i pesci volanti (exocoetidae), che a sua volta ha origine nel greco εξω-κοιτος = "giacendo all'aperto", "dormendo sotto le stelle", definizione applicata al pesce volante perché volando casca sul ponte delle navi, dove poi muore.
Il missile è progettato per colpire navi da guerra di medie dimensioni. Dal punto di vista tecnico, ha caratteristiche fisiche variabili, dipendenti dalla versione. Comunque, la lunghezza va dai 4,7 ai 5,6 m, con un peso compreso tra i 660 e gli 825 kg.
La struttura è caratterizzata da quattro alette a delta troncato poste circa a metà del corpo del missile, ed ulteriori quattro (sempre a delta, ma con le punte tagliate) mobili, poste nella sezione posteriore. La sua navigazione è a guida inerziale durante le fasi iniziale ed intermedia di volo, con un radar attivo nella parte finale del volo. Il suo motore razzo a propellente solido gli fornisce un raggio massimo di 70 e più km.
Nella versione lanciata da sottomarini, invece, il missile è sistemato, insieme ad un booster per impiego navale, all'interno di una capsula di lancio.
La segretezza dell'Exocet soffrì un colpo alla fine degli anni 1970, quando un civile di Falmouth in Cornovaglia (Inghilterra), accidentalmente e indipendentemente duplicò il sistema di navigazione degli Exocet e, nonostante l'ordine del Patents Office di mantenerlo segreto, lo vendette al pubblico come un sistema di navigazione per piccole imbarcazioni chiamato Lokata.
La produzione complessiva, includendo tutte le versioni, ammonta ad oltre 3.500 esemplari dagli inizi dagli anni settanta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, Seaforces, You Tube)
Nessun commento:
Posta un commento