mercoledì 8 maggio 2024

Forze di difesa israeliane (in ebraico: צבא ההגנה לישראל - צה״ל Tsvá haHaganá leYisraél – Tsáhal, "l'armata di difesa d'Israele": l’Achzarit (in ebraico: אכזרית) è un Infantry Fighting Vehicle (veicolo da combattimento della fanteria) corazzato israeliano






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Le forze di difesa israeliane (in ebraico: צבא ההגנה לישראל - צה״ל Tsvá haHaganá leYisraél – Tsáhal, "l'armata di difesa d'Israele", nota per l'abbreviazione Tsahal

In arabo: الجيش الدفاع الإسرائيليا، تْسْاهَل al-Jayš ad-Difā’i al-’Isrā’īli, Tśāhal; in inglese: Israel Defense Forces – IDF) sono l'insieme delle forze armate (esercito, marina ed aviazione) dello Stato d'Israele.


Fondate nel 1948 «per difendere l'esistenza, l'integrità territoriale e la sovranità dello Stato di Israele» e «proteggere gli abitanti di Israele e combattere ogni forma di terrorismo che minacci la vita quotidiana», le forze armate israeliane organizzarono, sostituirono e fusero tra loro le varie organizzazioni armate come la Haganah e la sua sezione operativa chiamata Palmach, di cui facevano parte anche ex-membri della Brigata ebraica (che combatté sotto bandiera britannica durante la seconda guerra mondiale), Etzel (o Irgun) e Lehi, a cui sino alla fine della guerra di indipendenza del 1948, fu concessa una vigilata libertà d’azione. Tutti i rami della Tsahal sono subordinati all'unico capo di stato maggiore generale. Il capo di stato maggiore generale (רמטכ"ל Ramatkál) è l'unico ufficiale di servizio avente il rango di tenente generale (רב אלוף Rav Alúf) e riferisce direttamente al ministro della Difesa e indirettamente al primo ministro d'Israele e al gabinetto di governo. I capi del personale sono formalmente nominati dal governo, su indicazione del ministero della Difesa, per tre anni, ma il governo può votare per estendere il loro servizio a quattro anni, e in rare occasioni anche fino a cinque.

L’I.F.V. Achzarit (in ebraico: אכזרית)

L'esercito e l'industria israeliani un po’ di tempo fa misero a punto una modifica piuttosto massiccia di un veicolo da trasporto pesantemente corazzato basato sui carri armati medi sovietici T-55 che l'IDF aveva catturato agli eserciti arabi. 


Questi veicoli da combattimento sono utilizzati ancora oggi dalle forze di difesa israeliane.
È sorprendente che gli eserciti sovietico e russo, avendo esperienza di 9 anni di operazioni di combattimento in Afghanistan, e poi l'esperienza di combattimento urbano a Grozny, non abbiano avuto l'idea di creare un enorme veicolo corazzato cingolato pesante.
C'erano tutti i prerequisiti per questo: esperienza di combattimento reale, capacità industriali ed enormi scorte di carri armati T-54/55 e  T-62 nelle basi di stoccaggio.
L'apparizione di mezzi corazzati così pesanti può salvare la vita di migliaia di soldati in condizioni di combattimento. Inoltre, una tale tecnica sarebbe apparsa prima dei test decennali dei recenti IFV Bumerang e dei Kurganets.
L' Achzarit divenne quindi il primo veicolo da trasporto truppe pesantemente corazzato al mondo. L'emergere di questa tecnica è dovuta a due ragioni:
  • in primo luogo, l'approccio cauto di Israele nell'utilizzo di tutte le armi disponibili; 
  • in secondo luogo, la necessità di proteggere la fanteria dalle armi moderne. In Israele la vita del soldato viene messa al di sopra della sicurezza dell’equipaggiamento militare.

L'esperienza israeliana, compreso il conflitto Israele-Libano del 1982, ha dimostrato che i carri armati che l'esercito israeliano ha cercato di utilizzare come mezzi corazzati per il trasporto di personale si sono rivelati molto resistenti alle munizioni a grappolo anticarro.
Sulla base di ciò, già negli anni '80, Israele iniziò ad attuare il concetto di creare mezzi cingolati pesantemente corazzati basati su vari MBT oramai obsoleti. Pertanto, all'ordine del giorno apparvero le scorte di carri armati medi T-54/55 catturati.
Dal 1988 al 2011, in Israele circa 500 carri armati sono stati trasformati in veicoli corazzati. Più di 100 di questi veicoli corazzati da trasporto truppe, creati sulla base del T-55, continuano a rimanere in servizio, nonostante la comparsa di veicoli corazzati pesanti specializzati, basati sul carro armato principale Merkava. Stiamo parlando dell’IFV corazzato Namer con una massa di combattimento di 60 tonnellate.
I veicoli corazzati da trasporto truppe Achzarit rimangono ancora in servizio e vengono utilizzati attivamente negli ambienti urbani. Sono più efficaci laddove gli APC  M113 sono vulnerabili a causa dell'uso massiccio di lanciarazzi anticarro da parte del nemico.
Esternamente, tutti gli APC Achzarit sono carri armati T-54/55 dai quali è stata rimossa la torretta. Anche il motore e la trasmissione sono stati modificati. Le varianti Mk.1 erano dotate di un nuovo motore diesel General Motors più compatto da 650 HP e il motore Mk.2 è stato portato a 850 HP.
L'installazione di un nuovo motore più compatto ha permesso di liberare spazio tra il lato di tribordo del veicolo da combattimento e la centrale elettrica. Dietro, a tribordo, appare una rampa corazzata posteriore.
Questa porta ha un design unico che permette di aumentare l'apertura grazie a un meccanismo di sollevamento di parte del tetto quando la porta viene aperta. Ciò consente al militare di uscire più velocemente e tornare indietro per entrare nel veicolo da combattimento senza subire danni.
Lo scafo del carro armato stesso è stato notevolmente riequipaggiato, inserendo al suo interno un vero e proprio compartimento militare per 7 persone. Altre tre persone compongono l'equipaggio del veicolo da combattimento: il pilota, l'operatore delle armi e il comandante.
Dopo aver rimosso la torre, il peso dei carri armati raggiunse le 27 tonnellate, ma il peso totale dell’ Achzarit era di 44 tonnellate. Quasi tutto l'aumento di peso è stato speso per armature aggiuntive per i veicoli corazzati, compresa l'installazione di armature combinate e protezione dinamica.
Come armamento l’Akhzarit utilizza torrette telecomandate con mitragliatrici da 7,62 mm e da 12,7 mm.








Achzarit (in ebraico: אכזרית) è un Infantry Fighting Vehicle (veicolo da combattimento della fanteria) corazzato israeliano  

L'Achzarit (in ebraico: אכזרית) è un mezzo corazzato israeliano. Più precisamente si tratta di un IFV cioè Infantry Fighting Vehicle (veicolo da combattimento della fanteria) di cui rappresenta il modello pesante attualmente in servizio. L'Achzarit è un mezzo molto originale. Si tratta, in realtà, di uno scafo di un T-55 di preda bellica ampiamente modificato. 
Le modifiche hanno comportato:
  • la rimozione della torretta;
  • la sostituzione del motore con uno più compatto;
  • l'installazione di un portellone posteriore (resa possibile dai minori ingombri del motore).

Il risultato è un IFV pesantemente protetto il cui peso è di 44 tonnellate (contro le 36 del T-55).

Storia

La necessità di un simile mezzo emerse in seguito all'operazione pace in Galilea, durante la quale si contarono numerose perdite a carico della fanteria meccanizzata. Queste perdite erano imputabili alla scarsa protezione dei mezzi in dotazione, principalmente APC M113 il cui peso in ordine di combattimento è di sole 12-13 tonnellate.
Si decise quindi di sfruttare lo scafo di vecchi MBT per mettere a punto un nuovo veicolo per la fanteria meccanizzata e per il genio.
Furono impiegati sia scafi di vecchi Centurion (da cui nacquero il Nagmashot, il Nakpadon e il Puma) sia dei numerosi T-55, in possesso di Israele come preda bellica dei vari conflitti arabo-israeliani, da cui nacque, appunto, l'Achzarit.
Le peculiari caratteristiche dell'Achzarit lo hanno reso idoneo non solo per lo scenario per cui era stato progettato (guerra corazzata convenzionale) ma anche per gli scenari di guerra asimmetrica nei quali Israele si è trovato coinvolto negli ultimi decenni.
Questi scenari contemplano il confronto militare con delle forze, quelle palestinesi, che non schierano un vero e proprio esercito quanto unità di guerriglia, in grado di sferrare attacchi a sorpresa utilizzando ordigni esplosivi improvvisati (IED, improvised explosive devices) o lanciarazzi spalleggiabili controcarro (tra cui i diffusissimi RPG-7). Dinanzi a queste minacce, l'Achzarit garantisce un livello di protezione impossibile da raggiungere per gli APC tradizionali.
L'Achzarit si basa sui carri armati T-54/T-55 di costruzione sovietica, a cominciare da quelli catturati agli eserciti arabi durante le guerre arabo-israeliane. Per fare spazio ad un compartimento per le truppe, furono rimosse la torretta da otto tonnellate e mezzo, la sovrastruttura originale del telaio e il motore montato trasversalmente. L'armatura reattiva non esplosiva è stata installata sullo scafo originale. Il primo modello dell'Achzarit entrò in servizio nel 1988.

Protezione

L'Achzarit può resistere sia a cariche sagomate che a proiettili perforanti che distruggerebbero gli IFV convenzionali. I produttori affermano che il mezzo può resistere a ripetuti colpi APFSDS da 125 mm sul suo arco frontale. Con 44 tonnellate, la macchina è eccezionalmente pesante. Il fatto che 14 tonnellate del peso del veicolo siano costituite da un'ulteriore armatura composita speciale e avanzata, dà qualche indicazione sul suo elevato grado di protezione.

Armi

È armato con tre mitragliatrici da 7,62 mm, inclusa una Rafael Overhead Weapons Station, una mitragliatrice controllata dall'interno della cabina, sviluppata dalla Rafael Advanced Defense Systems. Come lezione della Seconda Intifada, una torretta di vetro balistico fu installata su di uno dei portelli per consentire al comandante di vedere fuori senza essere esposto al fuoco di armi leggere e alle schegge.
Diversi Achzarit in servizio sono stati aggiornati con una stazione per armi telecomandate Samson da 12,7 mm al posto della stazione per armi sopraelevata Rafael standard da 7,62 mm.
È stata costruita anche una versione con RCWS-30. 

Operazioni

A causa della sua armatura pesante, l'Achzarit è talvolta chiamato APC Pesante (HAPC).
Gli APC Achzarit hanno preso parte all'operazione Rainbow a Rafah , dopo che un APC M113 relativamente leggero venne distrutto in una imboscata. Gli APC Achzarit sono stati coinvolti anche nella guerra di Gaza (2008-2009) e in quella ancora in corso.





Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Bulgarianmilitary, Wikipedia, You Tube)



































 

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