martedì 6 ottobre 2020

La bomba nucleare tattica cinese KB-1 Kuangbiao-1 e l'aereo d'attacco Nanchang Q-5 (Chinese: 强-5; pinyin: Qiang-5; NATO reporting name: Fantan)


La bomba nucleare tattica cinese KB-1 Kuangbiao-1

La bomba nucleare tattica cinese Kuangbiao-1 (Hurricane-1) fu la prima arma sviluppata dalla Repubblica popolare cinese. 
Fu testata per la prima volta nel 1972, e progettata per essere in dotazione al cacciabombardiere Nanchang Q-5. 
La arma nucleare tattica aveva una potenza equivalente a 10.000 tonn. Ed era in grado di annientare tutti i bersagli corazzati entro un raggio di 30 Kmq. 


Tale arma consentiva per la prima volta alla PLAAF una capacità di attacco nucleare tattico necessario per contrastare una considerevole massa di mezzi corazzati. Tuttavia, gli attacchi nucleari potevano e possono essere utilizzati come ultima istanza, sempre dopo operazioni anticarro convenzionali.
In data 17 giugno 1967, la Cina fece esplodere con successo la prima bomba cinese all'idrogeno sul Lop Nur nello Xinjiang e sconvolse il mondo. Una didascalia riguardante il test nucleare cinese recita:
”... l'esercito sovietico in Asia era equipaggiato con 14.000 carri armati, di cui più di due terzi erano schierati sul confine sino-sovietico. A quel tempo, la Cina era in grado di sviluppare un attacco nucleare tattico aereo con una bomba nucleare "KB-1 Kuangbiao-1" montata sul ventre di un caccia Q-5 A…. "
Nel 1967, poco dopo il successo dell'esplosione della bomba all'idrogeno, fu realizzata anche la relativa miniaturizzazione. Una caratteristica principale dell’aereo Q-5 A è l'uso di una baia semi-conformal, oltre al serbatoio di carburante integrato maggiorato, l'installazione del supporto corrispondente, l'attrezzatura assicurativa, il radar e una serie di miglioramenti.
La bomba nucleare "KB-1 Kuangbiao-1" era una piccola arma nucleare tattica che rappresentava veramente l'uso pratico delle armi nucleari cinesi. L’aereo idoneo a trasportarla era un aereo da attacco Q-5 appositamente progettato. I primi aerei Q-5 avevano un piccolo vano bombe e la trasformazione del Q-5A utilizzava un sistema di rilevamento e controllo nucleare.
La bomba non poteva essere utilizzata con il metodo di bombardamento convenzionale: il vettore doveva raggiungere l'obiettivo a una velocità di 900 chilometri (560 miglia) ad un'altitudine di 300 metri (984 piedi); all’epoca la maggior parte del radar non era in grado di rilevare bersagli al di sotto di questa altitudine. Quando l'aereo si trovava a 12 chilometri (7,5 miglia) dal bersaglio, l'aereo saliva di quota con un angolo di 45° fino a un'altezza di 1.200 metri (3.936 piedi) per poi sganciare l’ordigno.


Nel marzo 1977, la Commissione militare centrale approvò i principali requisiti tattici e tecnici della bomba nucleare n. 1 "Hurricane" e il retrofit dell’aereo Q-5. Entro la fine del 1977, gli stabilimenti cinesi completarono la progettazione. Nel giugno 1979, il Dipartimento di stato maggiore e l'Agenzia nazionale per la difesa annunciarono congiuntamente la sospensione dello sviluppo di una variante potenziata.


Il Nanchang Q-5 (nome in codice NATO Fantan) è un aereo da attacco al suolo bimotore a getto ad ala media sviluppato nella Repubblica Popolare Cinese negli anni cinquanta e prodotto dagli anni settanta in poi. Il suo impiego principale è il Close Air Support.
Derivato dal Mikoyan-Gurevich MiG-19, costruito su licenza in Cina, è ancora oggi, nelle sue versioni più recenti, in servizio operativo, impiegato principalmente dalla Zhongguo Renmin Jiefangjun Kongjun, l'aeronautica militare cinese, e da un ristretto numero di forze aeree dell'area asiatica.


Storia

Sviluppo

La fabbrica di Nanchang produsse il Mikoyan-Gurevich MiG-19 su licenza sin dalla sua introduzione sul mercato. Mentre la fabbrica di Shenyang cessò la produzione di J-6 molto presto, quella di Nanchang iniziò la costruzione di un derivato del MiG-19, il Q-5 appunto.
I lavori cominciarono nei primi anni sessanta. Il MiG-19 / J-6 era l'aeroplano più avanzato che la Cina era in grado di costruire in quel tempo e così sembrava una base di partenza ragionevole per un aereo d'attacco al suolo. Il primo prototipo compì il suo primo volo il 5 giugno del 1965. La produzione fu ritardata dalla rivoluzione culturale, ma negli anni '70 l'aereo era prodotto su larga scala, esportato in Albania, Bangladesh, Egitto, Iran, Iraq, Corea del Nord, Pakistan, Somalia, Tanzania, Vietnam e Zambia come A-5. Prese parte ai combattimenti nella guerra indo-pachistana del 1971 e durante la guerra tra Iran e Iraq negli anni ottanta.
Il Q-5 usava la coda ed il carrello dello J-6, ma aveva un muso totalmente riprogettato, con un radome a punta e prese d'aria laterali. Il cono del radome doveva ospitare un radar, ma esso non fu mai installato. La fusoliera era il 25% più larga di quella di un normale J-6. Anche le ali erano nuove e l'armamento consisteva in un cannone da 23 mm su ciascuna radice alare, un passo indietro rispetto allo J-6.
La cronologia delle varianti del Q-5 rimane confusa, ma la produzione iniziale aveva un comparto interno per due bombe da 250 o 500 kg e ci sono voci che questo servisse per caricare armi nucleari. Inoltre le prime macchine avevano tre piloni per semiala più due piloni ventrali. L'armamento consisteva di bombe tradizionale, bombe a grappolo, razziere e missili aria-aria a ricerca di calore.
La produzione iniziale si evolse nel Q-5I nei primi anni ottanta. Il comparto interno fu rimpiazzato da un serbatoio di combustibile e vennero aggiunti due piloni sotto il ventre, dietro agli originali, arrivando ad un totale di dieci. Il Q-5I aveva anche un seggiolino eiettabile a razzo, motori aggiornati, un parafreno simile a quello dello J-6 alla base della deriva ed un certo numero di migliorie strutturali. Anche la marina cinese ebbe il Q-5I, il quale poteva caricare due siluri od un missile antinave C-801, simile allo Exocet francese. Fonti cinesi affermano che anche l'avionica sia stata aggiornata con un radar, HUD, un calcolatore di tiro, un telemetro laser e la possibilità di usare bombe a guida laser.
Il Q-5I fu seguito nella metà degli anni ottanta dal Q-5IA, con altri due piloni alari, più esterni, quattro missili aria-aria, un sistema di rifornimento aggiornato e nuova avionica. Fu chiamato anche A-5C o A-5III per l'esportazione. Ci fu anche un Q-5II, praticamente un Q-5IA con un sistema di contromisure elettroniche migliorato.
Il carico esterno di un Q-5 era solo per 2 000 kg, mentre il raggio d'azione era limitato senza serbatoi esterni. Oltretutto, l'avionica era molto semplice rispetto a quella occidentale ed anche i motori cinesi richiedevano più spesso revisioni. In compenso il Q-5 era molto economico, molto robusto e dolce da pilotare a bassa quota, cose molto importanti per un aereo d'attacco al suolo. Il Pakistan apprezzò molto questo mezzo e come per lo J-6, lo modificò per adottare il seggiolino Martin Baker Mk.10 zero-zero (impiego anche a velocità zero e quota zero) ed i Sidewinder.
Verso la fine degli anni ottanta, i cinesi svilupparono due nuove versioni. La prima, il Q-5M, fu in collaborazione con l'Aeritalia italiana e montava un sistema di attacco navale simile a quello adottato dal caccia d'attacco leggero Aeritalia-AerMacchi-EMBRAER AMX. Il secondo, il Q-5K, fu costruito in collaborazione con la Thomson-CSF francese e montava un telemetro laser, un abitacolo aggiornato ed anche questa versione aveva un sistema di attacco navale. L'idea era quella di valutare entrambe le versioni e sceglierne una per la produzione di serie. Ma a seguito del massacro di piazza Tiananmen nel 1989, fu imposto un embargo alle armi e questa fu la fine della storia. Non è chiaro se il Q-5 sia ancora in produzione, ma certamente è ancora in servizio.




Versioni:
  • Q-5I prima versione realizzata
  • Q-5I
  • Q-5IA

Utilizzatori:
  • Birmania Birmania Tatmdaw Lei 24 A-5C Fantan-A consegnati, 21 in servizio all'aprile 2018.
  • Cina Zhongguo Renmin Jiefangjun Kongjun 500 esemplari consegnati, 118 in servizio al maggio 2018. Zhōngguó Rénmín Jiěfàngjūn Hǎijūn Hángkōngbīng
  • Sudan Sudan Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Sudaniyya 16 A-5A in servizio al luglio 2019.

Ex Utilizzatori:
  • Bangladesh Bangladesh Bangladesh Biman Bahini
  • Corea del Nord Corea del Nord Chosŏn Inmin Kun Konggun - Al dicembre 2016 non risultavano più in organico.
  • Pakistan Pakistan Pakistani Fida'iyye - Ritirati a marzo 2011.

ENGLISH

The Chinese tactical nuclear bomb KB-1 Kuangbiao-1

The Chinese Kuangbiao-1 (Hurricane-1) tactical nuclear bomb was the first weapon developed by the People's Republic of China.
It was first tested in 1972, and designed to be fitted to the Nanchang Q-5 fighter-bomber.
The tactical nuclear weapon had a power equivalent to 10,000 tons. And it was capable of annihilating all armored targets within a radius of 30 square kilometers.
This weapon allowed the PLAAF for the first time a tactical nuclear strike capability necessary to counter a considerable mass of armored vehicles. However, nuclear strikes could and can be used as a last resort, always after conventional anti-tank operations.
On June 17, 1967, China successfully detonated the first Chinese hydrogen bomb on Lop Nur in Xinjiang and shocked the world. A caption regarding the Chinese nuclear test reads:
"... the Soviet army in Asia was equipped with 14,000 tanks, of which more than two thirds were deployed on the Sino-Soviet border. At that time, China was able to develop an aerial tactical nuclear strike with a "KB-1 Kuangbiao-1" nuclear bomb mounted on the belly of a Q-5 A… fighter. "
In 1967, shortly after the successful explosion of the hydrogen bomb, its miniaturization was also carried out. A main feature of the Q-5 A aircraft is the use of a semi-conformal bay, in addition to the increased integrated fuel tank, the installation of the corresponding support, the insurance equipment, the radar and a number of improvements.
The "KB-1 Kuangbiao-1" nuclear bomb was a small tactical nuclear weapon that truly represented the practical use of Chinese nuclear weapons. The aircraft suitable for carrying it was a specially designed Q-5 attack aircraft. The first Q-5 aircraft had a small bomb bay, and the transformation of the Q-5A used a nuclear detection and control system.
The bomb could not be used with the conventional bombing method: the vector had to reach the target at a speed of 900 kilometers (560 miles) at an altitude of 300 meters (984 feet); at the time, most of the radar was unable to detect targets below this altitude. When the plane was 12 kilometers (7.5 miles) from its target, the plane climbed in altitude at a 45 ° angle to a height of 1,200 meters (3,936 feet) and then dropped the bomb.
In March 1977, the Central Military Commission approved the main tactical and technical requirements of the No. 1 "Hurricane" and the retrofit of the Q-5 aircraft. By the end of 1977, the Chinese factories completed the design. In June 1979, the General Staff Department and the National Defense Agency jointly announced the suspension of development of an enhanced variant.

The Nanchang Q-5 (Chinese: 强-5; pinyin: Qiang-5; NATO reporting name: Fantan), also known as the A-5 in its export versions, is a Chinese-built single seat, twin jet engine ground-attack aircraft based on the Soviet MiG-19. However, the aircraft is primarily used for close air support.

Design and development

The PRC was an enthusiastic user of the MiG-19, which it manufactured locally as the Shenyang J-6 from 1958. In August 1958 the People's Liberation Army requested development of a jet attack aircraft for the air support role.
Lu Xiaopeng was appointed chief designer of this project. Lu also designed the J-12 fighter jet. Although based on the MiG-19, the new design, designated Qiangjiji-5 (fifth attack aircraft design), had a longer fuselage, area ruled to reduce transonic drag and accommodate a 4 m (13-ft) long internal weapons bay. The air intakes were moved to the fuselage sides to make space in the nose for a planned target radar (which was never actually fitted). New wings with greater area and reduced sweep were incorporated. The Q-5 shares the J-6's Liming Wopen WP-6 A (Tumansky RD-9) turbojet engines. The redesign cost some high-altitude speed, but the Q-5 is as fast as the MiG-19/J-6 at low level, thanks largely to the area-ruled fuselage.
Fixed armament of the Q-5 was reduced to two Type 23-1 23 mm cannon with 100 rounds per gun, mounted in the wing roots. Two pylons under each wing and two pairs of tandem pylons under the engines were provided in addition to the weapons bay. A total of 1,000 kg (2,205 lb) of ordnance could be carried internally, with an additional 1,000 kg externally. On many aircraft the weapons bay is now used primarily for an auxiliary fuel tank.
Production drawings were completed in 1960 allowing construction of prototypes to begin, but the political climate in China resulted in the project being canceled in 1961. A small team kept the program alive until it work restarted in earnest at Nanchang. The first flight finally occurred on 10 June 1965. Series production began in 1969, with squadron delivery starting in 1970.
About 1,000 aircraft were produced, 600 of them being the updated Q-5A. A small number, perhaps a few dozen, Q-5As were modified to carry nuclear weapons; these are believed to retain their internal weapons bay. A long-range Q-5I, introduced in 1983, added a fuel tank instead of the internal weapons bay, compensating for that with the provision of two additional underwing pylons. Some of these aircraft serve with the PLA Navy, and have apparently been equipped with radar to guide anti-ship missiles. Subsequent minor upgrades include the Q-5IA, with a new gun/bomb sighting system and avionics, and the Q-5II, with radar warning receiver (RWR).
In the 1980s, the aircraft was exported to nations such as Pakistan, Bangladesh, Myanmar, and is often known as the A-5 in those nations.
Plans for an upgraded Q-5/A-5 with Western equipment and new navigation and attack (nav/attack) systems were largely aborted following the Tiananmen Square protests of 1989, but the aircraft continues in service. It is a capable light attack aircraft, although its limited navigation and weapons-delivery systems are inferior to more modern aircraft.
In more recent years, the PLAAF has begun to field newer models of the Q-5, that incorporate some of the technology developed during the canceled Q-5M and Q-5K projects. The Q-5 introduces a nose-mounted laser rangefinder, and a laser designator is also likely to be fitted since the aircraft is said to be able to deliver laser-guided bombs. The Q-5A variant is believed to be capable of delivering nuclear munitions. The Q-5D is an upgrade with new avionics, including a HUD and a new navigation system. The Q-5E and Q-5F models are reportedly being worked on, though little is known about them at this time. One of them could potentially be the new two-seater that has been seen in a few photographs, although the two-seater could bear the designation Q-5J.
General characteristics:
  • Crew: 1
  • Length: 15.65 m (51 ft 4 in)
  • Wingspan: 9.68 m (31 ft 9 in)
  • Height: 4.33 m (14 ft 2 in)
  • Wing area: 27.95 m2 (300.9 sq ft)
  • Empty weight: 6,375 kg (14,054 lb)
  • Gross weight: 9,486 kg (20,913 lb)
  • Max takeoff weight: 11,830 kg (26,081 lb)
  • Powerplant: 2 × Liming Wopen-6A aftertburning turbojet engines, 29.42 kN (6,610 lbf) thrust each dry, 36.78 kN (8,270 lbf) with afterburner.
Performance
  • Maximum speed: 1,210.23 km/h (752.00 mph, 653.47 kn)
  • Maximum speed: Mach 1.12
  • Range: 2,000 km (1,200 mi, 1,100 nmi)
  • Combat range: 400 km (250 mi, 220 nmi) lo-lo-lo with maximumpayload
  • 600 km (370 mi; 320 nmi) hi-lo-hi
  • Service ceiling: 16,500 m (54,100 ft)
  • Rate of climb: 103 m/s (20,300 ft/min)
  • Wing loading: 423.3 kg/m2 (86.7 lb/sq ft).
Armament
  • Guns: 2× Norinco Type 23-2K 23 mm (0.906 in) cannon, 100 rounds per gun
  • Hardpoints: 10 (4× under-fuselage, 6× under-wing) with a capacity of 2,000 kg (4,400 lb),
  • Rockets: 57 mm, 90 mm, 130 mm unguided rocket pods
  • Missiles: PL-2, PL-5, PL-7 air-to-air missiles
  • Bombs: **50 kg (110 lb), 150 kg (330 lb), 250 kg (550 lb), 500 kg (1,100 lb) unguided bombs
  • BL755 cluster bombs
  • Matra Durandal anti-runway bombs.
Others:
  • Fuel tanks: 105 U.S. gal (400 L), 200 U.S. gal (760 L), 300 U.S. gal (1,100 L).

(Web, Google, Globalsecurity, You Tube)

































 

lunedì 5 ottobre 2020

L'Hiller X-18 era un convertiplano sperimentale


L'Hiller X-18 era un convertiplano sperimentale realizzato dalla statunitense Hiller Aircraft Corporation, destinato a sperimentare l'ala basculante, nella prospettiva di realizzare un cargo con caratteristiche VTOL. A differenza di altri convertiplani poteva decollare ed atterrare come un normale aeroplano con le eliche in posizione orizzontale.
Nella fase sperimentale in cui venne impiegato, l'Hiller X-18 operò in questo modo quindi come uno STOVL.
In volo compì rotazioni dell'ala per angoli fino a 50°, senza effettuare mai una transizione completa, che venne provata solo nei collaudi vincolati a terra.


Storia del progetto

Il lavoro di progettazione iniziò nel 1955 con un contratto della United States Air Force alla Hiller Aircraft Corporation di Stanley Hiller Jr, per la realizzazione dell'unico prototipo realizzato.
Per velocizzare la costruzione del prototipo si ricorse a materiali riciclati provenienti da altri velivoli:
La fusoliera proveniva da un trasporto Chase C-122 Avitruc;
Le turboeliche provenivano dal programma sperimentale per i due caccia "posacoda": 
  • Lockheed XFV e Convair XFY-1 Pogo.

I due motori turboelica mantenvano le caratteristiche eliche controrotanti tripala, ma ne aumentavano il diametro a 4,8 m, di modo che potessero essere utilizzati come rotori per le operazioni di decollo. Le due turboeliche non erano comunque interconnesse, ovvero uno dei motori non erano in grado di azionare le eliche dell'altro in caso di avaria. 
L'X-18 disponeva inoltre di un motore turbogetto il cui scarico in coda poteva essere orientato verso l'alto e il basso in modo da poter controllare il beccheggio (inclinazione) dell'aeromobile alle basse velocità, in particolare nella fasi di decollo ed atterraggio.



Impiego operativo

Il primo collaudo in volo venne compiuto il 24 novembre 1959 presso la base di Edwards AFB, dopo una serie di prove vincolate. L'X-18 compì una serie di 20 voli durante i quali fu afflitto da diversi problemi. In particolare le raffiche di vento quanto il velivolo ruotava l'ala che tendeva così a comportarsi come una vela.
L'ultimo volo ebbe luogo nel luglio 1961. L'X-18 ebbe un problema al motore a getto che controllava il beccheggio a 3 000 m mentre era in fase di volo librato, entrando in rotazione. L'equipaggio riuscì a riprendere il controllo ed atterrare senza danni. Successivamente fu interrotta la fase di test di volo, limitando l'impiego del convertiplano per le prove a terra.
A questo punto, pero, una delle installazioni su cui era stato montato l'apparecchio collassò e il prototipo rimase gravemente danneggiato. Per questo motivo il programma venne definitivamente cancellato il 18 gennaio 1964 e l'X-18 venne successivamente rottamato.

ENGLISH

The Hiller X-18 was an experimental cargo transport aircraft designed to be the first testbed for tiltwing and V/STOL (vertical/short takeoff and landing) technology.

Development

Design work started in 1955 by Stanley Hiller Jr and Hiller Aircraft Corporation received a manufacturing contract and funding from the U.S. Air Force to build the only X-18 ever produced, serialled 57-3078.
To speed up construction and conserve money, the plane was constructed from scavenged parts including a Chase YC-122C Avitruc fuselage, 49-2883,[1] and turboprops from the Lockheed XFV-1 and Convair XFY-1 Pogo experimental fighter programs. The tri-bladed contra-rotating propellers were a giant 16 ft (4.8 m) across. The Westinghouse turbojet engine had its exhaust diverted upwards and downwards at the tail to give the plane pitch control at low speeds. Hiller nicknamed their X-18 the Propelloplane for public relations purposes.

Service history

Preliminary testing occurred at Moffett Field Naval Air Station, CA. The first flight (hop) was on 11/20/1959 followed by the first real flight on 11/24/1959 with Hiller test pilots George Bright and Bruce Jones. Further test flights were held at Edwards AFB, ultimately recording 20 flights. A number of problems plagued the X-18 including being susceptible to wind gusts when the wing rotated, acting like a sail. In addition the turboprop engines were not cross-linked, so the failure of one engine meant the airplane would crash. Thrust control was through throttle changes, which were too slow for acceptable height and roll control.
On the 20th and final flight in July 1961, the X-18 had a propeller pitch control problem when attempting to convert to a hover at 10,000 ft and went into a spin. The crew regained control and landed, but the X-18 never flew again. However ground testing of the tiltwing concepts continued. Eventually a VTOL Test Stand was built on which the X-18's vertical takeoff and landing and hover control was to be tested. One engine run was successfully conducted to the full 15-foot wheel height on the VTOL Test Stand. The program was cancelled on January 18, 1964 before further VTOL Test Stand testing could be conducted, and the X-18 was cut up for scrap.
The program proved several things that contributed to further tilt-wing VSTOL technology programs:
  • cross-shafting between the engines was necessary in order to avoid loss of control in the event of an engine failure.
  • direct propeller pitch control was necessary for precise height and lateral control during VTOL and hover.

This knowledge was employed in the successful development and flight tests of the Tri-Service XC-142A, tilt-wing VSTOL transport.

Specifications (X-18)

General characteristics:
  • Crew: 2-3
  • Length: 63 ft (19 m)
  • Wingspan: 48 ft (15 m)
  • Height: 24 ft (7.3 m)
  • Aspect ratio: 4.36
  • Airfoil: NACA 23015
  • Empty weight: 27,052 lb (12,271 kg)
  • Max takeoff weight: 33,000 lb (14,969 kg)
  • Fuel capacity: 1,000 US gal (833 imp gal; 3,785 l)
  • Powerplant: 2 × Allison T40-A-14 coupled turboprop engines, 5,850 hp (4,360 kW) each equivalent
  • Powerplant: 1 × Westinghouse J34 turbojet, 3,400 lbf (15 kN) thrust for jet reaction pitch control
  • Propellers: 6-bladed Curtiss-Wright, 16 ft 1 in (4.90 m) diameter contra-rotating propellers.

Performance:
  • Maximum speed: 253 mph (407 km/h, 220 kn)

  • Maximum wing-tilt speed: 178 mph (155 kn; 286 km/h)
  • Range: 224 mi (360 km, 195 nmi)
  • Service ceiling: 35,300 ft (10,800 m).

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)































 

Il Breda BZ 303 "Leone II"


Il Breda BZ 303 "Leone II" era un bimotore monoplano da caccia notturna sviluppato dall'azienda italiana Società Italiana Ernesto Breda nel 1943 e rimasto allo stadio di progetto senza giungere nemmeno al livello di prototipo. 

Era molto simile ad una trasformazioni in caccia pesante del CANT Z.1018 Leone, cosa comprensibile pensando che venne progettato dallo stesso ingegnere Filippo Zappata.

ENGLISH

The Breda BZ 303 "Lion II" was a twin-engined night hunting monoplane developed by the Italian company Società Italiana Ernesto Breda in 1943 and remained at the design stage without even reaching the prototype level. It was very similar to a transformation of the CANT Z.1018 Leone into a heavy fighter, which is understandable considering that it was designed by engineer Filippo Zappata himself.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)