domenica 15 dicembre 2019

Il Fiat C.R.32 (Celestino Rosatelli, dal nome del progettista) era un aereo biplano da caccia prodotto dall'azienda italiana Fiat Aviazione negli anni trenta.



Il Fiat C.R.32 (Celestino Rosatelli, dal nome del progettista) era un aereo biplano da caccia prodotto dall'azienda italiana Fiat Aviazione negli anni trenta.
Impiegato principalmente dalla Aviazione Legionaria, durante la guerra civile spagnola, e dalla Regia Aeronautica, nel primo periodo della seconda guerra mondiale, venne adottato anche dalle aeronautiche cinese, ungherese, austriaca, venezuelana e paraguayana. Utilizzato durante la Guerra civile spagnola a sostegno dei Nazionalisti, in Spagna, si guadagnò presto la reputazione di uno dei migliori biplani prodotti. Nel Paese iberico fu anche costruito su licenza e restò in servizio fino al 1953, vent'anni dopo il suo primo volo.
Questo piccolo aereo della Fiat era compatto, robusto, assai manovrabile e diede delle ottime dimostrazioni delle proprie capacità in tutta Europa, alla guida dei piloti delle Pattuglie acrobatiche. Ancor oggi conserva la reputazione incontestata di essere stato il più famoso degli aerei da caccia italiani. Seppure non eccezionalmente rapido, era robusto, maneggevole e potentemente armato, per la sua epoca (il decennio 1930-1940), con le sue due mitragliatrici Breda-SAFAT da 12,7 millimetri, sincronizzate e sparanti attraverso il disco dell'elica.




Storia del progetto

Progettato dall'ingegner Celestino Rosatelli, rappresentava uno sviluppo del Fiat C.R.30, suo precedente progetto: un aereo elegante e veloce che riscosse un grande successo.
Messo in lavorazione nella seconda metà del 1932, il prototipo del Fiat C.R.32 venne completato nella primavera del 1933. Volò per la prima volta il il 28 aprile 1933, dal campo della Fiat Avio di Torino. Il C.R.32 era molto simile al suo predecessore: biplano dalla configurazione sesquiplana, in quanto l'ala inferiore era più piccola. Le ali avevano una struttura mista, con longheroni e centine in duralluminio e rivestimento in tela. Le controventature erano composte da montanti interalari - costituiti da tubolari rigidi a forma di W (montanti tipo Warren) (la tipica travatura degli S.V.A.) e da tiranti di acciaio. Stessa struttura di metallo e tela per gli alettoni, presenti solo sull'ala superiore. La fusoliera era in tubi di alluminio e acciaio, ed era rivestita in duralluminio sul muso, fino al posto di pilotaggio, sul dorso, nella parte inferiore sotto la coda, e con tela nella parte restante (lati e "pancia"). Il motore era il Fiat A. 30 RA, raffreddato ad acqua. Progettato nel 1930 e costruito in serie (era montato anche sul C.R. 30 e sul Ro. 37) era un propulsore in linea, con 12 cilindri a V di 60°, con una potenza massima di 600 CV, a bassa quota e a 2.600 giri/minuto. Azionava un'elica bipala metallica a passo variabile (ma regolabile solo a terra). Il motore non utilizzava il normale carburante avio, ma una benzina a 94 ottani, ottenuta miscelando 55% di benzina, 22% di benzolo e 23% di alcool.
Il C.R. era armato inizialmente con mitragliatrici Breda-SAFAT calibro 7,7 mm, ma il caccia era predisposto per montare due 12,7 mm, con 350 colpi ciascuna, montate sopra la capotta motore e sparanti attraverso il disco dell'elica con sistema di sincronizzazione. L'abitacolo del pilota era aperto, con parabrezza. La strumentazione era quella standard dell'epoca: bussola OMI 03, anemometro da 460 km/h, variometro, virosbandometro, contagiri e altimetro da 8 000 m e traguardo di puntamento a visuale libera e cannocchiale con poggiafronte per mirare, in seguito sostituiti da un collimatore a riflessione. Tutti gli esemplari erano predisposti per montare l'apparato rice-trasmittente, ma la radio RA.80-1 era un "optional" e quando era montata era collegata ad un generatore elettrico a mulinello montato davanti al serbatoio di riserva, sulla carenatura al centro dell'ala superiore. Alla radice della semiala inferiore sinistra, vi era la predisposizione per una cinefotomitragliatrice OMI FM.62, sincronizzata con le mitragliatrici.
Il nuovo caccia era più piccolo, con una superficie alare minore e soprattutto presentava una diversa distribuzione dei pesi, ottenuta da una ricollocazione dei serbatoi, che consentivano al C.R.32 una velocità e maneggevolezza superiori al predecessore.
Il biplano Fiat su un immediato successo. I primi ordini furono assegnati nel marzo 1934 e l'anno dopo fu consegnato al 1º Stormo Caccia Terrestre, 3º e 4º Stormo. Della versione originale furono prodotti 383 esemplari, di cui 291 destinati alla Regia Aeronautica, 76 al Regno d'Ungheria e 16 alla Repubblica di Cina.
In totale la produzione della Fiat ammontò ad almeno 1 212 esemplari.




Impiego operativo

Guerra civile spagnola

L'aereo ebbe il suo battesimo del fuoco durante la Guerra civile spagnola nel 1936. Il 18 agosto di quell'anno arrivarono in Spagna i primi 12 C.R.32 "Freccia" che costituirono le squadriglie "Gamba di Ferro", "Cucaracha" e "Asso di Bastoni" del 3º Stormo. Già il 21 di quel mese i C.R.32 dell'Aviazione Legionaria abbattevano il primo aereo nemico, un Nieuport-Delage NiD-52, nel cielo di Cordova. La vittoria aerea era del tenente pilota, Vittorino Ceccherelli, Medaglia d'oro al valor militare, che troverà la morte proprio nei cieli di Spagna. In tutto, il governo italiano inviò in Spagna tra 365 e 405 C.R.32. Altri 127-131 furono forniti direttamente all'Aviación Nacional, l'aeronautica militare della fazione franchista, dei quali sei esemplari furono catturati dagli avversari repubblicani della Fuerzas Aéreas de la República Española. Uno di questi ultimo fu inviato in Unione Sovietica per valutazione.
Con l'agile C.R.32, gli italiani stabilirono immediatamente la loro supremazia sugli avversari, che potevano contare su un campionario eterogeneo di velivoli da caccia e da bombardamento di varia provenienza e di prestazioni diversissime. Nel corso del conflitto l'Aviazione Repubblicana ebbe a disposizione, infatti, più di 2 400 aerei: 214 erano in suo possesso al 18 luglio 1936, 260 vennero costruiti in Spagna nei tre anni di guerra, 40 erano ex-velivoli civili, quasi 1.400 russi (più di 1 000 i caccia) ed altri 500 erano di costruzione britannica, statunitense, francese, olandese e cecoslovacca.[6] Grazie ad una combinazione di manovrabilità della macchina e di abilità dei piloti da caccia dell'Aviazione Legionaria, i C.R. riuscirono a prevalere anche su avversari più veloci e dall'impostazione più moderna. L'Aviacion Legionaria rivendicò l'abbattimento di 60 (di cui 48 confermati) moderni bombardieri russi Tupolev SB-2, delle forze repubblicane, considerati, fino ad allora, inintercettabili. E a fronte della perdita di 73 Fiat, i legionari rivendicarono l'abbattimento - confermato - di 242 biplani Polikarpov I-15 e 240 monoplani Polikarpov I-16, i celebri "Rata", oltre a un centinaio di altri abbattimenti non confermati.




Assi spagnoli del Fiat C.R.32

Il più grande asso del Fiat C.R.32 è stato lo spagnolo Joaquín García-Morato. Morato è anche il pilota nazionalista con il maggior numero di abbattimenti nella guerra civile spagnola. Ottenne 36 delle sue 40 vittorie aeree sul biplano Fiat che portava il numero 3-51 sulla fusoliera. Nell'aprile 1939, a guerra finita, mentre si esibiva in acrobazie a bassa quota, davanti a delle cineprese, il motore del suo C.R. 32 ebbe un guasto provocando la caduta dell'aereo e la morte del suo pilota. Un altro asso nazionalista spagnolo fu il Capitano Manuel Vasquez Sagaztizabal, che ottenne 21 1/3 vittorie volando sul C.R.32 con il Grupo 2-G-3, prima di essere abbattuto ed ucciso il 23 gennaio 1939. Il Comandante Angel Salas Larrazabal, dopo un primo abbattimento con un Nieuport-Delage 52, passò al C.R.32, abbattendo il 29 ottobre 1936 – primo pilota da caccia nazionalista a riuscire nell'impresa - il velocissimo (per i tempi) bombardiere bimotore sovietico Tupolev SB-2. Larrazabal abbatté con il Fiat altri quattro aerei nemici prima di essere trasferito a un'unità equipaggiata con i tedeschi Heinkel He 51. Ma dopo altre due vittorie con questo velivolo, aderì al nuovo Grupo 2-G-3, equipaggiato con i C.R.32. Con questa unità, pilotando di nuovo il biplano Fiat, portò il totale delle sue vittorie aeree a 16, abbattendo – tra gli altri – tre SB-2 e un I-16 in una singola missione, il 2 settembre 1938. Il Capitano Miguel Guerrero Garcia, infine, ottenne nove delle sue 13 vittorie pilotando il biplano Fiat: quattro I-15, tre “Papagayos” (bombardieri d'assalto Polikarpov R-5 e Polikarpov R-Z) e due I-16.







Italia

Regia Aeronautica

I Fiat C.R.32 - come i precedenti C.R.30 - furono usati per numerose manifestazioni aeree, molte delle quali tenute in Italia. In occasione delle visite di uomini di stato, il 4º Stormo, l'unità d'élite della Regia Aeronautica, basato a Gorizia (Merna), organizzava spettacolari esibizioni con formazioni di 5 ÷ 10 velivoli. Nel 1936, tali manifestazioni vennero replicate in altre città europee e, l'anno seguente, in tutto il Sud America. Il ritorno in Europa della squadra di piloti acrobatici culminò in un grandioso spettacolo a Berlino.
Le notevoli caratteristiche acrobatiche del C.R.32 e il suo indiscusso successo in Spagna diedero ai vertici della Regia Aeronautica l'errata convinzione che aerei con formula biplana avessero ancora un valido potenziale come macchine da guerra anche quando ormai questo tipo di aereo era superato dai più veloci, più protetti - e meglio armati - monoplani. Questa scelta fece sì che allo scoppio del conflitto, i due terzi degli aerei da caccia della Regia Aeronautica fossero biplani.
Il C.R.32 fu consegnato ai reparti da caccia dal 1935. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale erano in linea, infatti, 294 C.R.32 e 300 C.R.42, più del doppio dei nuovi caccia monoplani disponibili. L'unico caccia britannico rispetto al quale i biplani Fiat erano di prestazioni di poco superiori era il Gloster Gladiator, che però era più maneggevole ed aveva un numero doppio di mitragliatrici. L'ultimo biplano della RAF era, inoltre, nel 1940, ormai quasi del tutto rimpiazzato dai moderni Hawker Hurricane e Supermarine Spitfire, e prestava servizio ancora solo in aree del Mediterraneo e del Medio Oriente. Allo scoppio delle ostilità i C.R.32 erano in dotazione al 1º, 2º, 6º Stormo e Caccia Terrestre e ad alcuni Gruppi Autonomi, oltre che alla 410ª e 411ª Squadriglia Autonoma Caccia in Africa Orientale.




Nord Africa

I primi Fiat CR.32 a vedere impiego operativo nella seconda guerra mondiale furono quella quarantina di velivoli dislocati in Libia: a partire dal 10 giugno, infatti, i caccia del 2º Stormo effettuarono voli di protezione sulla città di Tripoli e sulla piazzaforte di Tobruk. La prima azione bellica fu quella dell'11 giugno, quando sette C.R.32 attaccarono (senza risultati) una formazione di bombardieri inglesi; solo due ore dopo, comunque, altri sei biplani italiani intercettarono una formazione di Bristol Blenheim abbattendone due e danneggiandone altri quattro senza riportare perdite. L'attività dei caccia del 2º Stormo continuò con crociere di protezione sulle città e lungo il confine tunisino, con scorte ai bombardieri ed anche con interventi diretti contro le forze terrestri avversarie, fino all'arrivo dei Fiat C.R.42. Dopo, i C.R.32 vennero trasferiti al 50º Stormo Assalto per essere impiegati assieme ai Breda 65 in missioni di attacco al suolo. Contro i Gloster Gladiator inglesi si dimostrarono ancora validi. Nella grande battaglia aerea del 4 agosto 1940, i biplani Fiat della 160ª Squadriglia del capitano Duilio Fanali intercettavano quattro Gladiator guidati da Marmaduke "Pat" Pattle (destinato a diventare uno dei più grandi assi alleati, con circa 50 abbattimenti), che stavano attaccando dei Breda Ba.65 (uno dei quali pilotato dal futuro "asso degli assi" italiano, Adriano Visconti) impegnati a mitragliare automezzi inglesi. Fanali abbatteva il Gladiator (K7908) del Sergeant Kenneth George Russell Rew (RAF no. 526687), che rimaneva ucciso. Il suo gregario, il maresciallo Romolo Cantelli, faceva precipitare gli aerei del Flying Officer Peter Wykeham-Barnes (che si salvò e divenne un asso con 14 vittorie accreditate) e del Pilot Officer Johnny Lancaster.

Africa Orientale

Il C.R.32 ottenne i maggiori successi, nel corso della seconda guerra mondiale, in Africa Orientale. Qui, le squadriglie 410ª e 411ª, che schieravano la metà dei caccia operativi nella colonia italiana, distrussero una notevole quantità di aerei della RAF e della South African Air Force, inclusi veloci monoplani come i Blenheim e gli Hawker Hurricane, o moderni bombardieri come gli Junkers Ju 86. I Fiat ebbero il loro battesimo del fuoco il 17 giugno 1940, quando i C.R. 32 della 411ª Squadriglia, pilotati dal Tenente Aldo Meoli e dal Maresciallo Bossi, intercettarono proprio tre Ju 86 del 12 SAAF Squadron (diretti a bombardare Wavello), scortati da due Hurricane del 1 SAAF Squadron. I Fiat abbatterono uno dei Ju 86 e dopo attaccarono gli Hurricane, abbattendo quello pilotato dal 2/Lt B.L. Griffiths, che rimase ucciso nello schianto. L'abbattimento del caccia della Hawker non restò un caso isolato. Il 23 febbraio 1941, l'asso Alberto Veronese attaccò l'Hurricane del Maj Laurie Wilmot, che stava mitragliando l'aeroporto di Makallè, costringendolo a un atterraggio di emergenza. Wilmot divenne un prigioniero di guerra. Ma subito dopo il suo abbattimento, Veronese fu attaccato dal Capt Andrew Duncan, sempre su Hurricane, che lo colpì, costringendolo a lanciarsi, ferito, con il paracadute. Il C.R.32 ottenne altri abbattimenti, nonostante dovesse affrontare un numero sempre crescente di velivoli pià moderni. La 410ª squadriglia da sola riuscì ad abbattere 14 aerei nemici, prima di restare senza velivoli. Ma l'impossibilità di ottenere rimpiazzi e pezzi di ricambio dalla madrepatria causò il progressivo assottigliarsi delle fila del C.R.32. Se il 10 gennaio 1941 erano in lizza ancora 22 C.R.32, il 31 gennaio erano 14, il 10 febbraio 11 e il 5 marzo appena otto. L'ultimo C.R.32 sopravvisse fino a metà aprile 1941.

Altri teatri operativi

Successivamente il C.R.32 servì ancora in Sardegna alla base di Elmas. Durante la Campagna di Grecia furono impiegati 14 aerei del 160º Gruppo Autonomo e nove aerei della 150ª Squadriglia del 2º Gruppo (6º Stormo). Il 160°, comprendente la 393ª e la 394ª Squadriglia, era schierato a Drenova (Drenovë), in Albania. In seguito venne equipaggiato con i C.R.42 e rischierato a Berat. La 150ª era basata a Bari, in Puglia, e durante la guerra venne equipaggiata con il Fiat G.50, dopo di che, insieme con la 150ª Squadriglia dello stesso Gruppo, si trasferì in Libia. Otto "Frecce" della 163ª Squadriglia, basata sull'aeroporto di Gadurrà, a Rodi, in Grecia, presero parte alla Battaglia di Creta, dopo la quale il C.R.32 fu impiegato solo nelle Scuole Caccia come aereo da addestramento.

Austria

L'Heimwehr Flieger Korps, la forza aerea della prima repubblica austriaca, operò con 45 esemplari di C.R.32bis (Dienstnummern 135-179) ordinati nel 1936. Dopo l'Anschluss e l'assorbimento dell'aeronautica austriaca nella Luftwaffe con la Luftwaffen Kommando Österreich, i 36 esemplari rimasti vennero ceduti all’Ungheria.

Repubblica di Cina

La Repubblica di Cina fu il primo cliente estero, ordinando 16 (secondo altre fonti, 24) esemplari nel 1933 per equipaggiare la propria forza aerea, la Chung-Hua Min-Kuo K'ung-Chün. Questi esemplari erano in tutto simili al prototipo. Differivano dalla versione originale per le mitragliatrici Vickers da 7,7 millimetri invece delle Breda-SAFAT, per l'impianto di illuminazione e perché erano privi delle alettature di raffreddamento del serbatoio dell'olio sull'estrema prua. Alcuni esemplari erano dotati di radio rice-trasmittenti. I primi esemplari furono consegnati nella primavera del 1935, a Shanghai, dove furono rimontati e assegnati ad una squadriglia di Nanchang.
In prove comparative, si dimostrarono superiori ai Boeing P.26 ed ai biplani Curtiss Hawk III, che costituivano la spina dorsale della caccia cinese dell'epoca, ma furono soppiantati da questi ultimi, poiché alla Cina di Chiang Kai-shek risultava difficile importare l'alcol e il benzolo da miscelare alla benzina avio per alimentare il motore del C.R.32. Nel maggio 1936 solo sei Freccia erano operativi. Fonti italiane parlano di un buon successo contro le forze giapponesi che, dopo l'inizio della Seconda guerra sino-giapponese, attaccavano Shanghai nell'agosto del 1937, ma fonti in lingua inglese attestano che i pochissimi Fiat non ebbero alcuna possibilità di mettersi in luce. L'anno dopo, con l'avanzare dell'invasione nipponica, tutti i CR.32 andarono persi.

Spagna

L'Aviación Nacional spagnola, la forza aerea dello schieramento franchista, emise un ordine per la fornitura di 60 C.R.32ter, i quali vennero consegnati nel 1937, a cui seguirono 27 C.R.32quater consegnati nel 1938.
Al termine della Guerra civile spagnola, nella primavera del 1939, l'Aviazione Legionaria cedette alla Spagna i C.R.32 ancora in condizioni di volare che militarono nel rifondato Ejército del Aire. In aggiunta, l'Hispano Aviación di Siviglia - che aveva acquistato la licenza di produzione nel 1938 - produsse 100 C.R.32, con la designazione di Hispano Ha 132L Chirri. La produzione terminò nel 1942. Alcuni di questi velivoli rimasero in servizio fino al 1953 come addestratori acrobatici.

Ungheria

La Magyar Királyi Honvéd Légierő, forza aerea dell'allora Regno di Ungheria, operò con 76 esemplari acquistati tra il 1935 ed il 1936, destinati principalmente all'addestramento alla caccia.
Con il biplano della Fiat, la MKHL ebbe, nel marzo 1939, il suo battesimo del fuoco, durante il breve conflitto contro il nuovo stato della Slovacchia. I C.R.32 con le insegne magiare guadagnarono facilmente la superiorità aerea nei confronti della nuova forza aerea slovacca, che, negli scontri con i biplani di produzione italiana, perse alcuni Avia B.534 e un Letov Š-328. Gli ungheresi rimotorizzarono uno dei C.R.32 con un radiale Gnome-Rhône 14M "Mars" da 750 CV. In quella configurazione il velivolo raggiunse la velocità massima di 420 km/h a 4 000 m di quota, ottenendo consensi per introdurre la variante su tutto il parco velivoli. Tuttavia il progetto di rimotorizzazione venne annullato a causa dell'impossibilità di ottenere una fornitura di quei motori.
Durante il breve conflitto contro la Jugoslavia, nel quale l'Ungheria si trovò a fianco delle potenze dell'Asse, la MKHL perse tre C.R.32. Il 6 maggio 1941, l'aeronautica militare ungherese aveva ancora in linea 69 C.R.32.
Il biplano della Fiat venne in seguito impiegato nella guerra contro l'Unione Sovietica. Quando, nel giugno 1941, il regno d'Ungheria dichiarò guerra all'Unione Sovietica, i C.R.32 equipaggiavano due delle unità che fornivano copertura aerea alle truppe ungheresi: il Gruppo 1./I (basato a Szolnok), del Primo Stormo Caccia, e il Gruppo 2./I (di base a Nyiregihazá) del Secondo Stormo Caccia. I caccia Fiat, ottennero, in più occasioni, vittorie aeree contro aerei dell'Unione Sovietica.

Venezuela

Favorevolmente impressionata dalle esibizioni della pattuglia acrobatica italiana durante la "tournée" in onore di Geo Chávez, la Fuerza Aérea Venezolana acquistò 9 C.R.32quater, tra il 1938 e il 1939. Questi esemplari erano dotati di uno speciale radiatore maggiorato per permettere un buon raffreddamento del motore nel torrido clima tropicale.
I Fiat giunsero a Maracay nel secondo semestre del 1938 e equipaggiarono il 1º Regimiento de Aviacion Militar del Venezuela e furono radiati nel 1943, quando cinque di essi risultavano ancora in organico.

Commesse non evase

Paraguay

Influenzato anch'esso dalle tournée promozionali in America Latina, anche il Paraguay ordinò, nel 1938, 5 (inizialmente la trattativa era per 10) C.R.32quater che andarono ad equipaggiare la 1ª Escuadrilla de Caza delle Fuerzas Aéreas del Ejército Nacional del Paraguay (immatricolati 1-1, 1-3, 1-5, 1-7. 1-9). Questi caccia non arrivarono in tempo per prendere parte alle operazioni contro la Bolivia durante la guerra del Chaco, ma rimasero in servizio per diversi anni.

Versioni
  • C.R.32 - prima versione di serie.
  • C.R.32bis - versione con 2 mitragliatrici Breda-SAFAT Mod.1928Av. da 7,7 mm nell'ala inferiore, in aggiunta alle due in fusoliera, con tiro al di fuori del disco dell'elica. In molti degli esemplari consegnati le mitragliatrici alari furono rimosse per ridurre i pesi. Prodotta dal 1935, 328 esemplari.
  • C.R.32ter - ulteriore miglioramento dell'armamento offensivo con 2 mitragliatrici Breda-SAFAT da 12,7 mm in fusoliera, al posto delle due da 7,7 mm; prodotta in 103 esemplari.
  • C.R.32quater - C.R.32 alleggerita. 298 esemplari. La produzione cessò nel 1939.

Utilizzatori
  • Austria - Heimwehr Flieger Korps
  • Repubblica di Cina - Chung-Hua Min-Kuo K'ung-Chün
  • Italia - Regia aeronautica - Aviazione Legionaria
  • Spagna Fuerzas Aéreas de la República Española
  • operò con 6 esemplari catturati ai nazionalisti.
  • Spagna Aviación Nacional
  • Ungheria Magyar Királyi Honvéd Légierő
  • Venezuela Fuerza Aérea Venezolana.

Velivoli attualmente esistenti
  • Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle, Bracciano (RM): Un esemplare di Hispano Ha 132L, costruito in Spagna e donato all'Aeronautica Militare Italiana nel 1955.
  • Museo del Aire, Madrid: Un esemplare di C.R.32 restaurato con parti provenienti da un Hispano Ha 132L.


ENGLISH

The Fiat CR.32 was an Italian biplane fighter used in the Spanish Civil War and World War II. Designed by the aeronautical engineer Celestino Rosatelli, it was a compact, robust and highly manoeuvrable aircraft for its era, leading to it being a relatively popular fighter during the 1930s.
The CR.32 fought in North and East Africa, in Albania, and in the Mediterranean theatre. It was extensively used in the Spanish Civil War, where it gained a reputation as one of the most outstanding fighter biplanes of all time. It also saw service in the air forces of China, Austria, Hungary, Paraguay and Venezuela. Furthermore, it frequently performed impressive displays all over Europe in the hands of the Italian Pattuglie Acrobatiche. During the late 1930s, the CR.32 was overtaken subsequently by more advanced monoplane designs; by the start of the Second World War, it was considered to be obsolete. While it had been superseded by a number of newer Italian fighters, including the newer Fiat CR.42 that had been derived from the CR.32, the type continued to be flown throughout the conflict.

Development

The Fiat CR.32 was designed by the noted aeronautical engineer Celestino Rosatelli. It was derived from the earlier Fiat CR.30. The CR.30, being a relatively fast and maneuverable aircraft in its time, had received limited production orders for the type from the Regia Aeronautica but, within the space of 12 months, it had been superseded by the newer CR.32. In comparison to the CR.30, the CR.32 featured a more streamlined and smaller fuselage, resulting in a more compact aircraft overall. According to aviation author Gianni Cattaneo, the type was the product of a decade-old formula developed not only by Rosatelli but by his predecessors as well.
On 28 April 1933, the prototype CR.32, which was designated as the MM.201, performed its maiden flight from the Fiat company airstrip at Turin. By the end of the year, the first production examples were already arriving with front line units of the Regia Aeronautica. Mass production of the type would proceed over the following years. Between 1933 and 1938, a total of four distinct variants of the CR.32 were developed: the standard, bis, ter, and quater. The CR.32 bis was provided with a more powerful Fiat A.30R V12 engine as well as two additional machine guns, while the ter and the quater retained the original armament arrangement, differing by the adoption of improved sights and instrumentation.
By 1938, the CR.32 had been rendered obsolete by advances in the field of aviation, including the arrival of a new generation of monoplane fighters, which were capable of superior performance. The CR.32 was directly succeeded by the Fiat CR.42, which was a further advancement of the biplane platform, having been derived from the CR.32 itself. During the development of this improved derivative, a total of four CR.32s were converted to serve as prototypes, an act which highlighted the strong connection between the two fighters.

Design

The Fiat CR.32 was a highly manoeuvrable biplane fighter aircraft; its agility was a major quality of the design. Its fuselage shared the same structure as the earlier CR.30, utilizing aluminium and steel tubes covered by duraluminium on the nose up to the cockpit, on the back, in the lower section under the tail, while a fabric covering was used on the sides and belly. According to Cattaneo, the fuselage was very robust for the time. The CR.32 was fitted with a fixed undercarriage arrangement, which incorporated two main legs, furnished with independent wheels housed within fairings and hydraulic shock absorbers; braking was achieved via a pneumatic system.
The wings and tail used a mixed composition, similar to the fuselage, composed of a pair of aluminium alloy tubular spars and square tubes, which were covered by fabric. According to Cattaneo, the atypical wing strut arrangement of the CR.32 had been first used on the Ansaldo SVA of 1917. Another notable feature was that the lower wing was shorter than the upper wing, making the fighter a sesquiplane. Ailerons were only present upon the upper wings, which were balanced via out-rigged tabs mounted upon steel struts. The empennage, which was largely composed of aluminium tubes, featured a variable incidence tailplane and a dynamically-balanced elevator.
The cockpit of the CR.32 normally seated only a single pilot, who was provisioned with an adjustable seat and a parachute, the latter of which being stored within the squab. Although this was considered to be fully instrumented from the era, the RA.80-1 radio set was only an optional piece of equipment. Other equipment included a fire extinguisher, gun camera, an oxygen system for the pilot; both an optical gunsight and survey camera could also be installed as optional item. The armament initially included a pair of 7.7 mm (.030 in) Breda-SAFAT machine guns (which was later substituted for a pair of 12.7 mm (.5 in) Breda-SAFAT guns), which were fitted on top of the engine cowling; each gun had an ammo capacity of 350 rounds each. Later examples were also furnished with a pair of hard points, which could accommodate up to 12 5lb bombs, a pair of 100lb bombs, or a single 200lb bomb.
The CR.32 was powered by a single water-cooled Fiat A.30 R.A. V12 engine. Designed in 1930, it was a 60° V 12, producing up to 447 kW (600 hp) at 2,600 rpm, reportedly inspired by the American Curtiss D-12. It drove a 2.82 meter (9 ft 4 in) two-blade metal propeller with pitch only adjustable on the ground, not in flight. The engine did not use the usual aviation gasoline, but instead ran on a mixture of petrol (55%), alcohol (23%) and benzol (22%). The main fuel tank, which was located between the engine and cockpit, carried 325 litres (85.9 US gal). There was another small 25 liter (6.6 US gal) auxiliary tank positioned in a streamlined "torpedo" fairing in the center of the upper wing.

Operational history

Early operations

The new biplane proved to be an instant success. After a brief period of testing, the first production orders for the CR.32 were received during March 1934. Within a short amount of time, the type soon equipped the 1°, 3° and 4° Stormi of the Regia Aeronautica. The CR.32 was commonly well liked by its crews, being very maneuverable and benefitting from a relatively strong fuselage structure.
The Fiat biplanes were used for many aerobatic shows, in Italy and abroad. When foreign statesmen visited the Holy City, the 4° Stormo, Regia Aeronautica élite unit, based in Rome, put on impressive displays with formations of five or ten aircraft. During 1936, air shows were organized above various other European capitals and major cities, and, during the following year, in South America. When the team returned, a brilliant display was put on over the skies of Berlin. Further overseas tours by Italian display teams, such as a South American expedition in 1938, were performed using the type. According to Cattaneo, various aspects of the CR.32's design, including its favourable control arrangement, a tight turning circle, and excellent handling made the type ideal for executing aerobatic displays.
According to Cattaneo, the stand-out feature of the CR.32 was its remarkable manoeuvrability; he speculated that its outstanding performance and popularity amongst its pilots were responsible for a continued attitude within many officials of the Regia Aeronautica that the biplane platform remained a viable concept for further development and deployment even in the face of a new generation of monoplane fighters.

Spain

During 1938, Spain acquired a license to build the CR.32. Spanish manufacturer Hispano Aviación established a production line and constructed at least 100 examples, which were locally known under the designation HA-132-L Chirri. Some of these aircraft remained in military service as C.1 aerobatic trainers up until as late as 1953.
The Fiat CR.32 was used extensively in the Spanish Civil War on the side of the Fascist military rebellion against the Spanish Republic. At least 380 examples took part in the air battles fought over Spain, proving formidable adversaries to the Soviet Polikarpov I-15 biplane and Polikarpov I-16 monoplane that formed the backbone of the Spanish Republican Air Force.[16] During 1936, the type had its baptism of fire. On 18 August, the first 12 CR.32s arrived in Spain and formed the Squadriglia Gamba di Ferro, Cucaracha, and Asso di Bastoni of 3° Stormo; three days later Tenente Vittorino Ceccherelli, a Gold Medal of Military Valor winner, shot down the first enemy aircraft, a Nieuport 52, over Cordoba.[12] In total, the Italian government dispatched between 365 and 405 C.R.32s to Spain while between 127 and 131 were delivered directly to Nationalist aviation units. During the conflict, six aircraft were captured by Republican forces, according to Nico, one of these was shipped to the Soviet Union, where it underwent a detailed evaluation.
Thanks to the agile CR.32, the Italians managed to achieved air superiority over their Fuerzas Aéreas de la República Española opponents, who flew a motley collection of very different and often obsolete aircraft. The Fiat biplane proved to be effective in the theatre, the Aviazione Legionaria claiming 60 (48 confirmed) modern Russian Tupolev SB bombers, which were once believed to be impossible to intercept, as well as 242 Polikarpov I-15 biplane fighters, and 240 Polikarpov I-16 monoplane fighters, plus another hundred aircraft that were not confirmed. In exchange, C.R.32 losses were reportedly only 73. According to other sources, of the 376 Fiat shipped to Spain, 175 (43 Spanish operated and 132 Italian) were lost, including 99 (26 Spanish and 73 Italian) shot down, while, by January 1939, the number of I-15s shot down was just 88.

Spanish aces

The top scoring CR.32 ace was Spaniard Joaquín García Morato y Castaño, who was the leading Nationalist fighter pilot of the Spanish Civil War. He achieved 36 of his 40 victories while flying the Fiat biplane. He used the same aircraft, which carried the number 3-51 on the fuselage, until his death. During April 1939, shortly after the war had finished, Morato fatally crashed his faithful 3-51 while performing low aerobatics.
Another Nationalist CR.32 ace was Capitán Manuel Vázquez Sagastizábal, who claimed 21 1⁄3 victories with Grupo 2-G-3, before he was shot down and killed on 23 January 1939. Comandante Angel Salas Larrazabal, after one kill flying a Nieuport-Delage 52, flew multiple CR.32s, shooting down, on 29 October 1936, the first of the fast Soviet monoplane Tupolev SB-2 bombers to fall to Nationalist fighters. He shot down four more aircraft with the CR.32 before moving to a Heinkel He 51 unit. After two more victories, he joined the new Grupo 2-G-3. With this unit, again flying CR.32s, he raised his score to 16, including three SB-2s and an I-16 in a single sortie on 2 September 1938. Capitán Miguel Guerrero Garcia achieved nine of his 13 victories flying the Fiat biplane: four I-15s, three "Papagayos" (R-5s and Polikarpov-RZs assault bombers), and two I-16s.

Second World War

The aerobatic characteristics of the CR.32 and its success in Spain misled the Italian air ministry, which was convinced that a biplane fighter still had potential as a weapon of war. Consequently, during May 1939, prior to Italy entering the Second World War, large numbers of CR.32 fighters, in bis, ter, and quater versions, represented two-thirds of all fighters in the Regia Aeronautica. A total of 288 were based in Italy and North Africa, while 24 were stationed in East Africa.

North Africa

When Italy declared war on Britain and France on 10 June 1940, 36 CR.32s together with 51 Fiat CR.42s formed the operational fighter force of the Regia Aeronautica in Libya. The first combat between CR.32s and British aircraft came the following day. Six CR.32s intercepted a formation of Bristol Blenheim bombers attacking the airfield at El Adem, claiming two Blenheims shot down and the remaining four damaged (compared with actual British losses of two Blenheims lost and two damaged), for no losses. According to Cattaneo, instead of focusing on air-to-air dogfighting, CR.32 pilots typically engaged in strafing ground targets, acting as light attack aircraft instead; he stated these activities to have been of "limited effectiveness" in the campaign.

East Africa

Aviation author David Mondey has claimed that the greatest wartime successes to be achieved by CR.32s were accomplished in Italian East Africa. Here, 410a and 411a Squadriglia CR.32s (which represented half of all the fighters operational in the Italian colony) destroyed a number of British and South African aircraft. In the hands of a skillful pilot, the CR.32 could be capable of defeating the faster, more powerful, and better-armed monoplanes, like the Hurricanes and the Blenheims. The Fiats received their baptism of fire on 17 June, when CR. 32s of 411a Squadriglia flown by Tenente Aldo Meoli and Maresciallo Bossi attacked three South African Air Force Junkers Ju 86 bombers bound for Yavello, escorted by two Hurricanes of 1 SAAF Squadron. The Fiat CR.32s shot down one of the Ju 86s and then pounced on the Hurricanes, shooting down the one flown by 2/Lt B.L. Griffiths, who was killed in the crash. On the 7th of July, three CR.32s, escorting as many Caproni Ca.133s, intercepted three Hawker Hartebeests, and shot down the plane flown by Lt N.K. Rankin, killing the pilot and his gunner, Air Sgt D.H. Hughes. On 23 February 1941, while in the process of attacking the airfield at Makale, Maj Laurie Wilmot, who was flying a Hurricane, was bounced by Italian ace Alberto Veronese in a Fiat biplane. Wilmot was forced to crash-land, becoming a prisoner of war (PoW). Soon after, Capt Andrew Duncan hit Veronese, who was wounded and bailed out. The CR.32s obtained other kills, despite having to face an ever increasing number of more modern aircraft. The 410a Squadriglia alone managed to shoot down 14 enemy aircraft, before being disbanded. But the impossibility of obtaining replacements and spare parts from the motherland caused the gradual thinning of the rows of CR.32s. If on 10 January 1941 there were still 22 CR.32s in service, on 31 January there were 14, on 10 February 11 and on 5 March just eight. The last CR.32 survived until mid-April 1941.

Mediterranean

Fourteen CR.32s of 160° Gruppo and nine of 2° Gruppo from 6° Stormo saw action against Greece in the first weeks after the attack of 28 October 1940. Eight more from 163aa Squadriglia, based at Gadurrà airport on Rhodes, took part in the invasion of Crete. CR.32s of 3° Gruppo operated in Sardinia, but in the period of July–December 1940 their number fell from 28 to seven serviceable aircraft. Cattaneo observed that ground crews lacked the fuel, ammunition, and spare components to properly maintain their aircraft, often resulting to improvisation due to the poor supply situation, which severely impacted the fighter's operational effectiveness. The last front line CR.32 survived until mid-April 1941 when they were sent to the Scuola Caccia (Schools for fighter pilots). By 1942, the type was relegated to only night missions as newer fighters were put into service.

International use

China

The first international operator of the CR.32 was Chiang Kai-shek's for China, which ordered 16 (according to other sources 24) CR.32s of the first series in 1933. The aircraft mounted Vickers 7.7 mm machine guns instead of the Breda-SAFAT, electric headlights, and the cooling fins on the oil tank in the nose were removed. Additionally, some were equipped with radios. They were based at Nangahang airport, near Shanghai. Some officers of the Chinese high command disliked the Fiat, but Chinese pilots appreciated that the Italian biplanes in comparative tests proved superior to the American Curtiss Hawk and Boeing P-26. The Chinese Government did not order more CR.32s as it was difficult to import alcohol and benzole to mix with petrol for the engines. In May 1936, only six CR.32s were still operational. In August 1937, the remaining CR.32s were used with some initial success in Shanghai against the invading Japanese. By late 1937, when the Chinese capital at Nanjing fell, all CR.32s had been lost.

Austria

In spring 1936, 45 CR.32s were ordered by Austria to equip Jagdgeschwader II at Wiener Neustadt. In March 1938, following the Anschluss with neighbouring Nazi Germany, the Austrian units were absorbed into the Luftwaffe, and, after a brief period, the 36 remaining aircraft were handed over to Hungary.

Hungary


The Magyar Királyi Honvéd Légierő, the Royal Hungarian Air Force (MKHL), acquired a total of 76 CR.32s during 1935 and 1936. MKHL Fiat biplanes had their baptism of fire in 1939, during the short conflict with the newly-formed state of Slovakia. The CR.32s, which were emblazoned with the red/white/green chevrons insignia, easily gained air superiority over the fledgling Slovak Air Force, which lost a few Avia B.534s and Letov S-328s during this action.
During the short conflict against Yugoslavia, fought in April 1941, the MKHL lost three CR.32s and, on 6 May 1941, the Hungarian Air Force still had 69 Fiat CR.32s on line. In June 1941, when the kingdom of Hungary declared war on the Soviet Union, the CR.32 fighter equipped two of the units that supported the Hungarian Army on the Eastern Front: 1./I Group of 1st Fighter Wing, based in Szolnok, and 2./I Group, of 2nd Fighter Wing, based at Nyíregyháza. On 29 June, the first aerial combat over Hungary took place, when seven Tupolev SB-2 bombers attacked the railway station at Csap and were intercepted by the Fiat CR.32s from 2/3 Fighter squadron. The Fiat biplanes shot down three of the raiders while incurring no loss to themselves.
Following the acquisition of newer fighters, including the Fiat CR.42 and Reggiane Re.2000, the remaining Hungarian CR.32s were relegated being used for training missions only.

South America

In 1938, Venezuela acquired nine CR.32quaters (according to other sources, 10 aircraft.) Modifications included a larger radiator to assist engine cooling in tropical climate conditions. The aircraft were delivered to Maracay in the second half of 1938 and equipped the 1° Regimiento de Aviación Militar del Venezuela. With five CR.32s still serviceable, the aircraft were struck off charge in 1943.
A small number, estimated at four, went to Paraguay in 1938. Five CR.32quater fighters (registered 1-1, 1-3, 1-5, 1-7 and 1-9) were assigned to 1.a Escuadrilla de Caza of the Fuerzas Aéreas del Ejército Nacional del Paraguay. They did not arrive in time for military operations against Bolivia, but were in service for several years.

Variants

The Regia Aeronautica ordered 1,080 CR.32s (including the two prototypes and 23 aircraft rebuilt by SCA factory in Guidonia, near Rome, plus 52 without military registry numbers for Hungary). With 100 more CR.32quaters licence-built in Spain (as the Hispano Ha. 132L Chirri), the total CR.32 production numbers range from 1,306 to 1,332 examples.
  • CR.32 - Armed with twin 7.7 mm (.303 in) or 12.7 mm (.5 in) machine guns and powered by 447 kW (600 hp) Fiat A.30 R.A.bis engine. Delivered to the Regia Aeronautica between March 1934 and February 1936.
  • CR.32bis - Close-support fighter version armed with twin Breda-SAFAT Mod.1928Av. 7.7 mm (.303 in) (a common field modification was to discard the 7.7 mm armament to reduce weight) and twin 12.7 mm (.5 in) machine guns. Bomb racks with ability to carry 100 kg (220 lb) bombload possible: 1 × 100 kg (220 lb) or 2 × 50 kg (110 lb).
  • CR.32ter - Revised CR.32bis with many improved features.
  • CR.32quater - Revised CR.32ter with reduced weight, added radio and max speed 356 km/h (221 mph) at 3,000 m (9,843 ft); 337 built for the Regia Aeronautica.
  • CR.33 - 520 kW (700 hp) Fiat AC.33RC engine. Maximum speed 412 km/h (256 mph; 222 kn) at 3,500 m (11,500 ft).[38] Only three prototypes were built.
  • CR.40 - One prototype powered by a Bristol Mercury IV radial engine.
  • CR.40bis - One prototype only.
  • CR.41 - One prototype only.
  • HA-132L Chirri - Spanish version; 100 were built and 49 more of those used during the war were rebuilt. A total of 40 were transformed into two-seaters and kept in service as an aerobatic trainer till 1953.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)





















































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