venerdì 22 ottobre 2021

Sono previste due distinte configurazioni per le future “EPC - European Patrol Corvette”


Le future corvette europee “EPC” avranno 2 distinte configurazioni: 
  • Italia e Grecia preferiscono la configurazione, denominata "Full Combat Multipurpose”;
  • Spagna e Francia prediligono una variante nota come “Long Range Multipurpose”.
Ciò è emerso dopo la prima riunione operativa tra la Marina Militare (capofila del progetto) e i rappresentati di Spagna, Francia, Grecia e Portogallo, il Consorzio industriale (Naviris, Fincentieri, Naval Group, Navantia) e l’Agenzia europea per la difesa (EDA). 



Italia e Grecia necessitano di un pattugliatore EPC denominato appunto Full Combat Multipurpose) da impiegare nel Mediterraneo allargato, nel Mediterraneo centrale e orientale, per compiti di presenza e sorveglianza, dotato di una varietà di sistemi con un'adeguata capacità di autodifesa. 
Spagna e Francia sono orientate verso una corvetta EPC “Long Range Multipurpose” con maggior autonomia di pattugliamento necessaria per svolgere attività nell’ambito dei territori d’oltremare. 


Le nuove unità: 
  • utilizzeranno una piattaforma comune con una base condivisa, 
  • saranno personalizzate in base alle esigenze di Italia, Francia, Grecia e Spagna (il Portogallo rimane un osservatore); 
  • avranno dislocamento complessivo di circa 3.000 t, 
  • Una lunghezza di 110 m.

IL RUOLO DI LEONARDO NELLE E.P.C.

Fornire le migliori tecnologie in grado di gestire scenari operativi diversi e in continua evoluzione: è questo il principio che ha ispirato Leonardo nella realizzazione del più importante programma militare in ambito navale mai costituito a livello europeo.
Infatti, per tutte le unità prodotte in Italia, la Società è responsabile della fornitura e dell’integrazione dell’intero Sistema di Combattimento della nave, costituito dal sistema di gestione CMS (Combat Management System), dai sensori radar ed elettro-ottici per il controllo del tiro e per funzioni di tracciamento, dai sistemi per le comunicazioni e dai sistemi di difesa aerea, di superficie e subacquea.


In particolare, tutte le fregate saranno equipaggiate con: 
  • il radar multifunzionale attivo KRONOS Grand Naval - al centro del sistema di difesa aerea missilistica, 
  • il radar secondario IFF SIR-M5-PA, 
  • di scoperta di superficie RAN-30X/I, 
  • radar di navigazione LPI SPN-730, 
  • di appontaggio elicotteri SPN-720, 
  • sistema di tracciamento all’infrarosso SASS (Silent Acquisition and Surveillance System), 
  • con un radar ed elettro-ottico di controllo del tiro NA-25X. Leonardo inoltre parteciperà alla realizzazione dei sistemi integrati di comunicazioni interne, esterne e tattiche. 

Leonardo fornirà anche: 
  • il sistema di difesa 76/62 mm Super Rapido (o anche il 76/62 Sovraponte) che utilizza il munizionamento guidato DART per l’inseguimento dei bersagli, 
  • il sonar anti-mine (Mine Avoidance Sonar), 
  • le contromisure acustiche contro attacchi provenienti da siluri (Decoy Launching System) 
  • e il sistema di lancio siluri leggeri MU90 (Torpedo Launching System). 


IL RUOLO DI M.B.D.A.

Al programma partecipa anche la società MBDA (consorzio tra Airbus, BAE Systems e Leonardo), responsabile dell’equipaggiamento di difesa anti-aerea (CAAM-ER?), e del sistema anti-nave (Teseo Mk2 Evolved?).




LA PRIMA RIUNIONE

Il 6 ottobre 2021 si è tenuta in remoto la prima riunione operativa tra la Marina italiana, i rappresentati di Spagna, Francia, Grecia e Portogallo, il Consorzio industriale (NAVARIS, FINCANTIERI, NAVAL GROUP, NAVANTIA) e l’Agenzia europea per la difesa (EDA).
La riunione ha avuto esito positivo ed ha rappresentato il primo ingaggio industriale in merito al progetto EPC, da cui sono emersi molte novità progettuali. Questa condivisione dei requisiti è fondamentale per il prosieguo del progetto, in quanto il 9 dicembre 2021 scadrà il termine ultimo della gara europea bandita dall’European Defence Fund, strumento finanziario della Commissione UE che, insieme ai progetti PESCO, mira a sviluppare la Difesa Europea.

L'ELICOTTERO IMBARCATO

L'NHI NH90 (NATO Helicopter per gli anni novanta) è un elicottero multiruolo biturbina medio pesante con rotore a quattro pale, sviluppato a partire dagli anni novanta dal consorzio internazionale NHIndustries, costituito da Leonardo (nuovo nome di Finmeccanica assunto dal 2017, in precedenza dall'AgustaWestland, confluita in Leonardo-Finmeccanica nel 2016), la franco-tedesca Eurocopter e l'olandese Stork Fokker Aerospace.
L'NH90 è il primo elicottero europeo completamente "fly-by-wire" e viene realizzato utilizzando estesamente i materiali compositi. Impiegato a partire dal 2007 dalle Forze armate tedesche (Bundeswehr) e dal 2008 dall'Esercito Italiano, è stato ordinato dalle forze armate di molti paesi nel mondo.
La denominazione utilizzata dal Ministero della difesa italiano è UH-90A per la versione terrestre (TTH), e SH-90A per la versione navale (NFH). Tale sigla fa riferimento alla denominazione Sea Helicopter; gli aeromobili SH90 della Marina Militare sono dislocati presso la stazione elicotteri di Sarzana-Luni e la stazione aeromobili Taranto-Grottaglie, nella versione NFH.
Il programma NH90 nasce formalmente il 1º settembre 1992, data della firma del contratto di progetto e sviluppo dell'elicottero tra l'agenzia NATO NAHEMA (NATO Helicopter Management Agency) e il consorzio industriale NHIndustries.

Il ruolo primario dell'NFH-90 sarà quello di elicottero imbarcato per la lotta ASW e contro le unità navali di superficie (in inglese Anti-Surface unit Warfare, ASuW). La versione è stata progettata per essere in grado di operare in ogni condizione di luce e meteorologica, utilizzando come basi di decollo e atterraggio navi in ogni condizione di movimento. Questa versione è dotata di un radar di scoperta alloggiato in un radome presente sotto la fusoliera all'altezza della cabina di pilotaggio, nonché di un sonar filabile a mare e di un lanciatore di boe sonore (acoustic-buoy) per l'individuazione dei sommergibili. Per impegnare queste unità sottomarine, è previsto l'impiego di due siluri, mentre per la lotta alle unità di superficie possono essere impiegati missili antinave.

Ruoli aggiuntivi sono il supporto aereo, il rifornimento verticale (vertrep), la ricerca e salvataggio e il trasporto truppe.









La corvetta EPC è il progetto più importante del settore navale nell’ambito della cooperazione strutturata permanente in ambito Pesco dell’Unione europea. Il primo Paese che si è unito all’Italia è stata la Francia, a seguire hanno aderito al progetto anche Grecia e Spagna. Il Portogallo per il momento rimane un osservatore, ovvero partecipa alle riunioni ma si riserva di aderire al progetto in un secondo momento.




Le corvette europee saranno dei pattugliatori: 
  • economicamente accessibili, 
  • sostenibili dal punto di vista ambientale, 
  • energeticamente efficienti, 
  • molto versatili, 
  • in grado di svolgere operazioni di sicurezza marittima e di polizia d’alto mare, 
  • potranno essere usati nella lotta contro il terrorismo, 
  • i traffici illegali, 
  • per attività concorsuali antinquinamento 
  • e per interventi di emergenza in caso di calamità naturali.
Il progetto della corvetta europea è una piattaforma comune, una base condivisa, che può essere personalizzata in base alle esigenze degli Stati membri. 
Il dislocamento di 3.000 tonnellate consentirà alla nave di operare anche da porti minori. 
La nave sarà munita di motori diesel e/o elettrici allo scopo di contenere i consumi di pattugliamento.
Dal punto di vista industriale NAVIRIS (la joint venture nata tra il colosso italiano FINCANTIERI e quello francese NAVAL GROUP) ha coordinato la creazione di un consorzio insieme a FINCANTIERI, NAVAL GROUP e NAVANTIA per presentarsi come un’entità unica e concorrere per avere accesso all'European Defence Fund. Gli Stati membri partecipanti mirano a produrre l’unità capoclasse a partire dal 2027.

(SVPPBELLUM, Web, Google, RID, Difesaonline, Forumfree, G.Arra, Navalnews, Wikipedia, You Tube)




























 

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