sabato 4 novembre 2023

LUFTWAFFE: Il capo di Stato Maggiore esorta a affrettarsi a mettere in campo il velivolo d'attacco e i relativi “droni gregario” in sviluppo da parte di MBDA ed Airbus. Secondo indiscrezioni subito smentite, la Luftwaffe starebbe valutando di abbandonare il progetto “FCAS” e di associarsi al GCAP-Tempest.





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In data 13 luglio 2017 venne siglato a Berlino un accordo di cooperazione e integrazione militare tra Francia e Germania. L'accordo prevede la progettazione, lo sviluppo e la messa in produzione entro il 2028 di un caccia di 6ª generazione. L'obbiettivo di Francia e Germania è quello di creare attraverso risorse e mezzi comuni una base per costituire un Esercito, Marina, e Aeronautica comuni sotto la guida dell'Unione Europea. Altro obiettivo del progetto è quello di competere sul mercato globale con gli statunitensi F-35, NGAD ed F-22, con i russi Su-57 e Su-75, con il turco TAI TF-X Kaan, con i cinesi J-31 e J-20, e con l’Italo-britannico-giapponese “GCAP - Tempest”. 






Secondo indiscrezioni e voci di corridoio la Luftwaffe starebbe valutando di abbandonare il progetto “FCAS” Franco-tedesco-spagnolo e di associarsi a Italia, Gran Bretagna e Giappone nel progetto di sesta generazione sopra menzionato.
Secondo l’autorevole quotidiano “Times”, il cancelliere tedesco starebbe valutando la necessità e la possibilità di unire i progetti di sviluppo europei per un nuovo velivolo da caccia. Anche l’Arabia Saudita e la sua attuale posizione nei confronti dei terroristi di Hamas gioca un ruolo nella questione.
Secondo un articolo apparso di recente sul Times britannico, il cancelliere tedesco Olaf Scholz sta valutando la possibilità di ritirarsi dallo sviluppo dell'aereo da caccia più costoso di sempre. Il giornale fa riferimento a “fonti” a conoscenza delle riflessioni di Scholz. Secondo questi, il politico del Partito socialdemocratico (SPD) teme che il “Future Combat Air System” (FCAS), già stimato in 100 miliardi di euro, possa diventare eccessivamente costoso.








L’FCAS viene sviluppato congiuntamente da aziende della difesa tedesche, francesi e spagnole e dovrebbe sostituire l’“Eurofighter” a partire dal 2040. Essendo un aereo da combattimento di “sesta generazione”, anch’esso avrà capacità autonome e si compone di tre pilastri: 
  • l’aereo madre, 
  • gli sciami di droni da combattimento che volano con esso, 
  • una “nuvola da combattimento” intelligente in cui le forze a terra e navali possono anche essere integrate negli attacchi aerei.
Il fatto che la stampa britannica parli ora della possibile cancellazione del progetto FCAS va trattato con cautela. Il Regno Unito sta sviluppando il proprio aereo da caccia di “sesta generazione” nell’ambito del progetto “Tempest” e sta collaborando con produttori giapponesi e italiani. Le società BAE Systems e Rolls Royce sono alla guida del progetto, il cui completamento è previsto nel 2035, cinque anni prima rispetto al FCAS. 
Secondo il “Times” Scholz starebbe quindi valutando anche la possibilità di unire lo sviluppo dei due sistemi. Oltre ai paesi europei, anche gli Stati Uniti vogliono sviluppare un aereo da caccia di “sesta generazione” denominato “NGAD”, che dovrebbe essere operativo entro il 2030.
In effetti, ci sono state più volte divergenze tra Berlino e Parigi sull’attuazione del progetto integrato FCAS. Tra questi, ad esempio, la questione su quali società di difesa tedesche o francesi riceveranno ordini per il progetto.
La Germania ha previsto per il progetto 40 miliardi di euro, conta il "Times", e la settimana scorsa ha assegnato a sette aziende un contratto di ricerca del valore di 240 milioni di euro per il "combat cloud". Verrà inoltre studiata l'integrazione dei “laser aviotrasportati”. Della comunità fanno parte Airbus come principale partner contrattuale, il produttore di missili MBDA nonché un'associazione delle aziende Hensoldt, Diehl, ESG e Rohde & Schwarz. Beneficeranno del contratto complessivamente 35 imprese di grandi e medie dimensioni.
Oltre alla disputa sul FCAS, i rapporti tra Francia e Germania sono offuscati dall’iniziativa “Sky Shield”. Su iniziativa del governo tedesco, l'acquisto di sistemi di difesa aerea e missilistica da parte dei paesi della NATO verrà raggruppato, dando la preferenza ai prodotti provenienti dagli Stati Uniti e da Israele. Scholz "ha la sensazione" di avere più cose in comune con gli inglesi che con i francesi su questi temi, ha detto il Times citando un funzionario.
Ma Scholz è anche in contrasto con il governo di Londra. 
Il governo tedesco rifiuta di accettare la consegna britannica di altri 48 “Eurofighter” per un valore di oltre 5,7 miliardi di euro all’Arabia Saudita. Questi aerei da combattimento di “quinta generazione” sono prodotti congiuntamente da Gran Bretagna, Germania, Spagna e Italia, quindi qualsiasi nazione coinvolta può bloccarne l’esportazione. Il veto tedesco è giustificato dalle violazioni dei diritti umani da parte dell’Arabia Saudita, inclusa l’uccisione di migliaia di civili nella guerra civile yemenita. La cancelliera tedesca è però anche sconvolta dal fatto che il primo ministro Rishi Sunak non sia ancora andato a trovarlo a Berlino, scrive il “Times”.
Ora cresce la pressione su Germania e Regno Unito sulla questione “Eurofighter”: l’Arabia Saudita ha chiesto alla Francia di fare un’offerta rivale per la fornitura dei suoi aerei da combattimento RAFALE prodotti dalla Dassault.
I "circoli" della coalizione tripartita di Scholz hanno invece dichiarato al "Times" di essere sempre più fiduciosi che la vendita degli aerei da combattimento europei all'Arabia Saudita possa avvenire presto. Il vice-cancelliere verde Robert Habeck, che come ministro dell'economia è anche responsabile del controllo delle esportazioni di armi, è considerato favorevole alla consegna.
Tuttavia, di recente Habeck si è schierato esplicitamente dalla parte di Israele nel conflitto in Medio Oriente con un discorso molto notato su X (meglio noto come Twitter). A Berlino, Parigi e Londra, ciò che conta ora nella questione degli aerei da combattimento è il modo in cui l’Arabia Saudita si posizionerà nei confronti di Hamas.
Il capo di Stato Maggiore della Luftwaffe tedesca, il tenente generale Ingo Gerhartz, vuole vedere progressi più rapidi nella messa in campo di nuovi droni-gregario militari rispetto a quanto può offrire la linea temporale per il previsto sistema trinazionale Future Combat Air.
"Possiamo far uscire i vettori remoti da quel progetto molto prima", ha detto il capo dell'aeronautica in un'intervista, riferendosi a una classe di droni che dovrebbe accompagnare l'aereo da guerra centrale di sesta generazione del programma FCAS nelle missioni future. “E dobbiamo averlo molto, molto prima.”
I commenti di Gerhartz riflettono un certo grado di angoscia nei circoli militari riguardo alla data fissata per il progetto tedesco-franco-spagnolo – attualmente fissato a “2040 e oltre”, ha detto in un’intervista – che potrebbe rischiare di mettere Berlino in pericolo.
Alla domanda su quale tempistica avesse in mente, Gerhartz ha esitato, dicendo che solo i contratti per i droni FCAS erano abbastanza avanti per supportare la messa in campo di tecnologie senza pilota prima che la totalità del programma fosse pronta.
“Droni gregario” è un termine generico per diversi tipi di droni con compiti che vanno dalla ricognizione al disturbo elettronico fino all'attacco. Quelli più piccoli potrebbero anche essere utilizzati per sciamare sulle posizioni di difesa aerea nemica con l'obiettivo di sopraffare i loro radar e i software di puntamento.
L'idea è che il pilota dell'aereo da guerra con equipaggio del programma FCAS, soprannominato Next Generation Fighter, comandi tutti gli elementi senza pilota dalla cabina di pilotaggio a seconda della natura di una determinata missione.
La Germania, con l’appaltatore principale Airbus Defence and Space, è in testa allo sviluppo dei droni-gregario nell’ambito del programma generale. Sono coinvolte anche le filiali tedesca e francese del produttore missilistico paneuropeo MBDA, insieme al consorzio spagnolo SATNUS che rappresenta gli specialisti locali Sener, GMV e Tecnobit.
Secondo MBDA, la società prevede di appoggiarsi alle tecnologie missilistiche esistenti nello sviluppo delle sue offerte di droni-gregario, compreso il missile da crociera Taurus, ricercato dall’Ucraina per la sua difesa contro la Russia, così come i missili Spear 3, Meteor e Scalp.
Gerhartz ha detto che vuole anche accelerare il ritmo con un drone d'attacco dedicato per la Germania. La classe di veicoli più grande è denominata a livello internazionale UCAV, abbreviazione di veicolo aereo da combattimento senza pilota.
Il leader nazionale francese per il velivolo FCAS, Dassault Aviation, sta sviluppando un'arma del genere da anni, parallelamente al programma trinazionale, ha osservato Gerhartz.
"Ora stiamo cercando partner per spingere l'UCAV, o il fedele gregario, dalla nostra parte", ha detto. "Ne abbiamo bisogno prima."
Dopo l’intervista, alla domanda sui dettagli, un portavoce della Luftwaffe ha scritto in una dichiarazione che il servizio sta cercando “sinergie” con le nazioni partner alle prese con lo stesso problema di integrare piattaforme d’attacco con e senza pilota in scenari di “combattimento collaborativo”.
Nel frattempo, il programma FCAS sta avendo una storia traballante, alimentata principalmente dalla sfiducia tra Airbus e Dassault che a volte si è insinuata nel discorso politico bilaterale tra Germania e Francia sull’utilità di qualsiasi programma di difesa bilaterale.



Come già evidenziato, secondo un articolo del 1° novembre 2023 pubblicato dal Times di Londra, che cita fonti anonime, il cancelliere tedesco Olaf Scholz starebbe valutando la possibilità di abbandonare il programma da 100 miliardi di euro (107,3 miliardi di dollari) in favore di un’iniziativa rivale a guida britannica chiamata “GCAP-Tempest” perché era diventato impaziente nei confronti quello che considerava un partner troppo capriccioso a Parigi.
Un portavoce del ministero della Difesa tedesco ha comunque affermato che Berlino resta fedele al FCAS, definendo “false” le notizie contrarie.
Gli appaltatori hanno iniziato a costruire un dimostratore a marzo 2023, mettendo il progetto su una “buona strada”, ha detto il portavoce.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Defensenews, Times, digit.site36, Wikipedia, You Tube)






















 

venerdì 3 novembre 2023

Regia Marina italiana 1943 - 1944: il Murena è stato un sommergibile della classe Tritone, varato nel 1943 e affondato il 4 settembre 1944.






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Il Murena è stato un sommergibile della Regia Marina, appartenente alla classe Tritone, varato nel 1943 e affondato il 4 settembre 1944.
Nel corso della costruzione fu presa la decisione di adattarlo al trasporto di mezzi d'assalto, con l'applicazione di quattro contenitori cilindrici per SLC o barchini MTR (tali contenitori erano collocati ai lati del ponte, due all'altezza della torretta e due leggermente a proravia di essa): il Murena fu varato con i contenitori già ai loro posti.
Impostato presso i cantieri OTO del Muggiano, durante l'allestimento fu adattato per il trasporto dei mezzi d'assalto, con l'applicazione in coperta di 4 cilindri per SLC, con notevoli perfezionamenti.
L'8 settembre 1943 il Murena, al Comando del CC Luigi LONGANESI CATTANEI, si trovava pronto per eseguire un attacco alla fortezza di Gibilterra.
Fu sabotato e autoaffondato dall'equipaggio presso la diga foranea di La Spezia.
Recuperato in seguito dai tedeschi, denominato U.IT.16, fu quindi trasferito a Genova dove rimase inattivo; il 4 settembre 1944 venne affondato durante un bombardamento aereo.


CARATTERISTICHE TECNICHE DEL SOMMERGIBILE “MURENA”:
  • Cantiere: O.T.O.- La Spezia;

  • Impostato:01-04-1942;

  • Varato: 11-04-1943;

  • Consegnato: 25-08-1943;

  • Catturato: ??-09-1943;

  • Affondato: 04-09-1944;

  • Radiato: 27-03-1947;
  • Dislocamento in superficie 866 t - in immersione 1068 t.;

  • Lunghezza 63,15 m;

  • Larghezza 6,98 m;

  • Pescaggio 4,87 m;

  • Profondità operativa:80 mt.;

  • Profondità di collaudo: 130 mt.;

  • Propulsione motore diesel FIAT da 2.400 CV; elettrico C.R.D.A. da 800 CV;

  • Velocità in superficie: 16 nodi - in immersione: 8 nodi;

  • Autonomia in superficie:2000 nm a 12 nodi, 13.000 nm a 8,5 nodi;

  • Autonomia in immersione: 7 nm a 8 nodi, 74,5 a 4 nodi;

  • Equipaggio 5 ufficiali 44 sottufficiali e comuni;
Armamento artiglieria: 1 cannone da 100/47mm - 2 mitragliere binate da 13,2mm - siluri: 4 tubi lanciasiluri da 533mm a prora - 2 tubi lanciasiluri da 533mm a poppa.

A settembre era pressoché pronto per la sua prima missione come mezzo avvicinatore: al comando del capitano di corvetta Luigi Longanesi Cattani, a inizio ottobre 1943 (entro il 2 del mese) avrebbe portato quattro barchini MTR per attaccare la base britannica di Gibilterra.
L'8 settembre 1943, il Comandante Longanesi Cattani si trovava in mare con il Murena per un ulteriore collaudo e, quando rientrò, trovò la base in stato di allarme. Superate le iniziali perplessità, e tentato inutilmente di contattare i comandi, diede ordine di rifornire il Murena e di prepararsi a prendere il mare. Ma, giunse l'ordine dall'ammiraglio Maraghini di autoaffondarsi erroneamente convinto che così come gli altri sommergibili della Classe Tritone Grongo e lo Sparide, non fosse in grado di prendere il mare. Con l'aiuto del Comandante Junio Valerio Borghese, ottenne l'annullamento dell’ordine.
Il direttore di macchina del Murena, capitano del Genio Navale Pier Marietti, scomparve con il sommergibile mentre dirigeva le manovre di autoaffondamento.
In seguito, recuperato dai tedeschi, il Murena ricevette la nuova denominazione di U. IT. 6 e fu trasferito da La Spezia a Genova per le riparazioni, ma il 4 settembre 1944, nel corso di un violento bombardamento aereo statunitense su Genova, fu colpito e affondato, così come i gemelli Sparide e Grongo.

LA TRAGICA FINE DEL SOMMERGIBILE “MURENA” - LA VERSIONE DEL C/TE LUIGI LONGANESI CATTANI:
“”””In effetti gli avvenimenti che portarono all'autoaffondamento del Murena, ed alla dolorosissima perdita del capitano Marietti, si svolsero in modo completamente diverso da come furono riportati sul "Notiziario". Come si può rilevare nell'opera Decima Flottiglia MAS del comandante Junio Valerio Borghese, il giorno 8 settembre 1943 il regio sommergibile Murena, al mio comando, era pronto per eseguire un attacco a Gibilterra, previsto per il 2 ottobre 1943. Preciso che il giorno 8 settembre 1943 facemmo con il Murena l'ultima uscita in mare, che concludeva la preparazione della suddetta operazione d'assalto, con risultati pienamente soddisfacenti sia nei riguardi del grado di addestramento raggiunto dal personale, che del funzionamento dei materiali.
Rientrammo alla nostra base presso la Decima Flottiglia MAS nella notte poiché avevamo concluso quest'ultima giornata di preparazione con un'esercitazione di tiro notturno che ci aveva impegnati in mare per le prime ore di oscurità dopo il tramonto. Al nostro rientro ci colse del tutto impreparati ed increduli la notizia dell'armistizio trasmessa dall' emittente radiofonica civile. Tale notizia appariva del tutto inverosimile a noi che, proprio quel giorno, avevamo appena ultimato la preparazione di un'imminente azione di attacco particolarmente impegnativa.
Nell'incertezza della situazione decisi di approntare il battello per una missione prolungata, imbarcando siluri, munizioni, viveri, carburante, e di uscire appena possibile in mare aperto, ove avrei potuto prendere le migliori decisioni a ragion veduta, con le indispensabili garanzie di legittimità degli ordini ed in piena libertà.
Diedi quindi gli ordini conseguenti all'ufficiale in seconda ed al direttore di macchina che avevano entrambi condiviso, senza alcuna riserva, la linea di condotta da me adottata in quell'incerta situazione. Nelle prime ore del mattino successivo, 9 settembre, mentre erano in corso le operazioni per l'approntamento del battello, d'accordo con il comandante della Decima Flottiglia MAS, C.F. Junio Valerio Borghese, dal quale dipendevo direttamente, mi recai a Lerici con l'intento di ottenere da Generalmas qualche chiarimento sulla situazione che a noi appariva tuttora incerta e confusa.
Al mio rientro alla Decima Flottiglia MAS, al Muggiano, ove avevo lasciato il mio sommergibile ormeggiato alla banchina, in fase di approntamento, fui informato dal comandante della flottiglia che, per ordine del comandante in capo dell'Alto Tirreno, il mio Murena, insieme ai sommergibili gemelli Sparide e Grongo, era stato inviato verso una zona interna alla diga foranea con l'ordine di autoaffondarsi. Operazione che veniva svolta sotto la direzione del maggiore del genio navale Sanna, capo dell'ufficio di sorveglianza della Marina presso i cantieri O.T.O. Melara.
Evidentemente, per le rigorose norme di assoluta riservatezza, sempre strettamente osservate anche verso i Comandi del livello più elevato, nel caso di missioni di sommergibili trasportatori di mezzi d'assalto, al comandante in capo dell'Alto Tirreno, era stato deliberatamente celato che il Murena (a differenza del Grongo e dello Sparide in corso di allestimento) era già pronto ed addestrato per un'imminente missione di assalto. Ignorando la situazione, il comando in capo dell'Alto Tirreno aveva emanato un ordine di autoaffondamento unico per i tre battelli che gli risultavano tutti in corso di allestimento.
Appena chiarita telefonicamente la nostra diversa situazione rispetto agli altri due sommergibili gemelli, il comando in capo dell'Alto Tirreno accettò la mia richiesta di annullare, per il Murena, il suo ordine di autoaffondamento, ed io diressi immediatamente con un velocissimo M.T.S., messomi a disposizione dal comandante della Decima Flottiglia MAS, verso il mio battello (che vedevo fermo, insieme ai due sommergibili gemelli Grongo e Sparide, in prossimità della diga foranea), per comunicare l'annullamento dell'ordine di autoaffondamento e confermare gli ordini di approntamento all'uscita in mare aperto.
Quando ero ormai a poche centinaia di metri dal mio sommergibile lo vidi immergersi scomparendo repentinamente dalla superficie.
Dal pontone che forniva la necessaria assistenza ai tre battelli per le operazioni di autoaffondamento, sul quale si trovava il sergente mitragliere Italo Tarca, mi fu comunicato che il capitano del genio navale Marietti, capo servizio G.N. del Murena, che stava eseguendo personalmente le operazioni di autoaffondamento del nostro battello, sotto la direzione del maggiore G.N. Sanna, era rimasto nell'interno del sommergibile affondato. Fu chiaro, in seguito, che la causa di tale imprevisto, repentino affondamento del Murena, era stata l'apertura degli imbarchi siluri predisposta dai siluristi in attesa dei siluri da imbarcare che l'ufficiale in seconda stava cercando di procurare in Arsenale, mentre il battello era ancora ormeggiato alla banchina.
Tali aperture degli imbarchi siluri erano sfuggite all’attenzione del personale che successivamente aveva compiuto i preparativi per l'autoaffondamento, perché erano nascoste dal pagliolato che era stato rimesso a posto per consentire il traffico degli altri materiali da imbarcare.
Con ogni probabilità, il capitano Marietti, per non essere travolto dall'ingente violento afflusso di acqua, che entrava nel battello in modo del tutto imprevisto dagli imbarchi siluri aperti, si era rifugiato nella camera motori, adiacente alla camera di manovra in cui si trovava, chiudendo dietro di sé la porta stagna. Da quel locale, infatti, il capitano Marietti continua lungamente ad indicare la sua presenza battendo colpi sullo scafo, colpi ai quali rispondevano, con colpi dall'esterno i migliori sommozzatori della Decima Flottiglia MAS, guidati dal T.V Massano, prontamente accorsi su nostra urgente chiamata per procedere ai tentativi di salvataggio dello stesso capitano Marietti. Tentativi resi molto difficili dal fatto che la camera motori ove si era rifugiato il capitano Marietti non aveva garitte di fuoriuscita in corrispondenza della porta stagna che la divideva dalla camera di manovra, allagata su un fondale di 18 metri per cui, quando finalmente fu possibile ai sommozzatori aprire quella porta stagna, raggiungere il capitano Marietti e riportarlo alla superficie, questi era già senza vita ed a nulla valsero, purtroppo, i prolungati tentativi di rianimazione che il servizio sanitario della Decima Flottiglia MAS, accorso insieme ai sommozzatori, iniziò immediatamente.
Il sergente Italo Tarca ed io seguimmo dall'inizio tutti gli avvenimenti successivi all’affondamento del Murena: i tentativi di salvataggio, e quelli di rianimazione del mio sventurato Capo Servizio Genio Navale, al quale ero legato da profondo affetto, così come lo ero a ciascun uomo del nostro equipaggio.
L'equipaggio del Murena era composto esclusivamente da volontari, ed in larga misura da sommergibilisti che avevano operato con me per tutta la durata del conflitto, prima sul Brin (in Mediterraneo ed in Atlantico), subito dopo sul Da Vinci (in Atlantico) ed infine (dopo una breve parentesi in Mar Nero) si erano offerti per costituire l'equipaggio di un sommergibile destinato alle missioni con i mezzi d' assalto, del quale io ero il comandante designato.
Di questo nuovo battello curammo l'allestimento in tutti i dettagli, sulla base delle esperienze che avevamo maturato insieme in tre anni di operazioni di guerra sui diversi fronti; uno dei più valorosi era proprio il sergente mitragliere Italo Tarca (nella foto pubblicata sul "Notiziario" è il quarto da destra della prima fila in basso) intrepido combattente nelle azioni di fuoco in superficie che determinarono alcuni successi.
Più di ogni mia parola, l'espressione che si può cogliere sul volto di ciascuno, in questa foto scattata alla vigilia della nostra prima missione di assalto, esprime qual era lo spirito del nostro equipaggio composto di uomini animati dallo stesso ideale, ed uniti tra loro assai più di quanto lo si possa essere in qualsiasi altra famiglia umana.
Essi non avrebbero mai tollerato che uno di loro venisse soppresso con la barbara azione ingiustamente attribuita ai tedeschi nella versione riportata sul "Notiziario". A differenza di quanto viene erroneamente asserito in tale versione, né prima, né durante le operazioni di autoaffondamento, né successivamente durante i tentativi di salvataggio e di rianimazione del capitano Marietti, prolungatisi complessivamente per alcune ore, si verificò mai alcun intervento, né si delineò alcuna minaccia di intervento, da parte dei tedeschi.
L'unico portello aperto, quello della torretta non fu mai chiuso, né dal maggiore G.N. Sanna, che dirigeva le operazioni di autoaffondamento, né dal sergente Tarca che dava diretta assistenza al capitano Marietti, mentre io stavo sopraggiungendo con un M.T.S., unità di un tipo di dotazione alla Decima Flottiglia MAS, di cui facevamo parte, ben noto a ciascuno di noi, sicuramente identificabile come Unità italiana dal personale che dirigeva o eseguiva le operazioni di autoaffondamento.
Ed infatti il Sergente Tarca mi ha recentemente confermato che non solo l'Unità con la quale io sopraggiungevo era stata da loro riconosciuta quale appartenente alla nostra flottiglia, ma che avevano notato la mia presenza a bordo”””. Comandante Longanesi Cattani, Roma 1987.


Il relitto, recuperato nel 1947, fu avviato alla demolizione.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Issu, Grupsom, BETASOM, Wikipedia, You Tube)























 

giovedì 2 novembre 2023

USAF: sono stati condotti almeno nove test di volo di un nuovo missile da crociera AGM-181A Long Range Stand Off (LRSO) destinato ai bombardieri B-52 ed ai B-21 Raider.






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Documenti recentemente rilasciati mostrano che gli Stati Uniti hanno condotto almeno nove test di volo di un nuovo missile da crociera nucleare a lungo raggio destinato ad essere trasportato dai bombardieri statunitensi B-52 e dai futuri bombardieri B-21 Raider. Sebbene i dettagli su questo nuovo missile, soprannominato missile da crociera AGM-181A Long Range Stand Off (LRSO), rimangano limitati, questi test di successo suggeriscono che l’arma è sulla buona strada per entrare in servizio prima della fine del decennio. 


Sebbene lo sviluppo dell’LRSO non sia un segreto, le discussioni su questo nuovo missile da crociera con capacità nucleare sono state piuttosto sommesse negli ultimi anni. In effetti, solo uno dei nove test di volo riusciti fino ad oggi era stato precedentemente rivelato. La notizia del resto di questi test è arrivata al pubblico solo all'inizio di ottobre, quando il direttore editoriale della rivista Air & Space Forces Magazine, John Tirpak, si è imbattuto nella loro inclusione in un Selected Acquisition Report (SAR) del 2022. Sebbene il rapporto fosse datato dicembre 2022, è stato pubblicato solo di recente. 
L'LRSO è destinato a sostituire la vecchia flotta americana di missili da crociera lanciati dall'aria AGM-86B (ALCM). Il suo percorso verso il servizio è iniziato nel 2017 con contratti assegnati sia a Lockheed Martin che a Raytheon per sviluppare progetti concorrenti. Entro il 2020, l’US Air Force ha annunciato la decisione di andare avanti con il progetto di Raytheon, spostando Lockheed Martin in un ruolo di supporto. 
Questa nuova arma a lungo raggio farà parte dell'arsenale nucleare del venerabile B-52 Stratofortress, ma sarà anche trasportata internamente dal prossimo B-21 Raider, il nuovo bombardiere stealth americano in avanzato stato di sviluppo. 
Sebbene nel rapporto siano elencati nove test di volo riusciti, sembra che il missile stesso sia stato lanciato solo in quattro di essi. Gli altri cinque includevano prove di volo con trasporto in cattività, in cui il missile viene trasportato internamente o esternamente da un aereo per garantire che le sue dimensioni, forma, dimensioni o punti di montaggio non causino problemi imprevisti. Sulla base delle informazioni contenute nel rapporto, almeno uno dei test di volo riusciti è stato condotto con quello che quasi certamente era una testata inerte della testata nucleare W80-4. 
Il Piano del Dipartimento dell'Energia dell'Amministrazione nazionale per la sicurezza nucleare ha evidenziato il successo del test: “I team di test congiunti del LRSO e del W80-4 Life Extension Program hanno completato il primo test di volo a motore di un missile da crociera LRSO con la testata W80-4 rilasciata da un aereo B-52. Il missile si è sganciato con successo dall’aereo, ha alimentato il suo motore ed ha eseguito tutte le manovre in volo”, afferma il rapporto. 






La testata W80-4 è un programma di estensione della vita utile delle testate W80-1 “dial-a-yield” già in servizio. Queste armi sono dotate di due diverse impostazioni di potenza: sono in grado di produrre un'esplosione relativamente piccola di cinque kilotoni (circa un terzo della potenza della bomba sganciata su Hiroshima nel 1945), o un'esplosione molto più grande di 150 kilotoni - o circa 10 volte la potenza della bomba di Hiroshima. 
Quest'arma è stata progettata principalmente per servire come parte a lungo raggio della componente aerea della triade nucleare statunitense, ma il Dipartimento della Difesa non ha escluso la possibilità di schierare anche una variante armata convenzionalmente per attacchi più tattici. I primi documenti suggeriscono piani per la produzione di 1.020 missili per il servizio con 67 missili di prova aggiuntivi, ma non è chiaro se tali cifre siano cambiate negli anni successivi all'annuncio del programma. 
Inizialmente, i piani prevedevano che questo missile entrasse in servizio nel 2030, ma ora sembra che l’arma potrebbe essere pronta molto prima. Di conseguenza, l’ostacolo potrebbe essere proprio il programma W80-4, che dovrebbe essere completato nel 2027. 
Come la stragrande maggioranza delle nuove armi e piattaforme dell’USAF, l’LRSO è stato progettato con un’architettura software e hardware aperta, che dovrebbe consentire al settore di accettare offerte concorrenti su aggiornamenti e sforzi di aggiornamento in futuro da una varietà di aziende, riducendo il costo per mantenere questo nuovo missile utilizzabile per gli anni – o probabilmente decenni – a venire. 
Il B-52H è un bombardiere altamente capace ed economico, ma non è subdolo. Mentre l'Air Force mantiene un inventario di bombe nucleari, i missili da crociera lanciati dall'aria consentono ai bombardieri come il datato ma aggiornato B-52H di schierare armi nucleari da distanze notevoli, o ben al di fuori della portata delle difese aeree ostili.

AGM-181 Long Range Stand Off Weapon (LRSO)

L'AGM-181 Long Range Stand Off Weapon (LRSO) è un missile da crociera lanciato dall'aria con armi nucleari in fase di sviluppo da Raytheon Technologies che presto sostituirà l'AGM-86 ALCM.
A partire dal 24 agosto 2017, Raytheon e Lockheed Martin hanno ricevuto contratti separati da 900 milioni di dollari dal Dipartimento della Difesa e dall’USAF. I contratti dovevano scadere nel 2022, quando il Dipartimento della Difesa selezionerà un progetto per continuare ulteriori sviluppi. 
Per sostituire l'ALCM, l'USAF ha previsto di aggiudicare un contratto per lo sviluppo della nuova arma di stand-off a lungo raggio nel 2015.  A differenza dell'AGM-86, l'LRSO sarà trasportato su più aerei. Il programma LRSO mira a sviluppare un'arma in grado di penetrare e sopravvivere ai sistemi di difesa aerea integrati e perseguire obiettivi strategici. Le armi devono raggiungere la capacità operativa iniziale (IOC) prima del ritiro delle rispettive versioni ALCM, intorno al 2030. 
I contratti di sviluppo tecnologico dovevano essere presentati entro la fine del 2012.  Nel marzo 2014 il Dipartimento della Difesa ha annunciato un ulteriore ritardo di tre anni nel progetto, ritardando l'aggiudicazione del contratto fino all'anno fiscale 2018. Il Comitato per le Forze Armate della Camera si è mosso per respingere questo ritardo. Il ritardo è stato causato da pressioni finanziarie e da un piano di acquisizione incerto, e consentito dalla lunga durata di servizio rimasta per l'AGM-86 e dalla mancanza di necessità urgenti rispetto ad altre esigenze di difesa.  
Le designazioni YAGM-180A e YAGM-181A sono state assegnate rispettivamente ai prototipi LRSO di Lockheed Martin e Raytheon Technologies. Il disegno di legge sull’autorizzazione alla difesa per l’anno fiscale 2020 approvato dal Congresso ha abrogato il requisito per una versione con testata convenzionale dell’LRSO, lasciando solo la variante con armi nucleari. L’Air Force utilizzerà il JASSM-ER e il JASSM-XR a lungo raggio per svolgere il ruolo di missile d’attacco convenzionale. 
Nell'aprile 2020, l’US Air Force ha annunciato l'intenzione di continuare lo sviluppo dell'arma di stallo a lungo raggio con la Raytheon Company come appaltatore unico. 
Il 1° luglio 2021, l’USAF ha assegnato alla Raytheon un contratto a costo fisso per la fase di sviluppo ingegneristico e produttivo del programma LRSO, con opzioni che potrebbero portare il contratto a circa 2 miliardi di dollari . L'USAF potrebbe acquistare più di 1.000 missili AGM-181, che si prevede avranno una gittata superiore a 1.500 miglia (2.400 km). 

Progetto

L'AGM-181 sarà integrato con i bombardieri B-52H e B-21 . La testata nucleare del missile sarà la testata W80 mod 4.
Il missile Raytheon AGM-181 Long-Range Standoff è sulla buona strada per una decisione di produzione nel 2027, dopo aver superato la revisione critica del progetto a marzo, secondo i documenti di bilancio dell’USAF.
Le giustificazioni per la richiesta di budget per l'anno fiscale 2024 mostrano che il traguardo di produzione iniziale a basso tasso di LRSO, denominato Milestone C, è fissato per il terzo trimestre del 2027, quando si verificherà un importante spostamento nella spesa pianificata da ricerca, sviluppo, test, e valutazione agli appalti.

La revisione critica del progetto da parte dell'LRSO, che ha stabilito il progetto quasi definitivo del missile nucleare stealth, ha rispettato strettamente la tempistica prevista dal programma, terminando negli ultimi giorni di febbraio e all'inizio di marzo di quest'anno. Gli alti funzionari dell'USAF, parlando a metà del processo CDR, non hanno previsto problemi significativi dopo la sua conclusione.
Il generale Duke Richardson, capo dell'Air Force Materiel Command, ha affermato di aspettarsi che le revisioni del progetto "big bang" lasceranno il posto a eventi "a rotazione", resi possibili dalla progettazione e dallo sviluppo digitale, in cui tutte le parti interessate possono vedere il progetto così com'è in qualsiasi momento.    
L'LRSO, sviluppato in segreto, succederà al datato missile da crociera lanciato dall'aria AGM-86B (ALCM) degli anni '80, che è in fase di eliminazione dopo essere stato sottoposto a diversi programmi di estensione della vita. È persino sopravvissuto al suo precedente complemento/successore pianificato, il furtivo AGM-129, che è stato ritirato come mossa di risparmio nel 2012.
L’amministrazione del presidente Joe Biden ha confermato la necessità di LRSO nella sua Nuclear Posture Review dello scorso anno, nonostante le precedenti speculazioni secondo cui potrebbe annullare il programma.
In effetti, i finanziamenti per gli appalti per LRSO aumenteranno costantemente nei prossimi cinque anni, con un aumento particolarmente enorme nell’anno fiscale 2027. I documenti di bilancio dell’USAF mostrano richieste pianificate di 67 milioni di dollari nel 2024, 135,2 milioni di dollari nel 2025 e 295,1 milioni di dollari nel 2026, prima del finanziamento palloncini a 1,01 miliardi di dollari nel 2027. Si prevede che gli appalti per l’anno fiscale 2028 ammonteranno a 1,7 miliardi di dollari, con altri 6,5 miliardi di dollari previsti successivamente per tutta la durata del programma.
Al contrario, il profilo di finanziamento RDT&E per LRSO ha raggiunto il picco nell’anno fiscale 2023 a 928,9 milioni di dollari ed è previsto un calo costante nei prossimi quattro anni, con 911,4 milioni di dollari nel 2024, 704,9 milioni di dollari nel 2025 e 600,5 milioni di dollari nel 2026. I finanziamenti per la ricerca poi crollano a 287,8 milioni di dollari nel 2027, con solo 76,4 milioni di dollari pianificati nel 2028 e nessun altro importo pianificato successivamente.
Il generale Anthony Cotton, capo del comando strategico statunitense, ha dichiarato in marzo al Comitato per i servizi armati del Senato di essere “abbastanza soddisfatto” dei progressi dell'USAF sull'LRSO. Allo stesso tempo, Cotton ha anche affermato che l’ALCM, trasportato esclusivamente dal B-52H, è “ancora un’arma affidabile, sicura e protetta”, ma ha avvertito che ha superato la sua durata di servizio prevista e deve essere sostituito.
L’Air Force sta pianificando una media di circa 32 milioni di dollari all’anno in finanziamenti per gli appalti ALCM fino al 2028, con meno di due anni finanziati successivamente, suggerendo una data di capacità operativa iniziale per LRSO di circa il 2029-2030.
Raytheon ha vinto l'appalto per costruire LRSO nel luglio 2021, battendo Lockheed Martin.
L'LRSO inizialmente equipaggerà il B-52J ma sarà integrato anche sul nuovo bombardiere furtivo B-21 Raider. L'ALCM non è mai stato montato sul B-2.  
Poco è stato rivelato sull'LRSO, come la sua portata e velocità, ma l’US Air Force ha detto che prevede di costruire 1.087 missili, di cui circa 67 verrebbero utilizzati nella fase di sviluppo. Inizialmente si prevedeva un costo di circa 10 milioni di dollari ciascuno, la stima più recente è che LRSO costerà 13 milioni di dollari ciascuno. L’Air Force ha anche affermato che il missile non sarà ipersonico.
Nelle sue giustificazioni di bilancio, l’Air Force ha affermato che le attività dell’anno fiscale 2024 per LRSO includeranno la verifica e la maturazione della progettazione e della pianificazione per la “maturazione della produzione”. L'ex comandante dell'AFMC, generale Arnold Bunch, ha riferito che la fase di maturazione della tecnologia e di riduzione del rischio è stata estesa per lavorare su elementi di progettazione che ridurrebbero i costi di produzione e proprietà dell'LRSO e lo renderebbero più affidabile.
Altre attività nell'anno fiscale 2024 includono la collaborazione con il direttore dei test operativi e della valutazione su un piano di test per l'LRSO e il completamento dei test dell'inviluppo di volo del B-52 e dei "test di volo del veicolo di prova di controllo", secondo le giustificazioni del budget. Il programma lavorerà anche sullo sviluppo di “attrezzature per il trasporto e il lancio, addestratori, apparecchiature di prova e attrezzature di supporto”.
L’USAF vuole anche assicurarsi di possedere la tecnica di base del programma. Ciò comporta la creazione di un sistema di ingegneria digitale che includa un ambiente e un’infrastruttura di supporto per svolgere attività digitali e collaborare e comunicare tra le parti interessate.
Inoltre, sono in corso lavori con il Dipartimento dell'Energia per progettare, sviluppare e testare la testata nucleare dell'LRSO, integrandola con il missile e pianificando le attività di certificazione nucleare.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, SANDBOXX, Airandspaceforces, Wikipedia, You Tube)