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…una vita che meriti di esser vissuta.
In data 7 dicembre 2024, alle 10,30, alla presenza del presidente della Repubblica Italiana e del presidente della Regione Toscana, si è svolta a Livorno la cerimonia di consegna alla Marina Militare della LHD TRIESTE L-9890, la più grande unità navale costruita in Italia dal dopoguerra ad oggi.
La cerimonia di consegna alla Marina militare della nave Trieste, unità d’assalto anfibio multiruolo, si è svolta in occasione del giuramento solenne dei 150 allievi della prima classe dell’Accademia navale di Livorno. Tutto è avvenuto a bordo della stessa nave Trieste.
L’evento si è svolto all’interno del porto, presso il molo Italia, coinciderà con il giuramento solenne degli allievi dell’Accademia Navale di Livorno.
La nave era attraccata al Molo Italia.
E’ stata varata il 29 maggio 2019 a Castellammare di Stabia e successivamente trasferita allo stabilimento Fincantieri del Muggiano; la nave rappresenta la prima unità del suo genere nella cantieristica navale nazionale.
La LHD TRIESTE L-9890 ha dimensioni imponenti:
- Una lunghezza fuori tutto di circa 245 metri;
- Un ponte di volo lungo circa 230 metri;
- Una larghezza di 36 metri;
- un pescaggio di 7,2 metri;
- Un dislocamento di 38.000 tonnellate a pieno carico;
- Un apparato motore in configurazione CODLOG (Combined Diesel Or Gas) costituito da due turbine a gas Rolls Royce MT30, da due motori diesel MAN 20V32/44CR e da due propulsori elettrici;
- può raggiungere una velocità superiore ai 25 nodi;
- Una autonomia prevista di 7.000 miglia marine a 16 nodi e persistenza in mare di 30 giorni;
- Un equipaggio formato da 460 uomini compreso il personale per le operazioni di volo e da 604 uomini del comando complesso e della forza da sbarco.
CAPACITA’ ANFIBIA
Progettata per operazioni multiruolo, la nave può trasportare fino a 1.064 persone, tra cui 450 membri dell'equipaggio e 600 truppe imbarcate della Brigata Anfibia “San Marco”.
La LHD ha una capacità anfibia costituita da quattro Landing Craft Mechanized LCM 23, costruiti dal Cantiere Navale Vittoria, che possono trasportare dal bacino interno alla nave sino alla battigia mezzi terrestri del peso sino a 65 tonnellate.
Completano le dotazioni nautiche 2 Fast Assault Craft Baglietto Navy FFC15 nonché quattro RHIB da 7,1 e 9,3 metri.
Sotto il ponte, è posizionato un hangar e un garage poppiero per oltre 4.500 metri quadrati di spazio per i veicoli (MBT, IFV FRECCIA, BLIDO CENTAURO-2 8 x 8, VTLM2 etc…), insieme a un ponte allagabile per la messa a mare di veicoli e mezzi da sbarco per operazioni anfibie che può ospitare quattro LCM, un LCAC o altri veicoli anfibi.
AEROMOBILI IMBARCATI
Notevole è la capacità degli aeromobili imbarcati, con l’hangar capace di contenere sino a 14 velivoli F-35B e/o aeromobili SH-101 o SH-90 ASW in diverse combinazioni, con otto spot di decollo per elicotteri sul ponte di volo.
COMBAT MANAGEMENT SYSTEMS
Il Combat Management System (CMS) di Leonardo avrà a disposizione i dati del Dual Band Radar (DBR) che opera in banda X e C e del radar a lunga sorveglianza che opera in banda L.
La LHD Trieste, per le operazioni con gli F-35B STOV/L riceverà, come è stato per il Cavour, un Joint Precision Approach and Landing System (JPALS), un sistema basato sul segnale GPS relativo alle navi che fornisce alle portaerei ed alle navi d’assalto anfibie capacità di avvicinamento ed atterraggio di precisione, sorveglianza ed allineamento inerziale via etere in tutti gli ambienti meteorologici e di missione.
Come noto a tutti gli appassionati, la Marina Militare italiana - dopo varie messe a punto e prove in mare - è pronta finalmente a introdurre in servizio operativo la sua nuova Landing Helicopter Dock (LHD) Trieste.
Nave Trieste darà il “cambio” alla portaeromobili Giuseppe Garibaldi, dismessa il 1° ottobre 2024, e diventerà l'ammiraglia del gruppo anfibio italiano.
Lo sviluppo della LHD Trieste è iniziato nell'ambito del programma navale 2014-2015, con Fincantieri che si è aggiudicato il contratto di costruzione nel luglio 2015. Il taglio dell'acciaio è iniziato nel luglio 2017, seguito dalla posa della chiglia a Castellammare di Stabia nel febbraio 2018.
Lo scafo è stato varato a maggio 2019 e successivamente completato presso il cantiere navale Muggiano di Fincantieri, con manutenzione effettuata presso la struttura di Palermo a causa di vincoli di spazio. Le prove iniziali in mare sono state condotte nell'agosto 2021, con ulteriori lavori in cantiere a Trieste alla fine del 2023. La costruzione della nave ha coinvolto tre cantieri navali e oltre 1.000 dipendenti durante le fasi di assemblaggio e allestimento.
La consegna, inizialmente prevista per il 2022, è stata ritardata a dicembre 2024.
Una volta in servizio, nave Trieste subentrerà all’incrociatore porta-aeromobili Giuseppe Garibaldi e guiderà la task group anfibia italiana, abbracciando molteplici ruoli operativi.
Il suo design a doppia isola separa la gestione delle operazioni di navigazione da quelle di volo.
ARMAMENTO
Il Trieste è armato di tre cannoni LEONARDO STRALES da 76/62 mm, tre torrette Leonardo MARLIN da 30 mm telecomandate e sistemi di lancio verticale VLS Sylver in grado di lanciare missili Aster 15/30 NT.
AREA OSPEDALIERA
Le sue strutture a bordo includono un ospedale con 27 posti letto, sale operatorie e servizi di radiologia e denta, con opzioni per espansioni mediche containerizzate. Il Trieste sostituirà il Giuseppe Garibaldi e fungerà da piattaforma versatile per operazioni anfibie e aeree, assistenza umanitaria e ruoli di comando congiunto.
CAPACITA’ OPERATIVA
Il Trieste si differenzia dalle portaerei Giuseppe Garibaldi e dalla portaerei Cavour principalmente nel suo focus di progettazione e nei ruoli operativi. Il Garibaldi era una nave più piccola a 180,2 metri con un dislocamento di 14.150 tonnellate, specializzata nella guerra ASW e nella difesa aerea, che operava con elicotteri e velivoli Stov/L AV-8B Harrier. Il Cavour, leggermente più piccolo del Trieste con 244 metri e 27.100 tonnellate di stazza, è dedicato alle operazioni come portaerei. Al contrario, nave Trieste, con 245 metri e 33.000 tonnellate di dislocamento, è una nave d'assalto anfibia multiruolo con un ponte allagabile per imbarcazioni, strutture ampliate per il trasporto di truppe e significative capacità mediche. A differenza del Cavour e del Garibaldi principalmente orientati all'aviazione, il Trieste integra operazioni anfibie, umanitarie e di comando congiunto.
Questa nave fa parte di una più ampia serie di ammodernamenti per rafforzare le capacità della Marina italiana e affrontare le attuali impellenti sfide alla sicurezza marittima. Il documento di pianificazione pluriennale della difesa (DPP) per il 2024-2026 dà la priorità a contrastare nuove minacce e al rinnovamento delle piattaforme nei domini sottomarini, di superficie e aerei. Il programma include la costruzione di quattro pattugliatori offshore di nuova generazione, con la prima consegna prevista per il 2027 e opzioni per due navi aggiuntive. Inoltre, la M.M. ha commissionato due fregate multiruolo FREMM EVO, dotate di sistemi anti-drone, attraverso un contratto da 1,5 miliardi di euro con Orizzonte Sistemi Navali. Le capacità sottomarine verranno presto migliorate attraverso il programma U212 Near Future Submarine (NFS), mirando a nuove consegne entro il 2027-2029. È inclusa l'acquisizione di ulteriori velivoli stealth F-35B sia per la Marina che per l'Aeronautica Militare, con l'obiettivo di espandere la flotta congiunta a 115 aerei complessivi.
I RUOLI ANCHE NON MILITARI
Operativamente, il ruolo del Trieste si estenderà oltre le funzioni militari. La nave è progettata per operare con le forze della NATO e per fungere da piattaforma alternativa per operazioni con aeromobili V/STOL quando la portaerei Cavour non sarà disponibile per attività manutentiva. Pertanto, sosterrà gli obiettivi dell'Italia nello svolgere ruoli al di là della difesa territoriale e marittima, affrontando la diffusa pirateria e nel gestire eventuali emergenze umanitarie.
Le attività recenti della Marina Militare Italiana includono il dispiegamento della portaerei Cavour nell'Indo-Pacifico e la partecipazione all'Esercitazione Pitch Black in Australia, sottolineando la collaborazione con le forze alleate. La Marina si impegna anche in operazioni di sicurezza, esemplificate dalla neutralizzazione delle minacce dei droni degli Houthi nel Mar Rosso e salvaguardando le rotte marittime internazionali. Questi sviluppi sottolineano gli sforzi di modernizzazione della Marina e il suo ruolo nel garantire gli interessi marittimi italiani ed alleati nei contesti nazionali e globali.
Come già detto, la LHD Trieste fornirà alla Marina italiana nuove capacità, tra cui un ponte poppiero allagabile per mettere a mare mezzi di sbarco avanzati, un ponte di volo ampliato in grado di far operare caccia stealth F-35B ed elicotteri SH-101 e SH-90 e un ospedale modulare con strutture per il trattamento di pazienti gravemente feriti.
L’unità navale è progettata per operazioni anfibie, proiezione di forza, comando congiunto e interalleato e supporto logistico. La nave dispone anche di sistemi di propulsione avanzati per una migliore autonomia e resistenza, insieme a sistemi di guerra elettronica e radar per migliorare la consapevolezza e la difesa situazionale. Queste caratteristiche mettono in grado nave Trieste di affrontare le esigenze di risposta sia militare che di supporto ad eventuali calamità naturali.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero,
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà:
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai!
Nulla di più errato.
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti
sono i primi assertori della "PACE".
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori:
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non,
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo:
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni,
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.
(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, PitiSpotterClub-Difesa.Forumfree, IltelegrafoLivorno, NavyRecognition, AresDifesa, Wikipedia, You Tube)