domenica 21 settembre 2025

Luftwaffe: Le crepe sembrano affiorare nel programma paneuropeo Future Combat Air System (FCAS), al centro del quale ci sarà il New Generation Fighter (NGF) con equipaggio. I rapporti ora confermerebbero che la Germania, uno dei due principali partner nel programma FCAS, stia esaminando la concreta possibilità di separarsi dai partner francesi e spagnoli.










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Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.






La Luftwaffe

La Luftwaffe (arma dell'aria – pronuncia: ˈlʊftvafə) è l'attuale aeronautica militare della Repubblica Federale Tedesca e parte integrante della Bundeswehr, le forze armate tedesche.


Dopo la seconda guerra mondiale, l'aviazione civile tedesca venne severamente ridotta, e quella militare fu completamente vietata fino all'ingresso della Germania Ovest nella NATO, negli anni cinquanta. Nel corso dei decenni seguenti, la Luftwaffe venne equipaggiata principalmente con aerei statunitensi fabbricati in Germania su licenza. Durante gli anni sessanta la crisi degli Starfighter fu un grosso problema per la politica tedesca, in quanto molti caccia Lockheed Corporation F-104 si schiantarono dopo essere stati modificati per adattarsi alle esigenze della Luftwaffe.


Dagli anni settanta la Luftwaffe della Germania Ovest e in seguito della Germania unita ha perseguito attivamente la costruzione di un aereo da combattimento europeo con il Panavia Tornado e recentemente con l'Eurofighter.
Nel 1999, per la prima volta dal 1945 la Luftwaffe venne ingaggiata in operazioni di combattimento come parte della forza NATO impegnata nella guerra contro la Jugoslavia durante il conflitto in Kosovo. Il ruolo della Luftwaffe fu limitato al supporto, ad esempio con la soppressione delle difese aeree nemiche (SEAD).
Nessun aereo della Luftwaffe fu perso durante questa campagna, ma il ruolo dell'aviazione tedesca si dimostrò controverso in Germania, a causa del forte sentimento ancora presente nella popolazione, che si oppone all'uso della forza da parte della Germania nelle questioni internazionali.


Le crepe sembrano emergere nel programma paneuropeo Future Combat Air System (FCAS), al centro del quale ci sarà il New Generation Fighter (NGF) con equipaggio. 

I rapporti ora suggeriscono che la Germania, uno dei due principali partner in FCAS, starebbe esaminando di abbandonare i partner francesi e spagnoli, tra forti dubbi sugli accordi di condivisione del lavoro in questo programma vitale per il futuro della forza armata tedesca.
Il Ministero della Difesa tedesco, di recente, avrebbe discusso del programma FCAS la scorsa settimana con la controllata Airbus, che guida la parte tedesca del programma. Secondo quanto riferito da persone vicine al programma, i funzionari della difesa tedeschi sono fortemente insoddisfatti delle richieste francesi di avere una quota sproporzionata del programma e starebbero ora esaminando altre opzioni.
I funzionari della Luftwaffe tedesca avrebbero informato i legislatori del Bundestag sulla questione all'inizio di questa settimana.
Secondo i rapporti dei media della difesa tedeschi, la Francia starebbe spingendo per una quota dell'80% del lavoro sul velivolo da combattimento NGF con equipaggio, cosa che i funzionari francesi hanno negato. ”Ad un certo punto il parlamento tedesco dovrà dire: 'O abbiamo bisogno di questo aereo o non abbiamo bisogno'", ha ribadito ai media il socialdemocratico Andreas Schwarz.
Tra le opzioni, il governo tedesco starebbe esplorando quella di continuare con l'FCAS senza la Francia, anche se la fattibilità di ciò è altamente discutibile: la Germania continuerebbe il progetto FCAS insieme alla Spagna, seguita dal Belgio, come partner minore. Sia la Germania che la Spagna hanno linee di produzione per l'Eurofighter Typhoon, ma la Germania non ha progettato e costruito un velivolo da combattimento con equipaggio, al di fuori di un consorzio più ampio, per molti decenni, mentre la Spagna non ha mai intrapreso un tale programma, se non come parte del programma paneuropeo Eurofighter.
Il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz era di recente a Madrid, dove ha discusso del FCAS con il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez: “Condividiamo la valutazione che la situazione attuale è insoddisfacente. Non stiamo andando avanti con questo progetto", ha detto Merz. "Stiamo entrambi parlando con il governo francese e desideriamo una soluzione valida il prima possibile".
D'altra parte, qualunque sia la strada scelta dalla Germania, la Spagna e/o dal Belgio potrebbero ancora scegliere di rimanere con la Francia, dove Dassault Aviation guida il programma.
In relazione ad altre concrete possibilità, si vocifera che il governo tedesco starebbe valutando una collaborazione tra la Germania, il Regno Unito e la Svezia.
Confusamente, da tempo la nomenclatura FCAS viene utilizzata anche dalle future iniziative di combattimento aereo guidate da inglesi e svedesi, che presentano anche un caccia con equipaggio al centro, nonché una serie di droni di supporto e altre tecnologie avanzate.
Come l'equivalente paneuropeo, si prevede che l'FCAS guidato dal Regno Unito includa più di un semplice velivolo tattico con equipaggio, tra cui piattaforme senza equipaggio, armi di nuova generazione, reti e condivisione dei dati e altro ancora.
E’ nota agli addetti ai lavori la guida del Regno Unito nel GCAP-Tempest  che si inserisce nel programma collaborativo internazionale con in Italia e Giappone. Questo sforzo è noto come Global Combat Air Program (GCAP).
Se la Germania si unisse allo sforzo FCAS/GCAP guidato dal Regno Unito, si unirebbe quindi anche all'Italia e al Giappone. L’eventualità che BAE Systems, che guida il programma britannico FCAS, di unirsi alla Germania per sviluppare un aereo da combattimento separato di nuova generazione, sembra altamente improbabile.
È interessante notare che quando era capo della Luftwaffe tedesca, il tenente Gen. Ingo Gerhartz, ha promosso gli sforzi per riunire i programmi FCAS britannici e paneuropei parlando con le sue controparti italiane e britanniche: "Può darsi che andiamo su percorsi diversi", ha detto Gerhartz nel 2021. "Speriamo che alla fine ci uniremo".
Ad ogni buon conto, la Svezia potrebbe sembrare un partner più probabile per la Germania, anche se il paese è in una fase dubbia nel suo pensiero FCAS. Finora, Saab ha presentato concept per un potenziale caccia con equipaggio di nuova generazione e per una serie di droni stealth destinati a lavorare al suo fianco in modo collaborativo.
E’ chiaro che la Saab considera i droni molto al centro della sua iniziativa FCAS, qualcosa che forse non è immediatamente ovvio con i programmi rivali britannici e paneuropei, anche se ciò potrebbe cambiare, soprattutto se la Germania dovesse tracciare una nuova rotta. Airbus e Kratos starebbero proponendo il drone furtivo XQ-58A Valkyrie alla Luftwaffe tedesca, e Airbus sta da tempo lavorando ad un “loyal wingman", noto come Wingman.
Per la Germania, tuttavia, il tempo corre inesorabile e sta per scadere se intende riconfigurare la sua posizione nel programma FCAS e raggiungere comunque l'obiettivo di sostituire il suo attuale aereo da combattimento Eurofighter con un nuovo "sistema di sistemi", incluso un caccia con equipaggio, intorno al 2040. 
Anche il Regno Unito con Italia e Giappone sperano di mettere in campo un nuovo cacciabombardiere stealth di sesta generazione - unitamente ai sistemi di supporto - più o meno nello stesso periodo (2035?). 

Ciò premesso, i funzionari tedeschi vorrebbero urgentemente garanzie sul ruolo del loro paese nel programma FCAS prima della fine dell'anno.

A medio termine, la necessità della Germania per un velivolo da combattimento con equipaggio avanzato sarà in qualche modo compensata dall'arrivo dell'F-35A, 35 dei quali sono in ordine, inizialmente per sostituire il datato cacciabombardiere Tornado nel ruolo di attacco nucleare. 


È interessante notare che i rapporti dell'inizio di quest'estate hanno suggerito che Berlino potrebbe essere interessata ad acquistare ulteriori 15 F-35A, per un totale di 50, come soluzione ponte prima del FCAS (i funzionari tedeschi hanno negato l’esistenza di tale proposito, almeno per il momento).
Oggi più che mai, sembra esserci una reale e concreta possibilità che Germania e Francia si separino nell'FCAS paneuropeo, anche se sembra molto meno probabile che ciò porti a quattro sforzi FCAS separati in Europa (compresa la Svezia). Già, ci sono serie domande sulla capacità del continente di sostenere un programma costoso e complesso come questo, soprattutto senza garanzie di significative vendite all'esportazione o investimenti esteri.
Il FCAS paneuropeo potrebbe essere ora in una sorta di crocevia, con i ministri della difesa di Francia, Germania e Spagna che si incontreranno nel mese di ottobre per discutere i dettagli circa il futuro del programma. I risultati di quei colloqui probabilmente influenzeranno se il programma passerà alla Fase 2, in cui le società coinvolte produrranno un aereo dimostrativo entro la fine del 2025. Anche allora, tuttavia, potrebbe non essere troppo tardi perché le cose cambino.
Vale la pena ricordare che la Francia era originariamente parte del consorzio europeo che alla fine ha sviluppato e prodotto l’Eurofighter Typhoon, prima di abbandonare quel programma e sviluppare il Rafale sviluppato dalla sola Dassault.
Per quanto concerne la posizione della Francia su FCAS, sembra che i funzionari vogliano accelerare il programma, in particolare volendo avere un maggiore controllo sul processo decisionale, piuttosto che dover discutere i dettagli con i partner tedeschi e spagnoli, aumentando il rischio di ulteriori ritardi. Questo sembra valere per il jet da combattimento NGF, in particolare.
Mentre il programma FCAS paneuropeo è stata a lungo perseguitato da controversie sugli accordi di condivisione del lavoro, la tempistica delle attuali tensioni difficilmente potrebbe essere peggiore. La tempistica per far entrare in servizio l’aereo pilotato e altri sistemi è già molto stretta ed i paesi coinvolti stanno cercando di rafforzare le loro forze armate di fronte ad una crescente minaccia russa sul fianco orientale della NATO. Per ingarbugliare ancor più le cose, anche la situazione politica francese naviga nel disordine più assoluto.
Ad oggi, non è affatto chiaro come gli attuali attriti porteranno ad un importante rimodellamento dell'FCAS paneuropeo; è altamente probabile che tali problemi ritardino quello che è già uno sforzo altamente ambizioso e tecnologicamente impegnativo.

Future Combat Air System (FCAS)

Il Future Combat Air System (FCAS), (francese: Système de Combat Aérien du Futur; SCAF; tedesco: Zukünftiges Luftkampfsystem; spagnolo: Futuro Sistema Aéreo de Combate; FSAC) è un sistema di combattimento europeo di sistemi in fase di sviluppo da parte di Dassault Aviation, Airbus e Indra Sistemas. 





L'FCAS sarà costituito da un sistema d'armi di nuova generazione (NGWS) e da altre risorse aeree nel futuro spazio di battaglia operativo. I componenti del NGWS saranno veicoli di trasporto remoti (droni sciame) e un caccia di nuova generazione (NGF), un caccia a reazione di sesta generazione pianificato —che probabilmente sostituirà la Francia Rafale e la Germania e la Spagna Eurofighter. Un volo di prova di un dimostratore era previsto intorno al 2027 e l'entrata in servizio intorno al 2040. Secondo Airbus, il primo volo di prova di un jet da combattimento FCAS insieme a droni in sciame, con tutti i veicoli collegati tra loro tramite una "cloud di combattimento" di tecnologia dell'informazione, è previsto per il 2028 o il 2029.  
Nel giugno 2019 la Spagna ha aderito al programma. Nel dicembre 2019 Safran e MTU Aero Engines hanno concordato la fondazione di una joint venture 50/50 che sarà incorporata entro la fine del 2021 per gestire lo sviluppo, la produzione e le attività di supporto post-vendita del nuovo motore per alimentare l’NGF. Il 12 febbraio 2020, la prima fase (1A) del programma di ricerca e sviluppo è stata approvata dalla commissione per il bilancio del parlamento tedesco. Ha istituito la distribuzione industriale dei primi cinque sottoprogrammi. Lavoro sulle attività della Fase 1A concluse all'inizio del 2022. Nel dicembre 2022 è stata lanciata la Fase 1B. Nel giugno 2023, il Belgio è diventato un osservatore del programma FCAS. Il paese ha aderito al programma nel giugno 2025.

Airbus “Wingman"



L'Airbus Wingman è un fedele gregario in fase di sviluppo dal produttore aerospaziale europeo Airbus. L'aeromobile sarà un aereo da caccia senza equipaggio che accompagnerà un Eurofighter Typhoon o altri aerei da combattimento come moltiplicatore di forza.
Una versione "da esposizione" in scala 1 a 1 del Wingman è stata presentata il 3 giugno 2024 all'ILA Berlin Air Show 2024. Si dice che il Wingman presenti capacità tra cui sensori furtivi e moderni, ed è progettato per svolgere ruoli tra cui ricognizione aerea, disturbo radar, combattimento aria-aria e combattimento aria-terra. Sarà pilotato dall'intelligenza artificiale. Il 5 giugno 2024, Airbus ha annunciato una partnership con la società europea di difesa dell'IA Helsing per sviluppare il sistema di intelligenza artificiale di Wingman.
Il Wingman sarebbe controllato da un caccia con equipaggio comandante, l'aereo iniziale proposto per questo ruolo è l'Eurofighter Typhoon, anche se Airbus ha lasciato aperta la possibilità che altri caccia o aerei potessero essere adattati per adattarsi al ruolo. Secondo Airbus, i caccia F-35 Lightning, Dassault Rafale e Saab Gripen, nonché il trasporto A400M Atlas e l'aerorifornitore A330 MRTT potrebbero essere adattati per comandare gli aerei Wingman. Airbus ha dichiarato che i piloti umani negli aerei di comando sarebbero sempre l'"autorità decisionale finale" in combattimento e avrebbero "sempre il controllo della missione".
A partire da giugno 2024, Airbus sta lavorando con l'aeronautica tedesca per utilizzare il Wingman per soddisfare le loro esigenze di un aereo in cui può integrare la loro forza aerea prima dell'introduzione del Future Combat Air System negli anni 2040. Secondo quanto riferito, Airbus è anche in trattative con l'Aeronautica e la Forza Spaziale Spagnola per possibili acquisti. 







La Royal Air Force e l'Aeronautica Militare italiana sono entrambe utenti attuali dell'Eurofighter; un portavoce del Regno Unito ha rifiutato di confermare o negare se l'aeronautica del paese fosse interessata all'aeromobile.
Specifiche:
  • Lunghezza: 50 piedi 10 in (15,5 m)
  • Apertura alare: 39 piedi 4 pollici (12 m)
  • Velocità massima: Mach 1 (stimata).

Global Combat Air Programme (GCAP)

Il Global Combat Air Programme (GCAP) è un progetto multinazionale (Giappone, Italia, Regno Unito) di caccia multiruolo stealth, di sesta generazione, frutto dell'unione del progetto anglo-italiano "Tempest" e del progetto nipponico "F-X" per le rispettive aeronautiche dei tre paesi: l'Aeronautica Militare italiana, la Kōkū Jieitai giapponese e la Royal Air Force del Regno Unito. 



Il progetto nasce ufficialmente il 9 dicembre 2022 con un comunicato congiunto dei governi dei tre paesi coinvolti. Il risultato del programma GCAP sostituirà nel 2035 (con primo volo nel 2028) l'Eurofighter Typhoon nelle forze armate dell'Italia e del Regno Unito, e il Mitsubishi F-2 nelle forze di autodifesa giapponesi. L'aereo sarà destinato anche all’esportazione. Il GCAP è l'unione di altri due progetti, inizialmente indipendenti, nati separatamente in Europa e Giappone: il "Tempest" e l'F-X. La firma dell'accordo è avvenuta il 9 dicembre 2022, e si prevede che la produzione inizierà approssimativamente nel 2030, con il primo volo già nel 2028 e il primo aereo schierato nel 2035. Il "Tempest" era un progetto nato da una collaborazione fra Italia e Regno Unito, più la Svezia. Venne proposto nel 2018 dalla BAE Systems alla Royal Air Force, due anni dopo si aggiunse, come partner principale, l'Italia: con Leonardo SpA, Avio Aero, MBDA Italy ed Elettronica SpA, per Aeronautica militare e la Svezia con SAAB e GNK per la Svenska flygvapnet. Nel 2022 il Tempest confluisce nel progetto GCAP. La Svezia esce dal programma.

Il concept Saab per i futuri caccia svedesi

La Saab ha ricevuto un ordine dall'Amministrazione svedese del materiale di difesa (FMV) per quanto riguarda gli studi concettuali per i futuri sistemi di caccia. 



Il periodo contrattuale è 2024-2025. Ciò include studi concettuali di soluzioni con equipaggio e senza equipaggio in un sistema di prospettiva di sistema, sviluppo tecnologico e dimostrazioni. Saab collaborerà a stretto contatto con FMV, le forze armate svedesi, l'Agenzia svedese per la ricerca sulla difesa, GKN Aerospace e altri partner del settore.
"Saab è in una posizione forte e, avendo recentemente sviluppato Gripen E e GlobalEye, abbiamo la tecnologia avanzata e il know-how ingegneristico per portare avanti il futuro concetto di caccia. Ciò significa che continueremo a fornire soluzioni innovative per soddisfare le future esigenze operative delle forze armate svedesi e di altri clienti", afferma Lars Tossman, responsabile dell'area di business Aeronautica di Saab.
Saab svilupperà ulteriormente collaborazioni con le parti interessate che lavorano con tecnologie emergenti e dirompenti, che giocheranno un ruolo importante nei futuri sistemi di aerei da combattimento. Saab esplorerà anche piattaforme di innovazione tra cui la Defense Innovation Initiative del governo svedese e il Defense Innovation Accelerator della NATO per il Nord Atlantico.
Gli studi concettuali inclusi in questo contratto si svolgeranno in parallelo con l'aggiornamento di Gripen C/D di Saab e l'introduzione di Gripen E in Svezia e Brasile.
Durante una conferenza stampa presso la sua sede centrale di Linköping, in Svezia, Saab ha rivelato i primi dettagli sul suo studio Future Concept Air System, KFS (Koncept för Framtida Stridsflyg): un'iniziativa messa in moto nel luglio 2023 e che deve perseguire indipendentemente dal GCAP (Global Combat Air Programme) guidato dal Regno Unito. Seguendo i primi pensieri della Svezia di aderire al GCAP, dopo aver considerato fattori come il conflitto in Ucraina, un aumento del bilancio della difesa e l'adesione della Svezia alla NATO, Peter Nilsson - capo della business unit dei programmi avanzati di Saab - ha spiegato il passo successivo: "Facciamo un respiro profondo e vediamo dove andremo”. Sebbene la Svezia non abbia ancora confermato se alla fine continuerà il suo futuro concetto di caccia in modo indipendente (con opzioni per aderire a GCAP, FCAS o anche potenzialmente il programma NGAD degli Stati Uniti non del tutto fuori dal tavolo), la scorsa estate l'unità aziendale dei programmi avanzati ha avviato il suo programma completamente finanziato "per fare quel respiro profondo", ha confermato Nilsson. Il programma indipendente è attualmente contratto fino al 2025 con negoziati per estendere questa data fino al 2026 che probabilmente inizierà presto, ha suggerito Nilsson, con la fase di esplorazione iniziale "piuttosto ad alto ritmo" che presto subirà presto una revisione della valutazione del concetto. Dal 2026, si prevede che questa prima fase si sposterà nel secondo elemento di sviluppo concettuale, tecnologico e dimostrativo. "Dobbiamo essere più veloci dal pensiero al volo", ha azzardato, evidenziando l'importanza della base Linköping di Saab - sede di numerosi team di sviluppo in diversi programmi specializzati, tra cui il Gripen E in continua evoluzione - come parte integrante per ottimizzare le capacità dell'azienda. Gli aggiornamenti incrementali del jet da combattimento indigeno svedese possono anche beneficiare di future iniziative concettuali, ha detto Nilsson, che ha sottolineato che "tutto ciò di cui ha bisogno una piattaforma senza equipaggio, non c'è nessun pilota che dirà di no a quella capacità”. Sebbene il design finale sia ancora molto in fase concettuale (anzi, Saab sottolinea che l'immagine sopra rappresenta "solo un'impressione artistica di uno dei tanti concetti [che] sta guardando in questo momento con il cliente nel programma concettuale"), Nilsson ha espresso la sua convinzione che il nuovo concetto non sarà simile a Gripen. Tuttavia, notando l'importanza di un robusto LO (Low Observability) con capacità di guerra elettronica, ha scherzosamente osservato che "non posso portare diversi strati di vernice, ottenere un graffio e devo rimandarlo in Texas - quindi ci deve essere un equilibrio; facendo riferimento ai presunti problemi di durata che influenzano negativamente il rivestimento furtivo di Lockheed Martin. Questi primi dettagli sul programma FCAS svedese seguono l'ordine di Saab della Defence Materiel Administration (FMV) nel marzo 2024, inclusi "studi concettuali di soluzioni con equipaggio e senza equipaggio in un sistema di prospettiva di sistema, sviluppo tecnologico e dimostrazioni".










Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, 
storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, TWZ, Wikipedia, You Tube)































 

sabato 20 settembre 2025

Aeronautica militare russa o VVS RF: il Sukhoi Su-37 (nome in codice NATO "Flanker-F") (Chiamato anche: "Terminator") è un aereo da caccia multiruolo russo, ultima evoluzione del caccia russo Su-27.









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Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.






Aeronautica militare russa o VVS RF


L'Aeronautica militare russa o VVS RF (in russo: Военно-воздушные силы Российской Федерации, traslitterato: Voyenno Vozdushnye Sily Rossiiskoj Federacii) è la forza aerea della Federazione Russa divenuta, a partire dal 1º agosto 2015 ed assieme alle Forze di difesa aerospaziali e al Forze spaziali, parte integrante delle Forze aerospaziali russe.


Istituita il 7 maggio 1992 a seguito dell'istituzione del Ministero della Difesa da parte di Boris El'cin, è l'erede naturale del Servizio aereo imperiale (1912-1917) e delle Forze aeree sovietiche (1918-1991). È dotata, tra gli altri, di caccia da superiorità, cacciabombardieri, aerei da attacco al suolo e bombardieri strategici a lungo raggio. Ha ricevuto il battesimo del fuoco a pochi mesi dall'istituzione, partecipando a partire dal 1º ottobre 2015 alle operazioni contro lo Stato Islamico ed ai gruppi ribelli siriani al fianco del governo siriano. È dotata di basi all'estero ed è indipendente rispetto all'Aviazione navale russa, in sigla VMF, che detiene un comando a sé stante. Al 2019, con più di 4.100 velivoli in servizio attivo, è annoverata tra le più grandi aviazioni al mondo.







Il Sukhoi Su-37 (nome in codice NATO "Flanker-F") (Chiamato anche: "Terminator") è un aereo da caccia multiruolo russo, ultima evoluzione del caccia russo Su-27.

Il velivolo venne progettato e sviluppato sotto la direzione dell'ingegnere Vladimir Konokhov. Venne completato nel 1993 ed eseguì il primo volo dimostrativo tre anni dopo nell'esibizione aerea di Farnborough nel 1996; secondo le ultime notizie il progetto sarebbe stato definitivamente abbandonato in favore del Su-35 e del Su 33.
Il progetto iniziale prevedeva un solo motore della Tumanskij da 18.360 kg di spinta vettoriale massima al posto dei due motori AL-37. Tuttavia si è poi preferita la configurazione classica della famiglia del Su-27.
Il sistema di propulsione a "vettore di spinta direzionabile" è unico nel suo genere: ugelli mobili consentono di dirigere in modo indipendente l'azione di ogni motore lungo il solo asse di beccheggio, anche se pare fosse in progettazione un controllo sull'asse di imbardata. Tale anatomia permette al velivolo di eseguire manovre "classiche", senza utilizzare le superfici mobili aerodinamiche ma sfruttando il solo effetto della direzionalità dei motori, e manovre "meno classiche" come il "Cobra di Pugachev".
È in grado di eseguire anche manovre prima d'ora inconcepibili, come il Chakra di Frolov, più conosciuto in occidente come "Kulbit": durante tale evoluzione il Su-37 impenna portando il suo angolo d'attacco (AoA) sino a 130º; dopodiché con la spinta dei motori continua ad aumentare l'AoA fino a compiere una rotazione completa. In pratica l'aereo ruota su sé stesso. La velocità di ingresso in manovra è di circa 600 km/h, quella di uscita 350 km/h. Si tratta di dati eccezionali che fanno pensare ad una svolta nell'evoluzione degli aerei da combattimento.
Il Su-37 è un ulteriore sviluppo del Su-35 (i soli due Su-37 esistenti sono dei Su-35 ridenominati e modificati), ma per ora non ha ancora trovato il pieno interesse dell'Aviazione russa, più che soddisfatta dal Su-35 e con già gravi difficoltà finanziarie per l'introduzione della famiglia di velivoli derivati dal Su-27.
Il caccia Su-30 mkk/mkm in tempi recenti pare abbia beneficiato della tecnologia messa a punto per l’SU-37.

Il "Terminator" era un aereo bimotore monoposto progettato dal Sukhoi Design Bureau che fungeva da dimostratore tecnologico. 

Ha soddisfatto la necessità di migliorare il controllo del pilota del Su-27M (in seguito ribattezzato Su-35), un ulteriore sviluppo del Su-27. L'unico esemplare costruito era originariamente l'undicesimo Su-27M (T10M-11) costruito dalla Komsomolsk-on-Amur Aircraft Production Association prima di installare ugelli vettoriali di spinta. Aveva anche aggiornato i sistemi di controllo del volo e delle armi. L'aereo ha fatto il suo volo inaugurale nell'aprile 1996. Durante tutto il programma di test di volo, il Su-37 ha dimostrato la sua supermanovrabilità in spettacoli aerei, eseguendo manovre come una capriola a 360 gradi. L'aereo si è schiantato nel dicembre 2002 a causa di un guasto strutturale. Il Su-37 non è entrato in produzione, nonostante un rapporto del 1998 che affermava che Sukhoi aveva costruito un secondo Su-37 utilizzando la dodicesima cellula Su-27M, T10M-11 è rimasto l'unico prototipo. Sukhoi aveva invece applicato i sistemi dell'aereo agli altri progetti di caccia del design bureau.

Progettazione e sviluppo

Il Sukhoi Design Bureau ha avviato una ricerca sul vectoring di spinta nel 1983, quando il governo sovietico incaricò l'ufficio dello sviluppo separato del Su-27M. Su insistenza del direttore generale Mikhail Simonov, che era stato il capo progettista del Su-27, Sukhoi e l'Istituto di ricerca aeronautica siberiana studiarono ugelli vettoriali du spinta asimmetrici. Ciò era in contrasto con l'attenzione agli ugelli bidimensionali prevalenti in Occidente. Lyulka (in seguito Lyulka-Saturn) iniziò anche gli studi sui motori a spinta vettoriale nel 1985. Alla fine degli anni '80, Sukhoi stava valutando la loro ricerca utilizzando i suoi banchi di prova volanti.
Durante i voli di prova del Su-27M, iniziati nel 1988, gli ingegneri scoprirono che i piloti non riuscivano a mantenere il controllo attivo dell'aereo ad alti angoli di attacco a causa dell'inefficacia delle superfici di controllo del volo a basse velocità. Gli ingegneri installarono quindi motori con ugelli vettoriali di spinta sull'undicesimo Su-27 (codice di fabbrica T10M-11), che era stato costruito dalla Komsomolsk-on-Amur Aircraft Production Association nell'Estremo Oriente del paese e veniva utilizzato come banco di prova radar. Dopo il completamento della cellula all'inizio del 1995, l'aereo fu consegnato all'impianto sperimentale dell'ufficio progetti vicino a Mosca, dove gli ingegneri iniziarono ad installare gli ugelli sull’aereo. Sebbene Sukhoi avesse inteso che il Lyulka-Saturn AL-37FU alimentasse l'aereo, l'aereo fu temporaneamente equipaggiato con il motore AL-31FP meno potente, essenzialmente un motore AL-31F che aveva gli ugelli vettoriali AL-100 dell’AL-37FU. L'aereo fu presentato a maggio. Due mesi dopo, i motori temporanei vennero sostituiti con AL-37FU; i suoi ugelli potevano deviare solo 15 gradi verso l'alto o verso il basso nell'asse del passo, insieme o in modo differenziale.
A parte l'aggiunta di ugelli vettoriali di spinta, il Su-37 non differiva molto dall'esterno dal Su-27M dotato di alette canard. Invece, gli ingegneri si erano concentrati sull'avionica dell'aereo. A differenza dei precedenti Su-27M, il Su-37 aveva un sistema di controllo del volo fly-by-wire digitale (al contrario di quello analogico), che era direttamente collegato al sistema di controllo della spinta vettoriale. Insieme all'elevato rapporto spinta-peso complessivo dell'aereo e alla funzione di controllo digitale del motore a piena autorità del motore, i sistemi integrati di propulsione e controllo del volo aggiunsero manovrabilità ad alti angoli di attacco e basse velocità. Anche il sistema di controllo delle armi venne migliorato, in quanto includeva una barra N011M (letteralmente “Panther") radar a matrice graduale Doppler a impulsi che forniva all'aereo capacità simultanee aria-aria e aria-terra. Il radar era in grado di tracciare venti bersagli aerei e dirigere i missili verso otto di essi contemporaneamente; in confronto, la linea di base del Su-27M N011 poteva tracciare solo quindici bersagli aerei e coinvolgerne sei contemporaneamente. L'aereo aveva mantenuto dal Su-27M il radar di autodifesa N012 situato nel braccio di coda che sporge all'indietro.
Furono apportati miglioramenti considerevoli anche al layout della cabina di pilotaggio. Oltre al display head-up, il Su-37 aveva quattro display a cristalli liquidi a colori multifunzione Sextant Avionique disposti in una configurazione "T"; avevano una migliore protezione contro la luce rispetto ai display a tubo a raggi catodo monocromatici del Su-27M. I display fornivano al pilota informazioni sulla navigazione, lo stato dei sistemi e la selezione delle armi. Il pilota sedeva su di un sedile di eiezione che era reclinato a 30 gradi per migliorare la tolleranza alla forza g.
Dipinto in uno schema dirompente sabbia e marrone, all'aereo fu dato il codice 711 Blue, successivamente cambiato in 711 White. A seguito dei controlli a terra presso il Gromov Flight Research Institute, l'aereo fece il suo volo inaugurale il 2 aprile 1996 dall'aeroporto di Zhukovsky fuori Mosca, pilotato da Yevgeni Frolov. Gli ugelli erano stati bloccati durante i primi cinque voli. A causa della mancanza di finanziamenti da parte dell'aeronautica russa, Sukhoi fu costretta a finanziare il progetto con i propri fondi; secondo Simonov, la società aveva acquisito le entrate dalle esportazioni dei Su-27 verso la Cina e il Vietnam verso il progetto. L'aereo venne presentato pubblicamente a Zhukovsky più tardi nell'anno e fu rinominato Su-37.

Storia operativa

Durante il successivo programma di test di volo, la super manovrabilità del Su-37 a seguito dei controlli vettoriali di spinta era diventata evidente. Secondo Simonov, una tale caratteristica consentiva ai piloti di sviluppare nuove manovre e tattiche di combattimento, migliorando notevolmente la sua efficacia nei combattimenti aerei. Tra le nuove manovre c'era quella denominata Super Cobra, che era una variazione del Cobra di Pugachev e fu presentata durante il debutto internazionale dell'aereo al Farnborough Airshow nel settembre 1996. Pilotato da Frolov, l'aereo si impennò di 180 gradi e mantenne momentaneamente la prima posizione di coda, il che teoricamente avrebbe consentito all'aereo di sparare un missile contro un avversario in combattimento. Il Super Cobra si è evoluto nel kulbit (salto mortale), in cui il Su-37 ha eseguito un ciclo a 360 gradi con un raggio di virata estremamente stretto per tutta la lunghezza dell’aereo. Secondo il pilota collaudatore Anatoly Kvochur, la spinta vettoriale avrebbe dato all'aereo un notevole vantaggio nei combattimenti aerei ravvicinati. Tuttavia, i critici hanno messo in dubbio i benefici pratici di tali manovre; sebbene consentirebbero un blocco anticipato dei missili, ciò andrebbe a scapito di una rapida perdita di energia cinetica, che lascerebbe l'aereo vulnerabile quando i piloti mancavano il loro primo colpo.
L'aereo è stato presentato al Salone Aereo di Parigi nel 1997. Anche se fu in grado di esibirsi solo l'ultimo giorno dello spettacolo. L’aereo ha poi partecipato alla mostra aerea MAKS a Mosca, all'International Defence Exhibition di Dubai e alla mostra aerea FIDAE a Santiago, in Cile, poiché le autorità avevano cercato di esportare l’aereo. Con la scadenza della vita di servizio dei motori, l'aereo ha ricevuto gli AL-37FU sostituiti con motori AL-31F di produzione standard privi degli ugelli mobili. La perdita della spinta vettoriale fu parzialmente mitigata da un aggiornamento del sistema di controllo del volo fly-by-wire. Anche l'avionica estera dell'aereo fu sostituita con progetti indigeni. Ha ripreso i voli di prova nell'ottobre 2000.
Il programma di test di volo si è concluso il 19 dicembre 2002 quando un piano di coda del velivolo si staccò durante una manovra ad alto numero di g, portandolo a schiantarsi a Shatura, vicino a Mosca. Il guasto strutturale era stato causato dal ripetuto superamento del carico di progettazione dell'aeromobile durante sei anni di test. Il pilota Yuri Vashuk si espulse in sicurezza. Nonostante l'ingresso del Su-37 nelle gare d'appalto dei caccia brasiliani e sudcoreani, l'aereo non è riuscito a ottenere alcun cliente straniero. L'India a metà degli anni '90 ha finanziato lo sviluppo di ciò che si sarebbe tradotto nel Su-30MKI, che è un progetto di caccia biposto che incorporava le alette canard, il radar N011M e la spinta vettoriale che erano presenti e valutati sul Su-37. Inoltre, attraverso i test del Su-27M e del Su-37, gli ingegneri avevano stabilito che la spinta vettoriale poteva compensare la perdita di manovrabilità causata dalla rimozione dei canard, la cui progettazione imponeva una penalità di peso alla cellula. Il Su-35 modernizzato, senza canard, fece il suo primo volo nel febbraio 2008.

Specifiche (Su-37) - Caratteristiche generali:

Equipaggio: 1
Lunghezza: 21.935 m (72 piedi 0 in)
Apertura alare: 14.698 m (48 piedi 3 in)
Altezza: 5.932 m (19 piedi 6 in)
Superficie dell'ala: 62 m2 (670 piedi quadrati)
Peso a vuoto: 18.500 kg (40.786 libbre)
Peso massimo al decollo: 34.000 kg (74.957 libbre)
Motori: 2 motori turbofan postcombustione Saturn AL-37FU, spinta di 83 kN (19.000 lbf) ciascuno con ugelli a vettore di spinta asimmetrici asciutti, 142 kN (32.000 lbf) con postbruciatore.

Prestazioni

Velocità massima: 2.500 km/h (1.553 mph, 1.350 kn) ad alta quota
Velocità massima: Mach 2,35 - Mach 1,14, 1.400 km/h (870 mph; 760 kn) al livello del mare
Autonomia: 3.300 km (2.100 miglia, 1.800 miglia nmi) ad alta quota - 1.390 km (860 miglia; 750 miglia) a livello del mare
Tangenza: 18.800 m (61.700 piedi)
limiti g: +9
Velocità di salita: 230 m/s (45.000 ft/min).

Armamento

1× 30 mm GSh-30-1 cannone interno con 150 colpi
Punti d’attacco: 12 punti rigidi, costituiti da 2 binari per la punta dell'ala e 10 stazioni di ala e fusoliera con una capacità di 8.000 kg (17.630 libbre) di ordigni.

Avionica

Sistema di ricerca e tracciamento a infrarossi OLS-35
N-011M Bars radar passivo scanned elettronicamente
Radar di autodifesa N012
Display LCD multifunzione Sextant Avionique (Thales).






Si vis pacem, para bellum 
(in latino: «se vuoi la pace, prepara la guerra») è una locuzione latina.

Usata soprattutto per affermare che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell'essere armati e in grado di difendersi, possiede anche un significato più profondo che è quello che vede proprio coloro che imparano a combattere come coloro che possono comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L'uso più antico è contenuto probabilmente in un passo delle Leggi di Platone. La formulazione in uso ancora oggi è invece ricavata dalla frase: Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum, letteralmente "Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra". È una delle frasi memorabili contenute nel prologo del libro III dell'Epitoma rei militaris di Vegezio, opera composta alla fine del IV secolo.
Il concetto è stato espresso anche da Cornelio Nepote (Epaminonda, 5, 4) con la locuzione Paritur pax bello, vale a dire "la pace si ottiene con la guerra", e soprattutto da Cicerone con la celebre frase Si pace frui volumus, bellum gerendum est (Philippicae, VII, 6,19) tratta dalla Settima filippica, che letteralmente significa "Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra", che fu una delle frasi che costarono la vita al grande Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.

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storia militare, sicurezza e tecnologia. 


La bandiera è un simbolo che ci unisce, non solo come membri 
di un reparto militare 
ma come cittadini e custodi di ideali.
Valori da tramandare e trasmettere, da difendere
senza mai darli per scontati.
E’ desiderio dell’uomo riposare
là dove il mulino del cuore non macini più
pane intriso di lacrime, là dove ancora si può sognare…
…una vita che meriti di esser vissuta.
Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Violenza e terrorismo sono il risultato
della mancanza di giustizia tra i popoli.
Per cui l'uomo di pace
si impegna a combattere tutto ciò 
che crea disuguaglianze, divisioni e ingiustizie.
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…
Come i giusti dell’Apocalisse scruto i cieli e sfido l’Altissimo: 
fino a quando, Signore? Quando farai giustizia?
Dischiudi i sette sigilli che impediscono di penetrare il Libro della Vita 
e manda un Angelo a rivelare i progetti eterni, 
a introdurci nella tua pazienza, a istruirci col saggio Qoelet:
“””Vanità delle vanità: tutto è vanità”””.
Tutto…tranne l’amare.

(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, You Tube)