martedì 26 febbraio 2019

Il Leclerc, carro armato da combattimento francese di terza generazione



Il Leclerc è un carro armato da combattimento francese di terza generazione, prodotto da Nexter (ex GIAT Industries) a Roanne nella Loira fino al luglio 2008 (ultime consegne dei carri di recupero per gli Emirati Arabi Uniti). Prende il nome dal maresciallo Leclerc.
Nonostante un inizio difficile e uno sviluppo molto lungo, è diventato l'unico carro armato pesante dell'Arme blindée cavalerie, permettendo alla Francia ed i suoi clienti la successione del precedente AMX-30. Il prezzo unitario di un carro armato Leclerc è stimato in 12 milioni di euro ciascuno per l'esportazione (8 milioni all'epoca del contratto greco del 1998). Anche se la Corte dei conti nel 2001, ha stimato il costo complessivo unitario di acquisizione del Leclerc pari a 15,9 milioni di euro (104,4 milioni di franchi francesi), tenendo conto in particolare dei costi di sviluppo, di industrializzazione, dei pezzi di ricambio e dei sistemi d'arma annessi, delle specifiche munizioni, delle infrastrutture, dell'istruzione e della formazione.



Genesi

La consapevolezza durante gli anni settanta, da parte dell'esercito francese, delle carenze dell'AMX-30 B2 ha provocato nel 1977 la costituzione di una specifica chiamata EPC, per Engin principal de combat. L'acquisto di carri armati stranieri, come il carro armato M1 Abrams statunitense, il Leopard 2 tedesco o il Merkava israeliano, è stato esaminato e respinto. Analogamente, nel 1979, un programma combinato con la Germania, sulla base del Leopard 2 non è riuscito. Non restava che la soluzione di costruire un modello nazionale e così sono iniziati gli studi in questa direzione.



Caratteristiche tecniche

Con il Leclerc, prodotto dalla vecchia GIAT, la Francia ha abbandonato la strada del mezzo molto agile ma meno protetto, adeguandosi alle tendenze occidentali. Il peso in ordine di combattimento raggiunge le 54,5t. Un'altra importante novità riguarda il sistema di caricamento automatico, che ne fa il primo MBT occidentale di III generazione con equipaggio ridotto a tre soli militari. In questo modo si può risparmiare una cospicua porzione di spazio e, in tempi di eserciti formati da soli professionisti, personale ridotto di 1/4 fra gli equipaggi dei carri. Le dimensioni del Leclerc sono contenute, in particolare per quanto riguarda la lunghezza, grazie alle dimensioni compatte del propulsore SACM UD VBX T9, un turbodiesel consentendo di ridurre la lunghezza di quasi un metro rispetto ai pari classe. Le alte prestazioni del propulsore sono rese possibili da una sovralimentazione molto spinta per gli otto cilindri a V che lo compongono, grazie al lavoro di una piccola turbina a gas TM-307 B, che a motore spento serve anche da generatore e viene utilizzata per le partenze a freddo. Il rapporto fra potenza e peso raggiunge le 27,5 HP/t, il più alto della sua categoria, con accelerazioni da 0 a 32 km/h in 5,5 secondi, quando a un Leopard 2 servono 6 secondi. I consumi, però, sono leggermente superiori. Anche la trasmissione automatica SESM ESM 500 è fra le più avanzate attualmente disponibili, con un sofisticato convertitore di coppia monostadio a due fasi, con controllo a microprocessori, con 5 marce in avanti e due retromarce. Le sospensioni si avvalgono di un sistema oleopneumatico. Il sistema di caricamento automatico si avvale di 22 contenitori cilindrici sistemati nella parte posteriore della torretta, ognuno dei quali dispone di una cucchiaia di caricamento in fibra di vetro, su cui è sistemato il colpo, disposte su di un nastro trasportatore, che fa capo a un punto in cui viene sistemato il munizionamento per mezzo di un calcatoio idraulico. Un microprocessore identifica automaticamente il tipo di proiettile che viene inserito nell'alloggiamento, operazione che può avvenire dall'esterno, mediante una piccola botola nella parte posteriore della torretta, oppure dall'interno, come nel caso in cui si debbano inserire nel sistema automatico di caricamento i colpi di riserva trasportati a bordo. Per effettuare il caricamento la canna, dopo ogni colpo, si riposiziona automaticamente con una depressione di 1,8º, per poi tornare automaticamente in punteria quando il colpo è inserito in camera di scoppio. Il sistema di caricamento automatico, derivato dall'esperienza accumulata dal semovente da 155/40mm F1 GCT, gioca un ruolo importante sulle prestazioni del carro. Per esempio è possibile sparare due colpi in appena 4 secondi e si può registrare una cadenza di tiro di 12 colpi al minuto, in qualsiasi condizione, anche con il mezzo in movimento ad alta velocità su terreno misto, quando l'addetto al caricamento ha sensibili difficoltà a compiere il suo lavoro, in particolare con i pesanti e ingombranti proiettili da 120mm.


L'inserimento di un differente tipo di munizionamento avviene automaticamente e, ovviamente, il puntatore e il comandante sanno sempre quanti colpi e di che tipo sono presenti a bordo. Da segnalare il carattere modulare della protezione e dei sistemi di combattimento: nel primo caso è stata realizzata l'ipotesi di aggiungere ulteriori piastre protettive o di corazza reattiva. Fra gli accorgimenti adottati, la presenza di una protezione migliorata sul cielo della cupola, generalmente trascurata, per contrastare l'azione delle armi controcarro con testate che agiscono contro la parte superiore dei mezzi, come i missili controcarro svedesi RBS-56 BILL, il sistema statunitense BGM-71 F TOW 2B o certe sub-munizioni. Nel secondo campo, i sistemi di condotta del tiro potranno essere aggiornati sulla base di future trasformazioni e, inoltre, eventuali guasti o danneggiamenti di qualche componente, pur degradando l'efficienza complessiva, non bloccano il sistema di condotta del tiro. La protezione passiva è assicurata da una corazzatura modulare composita, che fa ricorso anche a leghe ceramiche, con una cura particolare per quanto attiene l'arco frontale, inclusa la prima parte della grembiulatura laterale. Molto curato è anche il rapporto fra scafo e torretta mentre anche i 18 mortai lancia-fumogeni sono in posizione "annegata", nella parte posteriore della cupola.



Armamento

Il cannone GIAT 120-56 da 120/52mm a canna liscia e caricamento automatico, con caratteristiche balistiche molto buone e velocità alla bocca dei proiettili APFSDS nell'ordine dei 1.800 m/s, dispone di 22 colpi pronti all'impiego mentre altri 18 sono stivati a bordo. I 22 colpi presenti nel caricatore si trovano nella parte posteriore della torretta, in una posizione molto più sicura che non il caricatore rotante sul fondo della camera di combattimento che contraddistingue i mezzi russi. Fra il deposito e la camera di combattimento esiste una protezione che rende molto più difficile l'accensione delle cariche di lancio in caso di colpi a bordo; evento molto spesso catastrofico per un MBT. Il sistema di espulsione dei fumi della canna si basa sull'immissione di aria pneumatica, a differenza dell'evacuatore di fumi di tanti altri mezzi. Il Leclerc è armato anche con una mitragliatrice da 12,7 mm coassiale al cannone e con una da 7,62mm sopra la torretta, telecomandata dall'interno.



Utilizzo

Sviluppato successivamente a mezzi come il Leopard 2 e l'M-1 Abrams, il Leclerc presenta alcune soluzioni particolarmente avanzate, soprattutto per quanto riguarda la mobilità e la protezione. Il Leclerc è stato ben presto scelto dall'esercito degli Emirati Arabi Uniti in 390 esemplari. I mezzi per gli EAU hanno un diesel MTU MT-883 con 12 cilindri a V da 1.500HP e trasmissione automatica HSWL 295. Questo motore è in uso anche all'unica versione del carro, un mezzo recupero corazzato.

Paesi utilizzatori

Sono stati prodotti un totale di 862 carri così ripartiti:
  • Francia: 406 carri + 20 mezzi recupero corazzati. In ultima analisi la flotta operativa, in linea con le conclusioni del Livre Blanc del 2008, sarà ridotta ad un volume di 254 unità.
  • Emirati Arabi Uniti: 388 carri + 46 mezzi recupero corazzati[4] + 2 carri da addestramento piloti.


Varianti

Francia EMAT - prima serie (S1):

tranche 1 (1990) 4 esemplari, tutti utilizzati dalla GIAT Industries, per degli studi.
tranche 2 17 esemplari, utilizzati nelle scuole di meccanica o riconvertiti in ARV « Mars ». Torretta e blindatura migliorate.
tranche 3 (1993) utilizzati come riserva di pezzi di ricambio o riconvertiti in MARS « Moyen adapté de remorquage spécifique ». Gonne di gomma.
tranche 4 motore affidabile per il montaggio di sensori migliorati e abbassamento della velocità a vuoto da 1100 giri/min a 900.
tranche 5 armature laterali aggiuntive, un migliore controllo della torretta.
RT5 riconversione di tutta la prima serie al livello T5 con in più vani portaoggetti supplementari nella parte posteriore della torretta. In servizio attivo.

seconda serie (S2):

tranche 6 di costruzione equivalente al RT5, ma nuovi e climatizzati.
tranche 7 integrazione del sistema di trasmissione di dati con il comando, visore del comandante del catto migliorato (problema di taratura).
tranche 8 modernizzazione dell'elettronica.
tranche 9 visore SAGEM Iris per il tiro.
RT9 aggiornamento al livello T9 di tutti i carri della seconda serie a partire dal 2006.
terza serie (SXXI):
tranche 10 nuovi moduli di blindatura, moduli ERA, visore con laser e camera Iris.
tranche 11 Installazione del sistema di gestione del campo di battaglia ICONE.
Leclerc AZUR (Action en Zone Urbaine) sviluppato per supportare le unità di terra in guerriglia urbana, è particolarmente dotato di quattro casse sul retro per il trasporto di munizioni, piccole attrezzature, barelle vincolate per le unità di fanteria mobile. È riconoscibile per le griglie di tipo "slat armor" che coprono il blocco GMP e la parte posteriore del carro. E anche per il suo dispositivo di visione panoramica montato sul tetto della torretta e il controllo da remoto della torretta di 7,62 mm.

Emirati Arabi Uniti EAU (TROP in origine)

I Leclerc tropicali (TROP in seguito EAU) per gli Emirati Arabi Uniti, questa versione, a differenza di quella francese, è equipaggiata di:
un motore Diesel MTU MT-883 Ka-500 da 1500 CV e della trasmissione Renk HSWL 295 TM. Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno qualche interesse in questa società tedesca (MTU), hanno preferito quel motore, piuttosto che il motore diesel UDV 8X da 1500 CV e la trasmissione Renk/SESM ESM 500 montati sul Leclerc dell'esercito francese (EMAT). Questo motore è anche più affidabile di quello dell'EMAT, ma causa alcuni problemi con la frizione;
una climatizzazione meccanica per raffreddare il carro senza provocare correnti elettriche che potrebbero portare alla rivelazione del carro;
una termocamera ad infrarossi per le operazioni notturne;
un sistema di controllo tramite carta 3D;
un sistema avanzato che consente al personale di individuare la posizione esatta dei carri armati sul campo di battaglia.

È disponibile in due versioni:
  • il Leclerc EAU, carro armato da combattimento;
  • il carro di recupero equipaggiato di tutti i mezzi necessari per il recupero d'urgenza dei carri.


(Web, Google, Wikipedia, You Tube)






































Sistema missilistico MBDA-Italia Aspide (il nome italiano della vipera)



L’Aspide (il nome italiano della vipera) è un missile italiano di medio raggio aria-aria e terra-aria prodotto da Selenia (ora parte di MBDA - Italia). 
E' dotato di radar semiattivo per la ricerca e il puntamento. E' molto simile all'americano AIM-7 Sparrow, utilizzando la stessa cellula, ma al momento della sua introduzione, l'Aspide è stato dotato di guida monopulse al posto della scansione conica, che lo ha reso più resistente all'ECM e più preciso. Questa innovazione apparve sugli Sparo solo con la versione aggiornata AIM-7M. L'idraulica ad anello chiuso fu sostituita anche al tipo ad anello aperto dello Sparrow, che dava all'Aspide una migliore manovrabilità.
Questa somiglianza, e il fatto che Selenia è stata dotata del know-how tecnologico dell'AIM-7 (circa 1.000 dei quali aveva prodotto su licenza), ha portato in genere la stampa non italiana a fare riferimento all'Aspide come variante Sparrow. Tuttavia, l'Aspide aveva un'elettronica e una testata originali e un motore nuovo e più potente. Anche le superfici di controllo sono diverse, sostituendo le ali triangolari originali, fissate nell'aria-aria e ripiegabili nella versione surface-to-air, ad una nuova versione fissa a delta ritagliato di nuova concezione.



Il design

Il missile Aspide, nelle sue varie versioni, è stato utilizzato sia nel ruolo aria-aria, trasportato dagli F-104 dell'Aeritalia nelle apposite versioni F-104S e F-104ASA, sia nel ruolo navale terra-aria. In quest'ultimo ruolo è stato sostituito recentemente dall’MBDA Aster 15 e 30. I lanciatori Navali  dell’Aspide possono essere adattati alla direzione tiro dello Sparrow semplicemente commutando un selettore del computer di tiro.
A metà degli anni '80, la Cina ha importato dall'Italia un piccolo lotto dell'Aspide Mk.1, poi ha firmato un accordo con Alenia per produrre il missile localmente su licenza. Nel 1989, la Cina ha prodotto il suo primo lotto di missili Aspide Mk.1 utilizzando parti importate dall'Italia. Tuttavia, a causa dell'embargo sulle armi imposto dall'Unione Europea dopo le sommosse popolari di Piazza Tienanmen, la Cina non è stata in grado di acquistare ulteriori kit dell’Aspide. La Cina ha successivamente sviluppato una propria famiglia di missili basata sull'Aspide Mk.1, con versioni superficie ad aria denominata LY-60 e una versione aria-aria denominata PL-10.
Il motore a razzo dell'Aspide è prodotto su licenza dal produttore di missili turco Roketsan.



Varianti:

Aspide Mk.1 - Simile all'AIM-7E, con motore a razzo a propellente solido SNIA-Viscosa e ricercatore semi-attivo Selenia monopulse. Questa versione fu esportata e venduta in 17 paesi.

Aspide Mk.2 - Versione migliorata con ricercatore attivo radar-homing. Lo sviluppo è stato accantonato a favore dell'AIM-120 AMRAAM.

Aspide 2000 - Versione Surface-to-air dell'Aspide Mk.1, utilizzato sui sistemi di difesa aerea dell'Esercito Italiano Skyguard e Spada.



Operatori
  • Argentina - MEKO 360 navi, 150 Mk1 ordinate nel 1979 e consegnate nel 1983-1984
  • Brasile - 100 Aspide 2000 ordinato nel 1996 e consegnato nel 2001-2004 - Portaerei di San Paolo, fregate di classe Niterói
  • Repubblica popolare cinese - 90 Aspide Mk.1 ordinato nel 1986 e consegnato nel 1987-1991. Tecnologia utilizzata nello sviluppo di LY-60/PL-10
  • Cipro - 130 utilizzati nell'attuale sistema Skyguard; ordinato nel 1991 e consegnato nel 1991-1992 (affare del valore di 114 milioni di dollari, inclusi 12 lanciatori).
  • Ecuador - 50 utilizzato su Esmeraldas Classe Corvette (variante di Fincantieri Tipo 550); ordinato nel 1979 e consegnato nel 1982-1984.
  • Egitto - 72 utilizzato su corvette della classe Descubierta (Abu Qir); ordinato nel 1983 e consegnato nel 1984; Aspide 2000 (36 Systems)
  • Grecia - 75 per fregate della classe Elli (variante della classe Kortenaer); ordinato nel 1980 e consegnato nel 1981-1982.
  • Italia - usato a bordo dell'F-104S; usato su 7 batterie SAM Spada; usato su 24 batterie SAM Skyguard; usato su 32 navali Albatross Mk2 SAM system
  • Kuwait - 320 ordinate nel 1988 e consegnate nel 1988-1997 per Skyguard Amoun SAM System; 175 Aspide 2000 ordinate nel 2007 e consegnate nel 2008-2010 parte dell'affare di 565 milioni di dollari, per la modernizzazione Aspide; 250 Aspide 2000 ordinate nel 2007 e consegnate nel 2008-2013 parte dell'affare di 65 milioni di dollari per i sistemi Skyguard AD.
  • Libia - 8 ordinato nel 1978 e consegnato nel 1983 per l'uso su Albatross Mk-2 SAM sulla fregata libica modernizzata Dat Assawari.
  • Malesia - 18 ordinate nel 1995 e consegnate nel 1997 per la corvetta Laksamana Class corvette
  • Marocco - Utilizzato nella fregata 501 Lt. Col. Errhamani (Descubierta); 40 ordinato nel 1977 e consegnato nel 1983.
  • Nigeria - 25 Aspide MK.1 ordinato nel 1977 e consegnato nel 1982 per la fregata Meko-360 Aradu; altri 10 Aspide MK.1 ordinati nel 1982 e consegnati nel 1983.
  • Pakistan - 750 Aspide 2000 per il sistema di difesa aerea a terra (10 batterie Spada 2000) ordinato nel 2007 e consegnato nel 2010-2013 parte di 415 milioni di euro.
  • Perù - 150 ordinato nel 1974 e consegnato nel 1979-1987 per l'uso sulle fregate della classe Lupo (Carvajal).
  • Spagna - 200 ordinati nel 1985 e consegnati nel 1987-1989 parte dell'affare di 230 milioni di dollari per 6 sistemi SAM Spada; 51 Aspide 2000 ordinati nel 1996 e consegnati nel 1997-1999 per 2 sistemi SAM Spada 2000.
  • Thailandia - 24 ordinate nel 1984 e consegnate nel 1986-1987 per l'uso su corvette Ratanakosin Class; 75 ordinate nel 1986 e consegnate nel 1988 per l'uso da parte dell'esercito reale tailandese su 1 sistema Spada SAM.
  • Turchia - 144 ordinato nel 1986 e consegnato nel 1987-1989 per fregata MEKO 200T (classe Yavuz); 72 ordinato nel 1990 e consegnato nel 1995-1996 per fregata MEKO 200T-2 (classe Barbaros).
  • Venezuela - 100 ordinato nel 1975 e consegnato nel 1980-1982 per l'utilizzo con sistema Albatross SAM su fregata classe Lupo (Sucrè).




L'Aspide è un missile a medio raggio con guida radar semiattiva. La sua versione navalizzata è utilizzata nel sistema Albatros sviluppato, su richiesta e specifiche NATO, con la partecipazione italiana dalla Selenia, per sviluppare ex novo un sistema missilistico superficie-aria navalizzato analogo al RIM-7 Sea Sparrow, versione navalizzata del missile AIM-7 Sparrow. Il sistema Albatros viene prodotto dal consorzio MBDA, costituito da Matra, Bae, Dynamics ed Alenia, sociètà prima controllata al 50% poi confluita in Leonardo S.p.A. (nuovo nome di Finmeccanica dal 2017) erede della Selenia.
Il missile nel sistema Albatros può operare in qualsiasi condizione meteorologica, con capacità multiruolo, progettato per combattere le minacce alle unità navali provenienti da aerei e missili fornendo sia capacità di difesa d'area che di punto, con altissima efficienza e probabilità di colpire il bersaglio ed abbatterlo con un singolo colpo, nonché con la capacità di discriminare il singolo bersaglio anche nel caso in cui quest'ultimo voli in formazione chiusa con altri.
Oltre settanta sistemi Albatros sono attualmente in servizio sia nella Marina italiana che in quelle di clienti esteri.



Origini

Il missile è molto simile allo Sparrow, ma all'epoca (1977) dell'introduzione in servizio aveva un'innovazione tecnica elettronica, la guida monoimpulso piuttosto che a scansione conica, cosa che lo rendeva molto resistente alle ECM e anche più preciso. Differenza non trascurabile rispetto allo Sparrow era quella di avere tutte e quattro le ali di manovra (quelle a metà fusoliera) completamente indipendenti, a differenza del missile statunitense che ne aveva due accoppiate e due indipendenti.
Questo notevole vantaggio di avere le ali di manovra completamente indipendenti migliorava sensibilmente la manovrabilità dell'Aspide rispetto a tutti i concorrenti ed ha portato alla modifica dei missili che venivano lanciati dalla superficie.
Le prime versioni del missile adottavano delle ali di manovra ripiegabili nel lanciatore che, successivamente all'uscita dallo stesso, grazie ad una barra di torsione si dispiegavano come nello Sparrow. Le barre di torsione erano però soggette a diversi difetti, non ultima la corrosione della barra stessa con la probabilità che non tutte le ali all'uscita del lanciatore di superficie venissero correttamente dispiegate.

Evoluzione

Grazie però all'ingegnere Sandro Mazzuca, che ha curato la parte aerodinamica ed al Dr. Paolo Iudica che ha curato la parte meccanica, venne sviluppata la cosiddetta "ala corta" che evitava di avere l'ala di manovra in due pezzi e quindi il relativo cinematismo di dispiegamento. Il sistema delle quattro ali indipendenti consentiva quindi anche l'uso di ali fisse di apertura ridotta anche da lanciatori di superficie.
La riprova del grande vantaggio di manovra dell'Aspide sui missili della stessa classe è che gli inglesi, per il loro Skyflash, volevano acquistare dalla Alenia l'unità di controllo dell'Aspide a quattro ali indipendenti.
Un'altra differenza che allora era molto importante, era la diversa testata che l'Aspide adottava. Lo Sparrow aveva una testata di tipo continuous rod o barra continua: tanto per esemplificare, al momento dell'esplosione la testata lanciava una specie di "metro da muratore", un cerchio metallico composto da diverse barrette unite insieme e praticamente dopo l'esplosione della testata si vedeva una specie di "corda metallica" che impattava con il bersaglio. La letalità di questo sistema non era "universale", a differenza dell'Aspide che invece aveva una testata a frammentazione che al momento dell'esplosione, lanciava frammenti metallici in diverse direzioni, aumentando la kill probability.
Per quanto riguarda l'elettronica, solo con lo Sparrow M gli USA introdussero la tecnica di guida mono-pulse, che oltre che dagli italiani era usata anche dagli inglesi con lo Skyflash, un aggiornamento degli Sparrow E, ma ancora con il vecchio e meno potente motore a razzo.
L'Aspide nel modello aria-aria è riconoscibile per le alette triangolari a grande apertura, mentre nelle versioni per lanci da superficie poteva avere alette similari a quelle dello Sparrow o la famosa ala corta.

Confronto con lo Sparrow

La stampa italiana ha sempre riportato ottime cose sulle capacità e precisione dell'Aspide, ma esiste la questione delle sue origini. Il fatto che l'Aspide somigli tanto allo Sparrow e che l'Italia non abbia mai costruito un ben più economico missile a guida IR, non è legato solo alla necessità di rimpiazzare i vecchi Sparrow E con armi fisicamente compatibili, ma anche alla produzione su licenza di oltre 1000 AIM-7 da parte della Selenia, fatto praticamente ignoto fino a non molto tempo fa, il che spiega come mai la ditta italiana abbia avuto accesso al know-how per la costruzione di un'arma a medio raggio e come mai all'estero l'Aspide venga considerato come una versione su licenza dello Sparrow, pur avendo elettronica, testata e motore assolutamente originali e molto più prestanti rispetto al modello E statunitense, differenziandosi da questo ancora di più di quanto non facesse il britannico Skyflash che era effettivamente uno Sparrow con testa di guida differente.

Servizio

L'Aspide è molto diffuso nei sistemi superficie-aria di numerose marine, anche grazie alla vendita a paesi stranieri, avvenuta nell'ultimo ventennio del secolo scorso, di numerose fregate e di alcune corvette costruite dai cantieri italiani CNR (Cantieri Navali Riuniti, ora assorbiti da tempo in Fincantieri). È meno diffuso nei sistemi terra-aria terrestri, dove viene utilizzato dal sistema Skyguard/Aspide adottato dall'Esercito Italiano e dal sistema Spada adottato dall'Aeronautica Militare, nonché dall'aviazione spagnola e da quella pakistana, mentre come missile aria-aria è rimasto legato al solo F-104ASA, ed è fallito un tentativo di marketing per il Viggen JA-37.
Aver limitato il suo utilizzo aeronautico al solo F-104 ha penalizzato il missile in quanto, con il radar dello Starfighter, non c'era modo di sfruttare i 40 km di gittata utile dell'Aspide e quindi, più in generale, di usarlo al meglio. Con la progressiva dismissione degli F-104 cadde in disuso anche l'Aspide, in quanto il successivo Eurofighter Typhoon non ha un illuminatore per missili a guida semiattiva o comunque la compatibilità con questa classe di armi. Nell'Aeronautica Militare in un certo momento, operavano i Tornado ADV con i missili Sky Flash di prima generazione e gli F-104 con gli Aspide, con nessuna delle due combinazioni che operasse al meglio, in quanto nel primo caso si aveva un aereo moderno con dotazione elettronica di scoperta adeguata ma con missili dotati di un motore antiquato mentre, nel secondo caso un aereo con avionica superata ma con missili moderni non sfruttabili al meglio. In ogni caso un Tornado poteva individuare un bersaglio e colpirlo con i propri missili, teoricamente di minore gittata, a una distanza maggiore di quanto potesse fare un F-104 con l'Aspide.
Lo sviluppo della versione Mk.2, che prevedeva l'uso di una testata di guida totalmente attiva permettendo l'ingaggio di bersagli multipli da parte di un singolo velivolo utilizzando più missili contemporaneamente ma del 50% più pesante dell'AMRAAM, non ha avuto seguito.
L'Aspide è ampiamente utilizzato dai sistemi di difesa missilistici della flotta italiana Albatros e Aramis, entrambi prodotti da Leonardo S.p.A.. Il suo successore in ambito navale è l'Aster, mentre in campo aeronautico si lavora al Meteor come successore del missile aria-aria AMRAAM.

Versioni:

  • Aspide Mk.1 - Simile al missile AIM-7E a ricerca semiattiva e motore a razzo a propellente. Questa versione ebbe un notevole successo di export e venduta in 17 nazioni.
  • Aspide Mk.2 - Versione migliorata con testata radar attiva con antenna asservita della Motorola. Il suo sviluppo venne abbandonato in favore del missile AIM-120 AMRAAM.
  • Aspide 2000 - Versione superficie-aria dell'Aspide Mk.1, usata nel sistema Spada 2000, con prestazioni molto incrementate e simili allo Sparrow ESSM, e venduto all'Egitto ed a Cipro nell'ambito del programma di ammodernamento della precedente versione Aspide in dotazione rispettivamente ai Sistemi Albatros della Marina militare egiziana e dei sistemi Skyguard della National Guard di Cipro, nonché al Pakistan in dotazione alle 10 batterie SPADA 2000.




Altri produttori

A metà degli anni ottanta la Repubblica Popolare Cinese importò un lotto di Aspide Mk.1 (200) e quindi siglò con l'Alenia un accordo per la produzione del missile su licenza. Nel 1989 in seguito all'embargo stabilito dall'Unione europea per i fatti di piazza Tienamen i cinesi non poterono più acquistare il materiale necessario per la loro produzione e con la tecnologia acquisita con gli Aspide Mk.1 acquistati svilupparono una loro versione, denominata PL-11, utilizzata dalle loro forze aeree.


Lo Spada 2000 è un avanzato sistema missilistico superficie-aria costruito da MBDA-Italia, il consorzio europeo di difesa aerea di cui detiene il 25% Leonardo. 
È una versione sviluppata a partire dallo Spada e può utilizzare sia i missili Aspide che Aspide 2000, versione migliorata del missile Aspide, e può operare in un ambiente ECM provvedendo ad una difesa missilistica antiaerea e antimissilistica in qualsiasi condizione climatica, sia diurna che notturna.
Lo Spada 2000 è integrato con una serie di shelter che permettono mobilità tattica e strategica, incluso il trasporto su un C-130. La sua configurazione base, a livello batteria, consiste in un centro di rilevamento e due sezioni di fuoco, ciascuna delle quali con due lanciatori portamissili. Ogni lanciatore della batteria dispone di 6 missili. Visto che il sistema può avere fino a quattro sezioni di fuoco e che ognuna di esse ha due lanciatori, si può dire che la dotazione massima di una batteria è di 48 missili di pronto impiego.

Sviluppo

I primi sistemi Spada iniziarono ad essere consegnati all'Aeronautica Militare Italiana nel 1983. Le batterie furono acquisite con contratti successivi: al primo contratto per 4 batterie seguì un ulteriore contratto per 5 e con un nuovo ordine le sezioni di fuoco vennero portate a 3. In seguito ad un mancato accordo con le forze armate statunitense che prevedeva l'acquisto di 4 batterie, queste vennero incorporate dall'aeronautica italiana. Il numero complessivo di batterie acquisite ammontava così a 12 tutte con 3 sezioni di fuoco. I successivi interventi di aggiornamento tecnico, riconfigurazione delle batterie e riordino della forza armata portano, nel 2012, ad una dotazione ufficiale di 7 batterie, di cui 4 ad alta rischierabilità e 1 addestrativa. Una batteria composta da due sezioni di fuoco venne fornita alle forze armate thailandesi. La prima fase di miglioramenti cominciò nel 1996 e si concluse nel 1999, culminando nello Spada 2000 che venne consegnato all'aeronautica militare spagnola. Nel 2003 si giunse alla seconda fase di miglioramenti, lo Spada 2000 Plus. Nel settembre 2007 anche la Pakistan Air Force ha ordinato 10 sistemi nella versione Spada 2000 Plus al costo di 415 milioni di euro, comprensivi anche della realizzazione delle infrastrutture locali per la manutenzione dei sistemi.

Operatori
  • Italia: l'Aeronautica Militare ha acquistato 12 batterie SPADA da tre sezioni di fuoco, in dotazione al 31 Stormo.
  • Thailandia: ha acquistato 1 batteria SPADA da due sezioni di fuoco
  • Spagna: l'Ejército del Aire ha acquistato 1 batteria SPADA composta da due Sezioni di Fuoco
  • Pakistan: ha acquistato 10 batterie SPADA 2000 plus e 750 missili ASPIDE 2000, con consegne a partire dal 2010.


SKYGUARD ASPIDE

L'Oerlikon Skyguard è un sistema di difesa aerea prodotto dalla società tedesca Rheinmetall Defense. Il primo sviluppo era una collaborazione congiunta tra Oerlikon Contraves of Switzerland e Raytheon Company of the United States. 
Il sistema combina due sistemi collaudati, il sistema di controllo del fuoco Skyguard, utilizzato per controllare i cannoni antiaerei trainati Oerlikon Contraves binati della serie GDF da 35 mm e il missile Raytheon AIM-7E/AIM-7F/AIM-7F/AIM-7M Sparrow superficie-aria. 
Le unità di fuoco Skyguard e Skyguard III, collegabili in rete, implementano il concetto di difesa aerea a più livelli utilizzando due cannoni da 35 mm per la difesa aerea a distanza ravvicinata e due lanciamissili, che fungono da braccio esteso. Il sistema di difesa aerea comprende un'unità radar di tiro e di ricerca, fino a tre lanciamissili a 4 celle e due cannoni binati da 35 mm. 
La batteria Skyguard utilizza i missili Sparrow o Aspide. 
La tecnologia di difesa aerea Skyguard, impiegata da oltre 40 paesi in tutto il mondo, è chiaramente all'altezza delle aspettative di ogni utilizzatore. 
Con la sua collaudata tecnologia Skyshield 35mm, Rheinmetall ha stabilito uno standard internazionale di eccellenza insuperabile, in particolare quando si tratta di difendere luoghi abitati, infrastrutture civili critiche come centrali elettriche, dighe e piattaforme petrolifere dalle minacce terroristiche. 
I sistemi radar e i cannoni possono essere distribuiti e reimpiegati su piattaforme mobili in breve tempo, in linea con l'evoluzione delle esigenze della missione. In futuro, inoltre, oltre al cannone automatico da 35 mm, sarà possibile equipaggiare questi sistemi con altri missili antiaerei e laser ad alta energia.
L'Oerlikon Skyguard 1 utilizza due cannoni antiaerei Oerlikon Twin GDF007 35mm che possono essere abbinati a due lanciamissili terra-aria (Sparrow, Aspide, SAHV-IR o Adats). Il cannone binato antiaereo da 35 mm è l'arma utilizzata per la difesa aerea a breve raggio contro caccia, bombardieri ed elicotteri. Può essere utilizzata anche contro bersagli aerei non pilotati come droni, missili da crociera, dispenser, missili guidati e bombe guidate. Il cannone Oerlikon 35mm è controllato da un'unità di controllo del fuoco (FCU), e può anche essere azionato da un mitragliere in modo autonomo.
Il sistema di difesa aerea Skyguard può anche utilizzare il missile Raytheon AIM-7E/AIM-7E/AIM-7F/AIM-7M Sparrow. Il lanciatore quadrinato è montato sul carrello dell'Oerlikon Contraves, un sistema di cannoni antiaerei trainati GDF da 35 mm e i missili sono sparati attraverso le coperture. Due colpi sono montati su ogni lato della posizione dell'operatore con l'antenna illuminatore montata sulla parte anteriore del lanciatore.
Un altro missile utilizzato con il sistema di difesa aerea Skyguard è l'Aspide. Questo è simile allo Skyguard/Sparrow ma utilizza il lanciatore Aspide quadruplo di Leonardo utilizzato nel sistema di difesa aerea Spada in servizio con l'Italia e la Thailandia. Anche Cipro ha acquistato il sistema Skyguard/Aspide immettendo in servizio operativo 12 sistemi. 

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)































US ARMY - US MARINES - Comando Operazioni Speciali degli Stati Uniti (USSOCOM): il Corpo dei marines statunitensi ha raggiunto la piena capacità operativa per il fucile da “sniper” BARRETT ASR MK 22 Mod.0.

https://svppbellum.blogspot.com/ Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,  storia militare, sicurezza e tecnologia.  La bandiera è un simb...