La WASS - Whitehead Alenia Sistemi Subacquei S.p.A. è stata una società controllata di Finmeccanica S.p.A. attiva nel settore della costruzione di sistemi di difesa subacquei, come siluri o sonar.
Dal 1º gennaio 2016, le attività di WASS sono confluite nella Divisione Sistemi di Difesa, nell'ambito del settore Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza di Leonardo - Finmeccanica S.p.A.
Le origini
Robert Whitehead (Bolton, 3 gennaio 1823 – Shrivenham, 14 novembre 1905) è stato un inventore, ingegnere e imprenditore britannico.
Figlio di un operaio cotoniero, la sua celebrità è dovuta al suo lavoro nel settore dei siluri, che riuscì a rendere un'arma efficace.
Ancora oggi esiste in Italia un'azienda con il suo nome che sviluppa siluri. L'azienda erede di quella da lui fondata ha adesso sede nella città di Livorno e fa parte della Finmeccanica.
Fino al 2015 è esistita un'azienda con il suo nome attiva nello sviluppo di siluri, erede di quella fondata nel 1858 e parte del gruppo Finmeccanica. Dal 2016 la Whitehead Sistemi Subacquei (WASS) è stata incorporata in Leonardo-Finmeccanica (già Finmeccanica).
Biografia di Robert Whitehead
Fu un esperto ingegnere, nel periodo nel quale gli ingegneri britannici detenevano una posizione di predominio in Europa. Svolse i suoi studi all'Istituto di Meccanica di Manchester, poi accettò un lavoro nei cantieri navali a Tolone. In seguito accettò un lavoro come consulente a Milano, ma presto si spostò a Trieste, all'epoca parte dell'impero austro-ungarico.
Da lì, essendo stato notato il suo lavoro in campo siderurgico, venne contattato per assumere l'incarico di direttore nella Fonderia Metalli di Fiume. Più tardi, il nome della fabbrica verrà cambiato in Stabilimento Tecnico di Fiume, in cui venivano prodotti motori e caldaie a vapore tra i più moderni dell'epoca, che venivano installati sulle navi della Regia Imperiale Marina Austro-Ungarica.
A Fiume avviò una collaborazione con Giovanni Luppis, fiumano ed ufficiale della Marina Imperiale Austriaca. Nel 1873 lo Stabilimento Tecnico Fiumano dichiarò bancarotta e due anni dopo venne rilevato da Whitehead ed assunse la denominazione Torpedo Fabrik von Robert Whitehead prima vera fabbrica di siluri al mondo. L'azienda, che nel 1878 contava già 500 dipendenti vide aumentare in pochi anni il proprio personale, ampliando le proprie strutture diventando uno degli stabilimenti industriali più progrediti del suo tempo.
Nel 1905 l'azienda diventò Società per Azioni assumendo la denominazione Torpedo Fabrik Whitehead e Co. Geselleshaft. Nello stesso Whitehead morì e nel 1906 il gruppo Vickers-Armstrong Whitworth acquistò il pachhetto di maggioranza delle azioni.
Lo sviluppo dell’arma
In effetti, Luppis aveva già sviluppato un prototipo alimentato ad aria compressa e filoguidato, da usarsi come arma di difesa costiera contro navi che bloccassero un porto. Il problema era principalmente l'incapacità dell'arma di mantenere una profondità costante. Ma l'incontro favorì la nascita di importanti innovazioni tecniche che portarono il mezzo ad essere visionato dalle autorità austroungariche. Le prestazioni però non erano esaltanti, sia per gittata che per precisione, ciò nondimeno la marina considerò l'arma come promettente. Quando i primi esemplari operativi furono mostrati, il governo austroungarico però decise di non comprare il progetto in via esclusiva, e Whitehead avviò contatti anche con altri paesi, principalmente la Gran Bretagna. Questa creò una squadra di sviluppo che apportò nel tempo alcune significative innovazioni, come l'applicazione di un giroscopio per stabilizzare la traiettoria dell’arma.
Le origini dell'azienda risalgono al 1875 quando l'ingegnere inglese Robert Whitehead inaugurò a Fiume, città allora dell'Impero austro-ungarico, la Torpedo Fabrik von Robert Whitehead, primo impianto al mondo per la produzione di siluri.
Robert Whitehead nel 1856 era stato contattato per assumere l'incarico di direttore nella Fonderia Metalli di Fiume che nel 1858 avrebbe assunto la denominazione di Stabilimento Tecnico di Fiume, dove si producevano motori e caldaie a vapore tra i più moderni dell'epoca che venivano installati sulle navi della Marina Imperiale Austriaca. Whitehead a Fiume avviò una collaborazione con Giovanni Luppis, fiumano ed ufficiale della Marina Austro-Veneziana, che volendo trovare un mezzo di difesa delle coste dalle incursioni navali aveva pensato ad un ordigno filoguidato che chiamò (in italiano) salvacoste. L'ordigno venne poi perfezionato dalla collaborazione tra Luppis e Whitehead, dando vita al siluro. Il prototipo della nuova arma venne valutato positivamente da una commissione della Marina Imperiale e i due ingegneri furono incaricati di produrre un primo lotto che sarebbe servito a scopi sperimentali e la stessa Marina Imperial-Regia decise di acquisire i diritti di uso e riproduzione a titolo non esclusivo dei siluri prodotti a Fiume.
Nel 1873 lo Stabilimento Tecnico Fiumano dichiarò bancarotta e due anni dopo venne rilevato da Whitehead assumendo la denominazione "Torpedo Fabrik von Robert Whitehead", grazie alle anticipazioni delle somme della Marina Imperiale Tedesca per la costruzione di 100 siluri da 381 millimetri e la garanzia che la Germania avrebbe continuato a rifornirsi di siluri, lanciasiluri e compressori presso lo stabilimento Whitehead per 10 anni consecutivi.
L'azienda vide accrescere le commesse con ordini anche di varie marine estere tra cui la US Navy. Oltre a vendere ai vari governi il diritto d'uso e di riproduzione dei suoi prodotti, l'azienda istituì filiali, oppure concorse ad impiantare all'estero silurifici governativi o privati.
Nel 1905 l'azienda diventò Società per Azioni assumendo la denominazione Torpedo Fabrik Whitehead e Co. Gesellschaft. Nello stesso anno con la morte di Whitehead il gruppo Vickers-Armstrong Whitworth acquistò il pacchetto di maggioranza delle azioni.
Dall'inizio del primo conflitto mondiale il Silurificio di Fiume lavorò esclusivamente per gli Imperi Centrali.
Al termine del conflitto, concluso con la sconfitta degli Imperi Centrali, l'azienda fallì in seguito alla crisi che colpì la città. In seguito al Trattato di Roma, siglato il 27 gennaio 1924, che sanciva il passaggio della città di Fiume all'Italia lo stabilimento venne rilevato da un gruppo di imprenditori italiani guidato dell'Ingegnere Giuseppe Orlando che con la denominazione di Silurificio Whitehead di Fiume S.A., riprese la produzione di siluri, ricevendo commesse dalla Regia Marina e da diverse marine estere.
Il silurificio di Livorno
Nel 1937 l'azienda fiumana aprì a Livorno una sua filiale, che qualche anno dopo ebbe la denominazione di Società Moto Fides ed in entrambe le città l'attività di produzione bellica fu frenetica a causa della corsa agli armamenti che caratterizzò il periodo precedente la seconda guerra mondiale. Lo stabilimento di Livorno tuttavia non era ancora in grado di costruire siluri Whitehead e la sua attività inizialmente era limitata alla costruzione di parti per i siluri costruiti a Fiume e solamente verso la fine del 1941 dallo stabilimento della città tirrenica uscirono i primi siluri completi. Nel 1943 considerando la mole di lavoro che già la gravava e i tempi che correvano, fu deciso di realizzare un siluripedio sulla costa toscana da utilizzare in proprio, tra i siti presi in considerazione fu scelto Porto Santo Stefano, sull'Argentario. Distrutta dai bombardamenti alleati lo stesso anno, la struttura non entrò mai in funzione. I resti delle colonne portanti si trovano ancora in mare nei pressi dell'omonima località.
Dalla seconda guerra mondiale ai nostri giorni
Con l'occupazione di Fiume da parte delle forze della resistenza jugoslava, guidate da Tito, avvenuta il 3 maggio del 1945 e che sarebbe stata formalizzata dal Trattato di Pace il 10 febbraio del 1947 con l'annessione della città alla Jugoslavia, la Whitehead venne fusa il 31 luglio 1945 con il silurificio Moto Fides di Livorno, trasferendo la sua attività nella città toscana con la denominazione Whitehead-Motofides Stabilimenti Meccanici Riuniti S.p.A. Livorno, mentre a Fiume l'ex stabilimento Whitehead divenne sede di un'azienda meccanica con la denominazione "Torpedo".
La Whitehead-Motofides di Livorno entrò a far parte del gruppo Fiat nel 1945 riprendendo la sua attività con diverse produzioni, quali telai, compressori, componenti per autoveicoli, motori fuori bordo, oltre alla produzione militare per la quale l'azienda ha realizzato per la Marina Militare Italiana, a partire dagli anni sessanta, una serie di prodotti di alta tecnologia, come siluri antisommergibile, siluri a propulsione elettrica, a idrogetto, a guida attiva o passiva, a filoguida autocercante e componenti elettronici per contromisure difensive.
Tra i prodotti realizzati dal settore militare dell'azienda, il siluro leggero A-244, dal calibro di 324mm ed il siluro pesante da 533mm A-184. Il primo non ha mai equipaggiato le unità della Flotta della Marina Militare Italiana ma ha avuto un interessante successo di esportazione, mentre il secondo ha equipaggiato sia i sottomarini del tipo Toti, Sauro ed i modernissimi U-212 sia alcune unità di superficie impegnate nella lotta ASW come le Maestrale, oltre che essere stato esportato.
La produzione di motori per nautica da diporto è stata realizzata a partire dalla metà degli anni settanta ma solo a partire dai primi anni ottanta sui dépliant illustrativi apparve la scritta Fiat per la nautica.
Nel 1974 l'azienda ha inglobato la Fiat-Sezione Officine di Marina di Pisa ex Costruzioni Meccaniche Aeronautiche S.A. di Marina di Pisa, dove venivano prodotti accessori per auto. Gli stabilimenti di Marina di Pisa sarebbero stati poi chiusi nel 1986 e la loro produzione trasferita a Livorno.
Nel 1978 la maggioranza della Whitehead-Motofides venne acquisita dalla Gilardini S.p.A. società del gruppo FIAT.
Nel 1985 la Whitehead-Motofides viene scissa nella Motofides destinata alla produzione civile e militare per l'esercito e nella Whitehead destinata alla produzione di sistemi di difesa navale.
Nel 1990 l'azienda assume la denominazione di Whitehead S.p.A. in seguito alla fusione tra la Whitehead e la Misar, altra società del gruppo Gilardini.
Nel luglio 1993 la Whitehead S.p.A. ha costituito con le imprese francesi DCN e Thomson-CSF, operanti nel settore della difesa, il consorzio Eurotorp GEIE. I governi interessati avevano firmato nel 1991 un memorandum d'intesa di cooperazione industriale per un programma di sviluppo di una nuova generazione di siluri leggeri. L'azienda vi partecipa con una quota del 50% mentre la restante parte venne divisa tra DCN con il 26% ed il 24% di Thomson-CSF. Frutto di questa cooperazione fu lo sviluppo e la realizzazione di un comune sistema d'arma, sulla base di due progetti già esistenti nelle rispettive Marine, il Murene francese e il Progetto A-290 italiano, da cui nacque il siluro leggero MU-90 Impact che ultimata la fase sperimentale è in fase di produzione ed equipaggerà le unità FREMM ed Orizzonte ed è stato venduto alle marine di Francia, Germania, Danimarca, Polonia e Australia.
EuroTorp si occupa della commercializzazione del siluro A244/S mod. 3, costruito da WASS.
Nel 1994 l'azienda si trasforma in Sistemi Subacquei Welse S.p.A. con la fusione delle attività subacquee di Whitehead S.p.A., del gruppo Fiat Componenti e Impianti per l'Energia e l'Industria, Usea S.p.A. ed Alenia Elsag Sistemi Navali. Nel 1995 la Gilardini S.p.A. è stata inglobata dalla Magneti Marelli ed il settore militare è stato dismesso e ceduto a Finmeccanica. L'azienda uscita dopo mezzo secolo dall'orbita FIAT assunse fino al 2012 la denominazione "WASS Whitehead Alenia Sistemi Subacquei S.p.A.".
Nel 2012 c'è stato il cambio della denominazione sociale; oggi WASS Whitehead Sistemi Subacquei S.p.A., con l'eliminazione del termine "Alenia".
La società oggi
Negli stabilimenti della ex WASS - Whitehead Sistemi Subacquei, presenti Livorno, a Pozzuoli e presso gli arsenali di La Spezia e Taranto, vengono sviluppati e prodotti siluri leggeri e pesanti, sistemi di lancio, contromisure antisiluro per navi e sommergibili e più sofisticati sistemi sonar. I siluri leggeri sono presenti in oltre 15 Paesi con oltre duemila sistemi consegnati con i rispettivi sistemi di lancio per piattaforme navali ed elicotteri, mentre i suoi sistemi di contromisure da sommergibile sono presenti su piattaforme subacquee di marine sia europee che extra-europee.
Il 70% della sua produzione è indirizzata verso stati come Germania, Francia, Danimarca, Polonia, Australia, Malaysia, India e i suoi sistemi sono operativi in 22 marine, compresi quella degli Stati Uniti.
Il 30 novembre 2007, a Nizza, nel corso di un vertice italo/francese, DCNS, Finmeccanica e Thales hanno annunciato la loro intenzione di unire le loro attività sui sistema d'arma subacquei, allo scopo di rafforzare, con tale cooperazione l'industria europea della difesa, e creare un leader tecnologico a livello mondiale nel mercato dei sistemi d'arma subacquea.
A tal fine i tre partner hanno sottoscritto un accordo per la creazione di tre joint-venture:
- "Torpedo Program JV", che sarà responsabile di progettazione e sviluppo, marketing e vendite dei siluri e delle attività di gestione del programma e che sarà di proprietà al 51% di Finmeccanica e al 49% di DCNS.
- "Torpedo Manufacturing JV", che sarà responsabile delle fasi di test e produzione dei siluri e che sarà di proprietà al 51% di DCNS e al 49% di Finmeccanica.
- "Sonar JV" che sarà responsabile di progettazione, sviluppo, e produzione di sonar e che sarà di proprietà al 51% di Thales e al 49% di Finmeccanica.
WASS collabora con le realtà presenti nel territorio ed ha rapporti di collaborazione con enti, centri di ricerca e università, quali l'Accademia Navale di Livorno, il Dipartimento di Scienza dell’Informazione dell'Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant'Anna diPisa.
WASS (Whitehead Sistemi Subacquei), azienda che prende il nome dall’inventore del Siluro Robert Whitehead con sedi a Livorno, Napoli, impiega ingegneri altamente specializzati ed è interamente responsabile della progettazione, sviluppo, produzione, integrazione e consegna dei propri prodotti. L’eccellenza di WASS nel settore subacqueo è riconosciuta a livello mondiale grazie alla gamma di prodotti estremamente performanti che l’Azienda produce.
I MAGGIORI SUCCESSI TECNOLOGICI E COMMERCIALI
A244/S o o A.244/S è un tipo di siluro leggero ASW che può essere lanciato sia da navi di superficie che da mezzo aereo come l'elicottero ed individua il bersaglio mediante sensori acustici.
La sua ultima versione è A244/s mod.3, viene costruito dall'azienda italiana Leonardo (precedentemente WASS, poi confluita nel gruppo nel 2015) commercializzato dal consorzio italo/francese EuroTorp.
Correnti operatori
- Algeria - 25 ordinati nel 2011
- Argentina - 540
- Bangladesh
- Cile -
- Cina - 50 siluri ET52 (una versione dell'A244/s con alcune caratteristiche dell'Mk 46)
- Colombia - 50
- Ecuador - 72
- Grecia - 24
- India - 450 (NST58 un altro derivato)
- Indonesia - 88
- Iran - 12
- Libia - 12
- Malaysia - 75
- Nigeria - 18
- Pakistan - 12
- Perù - 72
- Polonia - 6 (di prova prima del MU-90)
- Singapore - 250 Mod.1; 100 Mod.3
- Svezia - 80
- Taiwan - 120
- Turchia - 50
- Ucraina - ordinati nel 2010 per le fragate Project-58250
- Emirati Arabi Uniti - 50 Mod.1 ordinati nell'aprile 1997 per 29,5 milioni di dollari; 24 + 25 ordinati nel 2005 per 12 milioni di Euro
- Venezuela - 150.
Progetto A-290
Partendo dal siluro A-244, era stato sviluppato il progetto di un nuovo siluro denominato Progetto A-290 che poi venne unificato ad un progetto francese dando vita allo sviluppo del siluro MU-90.
A184 o A.184 è un siluro pesante a doppio ruolo, filoguidato con sistema di autoguida attiva finale, progettato e realizzato dall'azienda italiana Whitehead, poi WASS, a sua volta confluita nel gruppo Finmeccanica (dal 2017 Leonardo).
Nel 1971 il Ministero della Difesa Italiano emise una richiesta per un nuovo siluro da adottare nelle unità di superficie e sottomarini della Marina Militare. La Whitehead presentò il progetto dell'A184 nel 1974 anno in cui venne adottato dalla forza navale italiana. Il primo modello denominato A184 Mod.0 fu sviluppato e dato in dotazione ai sommergibili italiani classe Sauro e Toti.
La Whitehead ha annunciato diverse release del siluro, ultima delle quali il Mod.3 che è stata commercializzata anche all'estero e, più precisamente, alle Marine degli Stati Uniti d'America e dell'Ecuador. L'A184 Mod.3 è un'arma multi-bersaglio progettata per essere utilizzata sia da piattaforme subacquee che da unità di superficie.
Il siluro pesante A184 nasce negli anni '70 dopo che il Ministero della Difesa italiano aveva espressamente richiesto a Whitehead Motofides un nuovo siluro per le unità di superficie ed i sommergibili della Marina Militare Italiana. Coerentemente a quanto sopra, l'A184 Mod.0 fu sviluppato e dato in dotazione ai sommergibili italiani classe SAURO e TODARO.
Negli anni successivi la versione Mod.0 subì diverse evoluzioni sinon ad arrivare al Mod.3 che è stato commercializzato anche all'esterno e, più precisamente, alle Marine degli Stati Uniti d'America e dell'Ecuador.
A184 Mod.3 è un'arma multi-bersaglio progettata per essere utilizzata sia da piattaforme subacquee che da unità di superficie. Oggi l'A184 Mod.3, insieme al più evoluto Black Shark, è ancora in dotazione e lanciabile dai sommergibili italiani.
È un siluro filoguidato che dispone di elevata autonomia e che è in grado di completare una missione con autoguida acustica. È dotato di due modalità di lancio: "push-out" mediante catapulta oppure "swim-out" in virtù dalla spinta generata dalle eliche.
È attualmente in servizio presso la Marina Italiana e dell'Ecuador.
L'A184 è un siluro pesante, ovvero della classe dal diametro da 533 mm, della lunghezza di 6 m per 1 265 kg di peso; è un siluro filoguidato che dispone di elevata autonomia e che è in grado di completare una missione con autoguida acustica. Le prestazioni sono tipiche delle armi elettriche con batterie Ag-Zn, ovvero velocità di circa 36 nodi per circa 17 km oppure 24 nodi per 20–25 km ed è dotato di due modalità di lancio: "push-out" mediante catapulta oppure "swim-out" in virtù dalla spinta generata dalle eliche.
La carica è basata su 250 kg di esplosivo HBX, preferito all'HBXN per via della sua maggiore velocità di esplosione.
Destinato a ricoprire i ruoli antisommergibile ed antinave, nella Marina Militare viene utilizzato in tutti i sommergibili operativi di classe Nazario Sauro, Enrico Toti e Salvatore Todaro.
Oltre ad essere impiegato nella forza navale italiana, è stato esportato all'estero ed impiegato nella Marina de Guerra del Perú, oltre ad un interessamento da parte di Taiwan. Fonti giornalistiche (Jane's Defence del febbraio 1999) parlavano di circa 500 esemplari di A-184 venduti alle 2 citate marine.
Oggi l'A184 Mod. è ancora in dotazione alle Marine italiana e dell'Ecuador e lanciabile dai sommergibili italiani insieme al più evoluto "Black Shark" sviluppato sulla base dell'A184 Mod.3 noto anche come A-184 Enhanced, il cui sviluppo è iniziato nel 1997, al fine di soddisfare le esigenze della Marina Militare Italiana circa una nuova generazione di siluri pesanti, da usare con gli ultimi sommergibili U212A. Inizialmente conosciuto sotto la denominazione A184 Enhanced (avanzata) - suggerendo che si sono sviluppate le specifiche sulla base del modello A184 Mod.3 - gli è stato dato un nuovo nome per sottolineare che questo è un siluro completamente nuovo, migliore di un normale A-184. Il siluro Black Shark combina nuovo sistema di sonar avanzato (ASTRA), una guida attiva/passiva, un sistema per migliorare l'orientamento e percorsi di controllo, cavo in fibra ottica per la trasmissione di dati tra il siluro e il sottomarino, un nuovo motore potenziato ed eliche a contro-bilanciamento.
Utilizzatori
- Italia - Marina Militare
- Ecuador - Armada del Ecuador.
Il siluro MU 90/Impact è un'arma antisommergibile che può essere impiegata sia da unità navali da superficie che da aeromobili, destinato ad armare oltre che le navi, gli elicotteri EH101 e NH90 ed i futuri velivoli da pattugliamento marittimo della Marina Militare Italiana.
Le caratteristiche tecniche ed operative avanzate, lo rendono impiegabile in qualsiasi scenario geografico, in grado di contrastare l'eventuale minaccia rappresentata dai sottomarini nelle sue diverse forme (convenzionale e nucleare) e dimensioni.
Il siluro MU90 è il frutto di una cooperazione delle amministrazioni della difesa di Italia e Francia che, nel 1991, stipularono un accordo per lo sviluppo e realizzazione di un comune sistema d'arma, sulla base di due progetti già esistenti nei rispettivi Paesi, il Murene francese e il Progetto A-290 italiano.
Il siluro MU90 viene prodotto da Eurotorp, un raggruppamento europeo d'interesse economico costituito dalle ditte francesi Thales e DCNS e dall'italiana WASS di Livorno.
L'impresa, ultimata la fase di sviluppo, è nella sua fase di produzione e questi siluri verranno utilizzati dalla marina italiana e da quella francese sulle nuove unità FREMM e Orizzonte.
Le caratteristiche principali sono: l'alta velocità, l'autonomia alla massima velocità, la resistenza alle contromisure, la versatilità d'impiego, sia a quote elevate che su bassi fondali, in ambienti acustici perturbati e molto severi, la letalità della sua carica cava anche nei confronti degli scafi più resistenti.
Queste sue elevate prestazioni, tutte verificate con appositi lanci sperimentali in mare, hanno pienamente soddisfatto le aspettative delle Marine italiana e francese, e attirato su di sé l'interesse degli addetti ai lavori a livello mondiale. Il siluro MU 90 è già stato commissionato, infatti, da Germania, Danimarca, Australia e Polonia, mentre approfondimenti sono in corso da parte della Marina Greca e Norvegese.
Correnti operatori
- Australia
- Danimarca
- Egitto
- Francia
- Germania
- Italia
- Marocco
- Polonia
- Algeria.
Il siluro pesante Black Shark è frutto della ricerca e della tecnologia italiana ed esprime un'eccellenza nazionale nel campo dell'elettronica applicata all'elettroacustica, in grado di competere in tutto il mondo.
È stato sviluppato da WASS in accordo alle esigenze operative della Marina Militare Italiana.
Black Shark è un'arma multi bersaglio estremamente avanzata sia dal punto di vista tecnologico che operativo ed è stato progettato per essere utilizzato da diverse piattaforme di lancio e più nello specifico da sommergibili, midget, unità di superficie e stazioni a terra.
È stato concepito per contrastare le minacce tecnologicamente più moderne, siano esse bersagli di superificie o subacquei. È un siluro filoguidato tramite un cavo in fibra ottica attraverso il quale il mezzo lanciante rimane in comunicazione per trasmettere e ricevere i dati necessari per il buon esito della missione.
Black Shark è lungo circa 6 metri (la lunghezza varia in base alla configurazione, sia essa di esercizio o di servizio), ha un diametro di circa 533 mm, è molto silenzioso e può operare in modalità di autoguida nell'ultima fase della missione. Nella sua versione più innovativa, viene equipaggiato con una nuova batteria Litio - Polimeri.
Black Scorpion è un siluro di dimensioni estremamente ridotte (5''), ideato da WASS al fine di supportare il processo di classificazione del contatto con minimo costo e massima flessibilità ed efficacia.
Il suo sviluppo è da ricondurre alla complessità degli scenari internazionali, caratterizzati dal crescente numero di mini-sommergibili (midget), che ha fatto emergere la necessità di disporre di armi in grado di costringere la minaccia a commettere indiscrezioni che permettono di accellerarne il processo di classifica evitando così l'impiego di siluri molto costosi.
Black Scorpion è lanciabile da aeromobili e può operare in acque basse. Grazie alle sue caratteristiche può essere efficacemente impiegato in un ruolo antiterrorismo nell'ambito della lotta asimmetrica.
Il C303/S è un sistema di contromisure antisiluro ad alte prestazioni per sommergibili, progettato per resistere agli attacchi dei siluri più tecnologicamente avanzati.
Il C303/S è un sistema di contromisure anti-siluro per sommergibili, sviluppato per eludere gli attacchi di tutti i siluri, compresi quelli tecnologicamente più avanzati, siano essi filoguidati o meno (launch-and-forget).
Il sistema di lancio delle contromisure, fornito dalla divisione dei sistemi di difesa in versione da sommergibile (C303/S), è costituito da una rete di lancio a 12 canne. Il sistema garantisce l'espulsione a distanza idonea di contromisure che possono rappresentare sia falsi bersagli mobili (MTE) sia generatori di rumore di disturbo per la testa acustica del siluro ostile (Jammers). La combinazione di Jammers e Decoys mobili ha l'obiettivo di ingannare il siluro che, dirigendo i suoi attacchi verso i falsi bersagli, consente alla nave di effettuare una contromanovra evasiva.
Il C310 è un sistema di contromisure anti-siluro per unità di superficie, sviluppato per eludere gli attacchi di tutti i siluri, compresi quelli tecnologicamente più avanzati, siano essi filoguidati o meno (launch-and-forget).
Sono realizzati con dispositivi elettronici allo stato dell'arte che tramite la generazione di opportuni segnali riescono ad ingannare le teste acustiche dei siluri.
Questo tipo di contromisure assolve i compiti di mascheramento (jammers) e di inganno (MTE). Una nave sotto attacco lancia una salva di contromisure che mascherano la nave e generano falsi bersagli per il siluro attaccante. Contemporaneamente, il sistema suggerisce una manovra evasiva all'unità sotto attacco in modo tale da allontanarla dalla minaccia.
La definizione della reazione ottimale è elaborata tramite l'uso di un complesso software di elaborazione (ORACOM) che, sulla base di molteplici parametri, elabora la manovra più idonea al fine di massimizzare la probabilità di sopravvivenza del mezzo da difendere, questo anche in presenza di siluri di ultima generazione dotati di elevate capacità discriminanti nei confronti delle contromisure.
(Web, Google, Wikipedia, You Tube)
Nave bersaglio Impetuoso spezzata in due e affondata da un siluro A 184.