venerdì 16 agosto 2019

NOVITA' SUL CAVOUR: I Iavori sulla portaerei saranno completati il prossimo 10 novembre 2019; l'unità tornerà operativa a settembre 2020


Lo scorso 21 luglio 2019 nave CAVOUR è entrata nel bacino Ferrati dell'Arsenale di Taranto. 
A dicembre aveva attraversato il canale navigabile di Taranto, col ponte girevole aperto e una spettacolare manovra, dati gli spazi ristretti, dirigendosi in Mar Piccolo all'Arsenale. E’ rimasta per circa sei mesi in banchina per una prima fase dei lavori di ammodernamento e ristrutturazione.




Completata questa fase, la nave è stata trasferita nel bacino Ferrati per il completamento dei lavori: in questi ultimi rientra l'adeguamento del ponte di volo dell'unità per imbarcare gli F35B. L'operazione di ammodernamento della Cavour ha un costo di circa 70 milioni di euro ed è guidata da Fincantieri: l'indotto navalmeccanico di Taranto partecipa con diverse imprese.

La Marina Militare Italiana ha recentemente confermato che i lavori sulla portaerei Cavour saranno completati all'Arsenale di Taranto, cantiere e base della Marina Militare, il 10 novembre, invece che nel marzo del prossimo anno, quando la nave completerà le prove in mare post-refit.

I lavori sulla nave hanno riguardato quasi tutti i sistemi della nave, compreso il sistema di propulsione, che è stato sostituito, il sistema di generazione elettrica, il ponte di volo, tutti i sistemi di supporto alle operazioni di volo, gli ascensori e le attrezzature per la movimentazione degli aeromobili, i sensori e le armi del sistema di combattimento.

I lavori sulla nave sono iniziati nell'ottobre dello scorso anno e hanno comportato un costo di circa 14 milioni di dollari.




Nel 2009 Giuseppe Garibaldi è stata affiancata dalla nuova e più grande portaerei Cavour, nuova ammiraglia della Marina Militare Italiana.
Il gruppo aereo imbarcato a bordo del Garibaldi è composto da un massimo di sedici AV-8B Harrier II e due elicotteri di ricerca e soccorso, oppure diciotto elicotteri o un mix di elicotteri e caccia. In servizio dal 1985, il Garibaldi sta per raggiungere i suoi 30 anni di vita operativa.
Tuttavia, il suo servizio in mare è probabilmente di breve durata - senza la preparazione per le future operazioni F-35, (realizzate con il Cavour): il Garibaldi è oramai quasi pronto per il prepensionamento come parte della riduzione dei costi prevista dal Ministero della Difesa italiano.

La portaerei CAVOUR ha un dislocamento a pieno carico di circa 30 mila tonnellate, una lunghezza di 244 metri e una larghezza di 39 metri. Prima dell'ingresso nel canale navigabile di Taranto, lo scorso dicembre, la portaerei aveva provato per alcuni giorni l'allineamento in Mar Grande. La larghezza per il transito dal ponte girevole è di 58 metri: coinvolta anche l'Università di Bari per lo studio delle correnti, in modo da impostare e condurre la manovra d'ingresso dell'unità senza rischi.
La bella unità è entrata in servizio nel 2009; dal 2011 è la nave ammiraglia della flotta ed è anche la nave più grande mai entrata nell’Arsenale tarantino. 

La portaerei CAVOUR tornerà operativa a settembre 2020, quando è attesa negli Stati Uniti per imbarcare i velivoli da combattimento stealth F-35B. Fino ad allora il ruolo di ammiraglia della flotta italiana viene svolto dalla porta-aeromobili Garibaldi, anch'essa di stanza nella base navale di Taranto, che è tornata ad imbarcare i cacciabombardieri STOV/L AV-8B Harrier.

Tutti i lavori sulla nave saranno completati entro la primavera del 2020, quando l'equipaggio inizierà l'addestramento per il dispiegamento estivo sulla costa orientale degli Stati Uniti e per le prove a bordo con la variante di decollo corto e atterraggio verticale F 35 B STOVL.
Oltre alla versione F-35A, l'Italia sta acquistando un totale di 30 F-35B per le sue forze aeree e per la Marina Militare. Alcuni velivoli della variante STOVL voleranno dal ponte di volo dell'ITS Cavour, sostituendo i vecchi Harrier AV-8B con l’F 35 B.




La Marina Militare Italiana ha ricevuto il suo primo F-35B nel gennaio 2018.

Il personale della Marina, durante l’importante ciclo dei lavorI, viene supportato da personale di Fincantieri e di Leonardo nella preparazione del Cavour all’impiego dei jet di quinta generazione.

Il primo F-35B STOVL (Short Take-Off/Vertical Landing) Lightning II assemblato al di fuori degli Stati Uniti è quello italiano.

Ogni velivolo F35B, prima di essere consegnato alla Marina Militare, svolge una serie di voli di prova effettuati a Cameri, per poi essere trasferito da un pilota italiano alla Naval Air Station di Patuxent River, nel Maryland (Usa), per conseguire la necessaria certificazione Electromagnetic Environmental Effects. 

La produzione dell’F-35B è la variante più complessa dal punto di vista tecnologico del velivolo statunitense e dimostra le capacità e la qualità dell’industria aerospaziale italiana che si conferma come centro d’eccellenza per gli F-35 in Europa.
L’F-35 Lightning II è un caccia di quinta generazione che combina la più avanzata tecnologia stealth a bassa osservabilità con la velocità e l’agilità di manovra tipiche dei caccia, la sensor fusion per l’acquisizione e la gestione più efficiente delle informazioni, capacità operative di rete e avanzate funzioni di supporto.
L'aereo è un velivolo con capacità multiruolo, nella variante a decollo breve ed atterraggio verticale (STOVL-Short Take Off Vertical Landing), per l'impiego sia su specifiche Unità Navali, sia in caso di piste particolarmente austere.
L’F-35B riesce a superare la velocità del suono quando è in volo riuscendo poi ad eseguire un atterraggio verticale in spazi estremamente ristretti. Questo perché riesce a dirigere la forza di spinta del motore  verso il basso, mentre le eliche di sollevamento supplementari installate sotto l’abitacolo e le ali contribuiscono a produrre una spinta verticale di 40.000 libbre.
Oltre 265 F-35 sono stati costruiti e consegnati in tutto il mondo e sono destinati a sostituire aerei di precedenti generazioni in almeno 12 nazioni. Gli F-35A e B italiani andranno a sostituire i velivoli Panavia Tornado, AMX e AV-8B attualmente in servizio presso l’Aeronautica Militare e la Marina italiana. L’evento è il risultato della solida collaborazione tra il Ministero della Difesa Italiano, il partner industriale Leonardo e Lockheed Martin.



La FACO italiana è gestita da Leonardo in collaborazione con Lockheed Martin Aeronautics attraverso un team di oltre 800 professionisti qualificati impegnati nell’assemblaggio delle varianti F-35A, a decollo e atterraggio convenzionale, e F-35B STOVL e nella produzione delle ali per l’F-35A.
Nel 2014 La FACO è stata selezionata dal Dipartimento della Difesa USA come centro per Heavy Airframe Maintenance, Repair, Overhaul and Upgrade in Europa




Lo stabilimento si estende su un’area di 40 ettari e comprende 22 edifici per un totale di oltre un milione di metri quadrati destinati alla produzione, con 11 stazioni di assemblaggio e cinque aree attrezzate per le varie attività di manutenzione, riparazione, revisione e aggiornamento.
Ad oggi nove F-35A e un F-35B sono stati consegnati dalla FACO di Cameri unico sito produttivo per l’F-35B situato fuori dagli USA; quattro di questi velivoli attualmente si trovano all’Air Force Base di Luke, in Arizona, per il programma internazionale di addestramento dei piloti, e cinque si trovano presso la base di Amendola.
La FACO di Cameri, inoltre, ha in programma la produzione di 29 F-35A per l’Aeronautica Militare olandese (RNLAF) ed ha la capacità di soddisfare le richieste anche di altri partner europei in futuro.
La FACO Italiana sta anche producendo 835 set di cassoni alari per l’F-35A a supporto di tutti i clienti del programma.



Il 7 settembre 2015 il primo F-35 prodotto in Italia presso la FACO di Cameri ha effettuato il primo volo internazionale nella storia del programma F-35 e a febbraio 2016 è stato il primo F-35A a realizzare un volo transatlantico. A dicembre 2016 i primi F-35 dell’Aeronautica Militare Italiana sono arrivati alla base di Amendola, la prima base del Paese a ospitare i velivoli. L’Aeronautica Militare italiana ha già superato le 1.700 ore di volo con la sua flotta di F-35A.

(Web, Google, Wikipedia, Defense Update, You Tube, Forumfree.it)




































mercoledì 14 agosto 2019

REGIA MARINA: Artiglieria navale OTO / Ansaldo 381/50 mod. 1934




Il cannone OTO - ANSALDO 381/50 Modello 1934 fu la più potente arma balistica sviluppata dall'industria bellica italiana, il cui progetto fu sviluppato a partire dal 1934 per equipaggiare le navi da battaglia della classe Littorio.



La Regia Marina pianificò nel 1932 la costruzione di due moderne navi da battaglia; la costruzione fu avviata nel 1934 e furono battezzate Littorio e Vittorio Veneto. Nello stesso anno fu decisa la costruzione di altre due navi da battaglia, la cui costruzione fu avviata nel 1938 cui furono assegnati i nomi Roma e Impero, mai completata.
Per le nuove unità furono progettati nuovi cannoni da 381 mm i cui studi furono avviati nel 1934.
Le quattro corazzate avrebbero dovuto essere equipaggiate da tre torri trinate, nove cannoni per nave.



Caratteristiche

Il cannone aveva una gittata massima superiore a quella di tutte le altre navi da battaglia della seconda guerra mondiale, nonostante la sua massima elevazione di soli 36° fosse modesta; oltre a questo, la loro alta velocità iniziale (superiore a quella di tutti i contemporanei calibri) e la pesantezza della munizione (oltre 880 kg) consentivano una eccellente capacità perforante, confrontabile con i cannoni da 406 e 460 mm di produzione americana e giapponese; una corazza da 350 mm era perforabile ad oltre 25 km, mentre a breve distanza la perforazione possibile era di circa 80 centimetri. La perforazione delle corazze verticali era assai elevata a causa della velocità dei proiettili, ma essendo la traiettoria anche molto tesa, data la ridotta elevazione, la perforazione delle armature orizzontali, essenziale nel tiro curvo da lunga distanza era inferiore a quella dei cannoni da 381 inglesi (che avevano un'elevazione di 30°) a pari gittata, poiché i proiettili colpivano con un'angolazione più vicina alla verticale (ma i cannoni italiani potevano raggiungere e superare questi valori a distanze superiori) e appena migliore di quelli tedeschi.



La cadenza di tiro era piuttosto ridotta, un colpo ogni 45 secondi, e ciascun pezzo in torre era separato dall'adiacente da una paratia corazzata. I cannoni avevano un'anima ricambiabile a freddo che doveva essere necessariamente cambiata con una frequenza eccessiva: il totale stimato di colpi sparabili con un degrado accettabile delle qualità balistiche era in media di 140 e in ogni caso la vita utile dell'anima del cannone non superava i 220 colpi, e la durata della canna era circa la metà dei cannoni di altre marine.
La dispersione di tiro era molto elevata, sicuramente per l'alta velocità iniziale dei proiettili (problema di cui soffrivano molti dei cannoni italiani, specialmente i cannoni da 152 mm e 203 mm più datati, soprattutto per l'eccessiva vicinanza tra loro) e, pare, anche alla qualità scarsa e non omogenea delle munizioni, vecchio problema che aveva afflitto i cannoni italiani nella prima guerra mondiale e che si protrasse anche nella seconda. Altri inconvenienti erano una ridotta riserva di munizioni e talvolta problemi ai meccanismi di brandeggio che in alcuni casi ne limitavano l'efficacia.
La costruzione dei cannoni fu commissionata all'Ansaldo di Genova (i cannoni per la Littorio e la Impero, più tre altri per la Roma) e alla Odero-Terni-Orlando di La Spezia (i cannoni della Vittorio Veneto e sei cannoni della corazzata Roma).
Le torri avevano un peso di 1.595 t con una corazzatura massima sulla piastra frontale di 350 mm. La torre poggiava su di un piano di rotolamento a rulli (la virola) con un angolo di orientazione max che andava tra +160° e -160° per la torre poppiera, ma per problemi dovuti alle onde d'urto, erano solitamente usate tra +-120°, con una velocità di rotazione di 6 gradi al secondo. L'elevazione oscillava tra -5,5° e +36° con una velocità di elevazione di 6 gradi/s, e la ricarica avveniva all'elevazione fissa di +15°. Nel caso in cui il calcatoio principale fosse stato danneggiato, uno secondario permetteva la ricarica a -2°.

Gittata

Gittata
Elevazione
angolo di caduta
Velocità
10 km
4° 24′
687 m/s
15 km
7° 12′
8° 39′
620 m/s
20 km
10° 36′
13° 24′
563 m/s
25 km
14° 27′
19° 18′
524 m/s
30 km
19° 12′
26° 6′
498 m/s
35 km
24° 39′
37° 36′
483 m/s

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)






















USAF - US NAVY: Test di accettazione negli Stati Uniti per il missile Northrop Grumman SIAW Stand-In Attack Weapon”; l’arma è ora pronta per la consegna.

https://svppbellum.blogspot.com/ Blog dedicato agli appassionati di DIFESA,  storia militare, sicurezza e tecnologia.  La bandiera è un simb...