I sottomarini della classe Nazario Sauro hanno costituito la classe più numerosa di battelli costruiti per la Marina Militare Italiana. I battelli sono stati realizzati in otto esemplari dalla Fincantieri in quattro sottoclassi, ciascuna costituita da due unità. Nonostante le buone caratteristiche nessun successo in export è stato registrato, cosa quantomeno strana in un'epoca come gli anni settanta, in cui l'Italia aveva numerosi contratti di costruzione per unità navali da parte di clienti di tutto il mondo. Probabilmente anche la lunghezza del periodo (anni settanta-fine anni ottanta) ha inciso nel mancato successo di esportazione nonostante i miglioramenti apportati nel corso degli anni. La classe Sauro succede alla classe Toti, da cui sono state riprese molte delle caratteristiche costruttive.
Caratteristiche
I Sauro sono battelli d'attacco a propulsione diesel-elettrica del tipo a unico scafo resistente, di forma cilindrica, dotati di un propulsore che agisce su un unico asse con elica a sette pale a basso numero di giri per ridurre le vibrazioni. I battelli della classe Sauro sono più grandi e potenti dei Toti ed in grado di operare in tutto il Mediterraneo e anche oltre. Come i precedenti Toti i Sauro sono dei battelli a scafo semplice chiuso da calotte di estremità, con casse di zavorra leggere e poste a prolungamento della prora e della poppa, suddiviso in due compartimenti stagni in cui sono ricavati i vari locali di bordo; come i battelli della precedente classe sono stati privilegiate le prestazioni subacquee a scapito di quelle di superficie e sulla base delle collaudate basi progettuali dei Toti sono state apportate numerose innovazioni tecniche e tecnologiche. Per lo scafo resistente venne utilizzato l'acciaio strutturale ad alto carico di snervamento di tecnologia americana denominato High Yield 80 (cioè con una tensione di snervamento di 80 psi), permettendo al sottomarino di potere operare fino ad una profondità di 300 metri. Lo snorkel permetteva ai gruppi diesel generatori di funzionare con il sottomarino in immersione fino ad una profondità di 14 metri. I generatori diesel della Grandi Motori Trieste avevano una potenza totale di 2,72 MW, il motore elettrico da 3,14 MW era della Ercole Marelli e negli ultimi due esemplari della ABB. Era possibile la tenuta e il governo automatico del battello con l'intervento di un solo uomo.
Per quanto riguarda l'armamento i battelli vennero equipaggiati con siluri da 533 mm elettrici filoguidati Whitehead A-184 oggi in uso su tutti i sottomarini della Marina Militare e che a partire dalla metà degli anni ottanta hanno equipaggiato anche i Toti.
La serie
Originariamente erano previste due sole unità classe Sauro, il caposerie Nazario Sauro (prima unità costruita della serie) e il Fecia di Cossato, intitolate rispettivamente a Nazario Sauro e Carlo Fecia di Cossato. Mentre erano in costruzione le due unità, in seguito alla legge navale venne commissionata alla Fincantieri una 2a serie di due sottomarini identici a quelli in costruzione. I due battelli vennero denominati Guglielmo Marconi e Leonardo Da Vinci.
La III serie
Agli inizi degli anni ottanta, con la contemporanea e inevitabile dismissione dei battelli ex USA venne sviluppata la 3a Serie, nata prevalentemente come strumento per il contrasto alla minaccia subacquea del blocco sovietico. La serie composta da due esemplari, Giuliano Prini e Salvatore Pelosi, intitolati a due comandanti di sommergibili della seconda guerra mondiale ha avuto notevoli migliorie e modifiche tecnico-operative rispetto alle precedenti, rappresentando un notevole passo avanti sia in termini di piattaforma che sistema di combattimento.
Lo scafo resistente venne allungato di mezzo metro, con conseguente aumento del dislocamento e numerose apparecchiature di bordo riposizionate in maniera più funzionale e proficua. Il sistema elettronico ha visto l'installazione del sistema elettronico integrato Sactis, interfacciato con i principali sensori di bordo, in grado di assolvere a compiti di navigazione, ricerca, designazione e tracciamento bersagli; dopo essere stati oggetto di un profondo rinnovamento tra la fine degli anni novanta e l'inizio del nuovo millennio.
Il progetto S 90 e la nascita della IV serie
Alla fine degli anni ottanta venne avviato lo studio per un nuovo sottomarino nazionale, denominato, Progetto S 90 con un dislocamento ben maggiore dei Sauro, propulsione tradizionale diesel-elettrica, ma dotati di una maggiore autonomia con l'adozione della tecnologia AIP, un sistema di propulsione che in quel periodo Svezia e Germania stavano mettendo a punto per i loro sommergibili ed in grado di assicurare elevata autonomia.
La Marina Militare sviluppò in collaborazione con la ditta Maritalia un sistema AIP diesel a ciclo chiuso la cui sperimentazione era prevista sul Bagnolini, ma il fallimento della ditta mise fine al progetto di dotare i nuovi sottomarini di tale tipo di propulsione e anche il Progetto S 90 non portò a nessun risultato se non ad un dislocamento stimato di oltre 3000 tonnellate per ottenere tutte le caratteristiche desiderate, così la Marina Militare ritornò sui propri passi commissionando alla Fincantieri la 4ª Serie della Classe Sauro, con battelli ancora più perfezionati rispetto ai precedenti e più lunghi di due metri rispetto alla serie precedente.
La IV Serie conclude l'evoluzione tecnologica dei Sauro con migliorie nella componente sensori passivi e nel sistema di comando e controllo, con una più razionale distribuzione degli spazi, con apparecchiature e sistemi meccanici all'avanguardia e curando, con particolare attenzione, il silenziamento del mezzo ottenuto con efficaci soluzioni sui singoli apparati e rivestendo lo scafo resistente con mattonelle fonoassorbenti.
Le unità della quarta serie, denominate Gazzana Priaroggia e Longobardo sono entrate in servizio nel corso degli anni novanta, quando il progetto Sauro era ormai obsoleto, per compensare parzialmente la progressiva dismissione delle unità della classe Toti.
Ammodernamenti
I battelli della III e della IV Serie tra il 1999 e il 2002, sono stati sottoposti a lavori di ammodernamento che hanno comportato la sostituzione dell'intero sistema di combattimento e la sostituzione di molti apparati ormai sorpassati. I lavori di ammodernamento hanno visto l'installazione di una nuova versione del sistema elettronico integrato Sactis, del Sonar integrato di combattimento STN Atlas ISUS 9020 e del sistEma radio IRSC della tedesca Hagenuk Marinekommunikation, un sistema di telecomunicazione integrato in grado di gestire comunicazioni satellitari.
Il sistema integrato di Comando, Controllo e Lancio Armi ISUS 9020 della tedesca STN ATLAS Elektronik è dotato di cartografia elettronica e capace di gestire i siluri italiani A-184 A3 della WASS.
Il sonar integrato ISUS 9020 è sistema di rilevamento del rumore proprio ed è in media frequenza un sonar attivo e intercettatore in alta frequenza. Il sistema periscopico MOD.324 dell'americana Kollmorgen è dotato di intensificatore di luce e apparati di videoregistrazione. Il sistema di guerra elettronica è costituito da una suite ESM BLD 727della Elettronica SpA, società del gruppo Finmeccanica, mentre il Radar MM/BPS 704-V2 completa la dotazione elettronica.
Dopo gli ammodernamenti questi battelli rispondono pienamente alle attuali esigenze operative e possono svolgere operazioni di sorveglianza occulta (controllo e difesa di particolari zone di mare), localizzazione, ombreggiamento ed attacco a sottomarini ed unità di superficie, appoggio ad operazioni speciali, raccolta informazioni, e inoltre hanno ottenuto brillanti successi in numerose operazioni ed esercitazioni internazionali.
Per la successiva generazione di sottomarini l'Italia si è rivolta all'industria tedesca per i suoi nuovi prodotti, gli U-212, chiudendo la tradizione della cantieristica navale subacquea italiana eccetto che per i minisommergibili.
Servizio
I battelli della classe Sauro, costruiti in parte nel Cantiere navale di Monfalcone (I, II e III Serie), e in parte nel Cantiere navale del Muggiano (IV Serie), hanno costituito a lungo l'ossatura della componente subacquea della Marina Militare Italiana. Al tempo della loro entrata in servizio sono stati inquadrati nel 1º Gruppo Sommergibili (GRUPSOM1) presso il Comando Sommergibili nella base di Taranto. Dopo la riorganizzazione della Squadra Navale i sommergibili della IV serie attualmente in servizio sono inquadrati nel COMFLOTSOM di base a Taranto, il Pelosi e il Prini di base ad Augusta, mentre le altre unità delle prime due serie sono state radiate e il Nazario Sauro utilizzato come battello museale presso il porto antico di Genova ormeggiato nella Darsena davanti al Galata - Museo del Mare, prima nave-museo in Italia visibile in acqua.
Unità:
S518 SAURO
Il Nazario Sauro è un sottomarino a propulsione diesel della Marina Militare Italiana, capostipite della prima serie della classe Sauro, consegnato alla Marina il 12 febbraio 1980. Attualmente è una nave museo ormeggiato nel porto antico di Genova, e costituisce uno dei tre sottomarini esposti in Italia insieme all'Enrico Toti (S 506) a Milano e all'Enrico Dandolo (S 513) a Venezia (tutti e due della classe precedente, la classe Toti).
Il battello prende il nome dal tenente di vascello Nazario Sauro, medaglia d'oro al valor militare, patriota ed esponente dell'irredentismo italiano del primo conflitto mondiale. In precedenza nella Regia Marina era stato intitolato il cacciatorpediniere Nazario Sauro, che prese parte alla seconda guerra mondiale affondando nelle acque del Mar Rosso alle 9 del mattino del 3 aprile 1941 in seguito ad un attacco aereo inglese; la nave, centrata da una bombada 224 kg s'inabissò in appena mezzo minuto. Nell'affondamento perirono 78 uomini dell'equipaggio.
Trasformazione in museo galleggiante
Il battello, in disarmo dal 1º maggio 2002, è stato ormeggiato presso l'Arsenale militare marittimo della Spezia insieme all'unità gemella Carlo Fecia di Cossato, dove è stato, dal 2008, oggetto di un'opera di restauro per la trasformazione in museo, attuata per conto del Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e della Navigazione di Genova, da parte della società Fincantieri, la stessa che lo aveva costruito alla fine degli anni settanta (allora Italcantieri).
All'alba del 18 settembre 2009 il Nazario Sauro ha lasciato l'arsenale spezzino per la sua ultima missione: trainato da rimorchiatori ha raggiunto il porto antico di Genova dove il 26 settembre è stato ormeggiato nella Darsena davanti al Galata − Museo del mare.
Su progetto dell'Ufficio Progetti Sommergibili di Fincantieri Direzione Navi Militari, è la prima nave-museo in Italia visibile in acqua.
L'apertura al pubblico si è avuta il 29 maggio del 2010.
S519 FECIA DI COSSATO
Il sommergibile della Marina Militare italiana Carlo Fecia di Cossato, appartenente alla 1ª serie della classe Sauro è stato consegnato alla MMI il 5 novembre 1979.
Il battello prende il suo nome dal capitano di fregata Carlo Fecia di Cossato, medaglia d'oro al valor militare che al comando del Tazzoli stabilì il primato del numero di navi nemiche affondate.
Trasformazione in museo galleggiante
Il battello, dopo l'ultimo ammainabandiera del 31 marzo 2005, dal 1º aprile 2005 è in disarmo, ormeggiato presso la Base MM della Spezia ed è stato previsto che dopo un restauro conservativo sarà trasferito a Trieste dove sarà inserito in un nuovo polo museale nel contesto del porto vecchio. L'unità gemella, il Nazario Sauro è stato destinato ad un ruolo simile ed è stato trasferito il 18 settembre 2009 per essere esposto al Galata − Museo del mare di Genova come parte integrante del museo.
S520 DA VINCI
Il Leonardo da Vinci (S 520) è un sottomarino della Marina Militare appartenente alla 2ª serie della classe Sauro.
Costruito nei cantieri di Monfalcone è stato consegnato alla Marina Militare il 23 ottobre 1981. Ha partecipato a importanti esercitazioni nazionali ed internazionali e nel 1989, in occasione dell'esercitazione internazionale Tapon, è stato il primo sottomarino di costruzione italiana dal dopoguerra ad attraversare, in immersione, sotto contrasto aereo e navale, lo stretto di Gibilterra per operare in Atlantico agli ordini del capitano di corvetta Luigi de Benedictis, quasi mezzo secolo dopo il glorioso antenato della Regia Marina, unità che al comando del c.c. Gianfranco Gazzana-Priaroggia ebbe il primato del maggior tonnellaggio di naviglio nemico affondato durante la seconda guerra mondiale.
Nel dopoguerra un altro sommergibile era stato intitolato a Leonardo da Vinci. Si trattava dello USS Dace che, costruito e varato nel 1942 nei cantieri statunitensi della Electric Boat Company di Groton, dopo essere stato radicalmente rimodernato, venne consegnato alla Marina italiana il 31 gennaio 1955 rimanendo in servizio fino al 1º maggio 1973.
Prima del sommergibile ex USA del dopoguerra e del sommergibile della seconda guerra mondiale, il nome Leonardo da Vinci era stato dato ad una nave da battaglia della classe Cavour affondata a Taranto durante il primo conflitto mondiale
L'attuale unità è ormeggiata a La Spezia nello stato definito "Ridotta Tabella di Disponibilità" (RTD), in previsione di un prossimo disarmo.
S521 MARCONI
Il Guglielmo Marconi è stato un sottomarino della Marina Militare Italiana appartenente alla 2ª serie della Classe Sauro. Costruito nei Cantieri di Monfalcone è stato consegnato alla Marina Militare l'11 settembre 1982.
Nel passato un altro sommergibile era stato intitolato ala memoria dell'illustre scienziato. Si trattava di un sommergibile della omonima classe, costruito nei cantieri CRDA di Monfalcone, impostato il 19 settembre 1938, varato il 30 luglio 1939 e consegnato alla Regia Marina l'8 febbraio 1940 che durante la seconda guerra mondiale, all'inizio operò nel Mediterraneo, affondando l'11 luglio 1940 il cacciatorpediniere inglese HMS Escort e successivamente prestò servizio nella base atlantica di Betasom a Bordeaux, affondando tra il 1940 e il 1941 altri sette mercantili per un totale di oltre 20 000 tonnellate. Nel corso di una missione, non rientrando alla base fu dichiarato perduto ad ovest di Gibilterra tra il 28 ottobre e il 4 dicembre 1941 essendo quest'ultima data il limite massimo dell'autonomia.
Alla fine degli anni cinquanta era stato progettato un sottomarino d'attacco a propulsione nucleare che avrebbe dovuto chiamarsi Guglielmo Marconi. L'unità, simile alla Classe Skipjack statunitense, avrebbe dovuto avere un dislocamento in immersione di 3 400 tonnellate ed una velocità massima in immersione di 30 nodi. La realizzazione del progetto necessitava della collaborazione degli Stati Uniti, ma il rifiutò americano di collaborare, sulla base di una legge che vietava il trasferimento all'estero di conoscenze e tecnologie nucleari utilizzabili a fini militari, l'adesione dell'Italia al trattato di non proliferazione nucleare e altri impedimenti di carattere politico, impedirono che l'impresa avesse seguito provocando l'abbandono del progetto.
S522 PELOSI
Il Salvatore Pelosi (S 522) è un sommergibile della Marina Militare Italiana appartenente alla 3ª serie della Classe Sauro.
Il battello, costruito nei cantieri di Monfalcone è stato impostato il 23 luglio 1986, varato il 29 novembre 1986 e consegnato alla Marina Militare Italiana il 14 luglio 1987.
L'unità, in servizio di base a Taranto, tra il 1999 e il 2002 è stata sottoposto a radicali lavori che hanno interessato la piattaforma e il sistema di combattimento.
Il battello prende il nome dal capitano di corvetta Salvatore Pelosi, decorato durante la seconda guerra mondiale di medaglia d'oro al valor militare. Salvatore Pelosi, comandante del sommergibile Torricelli nel Mar Rosso il 23 giugno 1940, costretto ad emergere per i danni subiti da precedenti azioni nemiche, al largo di Aden affrontò in un combattimento di superficie tre cacciatorpediniere e due cannoniere della Royal Navy, colpendo il cacciatorpediniere HMS Khartoum che sarebbe affondato più tardi e danneggiando la cannoniera HMS Shoreham. Accerchiato e senza scampo, per evitare la cattura il comandante fu costretto all'autoaffondamento dell'unità, e ferito e privo di sensi, venne trascinato a mare dai suoi uomini.
S523 PRINI
Il Giuliano Prini (S 523) è un sommergibile della Marina Militare appartenente alla 3ª serie della classe Sauro. Costruito nei cantieri di Monfalcone, impostato il 30 luglio 1987 e varato il 12 dicembre dello stesso anno, è stato consegnato alla Marina il 17 maggio 1989.
Il battello, in servizio di base a Taranto, tra il 2001 e il 2004 è stato sottoposto a radicali lavori che hanno interessato la piattaforma e il sistema di combattimento.
L'unità prende il nome dal tenente di vascello Giuliano Prini, decorato durante la seconda guerra mondiale di medaglia d'oro al valor militare. Giuliano Prini comandante del sommergibile Malaspina prestando servizio nella base di Betasom a Bordeaux, compì numerose fruttifere missioni in Atlantico, venendo affondato nel settembre 1941, in situazione imprecisata.
S524 LONGOBARDO
Il Primo Longobardo (S 524) è un sottomarino della Marina Militare Italiana appartenente alla 4ª serie della classe Sauro. Costruito nei cantieri di Monfalcone, impostato il 19 dicembre 1991 e varato il 20 giugno 1992, è stato consegnato alla Marina Militare Italiana il 14 dicembre 1993.
Il battello, in servizio di base a Taranto, tra il 1999 e il 2002 è stato sottoposto a radicali lavori che hanno interessato la piattaforma e il sistema di combattimento.
L'unità prende il nome dal capitano di fregata Primo Longobardo, decorato durante la seconda guerra mondiale di medaglia d'oro al valor militare. Dopo aver comandato i sommergibili Sirena, Galileo Galilei, Galileo Ferraris e Calvi, al comando del quale durante la guerra civile spagnola si guadagnò nel 1937 una medaglia d'argento al valor militare, nonostante non fosse più giovanissimo ed ormai destinato ad incarichi di responsabilità a terra, allo scoppio del conflitto chiese insistentemente ed ottenne il comando del sommergibile Torelli, con il quale, in Atlantico, in una sola missione, nel gennaio 1941 affondò quattro mercantili, per un totale di 18.000 tonnellate, guadagnandosi una seconda medaglia d'argento al valor militare. Destinato a comandare la Scuola sommergibili a Pola, sollecitò nuovamente un imbarco in Atlantico e gli venne dato il comando del Calvi. Il 15 luglio 1942, dopo uno strenuo combattimento in superficie contro una corvetta inglese, dopo aver ordinato l'autoaffondamento del battello ormai paralizzato, venne colpito a morte dalle mitragliere avversarie, scomparendo in mare e venendo successivamente insignito di medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Questa è la seconda unità dedicata alla memoria di questo comandante. Nel dopoguerra un altro sommergibile aveva portato questo nome. Si trattava di un sommergibile oceanico statunitense ex USS Pickerel che costruito e varato nel 1944 è stato consegnato alla MMI il 18 agosto 1972 ed è stato in servizio fino al 31 gennaio 1980.
Il battello, durante la sua vita operativa ha svolto varie attività in ambito nazionale ed internazionale. Tra le prime figurano sia le classiche attività istituzionali della forza armata come la sorveglianza nel Mediterraneo allargato nell'ambito della lotta al terrorismo marittimo, sia attività collegate a compiti di polizia come la repressione del narcotraffico ed il controllo dell'immigrazione clandestina, che di tutela ambientale come il monitoraggio antinquinamento da idrocarburi. L'addestramento del personale viene effettuato anche con la partecipazione ad esercitazioni nazionali; con le forze aeronavali della Squadra Navale nei cicli Mare Aperto, Amphex, Tirnav e Tiraer-Tireli; in collaborazione col Gruppo Operativo Subacquei in addestramento soccorso a sottomarini sinistrati nei cicli Smerex; con il Gruppo Operativo Incursori e del Reggimento San Marco, ora brigata, nell'addestramento alle Operazioni Speciali. Tra le attività internazionali, figurano campagne in ambito NATO in Mediterraneo, Atlantico, Mar Rosso ed Oceano Indiano; in dettaglio ha partecipato ai cicli operativi Dog Fish, Destined Glory, Loyal Midas, Noble Manta, Noble Mariner, Proud Manta, Dynamic Guard.
Sebbene dotato inizialmente di 6 tubi Lanciasiluri per siluri filoguidati A184 Mod.3 ed in grado di lanciare mine, durante un aggiornamento è stato predisposto all'uso di missili antinave. Durante il 2011, in collaborazione con il Nato Underwater Research Center (NURC), il battello ha sperimentato sensori acustici e magnetici di ultima generazione ed effettuato numerosi test con AUV dotati di sonar bistatico.
S525 GAZZANA PRIAROGGIA
Il Gianfranco Gazzana-Priaroggia (S 525) è un sommergibile della Marina Militare della 4ª serie della classe Sauro, costituita dai sommergibili Gazzana (S525) e Longobardo (S524) e prende il nome del capitano di corvetta Gianfranco Gazzana Priaroggia, comandante di sommergibili e medaglia d'oro al valor militare della Seconda guerra mondiale. Consegnato alla Marina Militare il 12 aprile 1995, ha ricevuto il 4 maggio 1996 a Napoli la bandiera di combattimento, donata dal Corso "Altair" composto dai compagni di corso del comandante Gianfranco Gazzana Priaroggia.
Adottando concetti e tecnologie di costruzioni innovative con apparecchiature e sistemi meccanici all'avanguardia, rispetto alle precedenti serie della classe Sauro ha maggiori dimensioni che hanno permesso una diversa utilizzazione e distribuzione degli spazi interni con notevoli miglioramenti delle capacità operative e delle condizioni di vita dell'equipaggio. Con particolare attenzione è stato curato il silenziamento del mezzo ottenuto con efficaci soluzioni sui singoli apparati e rivestendo lo scafo resistente con mattonelle fonoassorbenti.
Il Gazzana è in servizio nel Primo Gruppo Sommergibili avente sede nella base navale di Taranto. Il sommergibile, che è stato intensamente impiegato in attività addestrativa, tra il 1999 e il 2002 è stato sottoposto a radicali lavori che hanno interessato la piattaforma e il sistema di combattimento.
Questo è il secondo battello della Marina Militare intitolato a Gianfranco Gazzana Priaroggia. Il precedente battello era un sommergibile oceanico ex USA. Il battello costruito nel contiere Portsmouth Navy Yard di Kittery nel Maine, varato il 21 maggio 1948 ed entrato in servizio nella US Navy il successivo 1º ottobre con il nome USS Volador ed il distintivo ottico SS 490 è stato in servizio nella Marina Militare Italiana dal 1972 al 1982 con il distintivo ottico S 502.
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