martedì 22 ottobre 2019

I RADAR avionici "AESA" DI LEONARDO: una eccellenza mondiale



L'attività radar di Leonardo ha aggiunto un sistema da combattimento AESA al suo portafoglio radar. La società ha già sviluppato l'ES-05 Raven per il Gripen. 
Come parte del consorzio Euroradar ha incorso lo sviluppo del Captor-E per il Typhoon, con tecnologia di array attivi a scansione elettronica (“E-scan"); inoltre, sta introducendo in servizio il radar AESA Grifo-E che potrebbe essere adattato per applicazioni che includono caccia leggeri e aerei d'attacco.


A suo tempo la FIAR italiana sviluppò il radar Grifo a scansione meccanica iniziale ("M-scan") prima che rientrasse nell'ambito di Selex Galileo, quindi Selex ES e ora in Leonardo. Sono state prodotte diverse versioni del radar GRIFO, su misura per soddisfare i requisiti dei singoli tipi di aeromobili. Più di 450 sono stati consegnati per servire con sei diverse forze aeree. Tra le altre applicazioni, i radar Grifo M-scan sono stati installati come parte degli aggiornamenti di Dassault Mirage III, Chengdu F-7 e Northrop F-5, nonché di nuove apparecchiature sull'ALC L-159 Aero.



Sulla base della sua esperienza con i radar Grifo M-scan, Leonardo ha sviluppato il derivato E-scan per offrire una vasta gamma di modalità e funzionalità in un pacchetto leggero ed economico. La natura dell'array di antenne E-scan, che è costituita da centinaia di singoli moduli di trasmissione / ricezione senza parti mobili, facilita l'adattamento ai vincoli imposti dai diversi profili del naso e dalle dimensioni del radome di diversi tipi di aeromobili.
Leonardo prevede che le qualifiche del Grifo-E si concluderanno nel 2019 ed il sistema elettronico potrebbe essere pronto per la produzione dal 2020. La società ha osservato che gli elementi all'interno del Grifo-E sono maturi e comprovati, con il PI di proprietà dell'azienda. Quest'ultimo rende il radar un sistema facilmente esportabile. È stato sviluppato dalle strutture di Leonardo a Edimburgo, in Scozia, e Nerviano, in Italia.
Nel frattempo, Leonardo sta mostrando il radar Grifo-346 M-scan installato nel derivato dell'attacco da combattimento M-346FA del trainer avanzato come sistema E-Scan autonomo. Il radar M-scan è in una fase avanzata di integrazione e fornirà una gamma di modalità per il combattimento aereo, l'attacco di superficie e la navigazione. Tra le funzionalità del radar vi sono il radar ad apertura sintetica (SAR) e il SAR inverso, mentre in modalità track-while-scan può tracciare fino a 10 bersagli aerei contemporaneamente. La portata massima è superiore a 92 km (50 nm).



Nel 2014 Leonardo  si è aggiudicata un contratto multi-milionario da Saab per il radar AESA Raven a bordo dei caccia Gripen NG della Saab, azienda svedese attiva nei settori della difesa e della sicurezza: è in corso la fornitura del radar AESA (Active Electronically Scanned Array) Raven ES-05 ai velivoli Gripen NG (Next Generation).
Un contratto multi-milionario è stato assegnato a Leonardo dalla Saab, azienda svedese attiva nei settori della difesa e della sicurezza, per fornire il radar AESA (Active Electronically Scanned Array) Raven ES-05 ai velivoli Gripen NG (Next Generation), caccia multiruolo NATO-interoperabile progettato per operare negli scenari net-centrici del futuro; il Gripen NG fornirà capacità di situation awareness superiori grazie a una serie di equipaggiamenti di Leonardo. Oltre al Raven, l'azienda fornirà anche il sensore Skyward G-IRST(Infrared Search & Track) e il sistema IFF(Identification Friend-or-Foe), che saranno contrattualizzati nei prossimi mesi.



La partecipazione dell’azienda italiana al programma Gripen NG risale al 2009, quando venne firmato un accordo con Saab per lo sviluppo del radar Raven. A questo seguirono nel 2010 la selezione dell’IRST Skyward-G e del sistema IFF.
Un esemplare di radar Raven di produzione è attualmente installato sui velivoli di test Gripen, mentre voli di prova con l'IRST Skyward G sono in corso da marzo con ottimi risultati, dimostrando la rilevanza di un sensore passivo come parte integrante di un sistema d’arma. Il sistema IFF sarà consegnato entro l'anno.
Come recente sviluppo, inoltre, il sistema "BriteCloud" Expendable Active Decoy (EAD) di Leonardo è stato scelto come equipaggiamento di guerra elettronica in opzione sia per il Gripen NG sia per tutte le altre versioni del velivolo. BriteCloud EAD è l'unico prodotto del suo genere oggi disponibile sul mercato e Saab sarà il primo partner a proporlo, aumentando le prospettive internazionali del Gripen NG. Prove del BriteCloud a bordo della piattaforma sono già state svolte.
Attualmente, le versioni Gripen C / D sono in servizio in Svezia, Sud Africa, Ungheria, Repubblica Ceca e Tailandia. Il Gripen NG è in fase di sviluppo per la Svezia ed è stato selezionato in Brasile dove sono in corso le trattative finali.
La capacità e il prezzo del Gripen NG lo rendono una proposta molto appetibile sul mercato, come dimostrato dal crescente interesse in tutto il mondo. Con opportunità di aggiornamenti sullle versioni Gripen C / D e nuovi ordini per il Gripen NG, Leonardo prevede di fornire fino a 200 set di sensori nei prossimi 10 - 15 anni.
La tecnologia radar Active Electronically Scanned Array di Leonardo sarà a bordo del nuovo sistema di sorveglianza GlobalEye della Saab, presentato ufficialmente in Svezia. Il radar a scansione elettronica Seaspray di Leonardo, grazie a modalità operative avanzate, permetterà al sistema GlobalEye di effettuare missioni di sorveglianza con una superiore capacità di individuazione di obiettivi difficilmente visibili: è un radar a scansione elettronica, tecnologia che consente di utilizzare una matrice di moduli radar miniaturizzati per dirigere il raggio di scoperta elettronicamente, invece di puntare fisicamente l’antenna radar verso un obiettivo. Le famiglie di radar di sorveglianza Seaspray e Osprey di Leonardo hanno prestazioni elevate, livelli di affidabilità e costi di gestione altamente competitivi, oltre a essere facili da installare e utilizzare. I sistemi di Leonardo possono eseguire anche più compiti contemporaneamente, effettuare sorveglianza marittima e monitorare le condizioni atmosferiche lungo la rotta.



I radar avionici AESA di sorveglianza di Leonardo rappresentano un successo mondiale in oltre trenta nazioni:
  • il Seaspray 7500E è in servizio presso la Guardia Costiera USA;
  • il Seaspray 7000E equipaggia gli elicotteri AW159 Wildcat delle Forze Armate del Regno Unito; 
  • il Seaspray 7300E è a bordo dei velivoli ATR-72 dell’Aeronautica Militare italiana;
  • il Seaspray 5000E è stato recentemente selezionato dalla Marina militare del Bangladesh per missioni di anti-contrabbando e anti-inquinamento. 
  • L'Osprey è a bordo dei nuovi elicotteri AW101 per ricerca e soccorso dell’Aeronautica militare norvegese;
  • è stato selezionato dalla US NAVY per equipaggiare i suoi nuovi elicotteri pilotati da remoto MQ-9C Fire Scout. 
I radar di sorveglianza AESA di Leonardo garantiscono capacità aria-aria e aria-suolo, utilizzando modalità operative avanzate, con la capacità di individuare obiettivi ridottissimi.

ENGLISH

Leonardo’s radar business has added a new AESA fighter radar product to its portfolio. The company has already developed the ES-05 Raven for the Gripen and—as part of the Euroradar consortium—Captor-E for the Typhoon, with active electronically scanned array (“E-scan”) technology, and now it is introducing the Grifo-E that could be adapted for applications that include light fighters and attack aircraft.
Italy's FIAR developed the initial Grifo mechanically-scanned (“M-scan”) radar before it came under the purview of Selex Galileo, then Selex ES, and now Leonardo (Outdoor Exhibit L1). A number of versions have been produced, tailored to match the requirements of individual aircraft types. More than 450 have been delivered to serve with six air forces. Among other applications, M-scan Grifo radars have been installed as part of upgrades for the Dassault Mirage III, Chengdu F-7, and Northrop F-5, as well as new equipment on the Aero L-159 ALCA.
Based on its experience with M-scan Grifo radars, Leonardo has developed the E-scan derivative to offer a wide range of modes and capabilities in a lightweight and cost-effective package. The nature of the E-scan antenna array, which is built up from hundreds of individual transmit/receive modules with no moving parts, makes it easier to adapt to the constraints imposed by differing nose profiles and radome dimensions of different aircraft types.
Leonardo expects the qualification of the Grifo-E to be concluded next year and could be ready to deliver production radars from 2020. The company noted that the elements within the Grifo-E are mature and proven, with the IP owned by the company. The latter makes the radar a readily exportable system. It has been developed by Leonardo’s facilities in Edinburgh, Scotland, and Nerviano, Italy.
In the meantime, Leonardo is showing the Grifo-346 M-scan radar installed in the M-346FA fighter attack derivative of the advanced trainer this week at the Farnborough Airshow, as is a standalone E-Scan system. The M-scan radar is at an advanced stage of integration and will provide a range of modes for air combat, surface attack, and navigation. Among the radar’s capabilities are synthetic aperture radar (SAR) and Inverse SAR, while in track-while-scan mode it can track up to 10 aerial targets simultaneously. Maximum range is greater than 92 km (50 nm).
The Raven ES-05 radar for the Gripen NG is a wide field of regard system optimised for multi-role/swing role operations. The system features a comprehensive mode suite for both A/A and A/G including interleaved operation, and has high availability and reliability.
The Raven ES-05 radar for the Gripen NG is a wide field of regard system optimised for multi-role/swing role operations. The system features a comprehensive mode suite for both A/A and A/G including interleaved operation, and has high availability and reliability. The Gripen NG avionics also integrate the Skyward-G IRST, providing full operational search and track functionality with a stealth capability, and the Identification Friend-or-Foe (IFF) delivering the full range of IFF capabilities and IFF data fusion with target data from other aircraft sensors.
The Gripen NG test aircraft is now flying with a leonardoRaven ES-05 AESA radar installed, following extensiv testing with an earlier AESA prototype.
Raven ES-05 is a high performance Active Electronically Scanned Array (AESA) fire control radar designed for the Saab Gripen NG multi role fighter that builds on over 60 years of Leonardo’s fire control radar experience. It has been designed in close collaboration with Saab and is a vital part of the Gripen next generation multi functional sensor system.
The sensor suite includes active and passive sensors, integrated for central sensor command and sensor fusion. This will significantly increase the multirole capability and sensor performance against future threats and more complex scenarios.
The Raven ES-05 AESA radar features an innovative roll-repositionable AESA antenna to provide a full ±100º field of regard that improves the capability for maximum situational awareness and platform survivability. This allows the pilot to maintain the missile datalink and turn away whilst the scenario continues and the ES-05 aquires other targets and tasks.
The highly reliable AESA transmit-receive module technology incorporated in Raven ES-05 significantly improves system availability leading to reduced lifecycle costs. Leonardo AESA Radars delivering greater performance and higher reliability than comparable mechanically scanned radars and offers all the advantages of multi-function AESA arrays with significant through life cost savings.
The Raven ES-05 Radar has been designed from the outset to meet worldwide fire control radar detection and target tracking needs combined into one efficient modular system. It builds on common modular units for a scalable system architecture to meet the needs of fire control and intercept radar operational requirements whilst remaining resistant to radar countermeasures. 
The AESA antenna is coupled to fully digital multi-channel exciter/receiver and processor Line Replaceable Units (LRUs). These provide a comprehensive mode suite which includes air-to-air, air-to-surface, interleaved and support functions which can be readily adapted or extended in software to meet future needs.
The radar makes use of AESA alert-confirm techniques to confirm targets on first detection. This combined with optimised AESA waveforms results in increased track initiation ranges, whilst simultaneously maintaining situational awareness. The instantaneous scanning ability of the AESA also provides a comprehensive suite of interleaved air and surface modes, thus providing the pilot with all round situational awareness.
At the core of the AESA radar design is the ability to tolerate individual item failure. Component failures in the array result in graceful performance degradation rather than complete system failure, delivering high operational availability when compared with conventional radar systems. Significant cost benefits over the life of the system are realised due to the high reliability, increased availability and reduced maintenance requirements.

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lunedì 21 ottobre 2019

L'AMX-10 P è un IFV cingolato dell'esercito francese.


L'AMX-10 P è un IFV cingolato dell'esercito francese. Costruito inizialmente nello stabilimento di Issy-les-Moulineaux e prodotto dalla GIAT, è anfibio e offre protezione NBC agli uomini a bordo.
Fu adottato dall'esercito francese nel 1973 in sostituzione dell'AMX-13 VCI; 1.810 esemplari sono stati prodotti fino al 1994. Dal 2008 è iniziata la sostituzione dell'AMX-10P con il Véhicule blindé de combat d'infanterie (VBCI). 110 AMX-10P erano ancora in servizio nel 2013, il ritiro completo dal servizio è avvenuto nel 2015.




Storia

Ben presto il veicolo passò di mano dalla ditta originale all'Atelier de costruction de Roanne, nel 1972 quando mancava un anno alla sua entrata in servizio.
Da allora ne sono stati costruiti oltre 2000 esemplari, che in Francia hanno trovato il loro miglior cliente, l'Esercito francese che lo utilizza al posto del precedente AMX-VCI (di fatto la Francia ha inaugurato l'era degli IFV con tale mezzo), lo ha fatto operare con il carro AMX-30. L'AMX-10P, assai superiore nell'insieme a veicoli come il VCC italiano (un'M113 migliorato con corazze aggiuntive e feritoie) ma molto più leggero dei veicoli tedeschi e poi, anglo-americani, è entrato in servizio in un'epoca in cui gli IFV non erano affatto diffusi in Occidente, e ha rappresentato una sorta di intermezzo tra i semplici APC e i veicoli da combattimento per la fanteria.
Esso è entrato in servizio appena prima del BMP-2 a cui per molti aspetti somiglia maggiormente: ha una torretta biposto armata di mitragliera, sistemata quasi al centro dello scafo. MA il BMP-2 ha un 30mm, che è elevabile fino a 74 gradi e la torretta è azionabile in maniera motorizzata. Inoltre ha un lanciamissili AT-5 o AT-4 ausiliario che consente l'ingaggio dei carri armati, e la blindatura è probabilmente di qualcosa superiore, mentre il peso dei 2 veicoli è uguale.
In ogni caso, il successo delle vendite è stato notevole con circa la metà degli oltre 2000 mezzi esportati. La sua relativa economicità ne ha consentito l'acquisto anche da parte di nazioni normalmente ben lontane dalla possibilità di comprare veicoli da combattimento per la fanteria occidentali.
Le versioni dell'AMX-10P sono state innumerevoli e tra queste vi è il AMX-10PAC 90 che è particolarmente notevole, in quanto presenta, un po' come lo Scorpion 90, caratteristiche superiori rispetto a quelle dei veicoli nazionali. Esso ha infatti una torretta biposto GIAT con cannone da 90mm, anche se le munizioni stivabili sono solo 20. Oltre ai 3 uomini d'equipaggio ospita mezza squadra fanti. I veicoli di questo tipo sono stati realizzati solo per l'export, e in particolare per l'Indonesia, la cui struttura ad arcipelago presuppone elevate capacità di sbarco anfibio. Per questo, i mezzi di questo tipo, nonostante la torretta hanno la capacità di abbandonare i mezzi da sbarco procedendo in mare, piuttosto che semplici doti anfibie per le acque calme che in genere costituiscono lo standard per i blindati.
In ossequio alla tendenza di sostituire i cingolati con blindati pesanti, anche la Francia si appresta a rimpiazzare gli AMX-10P, dopo il tentativo fallito agli inizi anni '90 della famiglia di cingolati MARS 15, con i nuovi VBCI 8x8.




Tecnica

Questo mezzo rappresenta il secondo esempio europeo di veicolo da combattimento per la fanteria, dopo il Marder tedesco. Esso ha praticamente lo stesso armamento principale, una mitragliera da 20mm ma per tutto il resto si tratta di un mezzo molto diverso, più leggero e semplice.
Lo scafo è in alluminio saldato, come sull'M113, e si tratta della prima volta per un veicolo francese. Ma questo veicolo ha le piastre molto più inclinate, specie quelle della parte anteriore, e così ha sia una sagoma più sfuggente con una migliore resistenza balistica. La sua disposizione interna è data da un pilota, sulla parte sinistra anteriore, con il motore a fianco, dietro la torretta biposto per il capocarro e il cannoniere e infine il comparto truppa.
La somiglianza del mezzo rispetto a veicoli di produzione straniera ha poco a che vedere con il Marder, il doppio più pesante e potente, e molto con il BMP sovietico, che appena più leggero, con una disposizione simile, ha un armamento più potente ma azionato da una torretta monoposto. Quello dell'AMX-10P è pensato invece per fornire supporto di fuoco alla fanteria trasportata, ma senza capacità di ingaggiare carri armati nemici. In compenso la mitragliera e la mtg. coassiale da 7,62mm sono capaci di ingaggiare aerei e soprattutto elicotteri, grazie alla precisione, velocità e cadenza di tiro dei proiettili usati, come anche per l'alzo, che passa da -8 a +50 gradi.
La dotazione di munizioni è di 800 colpi da 20mm di tipo AP e HE, forse nel primo caso si tratta di proiettili decalibrati (APDS) capaci di perforare 20-30mm a 1000 m di distanza. Essi sono aiutati in ciò dalla canna molto lunga che consente un'elevata velocità iniziale. la mitragliatrice coassiale ha 2000 colpi, infine vi sono 4 lancia-nebbiogeni nella parte posteriore dello scafo, rivolti in avanti.
In termini di dotazioni impiantistiche, esistono apparati di visione notturna tanto per il pilota, quanto per capocarro e cannoniere, con un proiettore probabilmente a luce bianca o IR sistemato in maniera coassiale al cannone. Ampi dispositivi di visuale (iposcopi) sono presenti tutt'attorno alla torretta.
Essa è al centro dello scafo e lascia la parte posteriore libera, nonostante tutto, per una squadra di 8 soldati. Da notare che il veicolo francese, con le sue dimensioni di 5,78x2,78x1,92 m ha uno scafo molto piccolo in tutti i sensi, comparato a quello di altri IFV incluso il BMP. L'accesso a questo comparto avviene con una rampa motorizzata abbassabile, ed esistono anche 2 portelli sul tetto. 2 feritoie di tiro sono presenti nella rampa.
Il mezzo, molto mobile, è potenziato da un HS-115 da 280 hp che dà circa 20 hp/t. un rapporto potenza peso normale, ma esiste anche la possibilità di navigare in acqua con 2 idrogetti posteriori. Il treno di rotolamento, essendo lo scafo assai piccolo, ha solo 5 ruote principali per lato con rulli reggicingolo di rinvio e ruota motrice anteriore.
Nonostante i suoi meriti, essenzialmente riconducibili al fatto che esso è un IFV estremamente leggero e piccolo, verosimilmente economico, il mezzo ha tutto sommato alcuni limiti, anche se nel 1973 questi erano tutt'altro che evidenti, dato lo stato dell'arte. La torretta ha un alzo un poco ridotto per l'impiego contraereo, ed è azionata meccanicamente senza motori veri e propri. La fanteria per vedere e sparare ha solo le feritoie della rampa posteriore. La sagoma è bassa e sfuggente, ma la blindatura non è molto resistente, e lo scafo corto consente una trincea di soli 1,6m.
Nell'insieme, il mezzo ha valorizzato anzitutto la mobilità, poi la potenza di fuoco e infine la protezione.




Versioni
  • AMX 10 P Milan: equipaggiata con due lanciamissili controcarro Milan
  • AMX HOT: equipaggiata 4 missili controcarro HOT in posizione di lancio
  • AMX 10 TM: dotata di mortaio da 120 mm trainato, porta per esso all'interno 60 bombe
  • AMX 10 PAC 90: dotata di cannone GIAT de 90mm
  • AMX 10 P Marine: con capacità anfibie migliorate
  • AMX 10 PC: posto comando
  • AMX 10 VOA: veicolo per osservazione di artiglieria
  • Altre versioni ancora comprendono un veicolo radar RATAC, un mezzo addestramento, un'autoambulanza e portamortaio (a bordo del mezzo) da 81mm.

Utilizzatori
  • Arabia Saudita
  • Emirati arabi uniti
  • Francia
  • Grecia
  • Indonesia
  • Messico
  • Qatar
  • Singapore.




ENGLISH

The AMX-10P is a French amphibious infantry fighting vehicle. It was developed after 1965 to replace the AMX-VCI in service with the mechanized regiments of the French Army; the first prototypes were completed in 1968. Production commenced between 1972 and 1973.
The AMX-10P is fully amphibious, being propelled through water at speeds of up to 7 km/h by twin waterjets. It is also fitted as standard with a trim vane and bilge pumps to assist with the flotation process. AMX-10Ps were popular with a number of Arab armies and have been operated by Iraq, Qatar, Saudi Arabia, and the United Arab Emirates. Special marine variants were also developed for Singapore and Indonesia, including a fire support model known as the AMX-10 PAC 90, which mated the AMX-10P chassis to the complete turret and 90 mm gun assembly of the Panhard ERC-90 Sagaie.
AMX-10Ps share a number of common transmission and chassis components with their armoured car counterpart, the AMX-10RC.

Development history

The AMX-10P was developed by the Atelier de Construction d'Issy-les-Moulineaux (AMX) in response to a French army requirement for a new tracked armoured fighting vehicle to supplement or replace the ageing AMX-VCI.[4] The first prototypes were completed around 1968 and showcased to potential domestic and international customers at Satory the following year.[1] Production did not commence on the vehicle until the French Army placed its first order in late 1972. The first AMX-10Ps were delivered in mid to late 1973 to the 7th Mechanised Brigade stationed at Reims. French Army AMX-10Ps were fitted with a 20 mm autocannon in a Toucan II two-man turret with seating for a gunner and commander; however, a number of other one-man turrets could be fitted, as well as an observation cupola for training vehicles. Export variants of the AMX-10P also abounded, including models equipped with battlefield surveillance radars, the ATILA artillery fire control system, a bank of HOT anti-tank missiles, 60 mm or 81 mm gun-mortars, and a large 90 mm gun.
Greece was the first foreign power to purchase the AMX-10P; between 1974 and 1977 the Hellenic Army ordered over a hundred individual vehicles from France, in three separate variants. Qatar followed up with an order for thirty AMX-10Ps in 1975, while Iraq, Saudi Arabia, and Indonesia also accounted for large export orders during the early 1980s. GIAT Industries accepted a final order from Singapore for AMX-10P PAC-90s in 1994; following their delivery production lines for the AMX-10P were finally closed. At this point 1,750 AMX-10Ps had been manufactured.
Approximately 108 AMX-10Ps remaining in service with the French Army underwent extensive overhauls to improve their armour and mobility between 2006 and 2008, including new gearboxes and suspension systems. They are gradually being retired and replaced by the wheeled Véhicule Blindé de Combat d'Infanterie.

Description

AMX-10P hulls are fabricated from a welded steel or aluminum alloy and notable for their parallel incorporation of the driving and engine compartments. The driver is seated at the front of the vehicle and to the left. An AMX-10P's driving compartment is provided with a single hatch cover opening to the rear and three periscopes intended for observation purposes when the hatch is closed. Night vision equipment was not fitted as standard to the base production model; however, one of the three driving periscopes could be replaced with combined day/night intensification sights as needed.[1] The troop compartment is at the rear of the hull and provided with two roof hatches. Passengers embark and debark from a ramp, which is accessed through two doors at the rear.
Transmission consists of a hydraulic torque converter coupled to a gearbox with one reverse and four forward driving gears. The AMX-10P utilises a torsion bar suspension, which supports five road wheels with the drive sprocket at the front and idler near the rear. These can be accessed from inside the hull through maintenance panels.
Standard AMX-10P turrets are equipped with a GIAT M693 automatic cannon firing two different types of both high explosive ammunition and armour-piercing ammunition. More than one ammunition type may be loaded at once and fired alternatively. The high explosive rounds have a muzzle velocity of 1,050 m/s, while the latest armour-piercing round has a muzzle velocity of 1,300 m/s and is capable of penetrating 20 mm of rolled homogeneous armour at an incidence of 60°. The autocannon has a cyclic rate of fire of 740 rounds per minute, with the gunner being able to switch between semiautomatic, limited burst, or fully automatic fire as necessary.

External

AMX-10Ps have a very distinctive, pointed hull and a sloping glacis plate, with the driver's position plainly visible to the left. The hull roof is horizontal as well as sloped slightly inwards, accommodating a turret ring near the centre of the chassis. Both hull sides are vertical and lack firing ports. There is a circular exhaust outlet on the right side of the hull above the second and third road wheels.

Variants
  • AMX-10P: Standard production model. Armed with a two-man Toucan II turret and a M963 F2 20 mm autocannon.
  • AMX-10P 25: AMX-10P with a one-man Dragar turret and a M811 25 mm autocannon. This was trialled by the French Army but not adopted into service. It was later adopted by the Singapore Armed Forces.
  • AMX-10P Marine: AMX-10P with improved amphibious capabilities and a modified propulsion system that allowed for top speeds of up to 10 km/h in water. This variant was developed for the Indonesian Marine Corps.
  • AMX-10P Sanitaire: A turretless AMX-10P designed as an ambulance vehicle. It carried a wide range of medical equipment.
  • AMX-10ECH: AMX-10P modified as an armoured recovery vehicle, including a large hydraulic crane. Also known as the AMX-10D.
  • AMX-10P/HOT: AMX-10P carrying HOT anti-tank missiles. Two external HOT launchers were located on either side of the hull, with an additional twenty missiles stored outside. This variant was developed for the Saudi Arabian Army. At least 92 were manufactured.
  • AMX-10PC: AMX-10P modified as a command vehicle, including additional radios, a collapsible awning on either side of the hull, and a large generator on the hull roof.
  • AMX-10 RATAC: An unarmed AMX-10P with a RATAC fire control radar mounted over its turret ring and a tracing table located inside the hull.
  • AMX-10RAV: AMX-10P modified as a general cargo transporter. The French Army used this model to transport artillery ammunition.
  • AMX-10RC: Wheeled variant of the AMX-10P developed for armed reconnaissance.
  • AMX-10SAO: AMX-10P modified as a mobile forward artillery observation post. It possessed a long-range laser rangefinder in its turret, as well as a 7.62mm machine gun.
  • AMX-10SAT: AMX-10P modified as an artillery survey vehicle. It was fitted with a custom navigation system.
  • AMX-10TM: AMX-10P modified as an artillery tractor, with a new one-man turret and its rear ramp removed. It towed a F1 120 mm mortar and carried 60 mortar projectiles.
  • AMX-10VAO: AMX-10P modified as a mobile forward artillery observation post. It possessed a slightly different turret from the AMX-10SAO.
  • AMX-10VFA: AMX-10P carrying the ATILA artillery fire control system. This spawned two sub-variants of its own, the more simplified AMX-10VLA, and the more sophisticated AMX-10VFA.
  • AMX-10P TMC-81: AMX-10P with an 81 mm breech loading, Hotchkiss-Brandt CL-81 gun-mortar. Similar in concept to the earlier CM60A1, the CL-81 fired both high explosive and armour-piercing shells.
  • AMX-10P PAC-90: AMX-10P with the complete turret and 90 mm main gun assembly of the Panhard ERC-90 Sagaie armoured car. It carried 30 90 mm shells and 2,000 rounds of 7.62mm machine gun ammunition. This variant was marketed primarily to Indonesia and Singapore.

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domenica 20 ottobre 2019

NUOVE PORTAEREI SUD-COREANE "CATOBAR"



La Corea del Sud si prepara a costruire grandi portaerei e ad acquistare ulteriori F-35: la questione sta diventando sempre più importante per il governo di Seoul.



Il M.O.D sudcoreano sta considerando varie proposte per l'acquisizione di portaerei CATOBAR (Catapult Assisted Take-Off Barrier Arrested Recovery); sono sul tappeto varie configurazioni per rispondere adeguatamente alle crescenti minacce alla sicurezza regionale. Inoltre, la Corea del Sud ha confermato di voler acquistare un certo numero di grandi navi d'assalto anfibio in grado di supportare i jet da combattimento da decollo ad ala fissa ed atterraggio verticale, vale a dire l'F-35B Stov/l. 
Il Ministero della Difesa sudcoreano è orientato verso l'acquisizione di 20 F-35A più convenzionali piuttosto che di varianti B, rinviando ulteriormente i piani per sviluppare una capacità di aviazione navale ad ala fissa.
Alcuni personaggi di vertice della Corea del Sud spingono per l'acquisto di portaerei più tradizionali. Il 7 ottobre 2019, la Defense Acquisition Program Administration del paese ha detto all'Assemblea Nazionale che il Ministero della Difesa stava progettando di spendere circa 3,3 miliardi di dollari per circa 20 nuovi F-35, ma non ha specificato la variante.



Sono in esame due concetti di portaerei CATOBAR: 
  • Uno di questi avrebbe una stazza di circa 71.400 tonn., circa le stesse dimensioni generali della portaerei cinese di tipo 001A, che ha una configurazione Short Take-Off Barrier-Arrested Recovery (STOBAR) con uno Ski-jump piuttosto che catapulte. 
  • L'altra proposta ha un dislocamento di circa 41.500 tonn., il che la rende leggermente più piccola della Charles de Gaulle, che ha una configurazione CATOBAR.

Il più grande dei due progetti avrebbe un equipaggio completo di 1.340 uomini, esclusi i membri del gruppo di volo, che consisterebbe in 32 jet da combattimento ad ala fissa e otto elicotteri. Il concetto di portaerei più piccolo richiederebbe solo la metà del numero di membri dell'equipaggio, ma ridurrebbe a soli 12 il numero di aerei ad ala fissa. Per fare un confronto, la Charles de Gaulle con i suoi 1.350 membri d'equipaggio ha un gruppo di volo di 600 persone con 28 aerei ed elicotteri, compresi gli E-2C Hawkeye.
Di recente è stata divulgata una infografica in lingua coreana riguardante le due proposte di portaerei CATOBAR.



Attualmente solo altri due paesi del mondo, gli Stati Uniti e la Francia, gestiscono vettori CATOBAR.
Il Brasile ha formalmente ritirato il suo vettore CATOBAR, la São Paulo, nel 2017, e l'ha messa all'asta il mese scorso. La Cina sta considerando di costruire i futuri vettori di tipo 002 e 003 in questa configurazione. L'attuale vettore Liaoning della Marina Militare dell'Esercito di Liberazione del Popolo, così come il suddetto nuovo tipo 001A, che non è formalmente entrato in servizio; entrambi usano sky-jump piuttosto che catapulte per il lancio degli aerei. I recenti sviluppi della marina militare Cinese sono stati uno dei principali motori della richiesta di grandi portaerei sudcoreane, ciò anche in considerazione dell'attuale tasso di espansione militare dei principali paesi del Nordest asiatico: il futuro campo di battaglia nel 2033 - secondo gli esperti - sarà molto diverso da quello attuale.
Nel luglio 2019 la Corea del Sud ha presentato un piano per sviluppare una nuova nave d'assalto anfibia da 30.000 tonnellate di dislocamento, nota come LPH-II, con uno sky-jump che potrebbe potenzialmente supportare più robuste operazioni di jet da combattimento ad ala fissa. Le limitazioni tattiche sono una preoccupazione sud coreana.
La Marina degli Stati Uniti si è trovata di fronte a domande simili per quanto riguarda i concetti di funzionamento delle sue navi d'assalto anfibio della classe Wasp, anche se queste navi dislocano circa 10.000 tonn. in più della LPH-II sud coreana. 
Come già riferito, il Ministero della Difesa sud coreano sta cercando di acquistare altri 20 F-35, ma non ha deciso su quale variante acquistare, in parte a causa delle domande su possibili operazioni di bordo delle nuove unità. La variante B a decollo corto e atterraggio verticale sarebbe la più adatta al piano LPH-II. Potrebbero anche volare dalle esistenti navi d'assalto anfibio della Corea del Sud della classe Dokdo apportando importanti modifiche, nonché supportare operazioni a terra.
Il Korea Institute for Defense Analyses, o KIDA, finanziato dallo stato, ha concluso uno studio sull'acquisizione supplementare di aerei F-35, e lo studio è quello di suggerire l'introduzione di ulteriori F-35A. 
Anche il costo è stato un fattore nella scelta della proposta LPH-II rispetto ai concetti di vettore CATOBAR.
La Corea del Sud si trova di fronte alla prospettiva di una ulteriore prova di belligeranza con la Corea del Nord, che negli ultimi mesi ha testato sempre più minacciosi missili balistici e altre armi. Il regime di Pyongyang ha lanciato un nuovo missile balistico lanciato sottomarino il 2 ottobre 2019, il primo test di questo tipo negli ultimi tre anni che è stato anche il test di missili balistici a più lungo raggio dalla moratoria autoimposta nel 2017 sui test dei missili a lungo raggio e delle armi nucleari. 
Con le relazioni tra Stati Uniti e Corea del Nord che si sono di nuovo raffreddate dopo un recente disgelo, la Corea del Sud potrebbe anche avere bisogno di rivedere le sue priorità in materia di sicurezza regionale. Il 10 ottobre 2019, la Corea del Nord ha persino rinnovato la sua minaccia di abbandonare completamente la moratoria dei test se non ritiene che i progressi nei negoziati con gli Stati Uniti non siano sufficienti. 
Allo stesso tempo, la Corea del Sud si è trovata ad affrontare sfide di sicurezza sempre più ampie per quanto riguarda la Cina, così come con la Russia, che sta cooperando militarmente in misura crescente nell'Asia nordorientale e nella regione del Pacifico nel suo complesso. Proprio questa settimana, il governo sudcoreano ha annunciato di essere in trattative per istituire nuove linee telefoniche di sicurezza con i cinesi e i russi per cercare di evitare pericolosi alterchi intorno ai controversi confini. Anche se la Russia lo contesta, la Corea del Sud ha sostenuto che i suoi caccia avevano sparato colpi di avvertimento contro gli aerei da combattimento russi che volavano intorno alle isole contestate nel mare orientale nel mese di luglio 2019. 
Inoltre, i sudcoreani sono coinvolti in una grave disputa commerciale e politica con i giapponesi, nonostante i due paesi siano formalmente alleati. In agosto, in particolare, la Corea del Sud ha posto fine a un accordo di condivisione delle informazioni con il Giappone.
Ricapitolando, la Corea del Sud potrebbe trovarsi di fronte a nuove domande su come intende garantire i propri interessi nell’immediato futuro.



ENGLISH

South Korea Considers Building Large Aircraft Carriers As Country Prepares To Buy More F-35s.  As the security situation in the region erodes, the carrier question becomes more pressing for Seoul.

Asenior South Korean lawmaker has said the country should reconsider proposals for acquiring either light or medium aircraft carriers with Catapult Assisted Take-Off Barrier Arrested Recovery, or CATOBAR, configurations to respond to growing regional security threats. These were alternatives to South Korea's reported decision to purchase a number of large amphibious assault ships capable of supporting fixed-wing short takeoff and vertical landing combat jets, namely the F-35B Joint Strike Fighter. This call for reassessing that choice comes as the South Korean Ministry of Defense may be leaning toward acquiring 20 more conventional F-35A models rather than B variants, further deferring plans to develop a fixed-wing naval aviation capability.
Choi Jae Sung, a member of South Korea's leading Democratic Party, who reportedly has a close relationship with President Moon Jae In, made his pitch for buying more traditional aircraft carriers in a white paper that the National Assembly's National Defense Commission on the Navy and Air Force distributed earlier this year, according to South Korean newspaper Money Today. On Oct. 7, 2019, the country's Defense Acquisition Program Administration told the National Assembly that the Ministry of Defense was planning to spend approximately $3.3 billion on around 20 new F-35s, but did not specify the variant, according to Defense News. 

Choi's report included details on the two CATOBAR aircraft carrier concepts that the South Koreans have previously considered. One of these would be almost 978 feet long and displace approximately 71,400 tons, around the same general size as China's Type 001A carrier, which has a Short Take-Off Barrier-Arrested Recovery (STOBAR) configuration with a ski jump rather than catapults. The other proposal was around 41,500 tons displacement and just under 788 feet long, making it just slightly smaller than France's Charles de Gaulle, which does have a CATOBAR configuration.

The larger of the two designs would have a full crew complement of 1,340, not including members of the air wing, which would consist of 32 fixed-wing combat jets and eight helicopters. The smaller carrier concept would only need half as many crew members, but would only trim back the number of fixed-wing aircraft to just 12. For comparison, Charles de Gaulle with its 1,350 crew typically sails with an air wing with another 600 personnel and at least 28 aircraft and helicopters, including E-2C Hawkeye airborne early warning and control aircraft. 

A Korean language infographic regarding two CATOBAR aircraft carrier proposals from a report South Korean lawmaker Choi Jae Sung.
Money Today's report did not include any additional information about what other systems, including radars or self-defense suites, that South Korean officials might have been considering for these ships. It is also worth noting that at present, only two other countries in the world, the United States and France, operate CATOBAR carriers.
Brazil formally retired its CATOBAR carrier, the São Paulo, in 2017, and put her up for auction last month. China is reportedly considering constructing its future Type 002 and Type 003 carriers in this configuration. The People's Liberation Army Navy's existing carrier Liaoning, as well as the aforementioned new Type 001A, which has not formally entered service and that experts say may be experiencing complications of some kind, both use ski jumps rather than catapults. China's developments were a major driver in Choi's call for larger South Korean carriers.
"In view of the current military expansion rate of major Northeast Asian countries, the future battlefield in 2033 will be very different from what it is now," Choi wrote. "You should review your plan changes."

In July 2019, reports had emerged that South Korea was moving forward with a plan to develop a 30,000-ton displacement amphibious assault ship, known as the LPH-II, with a ski jump that could potentially support more robust fixed-wing combat jet operations. Choi had complained that "tactical limitations are a concern" even with the proposed 41,500-ton displacement light carrier, adding that he felt a ship that size might not even be suitable for a CATOBAR configuration. Of course, France's Charles de Gaulle would suggest otherwise.
The U.S. Navy has been faced with similar questions regarding fixed-wing focused concepts of operation for its existing Wasp class amphibious assault ships, even though these ships displace 10,000 tons more than the proposed LPH-II. You can read more about the various factors involved in this past War Zone piece.
Choi also noted that the decision not to pursue true carriers now could have impacts on how long it might take to acquire suitable aircraft, such as the carrier-specific F-35C, which is only in service with the U.S. Navy at present, should South Korea change course in the future. As noted, the country's Ministry of Defense is looking to buy an additional 20 F-35s, but has not decided on what variant to buy, in part due to the questions about possible ship-board operations. The short takeoff and vertical landing B variant would be best suited to the LPH-II plan. They could also potentially fly from South Korea's existing Dokdo class amphibious assault ships, if major modifications could be made, as well as support distributed operations on land, concepts of operation that you can read about in more detail in these past War Zone stories.

However, "the state-funded Korea Institute for Defense Analyses, or KIDA, has concluded a study on the additional acquisition of F-35 aircraft, and the study is to suggest the introduction of more F-35As be more feasible," an unnamed Ministry of National Defense source had told Defense News. "There are two issues [with buying] the F-35B. First, it’s more expensive than the conventional-takeoff-and-landing version. Second, the deployment of a carrier-type landing ship is far away from now."
Cost was also reportedly a factor in choosing the LPH-II proposal over the CATOBAR carrier concepts, as well, according to Choi. Still, the legislator's position may increasingly resonate with other South Korean officials, including President Moon. "Our military’s iron-clad security supports dialogue and cooperation, and enabled [the country] to boldly walk toward permanent peace," the South Korean president had said on Oct. 1, 2019, during a ceremony to mark the country's Armed Forces Day. The South Korean Air Force's F-35As were also a prominent feature at that event.

South Korean President Moon Jae In, standing at right in the limousine, rolls past a South Korean Air Force F-35A during the country's Armed Forces Day celebrations on Oct. 1, 2019.
South Korea is facing the prospect of renewed belligerence from North Korea, which has been testing increasingly threatening ballistic missiles and other weapons in recent months. The regime in Pyongyang notably fired a new submarine-launched ballistic missile on Oct. 2, 2019, the first such test in three years. It was also the longest-range ballistic missile test since North Korean Premier Kim Jong Un had announced a self-imposed moratorium on long-range missile and nuclear weapons testing in 2017. 
With U.S.-North Korean relations cooling off again after a recent thaw, South Korea may also need to reassess its regional security priorities. On Oct. 10, 2019, North Korea even renewed its threat to abandon the testing moratorium entirely if it does not feel sufficient progress is being made in negotiations with the United States. 
At the same time, South Korea has been increasingly faced with broader security challenges when it comes to China, as well as Russia, who are increasingly cooperating militarily in northeast Asia and the Pacific region, as a whole. Just this week, the South Korean government announced that it was in talks to establish new security hotlines with the Chinese and Russians to try to avoid dangerous altercations around disputed boundaries. Though Russia disputes the account, South Korea claimed that its fighter jets had fired warning shots at Russian combat aircraft flying around contested islets in the East Sea in July. 

On top of all this, the South Koreans are embroiled in a serious trade and political dispute with the Japanese, despite the two countries being treaty allies. In August, South Korea notably ended an intelligence-sharing agreement with Japan.
All told, South Korea may be facing new questions about how it intends to secure its interests in its immediate neighborhood, as well as project power regionally and potentially beyond as time goes on. Whether or not the government in Seoul will decide that aircraft carriers and aircraft to go with them are essential to meeting those demands, as Choi argues, remains to be seen.

(Web, Google, Wikipedia, thedrive, You Tube)