domenica 1 maggio 2022

La famiglia di sistemi del Next-Generation Air Dominance resta classificata, ma alcuni dettagli stanno emergendo


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IL DOMINIO DELL'ARIA

Il dominio dell'aria è la principale competenza dell’US Air Force, ma con l'invecchiamento dei suoi principali caccia, la sua capacità di svolgere tale missione in futuro è sempre più in discussione. Entro il 2030, l'Air Force prevede che i suoi F-22 Raptor non saranno più allo stato dell’arte nello spazio aereo conteso, lasciando potenzialmente l’USAF vulnerabile agli attacchi aerei ostili. Per stare ben al di sopra del J-20 cinese e di altri velivoli avversari, nonché delle difese aeree a terra sempre più sofisticate in tutto il mondo, è urgentemente necessario un nuovo caccia da superiorità aerea. Gli Stati Uniti hanno investito più di 2,5 miliardi di dollari dal 2018 per sviluppare la famiglia di sistemi Next-Generation Air Dominance (NGAD). Entro il 2025, lo stanziamento ammonterà ad almeno $ 9 miliardi. Sebbene sia ancora altamente classificato, l’Usaf sta gradualmente rivelando ulteriori dettagli limitati sull’NGAD, che descrive come una "famiglia di sistemi" che guadagnerà in modo collaborativo il dominio aereo nell’area contesa del futuro campo di battaglia.




VELIVOLI PILOTATI E NON

La famiglia NGAD includerà almeno un velivolo con equipaggio e un numero imprecisato di velivoli senza equipaggio, insieme ad altre tecnologie che potrebbero includere piattaforme con equipaggio opzionale, missili, pod e armamenti in POD esterni, alcune delle quali potrebbero operare dallo spazio. Alcune scorte volanti trasporteranno sensori o più armi, mentre altre forniranno capacità di attacco elettronico o al suolo in modo che l’NGAD possa superare le difese nemiche ostili e mettere sotto attacco qualsiasi bersaglio nello spazio della battaglia. 
Un anno fa, quando i leader dell'Air Force hanno svelato il loro piano "4 + 1" per la forza di caccia della fine degli anni 2020 e 2030, molti sono rimasti sbalorditi nell'apprendere che richiedeva l'eliminazione graduale dell'F-22. L'elemento n. 1 di quel piano identificava "l'F-22, in transizione verso  l’NGAD".
Il tenente generale S. Clinton Hinote, vice capo di stato maggiore dell'USAF per i futuri dell'Air Force (in precedenza strategia, integrazione e requisiti), ha confermato lo scorso maggio che l’F-22 Raptor sarà in servizio operativo per altri 20 anni con parti obsolete e “limitazioni".
I sensori avanzati nelle mani degli avversari stanno purtroppo iniziando a superare le caratteristiche di invisibilità radar dell'F-22. E’ in corso da tempo l'adeguamento del design dei Raptors degli anni '90 con nuovi materiali o misure attive. Nuovi sensori, finanziati con 344 milioni di dollari nell'anno fiscale 2023, lo aiuteranno a collegarsi al successivo NGAD. Con un incombente "grande ... impegno" per l’NGAD nel bilancio fiscale 2023, l’US Air Force ha iniziato a parlarne con maggiore frequenza. La sua richiesta per l'anno fiscale 2022 per l’NGAD è stata di $ 1,525 miliardi e per l'anno fiscale 2023 che sale a $ 1,658 miliardi. Per finanziarlo, i leader dell’US Air Force sono disposti a sacrificare la struttura delle forze esistenti, inclusi alcuni dei più datati F-22, il prossimo anno. 
L’NGAD è apparso per la prima volta nel budget 2018 come elemento pubblicitario da 295 milioni di dollari; l'anno successivo la "Famiglia di sistemi di superiorità aerea" richiese 430 milioni di dollari.
Nella sua logica di bilancio fiscale 2022, l'Air Force ha affermato che l’NGAD "assicura il mantenimento della superiorità aerea in futuro introducendo ora una tecnologia rivoluzionaria". L’NGAD "non è una piattaforma singola: l'USAF si concentra sulla messa in campo delle capacità per mitigare le lacune identificate”.
Almeno una parte della famiglia NGAD sarà un velivolo con equipaggio che sarà accompagnato da scorte senza pilota. L'ex dirigente dell'acquisizione dell'USAF Will Roper ha rivelato nel settembre 2020 che un "dimostratore di volo su vasta scala" dell'NGAD aveva già volato, aggiungendo timidamente che aveva "battuto molti record". In seguito ha confermato ai giornalisti di aver combattuto per fare quella rivelazione per rassicurare la comunità dell'Air Force sul fatto che l'abbraccio del servizio all'ingegneria digitale stava offrendo "cose reali nel mondo reale".
L'idea di Roper per l’NGAD era di attirare sia i primi appaltatori tradizionali che le startup a competere; i nuovi velivoli non dovevano necessariamente essere costruiti dalle compagnie che li progettavano. Roper prevedeva piccole tirature di produzione da 50 a 100 aeroplani, ciascuno seguito in ordine ravvicinato da un altro design più avanzato, con nuovi tipi sviluppati all'incirca ogni cinque anni. Questa frequenza di sviluppo sostituirà le competizioni "winner-take-all" che hanno caratterizzato i programmi F-22 e F-35 con un ciclo di sviluppo più iterativo e rapido per ridurre la frequenza di aggiornamento della tecnologia dell'Air Force da decenni ad anni. L'approccio, che l'Air Force non ha abbandonato, si sposa bene con l'ammonimento del capo di stato maggiore generale Charles Q. Brown Jr. al servizio di "Accelerare il cambiamento... o perdere".  
"L'annuncio non è che abbiamo appena costruito un 'e-plane' e lo abbiamo pilotato molte volte in un mondo virtuale, cosa che abbiamo fatto", ha detto Roper all'epoca. "Ma abbiamo costruito un dimostratore di volo su vasta scala e l'abbiamo fatto volare nel mondo reale".
Hinote, nell'intervista del maggio 2021, ha affermato di essere stato "sorpreso di quanto bene stia facendo l’NGAD". Ha confermato di aver scortato i membri del Congresso autorizzati a vedere l'aereo stealth e che ne sono rimasti favorevolmente "impressionati". Anche se "dobbiamo ancora renderlo reale", ha detto, "c'è molto da fare nel programma" ed i piloti collaudatori che hanno pilotato il dimostratore NGAD hanno dato voti alti.
Hinote non ha offerto una sequenza temporale per l'introduzione dell’NGAD, ma ha definito alcuni elementi del sistema "facoltativamente presidiati". Il nuovo NGAD non sostituirà l'F-22 "uno a uno", ha ribadito.
Dato che ci sono 185 F-22, la caratterizzazione di Hinote si adatta al piano di Roper di acquistare solo 100 o meno del primo NGAD prima di passare subito al suo successore.
Sebbene Hinote non possa "confermare o negare" che il secondo NGAD sia già in fase di sviluppo, ha affermato che gli sviluppi sequenziali a svolta rapida consentiranno "alle grandi aziende della base industriale statunitense di rientrare nella competizione in fase di progettazione, invece di affollarle fuori nella fase di sostenibilità”. 
Uno degli aspetti chiave della visione di Roper per l'NGAD era che non sarebbe stato costruito per durare da 30 a 40 anni, ma piuttosto avrebbe vissuto una vita operativa più breve in cui è stato introdotto, utilizzato e ritirato entro 12-15 anni. “Questo approccio sposta l'enfasi del finanziamento dal sostegno, in genere il 70% del costo di un sistema d'arma, alla progettazione e all'approvvigionamento. Il vecchio modello garantisce che i fornitori guadagnino la maggior parte dei loro investimenti per sostenere i velivoli, piuttosto che crearli; Roper voleva capovolgere quel modello. L'obsolescenza delle parti affligge oggi quasi tutti i sistemi legacy dell’US Air Force. L'NGAD, ha affermato Hinote, mira a eliminare il "blocco del fornitore", in cui il produttore originale controlla il supporto e ha un incentivo a perpetuare gli aggiornamenti e la manutenzione rispetto alla creazione di nuovi programmi. 
Al contrario, l’NGAD lancerà perennemente miglioramenti hardware e software, con ogni iterazione che mira a "saltare" quella precedente. Roper aveva sperato che questi progressi generazionali sarebbero arrivati ogni cinque o otto anni.
Proprio come l'F-22 era equipaggiato per attaccare bersagli a terra, lo farà anche il nuovo NGAD. Nel giugno 2021, il capo di stato maggiore dell'USAF, il generale Charles Q. Brown, Jr. disse al Comitato per i servizi armati della Camera che l’NGAD avrà "una certa capacità aria-terra per garantire, uno, che possa sopravvivere, ma anche per fornire opzioni per i nostri comandanti della componente aerea e per la forza congiunta”.
Sulla base dei commenti dei leader senior dell'Air Force e delle informazioni generiche del settore, è possibile limitare alcune delle caratteristiche del NGAD.




MACH 2,8+

È probabile che l'aereo principale dell'NGAD voli almeno alla stessa altezza e velocità dell'F-22, il che significa una tangenza superiore di circa 65.000 a 70.000 piedi e una velocità massima di circa Mach 2,8. L'F-22 è stato progettato per una manovrabilità estrema, ma l'Air Force non ha rivelato se l’NGAD debba essere in grado di impegnarsi in un combattimento aereo ravvicinato. Data la precisione dei sensori e dei missili avanzati - l'F-35, ad esempio, può dirigere un missile verso un caccia posto alle sue spalle - l’NGAD potrebbe rinunciare a una manovrabilità estrema a favore di serbatoi di carburante interni più grandi e un carico utile di armi maggiore. 
L'ex comandante del comando di combattimento aereo, il generale Herbert "Hawk" Carlisle, ha ipotizzato nel 2017 che il "velivolo da combattimento penetrante" che si ritiene si sia evoluto nell’NGAD potrebbe essere qualcosa di simile al bombardiere B-21 RAIDER, dotato di grandi ali e grandi serbatoi di carburante per il lunghe distanze del teatro del Pacifico e una maggiore capacità di armamenti. 
A marzo, mentre veniva rivelato il budget, il tenente generale David S. Nahom, vice capo di stato maggiore per piani e programmi, ha affermato che l’US Air Force si è tradizionalmente concentrata su Europa e Russia nello sviluppo di aerei da combattimento, ma l’NGAD sarà diverso: "Non abbiamo mai sviluppato un caccia con in mente le distanze del Pacifico", ha detto in un'intervista. "Quindi questo sarebbe il primo". 
Altri leader del servizio hanno affermato di recente che potrebbero esserci due versioni dell’NGAD, una ottimizzata per i requisiti a lungo raggio del teatro del Pacifico e un'altra per il teatro europeo più compatto.      
I funzionari del servizio non hanno rivelato su quanto dovrà essere furtivo il futuro NGAD. Alcuni hanno suggerito che la velocità potrebbe essere scambiata con la furtività, se la velocità dell'aereo fosse tale che quando fosse individuato, un difensore non avrà abbastanza tempo per ingaggiarlo con i missili. 
D'altra parte, negli ultimi anni i leader hanno lanciato un maggiore allarme sul fatto che la Cina comunista potrebbe essere in grado di rilevare gli aerei occidentali di quinta generazione. Il comandante dell'ACC, il generale Mark D. Kelly, dice spesso che la furtività "non significa invisibilità" e che gli aerei stealth saranno rilevabili a determinate distanze, richiedendo un disturbo elettronico ravvicinato per la protezione. 











LA SEZIONE RADAR EQUIVALENTE AQUELLA DI UN PROIETTILE

Fonti del settore affermano che l’NGAD sarà più difficile da rilevare anche rispetto ai caccia di quinta generazione di oggi, con la stessa sezione trasversale radar di un proiettile. Sarà anche più furtivo in molte larghezze di banda diverse, piuttosto che ottimizzato contro alcune bande chiave di radar di ricerca e traccia. 
Negli ultimi mesi, F-22, F-35 e anche gli F-117 più datati sono stati avvistati e fotografati muniti di insoliti pannelli cromati, in alcuni casi, sull'intero aeromobile. L’US Air Force non rivelerà altro, ma è probabile che stiano testando potenziali aggiornamenti per i caccia di quinta generazione o forse un nuovo tipo di trattamento stealth per l’NGAD.
Dalla metà degli anni 2010 di vocifera di una possibile scorta di disturbo per il caccia di prossima generazione, che sarà chiamato aereo da attacco elettronico penetrante o PEA. Hanno smesso di discuterne, ma una scorta di jamming sarà sicuramente nella "famiglia" dell’NGAD.
I caccia di quinta generazione di oggi utilizzano radar AESA (Active Electronically Scanned Array) che saltano le frequenze molto rapidamente, per ridurre la quantità di tempo in cui le loro emissioni elettroniche possono essere individuate e tracciate. L’NGAD può fare a meno di un radar AESA sul caccia con equipaggio e fare affidamento su velivoli di scorta per fornire quella funzione, il che renderebbe più difficile rilevare la piattaforma con equipaggio. 
L’NGAD avrà sicuramente anche un sistema di ricerca e tracciamento a infrarossi per identificare gli aerei stealth nemici in base alle loro firme di calore. Un IRST è uno degli aggiornamenti dei sensori previsti per l'F-22, che è stato visto recentemente volare con POD esterni sottili e dall'aspetto furtivo sulle ali esterne. L’US Air Force non discuterà dei pod, che sembrano avere una trasparenza dielettrica nella parte anteriore.

I NUOVI PROPULSORI ADATTIVI

Gli aerei NGAD dovranno penetrare in profondità all'interno del territorio ostile ed operare lì, lontano dal supporto degli aero-rifornitori. Per fare ciò, avrà bisogno sia di capienti serbatoi di carburante interni che della capacità di utilizzare quel carburante con parsimonia. Dal 2007, l'USAF ha investito miliardi di dollari nell'Adaptive Engine Transition Program (AETP), sviluppando propulsori con maggiore spinta ed efficienza del carburante. Possono adattarsi alle condizioni della missione che richiedono più prestazioni cinematiche "girare e bruciare" o sorseggiare carburante per la persistenza. Altre nuove tecnologie riguardano la stampa additiva di parti, guarnizioni adattive e ceramiche ad alta temperatura per consentire al motore di funzionare a temperature più elevate rispetto ai turbo-fan odierni.  
Ci sono due motori AETP, l'XA100 di GE Aviation e l'XA101 di Pratt & Whitney. Entrambi sono passati alla fase di test lo scorso autunno ed entrambi saranno sottoposti a test di durata e altri test nei prossimi due anni. Entrambe le società hanno affermato di aver raggiunto gli obiettivi dell'Air Force: estendere la portata dal 25 al 30% e migliorare l'accelerazione del 18%. A questo: i motori AETP dovevano generare 45.000 libbre di spinta. Saranno anche in grado di erogare più elettricità ai sistemi di guerra elettronica o alle armi a energia diretta di quanto possano fare i motori da combattimento di oggi.  
Sebbene gli appaltatori non discuteranno di come, entrambi affermano anche che i loro motori AETP rendono un aereo più furtivo, presumibilmente riducendo la loro firma di calore.  
Funzionari dell'USAF e dell'industria affermano che il programma AETP è sempre stato rivolto all’NGAD. Dopo i test e le modifiche, i motori AETP dovrebbero essere disponibili per la produzione intorno al 2027, giusto in tempo per equipaggiare il primo velivolo di prova NGAD rappresentativo della produzione. Nel frattempo, l'Air Force sta sicuramente valutando l'applicazione di tale tecnologia per potenziare la versione Block 4 del caccia F-35A e C.
Alla domanda su come è andata l'AETP nella richiesta di budget fiscale 2023, il segretario dell'Air Force Frank Kendall ha detto: "Stiamo continuando la ricerca e sviluppo", ma ha aggiunto: "Il costo dello sviluppo di un nuovo motore è piuttosto significativo. ... Stiamo cercando partnership con gli altri servizi per poterci permettere questo in futuro". Il tenente generale Eric T. Fick, capo dell'ufficio del programma congiunto F-35, ha affermato che secondo le regole del partenariato multinazionale F-35, "devi pagare per essere diverso" e se l'Air Force vuole mettere un motore non standard sui suoi F-35A, dovrebbe coprire i costi di sviluppo e produzione da solo. L'Air Force ha triplicato la sua richiesta di finanziamento dell'anno fiscale 2023 per l'AETP rispetto all'anno fiscale 2022, a 354 milioni di dollari.

NUOVE ARMI IN DOTAZIONE

La US NAVY ha un suo programma simile all’NGAD e i funzionari del Pentagono hanno affermato da tempo che quasi certamente utilizzerà gli stessi motori AETP che l'USAF sta sviluppando.  
È molto probabile che l'arma principale per il futuro NGAD sia il missile tattico avanzato congiunto AIM-260A, o JATM, ora in fase di sviluppo da Lockheed Martin. Rivelato per la prima volta in una conferenza dell'industria dell'aeronautica nel 2019, il JATM ha lo scopo di contrastare il missile aria-aria a lungo raggio PL-15 della Cina e ripristinare per gli Stati Uniti il monopolio del "primo colpo, il primo abbattimento" nei combattimenti aerei. Kelly dell'ACC ha dichiarato a una conferenza dell'AFA lo scorso settembre che l'USAF ha bisogno di "armi di quinta generazione" per armare i suoi aerei di quinta generazione. 
Le armi di oggi annullano i vantaggi della furtività, ha suggerito. "Se spingiamo velivoli stealth verso livelli in cui tutti sono osservabili", non ha senso avere una forza stealth, ha detto Kelly. Il PL-15 cinese ha una portata di circa 80 miglia, quindi la portata dell'AIM-260 sarà probabilmente considerevolmente maggiore. Il JATM "ci porta lì", ha detto Kelly.  
Per rimanere furtivo, l'F-22 dovrà trasportare internamente il JATM, il che suggerisce che le dimensioni del missile devono essere più o meno le stesse di quelle dell'AIM-120A AMRAAM, l'arma principale dell'F-22 odierno.
È probabile che il JATM disponga di un cercatore multimodale che includa sia un radar a infrarossi che a onde millimetriche. Sebbene l’AMRAAM sia ancora un buon missile, Kelly ha detto, "abbiamo spremuto tutto il possibile" da esso. L'USAF ha testato il JATM presso la base USAF di Eglin, in Florida, e il fatto che non sia stato avvistato e fotografato dagli “spotter” potrebbe indicare che ha una stretta somiglianza con l’AMRAAM. Ciò suggerisce che Lockheed Martin è riuscita a miniaturizzare i componenti per aggiungere più propellente. Potrebbe essere un missile aria-aria che colpisce direttamente il suo bersaglio piuttosto che usare una testata a frammentazione esplosiva. Anche questo potrebbe liberare spazio per il propellente.
Il “MAM”, il missile avanzato modulare, è un altro sistema altamente classificato che sarà sottoposto a "test cinematici" da un caccia nel 2023, secondo i documenti di bilancio dell'Air Force. L'arma probabilmente presenta testate e cercatori intercambiabili, potenzialmente utilizzabili come missile aria-aria o aria-terra. Può anche avere un sistema di propellente "impilabile" e modulare per dargli una portata maggiore.
LREW e LRAAM: L'arma di ingaggio a lungo raggio, in fase di sviluppo da parte della Raytheon, cioè il missile aria-aria a lungo raggio, in fase di sviluppo da parte della Boeing, potrebbero in realtà essere il MAM, poiché entrambi sono modulari, nel senso che possono essere utilizzati segmenti di propulsione aggiuntivi essere aggiunto al missile per aumentare la portata.  
Peregrine e Cuda: Il Peregrine, sviluppato dalla Raytheon con fondi propri e annunciato dalla società nel 2019, è grande la metà del missile AMRAAM, ma è più veloce e in grado di colpire più lontano, afferma la società. Essendo più piccolo, ma con all'incirca le stesse capacità dell'AMRAAM, potrebbe essere l'ideale per gli aerei di scorta nella "famiglia" di sistemi NGAD, aggiungendo alle armi che l’NGAD può trasportare. Il Cuda di Lockheed Martin ha all'incirca le stesse dimensioni, ma con un sistema di controllo unico, ed è stata la risposta della Lockheed al progetto Small Advanced Capabilities Missile gestito dall'Air Force Research Laboratory. 
Alcuni di questi missili potrebbero essere pianificati per una successiva incarnazione dell’NGAD o del suo successore. Kelly, all'AFA Air, Space & Cyber Conference nel settembre 2021, ha dichiarato: "Non possiamo, in sequenza iniziare a lavorare sul problema A e nemmeno sul problema B; dobbiamo continuare a guardare avanti.” Kelly ha osservato che la Cina inizia il successore dei suoi nuovi sistemi ancor prima che vengano messi in campo.
Missili ipersonici: le armi ipersoniche non sono previste soltanto per colpire bersagli a terra. Da oltre un decennio alti funzionari del Pentagono promuovono i sistemi ipersonici come veicolo per le future armi aria-aria. Kelly ha detto che l'ipersonico può "ridurre quel tempo di volo" da un tiratore all'aereo bersaglio, ma "dobbiamo solo assicurarci di poter raggiungere e abbattere un nemico ostile ad una distanza uguale o superiore alla loro capacità di raggiungerci”.
Energia diretta: sebbene l’US Air Force oggi possa sperimentare solo sistemi laser in grado di generare circa 150 kW di potenza focalizzata con il programma SHiELD (Autoprotect High-Energy Laser Demonstrator), questo pod non è la risposta finale. Fonti del settore hanno affermato che l'USAF intende rendere i sistemi laser parte del normale complemento dei futuri sistemi di combattimento aereo, come minimo per proteggere gli aerei dai missili in arrivo, accecando o bruciando i loro sensori di guida.
L'ex capo di stato maggiore dell'USAF, il generale David L. Goldfein, ha dichiarato nel 2019 che l’NGAD sarà composto da "cinque tecnologie chiave" che non "si riuniranno tutte su un'unica piattaforma" e non matureranno tutte contemporaneamente. Goldfein non ha enumerato le cinque tecnologie, ma in seguito ha alluso ad esse inclusi motori, armi, sensori, intelligenza artificiale e connettività. 
Il CEO di Lockheed Martin James D. Taiclet e il CEO di Northrop Grumman Kathy J. Warden hanno entrambi notato che le loro aziende stanno lavorando su tecnologie applicabili all’NGAD. Il vicepresidente esecutivo per l'aeronautica della Lockheed, Gregory M. Ulmer, ha ribadito che vede un ruolo importante per gli "Skunk Works" della sua azienda nel teaming con equipaggio/senza pilota. 
È probabile che l’NGAD rimanga altamente classificato finché l'USAF riuscirà a mantenerlo tale. Kendall, prendendo una pagina dalla pratica della Guerra Fredda, ha affermato di essere riluttante a condividere la forma e le caratteristiche dei futuri aerei da combattimento per timore che gli Stati Uniti forniscano ai loro avversari un "vantaggio" nello sviluppo delle contromisure.
 
(Fonti: Web, Google, Airforcemag, Wikipedia, You Tube)








































 

sabato 30 aprile 2022

Le corvette missilistiche qatariote classe Doha (o classe Al Zubarah)

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Le corvette missilistiche qatariote classe Doha

La classe Doha (o classe Al Zubarah) è una classe di corvette costruite da Fincantieri per la Marina Militare degli Emiri del Qatar. 






Fincantieri ha presentato per la prima volta le corvette multiruolo per la difesa aerea per la Marina degli Emiri del Qatar durante il DIMDEX 2018. Nell'agosto 2017, il Qatar ha annunciato ufficialmente l'ordine delle quattro navi della classe dopo aver firmato il contratto nel giugno 2016.  Sono in grado di azionare imbarcazioni ad alta velocità come gommoni a scafo rigido con l'ausilio di gru laterali e rampe di alaggio. Tutti e quattro i membri della classe Doha fungeranno da spina dorsale della marina militare emiri del Qatar.






Nave Damsah (F102) è la seconda nave delle corvette di classe Doha costruita per la marina militare degli Emirati del Qatar. In data 28 aprile 2022, presso lo stabilimento di Muggiano (La Spezia), è stata consegnata la seconda delle 4 corvette classe AL ZUBARAH costruite da Fincantieri per la Marina militare Qatariota. Alla cerimonia hanno partecipato il Brigadier General Abdulla Al Mazroey, Deputy Chief della Marina del Qatar e Commander of the Flottilla, altreimportanti autorità, il Comandante Marittimo Nord della Marina Militare Italiana, e Marco Acca di Fincantieri.
Le corvette AL ZUBARAH sono in grado di svolgere molteplici compiti, che vanno dal pattugliamento con capacità di soccorso in mare al combattimento. 

Le unità sono: 
  • lunghe circa 107 metri, 
  • larghe 14,7 metri, 
  • raggiungono una velocità massima di 28 nodi,
  • Hanno un sistema di propulsione tipo CODAD, (Combined Diesel And Diesel), 
  • possono ospitare a bordo fino a 112 persone tra ufficiali, sotto.li e marinai. 
  • Possono impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) tramite una gru laterale e a una rampa situata a poppa,
  • Hanno un capace ponte di volo e l’hangar che possono accogliere un elicottero SH-90.

Le nuove corvette multiruolo classe Al Zubarah possono svolgere differenti ruoli come scorta, supporto, soccorso, interdizione e operazioni di pattuglia. Progettate secondo le regole RINAMIL, queste navi, afferma Fincantieri, sono molto maneggevoli, hanno ottime qualità nautiche, navigabilità e lungo raggio. Sono in grado di operare in missioni in mare aperto e di gestire lunghe operazioni con elicotteri. Queste corvette possono ospitare un potente sistema di combattimento, che rende le loro capacità operative paragonabili a quelle delle fregate di medie dimensioni, aggiunge lo stesso costruttore navale.

Il Combat Management System

Il Sistema di Combattimento delle corvette è gestito dal sistema CMS (Combat Management System) ATHENA-I, sviluppato da Leonardo. Il sistema missilistico antiaereo utilizza i missili Aster 30 Block 1 come parte del sistema di difesa aerea SAAM-ESD, cui è associato il radar multifunzionale AESA-3D KRONOS, sensore principale del sistema. Il sistema dispone di una centrale secondaria in grado di subentrare in caso di distruzione o avaria del sistema principale. le corvette dispongono di una capacità di difesa d'area.



Il pacchetto di armamenti include: 
  • un cannone principale Leonardo 76/62 mm Super Rapido Multi-Feeding, 
  • due VLS Sylver A50 a 8 celle per sistema missilistico terra-aria a medio raggio che MBDA ha indicato come munizioni Aster 30 Block 1 come parte del sistema di difesa aerea SAAM-ESD. Sebbene Fincantieri non abbia rilasciato informazioni o commentato le capacità AAW della corvetta, la combinazione dell'MBDA SAAM-ESD con il sistema missilistico Aster 30 Block 1, il radar multifunzione Leonardo Kronos AESA e le informazioni esterne di rilevamento precoce, tutti insieme possono fornire difesa dai missili balistici tattici come offerto in modo simile dal SAMP / T a terra ma con capacità migliorate. 
  • La difesa dello strato interno è fornita dal sistema missilistico guidato RAM-System Mk 31 con un sistema di lancio a 21 celle per la RAM (Rolling Airframe Missile). 
  • Due sistemi d'arma a controllo remoto Marlin-WS da 30 mm. 
  • Il Qatar MoD ha acquisito le munizioni RAM Block 2. 
  • L'armamento ASuW include lanciatori a due quad per missili anti-nave MBDA Exocet MM40 Block 3.

ARMAMENTO:




Cannoni 76/62 mm Super Rapido Multi-Feeding

Il Leonardo 76/62 è un cannone multiruolo progettato e prodotto dalla Società italiana Leonardo-Finmeccanica (precedentemente da OTO Melara, confluita nel gruppo il 31 dicembre 2015).
Il cannone è caratterizzato da una cadenza di tiro molto elevata, soprattutto nella versione Super Rapido (120 colpi al minuto), che lo rende particolarmente adatto per la difesa antiaerea e anti-missile e per la difesa di punto, anche se, visto il suo calibro, può essere usato anche in altri ruoli come il bombardamento navale e costiero. Il cannone è dotato di munizionamento convenzionale, che varia a seconda del tipo di impiego e la sua polivalenza di usi è data anche dalla gran quantità di tipi di munizionamento che vanno dall'incendiario al perforante, fino ai proiettili a frammentazione con spoletta di prossimità. L'intero sistema è inoltre molto compatto ed è quindi installabile anche su navi di piccole dimensioni come le corvetta o le vedette costiere, oltre ad essere completamente controllabile da remoto. Recentemente è stato aggiunto il nuovo munizionamento guidato DART.
Questo cannone ha rappresentato un notevole successo commerciale, essendo stato adottato da 53 marine: l'ultimo importante successo è stato lo scalzare il cannone navale da 100 mm della marina francese nel progetto Orizzonte.
Nel sistema di controllo del fuoco del cannone nel corso degli anni c'è stata un'evoluzione. Le prime versioni erano dotate del radar RTN-10X Orion della Selenia. A partire della metà degli anni ottanta venne utilizzato il RTN-30X (SPG-73) nel sistema di difesa di punto Dardo-E e poteva essere abbinato oltre che all'Otobreda Compatto e Super Rapido anche al cannone da 127/54, al Breda Dardo e ai missili Sea Sparrow/Aspide. Il sistema Dardo-E fece il suo debutto nella Marina Militare sull'incrociatore portaeromobili Garibaldi, ma il radar RTN-30X era già stato imbarcato sulle Maestrale, dove però alle due torrette binate del CIWS Dardo erano asserviti due radar RTN-20X, mentre le prime unità equipaggiate con sistema Dardo-E con il 76mm Super Rapido sono stati i due cacciatorpediniere lanciamissili Audace dopo gli ammodernamenti e le prime unità ad essere equipaggiate sin dalla costruzione con il Dardo-E abbinato ai 76mm SR furono i due cacciatorpediniere Classe Durand de la Penne.
Sistema Davide/DART - Il munizionamento guidato anti-missilistico Davide: in pratica si tratta di missili senza motore (proietti), decalibrati rispetto al cannone, che possono correggere la loro traiettoria per controbattere le manovre del missile bersaglio e intercettarlo. Si tratta di un sistema di difesa anti missile delle navi a corto/cortissimo raggio, basato sull'impiego delle nuove centrali di tiro multisensore degli impianti da 76/62 Super Rapido, capace di sparare una munizione guidata e quindi di correggerne la rotta anche in volo indirizzandola sull'obiettivo.
La tecnologia sviluppata dalla Oto Melara sarà montata per la prima volta sulle fregate multimissione italiane del programma italo-francese FREMM.
Il sistema Davide/Strales abbinato al sistema di controllo di tiro Dardo-F, che controlla sia il bersaglio che il proiettile, è installabile anche sulle vecchie torrette con poche modifiche, mediante l'aggiornamento del firmware di controllo, l'aggiunta del radar di guida in banda Ka e scudo stealth. La torretta mediante il radar produce quattro fasci che vengono proiettati sul bersaglio e il proiettile viene radiocomandato nella sua direzione in modo tale che rimanga all'interno dei fasci. I proiettili DART sono un sottocalibro da 42 mm e grazie ad un adattatore raggiungono i 76 mm del calibro del cannone, hanno delle alette canard che gli permettono di manovrare e la sezione di coda ha sei pinne fisse e il ricevitore radio.
All'inizio dell'estate del 2008 NAVARM ha richiesto l'aggiornamento di un cannone al sistema Davide/Strales proveniente da un pattugliatore classe Cigala Fulgosi. Le prove sono state effettuate con successo presso il Poligono Interforze di Salto di Quirra nel marzo 2009 e hanno visto lo sparo contro bersagli a 8 km di due proiettili singoli e di una raffica da tre proiettili, che è quella attualmente nell'impiego antimissile. Il sistema dopo essere stato testato sul pattugliatore Comandante Foscari con prove di tiro con le nuove munizioni guidate in accoppiamento con il radar NA-25X, dopo aver terminato le prove è rimasto pienamente funzionante a bordo della nave.






MISSILI Aster 30 Block 1

I missili Aster sono una famiglia di ordigni antiaerei superficie/aria costruiti da Eurosam, un consorzio Europeo formato da MBDA Italia, MBDA Francia e Thales. 
La famiglia è composta da due varianti Aster 15 con gittata di 30 km e Aster 30 con gittata di 120 km, Il sistema di guida si avvale di un radar attivo nella fase finale, mentre nella fase di crociera il missile riceve aggiornamenti tramite un data-link. I missili Aster sono progettati per essere utilizzati sia da unità navali che da lanciatori terrestri.
La versione 30 differisce dalla 15 per la presenza di un primo stadio (booster)..In entrambi i missili, la parte che effettua l'intercettazione (dardo) è caratterizzata dai sistemi di manovra PIF (dal francese Pilotage en Force) e PAF (Pilotage Aerodinamic Fort). Il PAF è una architettura nella quale parte dei timoni (TVC) viene investita dal flusso aerodinamico generato del motore a razzo, mentre il PIF è basato su getti di aria compressa che modificano rapidamente la traiettoria del missile. Il PIF viene usato soprattutto in prossimità del bersaglio, dove la forza aerodinamica generata dai timoni classici ha un'isteresi più alta e quindi non è in grado di far cambiare traiettoria al missile con sufficiente rapidità, peggiorando le caratteristiche di precisione del sistema d'arma.
Il FSAF SAMP/T (dal francese Famille de Sol-Air Futurs Sol-Air Moyenne-Portée / Terrestre - Piattaforma a terra per un missile terra-aria) è un sistema missilistico terra-aria di nuova generazione sviluppato dal consorzio europeo Eurosam formato da MBDA Italia, MBDA Francia e Thales. Fa uso del missile Aster 30, utilizzato anche in ambiente navale nel sistema PAAMS, e dotato di un raggio d'azione di 100 km per l'intercettazione di aerei e 25 km per quella dei missili.
Rispetto all’attuale versione, la NT prevede essenzialmente un nuovo seeker in banda Ka, che sostituirà la quello in banda Ku oggi utilizzato, e un più moderno calcolatore. La maggiore frequenza della banda Ka, in particolare, darà al sistema di guida più raggio d’azione e una maggior precisione, caratteristiche che dal punto di vista operativo si traducono per il missile in una migliorata velocità di intercetto e nella possibilità di colpire bersagli di più ridotte dimensioni.
Si tratta di caratteristiche fondamentali, ad esempio, nel caso di intercetto di missili balistici dotati di testate multiple.
La versione NT, in ogni caso, sarà dotata della stessa massa e dello stesso booster della Block 1 “standard”, di cui manterrà anche la caratteristica di interoperabilità e comunanza tra la piattaforma marina e terrestre.
L’uso dalle medesime piattaforme di lancio della variante precedente sarà possibile dopo un aggiornamento dei sistemi informatici, che sarà responsabilità di EUROSAM, la joint venture tra il consorzio e la francese Thales.
Secondo i dati forniti da MBDA, dal suo lancio nel 1990 l’intero programma Aster ha ricevuto complessivamente 11 miliardi di investimenti. Gli esemplari consegnati sono oltre 1300, presi in carico da nove clienti, tre domestici (Italia, Francia e Gran Bretagna) e sei di esportazione (Algeria, Egitto, Qatar, Arabia Saudita, Marocco e Singapore). Gli ordini complessivi sono invece per 1800 esemplari.

MISSILI Exocet MM40 Block 3

Rispetto all'esistente Block 3, la variante "Block 3c"utilizza un nuovo cercatore di RF digitale di Thales. La "c" sta per coerente. Il vantaggio più importante dell'elaborazione radar coerente è la capacità di differenziare differenze relativamente piccole di velocità (che corrispondono a piccole differenze di fase). 




Questa tecnologia di elaborazione target coerente offre risoluzione / stima Doppler e offre meno interferenze e benefici di segnale / rumore rispetto all'elaborazione non coerente. Fondamentalmente, il nuovo MM40 Block 3c sarà più resistente agli ultimi sistemi di inceppamento ed è probabilmente (almeno “su carta”) in grado di riconoscere anche i vasi di superficie, grazie all'uso di forme d'onda avanzate: questo significa che il nuovo il ricercatore sarà potenzialmente in grado di riconoscere una nave bersaglio all'interno di un gruppo di navi e avere un impatto su aree specifiche di tale obiettivo. Ciò è già stato raggiunto con i moderni missili anti-nave come LRASM e NSM, ma entrambi utilizzano cercatori a infrarossi. Mentre l'upgrade del blocco 3 di Exocet ha portato un raggio più lungo (200 km) grazie a un motore turbojet e alla capacità di colpire obiettivi costieri, grazie alla navigazione GPS, ha utilizzato lo stesso cercatore RF del blocco 2: più di 30 anni tecnologia che non era digitale. Seguiranno aggiornamenti simili sulla variante aria-superficie AM39 e sulla variante lanciata sottomarino SM39. Questi due missili hanno già ricevuto un aggiornamento di digitalizzazione dei loro sistemi portandoli allo standard AM39 Block2 Mod2 per Rafale F3 e allo standard SM39 Block2 Mod2 per la classe Suffren (programma Barracuda SSN). L'upgrade di Coherent seeker porterà probabilmente entrambi i missili allo standard Block 3 o Block2 Mod3. Con quest'ultima variante della famiglia Exocet (che ha iniziato il suo servizio negli anni '70 con la MM38) nel suo inventario, la Marina francese è destinata ad avere un missile anti-nave molto capace fino a quando la sua sostituzione, la FCAS / W, arriverà in gli anni '30.
Specifiche di base:
  • Peso: 780 kg
  • Lunghezza: meno di 6 m
  • Velocità: alta subsonica
  • Portata: raggio operativo effettivo di classe 200 km
  • Missioni: operazioni anti-nave, costiere e attacco contro-costa.

RAM-System Mk 31

Il RIM-116 Rolling Airframe Missile o RIM-116 - RAM è un missile per la difesa aerea adottato dalla US Navy e dalla Deutsche Marine. È una versione del Sidewinder.



La sigla RAM con cui viene identificato, che in inglese significa 'ariete', in realtà è l'acronimo di Rolling Airframe Missile, in italiano missile rotante su sé stesso.
Storicamente, esso è nato decenni fa come collaborazione americana-tedesca, allorché l'US Navy si rese conto di non avere una difesa aerea valida contro i missili antinave a bassa quota (segno evidente che i missili Standard e Sea Sparrow dell'epoca erano considerati insoddisfacenti in questo ruolo), e così un programma di sviluppo partì nel 1975, ma già a luglio dell'anno successivo venne siglato un accordo con la Germania per un'azione congiunta.
A quel punto della storia venne formulato il nome: RAM, Rolling Airframe Missile, per via della rotazione dell'arma durante il volo.
La somiglianza con la famiglia Sidewinder è stata estesa profondamente nel progetto del RAM, che per la massima economia e semplicità venne dotato del motore del Chaparral (versione superficie aria del Sidewinder) e la testata del Sidewinder.
Ben presto il primo missile prototipo venne lanciato, nel 1978. Esso era chiamato XM-116 RAM, e il giugno dell'anno successivo la General Dynamics ebbe assegnato un contratto per lo sviluppo del sistema. Sembrava che tutto andasse per il meglio, ma il decennio che seguì vide numerosi problemi, e nonostante alcuni test positivi del 1982/83, solo nel 1987 il RAM venne definitivamente approvato per la produzione di serie.
Infine, nel 1990 il missile venne sottoposto ad una valutazione operativa conclusasi in maniera positiva e a questo seguì l'idoneità operativa, arrivata definitivamente nel 1992.
Il missile RAM, come tutti i sistemi moderni, è solo una parte del sistema missilistico conosciuto come Mk 31 Guided Missile Weapon System. Esso comprende il missile e il lanciatore Mk 49, praticamente un affusto Vulcan Phalanx ma, in luogo del complesso di fuoco originale (radar di tiro, cannone e serbatoio munizioni), un lanciatore a 24 colpi per i missili.
IL RAM ha alette di controllo e stabilizzazione retrattili e questo dà ad esso una compattezza notevole. Il lanciatore multiplo è simile a quello degli MRL (lanciarazzi multipli terrestri), molto più capace della rampa a 4 missili come il lanciatore del Sea Chaparral. ha serie di tubi di lancio, con una geometria dalla sagoma del lanciatore esagonale, piuttosto che rettangolare come in altri casi.
Una volta lanciato, il RAM è accelerato da un motore Mk 112 a propellente solido, che lo porta a mach 2 in 2-3 secondi. La guida è autonoma, essendo presente un sensore radar passivo, che è pensato per captare le emissioni radar a corta lunghezza d'onda delle testate di ricerca (radar di bordo) dei missili antinave.
Il sistema di guida ha anche un sensore IR, ma non quello del Sidewinder/Chaparral, ma quello dello Stinger, che ha un diametro di soli 70mm. Ciò lascia spazio anche per un sensore radar-passivo.
Essendo un'arma 'rotante' su sé stessa, sono necessarie solo 2 antenne radar passive, anziché 4 come altrimenti necessario, per dare una percezione tridimensionale della sorgente radar. Quando abbastanza vicino al bersaglio, il missile passa alla guida infrarossa con il sensore dello Stinger e ingaggia con precisione il bersaglio.
Una testata da 9 kg a frammentazione con spoletta di prossimità laser distrugge l'obiettivo con impatto diretto o passaggio entro pochi metri di distanza.
Il RAM è un'arma quantomeno controversa. Esso nacque con lo stesso concetto che portò alla nascita del Sea Chaparral. Ma quest'ultimo venne sviluppato in gran velocità grazie ad un programma di emergenza, per dotare le navi di sistemi da difesa antiaerea ravvicinata migliori delle artiglierie che ancora costituivano l'armamento delle navi di vecchio tipo, che spesso erano residuati della Seconda guerra mondiale. Per essi i lanciamissili Tartar o superiori erano troppo impegnativi e costosi da installare.
La soluzione non era molto raffinata (praticamente la torretta con operatore al centro, che era circondato da 2 coppie di missili), ma arrivò in servizio in fretta, anche se troppo tardi per la Guerra del Vietnam, ambiente per il quale era stato pensato (soprattutto per le azioni sottocosta).
Ma negli anni '70 stavano entrando in servizio apparati da difesa aerea molto più efficaci di quelli precedenti: missili Standard SM-1, Sea Sparrow e CIWS Vulcan Phalanx, nel mentre il Sea Chaparral venne presto tolto dalle navi. Il fatto che il RAM sia stato tenuto in sviluppo nonostante questo desta notevole sorpresa.
Esso avrebbe avuto una migliore efficacia nella difesa a bassa quota contro i missili, consentendo di affrontare bersagli multipli (data la capacità di autoguida) e a maggior distanza di quanto possibile con il Phalanx. Ma l'arma ha avuto anche molti limiti, essenzialmente per via dei requisiti richiesti per la sua realizzazione.
Da parte della nave era necessario, anzitutto, un sistema ESM o radar di scoperta, per direzionare prontamente il lanciatore verso l'obiettivo. Il RAM non ha un sistema di scoperta autonomo.
Il RAM era pensato per entrare in servizio in modo rapido, ma l'esigenza, basata su una teoria tipica della Guerra Fredda, di affrontare le ondate di missili antinave, non poté essere risolta prima che questa finisse. In pratica, nel 1992 gli ambienti operativi erano totalmente diversi da quelli previsti in origine, visto che il programma era partito ben 17 anni prima.
Il missile è stato concepito anche come arma relativamente economica, ma nonostante ciò il costo unitario è di oltre 400.000 dollari, alquanto incongruo con le prestazioni effettive (paragonabile a quello di 2 Sea Sparrow, di categoria superiore).
Il sensore radar passivo, non essendo stabilizzato sull'asse, offre un degrado di prestazioni notevole con la rotazione del missile, mentre il sensore IR non è all'altezza di un missile tanto grosso (70 kg vs 10 dello Stinger). La semplicità dell'attrezzatura radar non ha avuto quindi riscontri positivi, e ci sono voluti anni per rimediare in maniera soddisfacente alla situazione.
In caso di ingaggio di aerei o di altri obiettivi senza radar in funzione (inclusi diversi tipi di missile antinave, per non dire delle armi aria-terra di impiego generale, come i Maverick) il RAM è inefficace tranne che eventualmente, a brevi distanze. Il sensore duale quindi non ha né capacità ottimali contro i missili a guida radar, né contro diversi tipi di avversari, un limite non di poco peso se il RAM è visto in alternativa ai CIWS tradizionali, molto più flessibili nell'impiego.
In sostanza, il missile RIM-116 RAM ha sostanzialmente fallito il suo scopo originario. Se questo era di costituire un sistema leggero di rapido sviluppo, esso ha finito per risultare un programma sorprendentemente costoso e fonte di interminabili problemi per l'US Navy.
Interessante da notare, il vecchio missile-base Sidewinder AIM-9C, a guida radar semiattiva, venne modificato, sempre negli anni '80, in un missile aria-superficie a guida radar passiva, chiamato AGM-122 Sidearm e caratterizzato da una gittata di 8 km.
Esso entrò in servizio in pochi anni dallo sviluppo e vi è rimasto per diverso tempo, pur essendo un programma di ripiego, di seconda scelta. Se un missile a guida passiva era desiderabile (per renderlo, come detto, autonomo dopo il lancio e idoneo quindi a far fronte a bersagli multipli), una versione superficie aria del SIDEARM con un lanciatore Sea Chaparral avrebbe potuto essere un sistema molto più semplice e rapido da sviluppare, mentre i missili AIM-9L con sensore IR migliorato erano anch'essi un sistema semplice e efficace, ma nulla venne fatto, allora, in merito.
Il missile RAM ha avuto alcuni sviluppi, uno dei quali è il RTM-116A che è un modello da addestramento inerte (senza testata e motore).
Nel 1993 venne iniziato lo sviluppo di un missile migliorato, il RIM-16B RAM II, o BLock II, che ha una effettiva capacità di ingaggiare i bersagli con un sensore IR. Esso è utile per l'uso contro oggetti che non emettono segnali radar, ma la cosa non è semplice. Infatti, il sensore IR deve localizzare il bersaglio 'dopo' il lancio, e non prima, come nel caso del SIdewinder, perché i lanciatori RAM non hanno missili esposti, ma protetti integralmente dai tubi di lancio.
L'arma ha anche capacità aggiuntive contro piccoli bersagli di superficie. Forse fin dall'inizio questa soluzione avrebbe potuto risolvere molti problemi. Pare che peraltro, il sensore radar passivo resta ancora a bordo, come sistema alternativo.
Dopo i test nel 1999, l'arma entrò in servizio dopo il 2000. La versione da addestramento è la RTM-116B. Nel frattempo sono stati prodotti oltre 1000 missili RIM-116A, di questi ben 400 per la Bundesmarine tedesca.
Attualmente due lanciatori sono presenti sulle fregate Classe Bremen, Brandeburg, Baden-Württemberg e altre unità, oltre che con le navi classe Wasp americane. Alcune piccole unità come le corvette missilistiche K-130 e Type 143A ne hanno uno solo. Anche Taiwan ha ordinato un certo numero di armi.
Una versione più recente ha un affusto di Phalanx completo di un radar di tiro standard. Esso ha però il numero di missili ridotto a 10 e non è noto se sia entrato in produzione.

Marlin-WS da 30 mm

Il MARLIN - WS è un avanzato sistema di armi di piccolo calibro e adatto sia come armamento principale per navi di piccole dimensioni sia come armamento secondario per navi più grandi. Non è necessaria la penetrazione del ponte.



L'Oto Melara MARLIN - WS è un sistema avanzato che è stato sviluppato per soddisfare le esigenze emergenti della moderna guerra navale al miglior livello di efficacia. Quest'arma può essere equipaggiata con qualsiasi cannone da 25 o 30 mm ed è modulare in modo da poter essere configurata secondo una gamma estremamente ampia di esigenze dei clienti. Nella modalità di controllo remoto il MARLIN - WS è collegato al sistema di gestione del comando della nave (o al direttore elettro-ottico) e le eccellenti prestazioni sono garantite da servosistemi molto veloci e precisi. L'ultima generazione di architettura digitale integrata fornisce un'interfaccia diretta con il sistema di controllo del fuoco della nave e il software operativo può essere residente all'interno del sistema di armamento, soddisfacendo così i requisiti della moderna tecnologia LAN CMS. Il controllo locale può essere fornito come opzione, includendo una console multifunzione per mitraglieri collegata a sensori EO definiti dal cliente. Sono disponibili anche funzioni aggiuntive come la previsione e il calcolo balistico, la visione notturna, il telemetro laser e il target tracker. Il MARLIN - WS è un sistema altamente accurato ed affidabile, particolarmente efficace nell'ingaggio simultaneo di bersagli multipli come gli sciami di Fast Inshore Attack Craft. Inoltre, quest'arma può essere equipaggiata con lanciamissili Point Defence. In questa configurazione il MARLIN - WS diventa il più potente sistema di piccolo calibro per l'impiego in Blue Water, Littoral e Asymmetric warfare.L'Oto Melara MARLIN - WS è un sistema avanzato che è stato sviluppato per soddisfare le esigenze emergenti della OTO MELARA S.p.A. AIAD directory - edizione 2011 guerra navale moderna al miglior livello di efficacia. Quest'arma può essere equipaggiata con qualsiasi cannone da 25 o 30 mm ed è modulare in modo da poter essere configurata secondo una gamma estremamente ampia di esigenze del cliente. Nella modalità di controllo remoto il MARLIN - WS è collegato al sistema di gestione del comando della nave (o al direttore elettro-ottico) e le eccellenti prestazioni sono garantite da servosistemi molto veloci e precisi. L'ultima generazione di architettura digitale integrata fornisce un'interfaccia diretta con il sistema di controllo del fuoco della nave e il software operativo può essere residente all'interno del sistema di armamento, soddisfacendo così i requisiti della moderna tecnologia LAN CMS. Il controllo locale può essere fornito come opzione, includendo una console multifunzione per mitraglieri collegata a sensori EO definiti dal cliente. Sono disponibili anche funzioni aggiuntive come la previsione e il calcolo balistico, la visione notturna, il telemetro laser e il target tracker. Il MARLIN - WS è un sistema altamente accurato ed affidabile, particolarmente efficace nell'ingaggio simultaneo di bersagli multipli come gli sciami di Fast Inshore Attack Craft. Inoltre, quest'arma può essere equipaggiata con lanciamissili Point Defence. In questa configurazione il MARLIN - WS diventa il più potente sistema di piccolo calibro per l'impiego in acque blu, litorali e guerre asimmetriche. Il MARLIN - WS può essere equipaggiato sia con un cannone da 25mm che da 30mm ed è modulare in modo da essere configurato secondo una vasta gamma di esigenze dei clienti.
L'architettura modulare offre una varietà di funzionalità:
il sistema può essere dotato di un cannone da 25 mm o 30 mm.
Una suite di sensori ottici con visione diurna e notturna e telemetro laser può essere montata opzionalmente - coassialmente o indipendentemente dalla linea di tiro.
Il MARLIN-WS funziona come un sistema autonomo con la propria console di controllo remoto o collegato al sistema di gestione del combattimento della nave.

Sviluppo

Fincantieri ha presentato per la prima volta le corvette multiruolo per la difesa aerea per la Marina degli Emiri del Qatar durante il DIMDEX 2018. Nell'agosto 2017, il Qatar ha annunciato ufficialmente l'ordine delle 4 navi della classe dopo aver firmato il contratto nel giugno 2016.
Sono in grado di azionare imbarcazioni ad alta velocità come gommoni a scafo rigido con l'ausilio di gru laterali e rampe di alaggio. Tutti e quattro i membri della classe Doha fungeranno da spina dorsale della marina militare emiri del Qatar.

Costruzione

Nave Damsah è stato varata il 13 febbraio 2021 presso i cantieri Fincantieri di Muggiano, in Italia. 
Nel corso di una cerimonia tenutasi presso il Cantiere Navale di Muggiano (La Spezia), in data 4 aprile 2022 è stata varata la “Sumaysimah”, la quarta ed ultima delle corvette di classe Al Zubarah ordinate dal Ministero della Difesa del Qatar a Fincantieri, con sede in Italia, nell'ambito del programma nazionale di approvvigionamento navale. Alla cerimonia erano presenti l'Ambasciatore del Qatar in Italia, Khalid bin Yousef Al-Sada, il Capo di Stato Maggiore Rappresentante delle Forze Armate del Qatar, il Brigadiere Rashid Al Qashouti, il Comandante della Forza MCM della Marina Militare Italiana, il Contrammiraglio Riccardo e il Vice Direttore Generale di Fincantieri la Divisione Navi Navali, Marco Acca. La nave è stata varata nell'ambito di un contratto con il cantiere italiano Fincantieri per quattro corvette di classe Doha per circa 5 miliardi di euro, ordinato dal ministero della Difesa del Qatar nell'agosto 2017. La prima della sua classe, la "Al Zubarah", è stata consegnata alla Marina Emiri del Qatar nel novembre 2021. La seconda corvetta della classe, "Damsah", è stata consegnata nel primo trimestre del 2022, mentre la terza nave, la corvetta "Al Khor", seguirà nel 2023.

Potenziali operatori

Grecia - Fincantieri è in trattativa con il governo greco per l'acquisto dei cantieri Elefsis. Fincantieri offre 4 corvette classe Doha da costruire in Italia e Grecia.

(Fonti: Web, Google, RID, Navalnews, dr. G.ARRA, Overtdefense, Wikipedia, You Tube)