sabato 27 aprile 2019

La motosilurante MC 485



La MC 485 è stata un'unità della Marina Militare Italiana.
Al termine della seconda guerra mondiale in forza del Trattato di pace del 1947, alla Marina Militare Italiana non era consentito l'impiego di motosiluranti. Le unità superstiti tra le Vedette Antisommergibili tipo Baglietto e le motosiluranti tipo CRDA vennero classificate motovedette. Altre motosiluranti alleate, quali le Vosper 70ft., le Higgins 78ft. e le Elco 80ft. rimaste abbandonate in Italia vennero acquistate a Palermo nel febbraio 1947 presso l'A.R.A.R. e poiché le clausole del Trattato di pace non consentivano l'impiego di motosiluranti queste unità vennero iscritte nel Quadro del Naviglio ausiliario con la classificazione Galleggianti Inseguimento Siluri (G.I.S.) e rimorchiate negli arsenali di Taranto e di La Spezia per provvedere al loro ripristino. In totale vennero acquistate ventisei motosiluranti U.S.A., concesse durante la guerra alla Gran Bretagna in "Lend-Lease" e restituite pro forma alla US Navy a fine guerra. Dopo un approfondito controllo delle effettive condizioni di ogni imbarcazione, fu presa la decisione di riarmare le "Higgins", parte delle "Vosper" e nessuna delle due "Elco", tra l'altro di modello piuttosto obsoleto e reduci da un più lungo ed intenso impiego bellico con la Royal Navy. L'esigenza per la quale queste unità erano state acquisite era quella di poter disporre di un discreto numero di unità veloci costiere da impiegare nell'allora delicato settore dell'Adriatico per il possibile contrasto alle motosiluranti jugoslave. In totale, oltre alle due Elco scartate, vennero acquistate sette Higgins, tutte entrate in servizio e riarmate, e diciannove Vosper, tredici delle quali riallestite, sei cannibalizzate.
Decadute le clausole del Trattato di Pace, tutte le unità furono iscritte nel Quadro del Naviglio Militare il 1º aprile 1951 e poi classificate motosiluranti il 1º novembre 1952.



Storia

Nel 1952 la Marina Militare mentre era in corso il riarmo delle "Vosper" e delle "Higgins", acquisì, sul mercato dell'usato, anche un'altra unità del tipo motosilurante una vecchia e logora Schnellboot del tipo Lűrssen "S 38", (la ex S-67 del 1942) sopravvissuta alla guerra, dotata di motore Diesel veloce, catturata assieme ad altre unità tedesche dagli Alleati nella primavera del 1945, poi disarmata e preda bellica britannica venne venduta nel 1948 a privati, operando per qualche tempo come mercantile con il nome di Torus.
Le "S 38" erano derivate dal tipo "S 26" ed erano unità particolarmente veloci, robuste e di ottime qualità nautiche ed erano state univocamente giudicate il miglior modello di motosilurante tra i molti che avevano operato su tutti i fronti dal 1940 al 1945. Gran parte delle brillanti prestazioni delle Schnellboote derivava dalle indovinate caratteristiche della celebre carena a sezione tondeggiante progettata dai cantieri Lürssen di Vegesack con un castello di prua che nascondeva i due tubi lanciasiluri da 533 mm nella carena, che conferiva alla prora di queste unità un aspetto caratteristico, unite alla notevole potenza specifica degli ottimi motori diesel veloci Daimler MB, tanto che nel dopoguerra, la costruzione di molte delle nuove unità veloci costiere si ispirò tanto a quella carena, quanto a quel tipo di motori i quali, tra l'altro, funzionando a gasolio, offrivano caratteristiche di sicurezza ben superiori a quelle dei tradizionali motori a benzina. Le unità di questo tipo nel 1942-43 vennero dotate di un ponte di comando protetto chiamato Kalotte a forma di "guscio di tartaruga" e la S-67 fece da prototipo per l'introduzione della cupola (Kallotte) blindata sul ponte di comando essendo stata la prima a sperimentare questa cupola in acciaio ad elevata resistenza dallo spessore di 10 mm, che proteggeva timoneria e controplancia, con feritoie in plexiglas. Lo scafo aveva una lunghezza di 34,9 m e il dislocamento era di 135 tonnellate di stazza lorda.
L'unità venne ordinata il 26 agosto 1940, n° di costruzione 12860, realizzata nel cantieri Lürssen di Bremen-Vegesack, venne impostata sugli scali il 29 luglio 1941, varata il successivo 23 ottobre, entrando in servizio il 19 marzo 1942, al comando del Kapitänleutnant Felix Zymalkowski inquadrata nella 2 S-Flottille svolgendo la sua prima azione di guerra già il 31 marzo uscendo dal porto olandese di IJmuiden per un'azione di posa di mine, innalzando l'insegna del capo flottiglia, Dopo una lunga serie di missioni quasi tutte di posa di mine svolte tra aprile e luglio 1942, una delle quali, il 3 giugno 1942, per noie alle macchine, dalle basi prima di Ijmuiden e poi da Ostenda, Boulogne e Cherbourg, nella notte tra l'8 e il 9 luglio 1942, la 2 S-Flottille colse il maggior successo quando con una formazione partita dalla base di Cherbourg, composta da sette/otto motosiluranti, ha attaccato un convoglio costiero alleato proveniente da Milford Haven e diretto a Portsmouth, composto da 13 mercantili con la scorta di un caccia classe Hunt e di due navi pattugliamento, affondando cinque piroscafi (di cui tre norvegesi e uno olandese) e un trawier di scorta, per un totale di 12.192 t di stazza lorda. In particolare la S-67 ha silurato al largo Lyme bay la nave cisterna Pomelia costruita nel 1937 per la Anglo-Saxon Petroleum.
Dopo alcune missioni di posa nel canale della Manica la 2.S-Flottille viene ridispiegata a metà agosto da Cherbourg a Ijmuiden dove opera al riparo in un apposito bunker. L'11 settembre sei motosiluranti tedesche in missione anticoivogli hanno uno scontro con tre MGB britanniche, una delle quali (MGB 335) in fiamme con tre morti a bordo e con le macchine in avarie, viene abbandonata dal proprio equipaggio e quindi rimorchiata da due S-boot tedesche nel porto olandese di Den Helder dove la MGB venne accuratamente esaminata allo scopo di ricavarne utili informazioni sugli apparati di radiolocalizzazione, identificazione e contromisure utilizzati dalle MTB/MGB britanniche, più sofisticati di quelli delle unità tedesche.
Il 27 settembre la flottiglia posa nel canale della Manica 108 mine su una delle quali affonderà il 7 ottobre una piccola nave cargo inglese. Il 1º ottobre la S-67 deve abbandonare una missione per una avaria al timone e il capo macchinista Heinrich Schmidt verrà decorato il successivo 17 novembre con la Croce di Ferro in oro per aver riportato in porto il battello solo con l'ausilio delle macchine.
Il 1º dicembre Felix Zymalkowski lascia il comando dell'unità per assumere quello della 8. S-Flottille. Dopo le riparazioni nel gennaio 1943 la S-67 viene inviata a Swinemünde nel Baltico presso la Schüleflottiglie per svolgere attività addestrativa.
Nel maggio/giugno 1943 la flottiglia operando da Cerbourg in Normandia e da Saint Peter Port nelle Isole del Canale, opera diverse missioni di posa di mine lungo le coste inglesi del canale della Manica. Il 7 ottobre durante una missione partita da IJmuiden la S-67 ha un'avaria alle macchine.
Nel febbraio 1944 effettua varie missioni di posa di mine nel canale della Manica lungo la rotta dei convogli alleati e il 23 febbraio durante una di queste missioni in seguito ad uno scontro con un cacciatorpediniere della Classe Hunt la S-128 speronò la S-94 con conseguente affondamento delle due motosiluranti, con la S-67 e la S-86 che ne recuperarono gli equipaggi. II 26 marzo durante un attacco ad un convoglio l'imbarcazione viene colpita da un cacciatorpediniere inglese con una mitragliera da 40 mm fuori uso, e un morto e due feriti tra l'equipaggio.
LA S-67 passa quindi dalla 2. S-Flottille alla 8. S-Flottille al cui comando ritrova Felix Zymalkowski primo comandante dell'unità, continuando ad operare intensamente nelle acque del Mare del Nord e della Manica in missioni di posa di mine, per essere ridislocata, proprio nei giorni precedenti l'Operazione Overlord, nel Baltico con compiti addestrativi per poi essere inviata nel golfo di Finlandia dove era in corso l'avanzata sovietica e alla fine dell'anno rientrare del teatro operativo del Mae del Nord e del Canale della Manica.
Alla fine del conflitto limbarcazione venne catturata assieme ad altre unità tedesche dagli Alleati. Assegnata quale preda bellica ai britannici rimase inutilizzata e alla fine venne venduta nel 1948 ad un operatore commerciale operando per qualche tempo come mercantile fin quando all'inizio del 1952 venne acquistata dalla Marina Militare Italiana.
L'imbarcazione venne trasferita all'Arsenale di La Spezia, messa in cantiere, esaminata ed ispezionata in tutti i dettagli. L'unità venne inizialmente classificata motovedette con designazione MV 621, in quanto le clausole dei Trattati di Parigi impedivano all'Italia di avere unità siluranti. Il 1º novembre 1952, venute meno le clausole più restrittive del trattato di pace che vietavano all'Italia il possesso di questo tipo di unità, e con l'ingresso dell'Italia nella NATO, l'unità fu ridesignata motosilurante con la "caratteristica" MS 621 e il 1º gennaio 1954ebbe il distintivo ottico definitivo 485 di tre cifre con il quattro come prima cifra tipico in ambito NATO delle unità da pattugliamento italiane.

I lavori a cui l'unità venne sottoposta comportarono una revisione generale. Al termine dei lavori l'armamento era articolato in due mitragliere singole Bofors da 40/56 sistemate nella zona poppiera e due tubi lanciasiluri in lega leggera tipo San Giorgio da 533 mm incorporati nel castello di prora. L'unità venne anche dotata un radar di scoperta navale, moderni apparati di trasmissione ricezione HF, VHF e UHF e bussola giroscopica. Al termine dei lavori il profilo dell'unità risultò leggermente modificato con l'installazione dell'alberetto per ospitare il radar e l'allungamento della protezione della plancia, per consentire la creazione di un piccolo locale per il radar e per il carteggio. Dopo il completamento dei lavori nell'estate del 1953, nel corso dell'anno successivo, l'unità modificò la propria "caratteristica" prima in MS 485 e successivamente in MC 485, quando il 10 settembre 1954 venne definitivamente classificata motocannoniera.
Il primo periodo di attività dell'unità venne in buona parte impiegato in diverse serie di prove per verificarne prestazioni e caratteristiche, ottenendo in carico normale velocità intorno ai 32 nodi, con una autonomia di 500 miglia, inferiori agli originari 40, ma solo di poco minori rispetto ai 34 ottenuti dopo l'installazione della pesante Panzerkalotte che aveva caratterizzato nella seconda parte del conflitto queste motosiluranti. Parte dei risultati di queste prove ed esperienze costituirono la base per la progettazione e la realizzazione del progetto della successiva Folgore allora in costruzione a Monfalcone e per la realizzazione delle motocannoniere, in seguito costruite nei cantieri nazionali.
Dopo una serie di prove e collaudi effettuati nella base di La Spezia, la MC 485 passò alle dipendenze del COMOS, il Comando Motosiluranti di Brindisi svolgendo una intensa attività, operando nelle acque dello Ionio e soprattutto lungo la costa adriatica assieme alle squadriglie di motosiluranti e alzando sovente l'insegna del Comando Flottiglia. Le sue buone qualità nautiche la rendevano idonea ad operare ad alta velocità anche in condizioni di mare mosso, dimostrando nel complesso ben altre prestazioni rispetto alle più piccole motosiluranti, pur leggermente limitata, in ragione delle sue dimensioni, nella manovra all'interno di taluni piccoli porticcioli adriatici. Nel 1956 costituì insieme alla Folgore la 49a Squadriglia motocannoniere. Nel 1958 la motosilurante venne sottoposta a dei lavori presso l'Arsenale di Taranto per la sistemazione a poppa di ferroguide smontabili per la posa di mine da fondo.
Tra il 1958 e il 1962 la MC 485 ha partecipato a numerose esercitazioni nazionali e interalleate impiegata come nave comando della 1a Flottiglia Motosiluranti, operando principalmente in Adriatico.
All'inizio del 1963 prese parte con altre unità della 49a Squadriglia motocannoniere ad importanti esercitazioni nello Ionio e nel Tirreno. Nell'estate dello stesso anno venne impiegata in Sardegna per controllare le operazioni di sgombero del poligono di lancio di missili nella zona di Arbatax. Al termine rientrò alla base di Brindisi continuando a svolgere la sua attività addestrativa.
In seguito alla diminuzione del rendimento con la velocità massima ridotta a non più di 28 nodi, venne inviata all'Arsenale di Taranto per un ciclo di lavori straordinari, ma constatato che lo scafo aveva ceduto in più punti non venne ritenuto opportuno procedere alla sua messa in efficienza e l'unità venne posta in disarmo il 1º luglio 1964 per essere poi radiata il 1º marzo 1966.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)




















Il sistema missilistico Raytheon MIM-23 HAWK



Il Raytheon MIM-23 HAWK è un missile terra-aria (SAM - Surface-to-Air Missile) di fabbricazione statunitense.
Il termine "HAWK", è traducibile dall'inglese in Falco, ed è l'acronimo di Homing All the Way Killer.
Si tratta di un missile SAM a medio raggio con guida radar semiattiva, entrato in servizio nel 1960 e da allora numerose volte aggiornato. È un'arma simile al sovietico SA-3 Goa ma con un apparato di guida più simile all'SA-6 Gainful. In servizio ha avuto molto successo, tanto che a metà anni ottanta ne erano stati costruiti circa 40.000 e la produzione avrebbe avuto luogo ancora per qualche anno almeno.
Nonostante sia stato radiato dagli Stati Uniti nel 1997, è ancora in uso in diverse parti del mondo.



Il sistema HAWK in Italia

L'Esercito italiano lo ha utilizzato nei propri reparti di Artiglieria contraerei, dal 1964 fino al 2011. Nel 1973 vi era un Comando artiglieria contraerei dell'Esercito con il Quartier generale a Padova dal quale dipendevano il 4º Reggimento artiglieria missili contraerei con il Reparto comando di Mantova composto dal I Gruppo missili Hawk (Ravenna, Rimini), dal II Gruppo missili Hawk (Mantova, Cremona) e la 24ª Compagnia trasmissioni (Mantova) ed il 5º Reggimento artiglieria missili contraerei con il Reparto comando di Mestre composta dal I Gruppo missili Hawk (San Donà di Piave, Fontanafredda, Codroipo, Aquileia), dal II Gruppo missili Hawk (Rovigo, Ferrara, Mestre, Vicenza) e la 25ª Compagnia trasmissioni (Mestre).
Le unità hanno preso parte anche all'Operazione Deny Flight, all'operazione DINAK (7 marzo 1999/21 giugno 1999) di supporto all'Operazione Allied Force, dove vi era uno schieramento antiaereo basato 4 batterie Hawk dell'Esercito Italiano (Punta Contessa di Brindisi, Torre Veneri di Lecce, Torre Cintola di Monopoli (Italia) ed Aeroporto di Bari-Palese) che hanno contribuito ad assicurare la protezione degli aeroporti della Puglia. 
Ancora hanno partecipato, nel 2002, alla protezione del "Vertice NATO-Russia", alle operazione della firma della Costituzione europea di Roma nel 2004, nel funerali di Papa Giovanni Paolo II e del successivo insediamento di Papa Benedetto XVI nella Città del Vaticano, nel 2005. Nel febbraio 2006, alla protezione dei XX Giochi olimpici invernali di Torino.
Il sistema fu progettato per essere una controparte molto più mobile del MIM-14 Nike Hercules, scambiando la capacità di distanza e di altitudine con dimensioni e peso molto più piccoli. Le sue prestazioni a basso livello sono state notevolmente migliorate rispetto a Nike grazie all'adozione di nuovi radar e di un sistema di guida di riferimento radar semi-attivo a onde continue.
Il missile Hawk era originariamente destinato ad attaccare gli aerei, specialmente quelli che volano a medie e basse altitudini. Entrò in servizio con l'esercito in questo ruolo nel 1959. Nel 1971 fu sottoposto ad un importante programma di miglioramento come l'Improved Hawk, o I-Hawk, che apportò diversi miglioramenti al missile e sostituì tutti i sistemi radar con nuovi modelli. I miglioramenti continuarono durante i successivi vent'anni, aggiungendo ECCM migliorato, una potenziale funzione home-on-jam, e nel 1995, una nuova testata che lo rese capace di contrastare i missili tattici a corto raggio. Jane ha riferito che la probabilità di uccisione a colpo singolo del sistema originale era di 0,56; I-Hawk ha migliorato la probabilità di uccisione a 0,85.
Hawk è stato sostituito dal MIM-104 Patriot nel servizio militare degli Stati Uniti nel 1994. L'ultimo utente statunitense è stato il Corpo dei Marines, che ha usato il loro fino al 2002 quando sono stati sostituiti con il FIM-92 Stinger a corto raggio trasportabile dall'uomo. Il missile è stato prodotto anche al di fuori degli Stati Uniti in Europa occidentale, Giappone e Iran. Gli Stati Uniti non hanno mai usato il Hawk in combattimento, ma è stato impiegato numerose volte da altre nazioni. 



Circa 40.000 dei missili sono stati complessivamente prodotti.



Sviluppo

Lo sviluppo del sistema missilistico Hawk iniziò nel 1952, quando l'esercito degli Stati Uniti iniziò a studiare un radar semiattivo a medio raggio che pilotava missili terra-aria. Nel luglio 1954 i contratti di sviluppo furono assegnati a Northrop per il lanciatore, i radar e i sistemi di controllo del fuoco, mentre Raytheon si aggiudicò il contratto per il missile. Il primo lancio di prova del missile poi designato XSAM-A-18 avvenne nel giugno 1956. Nel luglio 1957 lo sviluppo fu completato, quando la designazione era cambiata in XM3 e XM3E1. I primi missili utilizzarono l'Aerojet M22E7 che non era affidabile; i problemi furono risolti con l'adozione del motore M22E8.
Il missile fu inizialmente dispiegato dall'esercito americano nel 1959, e dal Corpo dei Marines USA nel 1960.
L'elevata complessità del sistema, e la qualità dell'elettronica basata su tubi catodici, ha dato ai radar dei primi sistemi Hawk un tempo medio tra un guasto e l’altro (MTBF) di sole 43 ore. Il sistema Hawk migliorato ha aumentato questo tempo tra le 130 e le 170 ore. Le versioni successive dell’Hawk migliorarono ulteriormente l’affidabilità del sistema fino a 300-400 ore.
Il sistema Hawk originale aveva problemi nell’agganciare obiettivi a bassa quota: il missile aveva problemi a scegliere il bersaglio contro il riflesso del terreno. 



L’US ARMY iniziò un programma per affrontare questi problemi nel 1964 attraverso l’Hawk Improvement Program (Hawk/HIP) che comportava numerosi aggiornamenti del sistema Hawk:
  • Un coordinatore centrale per l'elaborazione digitale dei dati per l'elaborazione dei bersagli, l'ordine delle minacce e la valutazione delle intercettazioni.
  • Un missile migliorato (MIM-23B) con una testata più grande, un motore M112 più piccolo e potente e una sezione di guida migliorata.
  • I PAR, CWAR, HPIR e ROR sono stati sostituiti da varianti aggiornate.


Il sistema entrò in servizio nel 1972 mentre la prima unità fu resa operativa nel mese di ottobre. Tutte le unità americane furono aggiornate allo standard I-Hawk entro il 1978.

Piano di miglioramento dei sistemi missilistici

Nel 1973 l'esercito americano intraprese un ampio PIP (Product Improvement Plan) multifase Hawk (Product Improvement Plan), destinato principalmente a migliorare e aggiornare le numerose apparecchiature di terra:
  • La Fase I prevedeva la sostituzione del CWAR con l'AN/MPQ-55 Improved CWAR (ICWAR), e l'aggiornamento della configurazione AN/MPQ-50 PAR to Improved PAR (IPAR) con l'aggiunta di un MTI (Moving Target Indicator) digitale. I primi sistemi PIP Fase I sono stati messi in campo tra il 1979 e il 1981.
  • La fase IID è stata sviluppata dal 1978 e messa in campo tra il 1983 e il 1986. ha aggiornato l'AN/MPQ-46 HPI allo standard AN/MPQ-57 sostituendo alcune delle elettroniche a tubi a vuoto con moderni circuiti a stato solido, e ha aggiunto un TAS (Tracking Adjunct System) ottico. Il TAS, denominato OD-179/TVY, è un sistema di inseguimento elettro-ottico (TV) che aumenta l'operabilità e la sopravvivenza di Hawk in un ambiente ad alto ECM.
  • Fase III Lo sviluppo della Fase III del PIP è stato avviato nel 1983, ed è stato messo in campo dalle forze statunitensi nel 1989. La fase III è stato un importante aggiornamento che ha migliorato significativamente l'hardware e il software del computer per la maggior parte dei componenti del sistema, un nuovo CWAR AN/MPQ-62, ha aggiunto la capacità di rilevamento dei bersagli a scansione singola e ha aggiornato l'HPI allo standard AN/MPQ-61 con l'aggiunta di un sistema LASHE (Low-Altitude Simultaneous Hawk Engagement). LASHE permette al sistema Hawk di contrastare gli attacchi di saturazione intercettando simultaneamente più bersagli di basso livello. Il ROR è stato gradualmente eliminato nelle unità Hawk di Fase III.



Ripristino dell'affidabilità del missile Hawk Missile Restore (MRR)

Si trattava di un programma effettuato tra il 1982 e il 1984 per migliorare l'affidabilità dei missili. Insieme al programma MMR, migliorò le ECCM da minacce specifiche, probabilmente pod sovietici contemporanei ECM come l'SPS-141 montato sul Su-22, che si era rivelato moderatamente efficace durante la guerra Iran-Iraq. I missili MIM-23C e E erano aggiornati queste migliorie.

Miglioramenti a basso ingombro

Gli aggiornamenti al missile furono denominati MIM-23G che gli permisero di affrontare bersagli a bassa quota in un ambiente ad alto disordine elettronico e radar. Questi furono dispiegati per la prima volta nel 1990.

ILM del missile Hawk (modificazione migliorata della letalità)

Per migliorare la letalità della testata del missile contro i missili balistici, la testata fu ridisegnata per produrre meno frammenti ma più grandi, tipicamente 35 grammi ciascuno paragonabile ad un proiettile di 12,7 mm.

Mobilità Hawk e aggiornamenti TMD

Un programma di miglioramento della capacità di sopravvivenza della mobilità Hawk fu sviluppato a seguito dell'esperienza della guerra del Golfo del 1990. L'obiettivo di questo programma era quello di ridurre il numero di veicoli di supporto per ogni batteria e di aumentare la capacità di sopravvivenza. Gli aggiornamenti al lanciatore consentirono di trasportare i missili sul lanciatore stesso e di sostituire i tubi vuoti con un unico computer portatile. Un sistema di ricerca accelerava l'orientamento e l'allineamento del lanciatore. Un filo di campo sostituì i cavi pesanti e consentì una maggiore dispersione tra i veicoli a batteria da 110 m a 2 km. Gli aggiornamenti furono implementati dal Corpo dei Marines degli Stati Uniti tra l'inizio del 1995 e il settembre 1996.

Fase IV

Con l'abbandono del missile Hawk sia da parte dell'Esercito che dei Marines, la fase IV non fu mai completata. Era previsto di includere:
  • Radar ad alta mobilità ad onde continue per migliorare il rilevamento di piccoli UAV.
  • Un nuovo radar di impegno in CW.
  • Decoys missili antiradiazioni.
  • Un motore missilistico migliorato.
  • Un inseguitore elettro-ottico potenziato.
  • Miglioramento del comando e del controllo.
  • Aggiornamenti ATBM.


Hawk XXI

L'Hawk XXI o Hawk-21 era una versione più avanzata e più compatta dell'aggiornamento Hawk PIP-3. L'Hawk-XXI eliminava sostanzialmente i radar PAR e CWAR con l'introduzione dei radar 3D MPQ-64 Sentinel. La norvegese Kongsberg Company forniva un FDC (Fire Distribution Center) così come viene utilizzato nel sistema NASAMS in Norvegia. I missili furono aggiornati allo standard MIM-23K con una testata a frammentazione migliorata che creava una zona letale più ampia. Il sistema era efficace anche contro i missili balistici tattici a corto raggio.
Un radar MPQ-61 HIPIR forniva una copertura radar a bassa quota e locale, nonché un'illuminazione radar a onde continue per i missili Hawk MIM-23K.

Descrizione

Il sistema Hawk è costituito da un gran numero di componenti. Questi elementi erano tipicamente montati su rimorchi carrellati, rendendo il sistema semi-mobile. Durante i 40 anni di vita del sistema, questi componenti sono stati continuamente aggiornati.
Il missile Hawk viene trasportato e lanciato dal lanciatore a triplo missile trainato M192. Un lanciatore semovente Hawk, l'SP-Hawk, fu messo in campo nel 1969 semplicemente montando il lanciatore su di un M727 cingolato (M548 modificato), ma il progetto fu presto abbandonato e tutte le attività terminate nell'agosto 1971.
Il missile era azionato da un motore a doppia spinta, con una fase di spinta e una fase di mantenimento. I missili MIM-23A erano dotati di un motore M22E8 che bruciava per 25 - 32 secondi. I missili MIM-23B e successivi erano dotati di un motore M112 con una fase di spinta di 5 secondi e una fase di mantenimento di circa 21 secondi. Il motore M112 aveva una spinta maggiore, aumentando così l'ingaggio.
I missili originali MIM-23A utilizzavano un riflettore parabolico, ma la messa a fuoco direzionale dell'antenna era insufficiente, quando si agganciavano bersagli aerei a bassa quota, il missile si tuffava su di essi, per poi perderli nel disordine dell’immagine elettronica del suolo. 
Il MIM-23B I-Hawk utilizza un lobo laterale basso, antenna aerea ad alto guadagno per ridurre la sensibilità al disordine a terra oltre ad un ricevitore invertito sviluppato alla fine degli anni '60 per dare al missile una maggiore capacità ECCM e per aumentare la risoluzione di frequenza Doppler.



Una tipica batteria Basic Hawk di base era costituita da:
  • 1 × PAR: Pulse Acquisition Radar: un radar di ricerca con una rotazione di 20 rpm, per il rilevamento di bersagli ad alta/media altitudine.
  • 1 × CWAR: Continuous Wave Acquisition Radar: un radar doppler di ricerca con rotazione di 20 rpm, per il rilevamento di bersagli a bassa quota.
  • 2 × HPIR: inseguimento dell'obiettivo radar doppler ad alta potenza dell'illuminatore Doppler, illuminazione e guida missilistica.
  • 1 × ROR: Range Only Radar-K-band pulse radar che fornisce informazioni sulla portata quando gli altri sistemi sono bloccati o non disponibili.
  • 1 × ICC: Centrale di coordinamento delle informazioni
  • 1 × BCC: Centrale di controllo della batteria
  • 1 × AFCC: Centrale di controllo della batteria miniaturizzata della console di comando incendi d'assalto per il controllo remoto di una sezione di sparo della batteria. L'AFCC controlla una CWAR, un HPI e tre lanciatori con un totale di nove missili.
  • 1 × PCP: posto di comando del plotone
  • 2 × LCS: Controlli di sezione Launcher
  • 6 × M-192: lanciatori con 18 missili.
  • 6 × SEA: Generatori da 56 kVA (400 Hz) ciascuno.
  • 12 × M-390: Palette per il trasporto di missili con 36 missili.
  • 3 × M-501: trattori a caricamento missilistico.
  • 1 × [benna caricatrice].
  • 1 × Missile test shop AN/MSM-43.

Una tipica batteria Hawk di fase III è costituita da:
  • 1 × PAR: Pulse Acquisition Radar: un radar di ricerca con una rotazione di 20 (+/-2) giri al minuto, per il rilevamento di bersagli ad alta/media altitudine.
  • 1 × CWAR: Continuous Wave Acquisition Radar: un radar doppler di ricerca con rotazione di 20 (+/-2) giri al minuto, per la rilevazione di bersagli a bassa quota.
  • 2 × HIPIR: HIgh Power Illuminator doppler Radar-tar-target tracking, illuminazione e guida missilistica.
  • 1 × FDC: Centro di direzione del fuoco
  • 1 × IFF: ricetrasmettitore amico o nemico di identificazione
  • 6 × DLN: lanciatori digitali con 18 missili.
  • 6 × MEP-816: Generatori da 60 KW (400 Hz) ciascuno.
  • 12 × M-390: Pallet di trasporto missilistico con 36 missili
  • 3 × M-501: trattori a caricamento missilistico.
  • 1 × benna caricatrice.

Missili

Il missile Hawk ha un corpo cilindrico slanciato e quattro lunghe ali a delta, che si estendono dal corpo centrale fino alla coda di barca leggermente affusolata. Ogni aletta ha una superficie di controllo del bordo del sentiero.
Il MIM-23A è lungo 5,08 metri, ha un diametro del corpo di 0,37 metri, un'apertura alare di 1,21 metri e pesa 584 chilogrammi al lancio con una testata HE da 54 chilogrammi. Ha una portata minima di ingaggio di 2 chilometri, una portata massima di 25 chilometri, un'altitudine minima di innesto di 60 metri e un'altitudine massima di ingaggio di 11.000 metri.
Le versioni da MIM-23B a M sono lunghe 5,03 m, hanno un diametro del corpo di 0,37 me, con una testata più grande di 75 kg, con un peso di 638 kg al lancio. Un motore migliorato, con un peso totale di 395 kg di cui 295 kg di propellente, aumenta la portata massima delle versioni da MIM-23B a M a 35 km e l'altezza massima di ingaggio a 18.000 m. La portata minima è ridotta a 1,5 km. Il MIM-23B ha una velocità di picco di circa 500 m/s. Il missile è dotato sia di fusibili di prossimità in radiofrequenza che di fusibili di impatto. Il sistema di guida utilizza un ricercatore radar semiautomatico in banda X in CW mono-pulse semiautomatico. Il missile può manovrare a 15 g.
Negli anni '70, la NASA ha usato i missili Hawk in eccedenza per creare il razzo denominato Nike Hawk.

Hawk basico: MIM-23A

Il missile originale usato con il sistema utilizzava una testata da 54 chili che produceva circa 4.000 frammenti da 8 grammi che si muovevano a circa 2.000 metri al secondo in un arco di 18 gradi.

I-Hawk: MIM-23B

Il MIM-23B utilizzava una testata frammentata più grande da 74 kg, un sistema di guida più piccolo e migliorato e un nuovo motore a razzo M112. La nuova testata produceva circa 14.000 frammenti da 2 grammi in un arco di 70 gradi molto più grande. Il motore del razzo M112 aveva una fase di spinta di 5 secondi e una fase di lancio di 21 secondi. Il peso totale dei motori era di 395 kg di cui 295 kg di propellente. Questo nuovo motore migliorava l'ingaggio da 1,5 a 40 km in alta quota, e da 2,5 a 20 km a bassa quota; l'altezza minima di ingaggio era di 60 metri. Il missile fu reso operativo nel 1971. Tutte le unità statunitensi si erano convertite a questo standard nel 1978.

MTM-23B - missile da addestramento.

XMEM-23B - Versione completa di telemetria per test e valutazioni.

(Web, Google, Wikipedia, You Tube)