martedì 25 aprile 2023

Le Flakturm, note tra gli alleati come Zoo Flak Tower ("torre contraerea"; plurale: Flaktürme) e le Großbatterien (batterie rinforzate), un’opera colossale voluta da Adolf Hitler e realizzata dall’architetto berlinese Friedrich Tamms.





https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, militaria, sicurezza e tecnologia. 



Le Flakturm ("torre contraerea"; plurale: Flaktürme) erano otto giganteschi complessi di torri d'avvistamento e difesa antiaerea costruite nelle città di Berlino (3 torri), Amburgo (2) e Vienna (3) a partire dal 1940. Erano utilizzate dai reparti FlaK (contraerei) per difendere le città dalle incursioni aeree e come rifugi antiaerei durante la seconda guerra mondiale. Ogni complesso era formato da due singole torri, diverse per dimensioni e armamento.




Origini

All'inizio della seconda guerra mondiale la difesa contraerea tedesca era basata su concentrazioni di armi contraerei: per assicurare la difesa di ogni città era ritenuto sufficiente disporre di 2 FlaK Abteilung (battaglioni da 3 batterie da 88 mm e 2 batterie leggere ciascuno). Tuttavia, appena i raid alleati cominciarono ad agire in profondità, apparve chiara l'insufficienza di questa soluzione e vennero costituite le Großbatterien (batterie rinforzate) per la difesa degli obiettivi più rilevanti, su 18 pezzi da 8,8 cm o 12 di calibro superiore, coperte da un certo numero di pezzi di calibro minore.
Dopo il bombardamento di Berlino del 25 agosto 1940, che ebbe effetti trascurabili sulla città, ma importanti conseguenze sulla guerra, Hitler impose la costruzione di una difesa contraerea fissa attorno alla città. L'incarico di studiare le fortificazioni più adatte allo scopo fu affidato all'architetto Friedrich Tamms, collaboratore del ministro Albert Speer.
Nel 1941 fu deciso di costruire fortificazioni simili per Amburgo, e nel 1942 per Brema (progetto che non ebbe seguito) e Vienna.


Le Flaktürme

Le Flaktürme erano costruiti a coppie: Geschützturm (G-Turm, torre armata) e Leitturm (L-Turm, torre per la direzione del tiro). Mentre le L-Turm non furono standardizzate dato che in pratica furono solo parallelepipedi di cemento sul cui tetto erano posti i radar di direzione del tiro, le G-Turm furono realizzate in tre tipologie (Bauart) differenti.

Bauart 1

Queste torri erano formate da una torre centrale quadrata con quattro torri sempre quadrate che sorgevano agli angoli; su queste ultime erano installati i cannoni contraerei principali. I lati della torre centrale erano di 75 m e l'altezza di 39; poteva ospitare 10000 civili. Ne furono costruite tre a Berlino e una ad Amburgo.

Bauart 2

Queste erano semplicemente quadrati con le piazzole per i cannoni raggruppate al centro del tetto. I lati erano di 57 m e l'altezza di 42 m; potevano ospitare 18000 civili. Ne furono costruite due, una ad Amburgo ed una a Vienna.

Bauart 3

Erano torri poligonali a 16 lati, di diametro 43 m ed altezza di 50 m (o più) e potevano ospitare 18000 civili. Ne furono costruite due, entrambe a Vienna.
Le L-Turm erano lunghe 30–40 m, larghe circa 20 m ed alte 40–50 m. L'armamento delle L-Turm era limitato ad artiglierie di piccolo calibro installate in Schwalbennesten (ballatoi) posti una decina di metri sotto al tetto (per non interferire con i radar). Analoghi ballatoi con armi di piccolo calibro si trovavano anche sui G-Turm.
Ogni torre era autonoma per quanto riguardava sia la produzione di energia sia l'approvvigionamento idrico, inoltre era protetta contro attacchi da gas ed era fornita di attrezzature sanitarie.


















Le armi

Le prime armi installate sulle torri furono i cannoni 10,5 cm FlaK 39 ed il 12,8 cm FlaK 40. L'ottimo 8,8 cm FlaK 37 o 41 non venne mai installato sulle torri, dato che il peso del proiettile (9,24 kg) assicurava la distruzione dell'aereo solo con un colpo perfettamente a segno, quindi si preferì montare calibri maggiori per avere migliori probabilità di danneggiare il bersaglio anche facendo esplodere il colpo solo nelle vicinanze di esso.




Il cannone 10,5 cm FlaK 39 fu installato in alcune torri di Berlino e Amburgo, ma dimostrò di avere una cadenza di tiro insufficiente per contrastare i bombardieri dell'epoca (4-5 colpi/min) quindi il suo uso non si diffuse ulteriormente.
L'armamento principale delle torri quindi fu il cannone 12,8 cm FlaK 40. Questo cannone, con un proiettile di 26 kg, una velocità alla bocca di 880 m/s ed una cadenza di tiro di 11-12 colpi/min, si dimostrò più che adeguato all'uso da postazioni fisse. A partire dalla seconda metà del 1942 iniziò la distribuzione del complesso Zwillingsflak 44 (Complesso binato contraerei 44), composto da due cannoni da 12,8 cm accoppiati, uno dei quali aveva il dispositivo di caricamento speculare rispetto all'altro. Questi complessi arrivavano ad una cadenza di tiro di 22-24 colpi/min.
Le armi leggere sui ballatoi in massima parte erano Flakvierling 38 con cadenza di tiro di 800 colpi al minuto, quindi con effetti devastanti su qualsiasi velivolo avesse tentato un attacco a bassa quota contro le torri.
I complessi di fuoco, secondo l'uso tedesco, erano indicati con le lettere dell'alfabeto fonetico (Anton, Berta, Caesar, Dora, Emil, Frieda).





Le centrali di tiro

Nelle L-Turm furono installati i radar più avanzati disponibili per la scoperta e la direzione del tiro contraerei. L'apparato standard fu il FuMG 65 (Würzburg Gigant - Würzburg gigante), che veniva tenuto in un vano sottotetto e sollevato quando necessario per l'uso. Il Würzburg aveva una parabola di 7,4 m di diametro e pesava 8 t; di fronte a questi valori mastodontici offriva un raggio di osservazione di 80 km ed una tolleranza in distanza di 25 m ed inferiore a mezzo grado in brandeggio ed elevazione. A Berlino, su due torri, fu installato anche un radar di riserva del tipo FuMG 41 Mannhein ed un FuMG Ansabch per filtrare i disturbi causati dal chaff (anche noto in altri paesi come windows) utilizzate come contromisura elettronica dagli alleati.
I dati di avvistamento venivano trasmessi da una KG 40 (Kommandogerät 40, centrale di tiro 40), di tipo elettromeccanico su un telemetro ottico di 6 m di base e portata 30 km (10 m e 35 km per le torri di Berlino). La centrale di tiro a sua volta trasmetteva i dati di alzo, brandeggio e spolettatura ai pezzi, che potevano sparare solo col consenso congiunto del capopezzo e dell'addetto alla spolettatura.

L'efficacia bellica delle Flaktürme

Le Flaktürme richiesero uno sforzo notevole per la loro costruzione, nell'ambito dell'economia bellica tedesca, quindi una valutazione della loro efficacia nell'ambito della difesa delle aree in cui sorgevano è opportuna, nell'ambito della disponibilità di dati affidabili. Per le torri di Vienna si ha una notevole congruenza fra gli abbattimenti dichiarati dalla FlaK e le perdite registrate dall'USAAF. Le missioni dell'USAAF su Vienna iniziarono il 13 agosto 1943 e proseguirono con altre due missioni (fine ottobre e inizio novembre), per terminare con l'inverno. Nella primavera l'USAAF effettuò 52 bombardamenti dal 12 aprile 1944 al 3 aprile 1945. Dall'agosto 1943 all'aprile 1945 furono abbattuti dalla FlaK 135 aerei, quindi circa l'1% degli incursori.
L'interpretazione di questi dati è nettamente contrastante fra statunitensi e tedeschi. Per i piloti statunitensi Vienna era uno degli obiettivi più sanguinosi, tanto che le missioni su Vienna erano conteggiate doppie per quanto riguardava il raggiungimento delle 35 missioni che permettevano il rientro nelle basi in territorio statunitense. Invece le opinioni tedesche sono totalmente divergenti, tanto da affermare che «la rilevante quantità di mezzi e personale impiegati dalla FlaK si dimostrò quasi inefficace». Le valutazioni dell'efficacia, basandosi solo sui dati di fatto, indicano che le perdite subite dall'USAAF, sia pure superiori a quelle subite su altri obiettivi, possono essere considerate elevate solo se si ipotizza una finalità di "costi zero" in termini di uomini e personale, cioè di riportare alla base tutti gli aerei che avevano partecipato all'incursione. D'altro canto l'efficacia della FlaK risultò inadeguata solo di fronte alla possibilità di interdire completamente il cielo della città al nemico, missione che può essere svolta unicamente integrando la difesa da terra con una difesa aerea attiva, che mancò totalmente sul cielo di Vienna a partire dal giugno 1944, in concomitanza con lo sbarco in Normandia.

Storia delle Flaktürme

Nel corso della guerra quasi tutte le torri furono colpite nel corso dei bombardamenti, tuttavia subirono solamente danni lievi, a causa dello spessore delle pareti (2-3,5 m) e dei tetti (3,5-5 m) di cemento armato, per cui avrebbero potuto essere danneggiate solo da un centro ottenuto dalle bombe più potenti dell'aviazione britannica, le Tallboy o le Grand Slam. Oltre a offrire rifugio alla popolazione, la torre del Zoologischer Garten Berlin ospitò l'Altare di Pergamo, per proteggerlo dai bombardamenti.
Le artiglierie principali delle Flaktürme, considerando la massima depressione dei pezzi e la geometria delle protezioni sui tetti delle torri, non potevano impegnare bersagli al livello del suolo, quindi si deve attribuire solo alla propaganda la descrizione dei combattimenti sostenuti contro i carri armati sovietici.
Dopo la fine della guerra, a Berlino, la torre del Berliner Zoo venne smantellata nel 1948 dalle truppe di occupazione inglesi, con grosse spese e molte decine di tonnellate di esplosivo, mentre quelle dello Humboldthain e del Friedrichshain vennero smantellate solo parzialmente e sono tuttora visibili all'interno degli omonimi parchi pubblici, anche se parzialmente coperte da colline formate dall'accumulo delle macerie dei bombardamenti, in seguito rimboschite. La torre dello Humboldthain è visitabile anche al suo interno in uno dei suoi 7 livelli.
Le considerazioni relative ai costi ed alle difficoltà dell'operazione sconsigliarono l'abbattimento delle torri di Vienna, progetto proposto subito dopo la fine della guerra. La torre dell′Augarten fu adibita a deposito munizioni: nel 1946 l'esplosione del deposito mostrò la solidità della struttura, che, pur danneggiata, ancora resiste. La torre del′Arenbergpark è usata come magazzino dal Museo di Arte Contemporanea (MUMOK) di Vienna. La G-Turm della Stiftkaserne ha conservato lo stato di struttura militare, in quanto ospita la banca dati dell'Österreichisches Bundesheer (l'esercito austriaco) ed è attrezzata per ospitare il governo austriaco nel caso di un attacco nucleare.
L'unica torre attualmente utilizzata e aperta al pubblico è la L-Turm della stessa zona che ospita lo zoo e acquario Haus des Meeres.

PASSEGGIANDO PER VIENNA…

Passeggiando per la città di Vienna vi potrebbe capitare di vedere, immani e temibili, i baluardi della fortezza del 20° secolo, l’ultima di una lunga serie che la città ha ospitato nei secoli. Le Flaktürme (al singolare Flakturm), un’opera colossale voluta da Adolf Hitler e realizzata dall’architetto berlinese Friedrich Tamms, sono sei enormi torri disposte a coppie in tre punti della città (Augarten nel secondo distretto, Arenbergpark nel terzo, e nei pressi di Mariahilfer strasse nel quarto), in modo da formare un ideale triangolo protettivo che racchiude al suo centro il Duomo di Santo Stefano. Lo scopo: difendere il centro storico dalle incursioni aeree nemiche.
Le coppie erano formate rispettivamente da una torre antiaerea, più alta e fornita sul tetto di artiglieria pesante, ed una più bassa predisposta all’elaborazione dati. Il raggio d’azione dell’artiglieria era di 20 km, mentre gli avanzatissimi apparecchi radar potevano localizzare i bombardieri nemici fino a 80 km di distanza. Le altezze variano, avendo ogni torre la stessa rispetto al livello del mare, e si aggirano intorno ai 40 metri. I muri hanno uno spessore tra i 2,5 e i 3,5 metri di cemento armato.
Quest’incredibile mole ha reso impossibile ogni ipotesi di demolizione da parte dei russi appena conquistata la città per via della pericolosa vicinanza alle abitazioni circostanti. In seguito, quando le tecnologie per abbattere le strutture senza provocare danni collaterali furono scoperte, le Flaktürme erano già entrate del novero dei monumenti storici, e dunque divenute intoccabili.
Oggi infatti ci riportano alla memoria l’immagine molto vivida di una guerra che si combatteva nelle città e, soprattutto, sopra le città. Rappresentano inoltre l’unico intervento architettonico del Terzo Reich a Vienna, nessun’altro edificio fu infatti eretto in quella che Hitler considerava, secondo una nota citazione, una perla.
Se l’esito della guerra fosse stato diverso avrebbero oggi le Flaktürme tutto un altro aspetto: il progetto dell’architetto era quello di coprirle interamente di lastre di marmo, su cui sarebbero stati incisi in caratteri d’oro i nomi dei soldati caduti, a scopo trionfalistico e commemorativo. La storia, per fortuna, ha preso un altro corso e le Flaktürme mantengono ancor oggi il colore grigio di un epoca drammatica.
Per la loro costruzione, avvenuta tra il dicembre del ’42 e l’ottobre del ’43, furono impiegati lavoratori forzati da tutta Europa, tra i quali erano presenti anche italiani. Le loro testimonianze sono conservate tutt’oggi in forma di graffiti sui muri interni, fra cui anche un accorato “rivedere Milano e poi morire”.
Ma non solo i lavoratori, anche i cittadini austriaci dei dintorni a cui le torri davano rifugio in caso di bombardamenti, ospitandone fino a 8.000, hanno lasciato un segno del loro passaggio. Rinchiusi per ore in un ambiente tetro e soffocante liberavano le loro fantasie, specialmente i bambini, disegnando aerei, carri armati, soli, fiori, e scrivendo nomi e motti. Delle moderne pitture rupestri, si potrebbe dire.
Nel loro periodo di attività le torri avevano una sistematica e rigida organizzazione interna, ogni piano aveva una sua funzione, alcuni erano riservati alla popolazione civile, altri esclusivamente ai militari, erano presenti alloggi, impianti d’aerazione e riscaldamento, apparecchi di comunicazione, un piccolo ospedale e perfino una fabbrica di armi e un deposito di munizioni. Tutto concepito per operare in piena autonomia ed efficienza.
Alcune tra le Flaktürme hanno oggi una nuova vita. La più famosa è sicuramente quella che ospita la Haus des Meeres, l’acquario. E’ inoltre agibile sul tetto, dal quale si gode di un’ampia vista su Vienna. I più allenati lo possono raggiungere risalendo la parete d’arrampicata sportiva allestita su uno dei quattro lati della torre.
Una delle due torri in Arenbergpark è invece utilizzata come deposito dal MAK, il museo di arte applicata. La coppia in Augenpark è inagibile per motivi di sicurezza, tuttavia, avendo un ampio spazio circostante fornito dal parco è la meglio osservabile in tutta la sua severa mole. Non è stata sottoposta a nessun tipo di riutilizzo o restauro. La sua funzione rimane quella ben più rilevante di ricordare al passante l’orrore della guerra che affrontò l’ira dei cieli.

La Torre dello Zoo divenne una spina nel fianco sia per gli inglesi che per i sovietici.

Alla fine nel 1945, l'esercito sovietico iniziò la sua avanzata su Berlino. I nazisti, con i loro ranghi impoveriti, le scorte azzerate e il morale in frantumi in seguito al suicidio del loro capo, non erano in gran forma. Tuttavia, avevano alcune cose a loro favore, una delle quali era il Flakturm Tiergarten, noto in inglese come Zoo Flak Tower.




Dopo che la RAF aveva lanciato il suo primo bombardamento contro Berlino nel 1940, sganciando quasi 200 bombe, Hitler iniziò a riconsiderare come i nazisti avrebbero potuto difendersi da una forza aerea soverchiante. Affrontarono la questione in due modi contemporaneamente: presero di mira le città britanniche nella speranza di ridurre le forze della RAF e rafforzarono le difese della capitale.
Ciò che fu realizzato è stato quello che oggi gli urbanisti chiamerebbero un edificio "ad uso misto". Le torri furono costruite con capacità sia offensive che difensive. La Torre dello Zoo, costruita nel 1941 e così chiamata per la sua posizione vicino allo zoo della città, era tra le più importanti di queste.
L'equivalente di un edificio di 13 piani in cemento armato, la Zoo Tower aveva cannoni antiaerei sui tetti e un ospedale da 85 posti letto al terzo piano. Nella parte superiore presentava quattro installazioni gemelle FlaK 40 da 12,8 cm, supportate da cannoni da 20 mm e 37 mm sulle piattaforme inferiori. Un intero 26 piedi (8 metri) di cemento proteggeva i lati della torre e 16 piedi (5 metri) proteggevano la parte superiore. A pieno regime, la Torre poteva contenere fino a 350 soldati e 15.000 persone.
Mentre i sovietici entravano in città, i cannoni antiaerei della Zoo Tower erano puntati verso il suolo e verso i carri armati dell'Armata Rossa. Sebbene le condizioni nella Torre non fossero oramai ottimali, con poco spazio per respirare o acqua da bere, le sue difese ressero. I cannoni tenevano a bada i sovietici, impedendo loro di avanzare verso il Reichstag in pieno giorno.
Naturalmente, una torre fissa con rifornimenti in diminuzione e una portata limitata può fare poco. Anche se la torre dello zoo rimase inespugnabile, i sovietici furono in grado di sventolare la loro bandiera sul Reichstag. I sovietici permisero alle truppe all'interno di arrendersi, sebbene il comando nazista fosse in grado di ritardare la resa fino a quando altri soldati non fossero riusciti a fuggire da Berlino.
Pochi anni dopo, nella Berlino controllata dagli Alleati, la Torre dello Zoo cadde sotto il controllo britannico. Ricordando come la Torre era stata costruita per frustrare i loro attacchi, gli inglesi la fecero saltare in aria. Ci vollero tre tentativi con quantità crescenti di dinamite. Alla fine, 35 tonnellate di dinamite riuscirono a spaccare la torre dello zoo.
Il sito è stato infine riconquistato dallo zoo di Berlino ed è l'attuale sede della mostra sugli ippopotami.



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Wikipedia, Quivienna, Popular Mechanics, You Tube)










































 

lunedì 24 aprile 2023

Marina della Repubblica della Corea del Sud (ROK): LA CLASSE DI SOTTOMARINI “A.I.P.” KSS-III Dosan Ahn Changho (도산안창호) E IL MISSILE SLBM “Hyunmoo 4-4 (현무-4-4)”





https://svppbellum.blogspot.com/

Blog dedicato agli appassionati di DIFESA, militaria, sicurezza e tecnologia. 



In data 20 aprile 2023, la DAPA sud-coreana (Defense Acquisition Program Administration) ha reso noto ai media che il secondo sottomarino KSS-III Batch I, ROKS Ahn-moo (SS-084), è stato consegnato alla Marina Militare sud-coreana (ROK).
L’importante evento si è svolto presso il cantiere navale Okpo della DSME (Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering).
L'SS-084 Ahn-moo effettuerà il suo primo dispiegamento operativo nel 2024 dopo una valutazione delle prestazioni operative e l'addestramento dell'equipaggio nei prossimi otto mesi.
La nuova unità Ahn-moo è stata così chiamata per onorare uno dei leader del movimento nazionalista coreano dell'inizio del ventesimo secolo contro il Giappone imperiale. Dopo l'impostazione del 1° luglio 2016 e la cerimonia di varo del 10 novembre 2020 durante il picco della pandemia, la nave è stata finalmente consegnata alla ROK Navy; sono previste ulteriori prove prima del suo dispiegamento previsto all'inizio del 2024.
I sottomarini classe Dosan Ahn Chang-ho sono i primi sottomarini della Marina ROK ad essere per lo più costruiti con tecnologie indigene (76% di contenuto locale secondo DAPA). Questi sottomarini sono dotati di 6 celle VLS (Vertical Launching System), in grado di  lanciare gli SLBM Hyunmoo-IV-4 (Submarine-Launched Ballistic Missile), derivatI della fortunata famiglia di missili Hyunmoo.






DATI TECNICI:
  • Lunghezza 83,5 m, 
  • larghezza 9,6 m,
  • Altezza 14,7 m.,
  • Dislocamento 3.358 tonnellate in superficie e 3.705 tonnellate in immersione,
  • Velocità: 20 nodi, 
  • Autonomia massima di crociera di circa 10.000 miglia nautiche,
  • Apparato di propulsione: il sottomarino dispone di un sistema AIP (Air-Independent Propulsion) che consente all’unità di operare in immersione in modo più silenzioso per alcune settimane; LiB e, potenzialmente, superconduttore ad alta temperatura (HTS) motore per sistema di propulsione completamente elettrico integrato, Diesel-Elettrico + Fuel-cell AIP 2 x motori diesel (3.12 MW),
  • 4 celle a combustibile Bumhan Industry PH1 PEM ciascuna con 150 kW,
  • 1 albero / 1 elica skew-back a bassa rumorosità,
Armamento: 
  • 6 tubi lanciasiluri di prua da 21 pollici (533 mm) per siluri pesanti LIG Nex1 Tiger Shark da 21 pollici (533 mm),
  • UGM-84 Harpoon SSM,
  • 6 tubi di lancio verticali (VLS) per sistemi di missili da crociera lanciati da sottomarini Chonryong (SLCM) e/o missili balistici lanciati da sottomarini Hyunmoo (SLBM),
  • CMS: LIG Nex1 Combat Management System Scafo LIG Nex1, 
  • Sonar montato, 
  • Lanciasiluri ATP (Air-Turbine Pump) derivati da quelli installati sugli SSN Astute della Royal Navy e classe S-80 Plus della Marina spagnola. Babcock International, un'impresa britannica, ha avuto un ruolo importante nell'implementazione delle proprie tecnologie sulle navi KSS-III Batch 1. L'ATP consente la rapida accelerazione di siluri e missili quando vengono lanciati, generando un livello di rumore relativamente limitato che riduce la possibilità di rilevamento.











Il contrammiraglio Kim Tae-Hoon, direttore del programma sottomarino domestico al DAPA, ha dichiarato: “Mettendo in servizio con successo ROKS Ahn-Mu oggi, abbiamo dimostrato le nostre capacità tecniche nella costruzione di sottomarini. La messa in servizio di oggi servirà da slancio per migliorare notevolmente le capacità dei prossimi sottomarini, tra cui KSS-III Batch II e III”.
La ricerca iniziale per i sottomarini classe Dosan Ahn Changho è iniziata già nel 2004, come parte del programma KSS-III. DSME e HHI (Hyundai Heavy Industries), così come altre società tra cui Hanwha Defense e LIG Nex1, sono state profondamente coinvolte in questo progetto in vari aspetti, che vanno dal sistema di propulsione della nave agli armamenti. 
L’unità capo-classe, Dosan Ahn Changho (SS-083), ha effettuato con successo un test di lancio SLBM nel 2021 sotto la supervisione dell'allora presidente sudcoreano, Moon Jae-In. 
La terza e ultima nave del KSS-III Batch 1, l'SS-085 Shin Chaeho, sarà consegnata alla Marina ROK nell'aprile 2024 e sarà l’unica della stessa classe costruita dai cantieri HHI, mentre le prime due sono state costruite dai cantieri DSME.




LA CLASSE DI SOTTOMARINI “A.I.P.” KSS-III Dosan Ahn Changho (도산안창호) 

I sottomarini KSS-III classe Dosan Ahn Changho, sono sottomarini d'attacco diesel-elettrici AIP attualmente in varie fasi di costruzione per conto della Marina della Repubblica di Corea (ROK Navy), congiuntamente dalla Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering (DSME) e dalle Industrie pesanti Hyundai (HHI). 

I NOMI DEI SOTTOMARINI:
  • Ahn Changho, a volte An Chang-ho (9 novembre 1878 - 10 marzo 1938), era un attivista per l'indipendenza coreana e uno dei primi leader della comunità di immigrati coreano-americani negli Stati Uniti. Viene anche chiamato con il suo pseudonimo Dosan. Attivista sociale protestante, fondò la Shinminhoe (Società della Nuova Corea) quando tornò in Corea dagli Stati Uniti nel 1907. Era l'organizzazione più importante per combattere l'occupazione giapponese della Corea.
  • Ahn Mu, nessuna informazione.
  • Yi Dongnyeong,  (17 febbraio 1869 - 13 marzo 1940), era un attivista per l'indipendenza coreana. Ha servito come quarto (1926), settimo (1927-1930), ottavo (1930-1933), decimo (1935-1939) e undicesimo (1939-1940) presidente del governo provvisorio della Repubblica di Corea.
  • Lee Bong-chang (10 agosto 1900 - 10 ottobre 1932), è stato un attivista per l'indipendenza coreana durante l'occupazione giapponese della Corea. Nel 1932, tentò senza successo di assassinare l'imperatore giapponese Hirohito con una bomba a mano, che divenne noto come l'incidente di Sakuradamon.

I sottomarini KSS-III sono la fase finale del programma Korean Attack Submarine, un programma in tre fasi per costruire un totale di 27 sottomarini d'attacco per la ROKN, tra il 1994 e il 2029. 
L'iniziativa KSS-III consiste nello sviluppo di nove sottomarini d'attacco diesel-elettrici, in grado di lanciare missili balistici lanciati da sottomarini (SLBM), da costruire in tre lotti, tra il 2014 e il 2029. 
Un totale di tre sottomarini del primo lotto della serie sono in varie fasi di approntamento, con il primo sottomarino, ROKS  Dosan Ahn Changho, entrato in servizio il 13 agosto 2019. 

Progetto

Design

Il design del KSS-III è stato messo a punto congiuntamente dalla Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering (DSME) e dalla Hyundai Heavy Industries (HHI), due delle più grandi imprese di costruzione navale della Corea del Sud; i preparativi per il progetto sono iniziati nel 2007.  I KSS-III sono i più grandi sottomarini mai costruiti dalla Corea del Sud e sono basati sul progetto del sottomarino Tipo 214 di origine tedesca, sviluppato da ThyssenKrupp Marine Systems (TKMS) e realizzato su licenza sia da DSME che da HHI, tra il 2002 e il 2020.
I sottomarini possono essere azionati e controllati utilizzando le console di guida e di immersione sviluppate da ECA Group. Un autopilota numerico nelle console consente il funzionamento e il controllo del sottomarino in modalità automatica, manuale e mista.
I sottomarini trasportano un sonar attivo continuo (CAS) e un sonar a schiera laterale (FAS) per il rilevamento, la classificazione e la localizzazione dei bersagli.
La classe KSS-III risulta integrata tramite un sistema C.M.S. di gestione del combattimento sviluppato dalla sud-coreana Hanwha per l'assegnazione dell'armamento, il rilevamento e il tracciamento del bersaglio e l'impegno nel collegamento con i sensori.
Il sottomarino Batch-II sarà più grande del sottomarino Dosan Ahn-Changho (SS-083). Gestirà più armamenti e presenterà un sistema di combattimento e un sistema sonar migliorati. La nave avrà un livello di stealth potenziato e capacità di operazioni subacquee.
I sottomarini Batch-I sono equipaggiati con gli alberi di sorveglianza elettro-ottica di nuova generazione di Safran Electronics & Defense, che presentano un'elevata risoluzione delle immagini e capacità di elaborazione.
I sottomarini sono integrati con un sistema di intelligenza del segnale (SIGINT) e un sistema a infrarossi (IR) per comunicazioni criptate. È installato un collegamento dati tattico Link 11 per facilitare il trasferimento sicuro dei dati.
Gli aiuti alla navigazione a bordo dei sottomarini includono un sistema di navigazione inerziale (INS) e un sistema di posizionamento globale (GPS).
Il sottomarino dispone anche di radar marino, sistema di supporto elettronico Pegaso (ESM), sonar attivo e sonar trainato per il rilevamento dei bersagli. Pegaso consente quasi il 100% di probabilità di intercettazione di segnali aerei e navali.
La francese Sagem (ora Safran Electronics & Defence) si è aggiudicata un contratto da DSME per la fornitura dei suoi alberi di sorveglianza elettro-ottica di nuova generazione per l'integrazione sui primi due sottomarini Batch-I nell'ottobre 2014.
La britannica Babcock si è aggiudicata un contratto dalla DSME nel settembre 2017 per progettare e produrre WHLS per il primo e il secondo sottomarino Batch-I fino al 2024.
La DSME ha stipulato un contratto con ECA nel giugno 2020 per la fornitura delle console di guida e di immersione per il primo sottomarino KSS-III Batch-II. La consegna delle apparecchiature è prevista per il 2023 e i test operativi saranno completati entro il 2027.
La Hanwha fornisce il sistema di gestione del combattimento per entrambi i sottomarini Batch-I e Batch-II, mentre LIG Nex1 fornisce sonar lineare posto sul fianco delle unità sottomarine.
La società tecnologica spagnola Indra Sistemas ha ricevuto un contratto da DSME per la fornitura del suo sistema di difesa elettronica Pegaso per il primo sottomarino Batch-II KSS III nel novembre 2021.
Gli ultimi sottomarini non nucleari sono molto più furtivi e formidabili delle generazioni precedenti. Ora i sudcoreani hanno combinato questo con una capacità di missili balistici. Ciò potrebbe prefigurare una nuova alba nelle capacità dei sottomarini.
La Corea del Sud ha di recente testato un missile balistico dal suo nuovo sottomarino AIP (Air Independent Power) classe KSS-III. Poiché molti osservatori ne notano l'importanza dal punto di vista geopolitico, è importante anche dal punto di vista della tecnologia sottomarina. La combinazione della tecnologia AIP con i missili balistici armati convenzionalmente apre nuove opportunità per le marine non nucleari. La Corea del Sud è la prima, ma sicuramente non sarà l'ultima.
Il missile è stato testato a bordo del sottomarino principale KSS-III, Dosan Ahn Changho (도산안창호) e fa seguito a recenti test su piattaforme sommerse. 



LE BATTERIE AGLI IONI DI LITIO “Hanwha Defense”
 
La Defense Acquisition Program Administration (DAPA) ha deciso nel 2019 di scegliere Hanwha Defense come fornitore di batterie agli ioni di litio per i sottomarini KSS-III Batch-2. L'ingegnere capo della ricerca di Hanwha Defense, Moon-hee Jang, ha confermato che il progetto nel 2021 era nei tempi previsti e che la società inizierà a breve la revisione della prontezza dei test della batteria agli ioni di litio che sarà installata sul primo sottomarino  KSS III Batch-2 nel 2027.
L'efficienza energetica sarà significativamente migliorata che deriverà dal ciclo di vita più lungo della batteria: gli ioni di litio dureranno il 300% in più alla massima velocità e il 160% in più in modalità di crociera: ”I sottomarini Batch-2 avranno sia sistemi di propulsione AIP che batterie agli ioni di litio, che aumenteranno l’autonomia in immersione a più di 20 giorni continuativi”. Il ciclo di ricarica è segreto e la ROKN non ha fornito alcuna informazione al riguardo.
La batteria agli ioni di litio ha già superato test rigorosi in condizioni estreme di fuoco, acqua salata, cortocircuito, shock e calore. La Hanwha ha inoltre collaborato con KERI (Korea Electrotechnology Research Institute), ADD (Agency for Defence Development) e DTaQ (Defense Acquisition Technology and Quality) per analizzare i dati relativi agli incendi e riflettere i risultati della ricerca nella pianificazione della batteria.
L'ingegnere capo della ricerca Jang ha concluso la sua osservazione mostrando orgoglio: “Stabilità e affidabilità sono i nostri principali interessi. Possiamo affermare con sicurezza che sarà la batteria più sicura al mondo, che dovrebbe essere la seconda distribuzione al mondo dopo il Giappone. La Hanwha si è espansa nei settori commerciali applicando questa tecnologia avanzata e acquisendo competitività di prezzo. Abbiamo già vinto quattro contratti dal governo coreano”.
Il sistema di batterie agli ioni di litio per i sottomarini KSS III Batch-2 è composto da:
  • 24 celle per vassoio
  • 8 vassoi per modulo
  • X (numero non divulgato di) moduli per stringhe
  • X (numero non divulgato di) stringhe
  • Le corde sono divise in due gruppi di batterie: circa 100 corde situate a prua e altre 100 corde poste a poppa, nella parte inferiore dello scafo del sottomarino.

Le celle provengono dalla società Samsung SDI e si basano sulla tecnologia COTS (commercial-off-the-shelf), simile alle batterie dei telefoni cellulari. Come ha spiegato il Chief Research Engineer, è probabile che questa soluzione sia più conveniente rispetto a quelle dei concorrenti in Giappone e in Europa.




IL MISSILE SLBM IMBARCATO “Hyunmoo 4-4 (현무-4-4)”

Il missile Hyunmoo 4-4 (현무-4-4) è il derivato lanciato da un sottomarino del missile balistico Hyunmoo 2B (현무-2B) indigeno. Quest’arma è vista come contrasto con i missili balistici lanciati da sottomarini della Corea del Nord Pukguksong (Pole Star, alias Polaris), molto più grandi e che hanno un raggio d’azione superiore ai 1.000 km (620 miglia); è verosimile che potrebbero essere equipaggiati con testate nucleari.


Un contrasto tra i programmi SLBM della Corea del Sud e della Corea del Nord sono i sottomarini. I KSS-III sono nuovissimi e rappresentano una tecnologia sottomarina all'avanguardia. Sono sviluppati localmente dal costruttore navale sudcoreano Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering Co., Ltd (DSME). L'azienda ha una vasta esperienza nella costruzione di unità tedesche Type-209 e Type-214. Per il progetto KSS-III hanno anche collaborato aziende del Regno Unito, Francia e Spagna per i sistemi chiave.
Al contrario, i sottomarini con missili balistici nordcoreani sono antiquati. La prima unità di prova, la classe Gorae (고래급), fu costruita localmente ma trasportava un solo tubo missilistico. I sommergibili in servizio, tuttavia, sono in realtà sommergibili classe ROMEO di epoca sovietica aggiornati. Questi rappresentano una tecnologia degli anni '50 e sono più piccoli e più rumorosi della classe KSS-III. L'aggiunta dei missili balistici avrebbe sacrificato metà dei loro banchi di batterie, limitandone fortemente l’autonomia in immersione.
La classe sud-coreana KSS-II, con l’apparato di propulsione indipendente dall'aria (AIP), può funzionare immerso per lunghi periodi. L'AIP a celle di combustibile è essenzialmente lo stesso del Tipo-214 tedesco, combinato con la tecnologia delle batterie agli ioni di Litio. L'azienda locale Hanwha Defense sviluppa da diversi anni tecnologie all'avanguardia per batterie sottomarine. La sicurezza è fondamentale e ci sono molte sfide da superare, ma l'incentivo alle prestazioni è chiaro. Le batterie dovrebbero essere messe in campo a bordo della classe KSS-III entro il 2027.
Nel complesso, i sottomarini classe KSS-III si trovano all'estremità più ampia delle imbarcazioni non nucleari. Il dislocamento in immersione è di 3.705 tonn e ha tre livelli di coperta. La caratteristica distintiva tuttavia è il sistema di lancio verticale: 6 tubi sono posizionati tra l'AIP e il tradizionale apparato di propulsione. Questo è attualmente unico tra i sottomarini di queste dimensioni.
Inoltre, il VLS è compatibile con il missile da crociera da attacco terrestre (LACM) sviluppato localmente. Il missile da crociera Hyunmoo-3 è più o meno equivalente al Tomahawk della US Navy ma è supersonico ed ha una velocità dichiarata di oltre Mach 1.2+.
Il 7 settembre 2021, la Corea del Sud ha testato un missile balistico lanciato da un sottomarino da un sottomarino di classe Dosan Ahn Changho, diventando così il terzo paese a sviluppare una capacità SLBM armata convenzionalmente dopo l'Unione Sovietica (sottomarino classe Golf ) e la Corea del Nord (classe Sinpo). Il missile era l'Hyunmoo 4-4, una variante dell'Hyunmoo-2B con una gittata di 500 km. 
Nel 2006, il ministero della Difesa sudcoreano ha rilasciato una dichiarazione secondo cui aveva testato diversi missili da crociera sotto la serie di Hyunmoo-3 che erano simili al Tomahawk americano. Il primo modello ufficiale, Hyunmoo-3B, è stato presentato nel 2009 con una portata massima di 1.000 km, il che significa che potrebbe colpire qualsiasi parte della Corea del Nord, nonché alcune parti della Cina e Tokyo. A differenza dei missili Hyunmoo-2, i missili Hyunmoo-3 userebbero la tecnologia dei missili da crociera. Utilizza lo stesso TEL a quattro assi dell'Hyunmoo 2. Il dispiegamento del missile Hyunmoo-3C è ancora sconosciuto. Il missile avrebbe una portata massima aumentata di 1.500 km.  Hyunmoo-3D/Hyunmoo-4 sono in fase di messa a punto: alcuni citano un suo dispiegamento per la fine degli anni '30, tuttavia, un tale missile è ancora un'area grigia per il pubblico.
Sebbene i missili dell'esercito sudcoreano siano attualmente in grado di distruggere le strutture nordcoreane a terra, sarebbero necessarie testate più pesanti per poter distruggere le strutture sotterranee e i bunker della Corea del Nord. Il nuovo missile balistico Hyunmoo IV sarà probabilmente dotato di una nuova testata da 1.000 Kg (2.200 libbre) in grado di distruggere le strutture militari sotterranee della Corea del Nord, i centri di comando e la sua leadership ed è probabilmente una variante del missile Hyunmoo-2C a raggio esteso attualmente in fase di sviluppo. Seoul sta trattando con gli Stati Uniti per rivedere le loro linee guida sullo sviluppo dei missili in modo da poter raddoppiare il carico utile massimo dei suoi missili balistici. Due missili Hyunmoo-4 sono stati lanciati di prova nell'aprile 2020, con uno di loro che ha funzionato male. 
Il 23 giugno 2017, la Corea del Sud ha svelato il filmato di un lancio riuscito di un test missilistico di un missile Hyunmoo-2C. A differenza del suo predecessore, che aveva una portata massima di 500 km, lo Hyunmoo-2C ha una portata massima di 800 km ed è quindi in grado di colpire qualsiasi parte della Corea del Nord. 
Il 4 luglio 2017, la Corea del Sud ha effettuato un'esercitazione missilistica balistica congiunta con gli Stati Uniti, effettuando il lancio di 2 missili Hyunmoo-2B e 2 missili ATACMS. L'esercitazione è stata vista come una risposta al presunto successo del lancio di prova di un missile balistico intercontinentale da parte della Corea del Nord. 
Il 4 settembre 2017, il presidente degli Stati Uniti ha accettato di revocare il limite di 500 kg per le testate missilistiche della Corea del Sud. Ciò consentirebbe alla Corea del Sud di sviluppare e schierare missili con una testata fino a 2.000 kg e consentirebbe alla Corea del Sud di prendere di mira e distruggere praticamente tutte le strutture sotterranee e i bunker rinforzati della Corea del Nord. 
Il 6 settembre 2017, il Ministero della Difesa della Corea del Sud ha annunciato l'imminente sviluppo di un nuovo missile soprannominato "Frankenmissile". La variante del missile Hyunmoo trasporterebbe una testata del peso fino a 1.000 kg e verrebbe utilizzata per colpire i principali siti nordcoreani sia sopra che sottoterra. 
Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno concordato di eliminare qualsiasi limite ai missili sudcoreani. 
Durante una parata militare la Corea del Nord ha mostrato un missile balistico a corto raggio simile nel design all'Hyunmoo-2 l'8 febbraio 2018 che si pensa sia stato testato nell'agosto 2017, secondo una fonte militare sudcoreana che ha rivelato i dettagli del test al Chosun Ilbo. Designato come KN-23 dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, il missile è stato lanciato di prova il 4 maggio e il 9 maggio 2019, durante i quali sono stati lanciati due missili in ciascuno dei test. 

I SOTTOMARINI Batch-I

La serie Batch-I è la prima fase del programma KSS-III - consistente nella costruzione di tre sottomarini d'attacco - con i primi due da costruire dalla DSME e il terzo dalla HHI. 
Il progetto Batch-I possiede una lunghezza di 83,5 metri (273 ft 11 in), con una larghezza di 9,6 m (31 ft 6 in) e un pescaggio di 7,62 m (25 ft 0 in) - con un dislocamento di 3.358 tonn in superficie e 3.750 tonn in immersione; sono i primi sottomarini con un dislocamento di 3.000 tonnellate mai costruiti dalla Corea del Sud. Secondo DSME, oltre il 76% dei componenti del sottomarino è sud-coreano. 
Il progetto Batch-I ha una velocità stimata di circa 12 nodi (22 km/h; 14 mph) in superficie e 20 nodi (37 km/h; 23 mph) in immersione e possiede un'autonomia di crociera di circa 10.000 miglia nautiche (19.000 km; 12.000 mi), alla velocità di crociera, insieme a un equipaggio di 50 uomini e donne. E’ possibile effettuare operazioni subacquee fino a 20 giorni. 
Il design ospita sei celle del sistema di lancio verticale coreano (K-VLS), situate dietro la vela del sottomarino, per il trasporto di sei missili balistici lanciati da sottomarini Hyunmoo 4-4 (SLBM), insieme a sei missili balistici da 533 millimetri (21 pollici) dai tubi lanciasiluri posti a prua.  Per coincidenza, il KSS-III è il primo sottomarino d'attacco dotato di AIP, in grado di lanciare missili balistici lanciati da sottomarini. 

I SOTTOMARINI Batch-II

La serie Batch-II costituisce la seconda fase del programma KSS-III ed è nota per possedere molteplici miglioramenti in termini di design, armamento e automazione rispetto alla serie Batch-I. 
Il progetto Batch-II possiede una lunghezza di 89 m (292 piedi), con una larghezza di 9,6 m (31 piedi), insieme a un dislocamento stimato di circa 3.600 t. Secondo la DSME, la serie Batch-II sarà equipaggiata con "un livello superiore di tecnologia sudcoreana" - con oltre l'80% delle parti del sottomarino di provenienza nazionale. 
Come la Batch-I, anche la Batch-II avrà una velocità massima di 20 nodi (37 km / h; 23 mph) e un equipaggio di 50 persone.
Una caratteristica notevole dei sottomarini Batch-II è la tecnologia delle batterie agli ioni di litio (LiB); la serie Batch-II sarà equipaggiata con batterie agli ioni di litio - sviluppate dalla Samsung SDI (e fornite da Hanwha Defense), oltre al sistema AIP.  Rispetto alle precedenti batterie al piombo-acido che sono generalmente utilizzate per alimentare altri sottomarini a propulsione convenzionale, le nuove batterie agli ioni di litio consentiranno ai sottomarini KSS-III di navigare a velocità maggiori con un maggiore periodo di resistenza subacquea, vita-aspettativa e durata. Per inciso, la Corea del Sud è solo il secondo paese al mondo a mettere in campo sottomarini dotati di batterie agli ioni di litio; il primo è il Giappone, che utilizza la tecnologia delle batterie agli ioni di litio a bordo dei suoi sottomarini di classe Sōryū; tra non molto saranno pronti anche i sottomarini di Fincantieri “212-NFS”.
Il progetto incorpora anche dieci celle (K-VLS) (rispetto alle sei del Batch-I) - che presumibilmente imbarcheranno i missili balistici Hyunmoo 4-4 e il futuro missile da crociera da attacco terrestre Chonryong.

ARMAMENTI:
  • Siluri - Il KSS-III è equipaggiato con sei tubi lanciasiluri da 533 mm (21 pollici), per lanciare i siluri pesanti "Tiger Shark", sviluppati da LIG Nex1. 
  • Missili - I sottomarini Batch-I sono dotati di sei celle K-VLS, in grado di lanciare i missili balistici Hyunmoo 4-4, che si stima abbiano una portata di circa 500 km (310 mi). In netto contrasto, i sottomarini Batch-II saranno equipaggiati con dieci celle K-VLS - presumibilmente per trasportare lo Hyunmoo 4-4 - così come il futuro missile da crociera da attacco terrestre Chonryong, attualmente in fase di sviluppo. 
  • Sistema di gestione delle armi - Le navi Batch-I sono inoltre dotate di un "Sistema di gestione e lancio delle armi" (WHLS) - sviluppato dal conglomerato navale con sede nel Regno Unito Babcock International. 

SENSORI:

La serie Batch-I è attualmente dotata di un assortimento di diversi sensori e apparecchiature, tra cui:
  • Combat Management Suite - "Naval Shield Integrated Combat Management System" (ICMS), sviluppato da Hanhwa. 

Suite sonar, sviluppata da LIG Nex1, comprendente:
  • Sonar laterale (FAS)
  • Sonar trainato
  • Sonar passivo di intercettazione
  • Sonar attivo continuo (CAS)
  • Sonar antimine, sviluppato da Thales

Guerra elettronica:
  • Misure di supporto elettronico radar "Pegaso" (RESM), sviluppato da Indra. 

Altri sistemi
  • Albero optronico "Serie 30 Attack and Search", sviluppato dalla Safran. 
  • Tecnologia di analisi/riduzione del rumore, sviluppata dalla LIG Nex1. 
  • Consolle di guida, sviluppate dalla ECA Group. 

COSTRUZIONE

Batch-I

Il 26 dicembre 2012, il Ministero della Difesa Nazionale (MND) della Corea del Sud ha incaricato DSME di costruire i primi due sottomarini Batch-I, per un costo stimato di 1,56 miliardi di dollari. Il 30 novembre 2016, il MND ha incaricato HHI di costruire il terzo sottomarino della serie. 
La costruzione del primo sottomarino è iniziata nel novembre 2014, con una cerimonia di "taglio dell'acciaio" presso il cantiere navale DSME di Okpo. Il sottomarino, battezzato Dosan Ahn Changho, è stato varato con un'elaborata cerimonia il 14 settembre 2018 - un evento a cui hanno partecipato alti rappresentanti del governo e delle forze armate della Corea del Sud, tra cui il presidente sudcoreano Moon Jae-in. Nave Dosan Ahn Changho ha iniziato le sue prove in mare nel giugno 2019 ed è stato consegnato alla ROKN il 13 agosto 2021. 
Sono iniziati i lavori per il secondo sottomarino, con la posa della chiglia nel luglio 2016. Battezzato come Ahn Mu, il sottomarino è stato varato il 10 novembre 2020.  La consegna è prevista per il 2022. 
La costruzione del terzo e ultimo sottomarino è iniziata nel giugno 2017, presso l'impianto di costruzione navale di HHI a Ulsan, in Corea del Sud. Battezzato Shin Chae-ho, il sottomarino è stato varato il 28 settembre 2021. La consegna è prevista per il 2024. 

Batch II

L'11 ottobre 2019, la DAPA (Defence Acquisition Program Administration) della Corea del Sud ha incaricato DSME di progettare e costruire il primo sottomarino Batch-II, a un costo stimato di KRW ₩ 1,11 trilioni.  Il 10 settembre 2019, DSME è stata nuovamente incaricata di costruire il secondo sottomarino Batch-II, a un costo stimato di ₩ 985,7 miliardi. 
La costruzione del primo sottomarino - il Lee Bong-chang, è iniziata nell'agosto 2021 e dovrebbe essere consegnata alla ROKN nel 2026. La costruzione del secondo sottomarino è iniziata nel dicembre 2021 e dovrebbe essere consegnata alla ROKN entro il 2028. 

Export

DSME-2000

Alla convention del 2019 della "International Maritime Defence Industry Exhibition" (MADEX), tenutasi a Busan, Corea del Sud, DSME ha presentato il DSME-2000 - una variante diesel-elettrica da 2.000 t del KSS-III, come progetto orientato all'esportazione per le marine estere. 
Il DSME-2000 possiede una lunghezza di 70,3 m (230 piedi 8 pollici) e un diametro di 6,3 m (20 piedi 8 pollici), con un equipaggio di 40 persone, con spazio aggiuntivo per circa 10 commando delle forze speciali.  Il progetto ha una velocità stimata di 10 nodi (19 km/h; 12 mph) in superficie e 20 nodi (37 km/h; 23 mph) in immersione e possiede un'autonomia di crociera di circa 10.000 nmi (19.000 km; 12.000 mi), alla velocità di crociera. 
Il DSME-2000 ha un dislocamento di 2.000 tonn ed è più grande del sottomarino di classe Jang Bogo della Corea del Sud (basato sul progetto Type 209/1400) e della classe Son Won-il (basato sul progetto Type 214), ma è più piccolo del Classe Dosan Ahn Changho. 
Il progetto incorpora una disposizione di otto tubi lanciasiluri da 533 mm (21,0 pollici), con un pacchetto di 16 siluri, sebbene questo possa essere combinato con un assortimento di mine navali e missili anti-nave.  Il design del sottomarino prevede anche un sistema di lancio delle armi flessibile, che può essere personalizzato in base alle esigenze del cliente. 
Come il KSS-III, anche il DSME-2000 sarà dotato di un modulo AIP e batterie agli ioni di litio.  Il design include anche un assortimento di attrezzature, tra cui:

SUITE SONAR, dotata di:
  • Array di idrofoni cilindrici
  • Rilevamento di intercettazioni e sonar di rilevamento
  • Sonar laterale
  • Sonar  passivo
  • Operazione attiva Sonar
  • Sonar lineare trainato.

SUITE ALBERO-SENSORE, dotata di:
  • Misure di sostegno elettronico (MES)
  • Comunicazione satellitare (SATCOM)
  • Radar
  • Fino a due antenne retrattili di comunicazione
  • Optronica.

DSME-3000

DSME ha offerto una variante da 3.000 tonn del KSS-III, nota come DSME-3000, alla Marina indiana, nell'ambito dell'iniziativa di approvvigionamento di sottomarini Project-75 (India) (P-75I) di quest'ultima.  Il DSME-3000 è noto per essere abbastanza simile al KSS-III, caratterizzato da un dislocamento di circa 3.300 t, con una lunghezza che misura 83,5 m (273 ft 11 in) e un raggio che misura 9,7 m (31 ft 10 in).  Il DSME-3000 è stato mostrato per la prima volta al pubblico alla convention del 2021 della "International Maritime Defence Industry Exhibition" (MADEX), tenutasi a Busan, in Corea del Sud. 
Il DSME-3000 sarà equipaggiato con batterie agli ioni di litio e un sistema AIP alimentato da celle a combustibile, come sul KSS-III; tuttavia, la variante offerta all'India manca delle celle K-VLS, che sono standard sui sottomarini Batch-I e Batch-II costruiti per la Marina della Repubblica di Corea. 
DSME ha partecipato al concorso nell'aprile 2019 ed è stato successivamente selezionato come finalista, insieme ad altri quattro cantieri navali internazionali: ThyssenKrupp Marine Systems (TKMS), Rubin Design Bureau, Navantia e Naval Group. A partire da settembre 2021, l'azienda era l'unico concorrente rimasto; gli altri quattro contendenti si sono ritirati o sono stati esclusi dal programma per vari motivi. 



Ripensare la guerra, e il suo posto
nella cultura politica europea contemporanea,
è il solo modo per non trovarsi di nuovo davanti
a un disegno spezzato
senza nessuna strategia
per poterlo ricostruire su basi più solide e più universali.
Se c’è una cosa che gli ultimi eventi ci stanno insegnando
è che non bisogna arrendersi mai,
che la difesa della propria libertà
ha un costo
ma è il presupposto per perseguire ogni sogno,
ogni speranza, ogni scopo,
che le cose per cui vale la pena di vivere
sono le stesse per cui vale la pena di morire.
Si può scegliere di vivere da servi su questa terra, ma un popolo esiste in quanto libero, 
in quanto capace di autodeterminarsi,
vive finché è capace di lottare per la propria libertà: 
altrimenti cessa di esistere come popolo.
Qualcuno è convinto che coloro che seguono questo blog sono dei semplici guerrafondai! 
Nulla di più errato. 
Quelli che, come noi, conoscono le immense potenzialità distruttive dei moderni armamenti 
sono i primi assertori della "PACE". 
Quelli come noi mettono in campo le più avanzate competenze e conoscenze 
per assicurare il massimo della protezione dei cittadini e dei territori: 
SEMPRE!
….Gli attuali eventi storici ci devono insegnare che, se vuoi vivere in pace, 
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
La difesa è per noi rilevante
poiché essa è la precondizione per la libertà e il benessere sociale.
Dopo alcuni decenni di “pace”,
alcuni si sono abituati a darla per scontata:
una sorta di dono divino e non, 
un bene pagato a carissimo prezzo dopo innumerevoli devastanti conflitti.…
…Vorrei preservare la mia identità,
difendere la mia cultura,
conservare le mie tradizioni.
L’importante non è che accanto a me
ci sia un tripudio di fari,
ma che io faccia la mia parte,
donando quello che ho ricevuto dai miei AVI,
fiamma modesta ma utile a trasmettere speranza
ai popoli che difendono la propria Patria!
Signore, apri i nostri cuori
affinché siano spezzate le catene
della violenza e dell’odio,
e finalmente il male sia vinto dal bene…


(Fonti: https://svppbellum.blogspot.com/, Web, Google, Seaforces, Covert Shores, Navalnews, Elsnorkel, Wikipedia, You Tube)