Il progetto Soldato del futuro va avanti e l'Esercito Italiano ha messo in campo gli ultimi ritrovati tecnologici made in Italy.
Si è conclusa di recente a Monte Romano la fase due della Sessione di integrazione operativa. Milleduecento soldati, 118 veicoli tattici, 96 sistemi d’arma, 27 automezzi speciali, 39 autoveicoli commerciali e l’ultima versione dell’elicottero CH 47 nella configurazione hanno proseguito la campagna di sperimentazione della Forza NEC. In particolare, sono stati impiegati il moderno sistema anti-drone CUAV (Counter Unmanned Aerial Vehicle) e i nuovi mezzi tattici recentemente acquisiti dall’Esercito, come il Veicolo Tattico Medio Multiruolo (VTMM) “Orso” e il Veicolo Tattico Leggero Multiruolo 2 (VTLM2).
Lo scopo dell'esercitazione è stato quello di implementare le capacità di operare in modo interamente digitalizzato e interforze, utilizzando i sistemi di comando e controllo, i mezzi tattici nonché gli equipaggiamenti individuali. In particolare dallo sviluppo del già noto Soldato Futuro sono stati prodotti esemplari di prototipi operativi del sistema individuale al combattimento, che consiste nella realizzazione di un "sistema soldato", basato sulla sinergia uomo-dotazione, idoneo ad assolvere i compiti all’altezza dei profondi mutamenti intervenuti nello scenario internazionale, nell’ottica di un contesto duale d’impiego.
Nel programma Forza NEC, la Divisione Sistemi terrestri di LEONARDO ha il ruolo di prime contractor, system integrator e systems authority per i requisiti architetturali. Il programma prevede la digitalizzazione delle Forze Armate italiane attraverso lo sviluppo di una soluzione innovativa, che favorisce la piena integrazione tra le varie piattaforme delle Brigate dell’Esercito, comprese quelle già operative (legacy), in un'unica architettura C4I.
La Divisione vanta un’esperienza più che ventennale nella fornitura di sistemi elettro-ottici per applicazioni fisse e mobili, in particolare, nell’ammodernamento dei sistemi di combattimento dei carri pesanti e dei veicoli cingolati, per clienti nazionali ed esteri.
Negli ultimi anni la Divisione ha sviluppato anche importanti capacità nel campo dei sistemi di sorveglianza, puntamento, comando, controllo e comunicazione, che oggi sono in dotazione individuale ai soldati e ufficiali dei moderni eserciti, a partire dall’Esercito Italiano.
Si è appreso recentemente che dallo sviluppo del già noto “Soldato Futuro” sono stati prodotti esemplari di prototipi operativi del nuovo “Sistema Individuale al Combattimento” (S.I.C.), che consiste nella “realizzazione di un “sistema soldato”, basato sulla sinergia uomo-dotazione, idoneo ad assolvere i compiti all’altezza dei profondi mutamenti intervenuti nello scenario internazionale, nell’ottica di un contesto duale d’impiego”.
La sua integrazione nel sistema automatizzato di comando e controllo permette il completo inserimento delle unità, fino ai minimi livelli, nel processo di digitalizzazione dei nuovi scenari operativi.
Sono stati, inoltre, impiegati apparati che consentono di inviare in tempo reale i dati per la raccolta delle informazioni, la ricognizione con minidroni per l’intervento da parte delle unità di artiglieria, i quali – inseriti in una cornice più ampia di sistemi di simulazione – contribuiranno a ridurre in maniera considerevole l’impatto ambientale delle esercitazioni.
Dopo il dispiegamento logistico iniziato di recente per realizzare il posto comando di brigata e gli impianti campali, l’attività operativa è stata condotta grazie all’impiego di 25 reparti dell’Esercito, a guida brigata Aosta, con 1.200 soldati, 118 veicoli tattici, 96 sistemi d’arma, 27 automezzi speciali, 39 autoveicoli commerciali e l’ultima versione dell’elicottero CH 47 nella configurazione “F”, recentemente acquisito dall’ESERCITO ITALIANO.
La stretta collaborazione tra Esercito e la società Leonardo, l’azienda globale italiana ad alta tecnologia nei settori dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza, ha consentito di sperimentare sistemi d’arma ed equipaggiamenti ad alto indice tecnologico per la sicurezza degli uomini e le donne con le stellette.
Nel dettaglio, l’Esercito Italiano ha da poco introdotto in servizio il moderno sistema anti-drone CUAV (Counter Unmanned Aerial Vehicle) e i nuovi mezzi tattici Veicolo Tattico Medio Multiruolo (VTMM) Orso e il Veicolo Tattico Leggero Multiruolo 2 (VTLM2).
Dallo sviluppo del già noto “Soldato Futuro” sono stati prodotti esemplari di prototipi operativi del “Sistema individuale al combattimento”, che consiste nella realizzazione di un “sistema soldato”, basato sulla sinergia uomo-dotazione, idoneo ad assolvere i compiti all’altezza dei profondi mutamenti intervenuti nello scenario internazionale, nell’ottica di un contesto duale d’impiego.
La sua integrazione nel sistema automatizzato di comando e controllo permette il completo inserimento delle unità, fino ai minimi livelli, nel processo di digitalizzazione dei nuovi scenari operativi. Vengono inoltre impiegati apparati che consentono di inviare in tempo reale i dati per la raccolta delle informazioni, la ricognizione con mini droni per l’intervento da parte delle unità di artiglieria, i quali inseriti in una cornice più ampia di sistemi di simulazione contribuiscono a ridurre in maniera considerevole l’impatto ambientale delle esercitazioni.
Di seguito sono riportati i nuovi mezzi in dotazione all’E.I.:
- 59 NH-90 a metà 2022;
- oggi sono in dotazione 259 Centauro B1, in graduale sostituzione dal 2019 con 136 Centauro 2, entro il 2032;
- 32 AH129D (+ AH129C) in graduale sostituzione (dal 2024) con 48 NEES AH-249 entro il 2034;
- 630 VBM 8X8 entro il 2030;
- 633 VTMM Orso, dal 2018/2019, entro il 2033;
- 163 cannoni campali FH70, già in corso di aggiornamento con FH/ULH (?) per arrivare a 114 nel 2029;
- 3634 VTLM/VBL al 2027 da sostituire, tutti, entro il 2032 con 3.500 VTLM2 (introduzione dal 2019) e NUOVO VBL;
- 3.634 VM90 in servizio, tutti in phase-out entro il 2025, da sostituire, a partire dal 2020, con 3.750 NUOVO VM (IVECO 70.20 ?);
- 92 elicotteri medi AB205/AB22/AB412/AB206/A109, obsoleti entro il 2025, da sostituire con 50 LUH (novità, almeno il quantitativo) a partire dal 2020;
- 200 Main Battle Tank “Ariete”, da “revisionare e aggiornare" tra il 2022 e il 2027, da sostituire con un nuovo MBT a partire dal 2030;
- 200 veicoli da combattimento fanteria “Dardo” con phase out tra il 2028 e il 2031, da sostituire con 375 nuovi DARDO 2, con inizio programma nel 2024 e completamento nel 2033.
Dal 2017 in produzione la prima tranche di 30 VBM 2^ Brigata, in assegnazione al 6° Rgt di Trapani e, per esigenze addestrative, anche al 3° Rgt di Capo Teulada. La versione EVO si auspica possa essere finanziata a partire dal 2019, con protezione scafo migliorata, motore più potente e nuovo cannone Leonardo da 30mm !
E' allo studio lo sviluppo di un nuovo VBL in grado di trasportare un’intera squadra di fucilieri dei Reggimenti di Fanteria leggera.
“UPDATE light” del carro medio “ARIETE”:
- mobilità, revisionando il treno di rotolamento ed integrando un sistema di visione diurno/notturno;
- Nuova protezione, fornendo principalmente al mezzo adeguate protezioni anti-mina/anti-IED;
- precisione e letalità di ingaggio, attraverso nuove ottiche del capo-carro e del cannoniere che garantiranno un miglioramento nella capacità di scoperta e di ingaggio in movimento, anche grazie all'impiego di munizionamento di ultima generazione.
50 nuovi LUH:
- L’E.I. intende concentrare le funzioni formative, addestrative e operative per svolgere un'ampia gamma di attività dell'intero spettro delle operazioni, sia in Patria che all'estero, con connotazione dual-use;
- Convergenza con altre F.A. (Aeronautica, M.M., C.C., Polizia, GdF e Vigili del Fuoco) per lo sviluppo concettuale di un unico assetto che consenta di soddisfare le necessità addestrative e operative.
NUOVO DARDO:
- Sarà un AIFV nelle versioni combat e contro-carro;
- Maggiore mobilità, precisione, letalità di ingaggio, standard di sicurezza e livello di protezione dello scafo.
SIC - Sistema Individuale di Combattimento:
- Saranno introdotti 2.800 equipaggiamenti individuali;
- La disponibilità sarà tra breve di 6.000 sistemi per esigenza complessiva di 68.900 sistemi;
- Nuovo fucile mitragliatore Beretta ARX200 cal. 7,62 x 51 NATO omologato e già distribuito, in una prima aliquota, ai reggimenti.
Il nuovo ARX 200 è un battle rifle (quindi che mantiene anche la capacità del tiro in full auto) che mira a colmare il divario delle capacità di ingaggio di bersagli puntiformi esistente tra i fucili d’assalto calibro 5,56 d’uso generale e le armi di precisione in dotazione agli sniper.
L’esperienza dei teatri operativi ha dimostrato infatti l’esigenza di poter intervenire efficacemente su distanze dell’ordine dei 500 metri, quindi al di là del tradizionale raggio di impiego delle armi individuali della fanteria.
Gli Stati Uniti sono stati fra i primi Paesi ad avvertire questa esigenza tattica, rivalutando la figura dello Squad Designated Marksman, cioè di un tiratore esperto dotato di un’arma munita di ottica particolare, inserito organicamente nelle minori unità di fanteria e destinato ad ingaggiare bersagli prioritari (quali comandanti, radiofonisti o serventi di armi collettive) a distanze più elevate.
Il Designeted Marksman agisce, muove e combatte nell’ambito del proprio reparto, ossia con modalità, obiettivi e tecniche assai differenti da quelle di un vero cecchino/sniper, una figura più specializzata che opera di norma in condizioni di isolamento.
L’inserimento di una tale figura nel nostro esercito, il cosiddetto “tiratore esperto”, dovrebbe avvenire sulla base di una revisione dottrinale ed organica assai opportuna ed urgente.
La casa di Gardone Valtrompia a tale scopo propone il nuovo fucile munito del modernissimo sistema elettro-ottico di puntamento ICS – Intelligent Combat Sight – della controllata Stainer.
L’ICS integra un telemetro laser ed un calcolatore balistico in un’ottica di tiro 6×40 compatta e robusta e consente di calcolare con immediatezza il punto di mira sulla base delle caratteristiche balistiche del munizionamento, della distanza del bersaglio e della sua angolazione. Nonostante la sofisticata tecnologia utilizzata, il sistema risulta semplice da operare e richiede un minimo addestramento degli operatori. Per ingaggi a brevi distanze dispone di tacche di mira fisse di back-up e della possibilità di applicare superiormente, grazie ad una slitta Piccatinny, una piccola ottica per il CQB.
Secondo la ditta produttrice l’impiego dell’ICS, che è ottimizzato per un fucile calibro 7,62×51 ma che può facilmente essere configurato anche per il 5,56 mm, migliora sensibilmente le possibilità di colpire l’obiettivo da parte di tiratori non particolarmente addestrati rispetto ad un’ottica tradizionale, con probabilità accresciute fino al 138% nei confronti di bersagli particolarmente rapidi e fugaci, da ingaggiare in tempi molto brevi.
Pzh-2000:
- Tra breve sarà avviato l’ammodernamento dei primi 17 semoventi;
- aggiunta di impianto di condizionamento e antincendio;
- prevista conclusione dell’ammodernamento del mezzo entro il 2019.
Nel settore degli ausili di mira la “Selenia 2000 Srl” ha presentato il cosiddetto “Triodo”, ossia l’insieme dei tre elementi di puntamento e visione notturna per armi individuali di cui era distributrice per l’Italia e che sono stati consegnati ad alcuni reggimenti dell’Esercito nell’ambito del programma SIC, Sistema Individuale di Combattimento.
L’insieme comprende un’ottica di puntamento diurna, una camera termica leggera ed un puntatore/illuminatore laser, che possono essere montati sull’ARX della Beretta insieme o separatamente, secondo un approccio modulare dettato dalle esigenze tattiche del momento.
Il mirino ottico è l’Elcan Specter DR 1-4x, un sistema molto luminoso, compatto e robusto che offre due diversi ingrandimenti, semplicemente azionando una levetta. E’ possibile così sommare le caratteristiche di un mirino a punto rosso 1x per il combattimento ravvicinato, che consente di sparare con entrambi gli occhi aperti senza errori di parallasse e dispone di un angolo di visione di ben 24°, con quelle di un’ottica 4x con reticolo di mira illuminato e angolo di visione di 6° per ingaggi a distanze superiori.
Per la visione notturna davanti allo Specter DR viene fissato quando necessario il visore termico non raffreddato AN/PAS-23 Mini Thermal Sight prodotto da Insight, del peso di soli 326 grammi.
Dotato di zoom digitale 2x, l’apparato permette la videoregistrazione ed eventuale uscita video per remotizzazione della visione. Nell’attuale versione improved dispone della funzione di esaltazione dei contorni delle figure, utile per una migliore discriminazione dei bersagli anche di giorno, in presenza di efficace mimetizzazione.
Il terzo elemento è costituito dal puntatore/illuminatore laser Insight AN/PEQ-15 ATPIAL (Advanced Target Pointer Illuminator Aiming lLight), che assolve le funzioni di puntatore laser IR (invisibile ad occhio nudo) con portata di 600 metri, di puntatore laser visibile con raggio d’azione di 25 metri ed illuminatore laser con portata d 2000 metri.
Il Triodo fa parte della nuova configurazione semplificata, più economica, leggera e realistica, assunta attualmente dall’ambizioso “programma Soldato Futuro”, dove va a sostituire il sistema di puntamento integrato Aspis di Selex Galileo, risultato troppo pesante ed ingombrante, anche dopo la rimozione del mirino olografico per il Close Quarter Combat.
E’ stata di recente presentato dalla società Mech-Lab, realizzato da Ferrino per la parte tessile e dalla Extrema Ratio per quella meccanica, l’esoscheletro passivo “V-Shield”, un sistema di protezione individuale inteso a sostituire i corpetti di tipo tradizionale e concepito per far gravare il peso principalmente sulla fascia lombare anziché sulle spalle, con una sensibile riduzione dell’affaticamento e del consumo, sia idrico che energico, per il personale che lo indossa.
Il prodotto, configurabile in maniera modulare e diversificata in ragione dell’intensità della minaccia presente e delle necessità tattiche, assicura un’elevata protezione antiproiettile su una superficie molto più vasta di quella coperta dai corpetti convenzionali, sia di livello 3 che 4, secondo le zone del corpo.
La protezione offerta è inoltre più efficace perché le piastre protettive risultano staccate dal corpo, con un migliore assorbimento dell’energia residua di un colpo a segno ed eliminazione dell’effetto trauma, mentre viene favorita la circolazione dell’aria, con evidenti benefici effetti sull’eliminazione della traspirazione.
“V-Shield" è stato continuamente aggiornato dal 2012 ad oggi, con numerose modifiche che ne hanno sensibilmente ridotto pesi ed ingombri, migliorandone l’ergonomia e la vestibilità.
La versione più recente dispone di imbragatura integrata, certificata anche per l’uso con il verricello di elicottero, di sacca idrica flessibile ed è predisposta per l’uso dello zaino, accessorio che, gravando comunque sull’esoscheletro, potrà essere molto più leggero e limitato alla sola parte tessile, con eliminazione di spallacci, cinghie ed imbottiture.
La modularità del prodotto consente, a richiesta, di aggiungere numerose altre funzionalità, quali un apparato elettrico di circolazione forzata dell’aria per il controllo della temperatura, un sistema completo di monitoraggio biologico e delle funzioni vitali del combattente ed altre applicazioni nel campo delle comunicazioni, della cartografia, del comando e controllo e del blue force tracking.
Recentemente è stata presentata dal “consorzio Unifeld” è il “Safe Strike” un’applicazione elettronica inserita su “smart phone” che risponde a criteri commerciali e che si propone come valida alternativa a sistemi cartografici, di visualizzazione e di comando e controllo ben più onerosi e complessi, creati appositamente per il mondo militare. Intrinsecamente flessibile e modulare, il sistema consente inoltre di digitalizzare l’acquisizione dei bersagli da parte degli operatori, rendendo più rapide, precise ed efficaci le richieste di intervento del fuoco amico, con particolare riguardo alle missioni CAS di aerei ed elicotteri. 100 esemplari del “Safe Strike” sono stati acquisiti a scopo valutativo dall’Esercito Italiano, che intende realizzarne un’estesa sperimentazione per verificarne limiti e potenzialità.
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